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Full text of "Concordanza delle opere italiane in prosa e del Canzoniere di Dante Alighieri"

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nell'intero  testo  di  questo  libro  da|http:  //books  . google. com 


CONCORDANZA   DELLE 
OPERE  ITALIANE 
IN  PROSA  E  DEL 
CANZONIERE  DI 

DANTE    ALIGHIERI 


PUBBLICATA  PER  LA  SOCIETÀ  DANTESCA 
DI  CAMBRIDGE,  MASSACHUSETTS 

A   CURA    DI 

E.    S.    SHELDON 
coll'  aiuto  di 

A.  e  WHITE 


OXFORD 

NfI  la   STAMPERIA  DELL'  UNIVERSITÀ 

1905 


>2?.^  /-2/-'y 


■D 


/1harvard\ 

lUNlVERSITYl 

LIP.RARY 
l  JAN  13  1960    i 


LONDRA 

ENRICO   FROWDB,    EDITORE 


A 

CHARLES  ELIOT  NORTON 


PREFAZIONE 


SKR\i;5n  resi  dalla  Concordanza  della  Z)K'i>/a  Co  mtfu'dia  pubbììcaiA 
acura  del  professore  E.  A.  Fay  (Boston,  j888)  hanno  fatto  sentire  più 
vivamente  il  bisogno  d*  un  libro  simile  per  le  altre  opere  italiane  del 
Poeta,  e  con  questo  scopo  sì  e  preparato  il  presente  volume.  In  esso 
sì  e  seguito  il  testo  della  seconda  edizione  del  Moore  {Tuit€  U  opere 
di  DanU  Alighieri  nuovamente  rivedute  mi  testo  dal  Dr.  E.  Moore^ 
Oxford,  >^97)t  nia  si  sono  introdotte  durante  la  stampa  le  alterazioni 
fatte  nella  terza  (Oxford.  iyo4). 

Non  vi  sono  comprese  le  opere  latine,  che  richiedono  un  libro  da  se, 
ed  anche  trattandosi  solamente  delle  opere  italiane  non  si  poteva 
includere  tutte  le  parole  con  citazione  del  contesto  senza  accrescere 
troppo  la  mole  del  libro.  Per  questa  ragione  si  sono  omesse  alcune 
parole  di  poca  o  nessuna  importanza  in  quanto  alle  variazioni  del 
significato  o  deir  uso.  Queste  sono  :  i  verbi  avere  ed  essere,  dei  quali 
però  sono  registrati  gli  infinitivi  usati  sostantivamente,  e/,  ehe^  chì^^  cki^ 
cniy  e^  ma^  ne,  ;/^\  twn,  o  (cong.),  questo^  quello  (per  le  forme  singolari 
questi^  quegli,  quei,  quelli,  e  per  eolei^  colui^  coloro^  costei^  costui^  costoro^ 
si  veda  più  avanti,  a  p.  vi),  se  (pron.  e  cong.),  st^  si,  fi,  gli  articoli,  le 
preposizioni  monosillabiche,  e  le  forme  regolari  (dal  punto  di  vista 
deir  uso  moderno,  non  da  quello  filologico)  dei  pronomi  personali 
e  possessivi.  Per  esempio  egli  al  singolare  non  si  è  registrato,  ma 
<y/r  al  plurale  si  troverà  al  suo  posto  alfabetico,  come  pure  elle^  ;/«/, 
ecc.,  le  forme  verbali  fia,  ficn^  fieno,  fora,  ed  anche  le  poche  forme 
latine  ammesse  (non  si  cerchi  rj/ sotto  sum  o  esse).  Per  un  numero  con- 
siderevole dì  parole  ho  indicato  soltanto  i  luoghi  dove  si  trovano,  senza 
dare  il  contesto  ;  la  lista  completa  di  queste  è  data  più  avanti,  a  p.  vi. 

Salvo  le  eccezioni  suddette  le  forme  sono  ordinate  secondo  T  uso 
generale  dei  dizionarii  ;  i  verbi  stanno  sotto  V  infinitivo,  e  le  forme 
flessionali  non  stanno  separate  in  ordine  alfabetico.  Ma  è  da  osser- 
vare che  gli  ^gettivi  o  participii  in  -ante,  -ente,  sono  registrati  separata- 
mente, e  che  quei  participi!  passati  che  si  usano  spesso  come  aggettivi, 
per  esempio  stretto,  si  sono  messi  sotto  V  infinitivo. 

Nella  Vita  Nuova  e  nel  Convivio  s'  incontrano  certe  parole  latine 
provenienti  distintamente  da  opere  latine.     Queste  parole  le  ometto 


w 


PREFAZIONE 


del  tutto.  Ma  le  parole  latine  usate  in  queste  due  opere  dal  Dante 
stesso,  e  non  di  rado  come  parte  integrante  della  frase  italiana,  le  ho 
registrate  ;  qui  ò  da  notare  specialmente  la  parte  latina  della  Canzone 
XXI*.  Anche  quando  Dante  cita  in  traduzione  italiana  qualcosa  da 
un'  opera  latina,  le  sue  parole  si  sono  considerate  come  originali.  In 
quanto  alle  citazioni  di  altri  poeti  italiani  e  alle  forme  dialettali  (nel 
Df  Vulgari  Eloquentià)^  era  mia  intenzione  di  lasciarle  tutte  da  parte, 
comchodetto  nell'articolo  sulla  Concordanza  nel  XXII*^  Rapporto  della 
Società  dantesca,  ma  ho  creduto  bene  di  includere  avwre,  core^  gentile^ 
parere^  riparare,  sempre^  valore^  che  si  trovano  nei  versi  citati  dal 
Dante  nella  Vita  Nuova  (3.  loi)  e  nel  Convivio  (iv.  20.  68).  Ho 
indicato  che  questi  due  versi  non  sono  di  Dante,  ponendoli,  insieme 
colle  cifre,  fra  parentesi  quadre. 

La  parte  provenzale  della  Canzone  XXI*  e  stata  omessa,  e  questa 
omissione  mi  pare  abbastanza  giustificata  dallo  stato  del  testo. 

U  uso  che  sì  è  fatto  dei  segni  []  e  ()  domanda  un  poco  più  di 
spiegazione.  Quando  si  citano  insieme  due  o  più  luoghi  (e  per  Io  più 
sono  ripetizioni  d' un  verso  o  di  parte  d'  un  verso  nella  prosa)  le  paren- 
tesi quadre  indicano  le  variazioni  ;  ciò  che  sì  mette  fra  questi  segni  si 
trova  in  uno  almeno  ma  non  in  tutti  i  luoghi.  Non  sempre  si  sono 
messe  insieme  tali  ripetizioni,  perche  le  variazioni  sono  spesso  troppo 
grandi,  ma  ì  versi  citati  nella  prosa  si  riconosceranno  quasi  sempre  facil- 
mente. Se  non  sì  cita  che  un  luogo  solo  Ì  segni  si  trovano  già  nel  testo 
del  Moore.  Ho  già  accennato  di  sopra  1'  uso  di  [  ]  per  indicare  che  due 
versi  non  sono  di  Dante.  Le  parentesi  tonde  che  sì  vedono  nelle  cita- 
zioni e  che  non  sì  trovano  nel  testo  originale  sono  riservate  per  le 
varianti,  e  si  aggiunge  una  lettera  maiuscola  per  far  vedere  donde  è 
tratta  la  variante.  M,  è  1'  edizione  del  Moore  ;  F,  significa  le  Opere 
Minori  con  ilìnstrasioni  e  note  di  Pietro  Fraticelli  (per  la  Vita  Nttava 
ho  usato  la  settima  edizione,  1899,  per  il  Conviino  la  ottava,  1900,  e 
per  il  Canzoniere  la  sesta,  190»)  ;  ^.  è  il  Canzoniere  col  cemento  di 
Panfilo  Serafini,  Firenze,  1883.  Se  si  trova  una  di  queste  lettere  sola 
fra  parentesi  dopo  le  parole  citate,  come  per  esempio  S  sotto  animale, 
s'  intenda  che  la  citazione  tutta  intera  è  presa  dall'  edizione  S  ;  ma 
anche  in  questo  caso  le  cifre  sono  quelle  del  Moore.  La  tavola,  a 
p.  vii,  mostra  le  differenze  nella  numerazione  delle  poesìe  che  non  fanno 
parte  né  della  Vita  Nuova  né  del  Convivio.  Qualche  volta  sì  trovano 
ì  segni  (  )  in  una  parola  stampata  in  caratteri  grassi,  come  a(l)tare  ; 
questo  mostra  che  ci  sono  due  forme  della  parola  {aitare  e  alare). 

Per  parecchie  ragioni  ho  dovuto  ristringere  molto  il  numero  delle 
varianti.     In  generale  non  se  ne  danno  fuorché  quando  il  testo  del 


I 


VI 


LISTA  DELLE  PAROLE  PER  LE  QUALI  SOLO  SI 
INDICANO  I  LUOGHI  DOVE  SI  TROVANO 


acciocché 

deh 

ornai 

sedici 

adunque 

dentro 

;  omei 

sei 

ah 

dicere 

1  onde 

senza 

ahi 

diecc  *r  dieci 

1  ora,  aw. 

sessanta 

ahimè 

died 

\  ottanta 

sesto 

alcuno 

dire 

1  ottanUdue 

sestodecimo 

allora 

dodici 

'  ottantuno 

settantesimo 

alquanto 

dopo 

ottavo 

sette 

altri 

dove 

otto 

settecento 

altro 

due 

ove 

seUimo 

altrui 

dunque 

'  ovvero 

si 

anche 

duo 

i  perchè 

sicché 

ancora 

duodecimo 

1  perciò 

siccome 

ancorché 

ec[cetcra] 

1  perciocché 

sopra 

andare 

ecco 

-  però 

sotto 

anzi 

essere,  s. 

perocché 

sovra 

appo 

esso 

!  più 

stare 

appresso 

esto 

'  piuc 

Ule 

assai 

fare 

poi 

Unto 

avere,  s. 

fia-sarà 

.  poiché 

teco 

avvegnaché 

fieniE  saranno 

posciachc 

terzo 

benché 

fìeno  e  saranno 

potere 

terzodecimo 

cento 

fino,  pnp. 

l  primo 

tre 

centocinquanta 

fora -sarebbe 

i  pui-poi 

tremila 

chedoche,  eong. 

forse 

1  purché 

trenu 

ciascuno 

fuor 

pure 

trentacinque 

cinquanta 

fuorCf  forc 

qua 

trentacinquesimo 

cinque 

fuori 

■  quale 

trentadue 

cinquecento 

già 

■  quando 

trentaquattresimo 

ciò 

giammai 

quanto 

trentesimo 

cioè 

imperocché 

'  quarantacinquesimo 

tutto 

GOU 

infìno 

1  quarantesimo 

tuttoché 

colei 

intra 

;  quarto 

u*— ove 

coloro 

inver*=  inverso 

1  quattordicesimo 

undedmo 

colui 

inverso 

1  quattordici 

undici 

come 

là 

j  quattro 

uno 

conciofossecosaché 

11 

'  quegli,  5i>^. 

vedere 

conciossiacoé 

lungo,  firep. 

quei,  SÌHg. 

venire 

concìoasiacosaché 

mai 

\  quelli,  sf'i^. 

venti 

contr* 

meco 

:  questi,  m'ng. 

ventìcinque 

eontra 

mentrechè 

!  qui 

venticinquesimo 

contro 

mille 

.  quindici 

ventidue 

cod 

nono 

'  quinto 

ventiduesimo 

cocteì 

novantuno 

quivi 

ventinove 

costoro 

nove 

1  sanzaiK  senza 

ventiquattro 

costui 

0,  inUr. 

1  sapere 

ventitré 

cotale 

ogni 

seco 

venfotto 

cotanto 

oh 

secondo,  num. 

ver  «  verso,  ^^ 

dacché 

ohimè 

secondo,  fnp. 
secondochè 

verso,  ^/. 

dappoicbè 

oimè 

vigesimo 

dare 

oltra 

scd  »  se,  coMj. 

volere 

decimo 

oltre 

^^^^^^^^H           VII 

^ 

1 

■ 

TAVOLA  DELLA  NUMERAZIONE 

DELLE 

^fl 

^^^POESIE 

DEL  CANZONIERE  CHE  NON  FANNO 

PARTE         ^^M 

\È  DELLA    VITA  NUOVA  NÉ  DEL  CONVIVIO 

^H 

H. 

F 

^^H 

1                Cmu.       IX. 

Amor,  che  muovi  tua  virtù  dal  cielo      .     . 

Canx. 

xii. 

Canz. 

^^^^1 

^^^k 

s. 

Doglia  mijcca  nello  core  ardire  .... 

., 

xx-iu. 

»• 

^^^^1 

^^^B 

JU. 

■Amor,  dacché  con\*tcn  pur  eh'  io  mi  doglia 

,. 

vili. 

TI 

^^H 

^^^1 

xii. 

Cosi  nel  mio  parlar  voglio  esser  aspro  .     . 

•t 

ix. 

T» 

^^H 

^^^^^^H 

juii. 

^  E'  m'  increace  dì  me  si  malamente  .     .     . 

»t 

iit. 

<i 

^^1 

^^^^^^B  ** 

Xhr. 

lo  adtln  ai  d*  Amor  la  gran  possanza 

11 

xìii. 

it 

^^^^^1 

^^^^^B    n 

XV. 

Io  san  venuto  al  punto  della  rota      .     .     . 

»* 

xl. 

FI 

^^^1 

^^E 

xifi 

1^  dispirUta  mente,  che  pur  mira    .     .     .     . 

,, 

i. 

*J 

^^^^1 

^^^^^^_  »«■ 

xifii. 

Morte,  poich'  io  non  truovo  a  cui  mi  doglia 

,, 

V. 

„ 

^^H 

^^^^^^^^B    •- 

xvai. 

-O  patria,  degna  di  trionfai  fama 

tt 

XX. 

»» 

^^H 

^^^^^^^^ 

xiz. 

Poscia  eh*  Amor  del  tutto  m'  ha  loaciato   . 

1? 

xvli. 

f* 

^^H 

^^^^1 

XX. 

Xr^aonnc  intomo  al  cor  mi  son  venate     .     , 

>t 

xix. 

«1 

^^H 

^^^B 

nL 

Ai  Eni»  rìs'  per  qua  traiu  avctz 

M 

XX  i. 

». 

^^H 

L 

Al  poco  giorno,  ed  al  gran  cerchio  d'  ombra 

Scst. 

i. 

Scst. 

^^H 

^^^^1 

A. 

Amor,  tu  vedi  ben,  ch<'  questa  donna   ,     . 

Canz. 

X. 

Canz. 

^^^^1 

iìi. 

Amor  mi  mena  tal  fiata  ali*  ombra    .     .     . 

Sest 

li. 

Scst. 

^^^^^1 

^^^^^B 

ir. 

Gran  nobiltà  mi  par  vedere  all'  ombra  .     . 

.. 

ili. 

" 

^^H 

«-     'A 

Dell  nuvoletta,  che  in  ombra  d'  Amoic      .     . 

Ball. 

v. 

Ball. 

^^H 

^-il 

Donne,  io  non  so  dì  che  mi  preghi  Amore     . 

.. 

vi. 

.. 

^^^^1 

^^^V 

Iv. 

Frtsca  rosa  novella   .     .          

»♦ 

xiì. 

— 

^^^^1 

^^^^B 

r. 

ti 

iil. 

., 

^^H 

^^^^1 

tL 

lo  mi  son  pnrgolelta  bella  e  nuova   .     .     .     . 

,, 

ix. 

,, 

^^^^H 

^^^^^^^^     " 

*-*t 

Madwina,  quel  rignor  che  voi  porute   .     . 

t» 

vii 

., 

^^H 

vtU. 

Per  una  ghirlandctta 

viii. 

^^^1 

^^^^^^^^B  *-• 

Ix. 

Poiché  sAOar  non  posso  gli  occhi  miei 

,, 

xi. 

,, 

^^^^B 

^^^^B  " 

z. 

Voi  che  sapete  ragionar  d*  amore     .     .     . 

ti 

X. 

•' 

^^^^1 

AXVI. 

Qu  pmrdcra  giammai  senza  paura  .     .     . 

.     Son. 

XXXV. 

Son. 

^^^^1 

■ 

XZ^fV. 

DagiH  occhi  della  mia  Donna  sì  muove  .     . 

.. 

xxi. 

.. 

^^^^H 

Da  quella  luce  che  il  suo  corso  gira .     .     . 

■  » 

xxxix. 

— 

^^^^1 

DI  doaae  io  vidi  una  gentile  schiera       .     . 

. 

xix. 

,. 

^^^^1 

^^^^^^^^^^H  ** 

xxm. 

Doe  Donne  in  cima  della  mente  mia     .     . 

•       t* 

xUt. 

,, 

xsxii.          ^^^^1 

^^^^^^^B   ** 

mi 

E*  non  ^  legno  dì  si  forti  nocchi  .... 

»* 

xxxvi. 

t* 

^^H 

^^^^H 

ZSX& 

(Mdo.  rorreJ  che  tu  e  Lapo  ed  io    .     .     . 

., 

ii. 

t» 

^^^^1 

xzxiii 

lo  xiaJcdico  il  dt  eh'  io  vidi  in  prima     .     . 

., 

xxxiì. 

.. 

^^H 

^^H 

SXXtv. 

lo  IBÌ  crrdca  del  tutto  esser  partito  .     .     . 

•» 

xl. 

.. 

XXXV.            ^^^^1 

^^^v 

sxxr. 

szxH 

la  M^n  al  Mt^Mti  della  bella  luce       .     .     .     ■ 

xxii. 

^^^^1 

^^^v 

^^^H 

io  SQO  SI  vago  uc  u*  vwi***  tMvw 

lo  «ODO  auto  con  Amore  insieme .... 

•       i> 

„ 

xxxiv.           ^^^^1 

sxsvii. 

Lo  J}p^  che  meit»  >  suoi  servi  a  ristoro      . 

•I 

xtiv. 

». 

^^^^1 

^^^1 

DDEVA 

*Ote.  voleSMio  dir  che  fosse  Amore  . 

.. 

xhf. 

— 

^^^1 

jsxix. 

HuiÌM  mi  p^rrà  n>"  P»"  «^™<*^>  cosa  .     .     . 

(1 

xJiiU 

XX. 

^^^1 

^^H 

vili 


TAVOLA   DELLA    NUMERAZIONE,    ECC. 


M. 

Son.     xli. 

xlii 

xliiì. 

xliv. 

xhr. 

xlvi. 

xhrii. 

xlviii 

xliz. 

t 

U. 

Ili. 

lUi 

liv. 

Onde  venite  voi  cosi  pensose  .... 
Orm  che  M  mondo  s'  adoma  e  si  veste  . 
Parole  mìe,  che  per  Io  mondo  siete  .  . 
Per  quella  via  che  la  bellezza  corre  .  . 
Per  villania  di  villana  persona  .  .  . 
Poìch'  io  non  trovo  chi  meco  ragioni  . 
Poiché,  sguardando,  il  cor  feriste  in  tanto 
Se  '1  bello  aspetto  non  mi  fosse  tolto  . 
Se  vedi  gli  occhi  mìei  di  pianger  vaghi 
Tc^liete  via  le  vostre  porte  ornai .  .  . 
Voi,  Donne,  che  pietoso  atto  mostrate  . 
Chi  udisse  tossirla  mal  fatata.  .  .  . 
Ben  ti  fanuuo  il  nodo  Salamone.  .  . 
Biccì  Nove!,  figliuol  dì  non  so  cui    .    . 


F. 
Son.         XV. 
xlvi. 
xxxiv. 
xxxviii. 
xlvii. 
xli. 
xlvili. 

V. 

XXX  vii. 
xlU. 
xiv. 
a86       — 


S. 
Son.       xii. 


XZVlll. 

xxxi. 


XXX. 

xlv. 

xliiì. 

xxxiii. 

xliv. 

xiii. 


p.  885    —        —       — 


ABITACOLO 


atritare.    Ch' ...  Dagli  a^Vo/»' lochi  stm  lontano 5.  P.  ci.  18. 

Acciò  eh'  io  .  .  .  Possa  venire  ad  abitar  qacì  loco S.  P.  ci.  116. 

abito.     Quest'  è  .  .  .  Un  abt/o  cligcnte ,     C  iv.  Catis,  iiì.  86;   17.  9. 

in  gente  .  .  .  d*  abito  che  di  sciensa  tiene Cans.  xix.  63. 

In  a^fVo  di  saggia  messaggicra  Muovi     ...,.,.,..  Balt.w  i. 

Amor  ...  In  abito  leggicr  di  peregrino K  /V.  9.  47  {Sott.  v.  4). 

Ha  gite  attorno  in  af>ito  dolente Som.  xlliì.  io. 

accaf^ionare.     Nuli'  altra  cosa  appo  voi  m*  acragivm  Dello     ....  Som.  xlvi.  5. 
acceadere.     Ed  hammi  in  foco  acceso,  Com'  acqua  per  chiarezza  foco 

acctnéi Cane,  ix.  a6,  37. 

Alza  il  cor  ...  il  sangue  oerriMA' Cana,  xv'm,  11, 

E  queata .  . .  Piti  nel  dolor  s'  a€ctsi CanM.  xx.  43. 

abitacela    li  miei  nell'  abitatolo  del  mio  Amore  . . .  miravano    .     .     .  C.  iiì.  1.  19. 

oh  stretti  a&iVaiWie  masserixie C  iv.  13.  114. 

dell*  altissimo  oAi/aa}/*;  venuta  in  loco C  iv.  ai.  84. 

abitare,     che  nelle  sue  salute  aAf/ttftt  la  mia  beatitudine K  iV.  11.  97. 

della  Donna  che  nello  edifìcio  del  corpo  abita C.  ili.  8.  77. 

abito,     lui  rimuovono  dall'  abito  di  scienza C  i.  i.  15. 

all'  abito  da  tutti  desiderato C  f.  I.  47. 

Quella  cosa  .  .  .  si  ^  T  abito  di  quelle  disposizioni C  i.  5.  19. 

in  qualunque  uomo  fosse V  abito sarebbe  1*  abito  di  conoscenza 

distinta C.  i.  6,  51  'bis). 

Dell'  abito  di  questa  luce  .  .  .  sono  orbate C  L  Xi.  40. 

r  abito  di  virlude  .  .  .  avere  non  si  può C  i.  il.  46. 

quanto  d^yp  virtuoso  non  si  pare C  iL  11.  74. 

per  r  abito  delle  quali  potemo  .  .  .  speculare C  U.  14.  40. 

il  quale  mena  1'  uomo  all'  abito  dell*  arte  e  della C.  lii.  la.  15. 

il  quale  ncir  ii^i/o  acquistato  adopera C  tii.  is.  17. 

se  non  in  quanto  ha  r  aòi/o  di  quella C.  ìii.  13.60. 

dall'  abito  maggiormente  è  altri  da  denominare C.  iii.  13.  79, 

diccmo  alcuno  virtuoso  ...  1'  abito  della  virtii  avendo  ;  e  dìcemo 

]'  uomo  facundo  .  .  .  per  1'  abito  della  fncundia C  Ìii.  13.  83,  84. 

avvegnaché  all'  abito  di  quella  per  alquanti  si  vcgna C  iii.  13.  95. 

che  propriamente  aÀi'/o  dire  si  possa C.  iii.  13.  98. 

per  lo  quale  r  d^t/o  si  genera C  iii.  13.  99. 

Per  r  abito  della  Sapienia  seguita C.  Ìii.  15.  47. 

che  non  può  essere  se  non  nel  auggetto  dell'  aòùo C  iv.  8,  laS. 

r  una  e  1'  altra  si  guardi  come  abito C.  iv.  14.  97. 

da  uno  principio,  cioè  dall'  abito  della  .  .  .  elezione C  tv.  17.  69. 

dire  .  . .  che  sieno  Abito  tUttivo  consiittnte  ntl  mtgeo C.  iv.  17.  71. 

cioè  r  abito  ilftiivo  consistente  nei  husso C  iv.  fio.  9. 

quegli  che  a  san  ...  si  fa  d'  abito  .  .  .  simile C  iv.  a8.  70. 

abituale,     perchè  la  nostra  sapienza  è  talvolta  abituai» C  iiì.  13.  54, 

da  uno  principio,  cioè  buona  e  abituali  ti faione C  iv.  18.  4. 

abituare,     uno  abituato  di  Latino C  i.  6.  53. 

abitudine,     adoperino  .  .  .  secondo  la  loro  abitudin*  insieme  .     .     .     .  V.  N.  30.  so. 

accademia,     lo  luogo,  dove  Platone  studiava,  cioè  Accatimn'a    .     .     .  C  iv.  6.  taS. 

accademico,    siccome  ...  e  Dionisio  Accademico C.  ii.  14.  35. 

questi  furono  ^^ftoiirni/n' chiamati C.  ìv.  6.  135. 

per  lo  modo  Socratico  quasi  ed  accadttmco ,  C  ìv.  6.  136. 

lo  nome  delli  ^4cRi^miW  si  spense C  iv.  6.  145. 

accendere,     per  lo  quale  le  anime  .  . .  s*  octvfM/oNO  ad  amare     .     .     .  C  n.  6.  115. 

li  quali .  .  .  molte  volte  s'  atondono C.  ii.  14.  168. 

1.0  quale  amore  ...  in  gran  fìomma  a'  fuceu C,  iiì.  i.  7. 


ACCOMPAGNARE  ^^^^  4 

accompagnare,     colui,  Che  volle,  donne,  aavmpagnanni  a  vul .     .     .     BùB.  v\.  io. 

acconsentire.     Che  s'  apre  quando  1*  animo  ùcconsmté Som.  xliv.  6. 

accorciare.     E  quel  pcnsicr,  che  più  m'  accorcia  il  tempo  .....     Sest.  ìi.  33. 

accordanza.     K  se  con  tutti  vo'  fare  acconjanea K  A^  13.  47  (Sun.  vi.  la). 

accordare.     E  sol  s'  acconian[o  in  chieder  pieUtc]   .     .     .     I'.  N.  13.  43  (Som.  vi.  7),  63. 

Si  che  s"  accùrdi  i  fatti  u'  dolci  detti Som.  xxxiv.  14. 

accorgere.     Ed  altre  donne,  che  si  furo  ttecortf  Di  me   .     .     .     V.  N.  ag.  134  [_Cana.  iì.  7). 

non  mi  valse  eh'  io  ne  fossi  accorta C  il.  Con*.  ì.  38  ;   io.  77. 

persone  .  .  .  Che  non  ti  paian  d*  essa  bene  accorte C  Ìi.  Cana.  ì.  58. 

stu  persona  adoma  di  .  .  .  Con  le  !;ue  parti  accorit C  iv.  Can».  iiì.  ia8. 

Che  non  s'  aaorge  ancor,  com*  ella  piace Cau*.  ix.  58. 

e  ninno  se  n*  ooof^ GiHa.  x.  151. 

Lasso  !  non  donne  qui,  non  genti  accorte  Veggr*  io Cans.  xi.  67, 

Quella  virtù  .  .  .  S*  accorale  ben,  che Caua.  xiii.  76. 

E  poi  s'  accorse  eh*  elP  era  mia  donna Sest.  ìi.  4. 

Ch'  egli  disparve,  e  non  m'  aerar»  come ^*  ^>  9'  57  (-Soh.  v.  24). 

Allor  m'  accorsi  che  voi  pensavate K  TV,  36.  33  {Soh.  x\x.  5). 


I 


accompagnare,     la  grandezza  ...  sta  bene  accompagnata  colle  .     .     .  C.  ii.  xi.  7i- 

rWif  CON  Ut . .  .  cioè  accompagnisi  di  questo  Amore C.  ìii.  14.  ioa. 

acconciamente,     concetti  .  . .  acconciamfMtt ...  si  esprimono     .     .     .  Ci.  io.  84. 

acconciare,     acciocché  sì  acconcino  più  ad  ascoltarmi V,  N,B.  40. 

quella  sarebbe,  acrowiarv  sé  a  più  stabilità .     .  C.  i,  13.  50, 

fu  amatrice  di  voi,  acamciaiuio  ...  il  vostro  processo C  ili.  15.  t8z. 

non  é  altro  dire,  se  non  che  V  acconcia  a C  iv.  35.  141. 

acconcio,     cui  vede  stare  perfettamente  nella  sua  persona  acconcio  .     .  C.  iv.  ao.  56. 

accordare,    cioè  là  ove  tutti  si  aaordassero      .........  K  A^.  13.  30, 

dico  in  che  tutti  pare  che  3*  aiYon/iV/o '"'  ^- »3- 55* 

avvegnaché  tutti  siano  accordati  in  questo C  ii.  6.  133. 

in  ciò  s' accofiia  Virgilio  nel C  iv  4.  114. 

se  luti*:  le  precedenti  virtù  s'  acconiassrro  sopra C.ìv.  at.  93. 

cia*>cuno  savio  s'  accorda,  eh'  ella  dura C.  iv.  34.  la. 

E  Tullio  in  ciò  s'  accorda  in  quello  di  Senettutt .  C  iv,  94.  93. 

accorgere.     Ed  io  accorgendomi  del  .  .  .  domandare  .  .  .  rispondea    .     .  K  A^  4.  il. 

onde  molti  s'  accorsero  del  suo  mirare V.  N.  ^,  io. 

che  ...  le  persone  sarebbero  accorte  più  tosto  del V.  N.  "j.  xi. 

temendo  non  altri  si  fosse  accorto  del K  ./V.  14.  33. 

0ca^rfM^Q5i' della  mia  trasfigurazione,  si  cominciaro V.  N.  i^.  ^i. 

Onde  altre  donne  .  .  .  s'  accorsero  di  me  che t^.  N,  93.  99. 

ond'  io  aceorgettdomi  che  questi  dicea  .  . .  dissi V.  N.  33.  la. 

anzi  che  io  me  n*  acrvr^Ast' f*.  ^.  35.  11. 

Ond'  io,  accorgendomi  del  mio  travagliare,  levai K  /V.  36.  7. 

accorgendosi  che  1'  ottava  spera  sì  muovea C,  ii.  3.  36. 

perchè  gli  antichi  s'  accorsono  che  quel  cielo  era C  ii.  6.  117, 

E  non  mi  valse  cM'  io  ne /ossi  accorta C  li.  10.  77. 

qtund'  ella  sarà  delle  sue  adomeuc  accorta C  ìì.  11.  89. 

acciocché  altri  se  n'  accorgesse ,     .     ,     .  C.  ìi.  xa.  14. 

Di  che  «acror^fmi^osf  Ercole,  alla  fine  prese  lui  .     .......  C  iiì.  3.  59. 

1*  avaro  .  ,  .  non  a'  acror^ircbc  desidera C  ìli.  15.  68. 

di  questa  Nobiltà  nostra  .  .  .  s'  accorse  il  Salmista C  iv.  19.  58. 

perocché  il  Maestro  . .  .  Aristotile  s'  accorse  di   . C  iv.  33.  8a. 

che  la  . .  .  natura  lo  suo  corpo  . . .  faccia  .  . .  accorto C.  iv.  35.  140. 

non  credesse  che  altri  se  n' ar09r;pisar C  iv.  37.  133. 

BCOorgimentoa     che  ...  1'  angelico  e  I*  umano  accorgimento  soperchia  .  C.  iv.  5.  3. 

per  sua  industria,  cioè  per  accatgimento C.  tv.  7.  66^ 


ACQUA 


acqua.    Se  non  gli  spargi  la  tu'  acqua  addosso S.  P.  cxlìi.  33. 

Qual'  è  sol  d'  ac^ha  e  di  parule  frutto ,     ,    ,     .  P,  F.  8S, 

acquetare.    Ch'  io  vo  piangendo,  e  non  m*  at^Mto  pui BaU.  vi.  34. 

acquistare.     Virtutc  . . .  Lui  obbedisce,  a  lei  acquista  onore  ....  Gih«.  x.  a8. 

Ch<>  beir  ynor  a'  arqmUa  in  far  vendetta Cant,  xiL  83. 

Che  senza  .  .  .  Nissun  puotc  ar^iits/ar  verace  loda Cant,  xix.  93, 

Che,  per  lo  sangue  lor,  del  male  acquisto  Sanno  .......  Som.  liv.  13. 

acquisto,  pp,    y.  acquistare. 

acquisto,  rr.     Per  far  del  paradiso  in  esso  acquisto P.  F.  139. 

addestrare.     E  qual  che  sia  *1  piacer  eh*  ora  n'  addistta Son,  xxxvi.  13. 

addietro.    E  solo  addietro  cogli  le  percosse     .........  Soh.  1.  13. 

acqua,     quando  .  .  .  poneva  legge  all'  acqut C.  iìì.  15.  173, 

la  quale,  mista  coli'  acqua  del  fiume C.  iv.  15.  8a. 

se  il  freddo  é  generativo  del)'  acqua C  iv.  18.  40. 

acquietare,     in  quella  s'  acquieta  ogni  suo  desiderio C.  ÌÌL  6.  73. 

acquistare,     delle  dignitadi  virtuosamente  acguistatt C  i.  a.  84. 

la  Fama  .  .  .  acquista  grandezza  per  andare C  i.  3.  77. 

perocché  non  acquistano  la  lettera  per  lo  suo  uso C.  i.  9.  ao. 

le  grandezze  . .  .  acquistate  e  conser\'atc  sono C  i.  io.  55. 

r  abito  .  . .  conviene  che  per  usanza  s'  acquisti C  i.  11.  49. 

quelle  che  per  noi  acquistan  si  possono C  ìi.  11.  51. 

per  la  quale  .  .  .  acquistiamo  eternai  vita C.  iii.  7.  160. 

studiano .  .  .  per  acquistar  moneta  o  dignità C.  iii.  11.  107. 

chi  desse  loro  quello  che  drfMi'j/anr  intendono C.iÌÌ.  11.  108. 

che  per  contemplazione  della  Verità  s' dryuils/a C  iii.  il.  148. 

lo  s/hc/i'o  il  quale  io  mettea  per  (irfHÙ/nrr  r  amore C.  iii.  19.  la. 

il  quale  nell*  abito  acquistato  adopera C  ili.  la.  17. 

lo  studio  che  sì  mette  in  acquistare  una  amistà C  iii.  la.  33. 

il  primo  studio  .  .  .  non  può  quella  .  .  .  acquistate C.  iii.  13.  101. 

per  le  cose  .  . .  desiderare  d*  acquietare C,  iii.  14.  137, 

in  questo  sguardo  ...  la  umana  perfezione  5*  acquista C  iii.  15.  35. 

seguita  che  s'  acquista  e  felice  essere  e  contento C.  iii.  13.  48. 

r  animo  umano  .  .  .  desideri  terra  arquistart C  iv.  4.  04. 

perocché  la  Romana  potenza  non  per  ...  fu  acquistata     .     .     .     .  C.  iv.  4.  89. 

piti  dolce  natura  in  ...  e  più  sottile  in  acquistando C  iv.  4.  100. 

chi  .  .  .  dà  .  .  .  per  acquistare  cose  perfette C  iv.  ir.  117. 

per  crescere  desiderio,  acquistando C  iv,  la.  115. 

per  che,  acquistando,  li  desideri  umani  si  fanno C  iv.  ja.  179. 

La  qual  griiiia  s'  acquista  per  soavi  reggimcnlì C.  iv.  23.  la. 

la  .  .  .  perfezione,  la  quale  s'  acquista  nella  Gioventute      .     .     .     .  C  iv.  37.  35. 

acquistatrice.     dee  essere  acquistatricr  d'  amici C.  i.  8.  85. 

la  quale  t  .  ,  .  acquistatrice  de'  grandi  onori  e  , C  iv.  1 7,  45* 

acquisto,     per  farsi  glorioso  di  tale  acquisto C  i.  ir.  110. 

paura  e  sollecitudine  grande  sopra  Y  acquisto C  iv.  la.  53. 

la  scienza.  Dell' ar^ms/o  della  quale  cresce C  iv.  la.  118, 

se  nelt'  acquisto  della  scienza  il  desiderio  sì  sciampia    .     .     .     .     .  C  tv.  xa.  131. 

non  solamente  nell'  acquisto  della  scienza  e  .   .  .  ma  in  ciascuno 

atquistu  il  desiderio  umano  si  dilata C.  iv.  la.  134. 135. 

si  compiano  nell*  acquisto  della  scienza C  ìv.  13.  55. 

Adamo,    quale  fu  il  primo  generante,  cioè  Adamo  .  . .  Dunque,  ae 

esso  Adamo  fu  nobile C  ìv.  15.  a8,  33. 

che  . . .  chiama  quelli  tutti  figli  d'  Adamo  ...  se  gli  spiriti  de*  figliuoli 

d'  Adamo C  iv.  15.  68,  70. 

addietro,     rivolgendo  gli  occhi  addietro C.  L  13.  75. 


ADOPERARE 


a 


adoperare.     Perchè . . .  morte ...  Ha  messo  il  suo  crudele  adoperar*   V.  N.  6.  a6  {S<m.  ili.  6). 
adoprare.     E  in  polirle  aJofirai  tutte  raìe  lime      ....».../'.  /\  3. 

adorare.     Lo  primo  è,  che  lui  solo  adorìanto P.  F.  155, 

adornare.     L'  anima  cui  adoma  estA  bontate  .     .     .     C.  iv.  Cam,  ili.  lai  :  16.  27;  93.  7. 

E  sua  persona  a^o/wa  [di  beltate] C  iv.  Gihb.  ìiì.  737;  35.  123. 

Tanto  lo  immaginar  .  .  .  L'  adoma  nella  mente Cuna,  tx.  34. 

Conserva,  adorna,  accresce  ciò  che  trova Cano,  x.  37. 

trasse  fuor  .  .  .  Per  adomare  il  mondo CattA,  xv,  42. 

Io  posso  dire  eh'  ella  adoma  V  erba,  La  qual  per  adornarsi  ogni 

altra  donna  Si  pon Srst,  iv.  13,  14. 

Ora  che  '1  mondo  s'  adorna  e  si  veste  Di Son,  xlil.  i. 

adomezza.     tu  vedrai  Di  si  alti  miracoli  adorttrsta   .     .     .     .     C  li.  Cana.  i.  50;  16.  84. 
adorno.     Cosa  mortale  Come  esser  può  si  adoma     .     ,     ,     .     V.  N.  19.  63  {Cane.  i.  44). 

Donna  .  .  .  Adoma  assai  di  gentilezze  umane      .     .     .     ,  V.  N.  93.  139  {Cans,  it,  a). 

Tanto  adoma  parete,  Ch*  io Bali,  iv.  99. 

E  adoma  gentilezza  le  fa  onore 5om.  xxx.  6. 

adoperare,     quello  che  al  presente  tempo  adoperava  in  me     .     .     .     .  y.  N.  aS.  6. 

conciossiacosaché  .  .  .  b  detti  cicli  adoptrino .  .  .  secondo  .     .     .     .  K,  TV.  30.  19. 

perocché  biasimevole  è  invano  adoperarr C  t.  B.  70. 

per  lo  loco  nel  quale  adopera C  iii.  3.  5. 

che  in  qualunque  parte  1*  Anima  pi(i  adopera  del . . .  plO  sottilmente 

quivi  adopera C  iii.  8.  54,  56. 

perocché  ...  in  due  luoghi  adopera  V  Anima C.  iii.  8.  66. 

il  quale  neir  abito  acquistato  adopera C.  ÌÌÌ.  la.  17. 

secondochò  per  quattro  etadi  diversamente  adopera C  iv.  33.  3B. 

adorare,     e  adoraì/ano  le  loro  immagini ,     .     .     .  C.  ÌL  5.  37. 

adomEunentO.     gli  adomamtnti .  .  .  la  fanno  più  ammirare     .     .     .     .  C.  ì.  zo.  9a 

da  tutto  accidentale  adornamento  dbcompagnata       .     ,     .     .     .     .  C.  i.  io.  96. 

alcuna  cosa  in  a{/om£immfo  della  Canzone  .     .     .     .     .     .     .     .     .  C  ii.  la.  18. 

si  vedranno  gh  n^omdm/M/i' dei  miracoli C.  iL  16.  86. 

«he  gli  di/oTHaw/nft' delle  maraviglie  é  vedere C  ìi.  16.  87. 

per  questi  af/orrmmrHyt  vedere,  cominciarono C  iL  16.  91. 

ad  alcuno  adomanintto  dì  ciò  che  detto  è C.  iv.  3.  9. 

la  quale  .  .  .  fatta  fu  ad  alcuno  adornamento C  iv.  30.  14. 

Oh  quanto  e  come  bello  adornamtnto  è  questo C  iv.  30.  64. 

adornare,     ma  (alte  adornare  di  soave  armonia K  /V.  la.  69. 

ma  '1  suo  rìportamento  .  .  .  procura  d'  adornare C.  ì.  3.  65. 

Quella  cosa  che  più  adoma  ...  le  umane  operazioni C.  i.  5.  17. 

■  quella  più  fissamente  intende  ad  adornare C  iìL  8.  56. 

quelli  massimamente  adorna C  iiL  8.  70. 

che  ordina  1'  Anima  ad  adomart  queste  parti C  iii.  8.  tao, 

E  sua  pmona  adoma.     £  questo  <i'/c?rTfa  é  verbo C  tv.  95.  134. 

adoraatrioe.    la  .  .  .  natura  .  .  .  Adomairke  delia  sua  prrsona  si 

mostra C.  iv.  96.  9. 

Bdomezxa.     per  le  accidentali  adometm  che  . . .  sono  connesse       .     .  Cu  zol  87. 

quand' ella  sarà  delle  sue  a^cjfywzw  accorta C  ii.  ÌI.B9. 

quattro  cose  ...  la  quarta  Adometza  corporale C  iv.  94.  1 18. 

Adrasto,     quando  Adrasto  rcge  degli  Argivi  vide       . C.  iv.  95.  6a. 

d*  Argia  e  di  DcìBICt  figlie  d*  Adrasto  regc C  iv.  35.  Bi. 

quando  Polinice  fu  domandato  da  Adrasto  rcge C  iv.  35.  110. 

Adriano.     Cesare  .  .  .  venne,  per  passare  il  mare  Adriano     .     .     .     .  C  iv.  13.  191. 

adultero,     nella  bocca  meretrice  di  questi  Ai/wZ/rn C.  ì.  it.  151. 

adunare,     ove  molte  donne  gentili  erano  nt/iimi// C  ^.  14.  4. 


AFFERMARE 


affetto.    Gli  orecchi  tuoi  ne  inchina  allo  mio  offttUì 5.  /*.  cL  & 

affezione.     Dacché  I' o^jioh  t' avrà  ornata Cflx*.  xvilì.  51, 

ailìnare,     Clio  par,  che  vostra  lode  più  s*  affitti^  Che San,  xlv.  13. 

afiUg^cfe.    Amor  m'  affliggi  ond'  io  prendo  cordoglio San,  xlvìit.  1 1. 

Ogni  ingiustizia  del  mio  core  afflitto S.  P.  xxxì.  36. 

Io  sono  afflitto  e  motto  umiliato,  Sol  per S.  P.  xxxvii.  a6. 

Non  mi  voler  lasciare  cosi  afflitto  D'i 5.  P.  1.  40. 

esaudire  La  voce  afflitta  dello  mio  clamore S.  P.  cxxix.  3. 

affiandare.     I.o  peso  che  m'  affltnda Come.  xìi.  oo. 

afibrzare.     Laonde  il  mìo  nemico  .  .  .  s'  afforzava  . .  ,  trapassare    .     .  S.  P.  xxxvii.  44. 

affrenare.     K  so  com'  egli  ojffrtna  e  come  sprona       .......  Son,  xxxvi,  3. 

agghiacciare.     Per  che  ogni  lor  pensiero  agghiaccia  e  pere  .    V,  N,  19.  53  {Cahm.  ì.  34), 

Adirare.     Accidia,  eh' . .  .  nel  mal  far  sempre  sue  voglie  aggira     .     .  P.  F.  194. 

aggiugD^e.     Tanto,  quanto  ìl  piacer  nuo\'o  s*  aggiugfìt Como.  xÌv.  74. 

aggiungere.     Poiché  se*  aggiunta  a  Marte Cam.  xvìiì.  37. 

*1  danito.  Che  s' tf^^MH^r  allo  inganno Gi*i0.  xìx.  99. 

aggradare.     Tanto  m*  aggrada  vederla  per  donna S*st.  ìv.  33. 

K  s' ci  v' f>j;;^at/a,  Donna  mia  gentile,  Che Son.  xlvii,  i  a. 


I 


affermare,     questo  fanno  .  .  .  questa  promissione  .  .  .  offrrwando 

le  non  cene  cose  affertuano  per  certe 

Cristo  r  afferma  colla  sua  bocca     , 

nella  prima  s' afftrma  che  questa  Nobiltii  luce  e  .     . 

Perocché  la  statua  .  .  .  afftrrtta  la  buona  opinione    . 
afifetto.     ragiona  dinanzi  agli  occhi  del  mio  .  .  .  afflrtto  . 

la  mia  anima,  cioè 'I  mio  n^//o,  arde 

maravigliandosi  del  divino  affetto  a  essa  .  .  .  creatura 
afTezìone.     Questo  6  .  .  .  quella  afflsiont,  che  suole  precedere 

tanta  fu  r  d/^^i'oH#  a  producere  la  creatura     .     .     . 
affocare,     esso  appare  affocato  di  colore       ..... 
a&eddare.     con  affmidatt  lo  corpo  dell'  occhio  con  acqua  chiara 
affrettare.     Alcuna  morte  è  violenta,  ovvero  per  . .  .  affrtttata 
Affrica,     questa  battaglia  fu  in  Affrica 

tre  mog;gia  d'  anclla  in  Affrica  erano  portate 

se  .  .  .  non  avesse  impresa  V  andata  in  Affrica  .... 
aforismo.  quando  .  .  .  donasse  ...  gli  A/vrismi  d*  Ippocratc 
agente.     I'  atto  dell*  agentt  sì  prende  nel  disposto  paziente 

quanto  1'  agtnt*  più  al  paziente  sì  unisce     .... 

siccome  negli  a^rw/r' naturali  vedemo 

che  *l  primo  Agrnti^  cioè  Dio,  pinge  la  sua  virtìi 

le  cose  convengono  essere  disposte  alli  loro  agrttti  . 
agevole,     e  la  bellezza  fosse  agrvolt  a  vedere   .     .     . 
agevolezza,    ai  vedri  V  agrvoUtsa  delle  sue  sillabe 
agevolmente,     a  più  agtvotmcnti  dare  ad  intendere 
aggiugnere.     perocché  ciascuno  aggutgug  il  fine  del  suo  desiderio 

La  quale  brievemente  s'  aggiugne  a\  lesto  .... 

Ciascuna  cosa  .  . .  quando  .  . .  aggiugnt  la  sua  virtù 

cioè  quando  aggiugnr  la  sua  propria  virtù    ... 
aggiungere.     Poscia  .  . .  aggiungo  una  stanza 

in  Ksso  non  può  essere  cosa  alla  sua  Essenza  aggiunta 

alcuna  luce  della  divina  bontà,  aggiunta  sopra  la 
aggregazione,     nel  Libro  dell*  aggrtgasioiti  dellt  sltìU  . 
agguardare.     se  bene  volemo  agguardare       .... 

le  quali  chi  bene  aggttardcrà,  vedrà  ...... 


C.  iv.  IO.  45' 

C.  iv.    25.    13Q. 

a  iv,  17. 94. 


C-  iv.  33.  xt. 
e.  iv.  39.  60. 
e.  ìi.  8.  85. 

C   iit.  3.    I30. 

C.  iv.  19.  63, 
e.  iìL  la.  a6. 
C.  ili  13.  73, 
C  ii.  14.  165. 
C.  iii.  9,  154. 
C  iv.  33.  76. 
C.  iii.  3.  65. 


C.  iv.  5.  167. 
C.  iv,  5,  171. 
C.  i.  8.  33. 
C.  ìi.  IO.  66. 
C  ìli.  IO.  13. 
C.  ili.  14.  17. 
C.  iii.  14.  33. 

C.  iv.  30.   60. 


e.  ii.    13.  33. 

e  i.  IO.  98. 

e.  iii.  9.  33. 

C  iii.  15.  ioa, 
C  iv.  jo.  104, 
C.  iv.  16.  Bo. 
C.  iv.  16.  85. 
r.TV.  19.  143. 

C  iii.   13.    I03. 

C  iv.  5.  149. 
C.  ii.  6.  134. 
C  i.  5.  57. 
C  i.  IO.  loi. 


ALBERGARE 


12 


albergare.     Di  quella  parte  dove  Amore  atbrrga Son.  xlhr.  13. 

albergo.     Che  it  ben  non  trova  chi  albergo  gli  doni    .......     Som.  xlvt.  8. 

V.  tf.  19.  45  (CrtWJ.  i.  36',  56  (CrtMs.  i.  37\  75  {Cmtu.  x.  56)  ;  30.  81  iCaMè.  ìii. 
41)  ;  CaH9.  X.  88,  137  ;  xiii.  17  ;  xv.  45  ;  xx.  96  ;  Sat.  ii.  a.  19,  66  ;  iiì.  35  ; 
Bali.  tri.  8  ;  X.  14  :  K  N.  7.  ao  .Son.  ìi.  3  ;  Son,  xxxi.  a  ;  xxxviti.  5  ;  xti  8  ; 
xlvii.  3,  8  ;  xlviii.  g;  S.  P,  xxxi.  9,  63  ;  ci,  71  ;  cxlii.  11  \  P.  F,  170. 

tu  sai  che  per  algmtt  freddo  L'  acqua  diventa SfsL  ii.  aj. 

Ch*  egli  ha  già  sparto,  e  vuol  che  'I  inondo  allaghi      .     .     .     Son.  xlix.  8. 


alcuno. 


algente. 

allagare. 


allato.     Chi  à  borsa  allato,  Ik  dov*  e*  s*  appressa 


Som,  lìv.  6. 


albergare,     la  sua  camera,  cioè  1*  Anima,  in  cui  essa  atterga.     Ed 
essa  filosofia  non  solamente  alberga  non  pure  nellì  . . .  essa 

t  dovunque  alberga  V  amore  di  quella C  iv.  30. 50,  51,  53. 

albergo.     I'  albergo  .  .  .  convenia  essere  mondissimo  e C  iv.  5.  33. 

ogni  casa  .  .  .  crede  che  sia  V  albergo C.  iv.  la.  148. 

eoa)  di  casa  in  casa  tanto  che  all'  albergo  viene C.  iv.  la.  15Z. 

uscire  le  pare  dell'  alhnga C  iv.  a8.  51. 

albero.     Che  Io  pie  dell'  albero  ...  sì  dee  principio  dire C  iv.  18.  48. 

Alberto,     e  per  quella  d'  Alberto  della  Magna  nel  libro C  ili.  5.  113. 

siccome  dice  Atàtrto  in  quello  libro C  iìi.  7.  37. 

non  ostante  che  Ridolfo  ...  e  Alberto  poi  eletti  sicno       .     .     .     .     C.  iv.  3.  43. 

secondochè  nel  quarto  .  .  .  scrive  Alberto C  iv.  33.  196. 

albore,     di  loro  apparisce  quello  a/^rr C.  ii.  15.  79. 

le  stelle  mi  pareano  .  .  .  d'  alcuno  ttlòore  ombrate C.  iiì.  9.  153. 

Albuino.     Albuino  della  Scala  sarebbe  più  nobile  che  Guido       .     .     ,     C  iv.  16.  71. 

Albumassar.     E  però  dW' e  A Ibuma^sar C  ii.  14.  170. 

alcuno.  K  A',  a.  61  ;  3.  106  ;  5.  33  :  6.  15;  7.  19  ;  8.  14,  15,  49  ;  9.  3a  ;  to-  »4  ;  !«■  ai 
7  ;  13.  fl8,  49,  68,  129  ;  15.57  ;  ao.  3  ;  aa.  31  ;  23.  a,  18,  43,  no;  94.  3;  95. 
35,  58.  -30.  99.  loi,  105  ;  aò.  7.  34,  53  ;  ag.  34,  37  ;  31.  13  ;  33.  8;  38.  ag  ; 
39.  48;  40.  84.33.4»  ;  4<.  ao»  49;  4fl-  15;  43.  II  !  C.  i.  I.  75,  88,  90,  106, 
114;  a-  9,  »5,  18,  75,  las  ;  3.  a.  la,  38;  4.  37,  65,  69,  71.  79.  74,  77. 
91;  6.  41,  67;  7.  50;  8.  48,  103;  9.  60;  IO.  ao.  66,  69;  tt.  ai,  43.  5©» 
55i  6a,  113,  133,  149;  13.  3,  43,  63;  13.  36  ;  ii.  a.  ia,  34.  38  ;  3-  «5  :  4-  5ii 
60;  5.  47.  6a,  iia,  lao,  jaa;  6.  80,  149;  7.  la  ;  8.  78;  9.  aa,  6a,  79, 
104,  119;  IO.  58;  ii.ao;  19.  17  ;  13.  8,  13,  49,  60;  14-  130,  936,  a43t  «S©  ; 
15.  48,  t6o,  168;  16.  SI,  56;  iìi.  I.  14,  16,  47,  iio;  a.  39,  41,  50, 
89,  104;  4.  44,  93;  5.  36,  177;  6.  8,  99;  7.  34,  76.  80,  84,  104,  105,  107, 
109,  115,  ne,  168,  170;  8.  a»,  37,  46,  48,  58,  91,  T45  ;  9.  40,  45,  50  (A«), 
97.  I09'  131  (*«).  134.  138,  153  ;  IO.  45,  77  ;  II.  31.  60,  66,  73,  95,  96  {bis\ 
ii3t  146.  154;  la.  60,  63,  III,  iia;  13.  43,  81.  97;  14.  117  J  I5-  "8.  60,  70, 
99  ;  iv.  I.  30,  85,  90  :  a-  sa  ;  3-  9  ;  4-  6,  8a  ;  5.  148  ;  6.  88,  107  ;  7-  8,  «o, 
35,  69,  63,  83,  88,  136  ;  8.  33;  9.  44,  77,  107,  134,  143,  155,  160;  10.80.87, 
107.  Ila;  11.  61,  88,  93;  la.  96,  98,  114,  156  ;  13.  4,  37,  117,  14B,  IS3;  U- 
33;  15-  3'.  39»  40,  170;  16.  71  ;  17-  Ila  ;  18.  15;  ao.  31;  ai-  49i  9^  ;  "• 
93.  136:  33.75;  34.  I3»i  150.  168,  181  ;  35.  50,  75;  a6.  133;  97.  70,  85; 
a8.  37,  66  ;  og.  57,  66,  90;  30.  14. 

Alessandro,     chi  non  ha  ancora  nel  cuore  Alessandro C  ir.  xi.  194. 

Alfnq^ano.     secondochc  pone  At/ragtmo         ,     .     .     C.  ii.  14.  95. 

AlgBzel.     quali  dalli  motori,  siccome  Plato  ...  e  Algasti       .     .     .     .     C.  ii.  14.  39. 

ch<^  Avicenna  e  >4(^dW  vollero  che C  iv.  9i.  15. 

alienare,     smarrivami,  sicchi>  quasi  parca  di  fuori  at$'e$$ato     .     .     .     .     C  iìi.  3.  loB. 

allagare,     perché  io  1'  abbia  allegato  di  sopra k'.  N.  31.  11. 

le  parole  che  seguitano  a  quelle  allegate K  M  31.  15> 

che  seguitano  a  quelle  che  sono  allegate            .     .     .     .     .  K.  A^.  31.  19. 

ragionalo  per  me  nello  aUtgato  libello C.  iì.  a.  13. 


ALLUMINARE  ^^^^^^^^^^^^^^^  I4 

alma.     Felice  1*  aittta  che  in  te  Ca  creata .     .     .     ,     Ca»s.  xv'iìu  59. 

A  ciascun'  alma  presa,  e  gentil  core  ,  .  .  Salute '^^  ^-  3*  77  {Son,  L  x). 

Ove  r  fì/mn  gentil  pà  locata  era K  W.  8.  33  (Som.  m.  13). 

Se  r  a/»((i  sbigottita  non  conforta .     .  ^.  A*".  15.  37  {Som.  viii.  ro). 

Coni'  alma  raziona]  senza  ragione K  N.  ao.  16  (Son.  x,  4). 

Cavami  1'  atma  fuor  delle  peccata 5.  P.  n.  18. 

O  g^loria  dell'  aÌMit  peccatrici     .         S.  P,  xxxi.  $a. 

Vedi,  che  r  aima  mia  in  fuga  é  mossa S.  P.  cxlii.  13. 

Tu  sai  che  V  alma  Io  li  ho  già  offerta ,     S.  P.  cxlii.  43. 

Dalle  quaì  pene  noi  almi  tapine  Ci  guardi  e  c^mpi P.  ^.  64. 

almeno.     Ponete  mente  almen  com*  io  son  bt^lla C.  ìi.  Catts.  i.  61. 

Ali>Ì,  />/.     Così  ra'  hai  concio.  Amore,  in  raeuo  1'  Alpi Canz.  xì.  £x. 

alquanto.     K  A'.  3».  76  {Cans.  ìii.  36.1  ;  C  iv.  Catta,  lii.  1 18  ;  K.  iV.  aa.  77  \Son,  xii.  10)  ; 
SoH.  xxxix.  r^  ;  xli.  6;  xlvii.  ^. 

altamente.     Ed  io  non  vo'  parlar  si  af/anirntf K  TV.  19.  aB  (Cane.  i.  9*. 

altare.     Con  le  vilelle,  che  sopra  V  afturt  Offcriratti  quei    ....  S.  PA.  71. 

benigno  All' uZ/nr  ci  dioiostni,  com' io  dico P.  F.  i3o. 

altezza,     Lìcvd  principio  della  tua  atteta Cane,  ix.  49. 

Tutto  lo  mondo  canti  .  .  .  Vostra  alU**a  pregiata Baft.  iv.  17. 

alluminare,     che  del  suo  lume  tutte  le  scienze  a*  ai/ntnitiatto     .     .     .  C.  ii.  14.  199. 

di  tutte  le  cose  che  il  sole  allumina C.  Ìii.  6.  12. 

lo  quale  di  .  .  .  luce  s^  prima  e  poi  tutti  i  corpi  .  .  .  alltimtna     .     .  C.  iii.  la.  56. 

cosi  Iddio  5^  prima  con  luce  intellettuale  aHumÌMa C.  iii.  la.  56. 

in  quanto  esso  è  in  altra  parte  aliununata  ripercos» C.  iii.  14.  48. 

mercé  della  .  .  .  luce  . .  .  che  quella  aUumina C  iv.  15.  96. 

almeno,     e  se  non  tutte,  almtno  la  loro  sentenza K  A^  1.  7. 

dico  che  .  .  .  aìnuHO  intendo  questo »     .     ,  y,  N.  43.  33. 

mostra  almeno  sé  essere  amico C  i.  8.  a&. 

ponete  mente  aimrno  la  mia  ùe/Itsaa C  il.  la.  57. 

almmo  la  pronta  volontii  mostra  che C  iii.  i.  74, 

a/mrno  innanzi  quanto  io  potessi Citi.  1.96. 

se  non  appieno,  ahtttna  alcuna  cosa  .  .  .  disnodare C  iii.  8.  a6. 

Onde  .  .  .  almeno  opre  la  \na C  iv.  la.  303. 

dammi  aimrno^  eh*  io  .  .  .  sia  chiamata  tua C  iv.  a8.  146, 

Alpetx^gio.     siccome  dice  AÌf>ttragio  quando  aflerma C  ìii.  a.  37. 

alquanto,     r.  A^.  3.  47;  5.  37  ;  7.  9;  8.  11,  13;  9.  a;  ro.  r6;  11.  10;  la.  6,  19,  54; 

14.  58;  18.  45,67;  19.  16,  lao,  133,  ia6,  laS  ;  ao.  a,  8  ;  aa.  94;  33.  11, 
1 17  ;  34.  71  ;  35,  40  ;  39.  13  ;  31.  6  ;  33.  a,  5  ;  33-  '7  :  35-   «o»  33  :  36*  »  ; 

39.  as;  40.  13  ;  41.  6,  33;  43.  io;  C.  i.  6.  72;  n.  83  ;  ii.  6.  96  ;  13.  9  ; 
ili.  9.  11  ;  13.  74  ;  13.  96  ;  iv.  8.  96  ;  la.  307  ;  t6.  60  ;  ao.  84  ;  aa.  11  ; 
35,  31. 

altare.     ]e\-are  il  drappo  d*  ìn  su  1'  altare C.  iv.  97.  za6. 

la  tovaglia  furata  di  su  1'  altare C.  iv.  37.  130. 

alterare,     esso  dieci  a/^/runc/o  cogli  altri  nove 0.11,15.31. 

ogni  cosa  eh' è  d/<rra/(t C.  iv.  io.  88. 

che  altera  o  corrompe  alcuna  cosa C  tv.  io.  1  (a. 

alterazione,     signìfìca  il  movimento  delP  atteranone C  ìi.  15.  99. 

la  più  bella  alterazione  che  esso  riceva  si  è  la  sua C,  ii.  15,  33. 

si  si  corrompe  precedente  alcuna  alteratiutte C.  iv.  10.  87. 

conviene  essere  congiunta  coli'  alterazione        C.  ìv.  io.  89. 

quando  per  r  a/^ranoffc  del  cercbro C  iv.  15.  173, 

altezza,    al  nostro  salire  a  loro  altesMt C  ii.  6.  50. 

trascende  1'  alleixa  di  costei C  iii.  4.  7. 

Chù  '1  suo  parlare,  per  V  alUua  ,  .  .  sua,  genera C.  iii.  7.  133. 

• 


ALTO 


l6 


alto,     da]  luogo  aito  ed  eminente ^B|^^B  >     •     S.  P.  ci.  76. 

Poi  alle  in  ciclo  vivo  se  ne  gì "..../'./".  51. 

altramente.     E  chi  aitratumlt  vacillando  crede  .     .     .     .     F.  /".  43. 

altresì.     Né  eglino  altrrsi,  se  son  Cristiani C  iv.  Catu.  iii.  73  ;  15.  89. 

altrettanta     Ch'aZ/nr/uM/o  dì  doglia  Mi  reca  la  pietà  quanto.     .     .     .     CaHf.  ziìi.  s. 
altri.     C,  iv.  Ca»M.  iii.  35;    GiMJ.  xìi.  38;   xìv.  65,  93,  94;  xvi.  46:   Stai.  ii.  54;  Sotu 

xxvi.  II  ;  xxxt.  13. 
altro*     K  A'.  19.  38  'Caiu.  i,  19)  ;  93.  134  (Caru.  ii.  7^,   151  {Cans^  ii.  34'',  189  \Cans,  ii. 

^J  r  3^*  59  (^0N4.  iii.  19)  ;  C.  iv.  Orna.  iii.  47,  96.  98  :  CdN«.  ix.  44.  78,  85  ; 

»•  46»  77.  «35  ;  »*'.  S«  ;  »"•  79  ;  »v.  18,  30,  65,  66  ;  xvi.  6,  45.  59  ;  xviì.  38  ; 


alto,     perchè  veggiono  Care  ...  gli  a/// matrimoni C  iv.  8.  75. 

non  paia  troppo  aito  dire  ad  alcuno f.  iv.  ao.  31. 

Oh  mìseri  e  \'ili  che  colle  vele  attt  correte        C  iv.  a8.  55. 

Certo  .  .  .  non  volle  entrare  colle  vele  atu C.  iv,  38.  60. 

altrettanto.     Lo  quale  montare  .  .  .  vede  con  altratUintc  rote  quante    .     C  iii.  5.  164. 

hanno  .  .  .  una  notte  d'  aUrrttttnto  tempo C  iii.  5.  170. 

poi  il  vede  .  .  .  per  altrtttanti  a  sé  tornare C.  iii.  5.  181. 

e  in  attrtnanti  ritorna       C  iii.  5.  184. 

cosi  il  discendere  ...  è  attrwttanto  tempo C  iv.  34.  41. 

altri  V.  N,  14.  33;  is-  58:  24.  33;  31.  io;  32.  39;  35.  13;  36.  B;  40.34  ;  Ci.  ».  116; 
3.  18  ;  ii.  xa.  14  ;  iii.  4-  33  ;  13.  80  ;  15.  41  ;  iv.  3.  36,  46  ;  7.  73  J  9-  64  ;  io, 
93  ;  15.  145  ;  34.  170  ;  36.  36,  38  ;  37.  59,  133. 

altrimentL     che  aùrimmfi  non  li  potrebbe  onorare C  i.  6.  30. 

non  a//nmrn//' sarebbe  fatta  la  domanda C  i.  la.  6. 

li  Teologi .  .  .  prendono  altrt'men/i che  li  poeti C  ii.  i.  37. 

avvegnaché  . .  .  paia  sentire  afln'pHfHfi C.  ii.  5.  14. 

non  aZ/nViuvi/i  sono  chiusi  li  nostri  occhi C.  ii.  5.  laB. 

non  atirinttnti .  .  .V  altre  scienze  sarebbono  celate C  ii.  15.  158. 

attnm£Hti  essere  non  poCrcbbono C  iii.  7.  is. 

ta  bontà  di  Dio  à  ricevuta  itìthmntti  dalle  Sustanze  separate  ...  e 
attfitttgnti  dall'  anima  umana  ...  e  n//nmm/<  dagli  animali  .  .  . 
e  altrimenti  ilalle  miniere,  e  a/trimrnti  dalla  terra,  che    C.  iii.  7. 46, 50, 56,  59  (Mr). 

quella  riceve  .  .  .  altrimenti  una  che  un'  altra C  iìL  7.  68. 

a Ithmeu ti  non  si  continuerebbe  la  umana  spezie C  iii.  7.  86. 

altrimenti  si  macolercbbe  la  forma  visibile C  iii.  9.  93. 

cJiiamatto  .  .  .  Ja  stella  talora  attritnenti  che C.  iii.  io.  5. 

si  si  può  appressare  ...  e  non  altrimenti C  ìii.  15.  69. 

a//rrmnf/'i  andercbbc  in  contrario  di  sé  medesimo C.  iii.  15.  79. 

che  altrimenti  è  disposta  la  terra  nel  principio  della  primavera  .  .  . 

e  ultrimenftìo  verno  ;  e  altrimenti  e  disposta  una  stagione        C,  iv.  a.  53,  55,  56. 
così  la  nostra  mente  . .  .  altrimenti  è  disposta  a  un  tempo,  altrimenti 

a  un  altro C.iv.  a.  6i,6a. 

r  anima  t  Donna,  e  eUtrimentié  serva C  iv.  3.  148. 

altrimenti  moìtì  difetti  sosterrebbe C  iv.  4.  14. 

altrimenti  sarebbe  stata  la  elezione  .  .  .  non  eguale C  iv.  4.  95. 

Non  altrimenti  %\  dee  rìdere C.  iv.  37.  137. 

altra  K.W.  6.  15;  7.  45;  u.  «a;  la.  139;  13.  11.  15,  18,  33;  14.  43,  49;  15.  la  ;  16. 
la  ;  18.  5,  18,  ao,  39,  55,  60  ;  19.  93,  143  ;  ao.  36  :  ai.  53  ;  33.  46,  49,  63  ; 
33,  56,  91  ;  34.  a6,  40  ;  35.  a8,  48,  55.  57.  89  ;  b6.  17,34  ;  37.  8,  11  ;  ag.  33, 
«8  ;  30.  30  ;  31.  17  ;  33.  XI  ;  34.  9.  >«.  M.  m^j  ^  :  35-  a»t  34,  36,  40  ;  39- 
15.  »6i  31-  36.  37.  5"  i  41.  «6i  37.  5°;  4».  »o  !  <^  »•  "■  '8,  30,  34,  43,  95, 
119,  I30,  133,  "9,  133;  3.  IO,  35,  63.  73.89,  100,  loi,  MI  ;  3.  6,  8,  39;  4. 
36,  55,  99  ;  5-  8,  IO,  88  ;  6.  16,  18,  a8,  49  ;  7-  78,  85.  86,  93,  97  ;  8.  7,  aa.  51, 
59;  9.  35.44;  10.  7.  34,  48,  73.  76;  M.  «4.  45*51,61,64,  116,  135;  la.  4r 


ALTURA 


xix.  39,  68.  lao,  127  ;  xx.  24,  40.  59,  63  ;  Srs/.  i.  14  ;  ii.  3,  43.  44,  48  ;  iii.  6, 
99  ;  iv.  3.  6,  10,  14,  sa,  39  ;  K  N.  xa.  ioa  iBati.  i.  33)  ;  9.  44  [Som.  v.  i)  ; 
«3.  38  {SoH.  vi.  3),  39  {Son.  vi.  4;,  40  {Soti.  vi.  5),  41  {San.  vi.  6)  ;  14.  79 
(Sm.  vìi.  1]  j  3o.  15  (5o/i.  X.  3}  ;  aa.  92  (Som.  xìii.  4)  ;  34.  60  {Son.  xiv.  1 1)  ; 
a7.  18  [Son,  xvi.  6)  ;  38.  37  {Son.  xxi.  3"  ;  39.  67  [Son.  xxu,  Sì  ;  S«n.  xxvi.  6; 
XXX,  5;  xxxti.  5;  xxxiv.  3  ;  xxxv.  6;  xxxvi.  14  ;  xxxvii.  11  ;  xxxviii.  7,  13; 
xxxix.  8  ;  xl.  a  ;  xlìi,  13  ;  xlvì.  5  :  I.  a  ;  li.  8  ;  hi.  6,  9  ;  5.  P.  xxxvii.  43  ; 
cxlii.  48,  49  ;  P.  /•.  68,  78,  139,  156.  158. 

Te  n'  andrai,  anzi  che  lu  vadi  altrove Cana.  ìx.  77, 

Qu&ndo  .  .  .  Amore  è  solo  in  me,  e  non  altrove Cans.  xv.  70. 

altrui,  y.  N.  19.  33  {Ca^B.  i.  14  1 :  33.  149  {Cane.  ii.  aai  ;  33.  50  \CaMs.  iii.  io)  ;  C.  ii. 
Cams.  i.  3  ;  iii.  Cans.  ii.  45,  67;  iv.  Canm.  iii.  30,  93,  235  ;  Cans,  ix.  7  ;  x.  51, 
101,  136;  xì.  39,  70  ;  xii.  12,  a6  ;  xiv.  38,  56:  Bali,  li,  14  ;  vi.  5,  17  ;  viii.  ai  ; 
X.  18,  aa  ;  K  N.  14.  90  (Som.  vii.  ra)  ;  aa.  9.^  {San.  xtìi.  6)  ;  a6.  38  [Son.  xv.  a)  ; 
41.  68  {Son.  xxxv.  14)  ;  Som.  xxvi.  7  ;  xlviii.  13  ;  liv.  4  ;  S,  P.  1.  ai  ;  P.  F.  140^ 
«68,  173.  179,  ]88. 
di  sua  Datura  Stando  su  ìn  altura Bali.  ix.  6. 


■J*"»-  3*.  43.  S^,  98;  13-  13,  14.  K>i  a?  '.     ii-  I-  ".  68.  70,  77.  91,  93,  loi,  ioa, 

xiS.  134  ;  a.  34,  37,  54,  57  ;  3.  35,  43,  48,  56,  64  ;  4.  53,  57,  58,  60,  96, 
98,  99  {bis)  ;  5.  17,  ai,  a6,  37,  31,  77,  79,  86,  98,  107,  no,  113,  134  ;  6.  48, 
80.  138  ;  7.  19.  ai,  37.  3a.  35,  58,  74,  77  (Ìii\  84,  87,  93.  97.  103  ;  8.  11, ao, 
33.  65»  68.  71  ;  9.  8,  19,  37,  31.  58.  60,  71.  76,  84.  87.  99,  laa,  133,  133  ;  io. 
4»  ;  I».  37»  46.  58'  67,  73,  8a,  91  ;  13.  ao,  35?  33»  4»»  5«  !  '3-  «8,53,58;  14. 
«3.  aa.  37.  44,  7».  73.  75t  76.  78,  98,  100,  103,  107,  log,  113,  114,  xt7,  135, 
136,  148,  r6i.  ao3.  330.  331,  339  ;  15.  3,  6,  ii.  13,  aB,  33,  49,  55.  63,  69,  94» 
«■7,  134.  157.  159  ;  16-  55*  57.  60,  73,  95,  97  ;  iii.  i.  17.  36,  49  ;  a.  19,  45» 
50,  94,  96,  ti4,  133  ;  3.  33,  50,  sa,  71,  77,  117,  135  ;  4-  59»  «4  ;  5-  3<.  45j 
74,  93.  loi.  104,  lao,  137,  141.  158.  173  ;  6.  7.  33,  35,  6a,  96,  98  ;  7.  33,  38, 
43»  5».  60.  69,  77-  83.  86.  109.  X48,  J49,  158,  175  ;  8.  16,  36,  38,  41,  44-  6a. 
131,  161,  189,  196;  9.  47.  55.  56,  65,  8a.  roo;  io.  33.  46.  53,  68;  11.59,84, 
89,  100.  113,  117,  ia6,  155  ;  IO.  16,  30,  33,  58,  68,  105,  iia;  13.  55,  66,  73, 
115,  116:  14.  10,  15,  16.  36.  48,  66,  69,  ia,  79.  84.  86.  95  ;  15.  7.  a»,  a?'  38, 
tia.  lae  ;  iv.  l.  io,  13,  T4.  15.  45  ;  a.  33,  57,  6a,  138,  155  ;  3.  6,  13.  70  :  4. 
49.  7».  77.  «35  ;  5-  38,  137,  M7  :  6-  »S.  38,  59»  97,  98,  loB.  115»  lèa,  183  ; 
1'  7»  37.  65.  70.  79.  9'  ;  8.  5,  19.  31,  55,  100.  113,  135  (ft"ì  ;  9-  133.  M9i 
156,  t6o;  IO.  13.  84,  I03,  116  ;  11.  lat  ;  la.  93,  99,  100.  103.  108,  i^-]{bis\ 
150.  171.  180.  183.  185.  186,  187,  190  ;  13.  8,  17,  ig,  37,  ag  bis\  31,  40,  44, 
94,  141  ;  14.  46.  9r,  97,  100.  ioa,  108;  15.  16,34.  I39.  156  !  '6-  37-  5i.  lao; 
*7-  15.  54.  67.  89,  115,  135,  138.  131  ;  18.  16.  30.  94.  33,  34.  36,  37,  49,  53, 
56,  63,  65,  66  ;  19.  43  ;  ao.  79,  87  ;  ai.  17,  97  ;  aa.  3r,  55.  56,  6a,  70,  78,  80, 
8r,9i,  105,  114,  135,  146,  169,  189,  190;  33.  58,  71,  75,  84,  87  ;  34.  86,  87, 
88.  »37.  157.  <7i.  «85.  186;  35.  4,  35,  141,  143;  36.37,  98;  37-  37»  9^ 
>»5»  »3«»  »37  ;  a8.  io,  xa8.  136,  150  ;  39.  96,  49,  59,  6a,  96»  »<S  J  3*>.  5»t  6^» 

Di  questo  si  pitrlcrik  al/roit C*.  i.  5.  66. 

ivi  r  anima  .  .  .  più  che  affrove  s'  ingegna C,  iii.  4.  43. 

mittv9$  ragionerò  piii  convenevolmente       C.  iii.  10.  41. 

che  non  può  essere  altrove C.  iii.  la.  98. 

E«te««vdice C  iv.  35.  18. 

K  A".  4.  Il  ;  5.  of ,  96 :  9.  36 ;  M-  7^  :  »5-  6a  ;  ai.  54  ;  a^.  33,  38  ;  36,  15  ;  C  Ì. 
a.  103,  130;  4.  a8:  5.  34  ;  11.  3.  87,  103,  143,  144,  146;  la.  31  ;  ii.  3.  33; 
7.  33;  II.  41  ;  la.  40;  13.  la  ;  iii.  4,  60,  84  ;  7.  7  ;  8.  aoi  ;  io.  74  ;  14.  97, 
100  ;  iv.  3-  «6.  57  ;  7-  *53  ;  Jo.  i  ;  la.  9  ;  14.  i  ;  15.  143  ;  17.  as  ;  aa.  ia6  ; 
«4-  »44  ;  B5.  86;  87.  13,  a8,  31,  56»  "4»  'ao. 


ALZARE  ^^^^^^^^^^m  y 

■Ixare.     E^li  ffilca  ad  or  ad  or  U  mano HI^^H^F  X^    ^  Gnu.  xii.  40b,  V 

S'  e^  mima  Un*  altra  volta Gnu.  xil  50. 

Ed  *iaa  gli  occhi  micidiali Csmm.  zìiì.  49. 

>4/«is  il  cor  de' sommersi  . Cmhm.  xviiì.  it. 

anwntc.     Piangete,  amaj>A'[,  poiché  piange  Amore]  K.  iV.  8.  so,  ai  (Som.  iìL  i). 

amare,    non  s'  accorge  ...  Né  com'  io  1'  «mo  forte Corta,  ix.  59. 

Voi  non  dovreste  mman C«k«.  x.  15. 

non  de*  creder  quella  .  .  .  Esser  amaia  da Cams,  x.  140. 

Celandosi  da  me,  che  tanto  1'  amo Cmmm.  xiv.  a6. 

non  venir  meno  ...  al  cor  che  tanto  v*  ama Cans.  svi.  15. 

E  voi  pur  sete  quella  eh'  io  piti  anta Cam»,  xvi.  40. 

Qual  é  de'  6glÌ  tuoi,  che  in  ooor  t'  ama Cams.  xviiì.  4. 

E  a  que*  che  t*  aman  più,  più  fai  mal  piglio Caìu.  xviìi.  30^ 

amabile,     ogni  bontà  ...  è  amatnit  in C  L  ta.  6a. 

tanto  ancora  è  più  amahiU C  i.  la.  68. 

swegnBcbà  ciascuna  virtù  aia  a$ttaÌnU  neir  nomo,   quella  i  più  M 

atmabiU C.  i.  la.  70.       I 

Questa  è  tanto  amabilt,  che C.  L  la.  74.      fl 

quelle  cose  che  a  luì  sono  più  amabili C.  ìv.  aa.  67.    f 

che  .  .  .  non  sia  ptù  nobile  ...  e  però  più  amabUt C.  iv.  aa.  roi. 

la  quale  .  .  .  massimamente  é  amaòtU C.  iv.  ^q.  139, 

amabfllaaiTDO.     piene  di  dolcissima  ed  amabilissima  bellezza       .     •     .  C  L  io.  loa. 

amadare.     della  quale  nullo  amadore  prende  compiuta  gioia       .     .     .  C.  ili.  la.  107. 
C/.  amatore.  M 

amante,     che  congiugne  e  unisce  V  amante  colla  persona  amata      .     .  C.  iv.  x.  4.         H 

le  passioni  .  .  .  entrano  nella  persona  amante C.  iv.  i.  la.       H 

A  che  fine  ami  tu  questa  tua  donna V.  N.  \B.  33.    H 

si  duole  del  difetto  di  colui  eh'  egli  ama C.  i.  i.  57.         H 

r  una  si  é  a  ntagni/icarr  V  amato Ci.  to.  34.        m 

lo  quale  .  .  .  amo  e  ho  amato C.  1.  xo,  40  {bùi). 

Molti  sono  che  amano  più  d*  essere  tenuti C  i.  it.  73. 

perchò  più  propìnqui,  più  amati C.  ì.  xa.  59. 

i  suoi  nemici  1*  amano C.  t.  xa.  76.       ^ 

che  più  in  essa  è  amata  e  commendata C  i.  la.  91.       H 

che  ...  lo  bene  manifestare  ...  è  più  amato C  ì.  la.  94.      ^ 

questa  vita  è  da  Dìo  più  amata  ;  e  s'  ella  è  più  atnata C.  ti.  5.  84  (to). 

le  anime  di  quaggiù  s' accendono  ad  amarv C  ìi.  6.  116. 

che  ciascuna  cagione  ama  lo  auo  effetto,  e  amando  quello,  salva    .  C.  ìi.  9.  a9,  30. 

lì  commendava  la  persona  che  s'  amava C  iiL  1.  30. 

unimento  spirituale  dell*  anima  e  della  cosa  antata C.  iiì.  a.  ao. 

uggendo  di  fuori  quelli  die  ama C  iìi.  a.  70. 

Gli  animaii  bruti .  .  .  V  uno  1*  altro  vedemo  amart C  Hi.  3.  33. 

ch^  .  .  .  naturalmente  atna  V  andare  in  giù C.  iiì.  3.  43. 

Per  .  .  .  nwMi  lo  loco  della  sua  generazione C.  iìi.  3.  46. 

amore,  per  lo  quale  ama  secondo  la  .  .  .  apparenza C  Uì.  3.  78.      ^ 

liccome  ciascuno  maestro  ama  più  la  sua  opera  ottima . . .  cosi  Iddìo  ^ 

ama  più  la  persona  umana  ottima C  iìi.  6.  95,  96. 

r  Amore  universale,  che  le  cose  dispone  ad  aman  e  ad  essere 

amatr C.  Ìlì.8.  xiB,  XI9, 

la  cui  amistà  non  é  celata  alla  persona  amata^  ed  a  ctii  la  persona 

ama/a  è  anche  amica C.  iìi.  it.  76,  77. 

la  vera  amistà  ...  4  che  ciascuno  ami  tutto  ciascuno C  iìi-  11.  laa. 

che  *1  vero  Filosofo  ciascuna  parte  della  Sapienza  ama      .     .     .     .  C  iiL  11.  134. 

Onde  essa  Sapienza  dice  ...  Io  amo  coloro  che  amano  me    .     .     C.  iiì.  11.  ia8|  139. 


»9 


AMARO 

xc     Kuor  eh'  ella  sola,  ciii  io  «iwo  all'  ombra  ....  ...  Srst.  iv.  33. 

se  vi  pare  ollra^io,  Ch' ad  amctrxi'sia  dato Bai?,  iv.  41. 

Ricpondc  .  ,  .  Chtf  amar  si  puV)  lycllcxxa  per  diletto,  E  amar  puossi 

virtù  per  alto  oprare Sùn.  xxx.  13.  14. 

perdite  tu  se' colui,  Ch*  aMi  lo  vero S. /*.  I.  ao. 

Che  !  ne^ar  poscia  non  gli  pare  umnfv Canji.  x.  tz$. 

E.  portan  doler,  ovunque  Ìo  senta  amaro      .........  Cant.  %iv.  19. 

^kt  morte  n*  ha  più  tosta  e  più  «amarri C(in.c.  xvi.  39. 

Mostrando  amaro  duo)  per  gli  occhi  fuorc K.  A^.  8.  34  (Soh.  lii.  4). 

K%.    ftiedii  r  lina  sia  tutta  amala  dall'  altra C.  iii.  la.  33. 

tàcAé  eterne  cose  5Ìano  quelle  eh'  Egli  aMtùi.     E  cosi  face  questo 

amore  tfmapv C  iii.  14.  55,  56. 

cbe  congiure  e  unisce  1*  amante  colla  persona  amata      •     .     .     .  C  iv.  i.  5. 

te  passioni  della  persona  amdM  entrano C.  iv.  x.  tt. 

Per  che  gli  amici  dell'  uno  sono  dall'  altro  amati C.  iv.  1.  16. 

Onde  io.  .  .  cominciai  ad  dm^inr  secondo C  iv.  1.  ax. 

Coaindai ...  ad  amart  li  seguitatori  della  verità     .     .     .     .    .    .  C  iv.  i .  aa. 

pvrocctiè  ctasoina  cosa  per  s^  <  da  amarr C.  iv.  i.  a6. 

■iccllt  ...  in  questi!  posa  le  vicinanze  s'  amino C  iv,  4.  41. 

■More  . .  .  era  spirato  in  amare  lei C  iv,  5.  104. 

jtmtmtr  Ìl  lame  della  Sapienza C  iv.  6.  164. 

la  quale  fa  gli  uomini  .  .  .  amati C  iv.  13.  137. 

pero  r  uomo  di  .  .  .  quelle  mai  non  ama  ;  e  non  amandoU,  non  si 

■■ìace  ad  esse C.  iv.  (3.  145.  T46. 

òantno  verD  rrgc  dee  . . .  amatr  ta  Verità C  iv.  16.  7. 

^•M«^  il  lume  di  Sapienza,  voi  che C.  iv.  16.  8. 

la  quAle  ordina  noi  ad  amart  .  .  .  dirittura C.  iv.  17.  63. 

elle  0(BÌ  animale  ...  sé  medesimo  ama C  iv.  aa.  50. 

Dko  .  .  .  che  dal  principio  s^  stesso  ama C.  iv.  aa.  65. 

■i^  altre  co«c  che  secondariamente  ama C  iv,  aa.  71, 

In  sé  che  amta  principalmente C.  iv.  aa.  73. 

che  in  lui  sono  più  nobili,  più  ama C  ir.  aa.  74. 

ch^  .  .  .  sia  .  .  .  quello  più  ama  ;  e  co%)  amando  sé 
prlocspalmcntc,  e  ...  e  amando  di  sd  la  miglior  parte  più, 
waaifi  Ito  «  che  più  ama  V  animo  che  1  corpo   .     .     .     C.  iv.  aa.  76,  77,  78,  79. 

il  q«aJr  aaino  naturalmente  .  .  .  dee  amare C  iv.  aa.  8a. 

■a  ta  laute  ai  diletta  .  .  .  nell'  uso  della  cosa  amata C.  tv.  aa.  63. 

!■  ^hOb  coaa  che  massimamente  è  amata C  iv.  aa.  85. 

CAMTieaal  Mmeare  li   suoi   maggiori  .  .  .  Conviensl  amare   li   suoi 

■risoci,  acciocché  amammo  quelli,  dia  loro  delli  suoi  bcneficii    C  iv.  96.  85,  88,  69. 

li  voaM  pailH,  eh'  io  amtu C.  iv.  a8.  47. 

r  luia  coir  altra  s*  ama C  iv.  30.  61. 

fa  ammristimammit  piena  di  ddore K  A^.  aa.  17. 

ss  convertia  in  amarwimo  pianto .  K  A^.  3.  53. 

vare  la  lenu  d'  amarùit'mt  lagrime K  iV.  la.  5. 

«d4*  te . . .  $otknà  .  .  .  awiarisnma  pena K  A^  03.  4. 

la  «Ma  pmatioDc  é  ammtiistma .  C  iii.  13.  19. 

parche  OOii  vuoi  tu  ritrarti  da  tanta  afmaritHdim  .     .     .  K.  TV.  39.  18. 

0  qaala  ha  la  «è  un'  mmariimdin* C,  iv.  85.  106. 

^  stslo  .  .  '  •cn'*  amaritttdttti  dì  tempesta C  iv.  a8.  la. 

'  ih£r  e  non  aenara C  i.  7.  A. 

^•"■'■"■STtortc  *  #*«««■ C  i.  7.  17. 

aHlé«i^        jg  <|6Jc«-     £  perocché  all' «nuvi»  comandamento  ò 

h^o^A^        .     , ^'^1  ".«3- 


AMARO 


20 


amaro.     L' amaro  lagrìmar  [che  voi  taceste] f'.  iV.  38.  as,  35  (Son.  xxl.  i), 

ambe.     Che  .  .  .  Hai  radunato,  e  stretto  ad  amh*  mano Cat*».  x.  83. 

ambedue.     Perchè  in  mcdesmo  detto  Convengono  antUdut    .  C.  iv.  Catta,  iii.  95  ;  tS.  37. 
amica.    V.  amico. 

amicizia,    che  mi  sia  tolto  Lo  ...  e  1'  amKÙM  Della  tua  maestà      .     .  S.  P.  \.  44. 

amico,  ^L     lo  vo  parlando  dell'  amica  vostra C.  iv.  Cona.  iii.  146;  sa  59. 

ardire  A  voler,  eh*  è  di  ventate  antico     ,     , Cans,  x.  s. 

Prima  che  '1  suo  mag^ore  amico  provi Cam.  ivi.  35. 

Queste  ...  Venute  son  come  a  casa  d*  amiVo Cait-a.  xx.  17. 

amaro,     che  una  medesima  cosa  sia  dolce  e  paia  amara C  iv.  9.  36. 

amatì\'a.     La  sesta  si  è  Amatwa  tf  onore C.  i».  17.  47, 

amatore,     che  '1  naturale  amore  .  ,  .  muove  1*  amaton C  t.  10.  33. 

àissc  5à  csatrt  non  safii*ntf,  ma  amatori  di  sapùnta C.  ìli.  11.44. 

ciascuno  studioso  .  .  .  fosse  amatore  di  sapienea  chiamato  .  .  .  tanto 
vale  come  in  Greco  jf/os  dire  amatori  in  Latino,  e  quindi  dicemo 
lioìjihs  quasi  amatore  .  .  .  onde  Jilos  e  sofia  tanto  vale  quanto 

amatori  di  sapitnsa C  iii.  Z2.  46,  48,  49^  51. 

Cf.  aroadore. 

amatiice.    anzi  che  voi  foste,  Ella  fa  amatna  di  voi ....         .    .  C  ili.  15.  sBi. 

ambe.    K  ambo. 

ambedue,     dicca  eh*  erano  ambidut  in  una  spera C.  ÌÌL  5.  33. 

se  quelle  non  fossero  ambtdiu  effetto .  . .  ambedue  avrebbero  quella 

cosa  prima C  iv.  18.  19,  ao. 

piuttosto  ...  che  am^r^iM  da  un  terzo C.iv.  18. 34. 

ambo,     che  rim&d  queste  si  deono  riducere C  iv.  iB.  14. 

conviene  .  .  .  procedere  .  .  .  ambe  da  un  terzo .  C  iv.  18.  sa. 

si  cunvegna  .  .  .  ridurre  .  .  .  ambe  a  un  terzo C.  ìv.  18.  63. 

amendue.     coal  cadranno  cimrn</iM  nella  fossa C.  i.  11.  39. 

amente,     però  que'  cotali  sono  chiamati  .  .  .  amen/i  e  dementi .     .     .     .  C.  iii.  a.  154. 

amicizia,     che  scrive  Tullio  in  quello  d'  Amicizia ,     .  C  ì.  la.  19. 

dall'  amicv  nasce  il  vocabolo  .  .  .  Amicieia    .........  C  iii.  li.  56. 

Amictas.     come  Cesare  .  . .  alla  casetta  del  pescatore  Amidas  venne  .  C.  iv.  13.  lao. 

amico,  -a.     cui  io  chiamo  primo  de*  mici  amici K  ^.  3.  99. 

si  .  .  .  che  a  molti  amici  pesava  della  mia  vista K.  ^.  4.  7. 

io  fui  condotto  per  amica  persona K  A^.  14.  5. 

la  quale  un  suo  rimiro  .  .  .  condotto  avea K  iV.  14.  io. 

credendomi  far  il  piacere  di  questo  amico V.  N.  i^.  aa. 

onde  r  ingannato  amico  ...  mi  prese  per  la  mano K.  A^.  14.  54. 

dissi  a  questo  mio  amtco  queste  parole K  A^.  14.  60. 

conciofossecosaché  alcuno  amico  V  udisse V.  N.  90.  3. 

e  pensando  che  t*  amico  era  da  servire V,  N.  ao.  9, 

a  coloro  che  . .  .  sono  stati  amici  di  colui  che V.  N,  aa,  te 

imaginai  alcuno  amico,  che  mi  venisse  a  dire K  AT.  23.  49. 

fu  già  mollo  donna  di  questo  mio  primo  amico K.  A^  34.  19. 

di  scrìverne  per  rima  al  primo  mio  amico V,  N,  94.  45. 

questo  mio  primo  (iHfi'ro  ed  io  ne  sapemo  bene  dì K.  A^.  35.  ita. 

perchè  questo  numero  fu  a  lei  cotanto  amico  ........  K,  AT.  99.  38. 

Perchè  questo  numero  le  fosse  tanto  amiVo K  A'.  30.  14. 

questo  numero  fu  amico  dì  lei  per K  A^.  30.  ax. 

simile  intenzione  so  che  ebbe  questo  primo  mio  amico V.  N.  31.  aa. 

il  quale  ...  è  amico  a  me  . . .  dopo  il  primo ^^  A^.  33.  3. 

proposi  ...  di  darlo  a  questo  mio  amtco V.  y.  33.  tS, 

che  forse  pensano  delli  loro  amiCT  lontani K  A'.  41.  17. 

ciascun  uomo  a  ciascun  uomo  è  ...  amiiro  .     •     • Ci.  1.56. 


AMICO 


22 


amico,    non  credeva  esser  ...  Ma  veri  amici  e  prossimi S.  F,  xxxvii.  38. 

Il  nostro  Signor  Dìo  padre  ed  amico P.  Z".  116. 

amistà.     Perchè  afnistà  nel  mondo  si  confonde Cane.  x.  133. 

Lussuria  . . .  Amistà  rompe  e  parentado  spezza P.  F.  203. 

amico,     onorate  Lei  ne*  suoi  amia C  iii.  Ij.  186, 

Per  che  git  amici  dell*  uno  sono  dall'  altro  amati  .......  C  ìv.  1.  15. 

Degli  amici  esser  deono  tutte  le  cose  comuni C  iv.  1. 17. 

Onde  io  fatto  amico  di  quesu  Donna C  ìv.  i.  19. 

questo  errore  che  tanti  amiW  le  toglie C  iv,  1,  70. 

Se  due  sono  gli  amici C.  iv.  8.  143. 

Fatevi  amin  della  pecunia  della  iniquità C.iv,  11.  iia. 

bencficii,  che  5ono  generatori  d' (tmrn C  iv.  li.  115. 

nel  traditore,  che  ...  si  mostra  amico C  tv.  19.  33. 

non  potemo  avere  perfetta  vita  senza  amici C.  iv.  35.  7. 

se  arricchiscono  [gli  amict]       C.  iv.  a?.  138. 

Bene  i"  sua  antica  Nobilladt C  ìv.  30.  60. 

chiamandola  amica  di  quella C.  iv,  30.  66. 

amistà,     questo  fu  quasi  ÌI  principio  dell'  amistà  tra  lui  e  me      *     .     .  F.  A'.  3.  ioa. 

conciossiachè  .  .  .  nulla  sia  cosi  intima  amistà K.  TV.  aa.  ti. 

il  quale  ò  nutrimento  dell'  amistà C.  i.  8.  93. 

dirò  .  .  .  come  1'  atnistà  è  confermata C  i.  la.  17. 

la  prossimitadt  é  seme  d'  amistà C.  i.  la.  49. 

1'  amistà  è  cùnfcrmata  e  fatta  grande C.  i.  13.  6. 

di  questa  concordia  1*  amistà  è  confermata C.  i.  13.  57. 

se  r  amistà  s'  accresce  per  la C  i.  13.  64. 

essere  a  questa  amistà  concorse  tutte  le  cagioni C  Ì.  f  3.  69. 

le  cagioni  generative  e  accrescitive  dell'  amistà C  i.  13.  71. 

nel  quale,  trattando  JriP  Amistà C  ii.  13.  19. 

conciossiacosaché  intra  dissimili  amistà  esser  non  possa,  dovunque 

amistà  si  vede C  ììi.  l.  4O)  41. 

lo  desiderio  della  duraztone  di  questa  amistà  .  .  .  sapere  che  .  .  . 

neir  amistà  delle  persone  .  .  .  conviene C.  tii.  X.  55,  57. 

la  quale  manifesta  V  amistà,  e  ferma  e  conserva C  ili.  i.  69. 

da  questo  amore  nasce  la  vera  e  perfetta  amistà C.  tii.  3.  68. 

quando  tratta  dell'  Amistà C  ìii.  3.  91. 

non  diciamo  .  .  .  intendendo  solamente  la  naturale  nwr'ftó  significare 

...  ma  r  amistà  sopra  la  naturai  generata C  iìL  ir.  68,  70. 

che  quegli  ai  dica  amico,  la  cui  amistà  non  é  celata C.  Ìii.  IX.  76. 

siccome  1'  amistà^  per  difetto  fatta  o  per  utilità,  non  è  atmstà  vera  .     C  iìi.  II.  90,  91. 
siccome  intra  le  spezie  dell*  amistà  quella  eh*  è  per  utdità,  meno 

amistà  si  può  dire C  tit  II.  Ho,  ixt. 

siccome  r  amis/iì  per  oMrs/à  fatta  è  vera C  iii.  ri.  114. 

come  la  vera  amistà  degli  uomini  intra  sé  i  che C  ili.  11.  lai. 

siccome  la  vera  amistà  ...  ha  per  suggetta  la  conoscenza  .     .     .     .     C  iìi.  XI.  130. 

della  vera  amistà  è  cagione  efficiente  la  Virtù C.  in.  xi.  137. 

fine  dell'  amistà  vera  è  la  buona  dilexione C.  iii.  ii.  140. 

dicemo,  mostrando  V  amico,  '  vedi  Y  amistà  mia  * C.  iii.  11.  X70. 

lo  studio  che  si  mette  in  acquistare  una  amistà^  che  di  quella amù/tì 

gran  cose  .  .  .  considera C.  iiì.  la.  24  (.6»}. 

suole  precedere  ...  la  generazione  dell*  amistà C  iii.  la.  a8. 

Oh  peggio  che  morti,  che  1*  amistà  di  Costei  fuggite C.  ìii.  [5.  178. 

Neil'  amistà  si  fa  uno  di  più C  iv.  r.  6. 

sotto  pretesto  d*  amistà C  iv.  la.  35. 

amistade.     secondo  li  gradi  dell'  amistatU  ..........     K  TV.  33.  3. 


AMORE 


24 


amore.    Voi  le  vedete  Amor  pìnto  nel  rìso 

Per  fìgliuoTa  d'  Amor  giovane  e  piana      . 

Tu  troverai  Amor  con  esso  lei  . 

Mi  fece  verso  lor  volgere  Amort    ,     .     . 

Pianscmì  Amor  nel  core,  ove  dimora 

Allor  diceva  Amor-,  Più  non  ti  celo    .     . 

SI  lungamente  m'  ha  tenuto  Amort    .     . 

Poi  prende  Amorg  in  me  Unta  virtulc     . 

Kd  ha  lasciato  Amor  meco  dolente      .     . 

K  dico  :  'Vieni  a  roe.'  con  tanto  amort  . 

Luce  d*  amor,  che  gli  angeli  saluta     .     . 

uno  spìritel  d'  amor  [gentile]     .... 

Amor,  signor  verace.  Ecco  1*  ancella  tua 

Amor^  che  nella  mente  mi  ragiona  C,  iii.  Ca 

valore  Di  ritrar  tutto  ciò  che  dice  Amen 

La  Donna,  di  cui  dire  .-^mor  mi  face  .     . 

Quando  Amor  fa  sentir  [della  sua  pace] 

Vanno  chiamando  Amor,  ciascuno  a  prova 

Che  le  vi  reca  Amor  com*  a  suo  loco  . 

Le  dolci  rime  d'  amor,  eh'  io  solla 

Ch'  i'  ho  tenuto  nel  trattar  d'  amore   . 

Piena  d' amorfe  di  cortese  lode      .     . 

A»*ior,  che  muovi  tua  virtù  dal  cielo   . 

Falle  sentire,  Amor .  .  .  II  gran  disio 

Che  la  beltà,  eh'  Amort  in  voi  consente 

acquista  onore»  Donne,  tanto  eh'  Amore  La  segna 


Cana.  ì 


amore,     onore,  che  Amore  fece  a  questa  donna 
A  me  par^'e  che  Amort  mi  chiamasi,  e 
che  .  .  .  non  si  discernesse  lo  simulalo  amort 
che  mi  par\x  eh'  Amorr  mi  desse  dì  sé  .     . 
nella  prima  parte  dico  siccome  io  trovai  Amore 
la  mia  rìsponsione  sarebbe  stata  .  .  .  Amort 
uno  spirito  d*  Amorr  .  ,  ,  pingea  fuori  Ì 
chi  avesse  voluto  conoscere  Amore    .     .     . 
con  che  Amore  fo&se  lai  mezzo  che  potesse 

Amortj  aiuta  Ìl  tuo  fedele 

le  parole,  che  Amort  m'  avea  imposte  .     . 

buona  è  la  signoria  d*  Amorr 

non  buona  t  la  signorìa  d*  Amort      .     .     . 
lo  nome  d'  Afnore  è  si  dolce  a  udire  . 
la  donna  per  cui  Amort  ti  strìnge  cosi    .     . 
che  tutti  i  miei  pensieri  sono  d'  Amort  .    . 
dico  che.  volendo  dire  d*  AiHore,  non  so     . 

per  la  forza  che  Amort  prese 

perocché  Attore  volea  stare  nel  loro  .  .  .  luogo 
dico,  eh'  Amort  uccìde  tutti  i  mìei  spiriti    .     , 
a  chi  non  fosse  in  simil  grado  fedele  d*  Amore 
quello  che  Amore,  consigliato  dalla  ...  mi  dice 
ad  immaginare  quale  Wmonr  mi  facea     .     .     . 
é,  che  Amore  spesse  volte  .  .  .  m'  assalia   .     . 
quando  questa  battaglia  d*  Amor»  m'  impugnava 
che  certo  il  fine  di  cotale  amore  conviene  che  sia 
lo  fine  del  mio  amore  fu  già  il  saluto  di  .     .     .     . 
lo  mio  attore  Amortf  la  sua  merci,  ha  posta 


99 


r.  AT.  19.  74  (C*K».  i.  55% 

K  N.  19.  79  {Cane.  i.  6o>. 

V.  N.  19.  88  {Can*.  i.  69). 

V.  N.  23.  147  (CoMM.  ii.  ao), 

V.  N.  «3.  158  (Cane.  ii.  31% 

V.  N.  33.  190  (Gjm«.  ii.  63). 

.     K.  A^.  aS.  uff.  C  0. 

.     V.  N.  aS.  aa  (F.  C.  9). 

V.  N.  33.  54  {Catte,  iii.  14). 

V  N.  34.  38  {Cana.  tv.  la). 

y.  N.  34.  50  (Cans.  iv.  34). 

C.  ii.  Cane.  i.  43  ;  16.  78. 

.     .     .     C  li.  Cans.  i.  51. 

a.  14  ;  ta.  io;  K  E.  ii.  6.  73. 

C.  iii.  Cane.  ìi.  tS;  4.  lai. 

.      .  C.  iii.  Cana.  ii.  33, 

C  iii.  Cane.  ìi.  a6  ;  13.  44. 

.     .     .  C,  iii.  Cane.  ii.  46. 

.     .     .  C.  iii.  Cane.  ii.  58. 

C.  iv.  Cane.  iiL  i  ;  i.  77, 

.     .       C  iv.  Cans.  iii.  xi. 

.     ,     C.  iv.  Cana.  iii.  130. 

.  i;  r.  E.  ii.  5.  50;  II.  38. 

.     .     .     Cane.  ix.  54. 

.     .     .     Cane.  i.  7. 

.     .     .     Cane.  x.  39. 


r.  A'. 

r.  AT. 

K  A'. 


8.  4a. 

9-  «3- 


V.  N. 
V.N. 
V.N, 
V.N. 


9-34. 

9  39- 

9.  59- 

1.8. 

I.    IX. 


y,N. 

V.N. 
V.N. 


V.N. 
V.N. 
V.  N 


V.N. 
V.N. 

V.N. 


V.  N. 

V.  N. 
V,  N. 


V.N. 
V.N. 
V.N. 


V.N. 
V.N. 

V.  N. 


V.N. 
V.N. 
V.N, 


t.  16. 


X.  19. 
a.  IO. 
3-3- 
3.  9. 
3  la. 
3.  X6. 
3-  w. 
3.  sa. 


356- 


4-36. 
4.41. 
4.  ioa. 

4.  106. 

5.  51. 
6.9. 

6.  IO. 
6-  X4. 
8.  e6. 
8.  3a. 
8.37. 


AMORE 


■Ck     Chiamando  amor^  Appetito  di  fere Crrtu.  x.  143.  |, 

donna  . . .  Che  . .  .  crede  Amor  fuor  d'  orto  di  ra^one     ....  Cuhm.  x.  147. 

Amor ,  .  .  Dammi  savcrc  a  punger  come  voglia Cans.  xi.  i, 

Qtaal  ra  divegna  . .  .  Amort^  Sai  contar  tu Cnna.  xi.  46. 

Cotti  m*  hai  concio,  Antort,  in  mczTx>  V  Alpi Canz.  xi.  61. 

Fiorenza  .  . .  Vota  d'  amort,  e  nuda  di  piccate Cane.  xi.  79. 

che  ogni  senso  Colli  denti  d*  Amor  già  mi  manduca Cans.  xiì.  ^a, 

El  m'  ha  percosso  ...  e  stammi  sopra  .  .  .  Anxon^  a  cnì    ....  Cana.  xti.  37. 

ne*  .  .  .  capcgli,  Ch'  Amor .  .  .  increspa  e  dora Cana.  xìi.  64. 

£  se  y^mor  me  ne  sferza Cana.  xii.  79. 

E  poi  le  renderei  con  amor  pace Cana.  xiì.  78. 

Qttando  ^U  aperse  Wmor  con  le  sue  roani Canji.  xiiì.  8. 

Con  le  insegne  d*  >4wor  dicder  la  volta Cane,  xiii.  ai. 

9c  ne  n  ...  La  sconsolata,  che  la  caccia /fmorr Cane.  xWì,  z^ • 

si  Uiaicnu  D*  Atnor^  che  ...  la  caccia Gnu.  xiii.  39. 

Ove  la  pose  Amor^  eh'  era  sua  guida *     .     ■  Cana.  xiii.  45. 

donne,  Che  avete  .  .  .  U  mente  d*  amor  vinta Cohm.  xiii.  87. 

lo  sento  sì  d*  Amor  la  gran  possanza Catte,  xiv.  r. 

Kon  dico  ch^  yfmor  faccia  più  eh'  io  voglio  ....  ...  Catta,  xiv.  7. 

porta  conforto,  ovunque  io  senta  amor* Cane.  xìv.  16. 

E  sanno  il  loco,  dove  .^moflaaciaro CaHs.  xiv.  39, 

K' mici  pcnsier,  c-hc  pur  d' «morsi  fanno Caria.  xi\*.  aS. 

Ben  é  verace  amor  quel  che  ro"  ha  preso Cane.  xiv.  33. 

Cbè  DuUo  ayrtort  t  di  cotanto  peso Cana.  xiv,  36. 

Oh'  Amor  di  tanto  onor  m'  ha  fallo  degno.    Altri  eh'  Amor  non  mì 

polca  far  tale Gnu.  xiv.  64,  63. 

degli   ucchi,  che  sono  principio  di  Amor*  .  .  .  della  bocca 

eh'  e  fine  d'  Amort K.  W.  19.  133,  134, 

a  pregarmi  eh'  io  gli  dovessi  dire  che  è  Amori K  W.  ao.  5. 

che  .  . .  betJo  era  trattare  alquanto  d*  Amore K  N.  ao.  g, 

parole,  nelle  quali  trattassi  d'  Amore y.  N.  ao.  ir. 

J'oaeìachr  trattai  d'  Amorr  nella  soprascritta  rima K  A',  ai.  i. 

come  si  sveglia  per  lei  quesl*  awort K  A^.  ai.  5, 

qnanto  induccre  Amore  in  potenza  là  ove  non  ò y,  JV.  at.  37. 

come  riduce  in  atto  Amort  ne*  cori  di K  A',  ai.  39. 

il  core,  or*  era  tanto  amore V.  N.  33.  58. 

p«r  alcuno  anunonifflcnto  d' t^monr K  A'.  33.111. 

4ÌC0  che  mi  giunse  una  imaginazione  d*  Amore V.  N.  34.  7. 

cbe  *1  core  mi  disse  con  la  lingua  d'  Amore V.  I^.  34.  16. 

p«rvcmj  che  Anmre  mi  parlasse  nel  core V,  N,  34.  37. 

Chi  volcase  .  . .  quella  Beatrice  chiamerebbe  Amore K.  W.  24.  43. 

parve  che  Amor*  m*  apparisse  allegro y,  N.  a^.  67. 

mi  parve  che  Amore  mì  dicesse K.  A^.  34.  69, 

dabtCar  potrebbe  di  ciò  eh'  io  dico  d'  Amore K  ^.  35.  3. 

<hà  Amore  non  e  per  se  siccome  sostanza,  ma  è K  M  25.  7. 

appare  che  io  ponga  Antore  essere  corpo .     .     .  K  A^.  aS-  16. 

noa  erano  dicitori  d*  Amore  in  lingua  volgare,  anzi  erano  dicitori 

d*  Amor»  certi  poeti  in K  A^.  95.  35,  a6. 

$omt .  .  .  trovato  per  dire  d'  Amore K  ^.  35.  51. 

Per  Ovidio  parla  Amore,  come  »c  fosse V.  N.  05.  94. 

4d  Sbro  cbe  ha  nome  Rimedio  d*  Amore K  ^.  35.  96. 

li  fedeli  d'  Amore  che  m'  intendano K  AT.  33.  sa. 

offonJa  dico  quello  cbe  Amore  però  mi  facca  ;  nella  tema  dico 

degli  effetti  d' .^fmorff K  A^.  35.  37,  a8. 


AMORE 


26 


amore.     Onde  Amor  cresce  in  me  la  sua  grandezza Cohm,  xìv.  73. 

che  .  .  .  tanto  Amor  m'  avvezza  .  .  .  Quanto Cans.  xiv.  76. 

E  la  stella  d*  amor  ci  sta  rimota Cawa.  xv.  4. 

Un  sol  pensier  d' iimorr Cnita.  zv.  11. 

Ed  Amor  .  .  .  Non  m'  abbandona CattM.  xv.  03. 

lutti  gli  animali  .  .  .  son  d'  amor  disciolti     ....<....  Cang.  xv.  34. 

E  '1  mio  più  d'  amor  porta Cohm.  xv.  36. 

1*  amorosa  spina  Amor  ,  ,  .  non  la  mi  tragge   ........  Cuna.  xv.  50. 

quando  piove  Amor»  in  terra  da  tutti  li  cieli Cofu.  xv.  68. 

Quando  .  .  .  Amore  à  solo  In  mCf  e  non  altrove Capta,  xv.  70. 

Dall'  altra  parte  è  con  forza  d'  amore Cohm.  xvi,  6. 

che  \MÌ  Per  man  d'  Amore  là.  entro  pinta  sete Capis.  xvi  aa. 

Che  'I  ^  e  *l  no ...  Ha  posto  Amort Carta,  avi  48. 

dì  quella  saetta^  Ch'  A$Hor  lanciò  Io  giorno  eh' Cana.  xvi.  58. 

a  tutt'  altri  ò  conteso,  Fuor  ch*  a'  messi  d'  Amor Catia.  xvi  60. 

tanta  buona  fede  Di  quel  verace  Amor Cnna.  xviì.  42. 

Amor  potrù  ben  dire  ovunque  r^na Catta,  xviì.  44. 

Poiché  ti  guida  Amort Cana.  xviìi.  63. 

Poscia  eh'  Amorócl  tutto  m'  ha  lasciato Cuna.  xix.  i  ;  y.  E.  ii.  la.  65. 

son  certo  .  .  .  Ch*  Amor  di  sé  mi  Cara  grazia  ancora Carta,  xix.  19. 

Sollazzo  et  che  convene  Con  esso  ^morr Cana.  xix.  71. 

Io  giuro  per  colui,  Ch' y4mor  si  chiama Ca»fa.  xix.  90. 

Che  dentro  siede  Amore Caia.  xx.  3. 

Come  Amor  prima  ...  La  vide  in  parte Ca»ra.  xx.  37. 

Fcnoo  ì  sospiri  Amore  un  poco  tardo Cana.  xx.  55, 


amore,     che  con  quella  .  .  .  donna  non  sìa  nobilissimo  amorr  .     .     .     .  K  /V.  36.  93. 

si  facea  d'  una  xisla  .  .  .  e  d*  un  .  .  .  quasi  come  d'  amore     .     ,     .  V.  N.  37.  4. 

ed  apparila  forse  per  volontii  d'  Amore K.  iV.  39.  7. 

che  ne  reca  li  desiri  d'  Amore  dinanzi F.  W.  39.  ao. 

quattordici  Canzoni  si  di  amotr,  come  dì  virtù  materiate  ,     .     .     .  C.  i  i.  104. 

dal  naiuratr  amore  alla  propria  hquefa C.  i  5.  IX. 

per  lo  naturale  amore  della  propria  loquela C.  i  to.  30. 

che  'I  naturale  amore  .  .  .  muove  1'  amatore C.  i.  10.  33. 

che  mi  domandasse  se  amon  alla  ...  è  in  me C.  L  la.  9. 

non  solamente  amore,  ma  perfettissimo  amore  di  quella  è  in  me       .  C  ì.  la.  la,  13, 

sono  cagioni  di  amort  generative C  i  xa.  33. 

sono  cagioni  di  amore  accrescitive C.  i.  ix  a$. 

confortare  I'  amore  eh'  io  porto  al  mìo  Volgare C.  i  la.  37. 

ella  6  delle  cagioni  stata  dcU'  amore  ch*  io  porto C.  i  la.  51,  99. 

la  bontà  é  cagione  d*  amore  generativa C  i  la.  101. 

che  non  solamente  amore,  ma  perfettissimo  amore  sia  quello  .     .     .  Ci.  13.  73,  73. 

quella  gentil  Donna.  .  .  accompagnata  d'  Amore C.  ÌK  a.  11. 

non  subitamente  nasce  amore C  ii  a.  33. 

prima  che  questo  nuovo  amon  fosse  perfetto .  C.  ii  a.  37. 

li  Troni,  h  quali,  naturati  dell*  amorr  del  Santo  Spirito     .     .     .     .  C.  ii  6.  no. 

lo  movimento  di  quello  ciclo  pieno  d'  amort C.  ii  6.  113. 

quel  ciclo  era  quaggiii  cagione  d'  amore C.  ii  6.  118. 

dissono  .<4»iofr  essere  figliuolo  di  Venere C  ii  6.  119. 

ove  dice  Venere  ad  Amore  :  '  Figlio,  virtù  mia  ...  *      .     ■     .     .     .  C  ti  6.  tai. 

Venere  disse  ad  Amore  :  '  Figtio,  armi  mie  .  .  .  ' C.  ii  6.  135. 

questo  nuovo  pensiero  d'  amore C.  ii  8.  94, 

Ora  ch*  é  mostrato  come  .  .  .  nascea  amon C  ii.  9.  a. 

conciossiacosaché  amore  sia  effetto C  ii  9.  03. 

e  quello  di  prima  fosse  amorr .  C.  ii.  9.  45. 


fty  ~^B^^~  ~^^^^^r  AMORE 

■■mu     Si  bel,  eh*  Atttorvi  viene  a  stare  ali*  ombra      ......  S/st.  i.  i6. 

eh'  etta  arrebbe  aesso  {n  pietra  L'  ^mor Sf»f*  i.  af. 

Amtcr^  tu  vedi  ben.  che  quesU  donna 5<5/.  ii.  x  ;  V.  E.  ii.  13.  96. 

Ma  di  qual  fiera  V  ha  d'  amor  più  freddo St^.  ii.  8. 

Aimo*  mi  mena  tal  fiata  all'  ombra  Di Stit.  iit.  x. 

Fra  eh*  io  rinvengo,  i'  aon  d'  a>w>r  più  verde  Che S4sU  Hi.  li. 

é  moho  umil .  .  .  Sol  per  amor  dì  lei Stst.  ili.  03. 

Non  m'  abbandoni  Amtor^  ma  tìeomi  verdr S*st.  ÌÌì.  33. 

Coal  m*  i^paja  Amor;  eh'  to  vivo  all'  ombra Stsi.  iii.  37. 

per  CUI  son  verde,  E  fermo  nel  suo  amor,  come Stst.  iv.  5. 

S'  io  porto  amor  corale  alla  mìa  donna Stai.  iv.  7. 

Ballala,  io  vo*  che  tu  ritrovi  Amort K  /^.  la.  80  {Bafl.  i.  i). 

Ritrova  r  y|im>r  pria K  A^  la.  88  (fin//,  i.  9I. 

Amtùrti:  qucif  che  ...  Lo  face  .  . .  cangiare V.  tf.  la.  100  (fio//,  i.  az). 

DT,  che  domandi  ^Monr.  s' egli  è  vero K.  A^  la.  109  (£a//.  t  30). 

cte  ia  ombra  d*  Amor»  .  .  .  apparisti BaU,  ii.  i. 

Dottoe,  io  non  ao  di  che  mi  preghi  Amore BaU.  iii.  i. 

CÌA  lacc  Amor  qual  volta  mi  rammenta Baii,  iii.  io. 

Cbe  «olo  Amor  mi  sforza BaU.  iv.  43. 

t>*  «MOT  non  averà  mai  intelletto Baii.  vi.  7. 

la  «ti  ^wor  ai  metta  per  piacere  altrui Ba//.  vi.  17. 

Se  WMi  Ibise  eh'  Amart ...  le  dà  valore fia/A  vii.  xa. 

vidi  volare . .  .  Un  angiolel  d'  amort  lutto  umile BaJl,  vìii.  7. 

La  aia  donna  vcrrH  Coronata  da  Amon Bali  vili.  17. 

Vai  die  «apete  ragionar  d*  amort BaU.  x.  i. 

•■■n.    <fc«  lo  effetto  di  costoro  é  amor* C  ii.  9.  33. 

^MMto  pensiero,  il  quale  si  chiama  sfitn/fi ti^  amotw C  iì.  li.  aa. 

apparecchiata  di  ricevere  amorr,  misericordia C.  il.  11.  46. 

cÉi«  1  OM  mmart  cacciava  .  .  .  ogni  altro  pensiero C.  ii.  13.  51. 

aealradoml  levare  dal  pensiero  del  primo  amon  .     .     .     .     .     .     .  C  ii.  13.  54. 

d  cr«dc«  .  .  .  che  disposto  fossi  a  quello  amcrt C  ii.  13.  66. 

iavtamno  me  .  .  .  nell'  mmwv C.  iì.  16.  6. 

a^h  quale  dà  cagione  di  più  nriiorc  ...........  C  ii.  16.  58. 

L'ho  s^ntrl  d'  amor  .  .  .  Onde  è  da  sapere  che  per 

.  .  .  s*  intende C.  ii.  16.  80. 

41  cai  io  Innamorai  appresso  lo  primo  tfmomr C  ii.  16.  100. 

la  aria  aacondo  amor*  prcae  cominciamcnto C  iii.  t.  a. 

La  quale  mtmon  ...  in  gran  Gamma  a'  accese ,     .     ,     C.  iii.  I.  4, 

8  éoklaria^  dw  Amtùn  di  vedere  costei  mi  dava C  iii.  t.  11. 

watr  abìlacola  4d  aio  Amiort .  .  .  miravano C  iiL  1.  19. 

valaatà  ari  %iatae  Ai  parlare  d'  amort C.  iii.  1.  33. 

a  per  volrrr  d*  Atmurt  o  per  mia  prontezza C  iii.  i.  a6. 

cte  d*  wf  Nwr  parlandOi,  più  bello  . .  .  sermone  non  era C  iii.  x.  09, 

r  mmm  fti  lo  pmprìp  mrmirw  di  me  medesimo C.  Ui.  x.  35. 

■d^ido  ma  estere  dal  pnino  omorr  mutato C  i>i.  1,  85. 

Atmmn,, .  non  è  Àllrt>  che  unimento  spirituale C.  ili.  a.  18. 

llB'fT  «  AUcJlo  cbe  noi  diccrou  Amor^ C.  iii.  a.  67. 

•mim , .  .  é  qocUo  ragionatore C  iii.  a.  70. 

^iìkogQ  ÓOYC  dico,  che  Amorr  mi  ragiona C  iii.  a.  158, 

dba^ma»  ^^^  j^r"^  m^mÌ*  mia  fa  la  sua  operazione      ....     C.  iii.  3.  a. 

i^*'^fcarf«rr  O»»'^  *'^*'"**'"*^^° C.  ilL  3.  4. 

daw^n       *•"         ^„     ^^  apezialc  ««non,  come  le  corfora  tfmpiki 

Sk>    ••      J«toi«>»*«' e  iii.  3.  8,  9. 

''•5tj't««wr*»"''"r    -no  a««r»d  loco,  dove C.  lii.  3.  15. 


AMORE  ^^^^^^^^^^F  2d 

amore.     Questa  che  aentc^^morncf^li occhi  sui .     Salì.  x.  04, 

Contro  il  disdegno  che  mi  dà  Amoit Ball.  x.  a8. 

Salute  in  lor  signor,  cio£  Amor» K.  A*.  3.  80  {,Soh.  \.  4). 

Quando  m'  apparve  ^«lor  subitamente f'-  A^  3.  83  {San.  i.  7)- 

Allcgro  mi  sembrava  Amor,  tenendo  Mio  core K.  A'.  3.  85  {Son.  i.  9), 

O  voi,  che  per  la  via  d'  Amor  passate K.  TV.  7.  18  (Som.  ii.  1), 

Amor,  non  pà  [per  mìa  poca  bonutc  ...  Mi  pose]      ,     .  V.  N,  7.  24  iJSon.  ii.  7),  49. 

Piangete,  amanti,  poiché  piange  Amort K  A/*.  8.  ai  {Son.  ìii.  1). 

Wmur  sente  [a  pietà  donne  chiamare] >*.  A^.  8.  33  {Son.  iii.  3),  44* 

Udite  quant*  Amor  le  fece  erranza K  A'.  8.  a©  {San.  ili.  9), 

Chi  d*  Amor  per  innanzi  si  nutrica C  AT.  8.  56  {Son.  iv.  la). 

Trovai  yf  wor  in  mezzo  della  via K  A^.  9.  46  (Scw.  v.  3.). 

Tutti  li  mìci  pcnsìer  parlon  d'  Amort K  A^.  13.  36  [Son.  vi.  i), 

Ch'  AiHort  quando  ...  mi  trova,  Prende K  A^.  14.  85  {Som.  vii.  7). 

E  quand'  io  vi  son  presso,  sento  Amort K.  A/".  15.  30  {Soh.  vììÌ.  3), 

L'  oscure  qualità  eh'  -«4mor  mi  dona y.  N.  it.  a^  {Son.  ix.  a). 

Ch'  Amorim*  assale  aubitanamcntc] K.  A'.  16.  98  (Son.  ìx.  s\  44- 

Amore  e  *l  cor  gentil  sono  una  cosa V.  N.  ao.  13  {Som.  x.  1). 

Fagli  natura  ,  .  .  Amor  per  sire,  e  T  cor  per V.  N.  ao,  18  {Son.  x.  6), 

Che  fa  svegliar  lo  spirito  d*  amore V.  N.  ao,  35  {Som,  x.  13), 

Negli  occhi  porta  la  mia  donna  Amort K.  AT.  ai.  9  {Soh.  xÌ.  i). 

Bagnata  il  viso  di  pianto  d'  amort K  A^  aa.  73  {Som,  xìÌ.  6). 

E  poi  Wdi  venir  da  lungi  Amort  Allegro  si V.  N.  a^.  53  {Son.  xiv.  3). 

Amor  mi  disse  [:  Questa  è  Primavera] K  A^.  a4,  69  {Son.  xiv.  13),  78. 

E  quella  ha  nome  Amor,  sì  mi  somiglia K  A^.  94.  63  {Soh,  xIv.  14). 

Un  spirilo  soave  e  picn  d'  amort K.  AT.  a6.  49  {Soh.  xv.  13). 


amore.     I.c  pianU  .  .  .  hanno  amort  a  certo  loco C.  iiì.  3.  aa. 

Gli  amma/i6rK/f' hanno  più  manifesto  nmorr  ...  al C.  iti.  3.  33. 

Gli  uomini  hanno  loro  proprio  amori  alle  . .  .  cose C  iii.  3.  34. 

tutti  questi  amon  piiote  avere C.  Hi.  3.  39. 

per  ...  ha  r  uomo  amort  a  certo  cibo C  ili.  3.  68. 

per  la  natura  quarta  .  .  .  lia  T  uomo  altro  amort  .  .  .  questo  amort 

neir  uomo  ...  ha  mestiere  di  rettore C.  iii.  3.  77,  79. 

per  la  quinta  ,  .  .  natura  ...  ha  1'  uomo  amort  olla  veliti  ...  da 

questo  amort  nasce  la  vera  .  .  .  amistà C.  ìiL  3.  86,  87. 

Onde  . . .  dissi  Amort  rogionart  nttia  mmtt,  per  dare  ad  intendere 

che  questo  amort  era C.  iii.  3.  94.  95. 

per  la  quale  fosse  suspicato  lo  mio  amort  essere C.  iii.  3.  99. 

li  miei  pensieri  (che  sono  ^r/rtr</' ^worr) C  iii.  3.  119. 

seguire  luì  non  puote  ...  là  dove  il  pensiero  nasce  d*  Amort     .     .  C,  Ìli.  4.  41. 

non  ha  riguardo  il  suo  amort  al  debito  dì  colui C.  iii.  6.  100. 

Cb^  *1  suo  parlare  .  .  .  genera  ...  un  pensiero  d'  amort  .     .     .     .  C.  Ìii.  7.  134. 

i  suoi  atti  ,  . .  fanno  amort  disvegltare •     •     •     .     .  C  ìii.  7,  143. 

sei  passioni  . . .  cioè  . . .  amwt  e  vtrjpgna C.  iii.  8.  86. 

dico  che  Amort  le  reca  queste  cose  quivi .  .  .  dove  SÌ  puote  doppia- 
mente Amort  considerare.  Prima  1'  Amort  dell*  Anima  .  .  . 
secondamente  1'  Amort  universale C  ìii.  6.  113.  115,  ti6.  117. 

cioè  ardore  d*  amort  e  dì  carità C.  iii.  8.  146. 

Jitosq/Of  secondo  il  naturale  amort,  che C.  iii.  xi.  6a. 

non  li  dice  Fiioso/ò  alcuno  per  lo  comune  amort C  iiì.  zi.  73. 

cosi  .  .  .  conviene  essere  1'  amort  alla  Sapienza C.  iii.  11.  81. 

Per  che  senza  amort .  .  .  non  si  può  dire  Fito&o/o C.  iii.  zi.  87. 

ha  .  .  .  per  forma  un  quasi  divino  amort  allo  intelletto C.  iiì.  xi.  136, 

e  '1  padre  dice  al  figliuolo  '  Amor  mio  ' .     .     ■     .     < C.  iii.  1  x.  f]!. 


AMORE 


DRb    Tcatute  Di  ^ntllexu,  d'  amore  e  dì  fede 
Che  DOD  sospiri  in  dolcezza  d*  arnort           , 
QucUa  donoB  gentil,  cui  piange  Anton  .     . 
Atmcr  . .  .  [S*  era  svegliato  nel  distrutto  core 
Bta  i  con  quella  donna  quello  amon     .     . 
Colar  d'  afMort  [,  e  .  ,  .  Non  prcser  mai]     , 
E  rag^iona  d'  amor  si  dolcemente    .... 
Quetti  è  un  spirttel  nuovo  d'  amon  .     .     . 
■1,  eh*  Amore  LÌ  cerchia  di  corona  di       .     . 
Ch*  Amor  vi  tramortisce,  il  glien  duole 
Ittldtigcnxa  nuova,  che  1'  Amore  .  ,  .  mette 
Per6  provveggìa  del  mìo  stato  Amore     .     . 
SrCD  menando  Amor  dal  destro  lato  .     .     . 
Venute  9ono  a  ragionar  d'  amoew    .... 
cecBc  uà  cuor  puote  stare  .  .  .  con  amor  perfetto 
Oh*  ou  cnidel  .  .  ,  Non  vi  mettesse  amor 
E  quivi  TM^kramt  aemprc  d*  amore  .... 
Per  cui  Atmot^  aorenCe  si  spergiura     .     .    , 
ìàaatn  eh'  Amor  leggiermente  il  saetti  .     , 
lo  sotto  stato  con  Amore  insieme  .... 
Molti,  volendo  dir  che  fosse  Anutre^  Disser 
Ma  io  dico  eh'  Amor  non  ha  sustanza     .     . 
£d  in  Aloco  d*  a$more  ti  mio  si  posa     .     .     . 
C  *l  DOD  amato  atmor  mutata  serba     .     .     , 
Owle  . .  .  Amor .  .  .  Alquanto  per  pietà  con  me  sospira 
S  m*  ha  in  tutto  Am%or  da  aè  scacciato 


K  N.  a^.  oo  {Son.  xv'u  8). 

K  N.  a?.  a6  {Son.  ivi.  14Ì. 

^.  ^.  35.  46  (Son.  xviii.  [a^]  a). 

K  yV.  35.  39,  49  (SoH,  xviiL  5). 

y.  N.  36.  4r  4  Som.  acix,  13). 

K  iV.  37.  14,  16  {SoH.  XX.  i), 

.  K  N.  39.  6a  (Som.  xxii.  3). 

y.  /V.  39.  69    Som.  xxii.  10). 

V.  /V.  40.  57  (Som.  xxiii.  7). 

y.  N.  40.  61  (Som.  xxiii.  21). 

K.  A'.  43.  49  (SoH,  XXV.  3), 

.     .     .     SoH.  xxvìi.  14. 

,     .     .     Som,  xxix.  4. 

,       •       .       SoH.  XJLX.  0. 

.     .  ,  Som.  XXX.  II. 

.  .  Som.  xxxi.  4. 

.  .  Som.  xxxii.  ifl. 

,     .  .  Som.  xzxiii.  la. 

,     .  .  Som.  xxxitf.  xi, 

.  .  Som.  xxxvi.  i. 

,     .  .  Som.  xxxviii.  x. 

.  .  Som.  xxxviii.  9. 

.  .  Som.  xxxix.  4. 

,  .  Som.  xjtxix.  lo. 

.  .  Som.  xxxix.  13. 

.  .  Som.  xli.  IO. 


Per  Amwre  intendo  lo  9imKo  il  quale  Ìo  mettea  per  acquistare 

r  «INO»/  di  questa  Donna C.  iiì.  la.  xi,  la. 

primo  ^  quello  eh'  io  chiamo  qui  Amore C.  ili.  xa.  19. 

fià  dair  una  parte  è  nato  amore C.  iii.  la.  39. 

ta'loi  è  .  .  .  sommo  ^rMor* C.  lit.  la.  97. 

•■MOT  è  io  loro  del  tutto  spento,  e  a  filosofare ...  è  ncces- 

muio  amoit C.  iiì.  13.  13,  15. 

^■Bdo  Amore  fa  della  sua  pace  sentire C.  iii.  13.  39. 

cÌ6  4  (piando  Amore  della  sua  pace  fa  sentire C.  iii.  13.  65. 

Ht«  Afmore  i:  forma  dì  lìlùsofia C.  iii.  13.  109, 

ti  qoak  Armare  maalfcato  è  ncll'  uso  della C  iii.  13.  1 1 1. 

flMoAtt . . .  qoi  ha  . . ,  per  forma  Amore C  iii.  14.  9. 

io  ImImmSo  commendare  1*  Amon C  iii.  14.  13. 

EMo  questo  Amore  a  sua  similitudine  riduce ,     .  C  ìit.  14.  aÓ, 

li  Smmm  wi'lù  .  .  .  questo  amen  traggc  a C.  iii.  14.  50. 

ifaffOiaf  0  divino  amon  è  tutto  eterno         C  iiì.  14.  59. 

coal  &ce  questo  aitton  amare,  che  la  Sapienu,  nella  quale  questo 

mmeoe»  fere,  eterna  ò C.  iiì.  14.  56^  57. 

ckalfc  dove  quealo  amor»  splende,  tutti  gU  altri  amon  si  fanno  scuri 

•  qwsi  latenti C.  iii.  14.  65,  66. 

cW  k  divisa  rtrfù  ...  in  questo  «Mcotv  .  .  .  discende   .....  C  iii.  14.  88. 

9^(ad§  CON  ià .  .  .  c^oà  accompagnisi  dì  questo  Amon     .     .         .     .  C  iii.  14.  ioa. 

«■l' air  arva/cn  e  accende  amon C  iii.  i4<  «M- 

f  mmà  ódk  $iic  parti  componenti,  cioè  Amon C  iii.  15.  4. 


aie^r 


<ch€coafio^''  « 


unisce  r  amante  colla 


C  iv.  t.  X, 


....  ^^  pi  comunica  nell'  altra C  iv.  x,  xa. 

^9'^^       aecondo  V  amon  e  1"  odio  suo C  iv,  x.  ai. 

^  •.       ■  -^^—  .........•.•*    e*,  tv. 


0.  ai. 


AMORE  ^^^^^^  30 

amore.    Ora  che  ...  in  amor  ciascun  par  che  a'  apprcste Soft,  xììu  5. 

Con  lei  non  state  ;  ch^  non  v'  è  Amore Son.  xliii.  9. 

U  bclleiu  .  .  .  Quindo  h  destare  Aftiorvu  nella  mente      ....  Som.  xliv.  a. 

Com*  ella  volse,  Amor  tosto  le  diede Soh,  xIìv.  11. 

Di  quella  parte  dove  Anton  alberga Som.  xliv.  13. 

Donna  non  e'  *  che  An$or  le  venga  al  volto Son.  xlvi.  g. 

Chiamando  a  voi  merco  sempre  d'  amore     .........  Som.  xlvii.  ix. 

^morm' affligge  ond*  io  prendo  cordoglio 5o'f.  xtviiL  11. 

Ma  tu,  fuoco  d'  antor,  lume  del  ciclo So»,  xlix.  xi. 

E  veggio  Amor,  che  m'  impromelte,  pena Som.  I.  11. 

Ma  con  dolcezza  e  con  perfetto  amore S.  P.  vì.  3. 

Ed  oltre  a  questo  lo  suo  anion  è  tanto «     .     .     •     .  S.  /*.  vi.  43. 

lo  scrissi  già  d'  amor  piti  volte  rime P.  /",  i. 

Da  questo  lalso  atMor  ornai  la  mano  ...  io  vo'  rìtrarc P.  F.  "j. 

Da  questo  amore  e  da  quel  buon  disio  Procede P  P.  73- 

Che  del  battesmo  aver  si  forte  accende  L'  amor  in  noi P.  F.  98. 

Traggemi  della  mente  Amor  la  stiva f.  E.  ii.  1 1 .  aa. 

ainorem.     Amorem  versus  me  non  tantum  curat Cans.  xxi,  38, 

amoroso.     Donne  e  donzelle  arnorose,  con  vui K  A^,  19.  33  (CffH^.  ì.  13). 

Quanto  è  .  .  .  gentile  Negli  atti  ed  amorosa Ca$u.  ix.  3a. 

E  1'  amorosa  fronde  .  .  .  tira CaMM.  x.  134. 

a  cui  non  cale  Dell'  antorosa  mente Cana,  xiv.  69. 

Ond'  io  prego  .  .  .  Dolce  mìa  amorosa Coffa,  xiv.  85. 

r  amorx>sa  spina  Amor  .  .  .  non  la  mi  tragge Catu.  xv.  49. 

E  '1  disio  amotoso  .  .  .  Dall'  altra  parte  è  con Cam.  xvi.  4. 

Non  sono  innamorati  Mai  di  donna  amorosa     ,     ,     - Catu.  xix.  49. 

e  '1  fior  ...  Fa  desiar  negli  amorosi  cuori Cam.  xx.  toc. 

Che  si  movca  d'  amoroso  tesoro K.  A^.  7.  31  (Som.  ìi.  14). 

Distrutta  hai  1*  amorosa  leggiadria K  //.  8.  60  (Som.  ìv.  16). 

Cosi  mi  trovo  in  amorosa  erranza V.  N.  13.  46  {Som.  vi.  11). 

Fagli  natura,  quando  è  amorosa,  Amor  per  sire    ....      t^.  N.  ao.  17  (Som.  x.  $). 

lo  mi  sentii  svegliar  .  .  .  Un  spirilo  amoroso K  /V.  34.  51  (S«m.  xiv.  a), 

amore,     per  intendimento  di  più  non  rimare  d*  amore C  iv.  a.  35. 

di  dire  al  presente  d*  amore .     .     .     .  C.  iv.  a.  a8. 

a  parlare  d'  amore C.  iv.  a.  78. 

che  d' <4iMor  parlando  ho  tenuto C  iv.  a.  93. 

in  questo  amore  le  case  prendano  ogni  loro  bisogno  .     .     ,     .     ,     .  C  iv.  4.  41. 

nelli  quali  non  amore  umano,  ma  divino  era  spirato C  iv.  5.  103. 

giudicatore  .  .  .  per  amore  del  pubblico  bene C  ìv.  5.  lao. 

avere  contra  s^  per  amore  dì  Roma  .  .  .  consigliato  .     ,     .     .     ,     .  C.  ìv.  5.  laS. 

nmonr  hanno  alla  memoria  di  costoro C.  iv.  it,  133, 

[Al  cor gmfii  rifui m  sempre  Amore Civ.  30.69.  ] 

ncIP  uso  della  cosa  amata,  eh'  è  frutto  d'  amore  .......  C  iv.  sa.  84. 

la  quale  per  lo  radicale  amore  .  .  .  à  amabile C.  iv.  aa.  138. 

questo  dMtorr  mostra  che  avesse  Enea C.  iv.  a6.  93. 

Per  che  appare  .  . .  essere  amore  necessario C  ìv.  atì.  100. 

è  manifesto  che  .  .  .  Amore  .  .  .  aieno  necessarie C  iv.  a6.  t43. 

essa  è  dovunque  alberga  1*  amore  di  quella C  iv.  30.  53. 

amorosamente,     molte  volte  pensava  più  amorosamtmit K  W.  39.  8. 

amoroso,     che  fosse  amonna  cosa  a  udire K.  AT.  33.  ia6. 

che  rimano  sopra  altra  materia  che  amorosa .     P'.  /V,  35.  49. 

Filosofìa  è  uno  amoroso  uso  di  Sapienza C.  iii.  la.  95. 

Biosofia,  che  è  .  .  .  amoroso  uso  di  Sapiensa      ...  .     .     .     .  C  iv.  a.  153. 

cosi  nella  Giovcntute  si  fa  .  .  .  Amorosa C  iv.  a6.  xi. 


3»  lk«^  ^^^l^r  ANCORA 

MBOraMX     E  maledico  I'  mmorvsa  lima Som.  xxxiì'u  5. 

^**'™"*      Amor  .  .  .  Ecco  I*  anctlla  tua C  ìi.  Cans.  \.  53. 

Poiché  r  anima  mia  fu  fatta  ùHalla  Della  tua  podestà Con*,  ix.  18. 

O  CBn  (wiwffia  e  pura,  Colt*  bai Cafra,  x.  39. 

anche Canv.  xi.  30  ;  xiv.  53  ;  5.  P.  ci.  75, 

Dagli  occhi,  che  m'  anadoMo  a  gran  torto Canz.  xi.  45. 

Ed  cUa  mmaJt Capu.  xii.  9. 

Coa  quelli  apada,  ond*  egli  ancist  Dido dna.  xii,  36. 

Ow  ■*  infiammano  il  cor,  eh'  io  porlo  attoso Catt*,  xii.  75. 

Foco  mettesti .  .  .  Col  tuo  parlar  eh*  mnadt BaU.  iì.  7. 

Ck'  e(lì  m*  mmatU  e  la  morte  m'  è  dura Balf.  iìl.  a. 

C  qoair  mmadt,  e  qual  caccia  di  fuora K.  ^.  14.  88  {Son.  vii,  io). 

Ocglì  occhi  tradìtor  che  m*  hanno  anctao Soh.  xjcxv.  a. 

<7.  noddere^ 

B^    Inaaraorata,  com'  aH<v  fu  donna S*st.  i.  39. 

C  BOB  è  ...  Ni  mmtv  tanto  dura  alcuna  pietra Som.  xxxi.  a. 

K  ^.  19.  60  [CoHM.  i.  41):  sa.  tto    CanM.  iii.  jo)  ;  C.  iì.  Carta.  ì.  30;  iii.  Coma 
"•  •&  85  ;  Jv-  C«M*.  iii.  69,  99  ;  CoHs.  ix.  58,  69  ;  x.  130  ;  xiii.  44  ;  xiv.  71  ; 

é  a  questa  età  .  .  .  necessario  d*  essere  amorosa     .     .     .     .  C.  ìv.  a6.  8a. 

ciascuno  con  ampta  miiora  cerca  Io  suo  mal  fare C  i.  a.  64. 

più  atnpia  fa C  i.  3.  67. 

le  immagine  .  . .  sempre  è  più  ampia C  L  3.  60. 

<jbe  pft  «m^'sono  li  termini  dell*  ingegno  a  pensare  che  a  parlare, 

e  più  uffi/t*  a  parlare  che  . C.  iii.  4.  109,  i  io. 

B  rfcsMen  umani  si  (anno  piii  ampi C  ìv.  la.  180. 

La  quarto  senso  sì  chiama  mmagogiroy  ctoò  sovra  senso      .  C.  iì.  1.  sa. 

siccome  fu  Anatmgom  e  Democrito .  C.  iì.  15.  56. 

■ggiongo  una  stanza  quasi  cumc  ancttta  delle  altre    .     .     ,     .  V.  N,  19.  143. 

4  cvrtaiama  per  s£,  e  per  la  sua  anatla C  iì.  14.  393. 

4ldle  «Mn^  adolescenti  non  ^  numero C  Ìi.  15.  177. 

TattB  scieiue  chiama  .  . .  attctHt C  it.  15.  180. 

K  N.  15.  as.  4B:  16.  a  ;  t8.  46;  ai.  3:  aa.  34,  41  ;  34.  39:  05.  17,  iB;  a7.  6; 
37.  la;  39.  45;  41.  14;  C  i.  a.  134;  7.  84;  it.  89;  13.  45,  59;  Ìi.  a. 
39;  5-  48;  7.  88;  9.  100  ;  li.  56;  14.  34  1  >'•  »•  ^7  ;  5-  »o8.  115,  173.  i8a, 
1B9;  9.  tao,  laa,  147;  IO.  51,  71;  II.  77»  85:  I5-  8a>  9' :  iv.  8.  58  ;  9. 
90*65;  13.  133;  14.  11,36;  xs-  93;  85.  a3.  laò;  37.88,  104,  143;  aS.  Sa, 
Ila. 

diAw>     dell'Anima  del  suo  padre  AmcMìm ,     C.  iv.  96.  74. 

jfla.     r  altre  anime  dire  non  si  possono  dontu,  o>a  antiil*  .     .     .     .     C  ili.  14.  96. 
cy.  maodla. 

Ok     sa  ««Mv  vuoti  considerare  lo  primo  nome  suo K.  /V.  34.  33. 

mmm  Ariatecàle  pare  ciò  sentire C  ii.  4.  sa. 

Wt%  4Ma*  quanto  è  Saggia C  ìi.  1 1.  48. 

la  ^Hs]  com  «NTD  .  ,  .  ciò  Care  non  può C  Hi.  13.  46- 

uza  di  Maffeo  ed  «*hv  degli  altri C  iv.  aa.  168. 

U  seti*  fcgi , ,  ,  ^^uo,  e  li  re  Tarquinii C  iv.  5.  90. 

*'*  ff  «a.  liB  ;  14.  39  ;   «6.  4,  5  ;  19.  106  ;  aa.  40  ;  as-  «4  ;  a4.  47  ;  as.  io,  a9; 

'^4,19:30.41  ."3"-  4:38.  33  ;  39-^4,  46;  43.  43  :C.  i.  a.  34»  55  ;  5,  70»  9»  ; 

^5^64;  7.  3«'  5*  •'  *•  *•  *'''  »6  :  9.  39.  65  ;  io.  74  ;  la.  14.  60,  68;  13.  37  j 

a  i  „  5'     03,    »<>4  :  «•  3<  ;  3.  «5  J  4-  69  :  5-   54  :  6    85.  145  ;  7.  17.  81  ;  9. 

^S^iJf'.lVto.   «5»  *^''  «3^'  *T;  14.  86.  143.  148,187.330.338;  15.87,95. 

Ui    L     A.  ^8  ;  if»-3-46;4.  (05:  5.98;  7. 79;  11.1,37;  <3- «4  ;  M-3».  »«' : 

,  lé$;  to.  4     ^^^    ,  ,^    ,58  ;  3.  30  ;  4,  18,  las,  134  ;  5-  59:  7-  37  ;  «o.  85, 

*  j»7;  M  ^' 


ancora.  xvii.  74  ;  xix.  19,  44;  Ball.  vi.  4:  Som.  xxvìii.  9;  xl.  3;  xlvi.  io;  1.6;  S.P. 

xxxi.  4,  7,  64;  I.  7  ;  P.  F.  143.  M3.  024. 
ancorché.     Cans,  xix.  77. 
andare.     K  N.  19.  5T  \^Catt£.  i.  33  :  òts).  83  (Caiw.  I.  641  ;  33.  173    Carta,  ii.  46);  33.  lot 

{Caru.  iii.  61),  III  [Gang.  ìii.  7i>,  116  {Cant.  ÌÌu  76)  ;  34.  39  (^Giha.  ìv.  3),  33 

(Cana.  iv.  6),  43  (,CaR£.  iv.  161  ;  C.  ii.  Catu.  i.  57;  ìii.  Caw«.  ii.  40,  46;  iv. 

Catu.  iii.  39,  40,  141,  146;  Caru.  ix.  77  f  Aw)  ;  x.  34,  65,  137,  154  :  ^>-  34.  37. 

40,  76,  80;  xii.  79  ;  xiii.  39^  37,  51  (bis)  ;  xiv.  39  ;  xvi.  a.  66  (,«.%  68  ;  xviii. 

61  ;  xix.  46,  54  ;  XX.  64  :  Stsi.  ii.  39  ;  iv.  3  ;  y.  N.  13.  81  {Bali.  i.  a),  84  (Ba//. 

f.  5),  87  {Boti,  i.  8)  j  Ball.  vL  34  :  K  N.  8. 49  (So»,  iv.  5)  ;  9.  45  {San.  v.  a  :  w.")  ; 

aa.  75  {Som.  xii.  8),  97  {So»,  xiii.  9)  ;  a6.  41  {Som.  xv.  5%  50  (5o*».  xv.  14Ì  ; 

37.  i5{SoK.  xvi.  3;,  19  (5oH.  xvi.  7I;  33.  a8  S0H.xvii.3i  ;  35.  51  (So«.  xviii.  7); 

36<  43  (Son.  xix.  14)  ;  41.  55  1.S0N.  xxiv.  1)  ;  Son*  xxxii.  4  '•  a1>  <  !  xliii*  5! 

xliv.  a;  xlv.  6;    liii.  6;   S,  P.  vi.  39,  48;  xxxi.  15,  35,  51  ;  xxxvii.  gì,  80; 

ci.  105  ;  P,  F.  9a,  207. 

angeUcato.     Che  siete  ang*licata  —  creatura Ball.  ìv.  t8. 

angelico.     A»gtlica  sembianza  In  voi  . .  ,  riposa Ball.  iv.  19. 

Per  riguardar  sua  angtUca  figura Ball.  v.  6. 

angelo.     Angelo  chiama  [in  divino  intelletto,  E  dice]     V.  N.  19.  34  {Cane,  i.  15),  97,  tir. 

vedea  ...  Gli  angeliche  tornavan  suso y.  N.  33.  1B6  [Cans.  iì.  59). 

Nel  reame  ove  gli  angeli  hanno  pace  . K  ^.  33.  56  (Girts.  iii.  16). 

Luce  d'  amor,  che  gli  uti^Wi  saluta K  ^.  34.  50  {Catu,  Ìv.  34). 

ancora.  109;  11.  123,  135;  13.  53,  59,  114;   14.  la,  117;  15.  8;  16.  a8;   18.  36; 

ai.  ia6;  33.  51  ;  35.  113;  a6.  81,  ioa,  laa  ;  a7.  131. 
andare.  K  yv.  a.  48;  7.  4  ;  9-  7  ("■),  9(«-);  n.  13;  «a- 4»  ^as,  «aó,  138;  13-  ^1^^;  »5- 
46;  aa.  IO,  43  ;  03.  34.60  ;  a4-  ^5  :  ^-  »3  :  »7-  33?  3^-  40  ;  37-  8;  4'-  2, 
IO.  40.  43.  45f  47.  5'.  52  ;  4a.  14.  16,  17,  ao  ;  C  i.  3.  30,  77  ;  7.  18,  53  :  8. 
58,  ioa,  105,  ro6.  iia  ;  n.  33,  a6,  61,  153  ;  13.  43  ;  ii.  1.  44.  67  ;  8.  48,  ja; 
9.  ii7  ;  IO.  46;  13.  43,  54;  13.  30,  46;  14.  99,  106;  15.  31  ;  iii.  3  43;  5- 
78,  86,  98,  144,  157,  167,  178.  iBa,  183,  187;  7.  ia6;  8.  173,  178,  179:  9- 
103  ;  IO.  69  ;  14.  91,  loi  ;  15.  79,  83,  89,  193  ;  iv.  i.  74  ;  3.  la,  56  ;  5-  M  : 
6.  139  ;  7-  64,  68,  71,  76,  78,  103,  137  ;  9-  io4.  n8  ;  I3.  90.  M^,  169,  186, 
193,  194.  ao5  :  13.  103  ;  15.  70,  71,  155  ;  16.  114;  19,  la  ;  aa.  59,  151,  16»! 
J78,  180,  i8a  ;  a4.  147  5  «5-  100  ;  27.  68,  70;  30.  15,  31,  59. 

andata,     se  .  .  .  non  avesse  impresa  1'  aMdata  in  AiTrica C  iv.  5.  171. 

anello,     tre  moggia  d'  anelia  in  AOTrìca  erano  portate C  iv.  5.  167. 

angdiCO.     alcun*  altra  angelica  natura     .     , C  ii.  6.  80. 

umana,  e,  meglio  dicendo,  angelica C.  ìii.  3.  85. 

la  qual  f  ...  in  quelle  Mentì  angeliche C  iii.  6.  67. 

tra  r  angelica  natura,  che  è  cosa  intellettuale ,     C.  iii.  7.  74. 

cosi  è  misurato  nella  natura  angelica C.  iti.  15.  98. 

che  del  tutto  r  angelico  .  .  .  accorgimento  soperchia C.  iv.  5.  a. 

tuttoché  r  angelica  ...  sia  più  divina C  iv.  19.  56. 

angelo,     fu  piacere  del  Signore  degli  angeli K  A^.  8.  3. 

parcazni  vedere  moltitudine  dì  angeli V.  N.  33.  30. 

che  questi  itft^f/i  cantassero  gloriosamente K  AT.  83.  53, 

anzi  è  uno  de'  bellissimi  angeli  del  cielo V.  N,  a6.  16. 

disegnava  un  angelo  sopra  certe  tavolette ^.  A^  35.  5. 

cioè  di  disegnare  figure  d'  angeli y.  N.  35.  15. 

ove  ti  pane  degli  Angeli  sì  mangia C.  i.  i.  53. 

per  più  usato  modo  volcmo  dire  v4h^/i' C  ii.  a.  63. 

le  quali  la  volgare  gente  chiama  Angeli C  iì.  5.  8. 

molte  legioni  d'  angeli C.  ii.  6.  a8. 

che  '1  Padre  aveva  comandato  agli  angeli C.  ii.  6,  30, 


33  ^^^^^^^^^^^^F  ANIMA 


Siccome  face  in  angtia  che  1  vede C.  iii.  Cane.  ».  38  ;  14.  30. 

ircdcr  ...  gli  angth  ò\  Dio  quaggiù  venire Catìe,  xvii.  58. 

A  guisa  d'  angri  che  .  .  .  Divien  beato Bail.  ix.  5. 

Ai  quali  Dio  e  gli  angiU  del  cielo  Alcun  peccato  non  ìmpute- 

nuino , S.  P.  xxx'i.  fl. 

pensiero  che  parlar  mi  suole  D*  un*  angiola  che  'n  cielo  è 

coronata C  ii.  Catta,  i.  39  ;   io.  zo  . 

*Bg**^^^^     ridi  volare  .  .  .  Un  angioltJ  d'  amore  tutto  umile  ....     Bai/,  viii.  7. 
anfiDletta.     nel  viso  D*  un'  angtoUtta  che  ci  é  apparita      .....     Balt.  vi.  19. 
che  ili  la  sua  cera  Guardando,  vidi  un  angioi  figurato   .     .     .     Son.  xxix.  8. 
E  rotta  si  dalP  angasaa  e  dal  pianto     ....     K  N.  23.  T43  (Cans.  iì.  16). 

Duinomi  aMg9Ȉa  [li  sospiri  forte] K  IV.  33.  37,  83  {Catta,  iii.  43). 

Pianger  dì  doglia  e  sospirar  d'  angosaa ^.  A^-  3».  97  (Ginjr.  iii.  57). 

S'  egli  non  teme  angosaa  di  sospiri C.  ii.  Can»,  i.  96  ;  t6,  36. 

L'  ^t^tìtcta  che  non  cape  dentro,  spira Catta,  xi.  aS. 

Ahi  I  artgoseiosfi  e  dispictata  lima Catta,  xii.  as. 

Diventano  nel  cor  sì  angosaost V.  JV.  40.  60  (San.  xxiii.  io), 

RI&.     che  procede  Da  un*  amma,  che  .  .  .  rìsplende  .     .     .    V.  N.  19.  37  {Catta,  t  xB). 

Per  che  I'  anima  mia  fu  si  smarrita V.  N.  a-^.  159  (Catta,  ii.  39). 

Beato,  oruWsa  bella,  chi  ti  vede K  iV,  93.  aio  {Catta,  iì,  83). 

AUor  sente  la  frale  amma  mia  Tanta  dolcezza K.  TV.  aS.  ao  (F.  C.  7). 

lo  primo  4  quello  degli  AngtH C  iì.  6.  44. 

che  ti  movitorì  .  .  .  siano  dell'  ordine  degli  ^n^«/i C  iì.  6.  107. 

Jadhrina  luce,  come  in  atigrìo^  raggia  in  quella C.  ìli.  a,  lao. 

,4alle  Sostanze  separate,  cioè  dagli  AngtU C.  iii.  7.  47. 

e  quasi  non  sìa  altro  che  anggio C  iii.  7.  86. 

dhrtna  Virtù,  a  guisa  che  discende  nell*  angtlo C.  iii.  7.  99. 

9c  Iddio  fece  gli  Attgtli  buoni  e  li  rei C.  iii.  la.  67. 

cfae  ta  divina  virtiir  a  guisa  d'  atigrlo  .  .  .  discende C.  iii.  14.  87. 

la  Nobiltà  umana  .  .  .  quella  dell'  atigelo  soperchia C.  iv.  19.  55. 

L'  bai  fatto  poco  minore  che  gli  attgtli C.  ìv.  19.  66. 

«Qo  giovane  ...  il  quale  .  .  .  era  Ange/o  di  Dio C.  iv.  aa.  169. 

L*  Amgr/o  di  Dio  discese  dal  cielo,  e C.  iv.  aa.  170. 

Qoesto  ^nil^/o  ^  questa  nostra  Nobiltà C.  iv.  aa.  175. 

per  vedere  quest*  Angiola  giovanissima V.  N.  9.  47. 

Beatrice  .  .  .  che  vive  in  ciclo  con  gli  angtoli C  ii.  a.  7. 

ood'  io  sostcnca  si  grande  angoscia K  W.  3.  57. 

daCogare  1'  m%goKÌa  che  il  core  scntia K  W.  9.  11. 

che  tema  anffìsàa  di  soipin C.  li.  8.  90. 

li  sospiri  m*  assaltano  grandissimi  ed  aH^osabit.     .     .     .  K.  TV.  38.  ao. 

dico  cb' Amore  sìguoreggiò  r  anima  mia KA^.  a.  39. 

perocché  X  anima  era  tutta  data  nel  pensare K.  A^.  4.  4. 

Id  tm  corpo  io  vidi  giacere  senza  1'  anima K.  TV.  8.  7. 

dalla  parte  della  nobiltà  della  sua  anmta K  A^.  19.  119. 

tfrìle  sue  rirtudi  .  .  .  che  dalla  sua  anima  procedono V.  JV.  ig.  xai. 

pel  quale  era  Slata  quella  nobilissima  e  beata  anima K  TV.  33.  61. 

O  mmma  bellissima K.  AT.  33.  83. 

Io  dico  che  ...  l' anima  sua  nobilissima  si  parti  nella K  TV.  30.  a. 

«ra  Catto  distruggitore  dell'  amma  mia K  TV.  33.  9. 

r  alcrs  chiamo  atttma,  àoè  la  ragione ^.  TV.  39.  36. 

degno  sia  chiamare  ...  la  ragione  anima ^-  ^<  39-  39- 

dico  come  1'  anima,  cioè  hi  ragione,  dice  al  core K.  W.  39.  55. 

nniicimiriicoaacht  il  nostra  intelletto  s'  abbia  a  quelle  benedette 

KiV.  49.38. 

D 


ANIMA  ^^^^P  34 

anloia.     Partissi  .  .  .  Piena  di  grazia  V  anima  gentile  i^.  N.  30.  70  {Catta,  iU.  30). 

E  d'  og-ni  consolar  1'  am'ma  spoglia K  /V.  ga.  80  {Cana.  iii.  40). 

Ch'  io  dico  :  Anima  mìa,  clic  non  ten  vai K  ^.  34.  33  {Cans.  iv.  6). 

Come  r  anima  trista  piange  in  lui C  ii.  Cans.  un;  7.  69. 

si  dolcemente,  Che  V  anima  diceva C.  ii.  Cana.  L  ig  ;  6.  54. 

L'  aniiita  piange C.  li.  Coti*,  i.  30  ;  io.  14  ;   16.  50, 

^MfMd  nostra^  che  ri  ti  lamenti ....     C.  ìi.  Cane.  l.  ^t. 

[Che]  r  anima  eh'  ascolta  e  che  lo  sente  [Dice]  .     .     .     .     C.  iii.  Cana.  ii.  6  ;  3.  ia6. 
La  sua  Anima  pura  [.  .  .  Lo  manifesta] C  iii.  Cana.  ii.  30  ;  6.  108. 

piaccia  a  Colui  .  .  .  che  U  mia  anima  se  ne  possa  gire  a 

vedere  la K  iV.  43.  13. 

r  ultima  perfezione  della  nostra  anima C  i.  r.  9. 

r  uno  . . .  r  altro  dalla  parte  dell'  anima C.  I.  1.  t8. 

Dalla  parte  dell*  anima  è,  quando C  Ì.  i.  aa. 

la  parte  sensitiva  dell*  anima C.  i.  i  r.  15. 

nella  uscita  dcir  dniwi:!  del  peccato C.  ii.  1.  64. 

Beatrice  . .  .  che  vive  ...  in  terra  colla  mìa  anima C  ii.  a.  8. 

r  a/rima  è  legata  e  incarcerata C.  lì.  5.  130. 

le  animi  di  quaggiù  %'  accendono  ad  amare C  ii.  6.  115. 

speziai  parte  dell'  anima  e  del  corpo C.  ii.  7.  ai. 

la  divistone  che  è  nella  mia  anitna C.  ìì.  7.  66. 

questa  amnta  non  è  altro  che  un  altro  pensiero C  ii.  7.  76. 

chiamo  lui  anima  e  1'  altro  5;^inVo C  li.  7.  64. 

nelle  nostre  animt ...  ha  grandissima  podestà C  ti.  7.  ioa. 

qui  si  dice  pensièro,  e  non  anima C.  ii.  8.  58. 

Inanima  s*  intende  .  .  .  per  io  grneml  firnsitro C  ii.  8.  60. 

£  dico  che  questo  pensiero  ...  è  poderoso  ...  in  vincere  V  anima 

tutta C.  ii.  8.  75. 

a  meglio  fare  ciò  credere  all'  anima  sperta C  ii.  8.  88. 

si  conviene  dire  della  parte  dcir  amMM C,  ii.  9.  7. 

cioè  dair  anima  partita  d'  està  vita C.  iì.  9.  38. 

in  quanto  V  anima  col  corpo  congiunta  sono C  ii.  9.  44- 

della  ìmmortalìtii  dell'  anima  è  qui  toccato C  ii.  9.  50. 

par  volere  Aristotile  in  quello  delP  Anima C  ii-  9.  64. 

della  quale  fu  1'  anima  mia  innamorata, C.  ti.  9.  135. 

dentro  a  me  1'  anima  mia  ragionava C.  ii.  zo.  4. 

manifesto  r  anima  mia  essere  ancora  dalia C.  H.  io.  15. 

ai  volge  tutto  lo  mio  pensiero,  cioè  V  anima C  ii.  10.  a6. 

si  dee  credere  che  1'  anima  mìa  conoscca C  ii.  10.  63. 

dice  il  Filosofo  nel  secondo  dftr  Anima C  ii.  zo.  66. 

Ultimamente  manifcsla  1'  anima  ...  la  presunzione  loro  pericolosa 

essere  stata C.  ÌL  io.  74. 

quella  parte,  nella  quale  parla  r  am'ma C.  ii.  It.  a. 

quando  dice  già  :  Anima  nostra C.ÌL11.  aò. 

quello  che  fare  dee  quest'  anima  ripresa C.  il.  li.  ag. 

della  quale  parca  I' unima  passionata Cii.  11.33. 

impone  a  lei,  cioè  all'  anima  mia C  ii.  11.  86. 

fu  perduto  il  primo  diletto  della  mia  anima C  iL  13.  6. 

spezialmente  I'  animt  umane ........Ci).  14.  33. 

si  è  r  anima  intera  quando  1'  ode C.  ii.  14.  191. 

dice  Aristotile  nel  comlnciamento  (/<r/r  ^Hima C.il.  14.  941. 

il  Vero  .  .  .  nel  quale  ai  cheta  1'  anima  nostra C.  ii.  15.  183. 

te  quali  .  .  .  innamorano  1'  anima C.n.  16.  39. 

t*  intende  1*  anime  libere C  iì.  16.  65. 


35 


ANIMA 


■L     Che  r  anima  temea,  E  teme "^^i^r .     .       C.  ùi.  Cana.  ìL  B4. 

Cbè  solo  Iddio  all'  ottima  U  dona C  iv,  Canm.  in.  116;  90.  48. 

acme  . .  .  Messo  da  Dìo  nell'  amma  ben  posta      ,     ,     .      C.  ìv.  Caru.  ìli.  lao;  so.  68. 
L'  mmumm  mi  adorna  està  bontate  [  . .  .  tiene]  C.  iv.  Cans.  iii.  lai  ;  x6.  a6  ;  33.  7. 

Pakhè  I'  ««iM(«  mia  fu  fatta  ancella Cam*,  ix.  iB. 

L*  <Win«  folte  .  .  .  Cosi  dipinf^,  e  forma Can».  xi.  19. 

*e  r  mtnmm  tonu  poscia  al  core ^.     ,     .  Can».  xi.  49. 

Ond*  è  naiaaa  trista  L*  anima  mia Caru.  xiìi.  35. 

Par  volerne  portar  V  mmma  santa  Dì  questa Cane,  xvu,  59. 

tento  spirituale  dell'  anima  e  delta  cosa  amata  :  nel  quale 

Lo  ...  r  anima  corre C.  ili.  a.  ao,  aa. 

r  «Mina  umana  .  .  .  più  riceve  della  natura  divina C  iii.  a.  47. 

r  «HiMd  umana  #sjrr  vuole  naturalmente C  ìiL  a.  54. 

clic  ...  1*  anima  umana  .  .  .  si  unisce C.  ili.  a.  6t. 

la  conoscenia  dell'  anima  è  chiara  o C.  iii.  a.  66. 

il  psA  conoscere  quale  é  dentro  I'  amma C  iii.  a.  69. 

r  aaiaeBto  della  mia  mmma  con  questa  .  . .  Donna C.  iii.  a.  71. 

t^t .  .  .  latta  era  colla  mìa  anima  una  cosa C.  iii.  a.  77. 

€hm  n  Filosofo  nel  secondo  Jrlf  Anima  .  .  .  dice  che  V  Anima  prìnci- 

pahacalc  ha  ire  potenze C.  Iii.  a.  84,  85. 

ofnì  Anima  che  sente  ...  si  muove C.  iii.  a.  88. 

ve|;ctaliva  potenza  .  .  .  può  essere  anima C  iii.  a.  xoa. 

qadla  Amma,  che  .  .  .  comprende,  è  perfettissima C  iii.  a.  iia. 

r  Amimm  umana  .  .  .  partecipa  della  divina  natura C.  ìiL  a.  114. 

r  Amtms  é  tanto  nobilitata  e C.  iii.  a.  118. 

la  ^BOia . .  .  parte  dell*  Amma  sono  .  .  .  dice  il  Filosofo  ...  nel 

tmnn  iMt  Anima Ciii.  a.  193,  las. 

^■r  Mtmtt  a*  inicDdc  questa  ultima   e   nobilissima    parte    dell' 

j$mima C.  iii.  a.  138. 

M0mài*  cIm  è  quel  fine,  e  preziosissima  parte  dell'  Anima^  che  è 

Htntmdf C.  iii,  a.  157. 

la  alia  amma  .  .  .  arde  di  potere  ciò  . .  .  narrare.     E  .  .  .  dico  che 

r  mtmii  se  ne  lamenta »     .     .  C  iii.3.  lao,  taa. 

^■iri  r  mmima  .  . ,  più  che  altrove  s*  inge^a        C.  iii.  4.  43. 

•aaaMcaòa  . . .  ^  nell'  anima  come  nel  corpo C.  ìiì.  5.  8. 

•dBft  aeeoBda  discendo  a  laude  spellale  dell'  amma C  iii.  5.  10. 

cka  air  mmmm  noaCrm  possa  tórre  la  sete C  iii.  6.  78. 

•■•aaaM  dica  Q  Filosofo  nel  secondo  tùif  Anima,  V  amma  è  atto 

4al corpo C.  iii. 6.1x1,  ita. 

oka  li  aaa>brw«,  cio«  la  sua  dwma  ...  riceva C  iii.  6.  133. 

.  %\  secondo  V  amma^  come  secondo  il  corpo  .  .  . 

lei  spezialmente  secondo  l*  anima C.  iti.  7.  a,  4. 

•  ttOLWWiM  ahrimenti  dall'  anima  umana C  iii.  7.  50L 

la  cai  mmuma  tMta  in  materia  t  compresa C.  iii.  7.  57. 

édF  mmmmf^matK,  altrtmcotì  una  che  un'  altra    ,,,.,,.  C.  iii,  7.  68. 

a  im  r  aatw^ka  natura  ...  e  1*  anima  umana  non  sia C  iii.  7.  75. 

•  toa  r  mminaa  umana  e  1'  anima  più  perfetta  delli  bruti  animali  . .  . 

■a«  aia C.  iii.  7.  78  {6it). 

riH  aaao  proprtc  dell*  anima  razionale .     .     .     .  C.  iiL  7.  96. 

la  imma^^ .  .  .  che  1'  anima  brvia  rappresenta C.  iif.  7.  104. 

aasa  la  boari  e  la  i-irtù  <^^^  >"■  a$tima  é C.  iii.  7.  148. 

te  ^aalo  . .  ,  p^  bontà  tScW  ammu  .  .  .  bellezza  appare    .     .     .     .  C  iii.  8.  «4. 

^a^  OoiBi^^y^^fnriata  dalU  parte  dell'  amima C.  iii.  8.  31. 

to^aatoip^^l*  ^^/n*#i  più  adopera C.  iii.  8.  54. 

'•^  Da 


ANIMA 

anima.     Si  eh*  ancor  6accù  .  .  .  dono  Quest*  animia  gentil 
e  miro  fedel  come  1'  erba  QucU'  anima  (S.  aaìroale) 
Un  lume  .  .  .  Che  1'  OMÌma  contenta   .     .     . 
U  . .  .  figura,  Che  all'  anima  gentil  fa  dir    . 
Che  fa  da'  polsi  1'  anitna  partire      .... 
Che  va  dicendo  all'  anima  :  sospira    .     .     . 
In  persona  dell*  anima  dolente.  Abbandonata 
Io  dicca  poscia  ncU*  anima  trista    .... 
L*  ani$na  dice  [al  cor  :  Chi  è  costui]  .     .     . 


y.N. 


anima,     massimamente  in  due  luoghi  adopera  1'  Anima 
le  nature  dell*  Anima  hanno  giurisdizione  .... 
della  £>onna  che  . .  .  abiu,  cioè  1'  Anima    .     .     . 
sci  passioni  siano  proprie  dell'  Anitna  umana 
di  nulla  di  queste  puote  1'  Anima  essere  passionata 
una  corruscazione  della  dilettazione  dell'  anima   . 
a  dimostrare  la  sua  anima  nclP  allegrezza  moderata 
Prima  I*  Amore  dell'  Anima^  speziale  a  questi  luogh 
che  ordina  V  Anitna  ad  adornare  queste  parti 
guardare  non  può,  perchè  quivi  s'  inebria  V  anima 
siccome  Aristotile  vuole  nel  secondo  dtlV  Anù$»a 

per  infermità  dell'  anima 

Chi  r  anima  ttm*a  si,  chtfiro  mi  parta  .     .     . 
Onde  .  . .  r  anima  più  passionata  più  si  unisce 

per  bontà  dell'  anima  amica 

così  la  Filosofia,  fuor  d'  anitna  ...  ha     . 
quando  1'  Anima  e  la  Sapienza  sono  fatte  amiche 
quando  1'  anima  nostra  non  ha  atto  di  speculazione 
si  dice  che  1*  Aninta  della  filosofìa  Lo  mantfrsta  , 

perù  qui  si  chiama  Anima  di  lei 

prima  dalla  parte  dell*  anima 

Per  donna  gtntHt  s'  intende  la  nobile  anima  d*  ingegno 

r  altre  anitne  dire  non  si  possono  donne  .     . 

guai  donna,  cioè  qnaU  anima  sente 

li  costumi  sono  bcltatc  dell'  anima 

che  a  lei  disposata  1'  anima  é  Donna  .... 
che  1*  anima  filosofante  non  solamente  contempla 
nccome  .  .  .  T  anima  del  fabbro  è  cagione  .  .  . 
vocali,  che  sono  anima  .  .  .  d'  ogni  parola ... 

dice  .  .  .  nel  secondo  dtlF  Anitna 

le  potenze  dell'  anima  stanno  sopra  sé  .  ,  •  , 
cosi  levando  V  ultima  potenza  dell'  anima  .  .  .  rìmane 

atn'ma  sensitiva  solamente      .... 

perocché  Iddio  é  Principio  delle  nostre  anime 
essa  anima  .  .  .  desidera  tornare  a  quello   .     .     . 
cosi  V  anima  nostra  .  .  .  dirizza  gli  occhi     .     .     . 
agli  occhi  della  nostra  anitna    ....... 

il  Comentatore  nel  terzo  delP  Anima      .... 

dico  InUlUUo  per  la  nobile  parte  dell'  anima  nostra 
siccome  vuole  Aristotile  nel  terzo  dtlP  Anima 
Che,  secondo  la  malizia  dtIP  anima ...  ho  vedute 

secondo  la  perfezione  dell'  anima 

Iddio  solo  porge  questa  grazia  all'  atutna  dì  quello  . 
il  Filosofo  nel  secondo  dell'  Amma   .     .     . 
se  V  anima  è  imperfettamente  fosta  .     .     . 


36 

Catts.  ivii.  75. 
Srst.  iv.  36. 
BalL  iii.  6. 
Ba/L  X.  IO, 
N,  16.  37  {San.  ìx.  14). 
iV.  a6.  50  (Son.  xv.  14). 
33.  38  {^ScH.  xvii.  13). 
36.  40  (Son.  xix.  ra). 
.  58,  64  {Son.  xxii.  5). 


39 


cosa 


C,  iii 
C  ìli 


C.ìiL 
C  iii. 
C.  iii. 
Cui. 


C.  iii. 

cai 

e.  iii. 

e.  iii. 

C  iii. 

C  iii. 


C.  iii. 
C.  iii. 
C.  iii. 


C.  iii. 
C  iii. 
e.  iii. 
C.  iii, 
C.  iiL 
cui. 


Ciii. 
C  iii. 
C  iii. 
Civ. 


Civ. 


Civ. 


Civ. 


C  iv.  7. 


IV. 


B.66. 

8.68. 
a.  77. 
8.84. 
8.87. 
8.99. 
8.  IDI. 

a  it6. 

8.  119. 
8.  133. 

9-54- 

IO.  9. 

10.  II. 

20.  ao. 

11.  siB, 
II.  134. 
la.  31. 

13-  57- 
13.  104. 
13-  2<o. 
14-3- 


H-  93.  95. 
15*  «37- 
15.  141. 
a.  147. 
a.  156. 

4.  i»3. 

6.  35. 
XIX,  139. 

7.  140. 


con 

C  iv.  7. 
.  Civ. 
.     Civ. 


Civ. 
Civ. 


Civ. 
Civ. 
Civ. 


Civ. 

C  iv. 


Civ. 
Civ. 
Civ. 


148.  'SO. 
la.  X41. 
la.  144. 
la.  151. 

13.    170. 

13.68. 
15. 109. 

15.  116. 

15.  II?. 

16.  sa. 
ao-55- 
«>•  59- 

ao.  61. 


ANIMALE  ^K^^^^^^^^^m  38 

nnimale.     Falsi  ammali,  a  voi  ed  altrui  crudi Catu.  x.  idi. 

tutti  gli  animaU .  .  .  aon  d'  amor  discioltì Caiu.  xv.  33. 

cosi  .  .  .  Che  paiono  animai scnztt  intelletto Can^.  xix.  57. 

e  miro  fedcl,  come  1'  erba,  Queir  animalt  (M.  ScF.  anima),  cui  più 

piace  (^.  &  K  più  vi  pincej  l'ombra  (5.) Sm/.  iv.  36. 

Ora  die  ...  gli  ommn/i' comincian  lor  feste Som,  xlii.  4. 

animare,     fiammelle  .  .  .  AnimaU  d'  un  spirito  gentile  .     .     .  C.  iii.  Cans.  u.  64  ;  8.  148. 

Chi  difìntsce  :    Uomo  è  legno  animato      .     .     .      C  iv.  Canm.  iu.  41  ;  3.  99  ;   io.  6,  37. 
animo.     Onde  r  atàmo  eh'  t  dritto  e  verace  .  .  .  non  si  sface  .     .     .      C.  iv.  Cans.  iiL  59. 

animale,     chi  conosce  da  lungi  uno  animale .     .  C  i.  6.  43. 

la  sentenza  del  Filosofo,  in  quello  degli  Ammali C.  iì.  3.  15. 

quando  dice  nel  duodecimo  degli  Animali C  ii.  9.  79. 

1*  uomo  è  perfettissimo  di  tutti  gli  animali C  ii.  9.  80. 

molli  .  .  .  siano  mortali,  siccome  ammali  bruti C  iì.  9.  8a. 

maggiore  .  .  .  che  di  nullo  altro  animaU C  ii.  9.  87. 

che  M  perfettissimo  animaU  .  .  .  fosse  imperfettissimo  .     .     ,     ,     .  C  ii.  9.  90. 

non  sarebbe  ...  né  vita  d'  animaU C  ii.  15.  153. 

siccome  ...  In  ogni  animai*  bruto  vcdcmo C  isL  a.  iix. 

però  è  V  uomo  divino  animale  .  .  .  chiamato C.  iìL  a.  <3l. 

Né  mai  d'  animale  bruto  predicata  fuc C.  Ìli.  a.  149. 

Gli  aHima/f  ArM/i  hanno  più  manifesto  amore C.  iii.  3.  31. 

per  la  natura  quarta,  degli  animali C  iii.  3.  76. 

è  ricevuta  .  .  .  altrimenti  dagli  animali C.  iii.  7.  56. 

1'  anima  più  perfetta  dellt  bruti  animali .     .  C.  iii.  7.  79. 

solamente  1'  Uomo  intra  gli  animali  parla C.  iit  7.  ioa. 

non  giudica  come  ...  ma  quasi  com'  altru  a$umale C.  ili.  xo.  34. 

che  *  r  uomo  natiiralmentc  è  compagnevole  ammaie  ' C  iv.  4.  io. 

veggcndo  che  ciascuno  animatr  .  ,  .  che  fugge  ...  e C  iv.  6.  IDI. 

tanto  è  da  curare,  quanto  di  bruti  ammali C  iv.  7.  38. 

siccome  .  .  .  negli  animali  tfgttart C.  iv.  7.  114. 

manifesto  e,  che  vtutre  negli  ammali  è  srntirt  {animali  dico  bruti)    .  C.  ìv.  7.  1 18,  1 19. 

cosa  con  anima  sensitiva  .  .  .  cioè  ammali  bruto C.  iv.  7.  151. 

e  in  questi  altri  animali .  .  .  bassezza  e  .  .  .  non  si  noti      .     .     .     .  C.  iv.  14.  91. 

distinzione  fa  dì  tutti  gli  uomini  agli  animali  bruti C.  iv,  15.  67. 

colle  umane  quelle  degli  animati  bruti C.  iv.  ai.  aa. 

tre  operazioni,  cioè  Animale,  JntelUttuaU  e  Divina C  ìv.  at.  91. 

che  ogni  animaU  ...  si  razionale  come  bruto  .  .  .  ama,  e  .     .     .     .  C  iv.  aa.  48. 

che  .  .  .  r  Uomo  è  animale  civile C  iv.  27.  39, 

animare,     parla  la  cosa,  che  non  è  animala^  alla  cosa  ammala  .     .       l^.  U.  35.  8a  {bis). 

parla  ta  cosa  animata  alla  cosa  inanimala  ..«,...,.  K  A^.  35.  85. 

nelle  cose  animate  mortali .  .  .  non  ai  trova C  iU.  a.  107. 

Le ^N/«,  che  sono  prima  am'/Na<Sr C  iii.  3.  az. 

in  quanto  dice  animalo C  Ìv.  lo.  40. 

animo,    di  riposare  V  animo  stanco C  t  3.  37. 

puerizia,  non  dico  d*  ctade,  ma  d'  animo C.  L  4.  la. 

franchezza  d*  animo .     .  C.  i.  5.  aa. 

da  ogni  nobiltà  d'  animo .     ,  C  i.  9.  16. 

la  bontà  dcU*  animo  ...  ò  in  coloro C.  ì.  9.  30. 

xiiità  d*  anitmOf  cioè  pusillanimità C.  ì.  x  t.  io. 

drizzano  si  1'  animo  loro  a  quello Ci.  xi.  44, 

sì  muove  da  filtà  d  animo C  i,  11,  137. 

quello  .  .  .  più  rimane  nell*  animo  dell'  uditore C  iì.  9.  13. 

senza  alcuno  discorrimento  d*  UHifMO. C  ii.  ir.  ao. 

una  nobile  disposizione  d' animo C  iì.  11*45. 


39 


ANNO 


Che  »•  «pre  quando  1'  animo  ftccon»ente Som.  x\ìv.  6. 

C  state  ormai  con  V  attimo  giocondo S.  P.  xxxi.  8a. 

NeUa  qtuJe  ogTii  ben  surge  e  s*  annida Cana.  xviii.  ij. 

0|^  U  Y  éumo  che  nel  eie)  salisti i^.  iV.  35.  $8  {Som.  xviii.  14). 

BDw     è  applicaxione  dell'  amirto  innamorato     .     .  C  ii  16.  8a. 

arci  stato  ripreso  di  leve^za  d*  antmo C.  ìii.  1.  84. 

«igtii  slahitita  d'  atumo  essere  a  quella  mutabile C.  iii.  1/93. 

la  verm  atm^ta,  itstratla  dall'  animo ,     .  C.  iil.  xi.  130. 

ia  alano  fer\'ore  d'  animo  ...  si  chiamano C  iii.  ii.  154. 

aab^  cioè  da  viltà  d*  animo  Affermato  e C.  iv.  a.  tao. 

Il  ^wUc  «g^li  ««ri'mt  degli  uditori  porta C  iv.  a.  134. 

3(— lacofcaché  1'  animo  umano  .  .  .  non  sì  quieti C.  iv.  4.  aa. 

tBtta  fnnchexxa  d'  animo  è  da  ferire C  iv.  9.  180. 

1*  amtna  dtrilto  non  mutarsi C  iv.  io.  74. 

COA  molta  Citicadel  suo  animo  ...  si  mira  innanzi C  iv.  ig.  900. 

cbc  r  «w'iwo  rAtf  i  diritto  ...  e  verace  .  .  .  non  ti  disface    .     .     .     .  C  iv.  13.  i  j6. 

qiBIvde  per  maiisia  d*  animo  .  .  .  impedito  non  t C  iv.  15.  1  la. 

die  per  maliiia  di  an$mo  .  .  .  infermi  non  sono C  iv.  15.  i-jg, 

che  *1  pnmo  .  .  .  rampollo  ...  si  è  V  appetito  dtW  Animo  .     .     .     .  C.  iv.  ai.  lai. 

AvnvMw,  cio^  a/'>V/tifp  <r  ammo  naturale  .     •     .     • C.  iv.  aa.  36. , 

pui  Dobilc  p«nc  ...  sia  r  animo  che  1  corpo C  iv.  aa.  76. 

flMnifcftto  è  che  pJd  ama  1'  atnmochc  *]  corpo C  iv.  aa.  79. 

di|aa}c  ««fimo  naturalmente  ...  dee  amare C  iv.  aa.  81. 

L*  aae  del  iioalro  animo  t  .  .  .  dilettoso  a  noi C  iv.  aa.  86. 

. .  .  che  ogni  appetito  sia  animo  ;  che  qui  ■'  intende 

solamente  quello  che C  Jv.  aa.  94  {bis). 

chiamare  aniwHn  V  appetito  scniitivo C.  iv.  aa.  97, 

r  aw  dd  nostro  ammo  t  doppio C  iv.  oa.  103. 

•dato  cone  alcuno  lume  d*  animo  .  .  .  appare C.  iv.  34.  150. 

Cbé  lo -S'M^r*  è  uno  stordimento  d*  am'mo  ■  C  iv.  85.  49. 

Lo  /SirfaFf  é  un  ritmimcoto  d*  animo C  iv.  35,  69. 

the  ...  ai  dica  che  ...  di  buon  animo  mi  maritasti C  iv.  a8.  153. 

Maria  V'ergine  .  .  .  figlia  di  Giovacchino  e  d'  Anna    .     .     .     ,  C  ii.  6.  14. 

per  U  guerra  d'  Annibali C  tv.  5.  166. 

fece  11  giuochi  .  .  .  ncll'  annivfnario  del  padre     .     .     .  C.  iv.  96.  138. 

IL     «  cJtt  quasi  dftl  principio  del  suo  anno  nono .  K.  A^.  a.  13. 

cW  apponAo  erano  compiuti  li  nove  anni K  /\r.  3.  a. 

Con  questa  donna  mi  celai  alquanti  mesi  ed  anni      ......  K  A^.  5.  a8. 

aoa  é  imUo  numero  d'  anm  passato,  che K  W.  35.  31, 

ana  Irwriaao  .  .  .  anzi  .  .  .  per  centocinquanta  anni l'.  TV.  35.  40. 

cfla  ti  parti  nel  nono  mese  dell'  anno      .     ,  K  TV.  30.  5. 

SI  parti   in    fiudlo    anno  della  nostra    indixione,    cioè   degli    anni 

DoBiini,  in  cui K  TV.  30.  8,  9. 

Ia  qttd  giorno,  nel  quale  si  compiva  1*  «mio .     .  f.  N.  35.  a. 

cfctt  U  ttia  vita  per  alquanti  anm  duri K  /V.  43.  10. 

a  daqasata  anm  <U  qua C  i.  5.  57. 

(tfe  aaao  mdle  anm .  C  i.  5.  63. 

Hans,  gionnetij  donxella  di  tredici  anm C  ii.  6.  35. 

ÌJi  cento  smhì  uno  grado C.  ii.  6.  143. 

.  vuol«  ...  lo  Boo  eerchio C  H.  14.  aa6. 

la  ■Matetiilo . .  .  che  f«  . .  -  P«f  ""  %nào  in  cento  anni  .     .     .     .  C.  li.  15.  104. 
e  ftimiuu  iterchhc  quattordici  amU  e  mezzo  a  ciascuno   luogo 

dUBi  icif^  edWm  *  Clo*«  »«>  "'*'"  "  celerebbe;  e  Morte  un 

•im^^        .     .      •  •     -  Ciù  15.  MS.  M5(*«). 


ANNO  ^^^^  ^^^^  40 

anno-     Però  che  li  miei  giorni  e  li  miei  ohmj  . .  .  son S.  F.  à.  •}. 

annodare.     Dunque  .  .  .  Sarà  virtute,  e  con  virtù  s'  annoda     ....  Cohm^  zix.  95. 

annoverare.     Che  se  beltà  fra' mali  Vogliamo  annocvrar Cans.x.i^. 

annunziare.     Fa'  che  gli  atmunxt  in  bel  sembiante  pace     .     .    V.  N.  la.  ifli  {Ball.  i.  49). 

Antenora.     Punisci  in  An/enora  qual  verace  Non  segue Catu,  xv'in.  38. 

antico.    Che  fosse  antica  possession  d*  avere C  iv.  Can^.  iii,  23. 

anno,     notte  non  sarebbe  ...  né  rirrno C.  ìi.  15.  255. 

hanno  uno  dì  dell'  anno  di  sei  mesi C.  ìii.  5.  169. 

due  volte  r  annù  ha  la  state  grandissima  di  calore C.  iii.  5.  168. 

io  fui  esperto  di  questo  1'  anno  medesimo  che  C.  iiL  9.  148. 

dal  principio  .  .  -  che  fu  seicento  [settecento?]  cinquant*  anm'    .    .  C  ìii.  11.  35. 

forse  più  di  mille  anm'l' avevano  aspettato C  iv.  xx.  8t. 

io  credo  fra  il  trentesimo  e  1  quarantesimo  anno  .  .  .  che  ...  sia 

nel  trentacinquesimo  anno C.  iv.  33.  93,  94. 

morire  nel  trentaquattresimo  anno  della  sua  ctade C.  iv.  a3.  97. 

che  al  trentacinquesimo  anno  .  .  .  era  il  colmo C.  iv.  93.  109. 

queste  parti  si  fanno  .  .  .  ncll'  anno C  iv.  23.  ta8. 

eh'  ella  dura  infino  al  ventictnqtttsimo  anno C  iv.  34.  13. 

dico  che  nelli  più  .  .  .  quella  età  è  cvn/i  anni C  iv.  34.  09, 

la  Gioventutc  nel  QuaraHtadnqHtsimo  anno  si  compie C  ìv.  34.  36. 

siccome  1'  Adolescenza  è  in  ptntiaHqu*  anni C  tv.  34.  39. 

cosi  si  termina  la  Scnettute  nel  settamiesimo  anno C.  iv.  34.  43. 

comincia  . .  .  presso  a  cito  antti  dopo  quello C  iv.  94.  47. 

rimane  . .  .  forse  in  quantità  di  dieci  anni C.  iv.  34.  55. 

avcmo  di  Platone  .  .  .  che  esso  vivelte  otiantuno  turno C  iv.  34.  6a. 

egli  sarebbe  all'  ottantuno  anno  .  . ,  trasmutato C  iv.  34.  67. 

annovale.    di  dire  parole  .  .  .  quasi  per  annovalé  di  lei K  N.  35.  17. 

EUinoverare.     che  ultima  noi  annoverianto C  ìi.  6.  65. 

annumerare,     annumerando  i  cicli  mobili  .  .  .  esso  ciclo  .  .  .  è  .     .     .  C  ÌL  14.  156. 

annnmtrate  quante  volte  ...  6  additato C  iv.  6.  185. 

annunziare,    e  M  decimo  annumìa  essa  unitade  ...  di  Dio  .    .    .    .  C  il  6.  lot. 

V  opere  delle  sue  mani  antiuttEta  lo  firmamento  , C.  ii,  6.  104. 

aNnwK«faN(/o  loro  la  mia  intenzione C  li.  7.  63. 

Poi  .  .  .  annunsia  che  per  lei  si  vedranno C.  ii.  16.  85. 

quelli  che  v^  amimtaiano  la  volontà  dì C  ìii.  13.  187. 

antecesaore,  anti-.    colui  che  valente  anticesson  ha  avuto     .    .    .    .  C  iv.  7.  94. 

dalla  via  del  buono  suo  anitttssort C  iv.  7.  109, 

il  basso  stato  degli  antnessori C  iv.  14.  43,  51. 

la  obblìvionc  dei  bassi  antecessori .  .  .  bassezza  d*  antecessori  .     .     .  C.  iv.  14.  87,  88. 

la  obblìvionc  del  suo  basso  antecesaor* C.  iv.  14.  134. 

che  ...  de'  suoi  an/rrruon  bassi  fosse  memoria C.  iv.  14.  135. 

la  memoria  de*  loro  antecessori C  iv.  14.  140. 

Anteo,     combattendo  col  gigante  che  si  chiamava  Anteo C.  iti.  3.  53. 

anticamente,     che  anticamente  non  erano  dicitori  d'  Amore  tn   .     .     .  K  ^.  35.  34. 

nelle  corti  anticamente  le  virtudi  .  .  .  s'  usavano C.  ii.  21.  61. 

Dico  .  .  .  che  anticamente  In  Italia  .  .  .  vìveva C.  iiL  11.  9ià» 

antlcessore.    K  antecessore. 

antichisslmaniente.     questo  .  .  .  fine  .  .  .  antichissimamente  fu  .  .  . 

cercalo    . C.  iv.  6.  75, 

antichissimo,    siccome  furono  quelli  sette  Savi  antichissimi  .     .     .    •  C.  iii.  1 1.  36. 

antico,     vcdcmo  nelle  scritture  antiche C.  i.  5.  52. 

1*  antica  grossezza  degli  astrologi C  ii.  3.  30w 

in  molti  nomi  antichi  rimasi  o  per  nomi  o  per  soprannomi  bIU  . . . 

on/kA j' edifici C  IL  5.  49,  50. 


udc 


^^^^^^^^  APOSTOLO 

UdCCK     Fonnau  fu  dal  suo  decreto  antico Cans.  x,  9, 

Morte  ...  Di  dolor  madre  arUica    ...  K  iV.  8.  46  {So».  ìv.  a). 

A  Euiia  delle  vostre  an/irAr  suore Som.  xliii.  11. 

Tutu  U  legge  con  l'  antica  istoria S.  P,  cxlii.  33. 

per  cavarne  Gli  a/i/dcAj' padri P, /*.  36, 

Cmmm,  ix.  7-7  ;  xii.  68,  71  ;  xitì.  33,  47  ;  ^.  ^.  «7.  19  {Son.  xvi.  7);  Son.  xxai.  14  ; 
xxxil  7  ;  xxxvìii.  11  ;  /*,/".  333. 
apATtenere.    I".  appartenere. 
apetto.    y.  aprire. 


antimi     Detto  é,  che  gli  antichi  la  verità  non  videro C.  H.  6.  a. 

gli  «M£K-Ar  s' accorsono  che C.ii.  6.  117. 

della  parte  dell*  anima,  cioè  dell'  antico  pensiero C.  iì.  9.  7. 

cioè  r  antico  pensiero  contro  al  nuovo C  ii.  io.  5. 

r  anima,  ao^  V  antico  pensiero  che  si  corruppe C  ii.  11.  3. 

iodamo  sarebbono  scritte  e  per  antico  trovate C.  ii.  15.  i6a. 

riapote.  eh'  era,  *  antica  ricchezza,  e  be'  costumi^ C  iv.  3.  45. 

tcnnesi  alla  prima,  cioè  air  *  antica  ricchezza' C  iv.  3.  50. 

cioè 'poasessìone  d' dM/ira  ricchezza' C  iv.  3.  54. 

Furono  dunque  filosofi  molto  antichi C.  iv.  6.  63. 

K«n  trapasserai  Ì  termini  antichi C  iv,  7.  96 

quando  dice  antica  ricchcxsa C  iv.  10,  15. 

poae  .  .  .  falso  suggetto,  cioè  antica  ricchcasa C.  iv.  io.  49. 

tnm^  .  .  .  essere  cagione  .  .  .  dicendo  antica  ricchttaa C  ìv.  14.  5. 

qaaado  dicono  .  . .  ponendo  questo  vocabolo  antico C  iv,  14.  96. 

frbiarimo  .  . .  appo  la  legge  e  credenza  antica  de' C.  iv.  15.  50. 

però  gli  antichi  regi  .  .  .  faceano C.  iv.  95.  55. 

non  nominò  suo  padre,  ma  gli  fiNf^i  suoi  . C  iv.  25.  xi6. 

fb  veduta  per  gli  aNA'cAffiloso6  apparire C  iv,  37.  90. 

Dammi  lì  patti  degli  antichi  letti C  iv.  aS.  142. 

per  essere  di  .  .  .  antiche  generazioni C  ìv.  99.  21. 

quaate  onoranze  che  rimangono  degli  antichi C  ìv.  99.  40. 

colui  che  delti  suoi  antichi  ragiona  e  mostra  le C  ìv.  09.  43. 

alla  statua  fiitta  tn  memoria  del  tuo  antico C  iv.  ag.  $a. 

AnttCtOoa.     Pittagora  .  .  .  chiamava  quella  Antictona C.  ili.  5.  39. 

anxL  K  iV.  3.  58;  8.  13  ;  II.  4  ;  13.  75  ;  14.  69  ;  15.3;  35.25,  39;  a6.  16;  35.  11  ;  41. 
i5i  «4  :  C.  1.9.  75  1  ii.  II.  41,  44;  iii,  a.  53.  150;  4.  98  ;  7.  37  :  >S<8o;  iv. 
4-97  ;  8-  78;  la.  106;  15,  135,  154  ;  17.  117;  87.  116,  177;  «8.  35. 

ape.     «I  vrrrrbbe  alla  conoscenza  delle  api C.  iv.  17.  rag. 

apertamente.    Ap^rtament*  adunque  veder  può  chi  vuole      .    ,     .     .  C  ì.  3.  77. 

ai  pDò  Tcdere  apcflamenU  in  molti C.  i.  9.  73. 

litCflme  per  Boezio  si  può  apertamente  vedere C  iii.  a.  143. 

ai  p«ò  la  aua  ctcmìtÀ  apertamente  notare C  ÌÌL  14.  64. 

UffioaoS  .  .  .  apertaniente  il  dimostraro C.  iii.  14.  71. 

cU  beo  guarda  . .  .  apertamente  vedrà C  tv.  6.  aa. 

VwafttA  .  .  .  vedere  apertamente C  iv.  11.  33. 

sicché  aperlammle  ...  si  conosce  la  imperfezione C  iv.  la.  16. 

ac  . .  .  la  Nobiltà  in  lui  sì  vedesse  cosi  apertamente C  ìv.  14.  137. 

apertlHlnKk     per  due  aperlisiimt  ragioni  veder  sì  può C.  iv.  4.  127. 

perocché  la  Vergogna  è  apertissimo  segno C  iv.  35.  97. 

apefta    r.  aprire. 

Apollo,     ricordossi  del  rlsponso  che  Apollo  dato  avea C  iv.  95.  66. 

più  lontana  .  . .  che  d*  alcuno  altro  Apostoh K  W.  41.  50. 

ddti  dodici  Apoitoli,  ne  menò  seco  lì  tre C.  ii.  r.  ^Q. 

V  Apottola  dice C.  ii.  6.  7- 


APOSTOLO 


appagare.     Cosi  m'  appaga  Amor  ;  eh*  io  vivo  ali*  ombra    . 

La  gran  bellezza  di  veder  m^  f^PP^go 

apparare.  Che  quel,  da  cui  convien  che  M  ben  s'  appari  . 
apparecchiare.    Eccomi  apparecchiato  sarvo  umile     .     .    . 

A'  quali  tutti  sono  apparecchiato 

il  .  .  .  inganno,  Che  sempre  ci  apparecchia  quel  nemico 

La  Gola  è,  che  consuma  ...  £  con  ebbrezza  e  con 

apparecchia,  e 

apparire,  -«re.     Visi  dì  donne  m*  apparvfr  crucciati  .     .     . 

vedere  .  . .  Turbar  lo  Sole  ed  apparir  la  stella      .     .     . 


Sest.  iii.  37. 
Som.  xxxix.  6. 
Catts.  xvi.  35. 
San.  xlviL  14. 
5.  P.  xxKvii.  70. 
P.  F.  1 16. 


Morte 


y.  N.  33. 


P.  /".  aoi. 
z68  {^Catis.  ìi.  41V 
177  (CoH*.  ii.  50), 


apostolo.     Onde  dice  santo  Jacopo  Apostolo C  iv.  a.  63. 

secondo  la  parola  dell'  Apostoh , C  iv.  ao.  51. 

Per  che  io  voglio  dire  come  r  .^/osAj/o C  ìv.  ai.  56. 

Siccome  dice  I*  Aposto/o  .  .  ,  cosi C  ìv.  aa.  56. 

Onde  dice  r  Apostolo  alli  Cotosstnsi C  ìv.  a^.  173. 

appagamento,     rendere  il  raunatorc  pieno  d'  ogni  appagamento    .     .  C  iv.  la.  33. 

appagare,     della  quale  s'  appaga  V  intelletto  e  la  ragione      ....  C  iii.  13.  51. 

come  5'  appagano C  iv.  la.  91. 

apparecchiare,    volendo  loro  apparecchiare C  i.  r.  79. 

danno  colpa  alla  materia  dell*  arte  apparecchiata C  i.  ti.  77. 

se  la  materia  .  .  .  non  é  prima  .  . .  apparecchiata C  il.  l.  86,  68, 

una  .  .  .  disposizione  .  .  .  apparecchiata  di  ricevere C  ii.  li.  45. 

Quando  Dio  apparecchiava  li  Cicli C.  iii.  15.  167. 

sia  presupposto^  cioè  .  .  .  apparecchiato  a C  iv.  18.  67. 

la  .  .  .  Delti  .  .  .  vede  apparecchiala  la  sui  creatura  a C  Iv.  ai.  xoa. 

quanto  apparecchiata  è  a  riceverne C.  iv.  at.  104. 

se  non  che  la  natura  umana  t'  apparecchio  terra C  iv.  ai.  115. 

tutto  quanto  la  .  .  .  natura  prepara  ...  è  apparecchiato  .  .  .  per  .     .  C  iv.  a6.  17. 

apparente,     cioè  un  lume  appamtte  di  fuori C.  iii  B.  99. 

conoscere  1*  uomo  nobile  alli  segni  apparenti C  iv.  23.  35  ;  a6. 

desiderosi  d'  essere  apparenti C  iv.  37.  136, 

apparenza,     quelle  che  hanno  apparensa  umana C  ii.  8.  30. 

r  altra  si  è  la  sua  apparenza C.  ii.  14.  114. 

rimasevi  queir  ff/^rvMca  dell*  arsura      .     .     . C  ii.  15.  5a. 

■ma  secondo  la  sensibile  apparen»a C  iii.  3.  79. 

provo  per  questa  apparmaa^  che C.  iii.  6.  laÓ. 

nel  quale  ...  la  vcritii  si  discorda  dall'  apparenza C  iii.  9.  46. 

considerò  qursta  Donna  secondo  V  apparenza C.  iii.  zo.  7. 

pur  secondo  1'  appttrmaa^  non  secondo  la  verità C  iii.  lo.  94. 

se  non  secondo  1*  apparenza C  iv.  a.  30. 

che  r  appart9t»a  dalla  vcritii  sì  discordava C  Iv.  a.  33. 

che  alla  sensuale  apparettxa  appare C  iv.  8.  61. 

non  avere  inteso  della  sensuale  appartnmi C.  iv.  8.  65. 

se  io  intendo  .  . .  alla  sensuale  apparenza  riprovare C.  ìv.  8.  67. 

che  io  sensuale  apparenza  intenda  riprovare     ........  C  iv.  8.  70. 

s'  clli  giiidicassono  coli*  apparenza  razionale C.  iv.  8.  80. 

apparere.     r.  apparire. 

apparìmento.    lì  nove  unni  appresso  ra/>;hin>ft/N/o  soprascrìtto  di  .     .  l'.  N.  3.  3. 

Lo  quale  apparìmento  è  fatto,  secondochè C.  iii.  a.  64. 

apparire,  -ere.     quando  alli  .  .  .  apparve  prima  la  gloriosa  donna     .     .  K.  N.  a.  5. 

si  che  quasi  dal  .  .  .  apparve  a  me K.  W.  3.  14. 

Appatvemi  vestita  d'  un  nobilissimo  colore K.  A^  a.  15. 

sì  .  .  .  che  apparia  ne*  menomi  polsi  orrìbilmente K.  A/L  s.  aa. 

avvenne,  che  questa  mirabile  donna  a/>/kinv  a  me K.  AT,  3.  6. 


IppUifC,  -«re.     Ed  uora  ni*  apparve  scolorito  e  fioco      .     .      K.  N.  33.  181  {Cana.  ii.  54). 

Or  ^^^^nsfir  chi  lo  fi  fuggire C.  ii.  Cd«r.  i.  ao;  8.  64. 

fl  cor  oc  ine-nia  si,  che  fuori  appart C.  ii.  Can».  i.  aa. 

Co«c  apptìriscott  nello  suo  aspetto  ....      C.  iii.  Canm.  ii.  55  ;  5.  15  ;  8.  33  ;   15.  6. 
^i  atti  .  .  .  Che  nella  Donna  mia  Sono  apparitt    .......     C  ìv.  Carta,  iii.  7. 

Cbc^icno  vili  appart  [ed  imperfette] C.  iv.  Cohm.  iii.  56;  10.  7^;  11.  ir. 

Quando  m'  apparve  poi  la  gran  beliate Cans,  xiii,  71. 

|t>eh  ouvolrtu,  che  ...  di  subito  apparisti J3aì/,  ii.  a. 
D'  un'  anpioletta  che  ci  6  apparita Batt.  vi,  19. 
Qaaiido  m'  mpparv*  Amor  subitamente K  A*.  3.  83  s,Soh,  i. 


7). 


tpfianre»  -ere.     nel  quale  m*  appanni  una  maravigliosa  visione    .     .     .  V.  N.  ^.  a6. 

Lr  ora,  nella  quale  m'  era  quesU  visione  apparita K  yV.  3.  61. 

SI  che  appari  manifestamente,  eh'  ella  fu K  TV.  3.  63. 

pensando  io  a  ciò  che  m'  era  apparito ^^  ^.  3.  66. 

piDcomc  appare  a  chi  lo  intende K  /V.  7.  t6. 

ifccocDe  appart  manifestamente  a  chi  Io  intende K  W.  B.  17. 

E  però  lo  .  .  .  Signore  .  .  .  nella  mia  immagtnacìonc  apparve  come 

peregrino  .  ,  .  vestito ^'.  /V.  9.  16. 

Pico  che  quando  ella  apparia  da  parte  alcuna K  A^  zi.  i. 

Sicché  appart  manifestamente  che K  W.  xi.  35. 

troni  clic  questa  visione  ra*  era  apparila  nella .  V.  N.  sa.  74. 

che . .  .  appannerò  a  me  certi  visi  di  donne       ,     .     .     .     .     .     .     .  K.  yV,  53.  35, 

E  dopo  queste  donne,  m'  npparvetrt  certi  visi K.  W.  33.  38. 

rome  parve  che  Amore  m'  apparisse  allegro  da y.  N,  a^.  67. 

che  io  dica  di  luì  come  se  fosse  .  .  .  appttre  per  tre  cose      .     ,     .     .  V.  N.  35*  xi. 

onde  .  . .  appare  che  io  ponga  Amore  essere  corpo K  /V.  35.  16. 

pcii>  iT/i^rr  eh' io  pongo  lui  esser  uomo J^.  W.  35.  ao. 

r^tapparirom»  prima  questi  poeti  volgari K  ^.  35.  33. 

Cbe  .  . .  abbiano  cosi  parlato  .  .  .  appare  per  Virgilio V,  N.  95.  73. 

e  «//orr  nella  sua  divisione .  ^^AT.  97.  11. 

appare  manifestamenic      . -     ■     -     ■  f^'.  /V.  34.  15. 

tmàa^are  che  ...  si  lamentano  due  persone K  A^  34.  93. 

QnoKa  é  una  donna  gentile  ...  ed  apparita  forse  per V.  N.  39.  6. 

99^  appare  che  V  uno  dettu  non  e  contrario ^.  ^.  39.  50. 

eoUl  quali  appant  prima  agli  occhi  mici V.  N.  40.  6. 

bfMie  suole  a/>/4M>  per  alcuno  martirio K  ^.  40.  33. 

fa^  appare  che  .  .  .  furono  .  .  .  guiderdonati  ........  t^.  N.  40.  34. 

appresso  a  .  .  .  apparve  a  me  una  mirabil  visione K  N.  43.  a. 

•Movile  apparito  agii  occhi  a  molti C  i.  3.  37. 

^  fosse  stata  cotale,  appart  per  questo C  Ì.  7.  45. 

••ceome  sensibilmente  appare Ci.  13.  65. 

*  ^'c  Mtoo,  siccome  manifestamente  o/;^rv C.  ii.  x.  117, 

^^-■■i.tg  quella  gentil  Donna  .  .  .apparve C.  ii.  a.  io. 

iic  .  .  .  appare  sensibilmente  la  Luna  essere C.  ÌL  3.  57. 

-  .iCCòra  non  è  di  fuori  apparito C.  iì.  7.  17. 

***  altro  offriste,  che  fa  quello  cessare  .     » C.  ii.  8.  6fl. 

^'^•^«to  pensiero,  che  di  nuovo  appariste C  ii.  8.  74. 

^^''  questa  donna  eh'  è  apparita .  C  ii.  tx.  16. 

^VV*«»i  da  mane,  quando  dinanxi  al  viso  .  .  .  parla  :  appare  da  sera 

.  . ,  quando  .  .  .  per  la  parte  remota  si  parla C.  ìi.  X4.  xx8,  laou 

J^*"  che  esso  appare  affocato  di  colore      .,.,,.....  C  ii.  X4.  X65. 

^^ooall'  ultima  stella  che  appare  loro ,     -     .  C  ii.  15.  ai, 

•aro  appamee  quello  albore C.  ii.  15.  7a. 

di  sopra  appare C  ii.  15.  188. 


<R  V 


APPARIRE,  -ERE  ^H^^^F  ^ 

apparire,  -ere.     Reltate  appart  [in  saggia  donna  pui]    .     K  A'.  30.  ai  {SoH.  X.  9\  3Xf  39. 

quanta  pietate  Era  apparita  in  la  vostra  figura      .     .     .     .   V.  N.  36.  30  {Som.  xix,  9). 

Un  lume  si  gentil  che  dove  appare  Sì  vedon  cose      ......  San.  xx\'it.  a. 

appartenere.     Che  gli  a/^dr/fn  quanto  Gioscppo 5on.  Iiv.  11. 

appena.     Che  '1  .  .  .  signore  .  .  .  Appena  di  parlar  di  lor  s'  aita  .     .     .  Cane.  %%.  8. 

Allegro  sì,  che  a//«na  il  conoscia ^.  A^.  04.  53  (5o«i.  xiv.  4). 

In  guisa  tal,  che  appéna  in  vita  spiro Son.  xlviìi.  7. 

apparire. -ere.    Oh . . .  sembianti,  e  rubatori . . .  che  nelle  dimoatruioni 

negli  occhi  della  Filosofia  apparìit C  li.  16.  33. 

tanto  più  .  .  .  quanto  quelle  più  appaimto  perfette C.  \\\,  a.  64. 

in  quanto  nei  suo  corpo  .  .  .  bellezza  appart C  iii.  8.  35. 

dico  che  nel  suo  aspetto  appariscono  cose C.  iii.  8.  35. 

dove  questo  mirabile  piacere  appart  in  coatei C  iii.  8.  50. 

nelle  quali  la  umana  piacenza  e  .  .  .  più  appart C  ìit.  8.  sa, 

in  questi  due  luoghi  dico  io,  che  appariscono  questi  piaceri     .     .     .  C.  iii.  8.  73. 

per  che  nel  vetro  piombato  la  immagine  appart C.  iii.  9.  8a. 

cosi  appaiono  molte  cagioni  per  le  ragioni  notate C  iii.  9.  157. 

sccondochc  manifestamente  appart C.  iìi.  13.  36. 

che  nella /acria  di  costei  appaiono  cose C.  iii.  15.  9. 

distìngue  il  luogo  ove  ciò  appai t C.  iii.  15,  la. 

sì  vede  come  .  .  .  delle  cose  di  Paradiso  appaiono C  iii.  15.  52. 

perocché  nella  .  .  .  nuovi  sembianti  sono  appariti C.  iv.  a.  a6. 

in  quanto  la  verità  meglio  sì  fa  apparire C  iv.  3.  131. 

quando  apparisce  la  bellezza  degli  occhi  suoi  a  lei C  iv.  a.  154, 

che  alla  sensuale  apparenza  a/'/urv  di C  ir.  8.  6a. 

Sicché  .  .  .  maggiori  appariscono  li  desiderabili C  iv.  la.  177. 

cosi  appare,  che  ...  la  scienza  non  t  da  dire C.  iv.  13.  44. 

a'  egli  appare  che  V  una  vaglia  quanto  1'  altra C  iv.  18.  35. 

£  questo  appare  che  ogni  animale  .  .  .  ama C  iv.  33.  46. 

siccome  omai  manifestamente  a//^r« C  Ìv.  aa.  118. 

cosi  appart  clic  .  .  .  prima  trovare  potemo C.  iv.  aa.  aoi. 

come  appart  per  quello  che  detto  è C.  iv,  aa.  aio. 

Poiché  .  .  .  appart  la  dìfìnixionc  di  Nobiltà C  iv.  33.  a, 

tosto  come  alcuno  lume  d*  animo  in  esso  appare C  Ìv.  34.  150* 

la  persona  del  padre  .  .  .  santa  e  onesta  dee  appartrt  à."    .     .     .    .  C.  iv.  34.  160. 

cosi  appare  che  la  Obbtditnta  fu  necessaria C.  iv.  34.  i6x. 

Per  che  appart  che  necessaria  sia  ....     , C  ìv,  35.  ai. 

Per  che  bene  appare  Vergogna  essere  necessaria C.  ìv.  35.  117, 

ciò,  con  r  altre  cose  .  .  .  appare  essere  necessario C.  iv.  35.  143, 

Per  che  appare  come  ...  ne  convcgna C.  ìv.  36.  76. 

Per  che  appare  .  .  .  essere  amort  necessario C.  iv.  a6.  99. 

Per  che  bene  appare  questa  essere  necessaria C.  ìv.  a6.  118. 

perché  questa  .  .  .  virtù  ...  fu  veduta  .  .  .  apparire  perfetta  .     .     .  C  ìv.  37.  93. 

quelli  segni,  lì  quali  .  .  .  appaiono  nel  nobile  uomo C  iv.  39.  3. 

appartenere,     quello,  che  a  lei  s*  appartiene  dì  fare  intendere     .     .     .  V.  N.  la.  130. 

la  quale    si    appartiene  allì    grammatici  .  .  .  che   ai   appartiene  alli 

rettorici  .  .  .  che  si  appartiene  a'  musici .      C  ìi.  ra.  64,  65,  67. 

appamit.     Appamit  iam  l'eatituttu  xrestra K  A^  a.  31. 

appellare.    la  Scienza  divina^  che  è  Ttotogia  appettata C.  ìi.  14.  64. 

Li  quali  due  luoghi  ...  sì  possono  appettare  balconi C.  iìi.  8.  75. 

come  secondamente  le  Scienze  sono  Filosofia  appetiate     .     .     .     .  C  iìì.  li.  181. 

puotesi  appettare  quasi  cattolica  opinione C  iv.  6.  149. 

ma  ...  è  la  Virtù  .  .  .  appellata  Bontà C  iv.  30.  19. 

appena,     die  appena  lo  potca  volgere  da  quella C.  ii.  13.  44. 


45  ^B^^^^  APPRENDERE 

Cbìaraando  amore  A/i/tf/i'/o  di  fera Cane.  x.  143. 

5o«.  xlvi.  5. 

mi  parve  vedere  appoco  appoco  Turbar     .  .  ed     V.  N.  «3.  176  {Cana.  ii.  49  :  tà). 

Qm  *ppo**>  appotv  alla  morte  mi  mena V.  N.  ^9.  45  (Conj.  iìt  5  :  bis). 

Che,  crAmortendo.  ovunque  può  s'  appaia     .     ,     .    V.  N.  15.  33  {Sott.  vi»,  6), 

Altro  sperando  m'  appotfa  dolzore *^.  A'.  13.  40  {Son.  vi.  5), 

IUggMltre.     Cb«  li  s'  apprtndt  più  Io  suo  valore Cans,  ìx.  3. 

■ppcoderb    quando  Egli  app€nd*a  li  fondamenti  della  terra  .     .     .     .  C  iti.  15.  174. 

appetito.     L*  una  parte  chiamo  cort^  cioè  t'  appetito .     V.  N.  39.  36. 

cb<  de^o  aia  chiamare  1'  appetito  core  .  .  .  é  manifeslo     ....  K  N.  39.  38. 

cbc  ivi  il  core  anche  intendo  per  t*  appetito '^^  ^-  39-  45> 

awre^nach^  alcuno  appetita  ne  avessi  già V.  N.  39.  49. 

dico  L'ome  ]'  anima  .  .  .  dice  al  core,  cioè  all'  appetito    .     ,     .     .     ,  V,  N.  39.  56. 

per  lo  fcrventi»iroo  appetito  ...  ai  rìvolve C.  ii.  4.  ac. 

óo«  dirtelo  appetito C.  iit.  8.  150. 

eh*  t  per  diritto  appetito  e  per  diritta  ragione C.  iii.  ix.  119. 

la  «cn  amnsté  .  .  .  ha  .  .  .  ^r  /orma  V  appetito  di C  iii.  iz.  132. 

JmmumJk  éi/moeo,  cioè  appetito  diritto C.  iii.  15.  ifl4. 

i  qsalc  ^^{^tfitfd  ne  diparte C  iii.  15.  106. 

paroccM  .  .  .  |:U  appetiti  sono  .  .  .  diversi C  iv.  6,  78. 

4o*c  .  .  .  ofni  umano  appetito  si  riposasse C  iv.  6.  8a, 

I'  ■o«o  di  dirìtto  appetito , C  Ìv.  15.  144. 

/  mMéettc  cké  è  titrttto,  cÌoè  d*  appetito C  iv.  13.  157. 

dM  '1  primo  .  .  .  rampollo  ...  si  6  1'  appetito  deW  Animo      .     .     .  C.  iv.  ai.  lao. 

Ainnnif  ao4  appetito  d*  animo  naturale C  iv.  aJ.  36. 

c^  ^laaMA  muunle  appéiitù ...  si  mostra C  iv.  aa.  41. 

Mi  pcow^ere  di  questo  appetito C  iv.  aa.  54. 

umani  appetiti ...  se  ne  vanno C  iv.  aa.  58. 

alcuno,  che  o^nì  aprite  sta  animo C  iv.  aa.  93. 

chiamare  animo  1'  appetito  sensitivo C  tv.  aa.  97. 

^bttachc  r  apprtito  razionale  non  sia C  iv.  aa.  99. 

0  che  ...  si  ra^ona  dello  Appetì . . .  Qacsto  Appetito  mai 

fa  cbc C.  iv.  a6.  35.  36. 

Appetito  cunvicne  essere  cavalcato  dalla  Ragione   .     .     .     .  C  tv.  a6.  43. 

^taeMo  Appetito  .  .  .  ubbidire  conviene C  iv.  a6.  46. 

tCttire  lui  non  puote  appieno C.  iii.  4.  40. 

almeiM  alcuna  cosa  .  .  .  disnodare C.  iii.  6.  a6. 

il  quale  è  appitcastone  dell'  animo ,  C  ii.  16.  8a. 

.     .     ,     C  t  4.  34i  56  ;  i»-  la.  95  ;  »3.  97  ;  <5-  48,  49t  5°»  ^3.  7"  ;  ao-  a^- 

quello  anche  cieco  eh'  a  lui  s'  »PpoggM C  L  11.  30. 

•  *PP^tZ**^  aopra  1'  amico  suo C.  ti.  6.  36. 

la  qavll»  parte  che  alle  nnàess*  %'  appoggiava C.  iv.  14.  3. 

qoaado  ...  ai  ^ppom  pane  di  biado C  i.  10.  4. 

ch^  .  .  .  adoriamo  il  contrario C  iv.  la.  39. 

Proaeaooo  ...  di  torre  ...  e  adottar  aaxiaraento  e C  iv.  la.  41. 

lo  pBiK  appoenlo C  t  a.  3. 

quello  cbc   li   lettori   deonu  .  . .  andare  appottanJo .  .  . 

appcaiawt  ai  pu^  nel  Vanadio C  H.  1.  44,  46. 

codi  qnaJi  apprende  la  differenza  delle  cok  .  C.  t  i  i.  ]6. 

«1  T**** -jiyiiiijX  la  diiTercnxa  delle  cose  ....  .  C  i.  ti.  19, 

HM  4  ■(>«  ]^j^  ^  ^  ,  m^prtndeet  bene  la  lingua C.  ì.  1 1.  107. 

càwam^i^        j,' /non  j  iSitixie  parole  j/i^ww C.  ii,  13.  63. 

la  jfcirtih  !,,"■'  ,,-diM  ie  acicnie,  ad  apprtmdne,  e  comanda  .  .  . 

t^pim  oroip-  C  il  15.  I30.  131. 


APPRENDERE                                                                                   H^^H  46 

appressare,    altre  donne  . .  .  appressarsi  per  formi  sentire     .  V.  N,  03. 137  (Cam.  ìL  co). 

Chi  à  bona  allato,  là  dov*  e*  s' a/^^a Som.  li v.  6. 

appresso.     V.  N.  la.  96  {Bali,  i.  17)  ;  3.  90  (Som.  i.  X4)  ;  04.  60  (Som.  xiv.  xi)  ;  5.  />. 
XXX  vii.  40. 

apprestare.     Ed  in  amor  ciascun  par  che  s*  appr$stt Som.  x1ii.  5. 

apprezzare.     A  lor  non  lo  scriv'  io,  ma  a  chi  Io  appuasa S.  P.  ci.  73, 

appTX)BSÌniare.     Non  s*  app  rossi  mira  uno  x  quel  che  giacque    .     .     .     .  S.  P.  xxxi.  46. 

aprire.     Per  che  parlar  con  voi  ai  vuole  aperto Catte,  x.  59. 

Ma  quei  non  v'  apn  V  ale Can^.  x.  1 13. 

Quando  gli  aperse  Amor  con  le  sue  mani Cans,  xiiì.  8. 

appreodcre.     che  la  natura  di  ciascuno  può  appr/ntUre C  iii.  15.  100. 

tutti  quelli  che  a  questa  setta  s*  apprtstro C  ìv.  6.  146. 

Se  . .  «  avessi  nel  sepolcro,  apprrndtre  vorrei C.  iv.  la.  lai. 

Onde  ...  lo  figlio  alla  iella  della  madre  s'  apprende C  iv.  24.  149. 

^prendimento.     cioè  nello  apprenditnetito  di  quella C  ii.  14.  333. 

apprensione,     perocché  di  lei  aver  non  possono  alcuna  apprrHsioHe    .  C.  vi,  13.  43. 

appresentare.     ristrigne  lo  bene  e  lo  male  in  ciascuno  appreseutato     .  C.  ì.  4.  58, 

conciossiacosaché  ...  io  mi  sia  ...  a  ..  .  appresentato C  i.  4.  96. 

il  ferro  apprfsentata  a  lui C  L  il.  79. 

e  s'  apprtsenta  ...  a  coloro,  a  cui C.  iv.  a,  80. 

appressare,     al  si  può  apprtssate  alla  sua  conoscenza C.  iii.  15.  68. 

molte  altre  .  .  .  qual  meno  appressandosi C  iv.  la.  x88. 

li  suoi  ilffìci  appressa  quivi  d'  ogni  parte C  ìv.  33.  147. 

al  porto,  ove  s'  appirssa,  venire  non  si  potea C.  iv.  a8.  87. 

nella  città  mìa,  alla  quale  io  m*  apprtsso C.  iv.  s8.  95. 

appresso.     V.  A^  a.  1  ;  3*  3»  5<  ;  5-  »3  ;  8.  1  ;  9.  i,  43  ;  io.  i  ;  13.  i  ;  14.  i  ;  15.  s  ;  16.  1  ; 

30.  1,7  ;  aa.  1,45  ;  33.  i  ;  34.  1,33,  36;  38.  i  ;  31.  13  j  33.  39  ;  43-  '  J  ^-  »•  >• 
131  ;   "•  35  ;  >a.   io;  ii.    i.   las  ;  a.  5,  66  ;  6.  51  ;  io.  35;   la.  53  ;   15.   I  ; 

16.  100  ;  iii.  13.  73.  90:  iv.  a.  38  ;  3.  13.  43  ;  7.  70;  la.  180;  15.  184,  187; 

17.  1  ;  ao.  I,  ao  ;  a6.  39  ;  37.  34,  69  ;  aS.  i,  43  ;  39.  50. 
appropinquare     quello  che  per  apptcpiuquatnti  a  .  .  .  m'  addivenia    .  K.  A'^.  16.  19. 

quanlo  la  cosa  desiderata  più  s'  appropinqua  al C.  iii.  10.  18. 

com'  esso  appropinqua  al  porto C.  iv.  a8.  17. 

appropriare,     e  la  dt\*ina  Carità  sia  appwpriata  allo  Spirito  Santo  .     .  C  Iv.  ai.  107. 

alle  quali  pare  essere  appropriata  .  ,  .  una  parte C.  iv.  33.  it6. 

jidoiescrnMa,  che  s'  appropria  al  caldo  e  alP  unn'do  .  .  .  Giovruiutf, 
che  s*  appropria  al  caldo  e  aX  secco  .  . .  SentituU,  che  s'  appropria 
a\frtddo  e  al  stcco  .  .  .  Senio,  che  s'  appropria  al  freddo  e  all' 

umido C.  iv.  33.  119,  131,  133,  134. 

approvare,     chi  biasima  sé  medesimo,  approva  sé  conoscere  \o  suo 

difetto,  ed  approxfa  sé  non  essere  buono C  1.  a.  40^  41. 

in  questo  caso,  cioè  ...  in  approvando  V  opinione C.  ìv.  9.  a. 

appunto*     che  appunto  erano  compiuti  li  nove  anni F.  A^.  3.  a, 

il  cerchio  ...  è  impossìbile  a  misurare  appunto C  ii.  14.  aaa 

cadrebbe  .  .  .  appunto  in  su  quel  dosso  del  mare C  iii.  5.  8a. 

quel  dosso  del  mare  Oceano  che  è  appunto  .  .  .  opposìto  .     .     .     .  C  iii.  5.  95 

che  il  Cerchio  .  .  .  veggia  il  sole  appunto  sopra  sé  girare  .     .     .     .  C  ììi.  5.  175. 

piti  volte  ali)  .  .  .  pervengono  appunto  li  procacci C.  iv.  11.  97. 

aprire,     se  non  per  aprire  la  sentenzia  della  cosa  divisa V.  N.  i^,  95. 

a  più  aprire  lo  intendimento  dì  ...  si  converrebbe K  A.  19.  X47. 

quando  riscuotendomi  apersi  %\\  occhi K  A".  83.  103. 

ta  quale  poscia  sia  possibile  d*  d/trt'rr  per  prosa K  A.  35.  71. 

a  coloro,  a  cui  mi  piace  che  ciò  sìa  aperto K  A'.  39.  40. 

converrebbe,  alle  nominate  Canzoni  aprire  .  .  .  cemento   .     .     .  C  ì.  8.  4, 


47 


ARCO 


Fuor  eh*  »'  nessi  d*  Amor,  eh*  «//i>  lo  sanno CtfM«.  xvi.  60. 

Che  mi  par  ^ik  veder  Io  ciclo  aprin Cane.  xvii.  57. 

al  pie  di  quella  torre  Chea*  (i^nr  quando So«.  xlìv.  6. 

Amì,  Signor,  le  labbn  della  mente S.  P.  I.  58. 

.^I^v^  Si^ore,  il  tuo  benigno  udire  Alla S.  P,  qxxìx*  4, 

«  1  tao  .  .  .  udire  Afin  alla  mia  umile  ossecrazione S.  P.  cxlii.  3. 

SIceoMK  unu  Chiesa  af>trto  canta P.  F  34. 

Siccome  santa  Chicca  af>trto  pose P.  F.  x6a, 

«rhltrto.     Però  .  .  .  Liber  arbitno  .  .  .  non  fa  franco Som.  xxxvi.  io. 

wboaoctlo.     cantinne  .  .  .  Salii  verdi  arbuscrUi BaU.  iv.  13. 

Si  aoslra  tutto  a  noi  per  lo  grand*  ano       Cans.  xv.  8. 

DialnuU  1*  mno  tuo  si,  che  non  esca Cam*,  xvtL  49. 


dalla  sentenza  .  .  .  ap*riA  nell*  ottavo  .  .  .  dell*  Eìùa      ,     .     .  C  i,  la.  at. 

procedere  si  conviene  ad  apnrf  U  sentenza     . C.  ìi,  g,  4, 

«■  «Sa  avesse  ttfitrta  la  via  dì  venire C  ii.  10.  6t. 

Per  che  io  .  . .  apersi  la  bocca  nel  parlare  , C  it  13.  55. 

Oaaado  . . .  aperta  é  la  scntcnjui  di  quella C  iii.  5.  a. 

al  ^oale  la  Natura  più  aprru  li  suoi  segreti C  iti.  5.  56. 

è  mptHa  la  sentenza  di  quella  particola C.  iii,  8.  aS. 

fK  occhi  vostri C.  iij.  15.  179 

HoB  mi%  .  .  .  mestiere  . .  .  alcuna  allegorìa  aprin C  iv.  i.  91. 

1^^  la  via  alla  risposta C.  iv.  xa.  003. 

•pcRaaente,  come  aptHa  si  vede C  iv,  14.  laS. 

^  è  di'  &pr»n  gli  occhi  alla  verìtii C  iv.  15.  100. 

la  bocca  La  .  .  .  sentenza  d*  Aristotile C  iv.  17.  33. 

Jmtw  V  uomo  quasi  com'  una  rosa    .......  C.  iv.  37.  37, 

cM  essi  sieno  siccome  valli  volle  ad  aquihnt C.  iv.  ao.  76. 

taho  per  esemplo  dal   [f.  del)   buono  Fra  Tommaso   d' 

XfMNo C.  iv.  30.  37, 

lo  dico  che,  secondo  1'  usanza  d*  Arabia K  ^.  30.  a. 

Chi  dirà  di .  .  .  Cincinnato  .  .  .  allo  arart  essere  tornato      .     .  C  iv.  5.  133. 

db  dirà  dì .  .  .  Cincinnalo  .  .  .  tolto  dall'  arutro C  iv.  5.  131. 

Orieo  fiicea  ...  gli  ariìori  e  le  pietre  a  so  muovere    .     .     ■     .  C  iu  1.  37. 

chr  1)  6<>n  d*  uno  awhon  . .  .  perdere  si  dovcssono C  iii.  la.  78. 

tapu&wbile  è  ...  la  forma  dell'  atra  venire C  ìì.  I.  87. 

lo  secondo  degli  Afcang^li C  ii.  6.  45. 

^■dQ  di  Vcrcuno  siano  gli  ^pTii"^''/f' .     .     .  C  ii.  6,  108. 

Isifile  dice  ad  Anksmim C.  iii.  11.  167. 

!■  at  r  «VCD  oKVcr  dosso  di  questo  cerchio  e  fis&a C  ii.  4.  87. 

volto  . . .  diacocca  I'  ano  di  colui       ....  .  C  ii.  10.  47. 

far  lo  m  «r««  4  imponibile  a  quadrare C.  ii.  14.  at8. 

«  fatXnÀ  per  due  mrxki  da  e&so C.  iii.  5.  136. 

Li  p— ti  deBi  quali  anrJb'si  dilungano      . C.  iii.  5.  138. 

par  dìaioare  a  quello  V  arto  della  nostra  operazione C.  iv.  aa.  33, 

MODaoic  «no  arco  ...  le  vite  ritiene  .  . .  convengono  essere  ...  ad 

i—agioa  tf*  «npasaìmiglianti C  iv.  93.  56.  60. 

<k*  cHa  pfoctdr  ad  immagine  di  questo  Arco  ......  C.  iv.  33.  64. 

<  ^  Hp««  che  focato  Af**>  *^ì  >u  sarebbe  eguale     .  .  C  iv«  33.  65. 

f^VAnóàeilM  vita  ...  « C.  iv.  33.  73. 

fl  Uàtmtm  a'  «ccor«e  tli  questo  Arco C.  Ìv.  a3.  Sa. 

l.Ai»»rBi^^"V^^^^  di  questo  ^no C.  iv.  «3.  89. 

/•  _  .:  j:_.: C.  iv.  33.   Ili, 

C.  tv.  34,  30. 
C  iv,  a4.  34. 


***'  ^'^Ata  ^r  «rf  m^'^^  *'  dUtingue     . 


ARDERE  ^^^^^^  ^Q 

ardere.     Ma  dricza  gli  occhi  al  gran  disio  che  m'  arJt Ba/t.  ti.  la. 

e  d'  eslo  core  arettndo  Lei . .  .  paaccn K  ?V.  3.  88  {Son.  i.  ib). 

la  vita  mia  ...  E  arsa,  consumata  e  trista  e  slanca ^.  Ì'.  ci.  40. 

Che  par  V  accenda  in  furia,  e  in  fiamma  1'  arda P.  F.  ipr. 

ardimento.    Questo  ci  dà  fortczea  ed  ardimtnto  Contn P.  F.  133. 

ardire,  v.  &  n.     Che,  s'  io  allora  non  perdessi  ardir»      ...      y.  N.  ig.  a6  {Cans.  i.  7). 

Doglia  mi  reca  nello  core  ardire Caus,  x,  t  ;  K  E.  li.  a.  94. 

Raflfrena  un  poco  ìl  disfrenato  ardirt Cans.  xvii.  53. 

Sìcch'  io  ardisco  a  f ar  . .  .  La  novità,  che Sest.  ii.  64. 

Che  .  .  .  Dovresti  avere  in  tutte  parti  ardin J'.  TV.  la.  86  {Baii.  \,  7Ì. 

E  gli  occhi  non  r  ar^isroM  di  guardare K.  TV.  a6.  40  (Soh.  xv.  4). 

E  i'  ebbi  tanto  ardir^  che  .  .  .  vidi Som.  xxix.  7. 

ardito.     Tu  te  n*  andrai,  canzone,  ardita  e  fera Catte,  xviìi.  61. 

Cosi  la  vita  mia  aniita  e  franca  ...  è  mancata S.  P.  q'\.  40. 

ardore.     Chi  lo  tuo  ardor  per  la  costei  beliate  Mi  fa Cant.  ìx.  53. 

clic  disse  eh*  era  ardort  Di  mente,  immaginato Soh.  xxxviii.  5. 

a're.     /'.  aere. 

argomento.    Quale  argomento  di  ragion  raffrena Cqmm.  xi.  a6. 

ardere,    una  cosa,  U  quale  ardesse  tutta K  TV.  3.  44. 

quella  cosa  che  in  mano  gli  ardeva ^-  TV.  3.  50. 

esso  Marte  disecca  e  arde  le  coae C.  ÌÌ.  14.  t6a. 

che  *l  sole  .  .  .  arse  il  luogo,  per  lo  quale  passò C.  ii.  15.  50. 

ai  che  la  mia  anima  .  .  .  arde  di  potere  ciò  .  .  .  narrare       .     .     .     .  C.  iìi.  3.  lai. 

per  Io  fuoco  che  dovea  ardere  Ìl  corpo  morto C  Ìv.  ^.  1 17. 

ardimento,     come  io  dirci  se  non  perdessi  \*  ardimento K  TV.  19.  104. 

ardire,     sicché  non  ardia  di  cominciare K  TV.  18.  66. 

eh'  egli  non  ardia  di  levare  gli  occhi K  TV.  36.  8. 

Certo  daddovero  ardisco  a  dire C  tv.  19,  53. 

ardore,     prende  la  forma  .  .  .  uno  ardore  virtuoso C  ÌÌ.  6,  114. 

trovando  la  mia  vita  disposta  al  suo  ardore '.     ,     ,     .  C.  Iìi.  i.  6. 

cioè  ardore  d'  amore  e  di  carità C.  lù.  8.  147. 

cioè  informato  ardore  d'  un  gentile  spirito C  iii.  8.  X49. 

argentato,     bianca  si  mostra,  quasi  argentata C  ii.  14.  304. 

argento.     1' uomo  va  cercando  ar^rn/o C.  ii.  13.  31. 

più  d'  uno  staio  di  Santclene  d'  argento  fìnissimo C  iv.  11.  80. 

Argia.     Aceste,  nutrice  d*  Argia  e  dì  Deifile C  iv.  95.  80. 

Argivo.     quando  Adrasto  rcge  degli  ^rf'iVi'vide C  iv.  35.  6a. 

argomentare,     non  lascia  la  ragione  argottutttare .  C  i.  4.  46. 

Lo  invidioso  poi  ar^mra/a C  i.  zx.  1x7. 

la  mia  mente,  che  s*  argomentava  dì  sanare C  ii.  13.  io. 

che  sottilmente  argomentando  .  .  .  procedono C  ìv.  a.  I14. 

pare  loro  sottilissimamente  argomentare      .........  C  iv.  15.  157. 

Potrebbe  .  .  .  dire,  contro  a  me  argomentando C  ìv.  17.  113. 

Poi  appresso  argomenta  per  quello  che  detto  6 C.  iv.  ao.  ao. 

argomento.     \a  quarta,  argomenta  d^  inxfidia C  ì.  11.  8. 

Ln  quarta  si  fa  da  un  argomento  d'  invidia Ci.  ir.  iix. 

ciò  dee  essere  potentissimo  argomento C  ii.  9.  131. 

procede  con  più  sofistici  e  probabili  argomenti C  il  14.  108. 

non  soHera  lite  alcuna  ...  di  sofìstici  argomenti C  ii.  15.  168. 

La  terwa  ragione  fu  un  argomento  dì  provvidenza C.  iii.  x.  77. 

Per  che  .  .  .  nullo  migliore  argomento  era C  iii.  i.  87. 

che  argomento  di  colpa  è  ...  in  quanto C.  ìii.  4.  45. 

aria,     che  gli  uccelli  volando  per  V  aria  cadessero  morti K  TV.  33.  39^ 


ii 


49 


ARISTOTILE 


Ariete.    Clic  trasse  fuor  U  virtù  d*  Arùtg 


COHt.  XV.  4t. 


Ariete 


soJe, 


Libra 


quando  va  coir  Aruie  e 

l  principio  deli'  Ariett C.  iìi.  5.  134. 

«  che  Maria  veglia  nel  princìpio  dell*  Ariete C  iii.  5.  143. 

VB  soUo  r  Ariete C.  iii.  5.  178. 

Scienze  del .  .  .  Quadrìvio^  cioè  . .  .  Arismtfica .     .     .     ,  C.  u.  14.  57. 

C  ^1  cielo  dd  Soie  sì  può  comparare  all'  Arìsmetìcu C  iì.  14.  134. 

qweite  due  proprìeladi  sono  nell*  Arismetica C.  ii.  14.  laS. 

si  Tede  nel  numera,  del  qual  é  V  Arismetica C  ìi.  14.  149. 

per  arte  .  .  .  Arismetriat  ...  e  veduto C.  ìi.  3.  54, 

Artetctìlc:.     Siccome  dice  il  mìo  maestro  AristotìU C  ì.  9.  61. 

AewMéU  credette  .  .  .  che  fossero  pure  otto  cicli C  ii.  3.  19. 

par  tfriwonianaa  d'  Aristotile C.  it  3.  59. 

■■co  ArtMiotiU  pare  ciò  sentire .     .     .  C.  ii.  4.  33. 

filosofi,  de'  quali  pare  essere  ArisiotiU C  ÌL  5.  19. 

che  pare  dire  Aristotile  nel  decimo  dell*  Etica C  ii.  5.  90. 

.  .  par  volere  Aristotile C  ii.  g.  63. 

A$ùM\le  V  afferma C.  ii.  9.  78. 

^baH  da  virtb  celestiale . . .  siccome  Aristotile C.  ii.  14.  37. 

dice  AristoiHe C  ii.  14.  144. 

Soc  Aristotile  nei  comincìamcnto  deiP  Am'rtta     .     .     .     .  C  ÌL  14.  340. 

die  ^m/o/ùV  si  dicesse  di  ciò     .    .     .     .    « C  ìi.  15.  60. 

d$9Ùtat$U,  Avicenna  e  Tolommeo C.  ii.  15.  77. 

ÌD  quello  medesimo  luogo  Artstotile  dice C.  iìi.  a.  129. 

ncioaì,  che  Ansatile  dice  a  rompere  costoro C  iii.  5.  59. 

li  ooCali  chiama  Aristotile  .  .  .  divini C.  iii.  7.  69. 

^n«ibh2r  vuole  nel  secondo  dell*  Attinta C.  iii.  9.  53. 

^  P  ifmfinoc  d*  Aristotile  ncU'  ottavo  dell'  Etica C  iìt  xt.  74. 

p»n  weuàn  Aristotile C.  Ui,  11.  143. 

.  contro  al  suo  migliore  amico  .  .  .  combatteo      .     .     .  C.  tii.  14.  79. 

Ia  ^p^k  difinìsce  Aristotile  nel  primo  dell'  Etica C.  iii.  15.  109. 

Mim>dui.li<  dice  ArittoHJe  nel  quarto  della  Fisica C.  iv.  fl.  47. 

il  MmUiii  d<^  umana  rm^one,  Ariótotile C  iv.  s.  139. 

Minifaifo  e  che  AristoliU  aia  degnissimo    .     . C  iv.  6.  30. 

V  ^1»  mi  i  ArùMUs C.  iv.  6.  69. 

cane  WìmMA  i  Mscsoo  e  Duca  delta  ragione C  iv.  6.  71. 

e  ScoocTSte  . .  .  per  1*  ingegno  .  .  .  che  1s  Naturi  in 
Aristotile  memo  avea  .  .  .  limarono  e  .  .  .  ridussero,  e  massima- 

lU  AristoiOs C  iv.  6.  131,  134.  13 

ArisMféite  eotsinciò  a  di^titare .  C  ìv.  6.  139. 

di  .  .  .  per  Ariitotite  terminata  fu C  iv.  6.  144. 

•■  può,  Ari*totrle  cuerc  additatorc  e  conducitorc    .     .     .     .  C  iv.  6.  iji. 

■  dics  AwiatohU  .  .  .  vivere  é  V  essere C.  iv.  7.  no. 

é  AriiJotiU  non  avere  inteso    .......  C.  iv.  8.  64. 

de'  Filosofi,  AnsSotiU C.  iv.  8.  I4I. 

ialqQia,  disse  AristoOk .     .     . C.  ìv.  1 1.  83. 

AriatoHU  nd  dedmo  dell'  Etica    .  .     .     .     .  C  iv.  13.  t^, 

fovXt.  riderebbe  Annotile    .     .  .     .     .     .  C.  iv.  15.  59- 

Arittotiie C  iv.  15.  6a. 

▼■ole  AevtbUgt  nel  terzo  delV  Anima C  iv.  15.  115. 

s  cnioro  AristotHt  psria C.  iv.  15.  146. 

psnt  U  iiocca  J^  . .  .  sente»"  d'  Aristotile C.  iv.  17.  94. 

■s^**«»<Bn„,^   '^iu Civ.  17.  79. 

«**f«—«'^*«V^^Ui«w' dell' -^/.^ Civ.~.36. 


ARISTOTILE  ^^^^^^^^V  50 

armare.     Per  che  t*  annaio  cuor  da  nulla  è  morso Ctma.  si  75.      B 

arme.     Che  . .  .  Giungono  alimi,  e  apezzan  ciascun  armt Cohm.  xiì.  la. 

Prendete  V  ama,  ed  esaltate  quella Cane.  xvìu.  68. 

Ecco  r  ar*HÌ c\\'  io  volli Con*,  xji.  6i- 

arrestare.    Prima  con  lei  t'  arrtsSa Canz.  x.  155. 

Non  vi  amstatt  ma  venite  a  lei Som.  xl.  11. 

arretrare,     per  lui,  o  percb'  ella  s'  arretra Cans.  xii.  6. 

Ben  gli  de'  '1  cor  passar,  se  non  s'  arrrira Som.  xjud.  6. 

arretro»     Non  son  però  tornato  un  posso  arretro Cane.  xv.  63. 

arte.     Né  dar  diletto  di  color,  né  d'  ari» Canx.  ìx.  15. 

Con  rei  non  star  né  ad  ingegno  né  ad  artt Canz.  xìv.  95. 

Aristotile,     secondo  1*  opinione  d'  Aristotilt C.  iv.  ai.  31.      m 

£  perO  vuole  santo  Agostino,  e  ancora  v4rf!$/o/f7tf C  iv.  ai.  ta6. 

venire  .  .  .  alla  verace  opinione  d'  Aristotile C.  tv.  aa.  30. 

perocché  il  Maestro  .  .  .  Anstottie  a'  accorse  ...  .     .     .     .  C  iv.  33.  8a. 

siccome  ncll*  ottavo  dell'  Etica  vuole  Aristotile C.  iv.  95.  6. 

che,  siccome  Ariatotilt  dice,  V  Uomo  è C  iv.  37.  39. 

al  processo  d'  Aristotile  nel  quarto  dell*  Etica C  iv.  37.  xio. 

Onde  Aristotile  in  quello  di  Ciovetttutc  e  Senettute  dice       .     .     .     .  C  iv.  38.  31. 

arma,  -e.     Figlio,  amti  mie,  potenza  mia C  ìi.  6.  135. 

colui,  al  quale  ogni  arfna  è  leggiera C  ii.  io.  48. 

fortessa,  la  quale  é  arme  e  freno C  iv.  17.  31. 

malnati  ! .  .  .  che  .  .  .  donate  .  .  .  arme C.  iv.  27.  laa. 

armeggiare.     Ascanio  .  .  .  con  gli  altri  adolescenti  armeggiando    .     .  C.  iv.  36.  98. 

armonia,     ma  falle  adomare  di  soave  armonia     .     .     .     ,     .     .     .     .  V.  N.  ta.  -jo. 

dalla  luro  armonia  resulta  piacimento C  i.  5.  94.  ■ 

senza  rompere  tutta  sua  dolcezza  e  armonia C.  i.  7.  95.  H 

seii7^  dolcezza  di  musica  e  d*  armonia C  i.  7.  100. 

de'  quali  tanto  piii  dolce  amtonia  resulta C  ii.  14.  184. 

si  raggiantif  che  vincono  1'  armonia  dell*  occhio C.  iii.  7.  41. 

un  piacere  di  non  so  che  armonia  mirabile C*.  iv.  95.  136. 

annooiato.     come  Mjttilmcnle  armoniato  conviene  essere  lo  corpo  C.  iii.  6.  5.  f 

armonizzare,     nulla  cosa  per  legame  musaico  armoniaaata    .  C  i.  7.  93.  f 

siccome  si  vede  nelle  parale  armonizzate ,  C  il.  14.  183. 

arricchire,     se  amcckìstotto  [gli  amici] C.  iv.  27.  138. 

arrogante.     Mettere  a  negghicnza  ...  é  di  persona  arrogante    .     .     .  C.  iv.  8.  ao. 

arroganza,     che  non  d*  arroganza,  ma  d'  umiltade  é  vocabolo  .     .     .  C  iii.  11.  sa. 

se  non  che  arroganza  .  .  .  e  sé  .  .  .  non  conoscere C.  iv.  8.  aa. 

araora.     rimasevi  queir  apparenza  dell*  amum C.  ii.  15.  52. 

arte,     concìofossecosach*  io  avessi  .  .  .  veduto  .  .  .  V  arte  del  dire    .     .  V.  N.  3.  70. 

il  debito  dcQ'  arte C  i.  5.  99. 

lo  Volgare  s^uita  uso  e  lo  Latino  arte C  Ì.  5.  I04. 

la  loro  usanza  pongono  in  alcuna  (iryr Ci.  11.50. 

danno  colpa  alla  materia  dell'  arte C  i.  11.  77. 

dì  tutte  le  dffi' la  medicina Ci.  13.34. 

vita  di  scienza  e  d*  arte C  ii.  1.  33. 

secondo  che  per  arte  Prospettiva  ...  è  veduto C  ii.  3.  53. 

r  arte  di  grammatica  .  .  .  potea  fare C  ii.  13.  35. 

testo,  che  ncll*  Arte  itcchia  ...  si  trovm C  ii.  14.  xos. 

Q  quale  mena  t'  uomo  all'  abito  ddl*  arte C  iii.  la.  16. 

per  r  arte  della  Verità  eterna  .  .  .  concorrono C  iii.  14.  139. 

la  cittÀ  richiede  alle  sue  arti .  .  .  avere  vicenda C  iv,  4.  19. 

per  vìrtii  di  loro  arti C  iv.  5.  60. 

coir  arte  musaica  le  loro  parole  hanno  legate C  iv.  6.  34. 


ASCOLTARE 


I 


lite.    QudU  .  .  .  D'  essa  rìtragge  signorevol  arit Som,  xxviìì.  6. 

Ma  ben  m'  i  detto  che  tu  sai  un'  arit Som   liii.  9. 

Né  per  nostra  possanza,  né  per  arir  ,  .  ,  potemo P.  F.  103. 

Mdu^ue.     costei  .  .  .  che  s*  asciuga  con  ta  treccia  bionda     ....     Canz.  xx.  51. 

Una  saetta  che  m'  0sau£a  un  lago  Dal  cor BttU.  ìii.  8. 

■cnltuc     Ed  asco^tamh  le  parole  vane,  Si  mosse    ...        y.  N,  a^.  133  (Cuna.  ii.  5V 

stCL     Intra  opcrariì  e  artefici  di  diverse  arit  e  operazioni,  ordinati  a  una 

operazione  o  (Tr/«  6nalc C  ìv.  6.  54,  55. 

mestieri  che  all'  arfg  di  cavalleria  sono  ordinati C  iv.  6.  63. 

che  ha  Tatto  la  umana  ragione  coli'  altre  sue  arti C.  iv.  8.  56. 

ciascuna  artt  e  ...  é  a  certi  termini  limitato C  iv.  9.  15. 

che  r  ufficio  e  r  arte  della  Natura  finito  .  .  .  vedemo C  iv.  9.  19. 

operazioni  .  ,  .  siccome  sono  arti  dì  parlare C.  iv.  9.  48. 

operazioni  .  .  .  siccome  sono  mft  meccaniche C  iv.  9.  51. 

La  Ragione  scritta  è  artg  dì  bene  e  d'  equità C.  iv,  9.  88. 

tD  ciascuna    «r/f  .  .  .  glì   artefici  .  .  .  sono  .  .  .  suggetti   al  ...  in 

quelle  arti C.  iv.  9.  94,  93. 

quanto  la  cosa  è  più  propria  dell' ar// Ctv.  9.  110. 

coae  sono  che  sono  si  pure  arti,  che  la  natura  è  strumento  ddl'  artt  C.  iv.  9.  114,  115. 

dove  1*  artf  fa  suo  strumento  della  impulsione C  iv.  9.  116. 

cbe  r  «rf/ fa,  suo  strumento  del  caldo C  iv.  9.  119. 

al  prìncipe  e  maestir»  dell'  nrte  css^sr  si  dee  suggctto C  ìv.  9.  lai. 

t«ae  »ooo  dove  1'  art€  i  strumento  della  natura  ;  e  queste  sono  meno 

arti C  iv.  9.  233, 134. 

Ahre  cose  sono,  che  non  sono  dell'  arti C.  iv.  9.  134. 

né  credere  a  luì  sono  tenuti  quanto  è  per  V  artt C.  ìv.  9.  139. 

il  pescare  sia  sotto  r  erriy  della  venagione C  iv.  9.  144. 

Queste  cose  . . .  che  dell*  altre  arfi  sono  ragionate,  veder  s!  possono 
AcU'  artt  imperiale  ;  che  regole  sono  in  quella  che  sono  pntt 
«^ C  iv.  9.  149,  150,  15 1. 

«ATTe  alcuna  parentela  coli*  arf«  imperiale C.  iv.  9.  161. 

diftoirc  ^rM/iZ»«(t  non  é  dell*  arte  imperiale  :  e  se  non  6  dell'  artt  .  Civ,  9. 174,  175. 

iiitodico,  quando  per  artg  .  .  .  meritate C  ìv.  xr.  67. 

4ÉiM|«e  .  .  .  della  mìa  artt  non  avrò  frutto C.  ìv.  37.  73. 

qedU  consigli  che  non  hanno  rispetto  alla  tua  artt C  ìv.  97.  78. 

focili  che  hanno  rispetto  all'  arit,  la  quale C.  ìv.  37.  83. 

Vttfloe;     guardi  che  opere  ne  fanno  i  buoni  artifici C  Ì.  li.  91. 

doremo  lodare  I*  arttfia C.  ìii.  4.  71. 

Intn  operarii  e  artrfiri  dì  diverse  arti  e  operazioni ...  1*  artifici 

orrero  operatore  dì  quella  .  .  .  dee C  iv.  6.  53,  55. 

r  art^et ,  ,  .  ubbidire  e  credere  si  dee C.  iv.  6.  67. 

|li  mUfiei  e  li  discenti  sono  ed  esser  deono C  iv.  9.  95. 

«Mo  lacno  soggetti  glì  artifici  a\  loro  principe C.  ìv.  9.  135. 

ptr6  vedemo  .  .  .  contenzione  tra  gli  artefici C  iv.  9.  131. 

li  discenti  ali*  artefice  .  .  .  suggetti  non  sono C  iv.  9.  137. 

che  qoesto  1*  arttfice  delle  cose  .  .  .  fece C  iv.  15.  76. 

*rtttJalg.     in  ciascuna  cosa  naturale  e  artificiale       .     .     .     .     .     .     ,  C.  ii.  i.  80,  95. 

VtttdÉre.      a  piacimento  artificiato C  i.  5.  55. 

VttdOk     (secano  magnifici  lavori  .  .  .  d'  artificio C.  iv.  35.  57. 

"WBillBitnfntr      la  dividerò  più  artifidùsamentt  che K  TV.  19.  91. 

•toooe.     dimzato  r  artimoMt  della  ragione C  ii.  1.  5. 

attuto,     quando  ammaestrò  .  .  .  Ascanio  suo  figliuolo C.  iv.  a6.  97 

Oli  è  questa  che  ascende  dal  diserto C  ii.  6.  35. 

acciocchi  si  acconcino  più  ad  ascoUarmi K  ^.  8.  40. 

E  2 


ASCOLTARE 


52 


ascoltare.     T  aiTÌma  eh'  asrolfa  e  che  lo  sente C,  iii.  Cane.  iì.  6;  3.  laB. 

se  intendesse  ciò  eh'  io  dentro  ascolto Cttne.  xi.  14.  ^È 

Ch'  anzi  la  ...  L*  ascolta  con  piciatc  il  suo  fattore Catte,  xiii.  34.         ^| 

Che  non  sofferse  d'  asroltar  suo  pianto Cana.  xìx.  6.  ^M 

Ed  io  che  ascolto  . .  .  Consolarsi  e  dolersi Cntts.  xx.  73.         ^| 

10  vi  scongiuro  che  non  Io  ascoltiaU Son*  xL  5.  ^| 

ascondere.     L'  anima  cui    aduma    està   bontate,    Non   la   si   tiene  ^1 

ascosa ,     .     .    C.  Iv.  Cant.  iiì.  isa. 

Mh  troppo  è  pifa  ancor  quel  che  s*  ascoftde Cam.  x.  130. 

Nò  luogo  che  dal  suo  viso  m'  asconda Cans.  xii.  15. 

Ed  ogni  ramo  verde  a  noi  s'  asconde Cans.  xv.  43. 

ìnfino  a  tanto  che  s*  ascottdt Cane.  xix.  98. 

L*  altra  man  tiene  ascosa  La  faccia Cane.  xx.  34. 

Senza  ncuna  ascondersi  sott'  ombra Stst.  iv.  a?. 

Anzi  gli  aseondf  le  bellezte  sue San.  xxxi.  14. 

11  velo  .  .  .  Che  m'  ascondeva  il  tuo  benigno  volto S.  P.  xxxì.  34. 

Deh  !  non  asconder  al  tuo  servidore  La  faccia  tua S.  P.  cxUi.  37. 

ascrìvere.     Ma  fa  che  con  gli  eletti  io  sia  ascritto S.  P.  \.  43, 

aapero.     a  quel  che  giacque  Neil*  aspero  presepio S.  P.  xxxì.  47. 

C/.  aspro, 
aspettare.     £  poiché  tempo  mi  par  d*  astiare      .     .     .     .     C  iv.  Cano.  ììi.  9  ;  a.  17,  39L 

Contemplando  la  fine  che  1'  aspetta C  iv.  Cang.  iii.  138, 

Aspetto  tempo  che  più  ragion  prenda Cans,  xiv.  47. 

E  vegna  dentro  al  cor  che  tei  aspeita CanM.  xvL  54. 

A  colui  che  aspettando  il  tempo  perde Cans,  xxÌ.  la. 

si,  che  non  s'  aspetta  Per  me  se  non  la  morte .Som.  xxvÌ.  3. 

Ed,  aspettando  che  il  color  gli  tocchi .  .  .  vanno S.  P,  xxxi.  14. 

Aspetta  il  tempo  e  V  oni  di  salvarmi S.  P.  c\.  96. 

Però  n*  aspetto  la  tuu  volouUde S.  P.  cxxix.  ta. 

avere  speso  Invano  Le  mìe  fadehe,  ad  aspettar  mal  paghe  .     .     .     .  P.  F.  6. 

il  cor  fisso  Ad  aspettar  che  Dio  prendesse  carne P.  /*.  37. 

ascoltare,     dico  .  .  .  ascoltare j  quanto  alle  parole C.   ili.  3.  109. 

che  .  .  .  mai  non  ascoltano C.  iv.  15.  134. 

Maria  .  .  .  solamente  le  parole  del  Salvatore  ascoltava C  iv.  17.  106. 

ragionare  lo  bene,  quando  elio  è  ascoltato C.  ìv.  37,  145. 

per  la  quale  più  pare  che  uomo  V  ascoiti C.  iv.  97.  148. 

è  degno  d'  esaere  fuggito  ...  e  non  ascoltato C  ìv.  29.  78. 

ascondere.     #  una  verità  ascosa  sotto  bella  menzogna C  u.  t.  34. 

la  sua  allegoria,  ciò*  I'  ascosa  verìtÀ C  ti.  i.  103. 

r  altro  ci  tiene  a»a»o Citi5.lt. 

un  altro  .  .  .  quasi  ci  tiene  asctao C.  il.  15.  14. 

la  Luna  .  .  .  starebbe  ascosa  a  ogni  gente .     .     .  C  iì.  15.  151. 

che  stare  ascoso  è  impossibile C.  iiì.  1,  aa. 

le  . .  .  operazioni  olii .  . .  macondono  la  loro  intenzione      .     .     .     .  C.  iv.  5.  6. 

le  pietre  che  sì  voleano  oAcondere C  iv.  io.  38. 

Asdente.     Asdente^  il  calzolaio  dì  Parma,  sarebbe  più  nobile .     .     .     .  C  iv.  16.  69. 

Asinino,     signori  di  si  asinina  natura .     .     .     .  C  t.  6.  T4. 

asino,    dice  .  .  .  Boezio  :  *  Asino  vive  * C.  il  8.  37. 

siccome  de*  cavalli  e  degli  asini  :  che  .  .  .  osimi  ben  si  possono  dire 

coloro C.  iv,  15.  61,  6a. 

aspettare,     che  guardavanmi  aspettando  che  io  dovessi  dire  .     .     ,     ,  K  iV.  iB.  19. 

ciò  che  si  dice  in  tfmpc  aspettare C  iv.  a.  49. 

parve  a  me  cJic  fosse  d^  aspettare  tempo C  iv.  2.  79. 

coloro,  a  cui  non  incresce  d*  aitiate ,  C  iv.  a.  8a. 


ASSEGNARE 


Aspettare.     E  con  Dìo  Padre  siede,  e  quindi  aspttla  Tornar    ,     .     .     .     P.  F.  53. 
ciaadicdun  si  Conforti  ;  E  *I  Paradiso  per  ben  far  asfiittf    .     .     .     .     P.  F,  56. 

Né  già.  per  cosa  eh*  egli  aspetti  al  mondo P.  F.  169. 

E  puossi  dir  che  il  fi]  suo  aspètto  giova       .     .     .      C  iiì.  Canm.  ii.  ji  ;  14.  laa. 
Cose  appariscon  nello  suo  aspttlo  ....      C.  iìì.  Cuna,  ii.  55  ;  5.  15  ;  8.  33  ;   15.  6, 

Se  '1  bello  aspetto  non  mi  fosae  tolto  Di Son.  xlviii.  i. 

quando  io  considero  1'  aspetto  Della  tua  ira  .     .     . 5.  P.  vi.  31. 

Non  mi  privar,  Signore,  del  tuo  aspetto 5.  /*.  ci.  4. 

nre.     Quella  che  in  me  col  suo  piacere  aspira  ....     Sot*.  xxvtii.  5. 

Con  rima  As^fn  e  sottile  Riprovando C  iv,  Ca*w.  iit.  14. 

Così  nel  mio  parlar  voglio  esser  aspro Canz,  xii.  t. 

C/.aspero. 
K  A.  ig.  77  (Caw#.  i.  58)  ;  33.  129  {Cam,  ii.  a),  aoo  (Catts.  ti.  73)  ;  C.  ili.  Cans.  ii. 
79  ;  Cans.  xiìi.  55  ;  Sest.  i.  iB  ;  Soh.  xxxviiì.  a  ;  I.  4  ;  S.P.  xxxì.  75  ;  P.  F.  aog. 
Ch*  Amor  m'  ostale  subitanamcnte  Sì,  che      ...       ^.  A^.  16.  28  (Som.  Ìx<  5). 

mentre  Che  durerà  del  verno  il  grande  as%nito Catta,  xv.  58. 

che  Don  gli  giovava  A  far  assaiii S.  P.  xxxviì.  47. 

•MCgoare.     In  tanto  quanto  assegHu  Che  tempo  ...  si  convegna    .       C.  iv.  Cane.  iiì.  66. 
^^L        La  Cede  ch*  io  v'  assegno  Muove  dal Cattz.  xvi.  49. 

^V  ilpcttare.     Ecco  lo  agricola  aspetta  lo  .  .  .  frutto C  iv.  a.  85. 

^p         poich*  <r  aspettare  mi  pare C.  iv.  a.  91. 

che  forse  più  dì  mille  anni  V  avevano  aspettato C  iv.  11.  Ba. 

tipetto,     una  figura  d*  uno  Signore,  di  pauroso  aspetto  a  chi       ...  ''.  A^.  3*  30. 

«aa  .  .  .  donna  dì  molto  piacevole  aspetto y.  N.  s-  1* 

Bna  donna  giovane  e  di  gentile  aspetto  molto K.  AT.  8.  4. 

che  la  sua  faccia  avesse  tanto  aspetto  d'  umlltade  .     , V.  N.  3^.  66. 

r  sna  sì  è  la  chiarezza  del  suo  aspetto C.  ii.  14.  ila. 

per  muitiplicamento  di  luce  in  quelli  e  'n  lo  loro  aspetto     .     .     .     .  C.  ili.  7.  32. 

r  trpetto  suo  aiuta  ta  nostra  fede C.  iiì.  7.  156. 

qursta  Donna,  col  suo  mirabile  a^peito  .  .  .  aiuta C.  iii.  7.  176. 

drco  che  nel  suo  aspetto  appariscono  cose C.  iii.  8.  33. 

■loato  piacere  ò  .  .  .  nell*  aspetto  di  costei C.  iiì.  8.  41. 

^pKste  cose  che  paiono  nel  suo  aspetta* C.  iii.  8.  137. 

Vi  od  suo  (M/r//0  contentane  la  sua  vaghezza C.  iti.  la.  108. 

deUa  filato  dì  questa  bellissima  sono  private C  iti.  13.  16, 

•ivedc  come  ncU'  aspetto  di  costei  .  .  .  appaiono C  iii.  35.  51. 

^frequentare  lo  suo  a5/kr//o  mi  sostenni C  iv.  1.66. 

Baile  neir  appetto  dì  fuori C  iv.  17.  ia6. 

<  1  no  ftf^ftì  era  come  folgore C.  iv.  aa.  173. 

prometto  trattare  .  .  .  eon  rima  soUik  e  aspra C  ìv.  a.  lor. 

tperù  dice  aspra ,     .     ,  C  iv.  a.  no. 

^  y.  y.  7.  6  ;  8.  5,  8  ;  la.  94  ;  14.  97  ;  17.  5  ;  aa.  106  ;  33.  43  ;  36.  37  ;  38.  5  ;  39. 
39;  40-49;  4»- 53;  ^-  »•  '»•  M4  ;  "-a-  9  5  5-  '"  :  "■  88;  13.  134.  163; 
iii.  a.  7a  ;  4-  lai  ;  5-  6«  J  >o.  ag  ;  la.  5,  39  ;  15.  aoo  ;  iv.  5.  51  ;  9.  105  ;  la. 

»o3;  >3-  MS»;  37.  if  187. 

<  che  Amore  ...  di  subito  m*  assalta  si  forte V,  N"»  16»  zi, 

•"^contiDcnle  che  le  lagrime  m'  avcano  assalito K  /V".  aa.  39. 

*  lì  lospìri  m*  assio/MiMo  grandissimi  ed  angoscio» K.  A^.  38.  19. 

e  poi  ne  assonerò  alcuna  ragione y,  N.  ag.  37. 

*Ntonfici  panj .  .  .  groasamente  assegnando .     .     .     .     .     .     .     .  C  il  3.  48. 

"•ìpodur  ragioni C.  ii.  7.  34. 

••Pft  queste  ragioni  assegnate .  .  C  ii.  7.  51. 

^  >1  potrebbono  ragioni  naturali  e  .  .  .  assegnare C.  iii.  io.  40. 

^••e  per  le  ragioni  assegnate  se  iacusì C  iii.  io.  44* 


ASSEGNARE 


54 


aoaegnaxe.     Qui  non  1*  a%stgno  ;  —  che  veder  lo  puoi     , Ca^e.  zvit.  i8. 

BSBemblBre.     dolore  intorno  al  ...  m*  assembra  La  . .  .  m«ite  V.  N.  34.  30  (Cans.  ìv.  4). 

Dir  di  lui  in  parte  eh'  assemhttissi  il  vero Soh.  xxxviìl.  3. 

aasembro.     In  ciascuno  Ò  ciascuno  vizio  assembro Catu.  x.  133. 

assimlgliare.     costei,  Ch*  al  prence  delle  stelle  s'  assimigUa       .     .     .  Con»,  xìx.  XI4. 

aasonilgUare*     E  sono  assontigliato  al  vcspertiglio S.  P.  q\.  19. 

assottigliare.     Ond'  io  ti  prego  che  tu  t'  assottigli , .  .  In Cam.  xiv.  84. 

asta,     qiial  verace  Non  segue  V  asta  del  vedovo  giglio Catts.  xviii.  ag. 

astioso.     Ctr  io  sono  astioso  di  chiunque  muore     ....       y.  JV.  34.  39  {Ca»a.  ìv.  13). 

astrologo.     Secondo  che  V  astrologo  ne  spira Som.  xxviii.  4. 

atare.    K  aitare. 

atque.     yf/^ur  fortuna  ruinosa  datur Caiw.  xxi.  ri. 

atro.     Poi  non  mi  sarcbb'  atra  La  morte Cane.  xii.  55. 


asaegnare.     e  la  cagione  assegtio C.  ìv.  a.  93. 

asaemprare.     le  quali  è  mio  intendimento  d'  assemf>rare  in     .     .     .     .  V.  N.  i.  6. 

aSBCnxa.     siccome  alla  presenza  del  sole  e  alta  sua  assenso     .     ,     .     .  C.  iiì.  9.  117. 

quasi  nella  sua  assntea  dimorando  entrai C  iv.  i.  67. 

assettare,     però  ad  esso  non  voglio  .•['  assetti  alcuno  male C  Ì,  i.  87. 

e  ad  una  mensa  cogli  altri  simili  impediti  s'  assetti C  i.  x.  96. 

assettatore.     né  alcuno  assettatoti  di  vìjcì C.ì.  i.  90. 

assicurare,     mi  confortai  molto,  assiotrandomi  cVìq K.  TV.  5,  19. 

nnd' io  <45«irHr-afu/o'Hi',  cominciai  a  parlare K  AT.  la.  aS. 


assimighanti 


C.  iv.  33.  60. 


C  ìiL  13.  9t. 
C.  iv.  ar.  73. 
C  ii.  15.  187. 
C.  iiì.  14.  aS. 

C  iv.  17.  36. 
C.  ìli.  tx.  130. 
C.  ìli.  14.  ni. 
C.  iv.  aj.  73. 


asslmigliante.     convengono  essere  quasi 

C/.  assomigliare. 
assolutameDte.     Vede  .  .  .  questa  nobilissima  di  tutte  assolutamente    . 
assolvere,     che  ...  la  intellettuale  Virtù  sia  bene  astratta  e  assoluta  da 
assomigliare,     la  Rettonca^  la  quale  al  terzo  ciclo  è  assomigliata     . 

quanto  per  esso  ò  possibile  a55om^/('<(7r5f' a  Lui 

C/.  a^mjgliante. 
astinenza,     regola  e  freno  della  nostra  soperchievole  astinnua  .     .     . 
astrarre.     la  vera  amùtà,  astratta  dall'  animo  ...  ha 

li  pensieri  .  .  .  sono  astratti  daììc  basse  e  terrene  cose 

che ...  la  inulUttuaU  Virtù  sia  bene  astratta  e  assoluta  da      .     . 

astrattasi  àa\\t  mondane  cose  e  ...  le  pare C  iv.  a8.  43. 

astringere,     delle  quali  massimamente  sono  as/nr/yi C  tv.  xa.  60. 

astrologia,     là  dove  d'  Astroiogia  gli  conviene  parlare C.  ii.  3.  34. 

secondo  quello  che  si  tiene  in  Astrologia C  ii.  3.  50. 

Sciente  del  .  .  .  Quadrìvio,  cioè  .  .  .  Astrologia C  iì.  14.  58. 

per  le  quali  si  può  comparare  all'  Aerologia C  ii.  14.  aaj. 

queste  due  proprietà  sono  ncll*  Astrologia C  iì.  14.  333. 

che  .  ,  .  \-orrebbono  disputare  ...  in  Astrologia C  iv.  15.  tÒ'j, 

astrologo*  n.  Se  adj.     secondo  comune  opinione  astrologa        .     .     .     .     V.  N.  30.  19. 

V  antica  grossezza  degli  astrologi C.  ii.  3.  ao. 

lo  cerchio  ...  gli  Astrologi  chiamano  epiciclo C.  ìi.  4.  Sa. 

per  gli  astroiogi  diversamente  t  sentito C  ti.  6.  139. 

dalla  migliore  dimostrazione  degli  astrologi C  ìi.  ti.  136. 

secondo  le  scritture  degli  a5/n>/ogi' C  ii.  14.  339. 

io  comprendo  per  le  sentenze  degli  as/ro/c^' C  ìii.  5.  xxa. 

ora  per  due  modi  si  prende  dagli  astrologi C.  iiì.  6.  14. 

astuto,     non  ò  da  dire  savio  uomo  .  .  .  ma  è  da  chiamare  astuto  .     .     .     C  iv.  37.  51. 
Atene,     sì  sale  a  fìtosofare  a  quella  Atene  celestiale C.  iii.  14.  138. 

come  Cefalo  d*  Atene  venne  a  Eaco  re  per  soccorso  nella  guerra 

che  Atene  ebbe  con  Crctì C.  iv.  37,  158,  160, 

O  Atenej  non  domandate  a  me  aiutorio .     .     C  iv.  37.  173. 


n 


I 


ATTO 

La.  ov*  è  alcun  che  perder  lei  s*  att^nét  .     .     .     .    V.  N.  19.  45  (Cum.  ì.  a6\ 

L*  anima  mia  che  n'  atUndea  conforto      ....  Cane.  xiìi.  95. 

Poi  sol  da  voi  lo  suo  soccorso  atttndf Cattz.  xv\.  x6. 

Sappiate  che  r  a/^f£/irr  più  non  posso ,  CVimj.  xvi.  39. 

Xac^or  tempcstn  con  .  .  .  At/mdi  per  tua  sorte Cane,  xviii.  57. 

O  *oi  .  .  .  AtlmHtU,  e  guardate K.  M  7.  19  {Stm.  ii.  a). 

^tenere.     Qad  filo,  a  cui  s' aZ/i/n  la  mia  speranza Cona.  xviì.  6a. 

attento.     Acciò  che  ben  atuntì  tutti  nui .  .  .  siam P,  F.  181. 

«ttcrrare.     Ed  obbligati  a  quel  che  il  mondo  atftmt ....         .     .  S.  P.  et.  8t. 

Btterare.     Già  cran  qua»  eh'  attmaU  V  ore t'.  ^V.  3.  81  (Son.  i.  5), 

■MOl     si  vede  Meraviglia  nell'  atto,  che  procede K  ^.  19.  36  {Cane.  i.  17). 

Vada  con  lei,  e  miri  frli  atti  sui C.  iii.  Cana.  ii,  40  ;  14.  101. 

Gli  «Ma  soavi  eh'  ella  mostra  altrui,  Vanno C  iii.  Catte,  ii.  45. 

perdiè  gli  atti  disde^osi  e  feri  .  .  .  m*  han  chiuso C  iv.  Cane.  iii.  5. 

Osaoto  è  .  .  .  gentile  Negli  attica  amorosa      ........  Cane.  ix.  33. 

9Sipro,  Còm*  è  negli  atti  questa  bella  pietra Cana.  nix.  3. 

Che  la  mostrava  in  tutti  gli  «/A' sui Orna.  xix.  Sa. 

itteDdere;     e  parca  che  atifndesat  da  me  alcuna  parola V.  N.  xq.  37. 

cominciaro  ad  atttndtre  in  vista  la  mìa  risponsione V.  N.  x8.  30. 

se  Don  fosse  eh'  io  aftrntita  anche  udire  di  lei V.  N.  an.  34. 

U  quale  questo  servigio  a/tofdir CÌ.  9.  3r. 

fffuWrwn  ...  la  consumazione  del  .  .  .  movimento CAx.  15.  116. 

Qui  si  vuole  bene  atttitdert  ad  alcuna  moralità C.  ti.  16.  50. 

come  .  .  .  quel  tempo  ...  si  dee  attetiderr    .      .  ,  C  iv,  g.  46. 

quivi  SI  vuole  atienderw  la  volontà  della  natura C  iv.  9.  la?. 

i|BÌTÌ  si  vuole  alttndér*  la  .  .  .  disposizione  del  tempo C  iv.  9.  139. 

4msì  fine  «tttttdm  dalla  parte  dello  scibile C  iv.  13.  79. 

oh  .  ,  .  Scmin^orc,  che  non  at/etidi,  se  non  che C.  iv.  ai.  114. 

Né  questo  cotale  Prìtdtnte  non  attmd*  chi  domandi C  iv,  97.  64. 

U  ncibile  Anima  ...  e  alténd*  la  fìne  di  questa  vita C.  iv.  aS.  50. 

a  rendere  r  uditore  (I///M/0   . C.  ii.  7.  60. 

■Wto.    vita  contemplativa  o  attiva ,     .     ,     .     .  C.  ì.  5.  76. 

«vere  beatitudine  della  vita  attiva C.  ii.  5.  79. 

omc  .  .  .  convegna  loro  pure  1'  attixta  vita  {F,   come  che  pure 

r  attiva  convegna  loro) C.  ii.  5.  93. 

'sua  *  la  viu  Attiva C  ìv.  17.  89, 

lache  per  I'  Ailiva  si  pervegna  ...  a .  C  iv.  17.  90. 

he  bttona  fosse  1*  Attiva .      .     .  C  iv.  17,  ito. 

è  pu  eccellente  che  qnella  dell' vi/ftwi C  iv.  17.  ri5. 

tioe  potila  della  viu  a///pa   .     .    • C.  iv.  aa.  147. 

tetre  sette  della  l'ita  attiva C  iv.  33.  i6t. 

ctcante  la  Beatitudine  nella  vita  attiva C.  iv.  33.  179. 

*8V»pc  potemo  imprrfctta  nella  i>ila  attiva C.  Ìv.  sa.  ao.| 

^ttl^K.  ftoprastarc  alle  passioni  ed  rt//i' di  tanta  giovcntudine      .     .     .  V.  N.  a.  60. 

ÌA^nto  di  potenza  si  riduce  in  atto V.  N.  ao.  30. 

ilicaconic  questa  potenza  si  riduce  in  atto K  /V.  ao.  40. 

■«wac  questa  donna  riduce  in  atto  questa  potenza V.  N.  ai.  05. 

*"•«  riduce  in  atto  Amore  ne'  cori  di J',  A^  ai.  39. 

««oihIo  dae  attt  della  sua  bocca K.  /V.  ar.  50. 

•  tirtà  <iec  avere  atto  libero  e  non  isforzato.    Atto  lìbero  ft,  quando 

•  ..  otto  sforiate  è,  quando C.  i.  8.  loi  (A««),  104. 

ktooccki  ùa  con  a<to  Ubero  la  virtù Ci.  8.  in. 

*Ctlo<]*ognÌ  afto  dì  mercatanzia  C.  Ì.  8.  196. 

«bfo  «vere  in  ««oc  palese C.  ì,  io.  59. 


ATTO 


56 


atto.    Che  in  donar  vita  ^  tosta  ...  co*  begli  0//1' nuovi Canz,  xìx.  109. 

Poi  con  atto  di  spirito  cocente  Creasti Ba/i.  il.  8. 

Perch*  io  vi  veggio  andar  scnz'  afta  vile K  AT.  aa.  75  {Som,  xti.  8). 

Ed  ò  negli  atti  [snoi  Unto  gentile] K  iV.  37.  34  {So*t.  xvi.  ta\  44. 

Quando  guardaste  gli  a//i  e  la  statura K.  W.  36.  31  (5on.  xix.  3). 

Ch*  ogni  suo  a//o  mi  trac  a  fìnirc Son.xìt.zt. 

Voi,  Donne,  che  pietoso  atto  mostrate Son.  li.  i. 

al  gentil  atto  Degli  occhi  suoi  conosccraila Son.  li.  la. 

É  ptuvico  ladron  negli  a//i' sui Som.  liv.  8. 

Morte  apparecchia,  e  di  lussuria  gli  a//i' P.  F.  noi. 

attorno.     Ma  gite  attorno  in  abito  dolente Son.  xlìii.  to. 

attristare.     Onde  V  acre  s*  attrista  tutto,  e  piagne Cans.  xv.  aa. 

Perché  s'  attnsta  veggendo  altrui  bene P.  F.  188. 

atto»  H.     eh'  è  .  .  .  atto  della  sua  più  nobile  parte C.  ii.  6.  03. 

il  pensiero  *  proprio  atto  della  ragione C.  ii.  8.  39. 

era  speziai  pensiero  a  quell'  aito C.  ii.  8.  60. 

atta  a  ricevere  1'  atto  dì  .  .  .  chÒ  1*  atto  dell'  agente  si  prende     .     .  C,  ii.  xo.  65.  66. 

non  la  potea  immaginare  in  a//o  alcuno,  se  non C  ii.  13.  43. 

r  anima  t  aito  del  corpo  :  e  s'  ella  è  suo  tUto^  è  sua  cagione  .     .     .  C.  ni.  6.  tta,  1 13. 

cioè  nel  parlare  e  negli  atti C.  iiì.  7.  99. 

che  solamente  1'  Uomo  ...  ha  reggimenti  e  atti  che C.  iiì.  7.  103. 

che  alcuna  bestia  fa  atti C  iiì.  7.  108. 

la  immagine  della  ragione,  cioè  gli  atti  e  1  parlare C  iiì.  7.  xaa. 

vada  co»  in  t  ntiri  gli  suoi  atti  ,     .     .     . C.  iiì,  7,  137, 

i  suoi  atti .  .  .  fanno  amore  disvegliare C.  iiì.  7.  140. 

r  ultima  potenza  .  .  .  quivi  sì  riduce  in  atto C.  iìi.  8.  64. 

nasce  il  vocabolo  del  suo  proprio  atto C  ili.  Kx.  54,  56. 

r  uno  e  r  altro  termine  degli  atti  ...  si  chiamano  per  lo  vocabolo 

dell*  a//o  medesimo.  ..siccome.  .  . 'O  Luce' (ch*craar/o)  C  iiì.  11.  156,  157^x60. 

perocché  in  Lui  è  .  .  .  sommo  yltto C.  iìi.  la.  98. 

quando  1'  anima  nostra  non  ha  atto  dì  speculazione  ......  C.  iiì.  13.  58. 

non  fa  ...  se  non  nell'  atto  della  speculazione C  iii.  13.  69. 

non  ostante  che  .  .  .  non  sia  nell*  ultimo  atto  di  filosofìa    .     .     .     .  C  iìi.  13.  79. 

li  filosofi  .  .  .  nellì  loro  atti .  .  .  ÌI  dimostraro   ........  C  iii.  14.  70. 

dove  la  filosofìa  è  in  atto C.  iii.  14.  106, 

accende  amore  .  .  .  colla  soavità  dfgti  atti C  iii  14.  115. 

non  si  dice  qui  gli  atti  di  questa  Donna  essere C  iv.  a.  99. 

Autorità  non  è  altro  che  atto  d'  Autore C.  iv.  6.  15. 

Autoritade  vale  tanto,  quanto  atto  tUgno  diftdt  e C  iv.  6.  49. 

conoscere  ...  è  proprio  atto  dì  ragione C  iv.  8.  6. 

eh'  essa  cansidrra  t  fa  nel  proprio  aito  suo         C  iv.  9.  47. 

la  nostra  ragione  considera  neW  atto  delia  volmita C,  iv.  9.  66. 

r  oro  e  le  margarite  perfettamente  .  .  .  alto  abbiano C  iv.  11.  40. 

disposto  a  questo  divino  atto  ricevere C.  iv.  ao.  57. 

a  ricevere  li  loro  aiti  . C.  iv.  30.  61. 

1*  anima  .  .  .  procede  .  .  .  usando  lì  suoi  atti ,     .  C.  iv.  34,  91. 

gli  aiti  villani  sieno  lungi  da  te C  iv.  35.  ao. 

Nullo  atto  è  laido,  che C  iv.  35.  95. 

atto»  adj.     la  sua  disposizione  atta  a  ricevere  I'  atto C  lì.  io.  64. 

attorno,     che  *1  suo  tondo  tutto  si  girava  attorno  al  suo  centro     .     .     .  C.  iii.  5.  49. 

attrarre,    che  sempre  attrae  la  capacità        C  ìiL  13.  93. 

attuale,    è  talvolta  abituale  solamente,  e  non  attuate C.  iii.  13.  54. 

se  non  quando  1*  uomo  è  in  ìspccutazione  attuale C.  iìi,  13,  67. 

attualitade.    perocché  ha  pììi  movimento  e  piti  attualitadt  e  .    .     .    .  C  ti.  4.  70. 


57 


AUTORITADE 


wmlìiiiTilT      ÌAtn  audivissénS  verba  tnea  Graecì  ...,..,.  Cane.  xxl.  4. 

«Ofldlettcx     Ora  che  .  .  .  gU  augifUtti  cantando  .  .  .  Fanno     ....  Sot$.  xlii.  6. 

Com'  nugriUtto  sotto  foglia  verde         Sest.  iv.  34. 

augello,     ixdcne  .  .  .  Cader  gli  augrlìì  volando  per  V  a* re    .       V.  JV.  23,  1 79  (Cohm.  ti.  53). 

Fuggito  è  (^Tìi  aw^/,  che  *1  caJdo  segue Can».  xv.  a-j. 

tE  cantionc  gli  augtUi Bali  iv.  io. 
Qliiocelkk. 

lattaia     Prcgauido  si  eh*  ella  sempre  s*  augusti Cane,  xviii.  75. 

WWL     Adunque  dal  prìncipio  dell'  aurora S.  P.  cxxlx.  16. 

E  perdié  sei  V  aufort  della  vita S.  P.  cxxix.  13. 


può  discendere 


C.  iv,  6.  16. 


17-  3>- 
14.  78. 
7.56. 


aoctore.     Questo  vocabolo,  cioè  Auctorx 
Cf.  antore. 

•ndacìa.     freno  a  moderare  1'  audacia  e  la  timidità  nostra C  iv. 

•ndieiua.     desiderando  che  venissero  .  .  .  nella  sua  auditiuia       .     .     .  V.  N. 

cioè  air  abbellire  dell'  audìgnza C  ii. 

C/.  odlmTB. 

AuftU>tloO.     Onde  dice  Augustine C  iv.  g.  63. 

Cy:  Agostina 

Aogmtot.     nella  morte  d' .^Nfifsfo  ...  vide .     .     .  C  ii.  14.  175. 

nieo.     che  significa  tjuito  quanto  legare  parole,  cioè  AUIEQ      .     .     .  C.  ìv.  6.  aa. 

vuole  .  .  .  che  V  uomo  s'  ausi  a  ben  fare  e  a  rifrenare    .     .     .  C  iv.  ai.  127. 

d*  essere  penitente  .  . .  sicché  non  s'  ausi  a  fallare C.  iv.  a$,  44. 

autem  non  sic A^.  A^  i  x  33. 

nteotiOO»     che  la  sentenza  imperiale  sia  .  .  .  autentica C  tv.  9.  163. 

Utentin.     uno  vocabolo  greco  che  dice  y4u/rn/i>f C  iv.  6.  41. 

latore,     trovai  .  .  .  vocaboli  d*  autori  e  di  scienze C  ii.  13.  36. 

U  filosofia,  che  era  donna  di  questi  autori C  ii.  13.  39. 

opera  .  .  .  dagli  autori  poco  cercata C  iv.  3.  19. 

Autorità  non  è  altro  che  atto  d*  Autort C  iv.  6.  15. 

in  quanto  Autort  viene  e  discende  di  questo  verbo C  iv.  6.  33. 

L' altro  principio,  onde  ^M/orr  discende C.  iv.  6.  38. 

ceni  Autore,  quinci  derivato,  si  prende C  iv.  6.  43. 

C^aiictore. 

per  la  quale  paia  di  maeglore  autorità .     .  C  i.  4.  104. 

.  .  per  la  sua  grande  autorità  sapere C.  ÌÌÌ.  5.  63. 

1a  seconda  è  1*  eccellentissima  autorità  della C  iv.  3.  66. 

Wvirtb  della  Verità,  che  ogni  >4w/an/à  convince C  Ìv.  3.  68. 

^Ua  Imperiale  <^M/on>à  sapere  non  sì  può       ...  ....  C.  tv.  3,  71. 

tcni  «Uro  comandamento  .  .  .  prende  .  .  .  autorità  C  iv.  4.  79. 

CM  sì  manifesta  la  Imperiale  .  .  .  Autorità  essere C.  iv.  4.  60. 

Aon  b  ciò  r  Autorità  del  Romano  Prìncipe  . . .  somma     .     .     .     .  C.  iv,  4.  84. 

pn  non  offendere  la  scnatorìa  dN/on'/ù C  Ìv.  5.  139. 

^n^ionare  dell*  altezza  della  Imperiale  yfMtohiCà C  iv.  6.  3. 

che  Autorità  non  è  altro  che  atto  d'  Autore C.  iv.  6.  14. 

f^y  Autorità  del  Filosofo  sommo  ...  sia C  iv.  6.  155. 

*"<  repugna  alla  Autorità  Imperiale C.  iv.  6.  158. 

*^**|i>oigi»i  \a  filosofica  Autorità  colla  imfvriaU C.  Ìv.  6.  167. 

**"fiki«ofica  autorità  si  congiugne C  iv.  6.  170. 

1**Bl<i  i  da  rcverire  1*  Autorità  Imperiale  e  la C.  Ìv.  7.  a. 

ff'wuncrc  contro  alla  autorità  del  Filosofo C.  iv.  8.  39. 

•perfuiooe  .  .  .  U  imperiale  autorità  fue  trovata C  iv.  9.  9. 

Ittttt  età  pur  ha  seco  una  ombra  d*  aH/oW/à  .     ,,..,..  C  Ìv.  37.  147. 

sopra  lo  ragionamento  della  Imperiale  autori/ad*     .     .     .  C.  iv.  6.  11. 

^qMito  viene  quello  vocabolo  .  .  .  cioè  Autotitnd* C.  iv.  6.  47. 


AUTORITADE  ^^^IP  ^^^^^^^^V  58 

avante.    Che  da  levante  Avantt  —  infino  a  .  .  .  infonde Conc  xìx.  98. 

avanti.     Oirver  il  gcner  lor,  eh''  io  misi  avanti C  iv.  Canm.  iìL  ili. 

E  di'  a  colui .  . .  Avanti  che  sdonnei K.  TV.  la.  1 15  [Baìl.  i.  36). 

avanzare,     qtundo  t*  avrò  avattsatn f^.  N,  ig.  fj  (Cans.  i.  58). 

Perocché  il  suo  \'alor  s)  pure  acuHAa Cattx.  xìv.  ^. 

Poiché  pa^a  ed  avaneti  Natura  e  costumansa Bai/,  ir.  94. 

Sicché  M  voler  del  core  o^i  altro  afatua Sor*,  xxxviit.  13, 

avarizia.     Poi  *  Avarisia^  per  cui  si  martini  II  mondo P.  F.  ig6. 

avaro.     Come  1*  avaro  seg:uitando  1*  avere  .  .  .  Corre  1*  avatv.,  ma  pili 

fugge  pace Cans.  x.  67,  69. 

che  hai  tu  fatto.  Cieco  avaro  disfatto Comm.  x.  76. 

FassI  dinanzi  dair  nv/rro  volto  Virtù Canm.-x.  106. 

Cosi  altrui  e  sé  concia  1*  avaro CanM,  x.  196. 

Lo  quale  a  me  suo  servo  non  fìa  avaro Soh.  xlti.  14. 

ave.     Ai'F  regina  Vergine  Maria P.  F.  341. 

avere.  » C  iv.  CanM.  iìi.  33  ;  Cons,  x.  67  ;  xix.  ao. 

awedere.     L'  anima  perde,  che  non  se  n'  awtde P.  F.  ^s- 

avvegnaché Som.  xli.  9. 

avvenente.     Sovra  la  morta  immagine  avwHtnU V.  N.%,  ^i  (Som.  iìì.  tt). 

avvenire.     Che  gli  aitnen  ciò  che  gli  dona  salute V.  N>  ig,  58  {Catta,  i.  39). 

Questo  m*  avtn'fttf  ovunque  ella  mi  vede V,  N.  a8.  a6  (/*.  C  {3). 

Che  mi  combatte  . .  .  Aifegna  che  mcn  duole CiiMa.  xiii.  54. 

autorìtade.     vedere  che  Autotitade  vale  tanto,  quanto C  iv.  6.  48. 

che  le  sue  parole  sono  somma  e  altissima  autoritade C  i\*.  6.  53. 

acciocché  li  ...  e  la  sua  aulorifadr  sia  un  lume C  iv.  37.  90, 

autunno,     si  fanno  .  .  .  ncll'  anno  ...  in  Autunno C.  iv.  33.  139, 

avarizia,     tonto  sono  pronti  ad  avan'sia C  i.  9.  16. 

conducono  1'  umana  volenti  a  vizio  d*  avarisia C.  iv.  la,  34. 

Per  certo  1*  avarizia  fa  gli  uomini  odiosi      ...  C.'w,  13.  133. 

avaro,     quc*  che  sono  a  mano  dell*  avaro C  i.  9.  46. 

in  questo  errore  cade  V  mmro  maledetto C  iìi.  15.  88. 

avere,  M. C.  iv.  u.  95  ;  13.  95  ;  13.100,101. 

Avicenna,     quali  dalli  motori,  siccome  Plato,  Avicenna  e C  ii.  14.  33. 

questa  opinione  pare  avere  .  .  .  Avicenna  e C.  iì.  15.  77. 

mostrerò  dìflcrcnza  .  .  .  sccondochè  Avicenna  sente C.  ìii.  14.  41, 

che  Axncenna  e  Algazct  vollero  che C  iv.  si.  15. 

avolo,     e  la  obblivione  .  .  .  non  fo&sc  del  suo  avo/o  venuta       .     .     .     .     C  iv.  14.  118. 

avvalorare.     Poi ,  .  .  dice  com*  eli'  avvalora  .  .  .  amore C.  iii.  14.  113. 

aw^;nacbè.  K  AT.  e.  71  ;  9.  5,  61  ;  1 7,  5  ;  33.  109  ;  ag.  la  ;  34.  9  ;  39.  48  ;  43. 31  ;  C 
i.  I.  43  ;  a.  34  ;  3.  sa  ;  ro.  43  ;  >a.  69  ;  13.  aó,  39  ;  il  3.  8.  18:4.  89,  95  ; 
5-  Jo»  »3.  35.  53  ;  6*  3.  »3<  i  7*  87  ;  io.  33  ;  la.  36;  13.  aa  ;  14.  30;  iii.  i. 
34»  6a  ;  3.  36  ;  4.  60  ;  7.  13,  51,  65  ;  8.  40,  77  ;  9-  107  ;  11.  10  ;  ta.  86  ;  13. 
46,  95  ;  iv.  a.  96  ;  3.  60  ;  6,  79  ;  9.  ja  ;  io.  8,  58  ;  «a.  136,  aoi  ;  13.  3.  54, 
66;  14.  sa;  15.  51  ;  17.  80,  90  ;  aa.  6s,  106;  35.  36:  a6.  X03  ;  09.45. 
avvenimento.     Puotesi .  .  .  vedere  .  .  .  nello  indiscnto  loro  tarveni' 

mtmlo C.iv.  II.  33. 

nella  ìndiacrtMiont  del  loro  ai*vtnirMetnto .     C  tv.  1 1.  53. 

nel  loro  indiscreto  avvenimento  si  può  comprendere  ,     .  ,     ,     .     C  iv.  13.  3. 

Né  per  lo  avvenimento  di  questo  non  mi  si  toglie .     C  iv.  13.  17. 

avvenire.     Ed  awegna  che  la  sua  immagine  .  .  .  fosse V.  N.  a,  53. 

neir  ultimo  di  questi  di  avvenne^  che .     .     .      K.  A^.  3.  5, 

Un  giorno  avvenne^  che  .  .  .  sedea  in  parte V,  tf,  ^.  i. 

Appresso  la  morte  .  .  ,  avvenne  cosa,  per  la  quale     .     .     .  .     .     K  W.  9.  a. 

Avvenne  quasi  nel  mezzo  del  mio  dormire,  che     .     .     .  .     .     .     K.  W.  la.  13. 


AVVERSARIO 


Per  eh*  egli  m>vift$t  che  tanto  To  dimorB Cans.  xiv.  75. 

Tuito  quanto  aDa  tua  bontl  s'  awitne Cans.  xiv.  83. 

Ha  e^li  a»Mm,  che  spesso  altri  si  getta Cane.  xiv.  93. 

E  a' egti  «mwn  che  gli  risponda  male      ....  Cohj.  xvi.37. 

C  a*  «(li  «waifN  che  per  te  sia  rimosso Crnj.  xvìi.  71. 

E  a'  effU  Mwwm  che  tu  mai  alcun  tniovi Catta,  xx.  96. 

Atmigtm  non  la  scorge  Se  non  chi Baii.  ix.  13. 

lo  dico  :  ahi  lasso  *  awùn  egli  a  perdona K.  /V.  16.  37  {Som.  ix.  4). 

Pierocch^  quel  mcdesmo  mnvmnr  a  noi Sqh,  li.  10. 

il  rcfno  tuo,  siccome  pone  Quesu  oruion P.  /*.  «4. 

quanto  awfMturosa  Fa  la  mìa  disianza Bmtt.  tv.  ai. 

che  la  potenza  Degli  avversari  miei .  .  .  consummi .     .     .  S.  P.  xxxì.  56. 

Wfmmt  che  questa  gentilissima  venne  in  parte      .     .     .     .  K  iV.  14.  a. 

e  mmfgmm  eh*  io  fossi  altro  che  prima K  AT.  14.  43. 

Atmmm*  poi  che  .  .  .  giunse  a  me K.  A^.  ig.  i. 

•T  «^  «wmùMtf  che  molti  la  potessero  udire V.  N.  ig.  155. 

AppnMDCiò  pochi  di,  atntftHi  che  ...  mi  giunse K  A^  93.  i. 

M  A  parole  di  questo  che  m'  era  avwnuto K.  AT.  33.  135. 

A^prcaao  .  .  .  «vvfM«tr  un  di,  che  ...  ed  io  mi  sentii V.  N.  a^.  9. 

MNRfpM  lbr«e  che  tra  altra  gente  addivenisse,  e  «vu^vid  ancora,  che  V.  N.  25.  37,  a8. 

^Mninrpoi  che  questa  donna  ...  ai  facea K.  AT.  37.  1. 

C  Molte  volte  «wwM  che  tanto  dolore  avca    ....  .  K.  A^.  40.  33. 

e  ipoae  vummm  che  ...  si  facea  un  colore      ....  .  K  A^.  40.  31. 

Dppo  questa  tribolazione  av\-énne . . .  che K  A^.  41.  1. 

0»4t  «anni/ che  ciascuno  ha C.  ì.  a.  60. 

rkr  Don  itrww  dcj  Volgare ,  C  i.  5.  54. 

coati  II  uan  ente  axfvemirt - C.  i.  io.  37. 

che  1  magnanimo  ...  fa .     .     .     .  C  i.  tt.  134. 

dw  al  magnanimo  .  .  .  paiono C  L  1 1.  140. 

no  . ,  .  de  manifesto C  iì.  i,  61. 

.  non  mrvmt*  sensa C  ii.  1 1.  19. 

volte  awÙH*  che C.  ii.  la.  37. 

rfgHAnlB  oltre  a  quello  che  può  awmmn C.  iii.  i.  83 

«oal  avìMnift C  iii.  6.  33, 

n>vwM#  spesse  v^te,  che .     .     .  C  iìL  9.  133. 

VwT  cbe  «wmi/  che  gli  altn  mìseri .  .  .  caggiono C  iii.  13.  1 16. 

é  mtMmUo  .  .  .  quelle  ricchezze  iniquaracote  awtnirt  .  .     .     .  C.  iv.  11.  ito. 

«rt  osfl»  ■«•(»  vita  «wiimr .  C  iv.  la.  197. 

ft  fptA  leapU  e  . . .  muri  poleo  questo  immtire C.  iv.  13.  1 16. 

^  •gii  mn^mmé  che  ...  la  inUlUttuah  Virtù  sia      ......  C  iv.  at.  71. 

M a  .  .  .  mmvirm  cbe  1*  Arco  della  vita  . . .  é .  C  iv.  93.  73. 

<1m  oltre  la  Sémttmié  rimane C  iv.  94.  53. 

dcaèdcrando  che  venissero  per  awtnhtm  nella  .    .    .    ,  V.  N.  14.  77. 

kl  tonpo  da  dare  t  bene  «iffM/Mnuo C  iv.  37,  179. 

Contra  questo  —wfraayio  della  ragione  bÌ  levò  .     .    -    .  K.  M  40.  i. 

t  —  a  biasimare  ancor»  ì  aooi  minmaari C  i.  ta.  14. 

rflgli  iPMiMii'iIrlIt  rrrìti C  iv.  9.  140. 

dbloii  aO*  mwv0W9*rio  si  ragiona C.  iv.  8.  89. 

>**»twiwiib  quindi  non  prenda    .     ,  .  .  C  iv.  8. 91. 

lov  cka  al  «otto  dk*  tanti  avvfr»ari  parlo .  C.  iv.  8.  93. 

•rr-w««nbruol<ttiia .  C  iv.  13.  aó. 

SHpo^jQf^^^jUlJlBfVrMWPMTW  ClV.  13.53. 

mfmm^^        rflirff»»*     ,,  rispondo C.  iv.  14. 39. 


AVVERSARIO 


60 


avversario.     Ciascun  m'  era  nemico  ed  ainvrsario S.  P,  ci.  q$, 

avversità,     eh'  Amore  Contr'  ogni  awersità  le  dà  valore Batl.  vii.  13. 

avvezzare,     che  .  .  .  tanto  Amor  m*  avversa  Con  un  martiro  e   .     .     .  Cana.  xìv.  76. 

badare.     Col  numero,  cW  ognora  passar  haJa Cana.  x.  73. 

bagnare.     Levava  gli  occhi  mici  bagnafi  in  pianti       .     .     .      V,  If.  ^.  184  {Cans.  ii.  57). 

nostra  donna  .  .  .  Bagnala  il  viso  di  pianto  d'  amore      .     .     V.  .V.  33.  73  {Son.  xii.  6). 

baldanza,     tu  sei  quella,  che  mi  spoglia  D'  ogni  haldattaa Cans.  xviL  5. 

donna  Tal,  che  .  .  .  Mi  dà  i^d/c/aHr<i Sr5/.  ii.  63. 

Ora  ho  perduta  tutta  mia  òaUaMsa K.  AT.  7.  30  (Spm.  ii.  13). 

Ch'  Amor .  .  .  Prende  baldanea  e  tanta  sicurtate  .     .     .     .      P'.  A'.  14.  86  {Soh.  vii.  8). 

baldanzosamente.     Passa  una  Donna  baldanaiìsa matte Son.  xliv.  3. 

balestra.     Però  nel  cerchio  della  sua  baìrsfra Son.  xxxvi.  9. 

balestrare.     S)  che  consiglio  invan  vi  si  baUstra Son.  xxjcvi.  11. 

balia,    del  signor,  che  m' hi  in  bafui Catui.  xvi.  65. 

ballata.     Bui/afa,  io  vo"  che  tu  ritrovi  Amore K  M  la.  80  {Bafi,  i.  1). 

Tu  vai,  ballata,  si  cortesemente V.  N.  ta.B^  {Ball.  i.  5). 

Gentil  ballata  [mia,  quando  ti  piace,  Muovi]    .     .     .     V.  N.  la.  laa  {Ball.  i.  43),  135. 

Muovi,  Ballata  ...  A  quella  bella  donna Ball.  v.  a. 

le  parolcttc  mie  .  .  .  Han  fatto  una  ballata Ball.  viti.  19. 

Udite  la  ballata  mia  pietosa Ball,  x.  a. 

barbare.     Si  è  barbato  nella  dura  pietra Stst.  i.  5. 

bassare.     Che  in  altra  guisa  basservbbt  ì  colli    .........  Sest.  iv.  io. 

Sicché,  bassando  il  viso,  tutto  smuore V.  N.  ai.  \^  {Son.  xi.  5). 

awenarìo.     se  1*  avversano  volesse  dire C.  iv.  14.  toi. 

se  si  volesse  alla  favola  fermare  1'  avversano C.  iv.  14.  150. 

e  lo  aintrsario  è  grande C  iv.  37.  178, 

awerao.     parla  lo  pensiero  nuovo  avverto C.  ii.   11.  6. 

secondo  la  opinione  avversa  ...  fu C  iv.  14.  139. 

avvisare,     cosi  mal  può  ire  .  .  .  chi  prima  non  V  avvisa      .     .     .     .     .  C.  iv.  aa.  19. 

azziniare,     gli  adornamenti  dell*  assimart C  L  io.  91. 

pongono  lo  stadio  loro  in  euaitnare  la  loro  persone  ......  C.  Ìli.  4.  Sa. 

badare,     che  a  certo  fine  bada  la  nostra  potenza C  iv.  13.  73. 

bagnare,     in  .  .  .  andai  a  bagnare  la  terra  d'  amarissimc  lagrime      .     .  C*.  A^.  ta.  5. 

che  alcuna  lagrima  talor  bagnava  la  mìa  faccia V.  N.  aa.  31. 

piangea  con  gli  occhi  bagnandoli  di  vere  lagrime K  A^.  23.  48. 

balcone,     si  possono  appellare  Aa/mw/ della  Donna C  iìL  8.  75. 

baldanza.     a\*\*cgna  che  la  sua  immagine  .  .  .  fosse  baldansa  d*  AmoTC  y.  Al.  a.  54. 

non  ne  pigli  alcuna  baldanza  persona  grossa V,  N.  35,  loi. 

baldezza.     nascctte  la  baldezsa  .  .  .  dell*  umana  generazione  .     .     .     .  C  iv.  5.  41. 

balio,     che  furono  quasi /ot/i  e  tutori  della  sua  puerizia C  iv.  5.  91. 

ballata,     proposi  dì  fare  una  ballata  ...  e  feci  questa  ballata  .     .     ,     .  y.  IV,  fa.  77,  79. 

Questa  ballata  in  tre  parti  si  divide V.  N.  19.  194. 

perocché  la  ballata  non  6  altro,  che K  A*.  la.  139. 

ballatetta.     Ed  è  questa,  ch*  io  . .  .  feci  una  BaVatetta C.  iiì.  9.  11. 

cosi  quella  ^y/a/WAi  considerò  questa  Donna C.  iiì.  io.  6. 

secondo  questo  .  .  .  ^ìudicìo  parlò  quella  Ballafrlta C.  iii.  io.  aS. 

che  questa  Canzone  da  quella  Ballatetta  sì  discorda C  iiì.  io.  48. 

barba,     pulita  di  barba  in  tutta  la  faccia C  i.  la.  65. 

Democrito  ...  né  barba  ...  né  unghie  si  togliea C.  iìi.  14.  75. 

barbuto,     nella  maschiczza  essere  bene  barbuto C.  1.  la.  64. 

barone,     questi  nobili  sono  Prìncipi,  Borofu' e  Cavalieri C.  i.  9.  3^. 

base.     Dio.  quasi  ^5c  di  tutti C.ìv.ta.  175, 

quanto  dalla  punta  ver  la  ba^  più  si  procede   ...                           .  C  iv.  13.  177. 

ìmtfjvrn      ovunque  ba^ezea  d*  antecessori  mai  non  fu .     .               .  C  iv.  14.  88. 


|vMKL     Costi  occhi  basst  mostnndo  dolore K  M  22.  69  (Soh,  xìL  a). 

Or  come  1*  ombra,  qujuido  il  Sale  é  òasao,  Si  fa S.  P.  ci,  37. 

Lauderà  Dio  In  baiso  ed  anche  in  cimit 5.  P.  ci.  75. 

bMlare.     Bastin  le  parti  nude CaiM.  xx.  93. 

E  questo  basta  fin  cbc  1  piacer  dura Son.  xxxviij.  14. 

Ba«j6ci  solo  aver  ferma  credenza F.  F.  8a. 

battere.     Poiché  .  . .  feriste  in  tanto  ...  eh'  io  batto  di  vena  ....  Som,  zlvii.  a. 

ÌBttBlBCX     Io  cRri>o,  che  ']  SatUsmo  ciascun  fresa P.  F.  85. 

Che  del  batttsmo  aver  . .  .  accende  L'  amor  in  noi P.  F.  g^. 

Idare  altrui  batUsmo  ...  a'  preti  pcrtien  volger  tai  ruote    .     .     .     .  P.  F.  140. 

bMKSZa.     e  in  ...  e  minieri  basMtMMu  e  altezza  non  sì  noli  .     .     .  C  iv.  14.  pa. 

tMKk     sono  in  più  basso  luogo C.  i.  9.  47. 

He^io  sarebbe  alli  .  .  .  essere  in  basso  stalo ■  C  ìj.  xx,  79, 

oomiai ...  di  si  bassa  condizione C  iiì.  7.  6x. 

U  pesiSkeri  .  .  .  sono  astratti  dalle  bassi  e  terrene  cose C.  iit  14.  ut. 

Mei^o  sarebbe  .  .  .  cume  rondine  volare  basm C  iv.  6.  188. 

che  ai  dimentìcbcni  il  basso  stato  degli  antecessori   .     .     .     .     .     .  C.  iv,  14.  49. 

i|uando  ti  tasso  stato  degli  antecessori  corre C  iv.  14.  51. 

Se  la  obbUvionc  dei  6as5t  antecessori  è  cagione C.  ìv.  14.  87. 

pcrcM  di  sua  bassa  condizioac  non  è  memoria C  iv.  14.  104. 

hobblivione  del  suo  &ai50  antecessore C  ìv,  14.  134. 

che  .  .  .  de*  suoi  antecessori  Aassi  fosse  memorìa C.  iv.  14.  136. 

poiché  stato  e*  era  nel  basso  stato .     .     .  C.  iv.  33.  toa. 

Promettono  ...  di  torre  ...  e  apportar  .  .  .  bastatimi  .     .  C.  ìv.  la.  43. 

taloco  di  bastansa,  recano  nuovo  termine C  iv.  la.  49. 

questa  s>cusa  basti C  t  4.  104. 

héjfi  ciò  eh'  è  detto  della  verità C  iì.  4.  100. 

Bu  queste  ^of/mo  al  presente C  ii.  5.  if  1. 

chi  .  .  .  non  basta  di  guardare  pur  quello C.  ìli.  z.  79. 

prrché  assai  basta  alla  gente  .  .  .  sapere C.  iìi.  5.  63. 

nu  AtfsA' qui  tanto  aver  detto C  iiì.  10.40. 

pacato  btrsti  aìli  presente  digressione C  iv,  33.  159. 

E  basti  cbc  osso  seguiti  la  legge C  iv.  a6.  134. 

iaAqui  a]  presente  questo  poco  aver  toccato       .     .     .     .     .     .     ,  C.  iv.  37.  ioa. 

mi  ■  buono  intenditore  6«m/i  essere  posto  qui  .     .......  C.  iv.  37.  i8x 

£  questo  bttstiuì  presente  alla  prima  quistionc C  iv.  39.  83. 

£  cesi  basti  alla  . .  .  quistionc  esser  risposto C  ìv.  39.  laó. 

■**^fp      Appresso  la  battaglia  dclli  diversi  pensieri,  avvenne  .     .     .  y.  N.  14.  1. 

qnMio  questa  battagha  d'  Amore  m' impugnava V.  N.  16.  14. 

credendo  cbc  mi  difendesse  la  ...  da  questa  battaglia V.  N,  i6.  18. 

«cciocch^^  questa  battagfia  .  .  .  non  rimanesse  saputa y.  N.  38.  ao. 

perocché  la  battngtia  de'  pensieri  vinceano  coloro y.  N.  39.  a6. 

ConTCDOC  .  .  .  molta  battaglia  intra  '1  pensiero C.  ii.  a.  a8. 

^pcDo  cbe  ...  io  sentili  della  battaglia C  ii.  8.  6. 

^MSU  haiUiglia  fu  in  Aflfrica C.  iii.  3.  64. 

m  VMWO  a  una  parte  la  ...  e  la  battaglia C.  iiì.  10.  70. 

Bon  pose  Iddio  le  mani  proprie  alla  battaglia C.  iv.  5.  156. 

sccome  stare  fermo  e  fuggire  alla  battaglia      .     * C  iv.  9,  68. 

*iji  ricchezze  .  .  .  moveste  battaglia C  tv.  li.  30. 

'■^Jst.     c<nnc  un  pargoletto  battuto  lagrimando F.  TV.  ta.  la. 

**t»ftra.     più  te  è  la  sua  beatatiza  stata  larga C.  ii.  5.  85. 

**Wtnitlnr.     vedere  tutti  Ì  termini  della  beatitudine ►'.  A"".  3-  M- 

la  luogo,  dal  quale  vcdca  la  mia  beaJituJiMe y.  N.  $.  4. 

906  eh*  io  mi  dilungava  dalla  mìa  bealituàtHe y.  N.  g,  la. 


BEATITUDINE 


beato.     Io  vidi  U  apcninza  de*  btati K  iV.  19.  47  (Catu.  L  sB). 

BeaiOt  anima  bellOf  chi  ti  vede K  TV.  33.  aio  {Cohm.  ii.  83). 

I.^  scg^na  d'  eccellente  sua  famiglia  Nella  beata  corte Can^.  x.  31. 

Con  .  .  .  Tede  Eri  beata,  e  colle  sette  donne Cane,  xviii.  ai. 

D'  ogni  btata  essenza  .  .  .  regnerai  onorata Ohm.  xviii.  47. 

Ch'  io  diverrò  beato,  lei  guardando BcM.  ix.  4. 

A  guisa  d'  angcl  che  .  .  .  Divien  beato  .  .  .  Così  .  . .  Potrìa  béaio 

divenir  qui  io Baìt.  ix.  7,  iz. 

Ond*  é  btato  chi  prima  la  vide f^.  ^.  ai.  19  (Soh,  xi.  ix). 

Dunque  btata  chi  V  t  prossimana Son.  XJÙx.  14. 

beatitudine,     nel  quale  stava  tutta  la  mia  beatiludìne K  A',  io.  16. 

che  potesse  obumbrare  ...  la  intollerabile  beatitudini V.  N,  \i.  ai. 

appare  .  .  .  che  nelle  .  .  .  abitava  U  mia  beatitudine V,  N.  ti.  37. 

poiché  la  mia  beatitudine  mi  fu  negata V.  N.  13.  a. 

in  quello  dimorava  la  beatitudine  e  il  fine  di V,  Pf,  1%.  35. 

ha  posta  tutta  la  mia  beatitudini  in  quello K  A^.  18.  38. 

che  tu  ne  dica  ove  sta  questa  tua  healitudiite V.N.  18.  49. 

Poiché  è  tanta  beatitudine  in  quelle  parole K  AT.  18.  59. 

piene  di  tutta  btaiitudine C  li.  5.  64. 

non  pure  una  beatitudine  abbia,  raa  due C.  ii.  5.  68. 

avere  A<'a/i>M</iMr  della  vita  attiva C  ii.  5.  71. 

quella  che  ha  la  bta/itudirte  del  governare C.  ii.  5.  76. 

perocché  essa  6  beatitudine  dell'  intelletto C.  Hi.  13.  tS. 

sì  sente  quel  piacere  altissimo  di  beatitudini C  ìiì.  15.  19. 

desiderio,  in  quide  esser  non  può  colla^d/t/H^iH^f  acciocchèlaArrt/f/M- 
t/tnrsia  cosa  perfetta C.iii.  15.  3o(A*i>, 

in6no  al  di  della  beatitudine C  ili.  15.  192. 

La  quale  ...  ne  mena  a  .  .  .  beatitudine C.  iv.  t7.  93. 

quello  è  .  .  .  nostra  Beatitudine C.  iv.  aa.  89. 

questo  uso  e  qucU'  altro  è  nostra  Beatitudine C  iv.  aa.  115. 

1*  uno  ò  più  pieno  di  Iteatitudini  che  1'  altro C.  iv.  aa.  135. 

che  noi  domandiamo  questa  Beatitudine  per  somma C.  iv.  aa.  145. 

domandano  il  Salvatore,  cioè  la /?/«ifi/M</mtf' Civ.  33.  165. 

a  qualunque  va  cercando  la  Beatitudine C.  iv.  aa.  179. 

la  Beatitudine  precederà  loro  in  Galilea C.  iv.  aa.  185. 

Lui  ...  il  quale  è  nostra  Beatitudine  ^omm^ .  C.  ìv.  aa.  196. 

che  la  nostra  Beatitudine  .  .  .  trovare  potemo C.  ìv.  as.  aoi. 

fieno  vie  ...  a  menare  alla  somma  Beatitudine C.  ìv.  aa.  ao8. 

beatitudo.     ApparuH  iam  beatitudo  vistnt K  A^.  a.  33. 

beata     nel  quale  era  stata  quella  .  .  .  beata  anima K  M  33.  61. 

com'  è  l>eato  colui  che  lì  vede V,  N.  33.  63, 

nelle  parole  dì  questa  Beatrice  Ara/<i V.  N.  s^.  i\. 

Oh  Amt/i  que'  pochi  che  seggono  a  qticlla  mensa Ci,  i,  51. 

io  adunque^  che  non  seggo  alla  beata  mensa C  ì.  j.  68. 

lo  trapassamcnto  di  quella  Beatrice  btata C  ii.  a.  6. 

Questo  è  Io  luogo  degli  spìriti  beati C  lì.  4.  31. 

che  quelle  beate  non  sieno  in  perfettissimo  stato C  ìi.  5.  6S- 

io  pensando  contemplava  lo  regno  de' fi/a/i C.  ìi.  6.  41. 

dì  quello  che  salìa  a  vedere  quella  Beata C  il.  8.  59. 

lo  parlare  di  quella  viva  Beatrice  beala C  il.  9.  53. 

la  salute,  por  la  quale  st  fa  beitlo  chi  vi  guarda C.  ii    x6.  36. 

questo  si  é  essere  beato C.  iiì.  8.  39. 

senza  quella  esser  non  può  contenta,  che  t  esser  beato C  ìii.  15.  37. 

V  uomo  .  .  .  vede  terminato  ogni  desiderio,  e  cosi  è  btato       .     .     .  C  iii.  15.  44. 


^^^  SoH.  li.  8. 

Bmti  quelli,  m  chi  sod  perdonati ,,,.,.     S.  P.  xxxi  i. 

Tkitlì  htBtti  ancora  son  coloro,  Che S.  P.  xxxi.  4. 

Eliaci  tutti  ArtiA  ancor  saranno .     S,  P.  xxxì.  ^. 

Cd  inperò,  voi  uomini  btati S.  P.  xxxJ.  79. 

Beati  Ice.     lu  n'  è  Btatria  [in  1'  alto  cielo  ...  E  sta  con  loro  ;  e] 

V.  N.  32.  19,  37,  55  {Canm.  iii.  15) 
Poscia  piangendo  .  .  .  Chiamo  Btatritt    .  .  .       V.  N.  3».  95  (Gina.  iii.  55) 

□h  faa  perduta  la  sua  Btatria K  N,  ^1.66  (Son,  xxiv.  la) 

Perocché  spesso  ricorda  Beatrice K.  W.  42.  59  {Son,  txv.  13) 

|^*n**^^       Divenne  spiritai  beiUaùt»  grande f^.  TV.  34,  48  {Cnna.  iv.  aa) 
Cb^  sue  beihsM  son  cose  vedute C,  iii.  Catta.  W.  33 
La  aorte,  ov'  io  per  sua  belUxza  corro Cari*,  xii.  56. 
donne,  Che  avete  gli  occhi  dì  òelUmMe  ornati Cane.  xìii.  86. 
Cb'  io  non  trovassi  in  lei  nuova  belkaaa Caiu.  xiv.  73. 
Le  Boe  btUuM  han  piii  virtù  che  pietra Stst.  i.  19. 

come  ciò  sia  che  la  Sapienza  possa  fare  1'  uomo  beato      .     .     .  C  iii.  35.  71. 

compiere  il  desiderio^  beato  esser  non  possa C  iii.  15.  75. 

la  tetra  lo  cut  re  è  nobile  [nobìU] C  iv.  6.  177  ;  26.  49. 

queste  sono  quelle  che  fanno  1'  uomo  bea/o C  iv.  17.  73. 

Oh  AmìIt  quelli  che  tal  sementa  coltivano C  iv.  ai.  1x6. 

BatrìCC     la  quale  fu  chiamata  da  molti  J3£w«r>r/c^    ...  .     .     .  K.  iV.  a.  7. 

die  moi'CB  dalla  gentilissima  ^a/nV/ K  A^.  5.  17. 

àirmciarc  di  quella  gcDlilisaima  Beatrice K  TV.  5.  33. 

Quella  nostra  Beatnc*  ud)o  da  certe  persone K  W.  xa.  46. 

vidi  tra  loro  la  gentilissima  Bi..irKuh .  K  ^.  14.  34. 

^«aota  sì  vedex'a  eh'  era  quesu  oobiltasima  Beatrice V.  N,  oa.  6, 

Wc  questa  Beatrice  piangea  pietosamente y.  N.  aa.  33 

«mncDe,  che  la  gentilissima  Beatnct  ...  si  muoia K  W.  23.  18. 

ck'  io  volea  dire  :  O  Beatrice,  benedetta  sii  tu.     £  gii  detto  avea  : 

O  Beatrice K  N,  a$,  xoi,  ioa. 

vidi  venire  la  mirabile  &a/nrtf       ...  K.  TV.  34.  25. 

lodi  che  &tfrnc/ sì  mostrerà  dopo K  A*.  34.  33. 

Chmlcsse  .  .  .  quella  Bfatrin  chiamerebbe  Ajiore V.  N.  34.  43. 

*dk  parole  di  questa  £/d/n'a' beala K  iV.  39.  11. 

<tó  mi  parca  vedere  questa  gloriosa  Beatrice K  W.  40.  4. 

«rtmlscro  .  ,  .  olla  loro  gentilissima  Bentrice V.  N.  40.  16. 

c«*  di  quella  bencdctu  Brn/fxtr K /V.  43.  15. 

tou»(iusamenlo  di  quella  Beatrice  beata C  ii.  3.  6. 

FvqittlU  gloriosa  Brd/rtir/ teaea C  ti.  a.  31. 

^■eoioha  di  quella  gloriosa  ^ra/nÌT* C  ii.  7,  80. 

^pvhre  di  quella  viva  Beatrice  beala C  ii.  9.  53. 

"^"^  oon  sa  ft*  è  cane  o  lupo  o  becco C  i.  6.  45. 

"'*'*    U  ove  tante  donne  mostravano  le  loro  beÌU»»e K  TV.  14.  8. 

^'t'ivtucom*  io  immagino  la  sua  miratiìl  belte»aa K  /^.  15,  16. 

*"n)odo  alquanto  delle  sue  belU^ag K  iV.  29.  104. 

^  d' alquante  &r//^a« K  W.  19.  X36,  ia8. 

*«4ttìtorMlauii  ...  era  in  grado C  i.  1.  107. 


*n. 


sptfTBSO  .  .  *  per  brì!rz£a .,C. 


5-47- 


"4  «ra  aoggetto  ma  sùvmtto  per  brliezza C  i.  5.  93. 

"^  loro  MkaM  portare C.  i.  7.  91. 

"^^l'Vie  ta  héUesaet  d'  una  donna C  t  io.  90. 

^^^'>^  solo  sua  naturai  òeUe*»a  si  sta  con  lei . .  .  diacompagnala  .  C  i.  10.  95. 

^"^  di  dolcìaaìma  ed  amabilissima  beltt^aa C.  i.  xo.  ics. 


bellezza,    son  venuta  . . .  Dalle  MU*z€  e  loco,  dond'  io  fui     ....  BalL  vi.  3, 

IjC  mie  inlUesf  sono  al  mondo  nuove Ball.  vi.  13. 

L*  altra  ba  btlUnza  e  vaga  leggiadrìa Son,  xjcx.  5. 

Parlan  btik^a  e  virtù  all'  intelletto Son,  xxx.  9. 

Risponde  .  .  .  Che  amar  si  può  MUcea  per  diletto Son.  xxx.  13. 

Anzi  gli  asconde  le  belUosf  sue Son.  xxxi.  14. 

Di ...  La  gran  bttUMa  di  veder  m*  appago Son.  xxxìx.  6. 

Per  quella  via  che  la  bilUzaa  corre Son.  xliv.  i. 

bellissimo.     Di  donne,  e'  hanno  belHssimi  colli S€3t.  iii.  a. 

bello.     Morta  é  la  donna  tua,  eh*  era  si  btUa V  N.  23.  183  [Cane.  ii.  56). 

Beato,  anima  btUa^  chi  ti  vede  . y.  N.  a^.  aio  (GtM«.  ii.  83% 

Partissi  della  sua  bffla  persona  ...  1'  anima     ....        K  W.  33.  69  {Cang.  Hi.  09). 

questa  bet/a  Donna,  che  tu  sentì C  ii.  Catu.  i.  43. 

Ponete  mente  almcn  com'  io  son  bella Cu.  Cane.  i.  61. 

beilo  è  tanto,  quanto  lei  simiglia C.  iii.  Cane.  ÌL  50  ;  14.  lao. 

antica  posscssion  d*  avere,  Con  reggimenti  belli C  iv.  Cans.  iii.  04. 

A  rimirar  ciascuna  cosa  beila Guta.  ix.  aa. 

Quanto  è  ncU*  esser  suo  bella Cans.  ix.  31. 

bellezza,     la  òom/(Ì  e  la  ^//r.«M  ...  sono  intra  loro  partite      ....  C  !i.  12.  aa. 

e  la  belie^sa  neU*  ornamento C  ii.  la.  24. 

e  la  Ar//r«Ki  fosse  agevole  a  vedere C  ii.  12.33. 

si  ponesse  piti  mente  alla  brlleama C.  ìL  la.  34. 

ponete  mente  almeno  la  mia  betìessa C  iì.  la.  58. 

ponete  mente  la  sua  betlezxa C.  ii.  ta.  6a. 

che  tanta  bellea^a  produce C  Uì.  4.  72. 

in  quanto  .  .  ,  sensibile  beltttaa  appare C.  iii.  8.  34. 

tanto  dolcemente  ciba  la  sua  belle^sa  gli  occhi C.  iii.  6.  43. 

che  la  sua  brlieraa  ha  podestà  in  rìnnovare C  ìij.  8.  193. 

il  quale  uso  conduce  mirabili  ^//^««^ C  ili.  13.  X13. 

che  la  moralità  è  bilUssa  della  filosofia C  iU.  15.  116. 

siccome  la  belleMmi  del  corpo  risulta  dalle  membra . . .  cosi  la  belletti 

della  Sapienza  .  .  .  risulta C  ili.  15.  1x7,  119. 

quando  apparisce  la  belltsza  degli  occhi  suoi  a  lei C  iv.  a.  154. 

t*  anima  .  .  .  contempla  ...  la  befteesa  di  quello C.  iv,  a.  159. 

di  sé  stessa  innamorando  per  la  belletta  del C.  iv.  a.  161. 

Tullio  .  .  .  parlando  della  belletea  che  .  .  .  risplende C.  iv.  8.  io. 

cosi  come  questa  è  belletta  d'  onestà C.  iv.  8.  13. 

disse  che  giovanezza  era  belletta  ...  del  corpo C.  iv.  9.  170. 

le  corporali  bontadì,  cioè  Stiletta,  Fortezza  e C  iv.  19.  43. 

lu  .  .  .  natura  .  .  .  dimostra  BelleMsa  e  SneHetaa  di  corpo     .     .     .     .  C.  iv.  35.  lai. 

beUlSSUno.     O  anima  Mlissinia K  ^.  33.  8a. 

anzi  è  uno  de*  bellissimi  angeli  del  ciclo V.  N.  a6.  16. 

per  esempio  della  sua /v//u5i'»Ma  fìgura P. /V.  41.  5. 

della  bellissima  e  famosissima  figlia  di  Roma .  C.  ì.  3,  ai. 

questa  Donna  .  .  .  nobilissima  e  beflissima  Filosofia C.  ii.  13.  ^a. 

la  Donna  ...  fu  la  bellissima  e  onestissima  figlia C.  ii.  16.  loi. 

Tu  bellissimo,  bello  mondo  nella  mente  portante C  iii.  a.  147. 

Onde  .  .  .  questa  figura  è  bellissima  e  utilissima C.  iii.  io.  64. 

dello  aspetto  di  questa  bellissima  sono  private C.  iii.  13.  17. 

bello,     i  nomi  di  sessanta  le  più  belle  donne f,  tV.  6.  6. 

quasi  sbigottito  della  bella  difesa K  TV.  7.  5. 

ai  volgessero  ad  uno  fiume  bello K  A^.  9.  ao. 

r  acqua  mischiata  dì  brlla  neve K  M  18.  43. 

pensando  che  .  .  .  beilo  era  trattare  alquanto  d*  Amone       .     .     .     .  K  /V.  ao.  8. 


BELLO 

6a  sentita  la  qtwila  Mta  donna .  Otnz.  ix.  70. 

l^ico,  ciac  ir/ disdegno  Sarebbe  ...  di  ragion  lodato Cam,  x.  19. 

Lktanbctite  esce  dalle  MU  porte Caita.  x.  33. 

<}Qidla,  Cui  par  ben  esser  brlta Catta,  x.  139. 

BtOm^  sig:^!,  cortese  :  La  chìaman  tutti Catta,  x.  150. 

Chit  ,  .  .  Picrlà  faria  men  btUo  il  suo  btl  volto Cam.  xi.  15  {bis). 

CxittOi'  cUa  é  beltà  e  ria  Così  dipinga Catta,  xi.  30. 

aspro,  Com'  è  negli  atti  questa  btf/a  pietra  .  Canz.  xii.  a. 

i  suoi  &r^A  occhi  .  .  .  Guarderei  presso  e  fiso Catta,  xii.  74. 

Ch^  &r/r  onor  s*  acquista  In  far  vendetta Gina.  xii.  83. 

Entro  quel  cor,  che  ì  AtFj^A' occhi  Terìro Ciih«.  xiii.  7. 

Dkicno  iLgli  occhi  miei  Quei  della  btiia  donna Cana.  xiiì.  17. 

Anxi  è  vìe  più  bcQ*  ora  Che  mai Catto,  xiii.  47. 

ÌD  T«ce  D*  una  eh'  Ìo  vidi  la  Òfi/a  filtra ...  Catia.  xiii,  8j  . 

perdono  La  morte  mìa  a  quella  òriJa  cosa Catta,  xiii,  91. 

Io  la  dimando  ...  A  que'  Òfg/Ì  occhi Catta,  xiv.  15. 

Entrano  i  raggi  di  questi  occhi  bef/i  Ne'  mici Catta,  xiv.  17. 

Cb(  nel  brt  \'tso  ogni  bella  s'  accoglie ...  Cana.  xiv.  43. 

CiaiOD  mia  bttla,  se  tu  mi  somigli Cana.  xiv.  81. 

si  è  Mia  donna  Questa  cnidcl Catta,  xv.  25. 

Onde  '1  cammino  al  òri  giorno  mi  piacque Catta,  xv.  56. 

STlo  veggio  il  lume  de*  ^^/r  occhi  spento Cana,  xvii.  114. 

Schiudi,  Morte,  la  sua /Ar/Zu  luce Crrn^.  xvit.  43, 

lobo  perduto  In  mia  M/(t  insegna Caru.  xvii.  45. 

Tu  felice  regnavi  al  tempo  Mh Catta,  xviii.  x6, 

Cioc  di  leggiadrìa,  eh*  è  orila  tanto     . Cana.  xix.  la. 

CoD  b  perfetta  sua  bèlla  figura Cana.  xix.  76. 

Che  . . .  Con  li  Vr  raggi  infonde  Vita  e  virtù   ........  Catta,  xix.  99. 

CIk  in  donar  vita  A  tosta  Col  A/>/ sollazzo,  e  co'  begli  Atti  nuovi    .     Cane.  xix.  109  Jtia). 

SK  novelle  Tutte  quante  &on  6i-/// Gin«.  xix.  134. 

Tinto  uìD  belU,  e  di  tanta  viriute.  Che Catta,  xx.  5. 

CoBH  ...  La  vide  in  parte,  che  il  tacere  è  hello Catta,  xx.  38. 

Vfcstu  mio  bel  portato  .  .  .  Generò  quella  che Carta,  xx.  sa. 

WIo.  Mdi  lina  gentil  donna  giovane  e  bella  molto V.  N.  36.  io. 

Questa  t  unn  donna  gentile,  bella,  giovane  e V.  N.  39.  5. 

QBcllacou  dice  1'  uomo  essere  bella  .  .  .  Onde  pare  V  uomo  essere 

^^  •  .  .  e  dicemo  bello  il  canto     .  .  quello  sermone  è  più  beilo 

. .  onde  conccdcsi  esser  più  bello  ......     C  i.  5.  93,  96,  97,  loi,  105. 

vt«oa  uppa  d*  una  bel/a  ^pada,  o  fare  un  bello  nappto  d'  una  beila 

ciUra C  i.  a.  65,  66  {bis), 

«  pili  M2e».  ..  quello  che  questo C  i.  10.  78. 

*** *<cnta ascosa  sotto  ^^/(i  menzogna C.  ii.  i.  24. 

^Waodo  rettorìcu C  ii.  8.  91. 

^"'^^  tenninare  lo  parlare  di .  .  .  Beatrice C.  ii.  9.  53. 

Y'**ci  più  bello  in  donna,  che  saverc C  ii.  11.  53. 

■■/fccoaiumi  s' usavano C.  iì,  il,  6a. 

^  S>di  cose  sì  possono  ^//#  vedere C  ii.  la.  68. 

'  o&«  li  ^  la  sua  più  6«-//a  relazione C  ii.  14.  156. 

^0  ■ . .  quanto  più  la  relazione  è  àtlla  ;  la  quale  . . .  massimamente 

*W/a C.  ii.  14.  185,  186. 

''pitikUs  alterazione  che  esso  riceva C  ii,  15.  33. 

t<«kiQii .  ,  .  ^emione  non  era,  che  quello  .     .     .     , C.  iti.  1.  39. 

Tn  btllisBÌmo,  bello  mondo  nella  mente  portante  ......  C.  iìL  a.  148. 

Uo  (it  b  SB&  podcslti  di  farsi  bello C.  iii.  4.  65. 

F 


BELLO 


66 


bello.     K  se  non  che  ...  '1  bft  neg^o  .  .  .  m'  è  tolto TaMo.  xx,  8i- 

Per  veder  quel  che  Mia  donna  chiude Gnu.  xx.  ^a. 

e '1  fior,  eh' e  6*/ di  fuori Csmì  xx.  99. 

ai  mischia  il  crespo  giallo  e  'I  verde  Si  6*1^  eh*  Amor Sat  ì.  16. 

I*  ho  chiesta  in  un  M  prato  d'  erba Srsi.  i.  aB. 

come  suol  far  M/a  donna Stsi,  L  33. 

Sotto  il  M  verde  la  giovane  donna  Gli  U.  sparir Sest.  i.  38. 

Che  suol  dcir  altre  Mie  farsi  donna Stst.  ii.  3. 

una  donna,  Che  fosse  fatta  d*  una  Mia  pietra Scs/.  ii.  sx. 

Perché  negli  occhi  si  Mia  mi  luce Sttt.  iu  40. 

Quando  vedrò  se  mai  fu  btUa  donna Sut,  ii.  59. 

E  *ntra  1*  altre  mi  par  più  bella  donna Sctf.  iìL  6. 

quanto  M  fu  vederla  suU'  erba  Gire SeU.  ni.  aS. 

Che  M  possa  veder  com'  è  sua  ombra Sesi.  iiì.  36. 

ali*  ombra  Di  Mie  donne,  e'  han Sest.  iv.  3. 

come  il  verde  Color  cangia  segata  la  Ar/T  erba Sfsi,  iv.  la. 

Fa*  che  gli  annunzi  in  A*-/ sembiante  pace K.  iV.  la.  lat  {Balt  ì.  43), 

risplende  Un  lume  da'  btgli  occhi Ball,  iit  5. 

Muovi  ...  A  quella  Mia  donna Ball.  v.  3. 

Io  mi  son  pargoletta  £»//a  e  nuova Ball.  vi.  1. 

La  Mia  gentil  donna  mia  Porta Ball  viit.  13. 

Di  guardare  a  madonna  il  suo  M  viso Ball.  tx.  a. 

Quando  vcgno  a  veder  voi,  Mia  gioia K.  A^  15,  39  {Som,  viii.  a'. 

sono  tenute  Dì  bella  grazia  a  Dio  render  mercede    .     ,     .    V.  fi.  37.  16  (Som.  xvi.  4). 

Negli  occhi  d'  està  Mia  pargoletta San.  xxvi.  a. 

Ancor  quel  M  pianeta  di  Mcrcuro  .  .  .  tinge Soh.  xxviii.  9. 

Non  vi  mettesse  amor  co*  suoi  begli  occhi Som.  xxxi.  4. 

E  maledico  T  .  .  .  C*  ha  pulito  i  mìei  detti  e  i  Im  colorì      ....  Som.  xxxiìi.  6. 

Cioè  la  6f//a  e  rea  vostra  figura Son.  xxxiii.  11. 

Io  son  si  vago  della  Mia  luce Son.  xxxv.  i. 

Levali,  Mia  Donna,  e  non  ti  porre Som.  xJiv.  S. 

Se  '1  Mio  aspetto  non  mi  fosse  tolto  Di Som.  xlviìi.  i. 

bello,     al  quale  è  bello  un  poco  di  fatica  lasciare C  iiì.  5.  196. 

quivi  pone  V  intento  tutto  a  far  Mio,  se  puote C  iìi.  8.  71. 

per  Mia  similitudine  si  possono  appellare C  iìi.  8.  74. 

la  quale  fa  Mia  e  virtuosa C  ìii.  13.  94. 

le  quali  ...  sì  fanno  meno  Mie C.  iìi.  15.  (43. 

rispose,  eh*  era,  '  antica  ricchezza,  e  be'  costumi  " C  iv.  3.  45. 

r  ultima  particola,  cioè  i  *  Mli  costumi  * C.  iv.  3.  49. 

forse  pernoH  avere  i  belli  costumi C  iv.  3.  52. 

Lo  più  bello  ramo  ...  si  è  la  discrezione C  iv.  8.  i. 

Uno  de'  più  Mli .  . .  fratti  di  questo  ramo C  iv.  8.  7. 

nell*  una  particola,  cioè  dove  disse  Mli  costuMti C  iv.  io.  10. 

a  difettiva  fornw  .  .  .  cioè  belli  costumi C  iv.  io.  51. 

quanto  fa  M  cambio  chi  di  queste  .  .  .  cose  dà C.  iv.  ix.  116. 

vedemo  li  parvolì  .  .  .  desiderare  Mio  vestimento C.  iv.  la.  164. 

dice /w//d  e  convenevole  induzione C  iv.  18.  41. 

con  Mio  e  convenevole  esemplo C.  iv.  19.  35. 

dunque  Mia  .  .  .  comparazione  fu C  iv.  19.  69. 

allora  è  bello  per  tutto  e  per  le  parti C.  ìv.  35.  133. 

avvegnaché  a  ciascuna  ctii  sia  Mio  V  essere  dì C.  iv.  a6.  104. 

pìii  Mlr  e  buone  novelle  pare  dovere  sapere  ...  .     .     .     .  C.  iv.  37.  149. 

Nel  nome  di  cui  è  Mio  terminare  ciò  che C.  iv.  a8.  160. 

due  quistioni,  alle  quali  ...  è  btUo  intendere  .......  C  iv.  a9L  15. 


■ 


■ 


BENE 

noie,  QuAoio  più  seppi  dolci,  Mh  e  vaghe P.  F.  zi. 

p«r  entrar  dentro  al  M  chiostro P,  F.  ao8. 

Per  esempio  di  lei  Ulta  si  prova r".  TV.  19.  69  i^Cana.  i.  50). 

Soft  héUm  piove  fiammelle  di  fuoco       ....      C.  ili.  Cuna.  ii.  63;  8.  136  ;  15.  ni. 

E  sua  ègttà  del  tuo  valor  conforto Catt4.  ix.  39. 

Ch*  la  Mia,  eh*  Amore  in  voi  consente  .  .  .  FormatA  fu    ...     .     Carts,  x.  7. 

Ha  coprir  quanto  di  Muk  v*  è  dato Canz.  x.  16. 

Partir  da  sé  beità  per  suo  commiato Cane.  x.  ai. 

Cbé  se  Mia  fra'  mali  Vogliamo  annoverar Cam.  x.  141. 

retai  doona  pera.  Che  ruaAW/<i  dischiera Ca»e.  x.  145. 

Cb*  Del  bel  viso  ogni  Mtà  5'  accoglie Canz.  xiv.  43, 

Tu  àis£ù  la  M/à  eh*  ella  possiede Catta,  xvii.  37. 

la  ubbidirti  per  Mfà  dì  donna Sfst,  ii.  14. 

la  lei  s'  accoglie  d'  ogni  tiflf.ì  luce Srsì.  ii.  37. 

bettlte.     Perdio  il  piacere  della  sua  beliate I''.  TV.  34.  46  {Caru.  iv.  oo), 

Per6  qual  donna  sente  sua  UUatt  [Biasmar]  C.  ìiì.  Coko.  ii.  68  ;  8.  aoo  ;  15.  133. 

Esaa  persona  adorna  di  brltalt C  iv.  Catut.  iii.  127. 

Ckè  lo  tuo  ardore  per  la  costei  brliatt  MI  (a Cans.  ix.  59. 

Cbe  se  MittU  z  voi  Fu  data Cane.  x.  la. 

Quando  m*  appar\-e  poi  la  gran  òtita/r Caru.  kÌìì.  71. 

che  per  vostra  MtaU  Lo  face  .  .  .  cangiare K  A',  la.  100  i^Bail.  i.  ai). 

h,  dov*  eà  ...  ha  in  compagnia  molta  bfltatt Baii.  vìi.  6. 

CiNt  e  fera  donna  in  sua  btltatt  Questa Bait.  x.  23. 

Qnmdo  rìsuardo  la  vostra  beltate K  TV.  14.  63  {San.  vii.  4). 

BiiMa  appare  [in  saggia  donna  pai] K.  M  so.  ai  (-Som.  x.  9),  31,  38. 

Eiua  AriftOf  [è  di  tanta  virlutc] *^.  TV.  37.  17  (Sow.  xvi  5),  34. 

tttdlà e  iv.  Cane.  iii.  37  ;  S.  P.  xxxi.  19  ;  ci.  105  ;  cxUi.  «7. 

^^  bndk    Cb^  rado  sotto  binda  Parola  oscura  giunge  allo Cane.  x.  57. 

^K  lEM^aiv.  ft  ».     Ella  t  quanto  di  ben  può  far  natura       .     .     .    V.  N.  19.  68  i^Cans.  i.  49*}, 

^B        fincoDverni  che  la  mia  donna  mora K.  TV.  33.  i6x  (^Cane.  il.  34). 

^B        Quin<jo  r  imaginar  mi  tien  Itfn  fiso T,  TV.  33.  89  {Canz.  iii.  49). 

^"  Kon  ki  uprri  dir  betti  quel  eh*  io  sono K  TV.  33.  104  {Canz.  iii.  64). 

btOo.    Oh  quanto  e  come  &r//o  adornamento  è  questo C  iv.  30.  64. 

Wti.    che  ...  il  suo  core  mirasse  la  beltà  dì  questa  Primavera  .     .     .  K  TV.  34.  48. 

di  taala  eccellenza  di  beltà C.  iiì.  8.  133. 

per6dicu  che  la  betta  di  quella  piove C  iiì.  8,  146. 

funttjtoiwnpH^V  che  piovono  dalla  sua  6#//à C.  iii.  8.  191. 

vnldonoa  sente  per  manco  la  sua  6^^/à  biasimare C  iii.  8.  303. 

t^SBftWlii,  cioè  ntoralità.  piove fiamnieite    ■ C.  iii.  15.  133. 

fn^éotom  ,  . .  sente  sua  Mtà  biasimare C  iii.  15.  138. 

■"■^   U  quale  era  di  famosa  beltaJe K  TV.  24.  x8, 

••Ivoche  per  la  sua  beltade  .  .  .  imposto  1'  era K  TV.  34.  31. 

KHKlereiDo  lodare  1'  uomo  per  bfltttde  che  abbia C.  iii.  4,  69. 

civckuulo ...  lo  fine  a  che  fatta  fuc  tanta  beltatie C.  iii.  8.  aoa. 

Wtate.   U  quile  dalla  sua  Af/Z/K^  procede Ciii.  15.  115. 

t'ix  il  costumi  sono  &#//aftf  dell*  anima    ..........  Ciii.  15.  141. 

^tìl^nno.   Chi  non  lia  .  .  .  Btltmmo  dal  Bornio C  iv.  11.  laB. 

*«<**  .    .        C  iv.  7.  15. 

■■^W».  A  H.    nomoUami,  si  eh*  io  la  conobbi  bme K.  A'.  9.  30. 

•0^1  che  io  so  bnu  eh'  ella  non  e  saputa K  TV.  14.  74. 

9ci^soQ«&nu  •  me  dichiarare K.  TV.  14.  109. 

•««donne  ...  sapcanoArfw*  lo  mio  core K  TV.  18.  5. 

*maàf> ...  vidi  beni  che  .  .  .  non  era  tra  esse K.  TV.  18.  13. 

w»*mr,  clic  ...  sì  converrebbe  usare K  A'.  19.  147. 

F  2 


BENE 

tene.     Bf>t  negli  occhi  di  coatei  [De*  star  colui] C  ii.  Catis.  i.  36  ;  10.  6a. 

Color  che  tua  ra^onc  intcndan  bette C  ÌL  Cane.  i.  54. 

persone  .  .  .  Che  non  ti  paian  d*  essa  bfne  accorte C,  ìi.  Cana.  i.  5B, 

Nobiltate  .  .  .  Importa  sempre  ben  del  suo  subictto C  ìv.  Canx.  tiì.  90. 

seme  .  .  .  Messo  da  Dio  ncIP  anima  hfn  posta  .     .     .     .     C  iv.  Gihs.  iii.  tao;  ao.  68. 

Da  te  convien  che  ciascun  ben  si  muova Cam»,  ix.  9.  1 

Quanto  avemo  in  potenza  di  ben  fare Cohm.  tx.  xa. 

Tanto,  quanto  conosco  ben.  eh'  io  sono  Là Cane.  ix.  63. 

Dì  darle  d*  ogni  ben  gran  compagnia Cam»,  ix.  73. 

Se  ben  ai  guarda  1^  dov^  io  addito Canm.  x.  xoo. 

r  amorosa  fronde  Di  radice  di  6/»#  altro  btn  tira CanM.  x.  135  {bis>, 

quella.  Cui  par  ben  esser  bella Cana.  x,  139. 

quando  ella  è  b^n  piena  Del  gran  de^io Cana.  xi.  aa. 

Ben  conosch'  io  che  va  la  neve  al  Sole Cane.  xi.  37. 

Che  .  .  .  M'  era  la  mente  già  ben  tutta  tolta Catu.  xiii.  sol 

Che  parve  ben.  che  morte  .  .  .  giunta  fosse Cmns.  xiii.  68, 

Quella  %'irlù  .  .  .  S'  accorse  ben,  che Con»,  xiii.  76. 

Btn  è  verace  amur  quel  che  m'  ha  preso  E  brn  mi  stringe  furie       .    Cana.  xiv.  33.  34. 


beae.     ne  sapcmo  btné  dì  quelli  che  co^  rimano V,  N.  25.  1  ta. 

vede  A/-Nr  che  diverse  persone  parlano K  A'.  34.  ix 

Potrebbe  bene  ancora  ricevere  più  divisioni  V,  N.  38.  32, 

chi  bene  considera C.'i.i.  46. 

ciascun  bene  ordinato  convito -     .  C  i.  a.  a. 

non  sapere  bene  sé  menare C.  i.  a.  35. 

con  piccala  cerca  lo  bene  •  sicché  il  numero  .  .  .  del  ArNr  gli  pare  piii  C  i.  a.  65,  66. 

la  fama  dilata  lo  bene  e  lo  male C  i.  4.  s. 

la  presenza  ristrignc  lo  bene  e  lo  male C.  i.  4.  57. 

nel  male,  come  nel  bene C  i.  4.  87. 

la  presenza  ristrignc  il  bene  e  *1  male C  t.  4.  90. 

disordinato  a  ben  servire C  i.  5.  a8. 

se  bene  volemo  agguardare ^-  i<  5-  56. 

una  spada  .  .  .  che  ben  taglia C  L  5.  Bo, 

chi  cerca  bene  le  scritture C  t  7.  49. 

dare  e  giovare  a  uno,  è  bene ...  a  motti,  t  pronto  bene     .     .     .     .  C  i.  8.  14,  15. 

dare  a  uno  si  può  bene ...  chi  giova  a  molti,  fa  1'  uno  bene  e  V  altro  ; 

chi  giova  a  uno,  la  pur  I'  un  bene C  i.  6.  ao»  aa^  23. 

allì  più  comuni  A^m' tenere  fìssi  gli  occhi C  i.  8.  34. 

dare  cose  non  Ht$i$ .  .  .  pure  è  bene  .  .  .  ma  non  è  perfetto  bene   .     .  C.  ì.  8.  37,  29, 

se  noi  volemo  berte  vedere  chi  sono C  i.  9,  la. 

non  si  può  bene  manifestare C.  i.  10.  89. 

chi  vuole  bette  giudicare Ci.  lo.  93, 

chi  ^M#  agguarderiif  vedrii C  ì.  io.  lor. 

giudicando  ...  il  male  e  '1  berne C.  L  11.  04. 

libro  Di  fine  de'  beni C.  i,  1 1.  95, 

apprendere  bene  la  lingua  strana C  ì.  xi.  107, 

non  saprei  ben  giudicare C  ì^  tx  5. 

Ciò  mostrando  a  chi  bene  intenderà C  Ì,  la.  15. 

nella  maschiezza  essere  bene  barbuto,  e  nella  femminezza  essere 
bene  pulita  di  barba  .  .  .  nel  bracco  bene  odorare  .  .  .  nel  veltro 
ben*  correre C  Ì.  la.  63,  64,  66,  67. 

Io  bine  manifestare  del  concetto C  i.  xa.  93. 

in  quello  che  conosccmo  non  cosi  bene C  ìi.  1.  xtft, 

Allo  intendimento  .  .  .  bene  imprendere C  ii.  a.  50. 

dove  e'  mostra  bene  sé  avere  seguito C  ii.  3.  33. 


BENE 


Fac«  piacer,  per  Am  servire  altrui     ....  ^j^BKT*    -     -  Cam»,  xiv.  38. 

Cht  Y  aom  può  òfM  scr^'ir  centra  talento Catv,  xiv.  45. 

tfcMO  .  .  .  Ch'  ■  h^M  far  tira  tutto  ìl  mìo  potere Csm&.  xiv.  51. 

ta  prender  modo  e  via,  che  ti  stca  bme CatiM.  xiv.  86. 

Cbe  quel,  da  cui  convien  che  'I  Ò€h  s'  appari Canz.  xvì,  25. 

Che  tii  aai  h*n,  che  pjccìot  tempo  ornai  Puotc Cohs.  xvì.  67. 

^icUa  eh'  e  d'  ogni  /•#«  la  vera  porta Catta,  xvìi,  15. 

A«t  vcf^o  che  *1  mio  fin  consenti  e  vuoi CaM*.  xvii.  a6. 

La  qual  tanto  di  t^n  più  eh'  altra  luce Caiis.  xvii.  38. 

Aaior  potrà  Atm  dire  ovunque  regna Oin-t.  xvii.  44. 

!■  vedi  Am  com*  e  sottile  Quel  filo Catis.  xvìi.  61. 

|C«ttt  qoalc  ocDÌ  ^n  surge  e  s*  annida Catts.  xviii.  15. 

Noa  preludo  a*  tuoi  ò^n  chi  non  n*  é  degno CanM.  xviii.  43. 

Cflavtcti  che  .  .  .  vesta  L*  un  òmf  e  1'  altro  male Cau»,  xix.  68. 

Ma  virtù  pura  in  ciascuno  sta  6rw C«na.  xix.  69. 

giami  .  ,  .  Simili  Arm  al  cor  gentile  accosta  ...  Cane.  xix.  107. 

Cké  tmmaa  Arn  ch<r  dentro  i  quel  eh'  io  dico     ....  ...  C<tn*.  xx.  18. 

Tv  Mt  Iwn  come  gaude Cam.  xxì.  7. 

C    a  dii  bfné  lo  intende C  ir.  4.  33. 

OHBC  poò  vedere  chi  A#wr  considera C.  ii.  4.  63. 

CHM  pnò  Arw  ritrovane  chi  vuole  ....  C.  ii.  5.  51. 

•  étm  Intendere  la  prima  parte C.  ìì.  7.  3. 

•e  fcm  si  pensa  sottilmente C  ii.  9.  107. 

Bfn  pnò  dir  conaoUttu  .     , C.  ii.  io.  fli. 

E  Am  al  dee  credere C  ii.  10.  63. 

La  ^aalr  parte,  a  &rH/ intendere    ....  .     .     .     .  C.  ii.  XI.  8. 

cfca  baao  della  persona  ArK«  sperare  ....  ...  C  ii.  ir.  35. 

IteSa  eoaa  in  donna  sta  più  hme,  chr  cortesia C  ii.  1 1.  55. 

la  ^^maàctzM  ...  su  A«hc  accompagnata ...<".  ii.  11.  70. 

^■al  laaie  ehe  mostra  il  ben*  e  . .  .  della  persona  .     .     .  T.  ii.  1 1.  73. 

^■ctt  elle  intesdano  te  6r»w C  ii.  i3.  47. 

ai  paMaoe  bella  federe,  per  chi  b*M  guarda C  it.  la.  69. 

g^rtlfiia  htm  che  la  filosofìa  .  .  .  fosse C  ii.  13.  37* 

■è  gfi  «dilori  erano  tanto  htm  disposti    ....  .     ,  T.  ii.  13.  61. 

Aca  Ckc  *l  vero  e  ti  bent  dello  iqteltetto  ...  C.  ii.  J4.  43. 

aa  la  Luna  ai  purda  btntn  due  cose  si  veggono C  ii.  14*  70. 

«M  li#«  coasiders  sottilmente T.  ii.  14.  143. 

ta  SfwrMnja  rhr  a  bm  giudicare  ...  si  conviene C  ii.  14.  337. 

•r  Asaw  si  guardano  ■  ■  .  questi  tre  numeri ■..('.  ii.  15.  24. 

mmm  ai  pi^  Arar  sapere C  ii.  15.  61. 

Qm  ai  wùle  trm  attendere  ad  alcuna  moralità C.  ii.  16.  50. 

aa  Avo  sé  guarda  ehi  dncendc  e  ehi  sale .  C  ii.  16.  76. 

•e  Imi  si  mira  la  predetta  ragione C.  iii.  r.  53. 

CM<e  gli  oomint  .  .  .  btn  vivacemenCc  colorati C  iii.  3.  74. 

aa  i«iw  ai  guarda  ...  E  quella  uraiione  si  può  dire  che  brtu  venga  C  iii.  4.  85.  37- 

V  il  prete  allo  imperadore C  Hi.  4.  74. 

k  terra  ooJ  mare  em  àmt  il  mcuo  di  tutto C  iii.  5.  47. 

1  suo  hfm^  ^  grande  in  si  .  .  .  secondochè  il  suo  btni  è 

iaahnii C.  Iii.  7.  5,  7. 

KMtiorganJ  conviene  a  Arw  rispondersi C.  iii.  8.  9. 

■'l**...  cAi  *"^^'*  •*»'"" t.  iii.  8.  8a. 

*^  dei  la*W'  <?"*"'"  ***"""***"*  '     ■  ...  Cui.  8.  180. 

"'■***'^»  a*«o««°  **  »^*'^"*'  ^  "'•  *•  *®*- 


BENE 


bene.     Ella  sa  hnty  che  se  il  mio  cuor  si  crulla CaH&.  xx\.  ai. 

/^M  avria  questa  donna  il  cor  di  g^hiaccio Oiwa.  x3ti.  37. 

Ma  bnt  ritorneranno  i  fiumi  a*  colli  Prima  clic S*st.  ì.  31. 

Amor,  tu  vedi  bttt,  che  questa  donna Stsi.  Vi.  1  ;  V.  E.  ii.  13.  961 

Elntralc  in  core  ornai,  che  n'  é  ben  tempo 5«»/.  it,  53. 

Che  lo  cor  mio  per  lei  suo  btti*  impietra Sest.  W.  9. 

Vostra  cem  .  .  .  Btttt  e  mirabil  cosa Bali.  ìv.  a6. 

Ha  non  si,  eh'  io  non  senta  brut  allora K  JV.  i<.  91  [Som.  vii.  13). 

Tu  rassomigli  alla  voce  fitn  lui K  A',  aa.  91  {Soh.  xÌÌÌ.  3). 

J5>H  è  con  quella  donna  quello  amore K  iV.  36.  41  {St»u  xix.  13). 

Sicch*  io  lo  intendo  bru^  donne  mie  care V.  N.  43.  60  {Som.  xxv.  14). 

Bm  gli  de'  1  cor  passar,  se  non  s'  arretra San.  xxxi.  6. 

Am  può  con  nuovi  spron  punger  lo  fianco Stm.  xxxvi.  la. 

E  perdi  per  lo  vano  il  Arrf  sicuro 5oif.  xxxviì.  14. 

Guardate  A<rtf.  s'  io  son  consumato San.  xlì.  la. 

Che  il  b€t$  non  trova  chi  albergo  gli  doni Son.  xlvì.  8. 

Da  poi  che  il  bm  e'  è  si  poco  rìcolto Som,  xlvi.  14. 

BtM  ha  le  sue  sembianze  si  cambiate Son.  li.  5. 

bene.    Bfìt  è  altra  cosa  visibile  ;  ma  non  propriamente C  iii.  9.  55. 

non  ponendo  bene  proprio  mente  s*  egli  è C.  iU.  io.  75. 

r  abito  della  facundia,  cÌo£  del  ben*  parlare C.  ìiì.  [3.  85. 

gran  parte  del  suo  bene  ...  è  conceduto C  iti.  13.  89. 

Platone,  delH  beni  temporali  non  curando C.  iti.  14.  76. 

il  qua!  è  massimo  bene  in  Paradiso .  C  iiì.  15.  ao. 

perchè  bttit  siano  ricevute C.  ir.  a.  65. 

se  bmr  venimo  a  cercare  li  loro  prindpìi C  iv.  a.  88. 

E  brn  è  Signore^  che C  iv.  a.  X4tiw 

fare  sì  convengono  a  bnte  prendere  l' intelletto C.  iv.  3.  14. 

1'  ufficiale  .  .  .  nullo  a  bfu  dì  tutti  tntendea C  ìv.  4.  9B. 

per  amore  del  pubblico  bene C  iv.  5.  xao. 

chi  ben  guarda  luì  nella  sua  prima  voce       C.  iv.  6,  az. 

pare  Tullio  recitare  nel  primo  di  Fine  de*  Beni C  iv.  6.  tio. 

Congiungasi  la  .  .  .  Autorità  ...  a  bene  ,  .  .  reggere C  iv,  6.  167. 

colui  che  .  .  .  non  fosse  berte  camminalo C  Ìv.  7.  84. 

La  Ragione  scrìtta  ò  arte  dì  bene C  iv.  9.  88. 

Promettono  ...  se  ben  sì  guarda C  iv.  la.  40. 

al  termine  del  suo  Sommo  Brne C  iv.  1».  155. 

qualunque  cosa  vede,  che  paia  avere  in  si  alcun  bene C  iv.  la.  156. 

piccioli /mv»' le  paiono  grandi C  iv.  la.  159 

^Irf*  puote  ancora  calunniare  r  avversario C.  ìv.  13.53. 

V  una  .  .  .  r  altra,  che  è  privaswne  dt  bene C  iv.  13.  95. 

/fi*»  lo  sanno  li  mìseri  mercatanti C.  iv.  13.  iot. 

Anche  (  ;»rr'r/a.ffi'oiw  f/i' Af»r  la  loro  possessione C  iv.  13.  133. 

che  à  virtù,  la  quale  è  perfetto  benr C,  iv.  13.  136. 

dicendo  che  f/rn  vogliono  .  ,  ,  poterai  fare C.  ìv.  14.  49. 

tanto  è  più  cagione  di  é'ene ,     .  C  ìv.  14.  64. 

Nobiltà  in  tra  li  ^ni  sì  d  commemorata C  iv.  {4.  64. 

che  .  .  .  asini  ben  si  possono  dire  coloro C  iv.  15.  6a. 

Ben  sono  alquanti  folli  che  credono C  iv.  16.  59. 

la  quale  fa  noi  ben  convivere  cogli  altri C.  iv.  17.  54. 

Bene  si  pone  Pmdrnsa  .  .  .  per  molti  essere C  iv.  17.  77. 

ciò  *  manifesto  a  chi  ben  vuole  por  mente C  jv.  17.  no.. 

eh*  così  A^-^v  si  vcrrebl»c  alla  conoscenza C  iv.  17.  ia8 

tocca  Kobìltadc  che  bene  e  vera  salute     ...  C  iv.  19.  75. 


BENE 


Hie.     Bm  ti  faranno  il  nodo  Salomone Som.  liìi.  r. 

V*  htm  m'  é  detto  che  tu  sai  un'  arte Son.  liii.  9. 

M&AtfH  ne  colse  male  a' fi' di  Stagno Son.  liii.  14. 

lo  fton  ben  certo,  che  rfl(pt>n  ti  tira S.  /*.  vi.  4. 

CooTcrtmii  al  òm  fare  presto  presto S,  P.  vi.  fj. 

Per  cui  conoscerai  li  brni  sumnii S.  P.  xxxi.  60. 

Poichè^  conosco  A*h  la  mia  malizia S.  f.  I.  io. 

E  't  cor  contrito  e  Ar«*  umiliato  Si  può  chiamare ..,,..,  5.  P.  1.  65. 

Signor,  im  che  Sion  sìa  òfn  guardato ,     .     .  S.  P.  [.  67. 

Tu  K»i  à*n,  eh*  io  di  terra  son  composto S,  P.  ci.  97. 

Brm  so,  che  se  tu  guardi  alle  peccata S.  P.  cxxix.  7. 

Ha  pur  quand'  io  ho  àrM  cunsiderato .  S.  P.  cxlii,  aa. 

E  che  al  mio  Ar»/ far  sono  ribelli 5.  P.  cxlii.  64. 

e  da  cui  tutti  i  ArmProccdon  acmpre  di  òen  operare P,  F,  tt,  ta. 

Dunque  a  òtm  far  cìaschcdun  sì  conforti  ;  £  '1  Paradiso  per  òrn  Du* 

«petti P.  /".  55.  56* 

avesse  ogni  bontk  raccolta P.  F,  93. 

te  dal  falso  il  vero  io  btn  diparto P.  F.  134, 

iè  egli  intende  A«M  r  orazioni ,  P,  K  136. 

Acci^che  bff*  attenti  tutti  nui  . .     siam P.  F.  i8t. 

Perche  &  attrista  veggeodo  altrui  ótfiw P.  F,  iS^ 


te»,   vergogna  non  è  laudabile,  né  sta  Òené  ne'  vecchi  né      .     .     .     .  C  ìv.  19.  64 

qjBolo  divino  dono  ...  eh'  é  bcru  divino  dono C.  ìv.  ao.  50. 

hutte  . .  .  r  anima  stare  non  brnt  nella  persona C  ìv.  ao.  70. 

■ctlc  Dcir  anima  che  bm  siede C  iv.  ao.  83. 

M  Ara  sa  guarda C.  ìv.  ao.  94. 

in  quanto  dice  :  wr/r  anima  hfn  posta C.  iv.  ao.  98. 

««ondochè  t .  .  .  principio  di  tutto  Un* C  ìv.  ai.  4. 

'he  ...  U  ÌHUÌIfftnaìf  l'irtit  sìa  bene  astratta  e  assoluta C  iv.  91.  73. 

K questo  non  è  A^N#  culto C  iv.  ai.  laa. 

dieruono  s*  ausi  a  btn  fare C  iv.  ai.  laB. 

Tullio  in  quello  Hrl  Fint  dr  Beni ,     .     .     .  C  iv.  aa.  16. 

'<lkteQere  dietro  a  quello  che /)fH«  comincia C.  iv.  aa.  63. 

diì  Art  riguarda  la  precedente  ragione C.  iv.  aa.  93. 

che. . ,  Unt  la  può  avere  per  vna  d'  insctazionc C  iv.  aa.  130. 

*^^  quello  volcmo  guardare C  ìv.  aa.  148. 

ilioilrare  nella  città  del  bm  vivere C  iv.  34.  1 15. 

^pDUrbbe  alcuno  dire  così    .......  C  iv.  94.  r3o. 

^  taeecssaiia  ...  a  btn  entrare C  iv.  35.  5. 

'^clic  Atm»  appare  Vfrgogna  essere  necessaria C  ìv.  05.  X17, 

**"**  opera  btne,  che  '1  corpo  è  bmt .  .  .  ordinato  e  disposto  ...  E 

90*ndo  egli  è  bfnf  ordinato  e  disposto ,     .    C.  iv.  95.  130,  131,  133. 

~^'^i>M  ano  sciulto  cavallo  .  .  .  bfnt  non  sì  conduce C  iv.  a6.  46. 

^  '^he  btn*  appare  questa  essere  necessaria C  iv.  a6.  1 18. 

^fa  di  dire  btné C.  iv.  97.  la. 

^^lli  die  si  sapesse  ben  trarre  della  punta  d'  un  coltello  .     .     .     .  C.  iv.  37.  sa. 

v^BelU  c^^  f^ff  ^  fj„j(  malvagia  cosa  fare C  iv.  37.  54. 

rf  *"«  i\  mira 


vengono C.  iv.  97.  57, 

.  imperocché  allora  è  buono 


■*«  se  volemo  ben  mirare  al  processo C.  iv.  37.  109. 

***>vicim  .  .  ,  ragionare  Io  brn*  . 

.  '^gioQarc  lo  btntt  quando C  iv.  37.  143,  145. 

^^«^mpodadare  e  b*m  avventuroso C  iv.  97.  179. 

questi  nobili  calaron  le  vele .  .     .     C  iv.  aB.  63. 

«oche  ...  e  ò#w  li  può  benedir^     ....  ,     .     .     C.  iv.  aB.  83. 


BEN£ 

bene.    Segue  il  mal  Tare»  e  partesì  dal  bitit P.  F.  iga. 

Accidia,  eh'  og^ì  ben  nemica  guarda .     .     P.  F.  193. 

AI  dispetlar  è  pronta,  e  al  ben  è  tarda P.  F.  195. 

benedire.     E  bf*tfdice  li  tempi  passati C  iv.  Cunm,  iiL  139. 

D.illa  sua  madre  vergin  btnedeHa ,     P.  F.  50. 

che  .  .  .  sotamcnte  lui  benedicintno P,  F.  159. 

La  Vergin  bmedctta  pu^  a  diritto  Laudiamo  e  bcDcdiamo,  anzi  che 

fine  Facciamo P.  F.  339,  333. 

Sopra  ogni  donna  bmtdttia  sia .  .     .  P.  F,  343. 

E  '1  frutto  .  .  .  Sia  ItenrJrf/o,  e  noi  tiri  con  seco P.  F.  946. 

Vergine  btttfdttfa,  sempre  tu  Ora  per  noi P,  F.  m^. 

benefattore.    E  quegli,  che  a'  bffte/ailor  fan  torti S.  P.  xx%v\u  79. 

bene,     la  ,  .  .  che  hm  ò  madre  dell*  altre  virtudì C  ìv.  aS.  137. 

coloro  che  hanno  udito  il  hnte  dell!  suoi  maggiori C  iv.  119.  65. 

e  A#N  è  vero  che  nobile  si  dice C  iv.  39.  88. 

Bfnr  è  sna  amica  Nobiìtnfff C  iv.  30.  59. 

Benedetto,     quegli  che  a  san  Bmedetlo  .  .  .  sì  fa  .  .  .  simile     .     .     .     .  C  iv.  a6.  69. 

benedire.     O  Beatrice,  bewdfita  sii  tu .     K  M  33.  tot. 

Pensa  di  benedire  lo  di  eh'  io  ti  presi K  A".  34.  10. 

che  benedetto  aia  lo  Signore  che  ...  sa K.  A.  36.  18. 

sotto  I*  insegna  dì  quella  reina  bevedetta  Maria V.  N.  39.  9. 

che  questi  dicea  solo  per  questa  benedetta F.  ^.  33.  13. 

per  vedere  quella  imagine  ÒTN/^/M /'.  A^4i.3. 

il  nostro  intelletto  5' abbia  a  quelle  ArH«///V  anime 1'.  A'.  43.  38, 

di  non  dir  ptii  di  questa  benedetta f '.  A.  43.  4. 

cioè  di  quella  benedetta  Beatrice K  A.  43.  15. 

se  quello  benedetto  Scipione  giovane  non  avesse  impresa  V  andata  in 

Affrica C  iv.  5.  169. 

a  ricevere  questa  benedetta  .  .  .  infusione C  ir.  ao.  63. 

r  altra  si  è,  eh*  ella  benedire  ii cani nt ina  che  ha/atto C  iv.  aB.  il. 

E  benedice ...  la  nobile  Anima  .  .  .  li  tempi  passati^  e  bene  li  può 

benedire C  iv.  a8.  Sa,  84. 

però  ^we/f'cY  la  via  che  ha  fatta C  iv.  a8.  95. 

beoefktttore.     Dio,  eh*  £  universalissìmo  Benefattore C.  ì.  8.  17. 

esso  essere  stato  a  me  grandissimo  benefattore Ci.  t3.  44. 

si  mostri  conoscente  ver  lo  benefattore C.  it  7.  37. 

beneficare,    quando  da  lui  t  beneficato C.  iii.  1.  64. 

io  .  .  veggendo  me  beneficato  da  lei C  iii.  1.  71. 

che  .  .  .  questa  Donna  è  da  Dio  benefieata  e  fatta C.  iii.  6.  199. 

beneficio,     perciocché  misericordia  è  madre  di  benefieio Cui.  6a. 

prende  simiglianza  da' ^rr/fnV  di  Dio C  i.  8.  16. 

acciocché  sia  nel  beneficio  la  pronta  liberalità C  i.  9.  3. 

lo  Latino  avrebbe  a  pochi  dato  lo  suo  £tfMr/Vab f '.  i.  9.  a8L 

il  bmefido,  lo  stadio  e  .  .  .  sono  cagioni C.  i.  la,  04. 

^i  beneficio  t  coneordia  di  studio t.  i.  (3.  5. 

ho  da  lei  rìceviilo  di  grandissimi  heneficii .  .  .  intra  tutti  i  btntfiiu  t 

maggiore  quello ^.  Ì-  13.  9,  to. 

grandissimo  beneficio  ho  da  lei  rìce\'Uto C  i.  13.  ax. 

quando  1'  uomo  rice\'e  beneficio C  ii.  7.  3^ 

se  egli  é  beneficio C  ii.  7.  3161, 

non  possa  simile  beneficio  rendere  al  signore C.  iii.  1.  63. 

soperchia  quello  ...  in  beneficio  di  virtù  e  dì C.  ili.  6.  toa. 

Grido  alla  gente  .  .  .  dicendo  loro  lo  suo  beneficio C.  iii,  15.  135. 

a  liberalità  di  benefica C.  iv.  1 1 .  1 14, 


73  ^^^KF  BCSTIALITAUE 

sicché  non  esca  Dc\  imtf/Uùj  \oda CtgMt.  x,  11-7. 

/'.  benigno. 

ite.     klU  scn  va  . . .  BétttgMamen/t  d' umili»  vesluta  K.  /V.  36.  43  (Sem.  xv.  6). 

Btmìgw«mtwtr,  e  sabito  ...  Ti  degnasti S.  P,  xxxi.  38. 

bBa%llltBdie.     che  I«  òtMtgniiatU  Del  tuo  Spirito  ...  mi  conduca     .     .  S.  P.  cslii.  52. 

bCnScnitetC      Ma  sola  fu  sua  f^^n  innigMiiaU V.  N.  33.  60  .CanM.  tii.  30). 

^^nck     Ch*  entrar  non  vi  può  spìrito  btufgMO.     .     .  V,  N.  33.  74  (Ctuts.  iìi.  34). 

<!•¥•  malute  .  .  .  quella  benigna  e  piana Son.  xx\x.  io. 

Ma  pur  btmgno  sei  a  chi  sospira S.  P.  \-\,  6. 

Che  m'  ascondeva  il  tuo  benigno  volto S.  P.  xxxi.  34. 

B  [*l]  tuo  hntigmo  ndire S,  P.  cxxix.  4  ;  cxlii.  a. 

D  notna  Slcoor  Dio  .  . .  btH^o  ...  ci  dimostra P.  /*.  1 19. 

r  afmaieol.  Che  a  lui  <w>n  fatte  benigHt  e  divote P.  F.  137. 

L     E  1  rato  ber  nescolava  con  il  pianto 5.  P.  ci.  33. 

11^     Uomo  non  ipà,  ma  bt^tia  cfa*  uom  somiglia Cans.  x.  33. 

credendo  comperare  un  nomo  per  lo  benr/Scw C.  iv.  11,  xas. 

Alci» andrò,  per  li  auoi  reali  bfnefidi C.  iv.  iz.  195. 

«fpwcchiaU  ...  a  ricevere  del  suo  bttujMo  ........  C  iv.  si.  103. 

4ctB  ...  Sloaofit  che  de'  bttufidi  hanno  parlato C.  iv.  33.  a. 

te  porgere  i  suoi  betufifii .  . .  utili C  iv.  33.  4. 

acoocAt  ...  dia  loro  dcUi  suoi  benffidi C  iv.  36,  90. 

ito»    che  1  mio  bfn^adto  fu  contento C  ii.  3.  ao. 

per  bttttvoUnaa  Jt  Inngtì  ojnsueiudint C  i.  13.  5. 

ci  è  iftaU  U  btmtvoUHBtt  Mia  cotMutHtiiMt .     .     .  C  i.  13.  59. 

ko  KTvta  con  cmo  hfttvoUnMa C.  i.  13.  61. 

C/.  tmlvoleoaR. 

f  rBfidiaairaa  e  umanissima  benignità  sì  richiedesse     .     .     .  C  iv.  4.  109, 

h  ammirabile  e  benigno  Seminatore C.  ìv,  3i.  114, 

che  fa  r  una  delle  paai  bernvottnlt .  .  .  che  fa  V  altra 

parlr  anche  bennxiienU C.  tii.  11.  63.  65. 

wcchè  U  bemitUmmi  sia  da  ogni  parte C  iit.  1 1.  78. 

ecké  .  . .  r  nanifeslamcnto  di  bttùvdenaa  nasce C.  iiì.  11.  86. 

ò«i  pia  vile  villano  che  mal  AMWfW  del  Silc  o Civ   14.  116. 

e  piii  volle  betitmmmmva  la  vanilA  degli  occhi  miei    .     .  V.  N.  38.  6. 

la  pnaoa  è.  che  besUmnàm  V  ora  che f.  ii.  10.  3r. 

BllL     rotala  sono  quasi  batti C  i.  6.  35. 

dii  dalla  ragione  si  part«  . .  .  vive  b»9tia       ...  .     .     .     .  C  ii.  8.  36. 

k  Anftr  non  pensano .  C  ii.  8.  99. 

Mtf  tfktt  pur  delle  minori  batte C  ii.  8.  sr. 

iMiaw  . . .  apirìto  . .  .  d'  altra  besiìm  abbemincvolc C  ii.  8.  33. 

aìoevae  imHc  bftt»» . . .  vcdrmo .    .     .  C  iit.  a.  1 10. 

aaa  ««ciitlo  U  «ensibile  apparenza,  siccome  bgstia C  iii.  3.  79. 

^■■•1  BOB  pare  essere  altro  che  béstia C\  iiì.  7.  83. 

cte  aArana  AtOm  fa  atti -  C.  iii.  7.  loS. 

«  «orto  amw,  ori  i  rlmaso  bntia .  C  tv.  7.  138. 

par  la  ipiale  V  nomo  dalla  bntim  ai  parte .     .  C.  ìv.  io,  40. 

Qm  aa  ae  .  .  .  que'  delle  beUi*  vadano  giuso C.  iv.  15,  70. 

C— toiu  arapre,  come  be*he  in  grosaciia  vivono C  iv.  15.  149. 

aoM  por  * . .  ma  . .  .  neJle  braiie  ha  sirotliludiiie C.  iv.  ao.  47. 

UìIb.  qocllì  che  in  Ju^JU  postura  veggiono  erba...  gire  mangiando  C  i.  1.  60. 

coii  CMac  Bovini  oono  .  .  .  b^Mtnfii r.  tv.  ao.  35. 

'^■pQader .  .  .  col  coltrilo  a  tanU  bestialità T.  iv.  14.  107. 

^^  tutte  l£  b€*i»aht<^*  quclU  è  atoluosiroa     .     .     .     .  C.  li.  9.  56. 


BEST1UOLA  ^^^^^^^^^^^  74 

Bianca.    Biancot  Giovanna,  Cortese  chiamando Cann.  x.  153. 

biancbìre.     Al  .  .  .  son  (punto  ...  ed  al  bianchir  de'  colli  .....  S*st.  i.  9. 

bianco,     end'  io  rimango  bianco Catta,  xii.  47. 

£  poi  sì  solve,  e  cade  in  bianca  falda Cann.  xv.  ao. 

che  il  mondo  versi  I  /iMiicA/fìori  in  persi Catta,  xx.  79. 

E  che  gli  fa  tornar  dì  bianco  in  verde S^sf.  i.  1 1. 

colli  .  .  .  biat$chi  più  che  fior  di  nessun'  erba Sést.  iii.  3. 

E  spero  formi  bianco  più  che  neve S*  P.\.  06. 

al  pellicano.  Ch'  essendo  bianco  come  il  bianco  giglio  ...  sta  .    .     .  S,  P.  ci.  l^  ^Au'l 

blasmare.     Dì  ciò  si  hiasmi  il  debole  intelletto C.  iii.  Cohm.  ii.  16  ;  4.  119. 

qual  donna  sente  sua  beliate  Biasmar  per C  iii.  Cant.  ii.  69. 

Non  è  pura  virtù  U  .  .  .  Poicb*  è  biasmata,  Negata Catu.  xtx.  59. 

bestiuola.     oh  istoltissime  e  vilissime  bcs/iuo/e  che C.  ìv.  5,  73. 

biada.    Cerere,  la  quale  dissero  Dea  delle  biadt C.  iì.  5.  44. 

Oh  buone  biadt C  iv.  ai.  iia. 

siccome  nelle  biadf  .  .  .  cosi C.  iv.  aa.  37. 

siccome  V  erbetta  di  diverse  biadt C.  iv.  aa.  45. 

non  pur  nelle  biade  ...  ha  similitudine C  iv.  aa.  46, 

biado,     dire  ìiì  può  di  biado  e  non  ài  Jbrnttnto C  i.  5.  5, 

pane  di  biado^  e  non  di  Tormento ..Ci,  10.  4. 

purgato  .  . .  dall'  essere  di  biado C.  i.  13.  80. 

bianchezza.     Galiten  è  tanto  a  dire  quanto  bÌAHchtMtM  :  e  bianehMaa  è 

un  colore  pieno  di  luce C.  iv.  aa.  187. 

questo  bianchcaaa  è  pìU  nelli  granì  prima C.  iv.  99.  105. 

bianciUsslmo.     vestita  di  colore  bianchissimo K  ^V.  3.  6. 

un  giovane  vestito  dì  bianchissime  vcstimenla K  A^  la.  16. 

avessero  dinanzi  loro  una  nubJIctta  bianchissima V,  N,  33.  53. 

£  ancora  la  Geometria  ò  bianchissima C  ii.  14.  aai. 

bianco,     che  donne  le  coprissero  la  testa  con  un  bianco  velo  .     ,     .     .  V.  N.  aj.  65. 

intra  tutte  le  stelle  bianca  si  mostra C  ii.  14.  303. 

la  Galassia,  cioè  quello  Aiianrp  cerchio C.  iì.  15,  9. 

trovarono  un  giovane  vestito  dì  éf'awflj C,  iv.  aa.  153, 

uno  giovane  irovano  in  òiaftcAi  vestimenti C.  iv.  aa.  167. 

onde  si  dice  una  bianca  massa,  perchè  li  grani  .  .  .  sono  bianchi  .     C.  iv.  39.  103,  105. 

cosi  secondariamente  bianca  diccrsi  può C.  iv.  39.  108. 

siccome  a  fare  una  bia$tca  massa  convengono  vincere  i  bianchi 

granì C.  tv.  sg.  tu,  ita. 

siccome  d'  una  massa  bianca  ...  si  potrebbe  levare C.  ìv,  09.  118. 

Biaate.     lo  primo  .  .  .  ebbe  nome  .  ,  .  ìl  sesto  Biantt C  ìii.  11.  40. 

biasimare,     la  ragione  perch'  io  mi  muovo  a  biasimarfa V.  N,%.  69. 

che  il  parlatore  non  lodi  o  non  biasimi  quelli,  dì  cui C.  i.  a.  19. 

qualunque  cosa  è  per  sé  da  biasimarv C  i.  a.  a6. 

chi  biasima  sé  medesimo C.  i.  a.  39. 

lasciare  di  parlare  so  biasimando C  i.  a.  43. 

discoprendo  si  biasima C  i.  a.  54, 

villanìa  fa  chi  .  .  .  biasima  dinanzi  al  viso  alcuno C.  i.  a.  74. 

cadere  in  colpa  ...  di  biasimarsi C  i.  a.  78. 

siccome  il  mal  fabbro  biasima  il  ferro  ...  e  il  mal  citarista  biastma 

la  citara C  i.  11.  78,  8a 

chi  vuole  vedere  come  ...  è  da  biasimmre C.  L  11.  90. 

duuiman^o  lui,  sì  credono  scusare Ci.  11.90. 

AMAffNUvOMO  lo  Latino  Romano C  i.  11.  96. 

non  biasimando  di  non  sapere  ...  ma  biasima  quello  che  è  materia 

.  .  .  siccome  colui  che  biasimasse  il  ferro C  i.  11.  118,  1 19,  ^  ^ 


75 


BOCCA 


ac  vi  p«rc  .  .  .  Non  sia  da  \-oi  biasmato    .... 

Di  te  AMMNttfr  U  Ungila  V  affatica K  A'. 

Che  dcir  . .  .  Cotanto  lode  quanto  hiasmo  preiza     .... 

b  mal  fatata  Moglie  di  Bicri  vocato  Forese 

Bn  li  Carmnno  il  nodo  Salafflone.  Bìai  Novello 

tlim  Novet,  figliuol  di  Don  so  cui 

Di  Btea  e  de'  fratei  posso  contare 

Io  vidi  monna  V'anna  e  monna  Bia  Venire      .     .     .     -    V.  N.  »^ 

T.  noona  Vanna  e  monna  Btn .  .  .  ponesse 

rongTTi^rsi  .  .  .  Con  luci  A«rrA*  e  torte 

Che  ne*  ^mWi' capelli ,  .  .  Metterei  mano 

S' io  «mai  le  bionde  treccie  prese 

rmfte»  . ,  .  che  s'  asciugfa  con  la  trrccia  biontia 

Non  bai  che  ti  &Ù£^i  scioperare 

Ma  par  biaegna^  che  da  questi  guai  ...  mi  cavi 

I.'  angoacia  .  .  .  spira  Fuor  della  botta  s) 

dolfiMi  la  èons  Degli  uomini  a  cui  tocca 


Ball.  iv.  43. 
8.  50  {So>9.  iv.  6;, 
C'anx.  xix.  ia8. 
Stm.  liL  X 
SoH.  liil.  a. 
Som.  liv.  I. 
San.  liv.  ta. 
.  58  (Sem.  xiv.  9). 
Som.  XXX ìL  9. 
Gtns.  xviii.  9. 
CanB.  xiì.  63. 
Gina.  xii.  66. 
CaiLM.  XX.  51. 
Stm.  liii.  13, 
S.  P.  cxlii.  58. 
OiMa.  xi.  99. 
CrtMj.  XX.  66. 


««Htf^^ 


é  .  . .  u  biasimtarr  ancora  i  suoi  avversari C  I.  12.  14. 

dee  r  amico  suo  bMsimare  palesemente C.  iiì.  i.  50. 

4Ì  òò  è  da  bMsimarf  la  tifkilitù  iffir  itlffletto  e C  iti.  4.  37. 

V  CfH  é  difettjvot  degirio  essere  Liasiutata C  iii.  4.  50. 

A  rio  non  £  1*  uomo  da  btivamar* C  iiL  4.  96. 

•e  k>  non  polca  intendere,  non  sono  da  biashnarw     ......  C  iii.  4.  105. 

non  semo  noi  da  hia^mìarr C.  iii.  4.  116. 

donna  sente  per  manco  la  sua  beltà  btasitttarg C  iii.  6.  203. 

igmmi  éiamMéi  .  .  .  sente  sua  beltà  òtasimtitt C.  iii.  15.  138. 

G  ^oali.  bimstmattlot  credea  fare  dispiacere C  iv.  r.  39. 

irvrrmtf.  che  non  è  .  .  .  cosa  da  biasiman C  iv.  8.  135. 

la  qual  cnsa  é  .  ,  ,  sconvenevole  e  biasimrwUt  .     .     .     .  ^.  A^.  39.  37. 

ooMumi  .  .  .  che  sono  sconci  e  btanwwwtii C.  i.  t.  i»a. 

re  sé  medesimo  t  per  sé  biammtvoit C  i.  a.  g&. 

I  urvfabe  bmmmfiy>U  operazione  .  .  .  co^t  t  bùtsÌMiffoU  muovere 
In  eoa..  . .  E  pcnxxrhè  btasinttvol*  à  invano  adoperare,  bùtsi- 

è  BOB  solamente  a  porre  la  cosa C  i.  B.  64,  67,  69,  70. 

é  commendare  quella C.  ì.  11.  108. 

4ac:n«  di  &HUvmo  e  d'  abbom  inazione C.  i.  1.  44. 

B  pro|ifio  tia  w'wio  è  da  fuggire C  i.  3.  56. 

—  p4t  tx'two  dare  al  fcrrn C.  i.  11.  104. 

perc^  .  . .  credendosi  alcuno  dare  loda,  dà  bùuirmo C.  iii.  io.  78. 

nd  Proemio  della  B*f>òta C  tv.  5.  144. 

•I  piano  .  .  .  che  non  ha  bt'migno  d*  alcuna  divisione     .     .     .  K  TV.  «6.  53. 

te  d«l  buojpto  del  suo  signore C  i.  5.  40. 

ai  dtrizza  allo  bùogMo  dello  ricevitore C.  i.  8.  108. 

le  case  prcodauo  ogni  loro  biaogMo ^.  iv.  4.  43. 

tn  Uvm  ...  ti  cui  principi  cibano  ...  a  biwogno C  Iv.  6.  I79> 

a.    déen  deila  Amw  eh' £  fine  d*  Amore ^^  ^.  19.  134. 

te  ^Mle  crm  delle  operaiioni  della  sua  fiocca     .......  K  Ar.  19.  138. 

In  nobtifuima  parte  della  sua  Aorm T.  A^.  ai.  a8. 

doe  a^ri  della  s'ia  boera .  K.  TV.  ai.  50. 

a  £irc  d)  sé  ne  lU  Ao«oa  dì  ciascuno   ....  .  C  i.  3.  nn. 

^  leiU  btetw  mentrtce .  C.  i.  is.  150. 

•Witt  ^/valore  «>!*■  ■»*  ***«=■  ^'^^'  -  .  C  ii.  6.  96. 

h4nj»     , i^re .  Cii.13.55. 


itiptrUre 


ftoghi 


cioè  ocgli  oedkie  nella  bottu 


C.  iii.  a  69 


BOCCA  ^^^^mm^^^^^^m        a| 

bocca.     Acciò  che  U  mìa  bocca  .  .  .  Possa  manifestare S.  P.  i.  59>^^| 

e  poi  con  propria  boera  Confessa  il  mal P-  F.  107.  ' 

boccone.     E  'mondi  che  '1  fu^ire  el  mal  boccone  Sarebbe        ....  Som,  tiiì.  7. 

bontà,     donna  .  .  .  Che  sua  beltà  dischiera  Da  naturai  bottià  ....  Cans.  x.  146. 

Tanto  quanlo  alla  tua  bontà  9*  avviene Cfinz.  xiv.  6^ 

£  tutto  ciò  ,  .  .  Fece  r  eterna  sua  bontà  infìnìta P»  F.  l^, 

Se  ben  avesse  ogni  bontà  raccolta P.F.  93. 

bocca.     Dimostrasi  nella  bocca C  iìi.  8.  96. 

non  sempre  sta  convenevolmente  nella  bocca  di  ciascuno    .     .     .     .  C  iìi.  io.  56. 

posso  parlare  colla  bocca  di  Salomone C.  iv.  5.  la. 

perocché  serrata  è  la  bocca  di  coloro  che C  iv.  16.  3. 

dove  aperse  la  bocca  la  .  .  .  sentenza  d'  Aristotile C  iv.  17.  34, 

Cristo  r  afferma  colla  sua  bocca C  ìv.  17.  93. 

Rimavi  da  te  la  mala  bocca C.  ìv.  35.  19. 

cose  che  nella  bocca  tT  ogni  donna  sticno  male C  Ìv.  35.  idi. 

Boezio,     questa  necessità  mosse  Boezio C.  ì.  a.  96. 

Onde  BoeJBto  giudica C  i.  11.  56. 

siccome  dice  quello  eccellentissimo  Botato T.  ii.  8.  37. 

siccome  dice /JOMi'o  nella  sua  Co»fo/(UfOH« C  ii.  li.  18. 

misimi  a  leggere  quello  .  .  .  libro  di  Bocmìo      .     .     .     .     .     .     .     .  C  ii.  13.  15. 

siccome  Boccio  e  Tullio C.  ii.  16.  4. 

siccome  dice  Boesio C  ìii.  i.  78, 

siccome  per  Boesio  si  può  apertamente  vedere C  iti.  a.  143. 

per  questo  le  chiama  Boezio  .  .  .  pericolose C.  iv.  la.  35. 

ecco  Boemo  in  quello  di  Consolasione  dicente    , C  iv.  la.  74. 

però  Boezio  nel  secondo  .  .  .  dice C.  iv.  13.  130. 

Onde  Boesio  nel  medesimo  libro  dice C  Ìv.  13.  139. 

bontà,     lor  bellezza,  piii  che  lor  bontà,  era C.  ì.  i.  107. 

la  chiarezza  della  hontà C  i.  4.  78. 

la  ItoHtà  dell'  animo  ...  ò  in  coloro C.  i.  9.  30, 

né  é  la  sua  bontà  in  potenza C  i.  9.  43. 

la  grandezza  della  propria  bontà C  i.  10.  47. 

che  é  sua  propria  AcjM/a .     .  C  i.  io.  si* 

la  gran  bontà  del  Volgare  di  Sì  si  vedrà Ci.  io.  80. 

la /nMJf'mi/a^/ir  e  la  Aon/à  sono  cagioni    . C  i.  la.  aa. 

la  buMtà   fece    me   a  lei  amico.     £  .  .  .  ogni   bontà  propria  ...  e 

amabile .     .  C.  Ì.  la.  60,  61. 

Provato  è  ...  la  bontà  della  cosa  più  propria  che     .     •     .     .  .  C  i.  la.  89. 

dunque  è  quesu  la  prima  sua  bonià C  i.  ta.  96. 

la  bontà  è  cagione  d'  amore  generativa C.  L  13.  toi. 

cioè  pronsimitadr  a  me  e  bontà  propria    .     . C  i,  13.  4. 

la  quale  fa  risplcndere  ogni  altra  Aon/À C.  ii.  11.37. 

U  bontà  e  la  beiUssa  . .  .  sono  intra  loro  partite C  li.  la.  ai. 

che  la  bontà  é  nella  sentenza C  iÙ  la.  33. 

la  ^H^i  di  questa  Canzone  fosse  malagevole C.  ìL  la.  a8. 

si  ponesse  più  mente  alla  bellezza,  che  alla  bontà C.  ti.  la.  35. 

Poiché  non  vedete  la  mia  bontà,  ponete  mente C  ii.  la.  57. 

trattando  dell' infusione  della  AoM/à  divina  .     ........  C  Ìii.  a.  33. 

riceve  dalla  divina  bontà  ullre  il  debito  umano C  iii.  6.  93. 

Iddio  .  .  .  infonde  in  essa  della  sua  bontà C.  iìi.  6.  xo5i 

ogni  cagione  infonde  nel  suo  effetto  della  bontà  .     .     .     .     .     .     .  C.  Ui.  6.  116. 

infonde  e  rende  al  corpo  suo  della  Aoii/a C.ìii.  6.  117. 

la  auA/orma  .  .  .  riceva  ...  la  graziosa  bontà  di  Dio C.  iìi.  6,  135. 

la  divina  bontà  in  tutte  le  cose  dÌKende C  iii.  7.  la. 


BRACCIO 


bontà  de      E  por  per  la  infinìU  tui  btm/aiit  Prrpo S.  P.  \.  ^. 

piacque  AUi  tuoi  servi  pieni  di  bontadt 5.  P-  ci.  54. 

Ha  con  U  consurU  tua  Aon/at^ S. /*.  cxlii.  9. 

cHe  ...  mi  conduca  .  .  .  per  tua  hontnde  ,     , S.  P.  cxlìi.  54. 

L*  ■nima  cui  adorna  està  bonUìt*  .     .     .    .  C.  ìv.  CitHM.  iìì.  lai  ;  16.  97  ;  23.  7. 

nobillate  ...  e  Cutt'  alta  boHtatt^  Lìeva Comm.  ix.  48. 

fii  1  servir  mere*  d'  aitnii  hnmtate Cane.  xiv.  56. 

cbe  Là  .  .  .  Tragge  latta  òoMtat*  A  sé BaJl  vii.  7. 

Doo  giii  per  mia  poca  boniuU K  ^V.  7.  34  {San.  ii.  7), 

taROk.     perche  non  latra  .  .  .  com'  Ìo  per  lei  nel  caldo  borro    ....  Cans,  xii.  60. 

Chi  a  bona  allato,  là  dov'  e'  s*  appressa    ........  Soh.  liv.  6. 

Come  colui,  che,  andando  per  lo  hoHQ S.  P.  xxxi.  3$. 

Egli  mi  ficdc  sotto  il  braccio  manco Ctuis.  xii.  48. 

ti  nodo  hrmtno  .  .  .  Sente  lo  raggio Camt.  xx.  aa. 

r  D»Ur  iwcntfavea  Madonna K  A^.  3.  86  [Squ.  Ì,  io). 

qu«aCA  bontà  si  muova  da  scmplìdssimo  principio      .     .     ,     .  C,  i\u  7.  14. 

La  prau  Bontà  manda  le  sue  bontadi C  ìii.  7.  18. 

Cosi  h  bornia  di  Dio  è  rìcevuu C  iii.  7.  46. 

rane  1a  Aoit/i  e  la  virtù  della  sua  anima  £ C  iii.  7.  147. 

.  .  per  bontà  dell*  anima  .  .  .  bcUezEa  appare   .     .     .     .  C  ìii.  8.  34. 

dell'  anima  amica C  iit  it.  it8. 

tttlte  le  cose  vivi6ca  In  bontà C  iii.  la.  63. 

Banale  desiderio  è  colla  natura  della  AoMJlfì  misurato Citi.  15.  104. 

è  1*  errore  dell*  umana  ^rt/à C  ìv.  i.  47. 

di  natura,  ov^-cro  bontà  da  quella  data C  ìv.  a.  98. 

Voftaado  la  smìsurabile  Bornia  divina  .  .  .  rìconformare       .     .     .     .  C  ìv.  5.  16. 

BOQ  «enta  alcuna  luce  della  divina  6(m/(ì C.  ìv.  5.  I48. 

pcraaa  iaduatrìa,  cioè  per  .  .  .  bontà  d*  ingegno .  C  ìv.  7.  66. 

C«hu  cbe  da  nulla  è  limitato,  cioè  la  prima  Bontà C  iv.  9.  39. 

cM  aoa  A  reda  della  A«N/*i C  Ìv.  11.  94. 

dw  .  .  .  Nobiltà  a*  intende  per  la  bontà  della  cosa C.  iv.  14.  103. 

aUa  Nobiltà  .  .  .  bontà  per  cagione C  ìv.  14.  108. 

...  ^  la  Virtù  .  .  .  appellata  fiondi C  ìv.  ao.  19. 

4  di&nìta  questa  nostra  Bontà C  Ìv.  ao.  103. 

.  .  s*  abbia  conosceruLa  dell'  umana  bontà C  iv.  ai.  3. 

bontà  discende  in  noi     ....     1 C.  iv.  at.  6. 

komlà  in  Iri  muttiplica C  ìv.  at.  74. 

dMa*  bornia.  In  noi  seminata  e  . .  .  nasce C  iv.  aa.  ^a. 

«ftnpcrio  vituperante  della  bontà C.  iv.  99.  8a, 

la  bornia  colla  sua  grida  oscuri  e  celi C  iv.  09.  1 16. 

quatta  donna  fosse  io  altissimo  grado  di  boHtadi    .     .     .     .  K  W.  aa.  14. 

il  ctaidica  la  malizia  e  la  bontad* C.  i.  a.  39. 

la  lato  foiatedr  .  .  .  non  vcggiono C  i,  4.  ai. 

^■■Bo  cb*  elli  di  bontadt  avca  in  podere C.  ì.  io.  57. 

ipagnata  rollc  due  predette  bontadi    ....  .  C  ti.  11.  71. 

rgnaché  la  botftaiit  aia  .  .  .  dilettola  ....  .  C.  ti.  la.  a6. 

drvenc  le  bontadi  e  i  doni C.  iiL  a.  33. 

fr  della  Natura  ...  sì  nostra C  iii.  x  59. 

Boati  mariffj  le  sue  bontadt .  C.  ìiL  7.  18. 

tao»  Incorporali*-'"'"^' C  iv.  19.  43. 

'**  «ODO  d/gtirsU  *«««'*"**'*'"*  "P*^*^"'*"**      ...  ■  C  iv.  33.  35. 

^'  non  4a  BrUrmma  dal  Bornio C.  iv.  11.  ta8, 

^.0.^«;^  ini  p-rc.  vedere K /V.  3- 36. 

òntftm r.  /».  3.  55- 


9tictudoaom  p*^"*" 


BRACaO 


braccio.     Né  mai  distenda  ^d  ira  le  sue  Aroraa P.  F.  ii^, 

bramare.     Per  clic  1'  adoperar  sì  forte  bramo^  Che Caux.  xiv.  30. 

Chò  so!  per  voi  servir,  la  vita  bramo Canz.  xvL  43. 

Chi  del  prosaiino  suo  brama  la  moglie P.  F.  176. 

breve,  brìeve.     Tal  volu  (^..  F.,  W.  Talvolta)  Arww  {M.  &  IV.  poca) 

e  tal  lun^a  stagione  (5.) V,  N.90.  oo.  {San.  X.  ^ 

L' estremo  fin  del  Afwr  viver  mio S.  P.  et  93. 

br^a.     s*  alcun  si  difende,  Non  è  senza  ^an  briga CtNJ.  x.  69. 

brina.     Gli  quai  non  poason  tollerar  la  brina CdHJ.  xv.  48. 

brucare.     Ciò  che  nel  pensìcr  bruca  \^  mia  virtù  si  che Cans,  xii.  33. 

braccio,     raccomandando  .  ,  .  nelle  braccia  della  fortuna V,  N.  la.  133. 

di  chiamare  e  mcllcrmt  nelle  braccia  della  pìetÀ V.  N.  x^.  33. 

colle  braccia  e  col  petto  dinanzi  si  parava C  i.  11.  69. 

vcdrcbbesi  quello  andare  ver  lo  braccio  destro C.  iii.  5.  157. 

vedrebbe  quello  andarsi  dallo  braccio  sinistro C  iii.  5.  t6B. 

più  volte  parve  le  otarda  di  Dio  essere  presenti C  iv.  5.  155. 

bracco,     sìccumc  nel  frnirro  bene  odorare C  ì.  13.  66. 

breve,  brieve.     Ed  acciocché  il  mio  parlare  sia  piii  btwe K  W.  10.  5. 

di  brift'i  dilettazioni  e  tristizie ,     .  C.  i.  4.  39. 

cantando  e  .  .  .  Canno  lor  cammino  più  bn'rvf C  iv.  13.  107. 

brevemente,  brle-.    la  dirò  quanto  potrò  più  bmemcntr V.  N.  t^,  ix. 

brirvemrtUe  ora  qui  piace  toccare C.  i.  3.  45. 

si  può  bricvemcnU  cosi  ragionare C  i,  4.  !& 

da  ciò  brievtntente  lo  scusano     . C  i.  5.  6. 

brievtmtht»  .  .  .  intendo  mostrare C.  i.  8,  43. 

Arilrwwf^Mto  io  mostrerò C  ì.  la.  a8. 

brirvcnttHU  si  può  mostrare C.  ì.  13.  33. 

prima  brevemente  manifesto  la  cagione C.  ii.  io.  6. 

la  ragione  .  .  .  bnitmeutt  è  da  vedere C  ii.  14.  65. 

A  ciò  si  può  brievetfHHU  rispondere C  iii.  4.  51;  iv.  17.  119. 

che  brirveuuuU  da  Romolo  cominciando  .  .  .  andò C.  iv.  5.  83. 

Io  .  .  .  non  posso  brevemente  parlare ,     .     .  C  iv.  8.  94. 

La  quale  ZrrMvrmm/r  s'  a^ugne  al  testo C  iv.  io.  104. 

eh'  elle  sicno  imperfette^  brievemente  prova  il  testo C.  ìv.  11.  ai. 

Puotesi  ArrrcvfWfi/tf  ...  vedere C.  iv,  n.  31. 

quanto  .   .  .  grida  ...  e  brievemente  quanto  ogni  scrittore  .  .  . 

chiama C  iv.  io.  64. 

A  questa  quistione  AnÌrvr>MrM/k  è  da  rispondere <     .  C  iv.  la.  139, 

come  .  .  .  siano  (^HMcwr,  brievtme$tte  i  da  mostrare C  iv.  13.  90^ 

brievemente  .  .  .  trapasserò  di  quelle  ragionando C  ìv.  27.  a6. 

E  brùvemtente  è  da  sapere  che C  iv.  33.  139. 

della  terza  parte  .  .  .  brievemente  è  da  ragionare C  iv.  30.  la. 

brevissimo,     luce  nel  cammino  di  questa  brevissima  vita C.  iii.  15.  195. 

brevità,     ciò  poter  narrare  in  brevità  di  sonetto K  /V.  s8.  la. 

brieve.    V.  breve. 
brievemente,    l".  brevemente. 

briga.     Lhi>  tutte  le  nostre  brighe  ,  .  ,  procedono C.  iv.  a.  88. 

bruto,     molti  siano  mortali,  siccome  animali  bruti C.  ti.  9.  83. 

siccome  ...  in  ogni  animale  bruto  vedcmo C.  iii.  a.  1  it. 

Né  mai  d*  animale  bruto  predicata  fue C  iiì.  a.  I49, 

Gli  (mimn/i'ÒrWi  hanno  più  manifesto  amore C.  iii.  3.  31. 

r  anima  più  perfetta  delti  ^rM/i' animali  . C  iii.  7.  79. 

U  immagine  .  .  .  che  1*  anima  bruta  rappresenta C,  iii.  7.  133. 

tanto  t^  da  curare,  quanto  di /tn/i' animali C  iv.  7.  38. 


BUONO 


bratto.     Quantunque  lomi  di  peccato  brutto    .     . 

bQ^Krdo>      La  mia  paroJa  non  sarà  bugiarda S.  l*.  xxxì.  30. 

tcOftOh     Ch'  è  creatore  d'  ogni  pcnsicr  ottono C.  ili.  Catta,  ii.  65. 

E  virtule  cotale  Dà  sempre  ...  di  sé  buoHo  intelletto    .     .     .     ,     C.  w.  Caus.  ut.  93. 

Digli  che  U  bnon  col  buon  non  prende  guerra Canz.  ix.  So  {bis). 

Va  9c  dì  ÒMCn  voler  nasce  mercede Como.  xÌv.  13. 

I  Che  'I  Amom  col  buoM  sempre  camera  tiene OtrtM.  xiv.  gì  {bis\ 

^b       Cbc  btwrn  signor  mai  non  ristringe  'I  freno Catu.  avi,  17. 

tratCk    negli  animali  .  .  .  animali  dico  bruti C  iv.  7.  119. 

coaa  con  anima  sensitiva  .  .  .  cioè  animaU  bruto C.  iv.  7,  151. 

dstisxione  fa  di  tutti  gli  uomini  agli  animali  bruti C.  iv.  15.  67. 

qncUc  degli  animali  £rM/i *  .  C.  iv.  at.  aa. 

o^i  animale  ...  si  razionale  come  bruto^  sé  .  .  .  ama C  iv.  aa.  49. 

Brata.     poiché  ...  fu  emancipata  da  Bruto C  iv.  5.  99. 

06  avere  sofferto  f  e  ^rw/o  predetto  similmente C  iv.  5.  lai. 

taOttV.    buona  è  la  signoria  d*  Amore K  W.  13,  9. 

non  &Moaw  è  la  signoria  d'  Amere K  A^.  13.  13. 

«de  r  ,  .  .  amico  di  buona  fede  mi  prese  per t^.  N.  i^.  54. 

cane  qoella  da  buon  padre  a  buott  fìglluoloi  e  da  buon  figliuolo  a 

Amon  padre K  TV.  aa.  la  {ter ,  13. 

tiosoo  padre  .  . .  fosse  buono  in  alto  grado K.  TV.  aa,  tó. 

Mcoiwlo  ch^  è  buono  al  presente K  TV.  95.  33. 

adequasi  recitando  te  parole  del  buono  Omero K.  A^.  35.  91. 

VBT|ooo  della  loro  buona  ricchesza  allì  veri  poveri C  i.  x.  64, 

tppmmi  sé  non  essere  buono C  i.  a.  41. 

aon crede  essere  Aworu>  tenuto C  ì,  a.  5J. 

pnadere  lo  meno  reo  ù  quasi  prendere  un  buono C  Ì.  a.  95. 

via, U quale  fu  di  malo  in  buonOf  e  di  buono  in  migliore  .     .     .     .  C.  Ì.  a.  106,  107, 

OtXto  buono  a  udire Ci.  a.  ja8. 

<%tiiMM  pace  di  quelli C  i.  3.  35. 

^  Urna  buona,  principalmente  generata  dalla  buona  operazione 

nella  mente  deli'  amico Ci.  3.  49,  50. 

^^nmo  buono  dee  .  .  .  dare  a  pochi C  i.  4.  83. 

**<""4oe  le  mena C.  i,  5.  19. 

"^  cke  ha  la  &HOf(a  disposizione C  i.  7.  4. 

K^'Vcbdie  opere  ne  fanno  i  Anomi' artefici C  Ì.  11.  91. 

*Mtcose  .  .  .  migliori  ...  e  1*  altrui  meno  buone ,  C  i.  xi.  143. 

*  iBcaoda  lo  fa  essere  ^woMO C  i.  13.  19. 

'"'^  lo  fattore  a  A«orta  misericordia C  ii.  7.  39. 

,***  cidi  repugnanti  alla  sua  Amomii  temperanza    .     .     .  .     ■     .  C  ìi.  14.  197. 

^  *i^  li  prende  opinione  non  Amoiiu C  iii.  i.  48. 

'^'o  mostramcnto  della  ^M(m<i  volontà C  iii.  i.  68. 

^i  t  buono,  io  deggto  di  ciò  essere  lodato C  iii.  4.  48. 

j^^  *i  dee  chiaramente  vedere  la  Intona  volontà C  iii.  4.  laa. 

^  %ia  potenza  seminata  per  ^ona  natura C  iii.  7.  144. 

][_^'-  la  bontà  e  la  virtù  della  ...  è  agli  altri  buona C  iii.  7.  14B. 

«1    '•^^  cngtnc  di  buono  pensiero C  ìii.  8.  151. 

-  ^*'*li  .  .  .  %Qno  de'  Am*wi*  pensieri  nemici C  iii.  8.  155. 

-   __^teonù  e  si  vincono  per  buona  consuetudine C  iii.  8.  165. 

consuetudine  del  tutto  vanno  via     . C  iii.  8.  172. 

per  ^HOMA  consuetudine  si  facciano  lievi     ....  .     .  C.  iii.  8.  177. 

cbc  ...  si  sostiene  in  buono  reggimento C  iii.  8.  186. 

^ella  mala  cosa  buona  cosa C  iii.  8.  307. 

«d  primo  6uono  slato  della  vista C  ìii.  9.  157. 


BUONO 


80 


buono.      1  u  rompi  e  parti  tanta  buona  fede  ....    ^^^^^f   •     •  Cans,  xvìi.  41 

Sicché  .  .  .  gìunghi  alla  merco  del  frutto  buono Cans.  xvìi  70. 

E  troverai  de'  fmon^  Ia  cut  lumiera  Non  dà Cauz.  xviiL  64 

là,  dove  gli  ^orri' stanno Catu.  xìx.  aa. 

Ma  tor  messionc  a'  buon  non  può  piacere Canx.  xìx.  a6. 

Dunque  se  questa  mìa  materia  t  buona Cane.  xìx.  93. 

Ma  quelle  sotc  Riccie, — che  9on  6iwn<      , Caus.  xìx.  1*3, 

Cader  tra' />Hom' è  pur  di  lode  degno Catu.  xx.  80. 

Chi  forse  non  è  buon  senza  lui  gire K.  ^V.  la.  69  {^Ball,  L  io). 

btiono.     la  conoscenza  della  ^Momi  operazione C  iii.  11.  130. 

fine  dell'  amistà  vera  è  la  buona  MUsione C.  iti.  1 1.  140. 

se  Iddio  fece  gli  Angeli  buoni  e  li  rei  .  .  .  fece  .  .  .  per  intenzione 

.  .  .  solamente  li  buoni .     .     .  C  iiL  la.  67.  69. 

Onde  la  nostra  buona  feiU  ha  sua  orìgine C.  iii.  14.  133. 

per  seguitare  lei  dì\iene  ciascuno  buono C  Iti.  15.  136. 

ogni  viziato  tornerà  diritto  e  &HOH0 C  iii.  15.  ijr. 

per  che  li  />mo»i' erano  in  villano  dispetto  tenuti C.  iv.  1.  55. 

non  era  buono  sotto  alcuna  figura  parlare    ....  .     .     .     ,  C.  iv.  i.  85. 

mal  sono  quelle  ricevute  che  buone  sono C.  iv.  9.  73. 

aggiunta  sopra  la  loro  bttona  natura C.  iv.  5.  149. 

alcuno  lumcito  .  .  .  per  buona  loro  natura,  vive C.  iv.  7.  36. 

colui  .  .  .  che  disceso  di  buoni  t  malvagio C.  iv.  7.  jau 

dalla  via  del  buono  suo  antecessore C  iv.  7.  X08. 

però  aemo  delti  da  loro  AMOfff  e  rei C  iv.  9.  71. 

più  volte  alli  .  .  .  che  alU  buoni  ...  si  rappresentano C  iv.  it.  70. 

più  volte  alli  malvagi,  che  alli  &fiOMj,  pcr\-cngono C  iv.  11,  86,  96. 

che  li  non  liciti  a'  buoni  mai  non  pervengono  .     .     .     .     .     .     .     .  C.  iv.  II.  98. 

qual  buono  uomo  mai  per  forza  o  .  .  .  procaccerà C  tv.  1 1.  99. 

che  .  .  .  più  buono  non  sarebbe C  iv.  11.  103. 

li  liciti  rade  volte  pervengono  alli  buoni C  iv.  11.  104. 

e  la  sollecitudine  del  buono  sia  diritta  a C.  tv.  12.  106. 

perchè  .  .  .  rade  volte  ...  il  buoito  quivi  è  sollecito  .     .     .     .     .     .  C  iv.  11.  108. 

Chi  non  ha  ancora  il  buon  Re  di  Castella  .  .  .  o  il  Amoho  Marchese  dì 

Monferrato,  o  il  buono  Conte  di  Tolosa C.  iv.  11.  135,  laó,  137. 

né  ...  né  ...  tra  cose  buon*  .  .  .  essere  disà C.  iv.  xa.  61. 

lo  frMOHo  camminatore  giugne  a  termine C  iv.  xa.  197. 

Allora  è  Aifom*  la  pecunia C.  iv.  13.  140. 

sicché  buona  ragione  essere  non  può C  iv.  14.  56. 

quanto  con  più  buona  memoria,  tonto  .  .  .  farebbero C  iv.  14.  74. 

cioè  dall'  abito  della  nostra  buona  elezione C  iv.  X7.  69. 

secondo  due  diversi  commini,  buono  e  ottimo C  iv.  17.  87. 

awegnachè  ...  si  pervegnn  ...  a  buona  Felicità C.  iv.  17.  91. 

tuttoché  Àwana  fosse  T  Attiva C  iv.  17.  109. 

da  uno  principio,  cioè-  buona  e  abituaU  rteaione      , C.  iv.  16.  3. 

come  difinire  si  possa  questa  buona  cosa C  iv.  19,  4, 

riluce  in  essa  le  buonr  disposizioni C  iv.  29.  39, 

dove  la  vergogna  è  buona  ...  la  qual  vergogna  non  è  Virtù,  ma 

certa  passion  buona C  iv.  19.  79,  80. 

Onde  buono  .  ,  .  segno  di  Nobiltà  è  .  .  .  quando C  iv.  29.  94. 

perocché  la  comfibtssionr . . .  può  essere  . . .  men  buona  ;  e  la  disposi- 

Mom .  .  .  può  essere  .  .  .  men  buona C  iv,  ar.  60,  6a. 

e  la  disfioaigion*  drt  Cìeio  .  .  .  puote  essere  buotia  e C  iv.  a  i .  63. 

Oh  buone  biade  !  e  buona  .  .  .  sementa C  Iv.  ai.  ila  ibi$\ 

se  .  . .  non  é  .  . .  e  sostenuto  .  ,  .  per  buona  consuetudine     .     .     .  C.  iv.  ax.  133. 


8i 


BUONO 


BOk     E  vcdnsai  ubbidir  bwm  servitore K  iV.  la.  1 13  {Boll,  u  34). 

Ckr  le  iBprA  contmr  mia  ragion  buona KN,  za.  116  (Ball.  i.  37). 

Con  Doi  ponesse  il  huono  incantatore .  Son.  xxxiì.  xk. 

creder  che  sua  fama  imona  ...  Sì  possa  dinegar Som.  xlv.  5* 

3  . . .  d«sto..  Ch'  io  bo  di  dire  i  pensamenti  bmmi Son.  xlvi.  4. 

SftMio  a  lor  donne  buon  cognati  stare S<m.  liv.  14. 

E  ^MCgii,  eh*  era  apprraso  a  me  più  buono S.  P.  xxxvii.  40. 

tanm  Cttli . . .  Perfetti,  buom,  lucidi  e  sereni P.  F.  1$' 

E  certo  chi  con  buona  opinione  .  .  .  Crede P.  P,  40. 

amoccbé  .  .  .  per  buona  consuetudine  indurì,  e C.  iv.  ai.  130. 

che  dalla  buona  radice  si  laKiano  disviare C.  iv.  aa.  133. 

che  la  nostra  buona  .  .  .  natun  . .  .  procede C  iv.  94.  83. 

per  1*  ({naie  s*  entra  nella  nostra  biMma  vita     ........  C.  iv.  34.  104. 

certe  cose,  le  quali  la  bmma  Natura  ...  ne  dà      .     .    .    .     .     .     .  C.  iv.  34.  106. 

t>à  adunque  la  buona  Natura  .  .  .  quattro  cose C  iv.  04.  1 13, 

mom  SAprebbe  tenere  Ì1  bnon  cammino C  iv.  34.  125. 

COSM  questi  che  crederi!  li  fruom C.  iv.  94.  134. 

^9^C  «nima  naturata  buona  ...  £ C.  iv.  35.  a. 

pn^  la  bnona  . . .  natura  ...  la  mostra C  iv.  95.  04. 

é  acccaiwìa  «1  bnon  fondamento C  iv.  35.  39. 

m&emaarìe  al  fondanento  della  nostra  vita  buono  {F.  buona) .     .     .  C.  iv.  35.  34. 

afaeoKc  vcdemo  .  . .  nelle  donne  buont C  iv,  35.  79. 

A  nftcwarìa  qncst'  opera  alla  nostra  òuoua  viu C  iv.  35.  137. 

la  émnma  di^wsizione,  cio^  la  sanità,  getta C  iv.  35.  137. 

■casa  il  bmano  cavalcatore  bene  non  si  conduce •  C  iv,  a6.  45. 

L»  4^e  K^da  .  . .  come  buono  cavaliere C.  iv.  a6.  51. 

pacalo  fa  e  dimostra  la  buona  natura C.  iv.  a6.  79. 

■■■  via  BMipIice,  quella  della  nostra  buona  natura    ......  C.  iv.  97.  30. 

wé  ritMtàe  emana  memorìa  delle  vedute  cose,  e  buona  conoscenza 

4cBc  preaenti,  e  buona  provvcdcnits  delle  future    .    .    .    C.  iv.  87.  43,  44,  4S 

è  CMerc  savio  chi  non  £  buono C  iv.  37.  48. 

f^wSnua  Teng<ono  ì  buoni  consigli,  i  quali  conducono  ...  a 

Ì«ai«  fine C  iv.  37,  58,  59. 

pmaéenù  solo  da  quel  buono  Menno      .........  C  iv.  37.  79. 

Ònont  tenuti C.  iv.  37.  138. 

allora  è  bnono  ragionare  lo  bene    .     , C.  iv.  37,  144. 

pai  kdla  e  knùmt  novelle  pare  dovere  sapere C.  ìv.  37,  149. 

•a  a  hmomo  intenditore  basti  essere  posto  qui C.  iv.  37.  iSt. 

paiutibè  t  stato  dirìlto  e  6womo Civ.a8.ia. 

fl  ^momo  marinaro  . . .  cola  le  sue  vele C.  tv.  08.  17. 

par  le  Me  bwnte  operazioni  e  contemplazioni  .    .     .     .  C  iv.  aS.  40. 

a  Aaiiina  .  .  .  religione  sì  può  tornare C  iv.  96.  71. 

C  fr  ceac  Q  hnono  mercatante C  iv.  a8.  89. 

cte  ...  si  Aca  che  ...  di  buon  animo  mi  maritasti C.  ìv.  38.  153. 

«te  Stk  Bobik  per  la  buona  generazione  quegli  che  della  buona 

degno  non  é C  tv.  99.  47,  48. 

la  itatua . . .  afferma  la  6M0««a  opinione  in  quelli  che  hanno 

la  éttona  fama  di C.  iv.  99.  60,  61. 

ebc  oID  bmomaui*  testimonianza  porta      .......     C  rv.  99.  71. 

4*e  proenrare  df  rendere  .  .  .  ànona  testimonianza C  iv.  99.  74. 

r  marno  vile  dbrcn  delìi  òmfM$  nui^pori C  iv.  99.  79. 

^"'"•'■^«teocWa*^»"*»*^**' C.iv.39.80. 

^-^^POfrtbà^^^^'tnonrc C  iv.  39.  taa. 

—  ^-«04^^^  .^,^rc...dee C..v.3o.r7. 

o 


BUONO 


buono.     Da  questo  amore  e  da  quel  b$40H  disio  Procede R  /".  73. 

Ma  sol  di  quel)'  eterno  e  buon  consiglio       ....»,.,,     P.  F.  76, 
cacciare*     Cosi,  alto  Signore,  Tu  caca  la  vilute  altrui  del  core    .     .     .     Caru.  ix.  7. 

se  ne  va  .  ,  .  La  sconsolata,  che  la  €Xircia  Amore  .......     Cans.  xiti.  31. 

D*  Amor,  che  fuor  d'  cato  mondo  la  caccia Cans.  xiiL  39. 

E  quale  ancidc,  e  qual  cacao  di  fuora K  N.  14.  S8  iSon.  vìi.  to). 

cadere,     vedere  .  .  .  Catùr  gli  augelli  volando  per  I'  a're    .     K  W.  33.  179  (Cima.  iì.  53). 

Voler  caden  in  servo  di  signore      ,     , Cans.  x.  aj. 

Subitamente  si,  eh'  io  ak/(/i  in  terra Co»«.  xiìì.  64. 

E  poi  si  solve,  e  ea<U  in  bianca  falda  ...  ed  in CanM.  xv.  ao. 

Sente  lo  raggio  che  aid*  dal  volto Ca$tM.  xx.  93. 

Cfu/rr  tra' buoni  è  pur  di  lode  degno Ca*».  xx  8ol 

caduco.     Dop'  està  vita  labile  e  caduca S.  P.  cxiiL  57. 

cagionare.    Che  verità  di  dò  non  la  cagiotux Son.  xlv.  8. 

cagione,     li  nostr*  occhi  per  cagioni  asaaÀ  Chiaman C  iii.  Can*,  ii.  79. 


buono.     Intendo,  non  come  buono  fabbricatore  .  .  .  fare C  iv.  30.  01. 

tolto  per  esemplo  dal  {F.  del)  buono  Fra  Tommaso C  Iv.  30.  a6, 

baasare.     non  temere  .  . .  bussando  la  mano  di  Cesare C  iv.  13.  iiB. 

C.     senza  questa  terza  lettera  e C.  iv.  6.  17. 

cacciare,     che  'I  suo  amore  cacciava  . .  .  ogni  altro  pensiero  .     .     .    .  C.  ii.  13.  51. 

Chi  dirn  di  Camillo  .  .  .  caccicUo  in  esilio C  iv.  5.  135. 

mai  altro  non  fa  che  caca'arw  t ,  ,  .  qualunque  ora  esso  caccia  quello 

che  e  quanto C.  Ir.  96.  37,  38. 

lo  freno  usa  quando  ncaa C.  iv.  96.  53. 

lo  termine,  infìno  al  quale  è  da  cacciart C.  ìv.  96.  54. 

cachinno.     \.o  tuo  riso  aia  senza  ^chinno C  iii.  8.  109. 

cadere,    vedcmo  caderV  acqua  mischiata  di  bella  neve  .     .    .    .     .    .  V.  N,  i^.  43. 

che  gli  uccelli  volando  per  1*  aria  cadtSMro  morti K  /V.  93.  39. 

ricolgo  di  quello  che  da  loro  cadf C.  i.  t.  71. 

senza  cadere  in  colpa Ci.  a-  77. 

non  cadrà  dalla  mia  mente  lo  dono C  ì.  8.  95. 

e  cosi  cadranno  amenduc  nella  fossa Ci.  ti.  39. 

li  ciechi  .  .  .  sono  caduti  nella  fos^^a C  i.  11.  3B. 

uno  smarrimento,  nel  quale  se' oi^H/a C  ii.  11.  15. 

Molti  vocaboli  rinasceranno,  che  già  cuddfro C  ÌL  14.  89. 

le  quali  surgono,  e  poi  .  .  .  eaggiouo C  ii.  16.  43. 

se  una  pietra  potesse  cadere  da  questo  nostro  Polo,  ella  cadrebbe  là 

oltre  nel  mare  Oceano C  iii.  5.  81,  89. 

se  dall'  altro  Polo  .  . .  cadesse  una  pietra»  ella  cadrebbe  in  su  quel 
dosso  del  mare  Oceano  ...  là  dove  cadrebbe  questa  seconda 
pietra C.  iii.  5.  93,  94,  97. 

che  gli  altri  miseri . . .  caggiono  in  fatica  di  sospiri C.  iii.  13.  1 18. 

in  questo  errore  cadt  V  avaro  maledetto C.  iìL  15.  87. 

quello  parUre  che  ...  in  rimate  consonanze  cade C.  iv.  9.  108. 

perocché  ...  in  pifa  vera  irreverenza  sì  catterebbe C  iv.  8,  136. 

che  .  . .  pervengono  li  reta^  . .  .  caduti C.  Iv.  11.  87. 

che  il  divino  seme  non  cade  in  ischiatta  ...  ma  cade  nelle  singulari 

persone C  iv.  ao.  41,  4», 

quando  1'  umano  seme  cade  nel  suo  ricettacolo C  iv.  ai.  33. 

là  dove  questo  seme  dal  principio  non  cade C.  tv.  99.  194. 

un  rìtraìmcnto  .  . .  con  paura  di  cadere  in  quelle C  iv,  95.  70. 

cagione,     perciocché  la  mia  donna  fu  immediata  cagione  di      .     .     .     .  K  M  7.  14. 

udendo  la  cagione  perch*  e'  piange V,  N.^  39, 

nella  McofMb  narro  la  cagione V.  N.Z.^ 


CAGIONE 


» 


Cile  SUB  hgila  dischicra  .  .  .  per  tal  cagiont CattM.  x.  146, 

Se  dò  Doo  fo&ac  per  cagion  di  guai Gww.  xv.  33. 

E  per  questa  ctgiotu  ...  mi  ncgù  il  suo  .  . .  salutare  .     .     .  K.  /V.  io.  9. 

e  <lofiuiMlaÌ]o  della  cagione .     .     .     .  K  iV.  i  a.  44. 

aclk  quali . . .  sieraificassi  la  cagiona  del K  W.  14.  70. 

nnarinniriTowfhè  per  la  su  ragionata  cagiom ...  sia K.  TV.  14.  97. 

vn  B  mantfrtf  la  cagiom  dì  questo  sonetto K  TV.  14.  100. 

•db  pnmm  dico  la  eagiom,  per  che K.  A^.  15.  43. 

paiiuhè  li  mgkm*  delta  ...  è  dilettevole  a  udire K  JV.  17.  9. 

ttòoccbè  degnamente  avca  r^^Mr  di  dire K.  /V.  aa.  54. 

E  Is  cmKMW  ...  è  die  quasi  (iiroDo  ì  primi K  W.  05.  40. 

^li^m  dico  ta  «Sfibrar  perchè  tolta  ne  fu K  ^.  33.  ad. 

^^'''Bt  •  ■  •  perfezione  molti  sono  privati  per  diverse  cagioni   .     .  Ci.  i.  13. 

re  aimìlmcnle  due  cagiom  intese  ........  C.  ì.  t.  aS. 

U  4iM  priine  di  queste  cagioni      ............  C  i.  i.  39. 

Alt . , ,  scnia  necessaria  eaghm  parlare C.  i.  a.  16. 

pi  nrffwsrie  tagiom  ...  è  coDcoduto.     E  intra  le  . .  .  cagiom  .     .  C  i.  a.  88,  90. 

*tnb  s  è  stolta  U  movente  cagione C  i.  a.  133. 

^  U  tagnmt  della  mia  scusa  mai  non  fosse  stata     .     .     .     .     .     .  C  i.  3*  t6. 

le  tmgioHi  sopraddette C.L3.  79. 

frCC^flOMI C  i.  4.  9. 

■pmtide . . .  è  (ogione  d*  invidia,  e  invidia  è  cagiomt  di  mal  giudicio  C  i.  4.  43,  44. 

_         puote  essere C  t  4.  86. 

■ao  tPB  mgtom C.  i.  5.  7. 

di  daifoc  «bbomincvoli  o^^m Ci.  11.6. 

t  pecora  per  alcuna  cmgtom  .  .  .  salta C  i.  1 1.  63. 

per  somigtianti  oijì'offi' C.ì.  II.  98. 

mg*09w  feci  mcnuonc C  i.  ii.  153> 

.  _    idi  amore  generative C.  ì.  la.  33. 

^'^f/Ut,  lo  •  .  .  sono  cct^'oiti'di  amore  accrescitive C  L  la.  05. 

*^  fHiMc  eagiomi  vi  sono  state C.  Lta.  a6. 

1*^  *  dsOe  flmioMf  stata  dell'  amore C  i.  za.  51,99. 

f*  **pKaddctta  tmgwm  .  .  .  mosse C.  1.  la.  54. 

^^^4i  è  a^fkfMT  d*  amore  generativa C.  i.  ex  ioz. 

|f^  Pnpri*  loquela  m'  t  sUU  eagtone  dell* C  i.  13.  ao. 

7^  4  secondo  una  coaa  essrrr  più  cagiom  efficienti C  i.  13.  a6. 

^^co  e . . ,  sono  cmgìom'  efficienti .  C.  L  13.  08. 

^^%  alcma  o^fiOMr  del  mio  oMcre C  i.  13.  36. 

^^»e  . . .  roooerae  tutte  le  cagiom'  generative C.  t  13.  70. 

^^■tu  h  atgitmr  al  Primo  Mobile  per  avere C.  ii.  4.  19. 

^^  «Setto  é  maK^ore  della  mgiom  ;  perocché  la  cagiom  non  può 

.      *•« C.  ii.  S  99.  »«»• 

^^*fau>  latelletto  aia  A^gww  di  tutto C  ii.  5.  soa. 

■lWt«ful  cbe  rcggjone  pifa  della  prima  Cagiom C.  ii.  6.  60, 

^  ^ad  ddb  era  quaggiù  04fK>Mtf  d' amore C  iL6.  1x8. 

^^  la  taal  o^fMMf  inconUnente C  ii.  8.  4% 

lo  suo  effetto CiL9.a9. 

toma  . . .  mgiom  di  maggiore  difetto C.  ÌL  9. 93- 

ta  cagmte  del  mio  . . .  parlare C  iL  zo.  7. 

^^«>M.  ..  é  UBO  smarrimento C  ìL  zi.  13* 

U  «miafK,  la  qnaJ  £  doppia C  ii.  la.  47. 

hn,  4ioo,  per  la  c^gmtm  che  dctu  è C.  iL  za.  49- 

Wfmk  occaltt  alterna  prescnu C  ii.  13.  s»* 

iadttiiuK .  .  .  concordano  che  ì  cicli  sooo  eagiom    .    •  C.  ii.  14.  90. 

G  a 


CAGIONE 


cagione,     si,  che  I'  acqua  *  donna  ...  per  cagiou  del  freddo  ....     Sest.  0.  30, 

Udendo  quol  cagt'oH  lui  fa  plorare P'.  N,  &,  aa  {Som,  uL  ft)*« 


cagione.     Cosi  dcUa  induzione  ...  le  scienze  sono  cagione C.  ii.  14.  39. 

nella  quale  dà  cagions  ...  di  più  amore C  li.  16.  58. 

la  quale  fu  eagiotu  .  .  .  propinquissima C.  ii.  x6.  63, 

che  ...  è  vedere  le  cagioni  di  quelle C  iì,  16.  88. 

ciascuna  forma . . .  procede  dalla  sua  prìma  cagiont .  .  .  siccome  nel 
libro  cU  Cagioni  è  scrìtto  ;  e . .  .  ricevono  diversità  .  . .  per  le 
secondarie  cagiottì .     .     .     C.  iii.  a.  06,  97, 

ritenga  della  natura  della  sua  cagiona C  iìi.  a.  36. 

Non  senza  tagione  dico  che  questo  amore C  ìiL  3.  1. 

sccondoch' è  scritto  nel  libiD  ^/&  C»^»i(>«( C.iii.  6.  4r. 

conosce  dunque  Iddio,  siccome  sua  oi^oit* C.  iiì.  6.  43. 

Iddio  è  universalissima  Cagioni  di  tutte  le  cose C.  iìi.  6.  46. 

sono  spczialissime  tngiom  di  quella C.  iiL  6.  54. 

s'  ella  è  nio  atto,  è  sua  cagione C  ìii.  6.  1 13. 

vccome  è  scritto  nel  libro  .  .  .  d*lU  Cagioni,  ogni  cagioni  infonde  D  e] 

sno  effetto  della  bontà  che  riceve  dalla  cagioni  sua       .     .     C  Hì.  6.  1 14,  1x5,  ix^ 

infonde  e  rende  .  .  .  della  bontà  della  cagioni  sua C.  ìii,  6.  118. 

lo  conduce  siccome  cagioni  propria C  iiì.  6.  134. 

Onde  è  scritto  nel  libro  rff//r  Carff«>iM C.  iii.  7.  17. 

per  alcuna  cagioni  alcuna  volta  è  licito C.  iii.  9.  50. 

per  più  fui^bw  puote  parere  noM  c/rMm C.ìii.  9.  ila. 

cosi  appaiono  molte  ca^Hi' per  le  ragioni  notate       ......  C.  iii.  9.  158. 

E  non  senza  cagioni  dico  :  c/ov'  eiia  mi  sinia C.  iii.  10.  33. 

della  vera  amistà  è  cagione  cflScìcntc  la  f^rf»  ;  cosi  della  filosofia  t 

cagione  efficiente  la  Verità C.  iiì.  1 1.  137,  X3ai  1 

per  tutte  le  sue  or^om' e  per  la  sua  ragione C.  ili.  iz.  xso. 

è  .  .  .  ragionata  la  cagioni  che  mosse  me C.  iii.  xa.  3. 

non  è  della  intenzione  della  cagiont C.  iii.  ta.  6t. 

per  modo  che  lo  effetto  è-  nella  cagione C  iìL  la.  89. 

veggendosi  essere  cagioni  di  lutto C  iii.  xa.  X14. 

quella  cosa  ...  eh'  è  per  sua  cagione^  e  non  per  altrui C.  ìii.  14.  99. 

la  malizia  ...  la  qual  cagione  è  di  odio C  iv.  1.  33. 

e  U  cagione  assegno C.  ìv.  3.  33. 

potentissima  cagioni  è  della  mia  mossa C.  iv.  a.  43. 

per  la  cagiotu  che  detta  è C.  iv.  a.  77. 

a  queste  guerre  e  alle  loro  cagioni  torre  via      ........  C  iv.  4.  33. 

La  forza  .  .  .  non  fu  cagione  movente ma  fu  cagione  strumentale , 

siccome  sono  Ì  colpi  del  martello fa^b»/ del  coltellu,  e  I'  anima 

del  fabbro  è  cagiotu  efficiente  e  movente  .     ,     .     .     C  iv.  4.  xao,  tat,  taa,  ti^ 

credono  quelle  essere  cagioni  di  Nobiltà C  iv.  8.  78. 

cioè  la  Nobiltà  essere  cagione  di  queste C  ìv»  8.  8tt, 

la  quale  equità  per  due  m^Mj'si  può  perdere C  iv.  9.  78. 

muitiplicata  la  cagiom^  multiplicato  è  1'  effetto C  iv.  9.  zia. 

poi  si  riprova  il  tempo  essere  cagione  di  Nobiltà C  iv.  10.  ai. 

ni  possa  essere  per  la  prenarrata  cagione C.  iv.  io.  103. 

«dunque  ...  il  crescere  desiderio  non  è  cagioni  di  viltà     .     .     .     .  C  iv.  la.  135. 

questo  cotale  ddalare  non  è  cagione  d'  impc:rfezione C  iv.  13.  ao. 

doe  TAgioni  :  1'  una,  che  è  cagioni  di  male C.  iv.  13.  94. 

Cagione  ì  di  maìf,  che  fa C  iv.  13.  95. 

che //Nf/'7  diceva  essere  ca^bH/ di  Nobiltà  . C  iv.  14.  4. 

conciossiachè  ,  .  .  tanto  £  più  cagione  di  bene C  ìv,  14^  63. 

Se  la  obblivione  ...  è  cagioni  di  Nobiltà C.  iv.  X4.  87. 


BS  -m^^F-  CAMBIARE 

'^•g^'^ì*      Ch'  io  non  ven  disturbassi  ogni  cagtcm^      .    .     .     V.  N.  38.  41  [Son,  xxi.  7), 

*"Mniff      Piii  forte  «ssai  che  la  axìcina  pietra St&t.  ì.  18. 

oddOL    perchè  ooa  Utrm  .  .  .  com'  io  per  lei  nel  caldo  borro     ....  Coha.  xiì.  6q. 

FmfptD  ft  o^i  augclf  che  'I  caldo  segue Cdmc  xv.  37. 

Q*  per  lo  tempo  caldo  e  per  Io  freddo Stsi.  x\.  9. 

Che  tempo  freddo,  ttUdo  ...  Mi  tien  giulivo S4st.  iiù  95. 

Ctltte.    Gina  *1  pasto  ver  luì,  tanto  glicn  €oU Caito.  x.  iia. 

Se  a  costei  non  ne  cai* Cmn».  xi.  69. 

saaM  donna,  a  cui  non  caU  Dcir  amorosa  mente Canm.  xiv.  68. 

Oraoooa  iDtii  in  ila  ed  in  non  cn/r dna.  xx.  15. 

Cfe  mi  b  non  c^tr  d*  ogni  altra  donna Stsi,  ii.  44. 

atee;    Non  U  a  tolse  qualità  di  gelo,  N£  di  cahr    .     .     .     V.  N.^,  59  {^CaftM,  ili.  19). 

il  col  CMKT  s*  adduce  Lo  ai^rr  e  la  luce Canm,  xìx,  75. 

die  il  tmhr  gli  tocchi S.  P.  xxxi.  14. 

£  BOQ  le  vai  perché  dorma  calaata San.  UL  7. 

Ben  ha  Ir  sue  sembiante  si  cambiata Som.  li.  5. 

dare  alla  Nobiltà  . . .  bontà  per  cagiottt C  ìv.  14.  108. 

ÉDDÉanDoci  senxa  cmgìoné C  ìv.  15.  106. 

pMCrde  .  .  •  siccome  elTetto  da  sua  cagiom C.  iv.  iB.  11. 

■teme  .  .  .  siccome  effetto  a  ntgion* C  iv.  xB.  16. 

hl|Éè  dell*  albero  ...  si  dee  principio  dire  e  cagton*  di     .     .     .     .  C  iv.  18.  50. 

fktumit  a^iomt  effetto  comprende C  iv.  18.  53. 

>Ma«  qiaaUn>  Io  cagront ,  ,  .  comprende C  iv.  ao.  95, 

ptrà  è  •critto  nei  Ubro  d4lU  Cmgtow C  iv.  ai.  90. 

la  simiUludioc  della  sua  tag»on* C.  iv.  33.  49. 

che  mai  bevesse  .  . .  del  Cagmano C  iv.  14.  1 17, 

Onde  vedcmo  la  cmlamùa  . .  .  ricevere  virtù     .....  C.  iii.  3.  18. 
tmà  enne  il .  .  .  marinaro  . . .  cala  le  sue  vele  . ,  .  cosi  noi 

dttwmo  mtmvt  le  vele  delle C  ìv.  98L  16,  ao. 

«  questi  nobili  calarvn  le  vele , C  iv.  a8,  63. 

Aristotile  ...  e  Senocrstc  (^cidomo  . . .  limarono  e  .     .  C  iv.  6.  133. 

Ila   che  r  arte  la  suo  strumento  del  caldo C  Ìv.  9.  x  19. 

4dilm«a«a«,  <hc  s' appropria  al  caldo  e  all'  umido . . .  GiovtfUut* . . . 

d  mie»  e  «1  mero C  ìv.  93.  lao,  xaz, 

ptnccM  *t  iWdrt  naturale  è  menomato  e C  iv.  84.  49. 

imn  . . .  easere  non  può,  rome  ...  1  fuoco  senza  caldo  .     «     .     .  C  iv.  39.  6. 

■^   «atte  r  aJtrc  cose  .  . .  avere  messe  a  non  ctdift C  iii.  14.  73. 

. . .  b  reale  dignità  mise  a  non  cal*r* C  iii.  14.  78. 

per  diritto  udU  si  dirizzasaono C  iv.  1.  75. 

>fcrtt>r»n  al  diritto  cmlU  dello  inteso  procesio C  iv.  7.  4. 

<mt . . .  per  direni  toHt ...  se  ne  vanno C  Ìv.  aa.  59. 

■«solo  «sAr  é  quello  che  noi  mena C  iv.  aa.  6a 

111 .  .  .  che  è  Bel  cnlort  naturale  del  seme .  C  iì.  14.  36. 

imo  —fsrr  é  rimilr  a  quello  del  fuoco C  ii.  14.  163. 

>•  mtao  datta  ...  e  del  céIo^  di  Marte ,    .  C  ÌL  14-  aoa. 

te  valMrMUo  ha  U  sUte  grandissima  di  cai^rs C.  iii.  5.  x88. 

B  Sole  tMte  k  cose  col  suo  cahr*  viviflca C  iii.  za.  60. 

*  l^ib  ♦  WifgHiu  e  autnjnmio  del  ra/orv,  che C.  ìv.  23-  7»- 

*  raapitr^  ^»  0gni  taluMnia C  iv.  15.  94. 

^o  pvoi^  ancora  nf/^"""'*^  1*  av\'crsarìo C  iv.  13.  53. 

**«*Ìirad    cll<^<^*"*** C.ìv.a4.i68. 

/WTT   ,.  '    ^irtì no  «o^wwwia/or»  della  verità      .     .     .  C  iv,  i».  114. 

^^k.^diP'^^^^^ r.iv.t6.7o. 


CAHRIARE 


cambiare.    Cf.  cangiare. 

camera.     Che  M  buon  col  buon  sempre  camera  tiene Csmjl  xiv.  91. 

cammino.     Cui  è  scorto  il  camMÌHO  e  poscia  1'  erra C.  tv,  Cmtts.  uL  39. 

£  sanno  lo  r«rmmm,  siccome  quelli  Cbe CatM.  xiv.  aoL 

Onde  *1  cammino  al  bel  giorno  mi  piacque Cans.  xv.  56. 

sì  rìnnovclli .  .  .  Per  ciascuno  cammino Bali.  iv.  9. 

Cavalcando  1*  altr'  icr  per  un  cammino K  AT.  9.  44  {Son,  v.  1), 

Che  ai  conviene  omai  altro  cammino  AJIa Son.  xxxiv.  3, 

cambiare.    C/.  cangiare. 

ramfìirt,     quanto  fa  bel  cambio  chi  dì  queste  . . .  cose  dà C  iv.  11.  xi6. 

Lo  carnàio  ogni  di  si  può  Tare C.  iv.  ti.  119. 

camera,     lo  quale  dimora  nella  segretisuma  camura  del  core  .     .     .     .  K  ÌV.  a.  ai. 

il  quale  dimora  nell'  alta  camrm V.  N.  ^.  a^. 

e  ricorsi  al  solìngo  luogt)  d*  una  mia  awura    ........  ^.  A^  3.  33. 

che  mi  parca  vedere  nella  mia  eanttra  una  ncbula K  AT.  3.  aS. 

mìsimì  nella  mia  cattura  là  ove V.  N.  la.  7. 

mi  parca  vedere  nella  mia  catnera V.  N,  la.  15. 

anti  che  io  uscissi  di  questa  camera K  /V.  ix  76. 

mi  ritornai  nella  camera  delle  lagrime K.  M  14.  65. 

mi  parca  tornare  nella  mia  camita V.  N.  33.  79. 

altre  donne^  che  per  la  cometa  erano V.  N.  33.  91. 

nella  camera  de'  suoi  pensieri C  i.  a.  30. 

la  quale  fosse  camera  del  Figliuolo  di  Dio C  iv.  5.  38. 

quando  si  trova  la  sua  cantera^  cioè  1'  Anima C  tv.  30.  49^ 

Camilla     Chi  dirà  di  Cami/lo C  iv.  5.  134. 

camminare,     colui  che  .  .  .  non  fosse  bene  camminato  .     .     .     .     .     .  C.Vr.  ^.  84. 

pochi  per  mal  camminare  compiano  la  giornata C.  iv.  13.  66^ 

Quanta  paura  è  ...  in  catntmttattdo C.  iv.  13.  9& 

per  cbe  via  sia  da  catnminart  a  cercare C,  iv.  x6.  38. 

è  da  vedere  com'  t  da  catntninan  a  trovare C.  iv.  16.  100. 

\k  ove  tanto  cntnttrinato  avete C.  iv.  a8.  58. 

camminatore.     Io  buono  mmmmn/or/ giugne  a  termine C.  iv.  la.  197. 

se  vóto  camminatori  entrasse  nel  cammino       ........  C.  iv.  13.  xo8, 

cammino,     il  quale  sen  già  lungo  questo  oatiitftino K.  W.  9.  ao. 

che  .  .  .  m*  avea  nominata  nel  cammino  de'  so^irì  ......  V.  N,  to.  3. 

la  quale  io  ti  nominai  nel  cammmo  de*  sospiri V.  N.  xa.  ^ 

cbe  non  sa  per  qual  via  pìgli  il  suo  cammino I^.  A^.  13.  37. 

passando  p»er  un  cammt'tto  .  .  .  giunse  a  me K.  A^  19.  a. 

a  entrare  nel  nuovo  camtnino C  i.  io.  16, 

con  ispcranza  di  dolce  cammino C  iì,  1.  8. 

luce  nel  cammino  dì  questa  brevissima  vita C  lii.  15.  195. 

alla  gente  che  per  mal  cammino  andavano C.  iv.  I.  74. 

che  la  nave  .  .  .  per  dolce  cammino . .  .  correa C  iv.  5.  68h 

pongo  esemplo  del  cammino  mostrato C  ìv.  7.  53. 

per  lo  diritto  cammttio  si  va  là  dove  intende C  ìv.  7,  68^ 

per  suo  difetto  il  catnmina  .  .  .  erra C.  iv.  7.  73. 

chi  non  ragiona  il  camiftino  che  far  dee C.  iv.  7.  ia6. 

nel  nuovo  e  mal  non  fatto  cammino  di . . .  entra C  iv.  la.  153. 

cosi  questo  cammino  si  perde  per  errore C.  ìv.  la.  x8l. 

cosi  nella  vita  umana  sono  diversi  camtnini C  ìv.  la.  18^ 

cantando  e  .  .  .  fanno  lor  catnmino  più  brieve C.  ìv.  13.  Z07. 

se  v6to  camminatore  entrasse  nel  cammino C  iv,  13.  X09. 

per  lo  rammmo  diritto  è  da  \'cdere •     .     .     .  C  Ìv,  16^  zia. 

due  Felicità,  secondo  due  diversi  cammim C  iv.  17.  87. 


07  ^^^^^^^  CANTO 

^iMmÈnA     Poi  ti  dimostrerò  *1  cammtM  perfetto S,  P.  xxxì.  6i. 

cbe  .  .  .  mi  conduca  Nel  diritto  mmmf'n S,  P.  cxlii.  54, 

I  OOptre.     Ond'  io,  che  per  aint/>ar  la  mirai  Rao Ball.  vi.  ao. 

!  Gtm/tfjiti  un  spirto  vivo  soUmcnte F.  AT.  16.  30  {Som,  ix.  7). 

DiUc  ...  noi  alme  ...  Ci  ^ardi  e  campi  ]o  Spirito  Santo    .     .     .  P.  F.  65, 

OiL    lo . . .  p«ne.  Che  non  si  perde  al  autt Oihm.  x.  81. 

(■liiUB,     E  't  mio  disio  però  non  cangia  il  verde     .......  StJft.  i.  4. 

cari  tm^g$w§òÒ€t  come  il  verde  Color  cangia  segala  la  beli'  erba  .     .  Sest.  iv.  11,  la. 

ifte . . .  L>o  face,  come  vuol,  vista  cangiare V,  N.  i^  loi  {Ball.  i.  aa), 

H  Ond' k>  mi  otnfM)  in  figura  d*  Altrui T.  W.  14.  90  (Som.  vii.  la). 

V  Qr.  ounfatere. 

oitfvc.     Dopo  la  qua]  cantavan  tutti  :  Osanna    .     .     «     •     K.  A^  93.  168  {Canm.  ti.  61), 

Di  questo,  in  cui  onor  lassù  si  canta Cans.  xvìL  60. 

lo  cgmitrò  cosi  disamoralo  Contr*  al  peccato Ca$is.  xix.  7. 

U  scusa  mio,  la  qua)  tu  canti V,  N.  in.  ha  {Ball,  L  3), 

tic  crnnftìnJo  Vostro  6n  pregio  muido BalL  iv.  4. 

\mmlimm0  gli  augelli BaJI.  iv,  10. 

lo  mondo  canti . .  .  Vostra  altezza  pregiata Ba//.  iv.  14. 

'D  voo  cantar  sottile  Dicca BaJl.  viii.  8. 

uon  la  canterà «    .  Bali,  vili.  03. 

Ora  che  ...  gli  augcllenl  cantando,  lor  gride  . .  .  Fanno  ....  San.  xlii.  6. 

Sctomc  santa  Chiesa  aperto  canta P.  F.  3^, 

V  ore  mntare  ...  a*  preti  perlìen  volger  tai  ruote P.  F,  140. 

Ab  1).     E  li  gli  scrviran  con  dolce  canto S.  A  ci.  87. 

HÉOOw     ntiie  o  ,  .  .  fii  più  per  quello  cammino  procedere  ....  C*  ir.  t7<  197. 

éà  f  moo  tiene  un  cammino,  e  1*  altro  un  altro C  iv.  99.  55. 

JM  Mprebbc  tenere  il  buon  cammino C  iv.  04.  225. 

^iaétmédicc  ti  cammino  ckt  àa /aito C  ìv.  aS.  li. 

cfae  viene  di  lungo  cammino C  iv.  aS.  35. 

le  pare  di  eammtno C  iv.  a8.  53. 

Km  non  fossi  per  cotale  rnmmiMO  passato C  iv.  98.  93. 

Pogniamo  che  Gherardo  da  Cammino  fosse  stato     *     .     .  C  iv.  14.  1 15. 

é  dot  cb*  Gherardo  da  Cammwa  fosse  vile  uomo C  iv.  14.  1 19. 

Viene  aliuno  dall'  una  parte  della  campagna C  iv.  7.  64. 

per  U  quale  eamptamo  da  eternai  morte C  iii.  7.  159. 

h  Fniocp»:hÌ  ,  .  .  prendeano  di  furto  Campidoglio   .     .  C.  ìv.  5.  tóa. 

^^^^Sf9^    eesK  r  erba  multipUca  nel  tampo  non  cuUivato   .     .     .     ,     ,  C.  iv.  7.  19, 

^^^^■liskrt  oouii  cosi  trafogliùso  campo  sarchiare C  iv.  7  99. 

^^^^Btbn  phtmtrB  è,  con  certi  rmmpt C  iv.  7.  57. 

^^^^Klaat  sndn  . .  .  per  lo  tmmpo  asw  è  manifesto C  iv.  9.  105. 

^^^KiBciaccbè  .  .  .  tenga  b  campo  della  mente C  iv.  9.  163. 

^r     ^*tti&    r  uno  ponto  è  *l  principio  del  Cancro C  iii.  5.  S4t. 

'      *MttM»    Eaaa  é  oPM/onr  dell' etema  Luce C  iii.  15.  54. 

^*>   ao«  «a  ■*  «  cane  o  lupo C  i.  6.  44. 

^^^A|flnk    feéccowc  ...  la  masna  . .  .  cangert^  colere C.  iv.  29.  lai. 

^^^■m»  cha  MNfmMv  il  aooie C.  iv.  39,  194. 

■     SMninii    r  una  e  r  slm  Ragione,  Ctmmica  dico  e  Civile   .    .    .    .  C  iv.  io.  100. 

<Vteni.    partami  (he  tiae^ti  BStgcìÀ  cùniaàMto  %\oTÌo%amtf^lt     .     .     .  K  ^.  03.  53. 

^tfeW.  «^awa /j  cjn/one  -  .  -  *<5  «••  ■*  "'«^«»" C  ÌÌ.  la,  11. 

'"^"^  '  '  '  6f,oo  lor  cammino  piU  brievc C  iv.  13.  106. 

^■"'A    *A|jw,     '  ,  ,  ^  Éttf^*>  "»'  P**"**  ^^'^  fosaero  queste  .     .     .     I-.  Af.  33.  54. 

émmmàt£ykdelìoroi^  C  ì.  5.  96. 


CANTO 


canto  (a).    Che  già  ruggir  non  posso  in  alcun  comìo Som.  xlviì.  8. 

canzone.     Cantone^  io  so  [che  ta  girai  parlando]  .     .     K  /V.  19.  76  (Cane.  i.  57),  98,  i^u 

Pietosa  mia  canaone  [,  or  va  piangendo]      .     .     .V.  N.  33.  ao,  38,  iil  {Cane,  iii.  71). 

Cansone^  V  credo  che  saranno  radi  Color C  iì.  Gzfls.  i.  53. 

Caruonf,  e*  par  che  tu  parli  contraro C  iii.  Canz.  ìu  73  ;  9,  ar, 

Contra  gli  erranti,  mia  Canson,  n*  andrai     .     .     .  Cvt.  Coita,  iii.  141  ;  3.  xa  ;  3a  15. 

CauMOfit^  a'  tre  men  rei . . .  Te  n'  andrai CaxaL  ix.  76. 

Canton*,  presso  di  qui  è  una  donna Catta,  x.  148L 

O  montanina  mia  raneoM,  tu  vai     . Cans.  xi.  76, 

canto  (i).     siccome  veder  sì  può  in  quel  tanto  del  Profeta C.  iì.  t,  58. 

con  certa  parte  del  tanio  ad  essa  si  ritornasse,     , C  ii.  la.  ix 

siccome  si  vede  .  .  .  nelli  canti C  ii.  14,  183. 

canto  (a),     levando  1'  ultimo  canto  del  pentagono C.  iv.  7.  146. 

perocché  da  ogni  eanìo  sono  in  nostra  podestà C  iv.  17.  aow 

canzone,    cominciai  una  canzone  con  questo  cominctamento  .     .     .     .  K.  TV.  19.  17. 

Questa  canzone  ...  la  dividerò  più  artificiosamente V,  N.  j^.t^ 

quello,  che  da  questa  mia  oanxon^  desidero     ....  .     .     .  V.  tf.  i^,  144. 

a  più  aprire  lo  intendimento  di  questa  raruot» K  ^.  19.  148. 

Appresso  che  questa  canzone  fu  .  .  .  divolgata K.  iV.  ao.  I. 

e  però  ne  dissi  questa  caruorw K  W.  as.  197. 

Questa  raneone  ha  due  partì K  iV.  93.  aia. 

cominciai  allora  una  canzone V.  N.  38. 13. 

Io  era  nel  proponimento  ...  dì  questa  canzone   .......  K.  W.  39,  5. 

però  proposi  di  fare  una  canzone .  V.  N.  39.  6. 

Acciocché  questa  niM.»7fi/ paia  rimanere  ...  vedova K  W.  3a.iu 

che  questa  cattivella  consone  ha  tre  partì V.  N,  33,  (5, 

nella  tzrza  parlo  alla  canzone  pietosamente V.  N.  33,  17. 

parlo  a  questa  mia  canzone K.  /V.  38.  39. 

Poiché  detta  fu  questa  eatiBone K  A'.  33.  l. 

però  .  .  .  dissi  due  stanze  di  una  canzone V,  N.  34.  8, 

Questa  amzone  e  questo  sonetto  gli  diedi V.  N.  34.  16. 

La  canzone  eomincìa  ...  ed  ha  due  parti K.  iV.  34.  tS. 

che  in  questa  canzone  si  lamentano  due  persone ,  V,  N*  34,  34. 

cioè  quattordici  Canzonici  di  amore,  come  dì  virtti  materiate      .     .  C,  ì,  1.  Z04. 

quella  che  .  .  .  mostrano  le  Coneom' predette C.  i.  i.  X3(x 

chi  legge  le  soprannominale  CatieoHi Ci  a.  IK9. 

il  difetto  delle  Cr)*(«>fif' sopraddette C  i.  3.  ix. 

di  servo  alle  infrascritte  canzoni C  t,  5.  38, 

poiché  le  Canzoni  sono  Volgari C.  i.  5.  43. 

non  .  . .  soggetto  alle  Canzoni^  ma  sovrano C  i.  5.  109. 

òoggrtfo  alle  canzoni  Volgari C.  i.  6.  a. 

se  ...  le  Canzoni .  .  .  sono  Volgari C.  i.  7.  09. 

Questo  signore,  cioè  queste  Canzoni C.  i.  7.  69. 

alle  nominate  Canzoni  aprire  e  mostrare C  i«  8.  4. 

la  sentenza  delle  Canzcm  alle  quali  fatto  è C.  i.  9.  49. 

per  lo  desiderio  d'  intendere  queste  Canzoni .     .  C  i.  io.  66. 

le  infrascritte  vivande  delle  Canzoni Ci.  13.  79. 

sopra  ciascuna  Canzone  ragionerò  prima .     .  C  ìL  t.  lax. 

Alto  intendimento  della  qual  Cansvne C  ìi.  a.  49. 

dico  clic  la  Canzone  proposta  é  contenuta •  C  ìL  a.  58. 

la  prima  parte  della  proposta  Canzone C  iL  7.  4. 

in  tutta  questa  Canzone  ...  il  cetre  sì  prende    . C  ìL  7.  !&. 

della  prima  parte  della  Canzone C  ii.  7.  109. 

nel  verso,  eh*  é  ...  '1  terzo  della  Canzone C  ii.  8.  14. 


89  CANZONE 


CantOH^  vattene  dritto  a  quella  donna Cane.  xìì.  79. 

Cameon  mia  bella,  se  tu  mi  somigli Canz.  xiv.  81. 

CtìMsoMj  or  che  sarà  di  me Cane.  xv.  66, 

Cansotif,  il  tuo  andar  vuol  esser  corto Catta,  xvi.  66. 

Canstm^  tu  vedi  ben  com'  è  sottile Catta,  xvii.  61, 

Tu  te  n'  andrai,  canzofu,  ardita  e  fera Cat%z.  xviii.  61, 

Canzone  ;  a-  panni  tuoi  non  ponga  uom  mano Cane.  xx.  91. 

canzooe,     tutto  quello  che  in  questa  Cansonr  dico C  ii.  xx.  94. 

le  parti  principali  di  questa  Canzone C  ii.  la.  3. 

io  mi  ri\-olgo  . .  .  alla  Canzone  medesima C  ii.  xa.  5, 

ai  chiama  in  ciascuna  canzone  Tornata C  ii.  la.  8. 

perchè,  cantata  la  cattzone  ...  ad  essa  sì  ritornasse C  ii.  xa.  ix. 

rade  \*oIte  la  posi  coli*  ordine  della  Canzone C  iì.  xa.  15. 

alcuna  cosa  in  adornamento  della  Catuotte C  ii.  xa.  x8. 

la  Òontà  di  questa  Cansotte  fosse  malagevole C  iì.  xa.  a8. 

parremi  mestiere  alla  Cafuorw C.  ii.  xa.  33. 

«Ila  Canzone  vanno  le  parole C.  ii.  xa.  43. 

Dico  adunque:  Io  credo,  CdnxoM/ C  ii.  xa.  45. 

la  sentenza  di  questa  Canzone C.  ii-  xa.  61. 

la  littcnilc  sentenza  della  prima  Can-sorf^ C.  ii.  xa.  70. 

nel  parlare  della  proposta  Canzone C  iì.  13.  56. 

del  primo  \'crso  della  Catuotte  proposta C  ii.  16.  X4. 

Tutto  r  altro  che  segue  poi  di  questa  Canzotte C.  ii,  x6.  96. 

Questa  Canzotte  principalmente  ha  tre  partì C  iii.  x.  xoo. 

dirizzando  le  parole  alla  Catizotte C.  iii.  x.  X09. 

che  a  proemio  di  questa  Canzotte  fu  ordinata   ........  C.  ììi.  a.  a. 

la  prima  parte  principale  di  questa  Canzotu C  iii.  4.  xa5. 

la  seconda  parte  principale  di  questa  Cattzotu C.  ììi.  8.  ai3. 

le  dut-  parti  dì  questa  Cattzotte  .  .  .  sono  . .  .  ragionate C  iii.  9.  3. 

nella  quale  io  intendo  purgare  la  Canzotte C.  iiì.  9.  6. 

E  però  mi  volgo  alla  Canzotte C  iii.  9.  15, 

ultimamente  parlo  alla  Cattzone C.  iii.  9.  a7. 

O  Camotte,  che  parli  dì  questa  Donna C.  iii.  9,  31. 

r  anno  medesimo  che  nacque  questa  CtiM«OM« C.iii.  9.  149. 

in  ciò  s*  intende  assai  che  questa  Canzone  considera C.  iii.  xo.  30. 

impongo  alla  Canzotu  come  ...  sé  iscusì C.  iiì.  io.  43. 

che  quelita  Cattzone  da  quella  Ballatetta  si  disconla C.  iii.  io.  48. 

(•«■r  >o  modo  eh'  io  dico  che  domandi  questa  Catuone C.  iii.  xo.  83. 

mclti  che  si  dilettano  in  dire  Canzoni C.  ììi.  11,  98. 

la  ragione  che  mosse  me  a  questa  Canzone C.  ììi.  la.  3. 

U  Vira  sentenza  della  presente  Catt£ow C.iii.  15.  197. 

rr'TTiinciai  una  Canzotte C.  ìv.  i.  76. 

pcrr<cl:è  in  questa  Canzone  %*  intende C  iv.  i.  83. 

*,  -'  Ha  che  nella  precedente  Catuone  è  ragionata C  iv.  i.  94. 

d'Ila  r,;:ilc  trattare  la  proposta  Canzotu  .  . .  intende C  iv.  i.  98. 

Lk  •#  r.tcn/a  della  proposta  Canzotu C.  iv.  3.  3. 

r.tiij  tfrza  ^i  vnlgc  il  parlare  alla  Cattzone C  iv.  3.  8. 

Oh  c<. iT-.c  è  grande  la  mia  impresa  in  questa  Canzone C  iv.  7.  a8. 

U  ir  TìUnza  dei  secondo  verso  della  Catuotu C  iv.  7,  i$a. 

*err..  a  quel/a  p^^^  ngìon^rc  della  Canzone C.  iv.  io.  4. 

disputasi  e  npfoj     .  „,-  U  presente  Catuotu C  iv.  13.  166. 

prrUhro.  "'»«  Oi^^w"' h*  "provato C.  iv.  15.  a. 

,...i.c./.a^;<'''cn/a/*C^.^^  P Civ.15.45. 

per..  d/«  i  (-^  o*',g"a''^^.        eia  Cowo«* C  iv.  15.  86,  89 


CANZONE 


canzone.     Catuotu^  io  porto  nella  mente S*st.  ii.  6i. 

Capaneo.     E  la  divoran  Gj/«im«oc  Crasso   . ,  Gp««:  zvììi.  70. 

capello.     Che  ne*  biondi  rapenti ,  ,  .  Metterci  mano  .......  Cans.  xti.  63, 

capere.     V  angoscia  che  non  cap*  dentro,  spira Catta,  xL  aS. 

Sono,  che  .  .  .  Credon  captrt^  Valere  —  I& Oika.  xùl  ar. 

canzone.     Guido  GninizeKi  in  una  sua  Catuong C  ìv.  ao.  68. 

questa  Cantone  ha  Ire  parli  principali C.'w.  30.  3, 

senza  lo  proemio  del  Trattato  della  CanaoHi    ........  C  iv.  30.  9. 

la  quale  per  Tornata  di  questa  Catieotte  fatta  fu C  iv.  30.  13. 

Questo  Cantra  gii  erra» ti  .  ,  ,  à  nome  d*  està  Cansone  .....  C.  Iv.  30,  aó. 

a  cautela  dico  e  comando  alla  Cantone C.  ìv.  30.  45. 

questo,  che  ncU'  ultimo  di  questa  Cantone  si  d& C  ìv.  30.  65. 

capacità,     sempre  attrae  la  tapaciià  della  nostra  natura C  ìiì.  13.  93. 

L-hc  solo  colla  infinita  fd^acf/à  r  infinito  comprende C  iv.  9.  33. 

capedtade.     la  quale  .  . .  passava  e  redundaw  U  mia  eapaàtade    .     .  K.  /V.  11.  39. 

capello.     Democrito  ...  né  capetti^  né  unghie  si  togliea C.  iii.  14.  75. 

capitolo,     resta  in  questo  capitolo  a  mostrare  . C  ì.  4.  4. 

ciò  che  si  promise  nel  principio  del  Capitolo C  1.  7.  105. 

in  questo  capitolo  intendo  mostrare C.  ì.  6.  49. 

che  di  sopra  in  questo  capitolo  sono  nominati C.  i.  9.  58. 

di  ciò  farò  al  presente  speziale  Capitolo C.  i.  10.  108. 

manifestato  ò  di  sopra  in  altro  capitolo    . C  i.  la.  98. 

siccome  nel  primo  Capitolo  è  narrato C.  ii.  z.  Z4. 

Poìcir  il  mostrato  nel  precedente  capitolo C  ii.  5.  a. 

nel  terzo  rii/f'/o/o  dì  questo  Trattato C  ii.  7.  a. 

nelli  tre  precedenti  m/i'/o&' è  ragionato C.  iù  7.  6b 

come  detto  è  nel  precedente  capitolo C  il.  ft,  6a. 

nel  seguente  ca/H>o/ù  si  ragionerà C.  iL  9.  137. 

nel  seguente  capitolo  si  dichiarerà C  ii.  xa  8a. 

Nel  precedente  Gi^'/o/o  è  mostrato (7.111.6.1. 

quello  che  detto  è  di  sopra  ncll'  altro  Capitolo C  iii.  B.  197. 

Nel  primo  Capitolo  di  questo  Trattato  é  .  .  .  ragionata C.  iii.  la.  s« 

Nel  precedente  Capitolo  ...  è  commendata C.  iii.  15.  <• 

siccome  nel  decimo  Capitolo  del ...  si  può  vedere C.  ìv.  a.  31. 

la  cagione  che  delta  *  nel  precedente  Capitolo      ..,,..,  C.  iv,  a.  7B, 

dice  santo  Jacopo  ...  al  quinto  Capitolo C  ìv.  a.  84, 

Di  quelle  ...  in  Capitolo  speziale  é  da  trattare C  iv.  3.  74. 

in  questo  Capitolo  ,  .  .  ciò  trattare  non  si  potrebbe C  iv.  4.  i^t, 

perocché  ...  li  lunghi  aipitoli  sono  nemici  della ,     .  C.  ìv.  4.  133. 

(arò  ancora  digressione  d'  altro  Capitolo C.  ìv.  4.  Z35. 

nel  cominciamento  di  questo  Capitolo C  iv.  5.  iz. 

nella  fine  del  precedente  Ctx/h'/o/o C  tv.  5.  8z. 

nel  terzo  Capitolo  di  questo  Trattato  promesso  fu C.  ìv.  6.  z. 

Salomone  ...  nel  vigcsimo  secondo  Capitolo  de' C.  iv.  7.  95. 

dice,  nel  quarto  Capitolo  del  detto  Libro C.  iv.  7.  98. 

dice  Salomone  nel  quinto  Capitolo  dei  Proverbi C  iv  7,  130. 

per  proprio  Capitolo  .  .  ,  intendo  ciò  mostrare C.  rv.  8.  153. 

quello  che  .  .  .  nel  quarto  Capitolo  di  ...  é  ragionato  .     .     .     .     .  C.  iv,  9.  6, 

perchè  questo  Capitolo  è  alquanto  produtto,  in  Capitolo  nuovo  .  .  • 

é  da  rispondere C  ìv.  ta.  ao6,  ao?. 

fatta  .  . .  nel  tcno  Capitolo  del  presente  Trattato C.  ìv.  16.  18, 

siccome  in  questo  Capitolo  di  sopra  si  dice C  iv.  16.  lai. 

Nel  precedente  Capìtolo  *  determinato C  tv.  18.  1. 

«crome  ...  nel  scltimn  Capitolo  del  ...  ai  ragiona C  tv.  ao.  33. 


9'  ^^^^^^^^^^^^^  CARO 

vmia,  Per  non  veder  la  geotCt  a  capo  chino     .     .     .     .     K  A^  g.  51  (Som.  v.  8). 

w^o,  che  'I  mio  capo  rùcc  Sotto  Y  iniquitade  e S.  P.  xxxvii.  13. 

9dj.     Uo  sol  pcnsicr  d*  amore,  end'  io  son  carro       CanM,  xv.  tx. 

Fcasando  eh'  io  son  cano  di  grrtn  pesi S.  P.  xxxvii.  la. 

Che  tutti  i  nttriAi' sostenere  .  .  .  De*  1'  iiomo Can»,  zvì.  33. 

CBrpiw     E  per  Io  cargo  grande  e  grave  e  grosso 5.  /*.  vi.  13. 

SfK  Xu  diacarghi  il  cargo  che  mi  preme S.  /*.  vi.  a8. 

fìace  Sotto  1'  iniquitade  e  'I  greve  cargo      ...,,.,.,  S.  Z'.  xxxvii.  14. 

Perche  sarebbe  di  ran/à  vedo /*./*.  177. 

Libera  me  dalla  carnai  malizia S.  P.  ì.  55. 

Che  1  cuoio  (ari  vendetta  della  come Soh.  Uìì,  4. 

E  (masi  a  tempo  eh'  è  téma  dì  carnt Son.  liii.  la. 

La  cBnv  mia  aempr*  è  siala  privata  Di £.  P.  zxxvii.  7. 

Lm  tmmt  mia  è  senza  sanitate S,  P.  xutvii.  85. 

Si  cb'  io  ho  per»c  con  la  cantr  V  ossa S.  P-  calli.  15. 

Credo  che  '1  6glio  umana  mrnt  e  vita  Mortai  prendesse    .     .     .     .  /*.  Al  19. 

Ad  ■•pvtUr  che  Dio  prcndease  canw  Umana P.  /*.  37. 

E  oa  lotta  U  otrar,  eh*  ebbe  qui ...  se  ne  gì P.  F.  4^ 

La  «inv  nostra,  al  mal  pronta  tuttora.  É  stimolata P.  F.  145. 

<Sa  loro  abbiam  la  tnryt*  umana P.  F.  165. 

O  «am  ancella  e  pura CanM.  x.  39. 

In  chiarire  é  in  questo  speziale  Cfi/>f'/b/D     ,     .     .    .     ,     .     .  C  iv.  ai.  5. 

detto  è  di  sopn  nel  sesto  Capitolo  del C.  iv.  03.  141. 

lungo  è  stato  il  Capitolo  presente  . .  .  per  altro  Capitolo  le 

nhre  cose  sooo  da  ragionare C.  iv.  34.  1B4,  285 

lo  thm  dì  sopra  nel  ventiduesimo  Capitelo  di  questo  Trattalo  si 

.     •    • C  iv.  a6. 34« 

d!     sopra    nel    teno     Capitolo     di     questo    Trattato    ai 

C  iv.  30,  i, 

hpfiaa  comincia  nel  Gf)WifpJb  predetto .  C  iv.  30.  5. 

1»  prtawàù  . . .  che  in  due  Capitoli  si  comprese C  iv.  30.  9. 

la  qocsAo  trentesimo  e  ultimo  Capitolo  ...  è  da  ragionare .     .     .     .  C  iv.  30.  11, 

principiando  ancora  da  capo,  dico C  ii.  13.  4. 

la  stcQa  gli  sarebbe  sempre  sul  mezio  del  rapo C.  ìii.  5.  85. 

r  «eoo  che  è  lutto  nell'  acqua  fuori  del  capo C.  iìL  7.  54. 

gli  Albani  .  .  .  per  lo  capo  del  regno  combatterò       ....••  C  ìv.  5.  158. 

Cft^rtOOniQk     r  altro  é  Q  prìoripìo  del  Capricorno C  iii.  5.  143. 

Mida  U  libro  iJtlU  quattro  Virtit  atrtknati    .     .     .     .  C  ili.  8.  108. 

Canta  li  propria  atrìtà  ne  inganna CLa,  60. 

per  la  tmrUà  dell'  amico C.  j.  3.  55. 

ii^non  di  tanià  li  fa  passare CL3.  60, 

9«r  lo  teganno  che  ricew  dalla  nrnAi C.  i.  3.  66. 

in  anann  e  fcrveottjalma  Canta  dello  Spirito  Santo C.  iì.  6.  6^ 

Iddfe .  •  r  per  carità  della  sua  perfezione,  infonde    .*•...  C.  iii.  6.  104. 

ciaè  ardore  d^  amore  e  di  €arttà C  iii.  8.  148. 

fV^adla  aaace  V  opemàoat  della  carità C,  iii.  14.  136. 

Ciarla .«.  per /»n)^  dcJk  patria  rifiutare   . C  iv.  3.  iia. 

da  toeSsbilc  Carità  vengono  questi  doni,  e  la  divina  Carità 

appnpr^ C  iv.  ai.  106,  107. 

^CivacM  una  lUtnnia  di  uaitadt K.  iV.  11.  4. 

«ncr^^         ^^^|.^  ^tfn'iì'^^tv  paniooi Cii.it.  46. 

^    ^*^'^(MoeFe^^^^^^' C.iv.6.i8fl. 

•*  Vcfli  i^mta.  »>  rami,  t  Circoncisione    .     .  .  C.  iv.  a8.  77. 

-I-«V^''*"''^       iTedisl'cUoalei K  AT.  34   no. 


CARO 


caxo.     Qual  .  .  .  Volge  il  donurc  in  vender  tanto  mro Onw.  x.  lUì. 

Che  sol  per  lei  servir  mi  tengo  caro Caftv.  xiv.  aj. 

Che  quel .  .  .  Per  I*  immagine  sua  ne  lien  più  ran* Catu.  xvi.  a6. 

Cosa  non  è  che  costi  tanto  oirxi '  ,     .     .     -  Cans.  xvi.  38. 

Per  s*  è  rar  tenuto Canx.  xìx.  laj. 

[Sicch'  io  Io  intendo  ben,]  donne  mie  car* .     .     .     K  W.  43.  38^  60  {Sori.  xxv.  14), 

Ma  di  te,  caro  amico,  sì  mi  duole Soh.  xxxvij.  xx 

Da  quel  signor  che  sopra  gli  altri  è  caro Soru  xlìì.  13. 

o  Signor  caro S,  P.  xxxL  19, 

casa.     Queste  .  .  .  Venute  son  come  a  casa  d*  amico Con»,  xx.  17. 

Messa  1'  avrc'  in  casa  il  conte  Guido Soh.  \u,  14. 

cascare.     Che  più  casnir*  non  mi  lascerai S.  P.  xxx\ni.  59. 

caateUo.     Del  mìo  casHÌh  trapassare  il  fosso S.  P.  xxxvii.  45. 

castigare.    Colpa  è  della  ragion,  che  noi  castiga Oms,  x.  95. 

casto.     E  \-i\-a  casto  e  di  lussuria  mondo P.  F.  167. 

castrone.     Ma  peggio  fìa  la  lun£a  del  matrone Son,  liii.  3. 

catena.     Là  .  .  .  una  catena  il  serra  Tal,  che C'aNa.  xi.  63. 

caro,     la  mia  voglia  dì  .  .  .  cara  liberalità  è  qui  seguace C  ì.  >.  140. 

se  per  trasmutare  non  diviene  più  caro  ;  uè  più  caro  può  venire     .  C  i.  8.  78,  79^ 

nulla  cosa  pìij  cara  si  compera C  i.  8.  laa. 

si  airo  costa  quello  che  si  priega C.  i.  8.  laS. 

carro,     diccanu  che  il  carro  del  sole  avea  quattro  cavalli C  iv.  23.  134. 

carta,     a  guisa  che  fa  la  nostra  lettera  in  sulla  caria  umida     .     .     .     .  C  iii.  9.  141. 

Cartagine.     Regolo,  da  Carlagmt  mandato  a  Roma C  iv.  5.  135. 

Cartaginese,     per  commutare  li  presi  Oiryd^i'Hr.M  a  sé  e C  iv.  5.  laÓ. 

casa,     se  non  chi  va  verso  la  cas^i  dì  santo  Jacopo K.  M  41.  401, 

in  quanto  vanno  alla  rtua  di  Galizia V,  N,  41.  47. 

chi  tiene  la  citara  in  casa C  i.  9.  34. 

per  le  finestre  d'  una  casa C.  ì.  la.  a. 

fatto  lu  fondamento,  siccome  nella  casa C  ii.  x.  97. 

cosi  una  cam  .  .  .  richiede  una  vicinanza    .........  C  iv.  4.  la. 

Le  quali  sono  tribulazioni  .  .     delle  casé  ;  e  per  le  casf,  dell*  uomo  C  iv.  4.  99,  sa 

in  questo  amore  le  cau  prendano  ogni  loro  bisogno C.  iv.  4.  4^. 

perchè  noi  volessimo  che  la  ta^a  sedesse    ....  .     .     .     .  C  iv.  9.  6x* 

ogni  casa  .  .  .  crede  che  sìa  1'  albergo  .  .  .  dirizza  la  credenza  all' 

altra,  e  così  di  tosa  in  casa C  iv.  la.  147,  150(^11). 

nulla  cura  del  mìnisterio  della  casa  mostrava C  iv.  17.  105. 

del  ladro  che  menasse  alla  sua  cata  li  convitali C  iv.  87.  139. 

casetta,     come  Cesare  .  . .  alla  casetta  del  pescatore  .  .  .  venne  .     .     .  C.  iv.  13.  xao. 

caso,     io,  che  in  questo  raio  .  .  .  non  debbo C  iv.  8    131. 

come  in  questo  taju>  io  non  sia  .  .  .  soggetto C  iv.  8.  150. 

come  in  questo  caso  .  .  .  non  sono  tenuto        C.  iv.  9.  z. 

casso,     danno  e  recano  sete  di  casso  fcbricante  e C  iv.  la.  47. 

Castella.     Chi  non  ha  ancora  il  buon  Re  di  CasitUa C.  iv.  11.  ia6. 

castello,     che  combatte  il  caste/to  da  un  Iato C.  iii.  io.  67. 

sarebbe  più  nobile  che  Guido  da  Caitelto  di  Reggio C.  ìv,  16.  73. 

casto,     operazioni .  .  .  siccome  stare  casto  e  lussuriare C  iv.  9.  69. 

CatiUna.     tanto  cittadino  quanto  era  Catilina  .     .  C  ìv.  5.  175. 

Catone,     alli  quali  venne  Caton*  .  .  .  fuggendo    .......  C  iii.  5.  laa. 

O  sacratissimo  petto  di  Catcmt C  iv.  5.  Z40. 

fu  di  loro  qucUo  glorioso  Catone C  iv.  6.  95. 

di  Tullio  .  .  .  che  parlando  tn  perdona  di  Catour,  dice C  iv,  ai.  8a. 

Onde  si  legge  di  Catone,  che  .  .  .  crcdca C  iv.  37.  33. 

dice  Tullio  ...  in  persona  di  CatoM  vecchio C.  iv.  37.  I5a. 


93  n^BUm^NI^V^  CAVALLO 

cattivo.    O  per  p«role  di  eathtm  pente S<m.  xlv.  s. 

Dunque . . .  Sarik  causafa,  Mischiata  —  di  più  cose     .     ,     .  GiHJ.  xix.  65  . 
CmmtamJo  V  iltr*  icr  per  un  cammino  .  . ,  Trovai    K  N.  9.  ^4  {So»,  v,  r). 

CBvmllere.     Se  ati^itr  V  invita,  o  U  ritiene Cttns.  x'iv.  87. 

Dunque  s*  eli'  è  in  ravtàlùr  lodata ' Cans»  xìx,  64. 

0  Ubi  tmvtUwtt  nulvA^i  e  rd .  Gnu.  xix.  i  la. 

fylln      Mb  non  voler,  come  *1  cavaUo  e  U  mullo S.  P.  xxxi.  65. 

Odi  che  dice  Tallio,  in  penona  di  Catcmt  vecchio   .     .     .     .  C.  ìv.  a8.  45. 

quando  dice  che  Marzia  tornò  a  Cmtofu C  tv.  aS.  100. 

poi  renne  a  Catone C  iv.  aS.  106. 

partisai  da  Cattm« C  ìv.  aS.  109. 

tonto  dal  principio  del  suo  vedovaggio  a  CatoHt C  ìv.  98.  x  r9. 

>  terreno  piti  degno  fu  di  .  .  .  che  Cuiom      .....  C.  Ìv.  a8.  laa. 

E  disdice  Marzia  a  Co/ofw C  iv.  aS.  134. 

cfcv  •  •  •  sì  dica  eh*  io  sia  morta  moglie  di  Catone C.  iv.  a8.  150. 

. .  .  sotto  il  titolo  d'  Onensio,  che  di  OUom    .    .    .    .     .  C  iv.  38.  159. 

Chi  dirà  del  QX/A'po/D  Regolo C.  iv.  5.  la^. 

che  «questa  caiHwlla  canzone  ha  tre  porti K  TV.  33.  15. 

»ono  i^Li  obbomincvoli  nz//tWd'  Italia      ........  C  i.  11.  147. 

ad  quale,  m/ft'uD  e  discacciato,  consolato  s'  avea C  ii.  13.   16. 

yi'ciò  veggiano  li  cnA^tii' malnati,  che C  iii.  4.  Bi. 

U  d/AjAb' pongono  lo  cielo  Empireo C  ii.  4,  14. 

AppeDare  quasi  cattolica  opiniotu C  iv.  6.  150. 

queste  eauae  .  . .  intendo  .  .  .  ragionare    .     .     .     .  .     .     .  C  i.  5.  la. 

ia  aè  oocaidcrata  e  per  tutte  le  sue  must C  iii.  1 1.  8. 

la  obbliviooe  causa  di  Nobiltii C  iv.  14.  153. 

queUo  eh'  é  causato  da  corpo  circutarc  ,     .     < C.  iii,  a.  38, 

,  .  .  dico  eSH  casert  nelle  eaHxatt  Intelligenze C  iii.  z$.  6. 

1'  elle  fK»n  possono  camarr  Nobiltà C  iv.  io.  67. 

L*  ani  è  di  nafHra/4 /attanaa  mutata C  iv,  15,  lao. 

V*  mll»m  t  di  natumlf  ^uaàUam'mÙà  cmMMta C.  ìv.  15.  240. 

La  àtwam  è  da  ItpUaJi  £  matura  eaujtata C.  iv.  15.  1 59. 

cut iijiisi' paschi  la  . . .  viu  ...  sia  catuaia  dal  ciclo C  iv.  33.  sa. 

L*  una  si  muove  da  cautf/a Ci-5.9. 

il  rrttarico  drr  molta  cantrìa  usare C  iv.  8.  90. 

ciò  unisMcrando,  a  mmttia  dico  e  comando C  iv.  30.  44. 

Mafasi  quel  giorno  pensoso  ntolto T'.  W.  9.  40. 

Appvttao  cooricnc  «nere  tmwakaio  dalla  Ragione  .     .     .     .  C  iv.  a6.  49. 

che  egli  sia  ti  eavalcaUnrr  ddla  umana  volontii  .     .    .     .  C.  iv.  9.  xoa. 

%»da  senia  il  cavaUalort ...  è  manifesto     .     .  .     .     .     ,  C  iv.  9.  104. 

0  baoao  cmoaUalort  bene  non  si  conduce .  C.  iv.  aó.  45. 

quando  un  cavtJiftt  donasse  a  un  medico  ...  e  quando  11 

iB(&ce  idrtnsf  a  un  ca/valitrw      .     .     .     .     * C.  i.  8,  30»  33. 

i  nobili  SODO  Principi,  Baroni  e  Cavalieri C.  i.  9.  35. 

•I  mimHtiw doe  crédere  lo  spadaio .    .  C  iv.  6.  59. 

1  a  uMla  girirli        romr  himnn  rìimfr'frr .  C.  iv.  06.  51. 

Corto  3  «anafiimr  l.aACilotto  non  volle C.  iv.  a8.  59. 

si  lioo  della  «tpaOtria C  i.  5.  aa. 

^^  ^  Afte  di  <»»s//ma  sono  ordinati   .    .    .    .    .    .    .  C.  iv.  6.  6a, 

OBBo  d||  4SMi/i^  virtuoso e  i.  5.  77. 

♦  pakadi«ti»a«/<«-^«^«»<^ ClitS.  188. 

I^qaJasp^^^^j,  ,  .  .  èmaoifcsto C.  iv.  9.  104. 

-*•  -Sj^  notti* '—*'•''»'' "^ e  rr.  .♦.&.. 


CAVALLO  ^^^W^^^^WBF  9f- 

cavare.     CoMmr'r  «Ima  fuor  delle  peccata       .     .     .     .     -     .     .     .     .  5.  P.  vi.  i8. 

Cavandomi  d*  ogni  perversa  usanza S.  P.  xxxvti.  60. 

S*  tu  li  catn'f  Signor,  da  quella  guerra S.  P.  à.  58. 

che  da  questi  guai  £  tribolazioni  tu  mi  cauì S.  P.  cxUL  59. 

Poi  discese  al  .  .  ,  per  cavarne  Gli  antichi  padri /*.  /^  35. 

celare.     AUor  diceva  Amor  :  Piii  non  ti  celo      .     .     .     .     .     K  ^.  23.  190  (Catu.  ìL  63). 

procaccian  danno  Critiiidosi  da  me Ca»u.  xiv.  aé^ 

coloro,  Che  per  vergogna  eeian  lor  mancanxa ^*  ^*  7>  35  (.Son,  iu  18). 

E  quel  che  sia  dì  lei,  noi  mi  ceiatg      .......     V,  JV.  aa.  78  {San.  xìL  xiV 

che  tu  non  pui  Punto  celar  la  dolorosa  mente  .     .     .     .     K  A^.  aa.  96  {So»,  xìiì.  8)» 

Deh  !  s*  ella  è  dcssa,  più  non  mei  cttatt Son,  li.  4. 

E  lo  mio  errore  non  ti  ho  cthto S*  P.  xxzi.  33. 

Ecco,  Signor  ...  eh'  io  non  t'  ho  celato  Quello 5.  P.  L  ao. 

celeste.     Però  che  il  re  dei  spìriti  aiesti  Ha S.  P.  vi.  40. 

Innanzi  al  trono  del  celeste  coro S.  P.  xxxì.  tiw 

cavallo,     siccome  de'  cavalli  e  degli  asini C  Ìv.  15.  6t. 

che  r  nomo  chiama  .  .  .  nobile  cavallo C.  ìv.  x6.  46. 

dìceano  che  il  carro  del  sole  avea  quattro  cavalli     ....••  C.  ìv,  93.  135. 

siccome  uno  sciotto  cavallo  ,  .  .  non  si  conduce C.  ìv.  atì.  44. 

malnati  1  .  .  .  che  ,  .  .  donate  cavalli C.  iv.  37.  lai. 

cavare*     quei  primo  che  li  pesi  dell'  oro  ...  e  le  pietre  .  .  .  cavò     .     .  C.  Ìv.  la.  39, 

cavillare.     Veramente  potrebbe  alcuno  cavillare C  ìv.  4.  Bs. 

siccome  credca  chi  cavillava C  ìv.  4.  lai. 

CedUL     La  prima  è  cecità  di discnu ione C.  ì.  il.  6. 

pericolosissimo  difetto  nella  loro  rro/à Ci.  11.56. 

E  voi ...  in  quanta  cea'tà  vivete C  iìL  5.  ao6. 

Cefalo,     come  Ce/alo  d'  Atene  venne  a  Eaco C  Ìv.  a^.  158. 

quando  disse  a  Cefalo  dopo  la  domanda C.  iv.  37,  173. 

quando  dice  e  ritrae  ...  a  Cefalo  la  storia C.  iv.  37.  185. 

celare,     quello  eh'  io  voleva  del  tutto  celare  ad  altrui K.  A^  4.  io. 

Con  questa  donna  mi  celai  alquanti  mesi  ed  anni K  A^.  5.  97. 

con  la  quale  io  avea  . .  .  celata  la  mia  volontà V.N,i,u^ 

vide  .  .  .  Marte  stare  edato  tanto  che  rapparve C.  ìi.  3.  63. 

Saturno  starebbe  .  . .  ■  ciascuno  luogo  della  terra  ctlato    .     .     .     .  C.  ìi.  15.  X44. 

Giove  sci  anni  sì  celerebbe C.  ìL  15.  145. 

Venere  e  Mercurio  ...  sì  celertbbero  e     ■     , C.  ti,  15.  X49. 

r  altre  scienze  sarebbono  celate  alcun  tempo C  ìi.  15.  X59. 

r  altro  è  quasi  a  tutta  la  discoperta  terra  celato C  iti.  5.  75. 

poi  si  cHa^  e  comincialo  a  vedere  Lucia •     .     .  C  iii.  5.  x6a. 

la  cui  amistà  non  è  celata  alla  persona  amata C.  ìii.  11.  7& 

le  cose,  che  ne  tiene  c^ate C.  iii.  14.  xm^, 

che  ...  le  celate  ricchezze  ...  sì  rappresentano C  iv.  11.  73, 

sicché  la  bontà  .  .  .  nr/i'ìl  contrario  eh'  è  dentro    - C  ìv.  39.  xx6w 

celebre,    acciocché  più  celebre  ...  da  lui  sì  parta C  ìv.  30.  ao. 

ITIt^*"'**     vittoriosissimo,  siccome  virtù  celestiale C  ìi.  a.  46; 

da  parte  del  Santo  Re  celestiale C.  ìL  6.  35. 

parlando  a  quelle  Intelligenze  cv/r^^ù/t C.  Ìi.  xi.  95. 

quali  da  virtù  alestiale  .  .  .  siccome  Aristotile C.  ìL  14.  35. 

la  consumazione  del  celestiale  movimento C.  ìi.  15.  1x7. 

il  quale  io  chiamo  Spirito  celestiale ,.  C  1ÌÌ.  7.  X35. 

lo  quale  .  .  .  tutti  ì  corpi  celestiali ,  .  .  allumina C  iii.  xa.  56, 

Iddio  .  .  .  allumina  ...  le  celestiali  e  V  altre  intelligibili     .     .     ,     .  C  iii.  la.  58. 

si  dichina  un  <Wr^/Ni//«vui<ro C  iii.  14.  106. 

si  sale  a  filosofare  a  quella  Atene  ceUstùUe •     ...  C  iii  14.  X3&. 


95 


CERCARE 


Perch*  io  iiuuigiav»f  come  Ìl  pHn,  la  orrurr 5.  P,  cL  31. 

Vostn  «mi  (ioioMi .  .  .  Bene  è  mirabil  cosa Ball.  iv.  33. 

m  U  ssa  «tnt  Goarduido Soh.  xxix.  7. 

■fb    dk*  io  soUa  Ctnmr  ne'  mìci  pensieri C  iv.  Cane,  iii.  a. 

do  L' ultinA  speme  a  tnxar  mi  son  mosso Cans.  xv'u  33. 


I 


nomerò  di  movimento  ccUstiaU .  C  iv.  a.  50. 

r  AbsifD,  dove  il  etUstùtU  Re  entrare  dovea C  iv.  5.  33. 

fai  tuàM  wHtaiiaU  Infusione C  iv.  5.  106. 

Ift  virtù  mitMftmlt  ricevere  non  può C.  iv.  ao.  65. 

e^Be  virtate  ...  da  corpo  nobilìssiroo  criestiaU C.  iv.  ao.  106. 

prcparm  gli  organi  alla  virtù  c^€sHalé C.  iv.  ai.  40. 

lapefciò  iAatiaU  anima  discese  in  noi C.  iv.  ai.  83. 

L     coloro  che  a  questa  criM  sono  convitati C  L  x.  134. 

fine  della  mìa  rma C.  iì.  1.  9. 

volte  era  compiuto  in  quel  ftntinaio K  AT.  30.  ix. 

fe  de*  Cristiani  del  terzodecimo  otnttftaio V,  N,  30.  13. 

C  ii.  6.  143  ;  7.  105  ;  15-  I04t  M^  ;  iv.  13.  30.  32. 

KA^.  95.39. 

riiinino  delo ...  si  volge  intorno  al  suo  cttUro C  ii.  14.  15. 

però  la  terra  sempre  discende  al  ctniro C  iii.  3.  iz. 

dw  1  tao  tondo  tutto  si  girava  attorno  al  suo  etntro C.  iii.  5.  49. 

«  die  CSM  col  mare  è  nntro  del  cielo C.  iti.  5.  65. 

Q— alii'  cielo  si  gira  intomo  a  questo  antn C.  iii.  5.  67. 

non.     E^  tevNfNdm  otntntm  circuh K  /V.  xa.  33. 

L    «e  la  crrm  avesse  spirito  da  temere C  u.10.69. 

pat  lo  frullo  della  orni  ragionando C  iv.  17.  130. 

secondo  ti  ctrtamtnto  .  ,  .  che  ha  (atto  la  • .  .  ragione     .  C,  iv.  8.  54. 

T4^  mi  comandava  .  ,  .  che  to  cenasti  per  .......  ^^.  AT.  a.  46. 

«■4*  io  .  . .  molte  Sate  1'  andai  etreamdù K  A^.  a.  48. 

Wà  flèti  ft  tmv/tn  Ai  questa  donna K.  A^.  to.  a. 

•B  lo  peoaavm  di  voler  tman  una  comune  via K.  M  13.  39, 

yrht  par  tuiài  di  vedcria K  M  15.  7. 

■■I  ma  iluagguno ...  da  etnan  la  veduta  di K  AT.  15.  aa. 

errturw  in  lingua  d*  Geo  e  in K  Af.  35.  37. 

chi  trrrxM  toro  nel  ventre    ........*..  C  t,  a.  48. 

con  ampia  misura  «mas  to  suo  mal  &re,  e  con  piccola 

1  lo  beoe C  L  a.  64,  65. 

bene  le  scritture « C.  ì.  7.  4B. 

,  che  r  nomo  va  tmmmdo  argento C.  ii.  13.  31. 

■  di  cooaolare  me C  iL  13.  34. 

di  Dio  ...  chi  cfrcmtm C  iii.  8.  16. 

9M  $mtk  ooac  di  te  noo  tMnh*rm C  iii-  8.  18. 

tm  norflf  pani  «ve  io  . . .  crmvo  »e C  iv.  t.  63. 

le  f«nfi  lidio  Ufi  ornew  i  miei  pensieri C.  iv.  x  ao. 

•o  bona  venimo  a  entmrt  ti  loro  principi! ,     •  C.  iv.  a.  89. 

. .  dagli  autori  poco  errtaia C.  iv.  3.  19. 

■lo  . . .  fine  ...  fu  per  li  savi  etnaio C  iv.  6.  76. 

•  quello  eaiandio  s*  andava  etretmdo C  iv.  9.  178. 

ebcvnonoMdb .  C.  iv.  la.  169. 

mi  per  toro  non  arecMo C.  iv.  15.  144. 

A  ■<  nowMO  certe  cose C.  tv.  16,  99. 

•i  omv  la  «oa  difinizione C  Iv.  i&  31. 

a  emmrf  la  . .  .  difinizione C  iv.  16.  38. 

è  qveUo  che  prìmnincou  ai  erma C.  iv.  16.  97- 


cM 


CERCARE  ^^^^^^^^H  96 

cercare.     Né  di  ciò  crfrAiallniì  far  disonore F.  F,  16S. 

cerchiare.     Che  di  nuovo  colore  Cerchiò  la  mente  mia BaU.  viL  17. 

sì,  eh*  Amore  Li  eenkia  di  corona  dì K  A^  40,  58  {San.  x&ìii.  8). 

cerchio,     posciachè  tal  ctrthio  ne  cinge.  Che Cans,  x.  93. 

Al  poco  giorno,  ed  al  gran  cnr/r/ad'  ombra  [Songìunto]  S^st.  t  x  ;  K  £.  ii.  io.  98  :  13. 14. 

Però  nel  cerchio  della  sua  balestm  .  .  .  non  fu  franco Son.  xxxvi.  9. 

Lussuria  poi,  eh*  è  settima  nel  cerchio P,  F.  aoa. 

cercare,     è  da  vedere  questa  difiniiionc  che  arcando  si  va      .     .     .     .  C.  Iv.  16.  114. 

sì  trova  questa  difinizione  che  ormeMi/o  sì  va C  iv.  19.  la. 

alla  difinizionc  di  Nobiltà,  la  quale  si  cena C.  iv.  ao.  4. 

a  qualunque  va  arcando  la  Beatitudine C  iv.  33.  178. 

a  coloro  che  M  vanno  artando C  iv.  33.  iSa, 

a  ciascuno  uomo  che  onore  vada  cercando C  iv.  35.  loi, 

a  entrare  nello  Inferno  a  crrrare  dell'  Anima C.  iv.  36.  73. 

cerchiare,     questo  luogo,  la  quale  tutta  la  palla  arcJiia C.  iìi.  5.  185. 

cerchio,     la  stella  .  .  .  era  rivolta  in  quello  suo  cerchio C.  ìi.  3.  3. 

veggcndo  il  archio  suo  partire  dal  diritto  archio C".  ii.  3.  38,  39. 

ciascuno,  sì  Io  nono  come  gli  altri,  hanno  un  cerchio C,  ii.  4.  53. 

questo  cerchio  ha  più  rattezza  nel  muovere  .........  C.  ii.  4.  59. 

quanto  il  cielo  t  pìii  presso  al  cerchio  equatore C  iì.  4.  70. 

quanto  più  sono  presso  a  questo  cerc/uo C  ii.  4.  77. 

in  sul  dosso  di  questo  cerchio C  3.  4.  78. 

lo  cerchio  della  quale  gli  Astrologi  chiamano  epiciclo C.  ii.  4.  81. 

cosi  ha  questa  pìccola  lo  cerchio  equatore C  ii.  4.  85. 

in  su  I'  arco  ower  dosso  dj  questo  cerchio ,     ,     ,  C  ìl.  4.  87. 

siccome  tra  ti  punto  e  '1  cercJiio  (e  dico  cerchio  largamente  ogni  ritondo  C  Ìi.  14,  307,  soB. 

e  ...  il  cerchio  è  perfettissima  figura  in  quella C  iì.  T4.  ai  1. 

tra  il  punto  r  '1  cerchio  ...  ai  muove  la  Geometria C.  ii.  14.  313. 

e  il  cerchio  ...  è  impossibile  a  quadrare C  ÌL  14.  317. 

ventinove  anni  .  . .  vuole  di  tempo  Io  suo  cerchio C  ìL  14.  ajow 

nel  suo  cerchio  compiere  .  .  .  volge C.  ìL  14.  333. 

la  Galassia,  cioè  quello  bianco  cm-Aiio C  ÌÌ.  15.  9» 

conviene  .  .  .  essere  .  .  .  uno  Cercftio  ugualmente  distante  .     .     .     .  C  iii.  5.  70. 

Lo  Cerchio  che  nel  mezzo  di  questi  s*  intende,  si  è C.  iìi.  5.  7& 

e  si .  ,  .  mezzo  lo  cerchio  di  questa  palla C.  iii.  5.  104. 

Immaginiamoci  ...  un  Cerchio  in  su  questa  palla .  . .  Credo  che  questo 

C/frAw  ...  dividerebbe C.  ìli.  5.  108,  IXf. 

Sicché  il  SUD  mezzo  Cerchio  .  . .  sega  ic  due  porti  opposìtc  il  Cerchio 

dclli  due  primi  Poli ■ C  iii.  5.  131,  133. 

si  dilungano  ugualmente  dal  primo  Cerchio C.  iii.  5. 139. 

va  sotto  il  mezzo  Cerchio  àc  primi  Poli C.  iii.  5.  144. 

che  il  Cerchio  dove  sono  li  Garamanti  .  .  .  veggia C  iii.  5.  X73. 

che  li  due  spazi ...  e  'I  Cerchio  del  mezzo,  veggiano C.  iii.  5.  191, 

non  per  archio  compiuto  ...  si  scopra C  iv.  33.  54. 

siccome  cosa  che  è  nel  meridionale  cerchio .  C.  iv.  06^  85. 

oerebro.     che  ai  contìnua  da  essa  alla  parte  del  anòro C.  iìi.  9.  84. 

quando  per  1'  alterazione  del  cetròro C  ìv.  15,  17X 

Cerere,     ed  a  Cmm,  la  quale  dissero  Dea  delle  biade C.  ìi.  5.  43. 

certamente,     ceriamente  una  cosa  sola  è  necessaria C  iv.  17.  98. 

certezza,     questi  due  alla  sua  arte^sati  repugnano C.  ii.  14.  «15, 

alta  di  nobiltade  per  la  ...  e  per  la  sua  certesaa C  ii.  14.  343. 

questa  ...  «  alta  e  nobile  per  la  sua  cerieuut C  ii.  14.  «47. 

per  la  eccellentissima  eeriesaa  del  suo  saggetto C.  ii.  15.  169. 

rimane  . .  .  pieno  di  cvr/zsan  lo  familiare  intelletto C  ii.  x6.  45. 


97 


CERTO 


catix  •4f'  ^  «^-     E  '*>^c  '*  mi  convien  lasciare  in  pria    C  ili.  Caiu.  ii.  9;  :2.  8  ;  4.  [4. 

T»  le  fMioì  dir  per  crrto C.  iv.  Caif*.  iiì.  X45. 

^fmeaào  ro'  per  mcrto,  Per  voi,  non  per  me  aHo Cans,  x*  61. 

C  mrt»  la  sua  doglia  più  m*  incende Can».  xvì.  ao. 

Pier  dw  son  etno  .  .  .  Ch*  Amor  .  .  .  farà Catu.  xix.  17. 

Che .  .  .  oe  dona  virtù,  son  a-tio^  in  pietra S^st  iv.  18. 

E  «rlv  io  credo  cbc  cosi  gli  guardi BaU.  x.  17. 

chiede   di   sapere  uittM^a   nelle  cose,  secondoché  U  toro 

di  €twUxMt  riceva C  iv.  13,  76.  77. 

colle  quali  si  vede  la  Verità  artisaimamfntt  .     .     .  C  ìii.  15.  15. 

cte  artmùmmmnut  [  non]  si  vcggcno C.  iiL  15.  64. 

la  Geometrìa  *  .  .  .  crrltsmna  per  ié C  ìi.  14.  aaa 

d^r-  tf  oév.     che  certo  di  lei  si  potca  dire  quella  parola  .     .     .     .  K.  A^.  a.  50. 

iad  per  tei  trrit  cosette  per  rima K  W.  5.  09. 

cagione  di  crrU  parole *'',  TV.  7.  14. 

b  Morte  per  r#r/isuoi  nomi  propri K  ^.  8.  67. 

nostra  Beatrice  udio  da  crrff  persone K.  iV.  la.  46W 

che  Ca  dichi  nrU  parole  per  rima K  iV.  la.  55. 

r  io  . .  .  proposi  di  dire  artt  parole  ....  K  7V^  15.  34. 

OBP*  donne  .  .  .  aapeano  bene  Io  mio  core K  A^.  18.  3. 

la  le  qaali  n' avea  (rmr  che  si  rideano K,  TV.  18.  17. 

^lè  tmt^  il  fioe  di  cotale  amore  conviene  che  sia K  A^.  18.  35. 

C^  Avte  lo  temo  d*  avere     .  .  comunicato K  A'.  19.  1  ja. 

Cirlto  cUa  piange  si  che  qual  la  mirasse  dovrebbe  ...  .      .     .  K.  A*,  aa.  37. 

a  ine  oerH  visi  di  donne ,  V,  N.  33.  35. 

visi  diversi K.  A^.  33.  98. 

tamt  io  fui  levato  ...  da  €trU  donne       K  A^.  33.  315. 

^/ÈtiOm  che  «ontr  donne,  e  che  una  solo,  dissero  e K.  A^.  33.  330. 

C  leMto  wà  parva  avere  Io  core  si  lieto K  A^.  34.  13. 

iBÌ  «0*  parole i^.  A^.  24.  45. 

io  vidi  ed  adii  aiwU  cose K  A^.  34.  72. 

dicitori  d'  Amore  rtrti  poeti  in    .  ....  K.  A^  35,  36. 

va  angelo  sopra  crrif  Lavolettc     .     .  K  A^.  33.  5. 

alquanti  diceano  ttrtt  parole  diverse V.  N,  35.  33. 

%.  mfH  aolt*  volle  ...  io  andava  per K  AT.  37.  7. 

aa^coahoBi  aonti  idonei  e  Uudobili C  ì.  1.  laa 

4t^t  asove  case  il  fine  non  t  ctrto C  1.  io.  ]X. 

V  ladaeeno  •  •  .  arf*  IntelUgcme C  ti,  a.  63. 

pSk  dfleWajlom'  che  il  molto  e  U  crrto  delle  cose    .  C  ii.  3,  la. 

filosofi  .  .  ,  che  credettero C.  ii.  J.  11. 

dì  crwU  segue C.  ii.  5.  94. 

»  éatm  a  ìauadrre  eh*  io  era  arto  e  sono .  C.  ii.  8.  45. 

è  wrwto  che  la  natura  umana  «    .     . C  ii.  9.  75. 

dottrina  dico  che  ne  £a  crrfi' aopra .     .  C  ii.  9.  lai. 

«art  flv^s  ao»o,  ad  altra  tìu  . .  .  passare C.  ii.  9.  133. 

CBB  «Ma  parte  del  eaato  ad  essa  si  niOniMar C  ii.  la.  11. 

patm  praaBMhaoso  per  artr  condixioni C  ii.  la.  38. 

hi  tnnlii  ^oaaAoovft'uocalMilig  errU  dcdinaziont,  erri*  costruitoni  sono 

tow».     . Cii.i4-84<;*«),85. 

atm^KmMmmomtbvijtit    .     - C.  a  a.  i«B. 

LmpiamtrM  ■ .  ^tapa  ^tm^rm»  m  t^tfo  l<^'o  •  -  •  P^^  vedcmocrrtir  piante 
Ja^giaraofg^^  _/^i^\  ^<^r*  sopra  li  gioghi  delle  monURne, 

eM>»«etìp^'"  **      -i/dc*  monti.  .    .    .   C  iii.  3.  aa,  34,  35,  36. 

haF«e«a«.  'Vrc-P**'^        . C.  lii.  3. 68. 


CERTO 

certo.     Cffio  Io  core  ne'  sospir  mi  dice K  A^.  41.  64  {San,  xxiv.  io). 

Io  80n  ben  otto,  che  ra^on  ti  tìnt S.  P.v\.  4. 

Ma  io  son  certo  ed  informato  a  pieno S.  P.  xxxi  73. 

Da  chi  per  ctrto  io  sperava  il  frutto S.  P.  xxxvìL  57. 

E  ctfio  i'  ho  in  te  tanta  fidanza S.  P.  rxxviì.  5& 

YJA  imperò  son  ctrtOt  che  il  furore  ...  ho  merìtaCo S.  P.  juuviL  67. 

certo,     perù  vcdemo  certo  cibo  fare  gli  uomini  formosi  ...  e  ctrio  fare  lo 

contrario  di  questo C  iii.  3.  73,  75. 

il  nostro  intelletto  .  .  .  non  punte  a  eertt  cose  salire C  iii.  4.  9a 

crrff  corpi  ...  diventano  tanto  luminosi C  ÌÌL  7.  afi. 

Crrf(*sono  che  .  .  .  non  solamente  ricevono  la  luce C  iii.  7.  34. 

certi  soTìQ  tanto  vincenti  nella  purità C  iii.  7.  38. 

Or/i  altri  sono  tonto  senza  diafano      . C  iti.  7.  43. 

siccome  pare  di  certi C  iii.  7.  106. 

cerio  non  pur  colle  parole  è  da  temere  di  trattare C.  iii.  8.  11. 

è  da  sapere  che  certi  vìzi  sono  ncU*  uomo C.  iìi.  8.  156L 

siccome  certi . .  .  sono  ad  ira  disposti C  ìli.  8.  158. 

li  fiorì  d'  uno  arbore  in  ttria  parte  perdere  si  dovcssono     .     .     .     .     C  ÌÌL  la.  79. 

ia  quanto  certe  cose  afTermano  essere C.  ili.  15.  61. 

non  potendo  a  lui  certe  cose  mostrare  perfettamente C  iìL  15.  7». 

dire  dì  certe  cose  .  .  .  non  sia  possibile ,     C  iiL  15.  to6. 

quando  con  certa  legge  e  con  cfrto  giro  vallava  gli  abissi      .     .     .     C  iii.  15.  169  {hi*)- 

Cerio  maggiormente  parlare  di  te  non  si  può ■     .     .     C  iv.  5.  141. 

Certo  manifesto  essere  dee C  iv.  5.  145. 

Certo  si C  iv.  5.  176. 

certo  di  ferma  sono  opinione C  iv,  5.  t8a 

Crrfo  non  del  tutto  questo  mondare  intendo C  iv.  7.  31. 

Una  pianura  £,  con  certi  campi  e  aentierì C.  iv.  7.  57. 

Certo  sì  parte C  iv.  7.  1*7. 

siccome  dascuoa  arte  e  ...  è  a  certi  termini  limitato,  cosi  questo  . . . 

a  certi  termini  è  finito C  iv,  9,  16,  x8. 

questo  è  a  cerio  termine C.  iv.  9.  95. 

In  giurisdizione  ...  &  a  certo  termine  finita C.  iv.  9.  98. 

Grr/o  nuova  mercatanzìa  è  questa  dell*  altre .     C  iv.  xi.  xaa 

Cerio ,  .  .  amore  hanno  alla  memoria  di  costoro C.  iv.  it.  r3o. 

le  . . .  traditrici  ...  in  certo  numero  adunate .     .     C.  iv.  la.  31. 

questa  promissione  in  certa  quantità  .  .  .  aifermando C  iv.  la.  44. 

io  vedessi  aerio  gli  uomini  .  .  .  desiderare C  iv.  xa.  69. 

Cerfo  assai  lo  manifesta  1'  una  e  V  altra  Ragione C  iv,  ]s.  loa. 

la  scienza  essere  perfetta  ragione  dì  txrte  cose C.  tv.  la.  138. 

nella  vita  umana  sono  diversi  cammini .  .  .  certi  mcn  aliaci,  e  certi 

men  veraci C.  Iv.  ta.  191  (to), 

sono  a  certo  termine  discendenti C.  ìv.  13.  63. 

sicché  certo  termine  quello  com|Ue C  iv.  13.  65. 

a  certo  fine  bada  la  nostra  potenza C  iv.  X3.  73. 

Certo  tanto  è,  che  ...  il  Aglio  .  .  .  intende C  iv.  23.  ta$ 

Per  certo  V  avarizia  fa  gli  uomini  odiosi .     .     .     .     C  iv.  13.  133. 

chi  non  parierì  meco  .  .  .  Cerio  nullo      ...  C.  iv,  14,  lai. 

di  certo  quello  .  .  .  disfai  tutte  te  sue  ragioni C.  iv.  X4.  151. 

per  questo  le  non  certe  cose  affcnnano  per  certe C  iv.  15.  xaa.  133. 

nella  prima  ai  cercano  eerte  cose C  iv.  16.  09. 

quelle  facendo  e  sostenendo  a  cerio  termine C,  iv,  17.  43, 

Poiché  . .  .  sono  pertrattatc  tre  certe  cose  determinate C.  iv.  X9.  a. 

Nella  prima  ai  prova  certa  co* 


99  ^^^^^V  CHIAMARE 

Onde  .  .  .  9on  più  che  €nio,  Ch*  egli  averi S.  P.  ^-r^jn  93. 

E  «nt»  chi  con  buona  opinione  .  .  .  Credei  è  salvato P,  F,  ^o. 

comj. S.  P.  xxxviì.  65. 

Di  tal  salute,  ehétttt  è  io  questa  donna Sfsi.  iii.  14. 

Angelo  tMiMma  [in  divino  intelletto]  .     .     K  TV.  19.  34  {Cang.  i.  15),  97,  m, 

Cb*  era  dov*  io  fkmtmtva  spesso  Morte K  /V.  93.  130  {Cans.  li.  3). 

Isacisi .  . .  Ckìémdmdo  il  nome  della  donna  mia   .     .     .     K  TV.  33.  141  (Carta,  ii.  14). 
Voi  mi  fàkammttt  [allor,  vtkstra  mercede]     .     .     .     K  ^.  93.  ai  1  (Orna.  ìi.  84),  034. 

unte  .  .  .  che  cfiio  non  è  da  maravigliare C  iv.  19.  46. 

CfrtQ  daddovero  ardisco  a  dire C.  iv.  19.  53. 

h  qwU  vergogna  non  é  Virtù,  tna  aria  possion  buona C  iv.  19.  8a. 

vaols,  che  .  .  .  r  uomo  non  possa  ctrfe  cose  fare C  iv.  34.  ao. 

fMMft  esenta  conviene  avere  .  . .  arte  cose C.ìw.  04.  105. 

mt»  cono  ha  la  nostra  età  ...  e  a  ciascuna  parte  ...  è  data 

«tagiooe  a  €*rte  cose C  iv.  97.  18,  aa. 

Sodo  Bolti  erwio  desiderosi  d'  essere C  iv.  87.  135. 

Ori»  0  cavaliere  Lancìlocto  non  volle C  iv.  a8.  59. 

fsaW  uomo .  .  .  piii  degno  fu  . .  .  Crrto  nullo C  iv.  a8.  133. 

i  vsro  cJK  nobile  si  dice,  ed  è  per  errto  modo C.  iv.  39.  89. 

CfeMlb    Catone  ...  la  signoria  di  Court  fuggendo C.  iii.  5.  123. 

taiÌDP  s  Coon  primo  Principe  sommo C.  iv.  5.  100. 

^^1  wm  t«nere  .  .  .  bussando  la  mano  di  Cnart C.  iv.  13.  1  jB. 

^^H        ^nkdvnOBe  come  Cftan  di  notte  .  .  .  venne C,  iv.  13.  119. 

^^^    (VMk    £  •  .  .  tnaò  la  forte  fantasia  entro  quel  punto K.  )V.  93.  99. 

'  ^OMrfo . .  .  crandc  infamia  e  pericolo  non  si  può  <«s5a/T  .     .     .     .  C  i.  a.  93. 

tj^Mle  infamia  si  €nan C.  i.  a.  xao. 

par  mmmr»  disconvcnevoli  diaordi nazioni  fii  mestiere C  i.  6.  6. 

fmmm^n  disconvcnevoli  disordinamenti,  converrebbe     .     .     .     .  C  ì.  8.  a. 

fvaRBBSPV  disconvcDcvoU  disordi  nazioni  ...  io  mi  mossi  ....Ci.  io,  114. 

u  altro  apparisce,  che  fa  quello  cessart C  ii.  B.  69. 

Kthe  4|«iasi  «fscsMO  da  ogni  operazione .     .     .  C.  ii.  14.  190. 

aoa  ak/iacati,  tramutio  la  morale  filosofia .  C.  ii.  15.  158. 

PaBsaa  gcnerasiooe  non  ctsstrà  di  piangere C  iv.  la.  78. 

Mk    Orfeo  fscca  colla  atem  mansuete  le  fiere C  ii.  x*  06. 

ii  -  diti,  mmf, C  I.  la.  99. 

apiarhf  ...  egli  fosse  loico  e  chtriw  grande C  iv.  la  60. 

Sopra  questi  aooo  le  Potcstati  e  U  CMfmbÌMi      .    .    .    .  C  ii,  6,  54. 

VHrti  eootcìBpUiio  li  CJuruh$m C  ii.  6.  84. 

'^(■l    8  Vero  ...  nel  quale  si  chéta  V  anima  nostra C  U.  15.  183. 

^•m    la  quale  fii  tkmmmia  da  molti  Beatrice,  i  qoali  non  sapeaso 

che  si  dmmmmn K.  iV.  a.  6,  8. 

<■>  la  tkmMm»  primo  de'  miei  amici f.  JV.  3.  98, 

<^  «da  prima  intendo  thiamarr  ì  fedeli  .  . .  per K  A.  7.  39, 

^  pAlccffc  de)  Signore  ...  di  chiamart  alla  ,  ,  .  una  donna     .     .     ,  K  A^.  8.  3. 

w  r*M>»MO  e  sollecito  i  fedeli ...  a K  Z^^.  8.  36. 

m  cAiamo  la  Morte  per  certi  .  .  .  nomi  ...  K.  TV.  B.  66, 

PS  cbe  Amore  mi  €kiamtu9$ K.  A'.  9.  33. 

iMPidb  miacrìcordiJi  alla  . . ,  m'  addormentai K  AT.  la.  9* 


fCHÙDOfllO 


H  2 


CHIAMARE 


TOO 


cbiamare.     Ed  eacon  fuor  chiatHttndo  La  donna  mia f^.  A'!.  aS.  24  {F.  C.  11). 

destre  Lo  giunse  di  chiantar  tanta  salute K  AT.  33.  6j  {Catu.  tii.  25)* 

Poscia  piaog^cndo  .  .  .  Citiamo  Beatrice V.  N.  33.  95  t, Ciana,  iii.  55). 

E  mentre  eh'  io  la  chiamo^  mi  conforta K  A^.  33.  96  iCafu.  ì!ì.  56). 

Ond'  io  chiatHo  la  Morte V.  l^.  34.  36  {CauM.  ìv.  xo). 

Che  va  chiamando  Morte  tuttavia V.  N.  34.  43  (Onta.  iv.  x6). 

E  pensa  dì  chiamarta  Donna  ornai C.  ii.  Cmiu.  i.  ^B. 

Gli  atti  soavi .  .  .  Vanno  chiamando  Amor C  iìi.  Cane,  ti.  ^ó. 

Che  questa  Donna  .  .  .  Ella  la  chiama  fera  e  disdegnosa     .     .     .     C  iii.  Catut.  ìì.  76^ 

cblaiDare.    cioè  di  cJnamart  e  mettermi  nelle  braccia  della  pietà    .     .  K  A'.  13.  33. 

coHvùru  che  io  chiami  la  mia  nemica K.  A^.  13.  59. 

Ed  io  .  .  .  fui  chiamato  da  una  dì  queste  .  .  .  donne  .     .     .     .     .     .  K  AT.  18.  9^ 

quella,  che  m*  avea  cAùiffKY/0,  era  donna  di      ...,..,.  K  AT.  18.  is. 

e  dtiamandotni  per  nome,  disse  queste  parole V.  N.  i&.  aa. 

do  ad  intendere  .  .  .  chiamando  le  donne  che  m'  aiutino     .     ,     .     .  V.  N.  ai.  46. 

Nella  ^Vna  cAiamo  e  dimando  queste  donne  se K  A^  aa.  83, 

tonta  .  .  .  die  io  diiamava  la  Morte ^.  A^.  as.  TOw 

chiatMondo  la  Morte  che  venisse  a  me  .  .  ,  comincia K  A".  23.  85. 

con  tutto  eh*  io  chiamassi  questo  nome K  A^.  33.  105. 

dicendo  a  che  ora  mi  chiatHoro V,  N.  33.  331. 

e  cosi  era  chiamata V.  N,  34.  33. 

che  io  mossi  lo  imposìlore  ...  a  chiatnarla  cosi V,  N,  34.  301. 

Chi  volesse  .  .  .  quella  Beatrice  dtianurtbbf  Ahokc V,  N,  34.  43. 

quando  lo  Signore  . .  .  chiamò  questa  gentilissima  a V»  N,  09.  7. 

nella  pn'uta  c/iiamo  li  fedeli  d*  Amore  che K  A^.  33.  ai. 

in  ciò  che  1'  una  non  ditanu»  sua  donna  costei V.  N,  34.  14, 

L*  una  parte  chiamo  cortf  cioè  l' appetito  ;  V  altra  chiamo  afùma,  cioè 

la  ragione K  AT.  39,  35,  36. 

che  degno  sia  chiamar*  V  appetito  core,  e  la  ragione  anima   .     .     .  V.  N.  39.  38. 

che  in  tre  modi  si  rAfamaHo  propriamente  le  genti K  A^  41.  42. 

Chmmansi  Palmièri  m  quanto  vanno  oltramarc  .  .  .  dUamansi 
Pfrtgrini  in  quanto  vanno  alla  casa  di  .  .  .  chinmansi  Romei 
in  quanto  vanno  a  Roma,  là  ove  questi  eh*  io  chiamo  Peregrini 
andavano V.  N,  41.  44,  46,  50,  51. 

^  thiamolo  oWqtz  spirito  ptrfgrino K  A^.  ^a,  19. 

la  .  .  .  disposizione,  che  si  chiama  obbedienza C.  ì.  7.  5. 

non  si  dcono  chiamar  Letterati C.  i.  9.  i^ 

non  si  dee  chiaman  citarista C.  i.  9.  83. 

Questi  sono  da  chiamare  pecore C.  i.  11.  59. 

che  ii  chiama  libro  Di  ^ne  de' hf  ni Ci.  11.95. 

10  tempo  cftiama  e  domanda  la  mia  nave  uscire C  ii.  i.  4. 

L'ano  si  chiama  titterale C.  ii.  z.  atx 

V  altro  sì  chiama  aiUgorico C.  il.  i<  aa. 

11  terzo  senso  ai  chiama  moraU,     • C.  ii.  x.  49. 

Lo  quarto  senso  si  chiama  anagogico C.  ii.  z.  53. 

costoro  che  sono  cAiama/i'alla  udienza  mia C  ii.  3.  4. 

lo  quale  cAuimaMO  molti  cielo  Cristallino C  ii.  4.  it. 

un  cerchio,  che  si  puote  chiamare  Equatore C  ii.  4.  53. 

lo  cerchio  ...  gli  Astrologi  chiamano  epicido C.  ii.  4.  8a. 

con  esso  è  chiamato  uno  ciclo .     .     .     .  C  ìi.  4.  97. 

le  quali  la  volgare  gente  diiama  Angeli C  ii.  5.  8, 

e  thtamnU  Plato  Idee C.  ii.  5.  33. 

Li  Gentili  le  dtiamavano  Dei  e  Dee C  ii.  5.  35. 

Poi  gli  ho  chiamati  a  udire C  ii.  7.  43* 


I 


*«  CHIAMARE 

IctUamare.     li  nostr*  occhi  .  .  .  Ckmman  la  stella  lalor  tenebrosa  ;  Cosi 

qvAud*  clU  la  chiama  orpopliosa C.  ili,  Cam.  i\.  80,  8r. 

X  oooinfiando,  ckiamo  quel  Sigiiore       ....       C.  ìv.  Oins.  'ni,  18  ;  a.  19,  i<3. 

^L^Qk  r  uoro  chimma  colui  Uomo  gentili  che Cvr.  Cana,  ni.  34  ;  7.  13, 

^PVoicbt  girato  1'  ha,  rhiamando  molto Cana,  x.  ut. 

Qe^H  si  puonc,  CMiatHant/o  amore  appetito  dì Cams.  x.  r43. 
ScDi .  .  .  La  ckmntaH  lutti,  e  niuno  se  n'accorge  .  .  .  Bianca. 

Giovanna,  Cortese  chiamando Cokb.  x.  151.  153. 

Astore,  a  cui  io  ^do.  Mercé  chiamando Cans.  xii.  38. 

C 1  ttagne  .  .  .  corre  verso  Lo  cor  che  '1  chiama Comm,  xii.  4^^ 

"  chiamo  lui  am'mm  e  Vaìtro  spiriio',  siccome  rAwmarr  soicmo 

la  ciltadc  quelli C.  ìi.  7.  84»  85. 

pensiero,  il  quale  si  ehiama  spint*i d' amorf C  ii.  ix.  aa. 

«Wciie  Vlrplìo  .  .  .  ftiftoso  il  chiama C.  ii.  xi.  39. 

>B). ,  .  rffìetto,  che  si  chiama  misericordia C.  li.  xx.  49. 

«ir  flAntHw  ùtmói  cotta  sua  Donna C.  ii.  1  r.  86. 

^^  cht  (OierBlmcntc  si  chiama  .  .  .  Tornata C  ii.  la.  B. 

^^qtxcate  ...  si  può  la  Scienza  Ci*lo  chiamart C.  ii.  X4.  46. 

*^  Sctexijta  nfttnralc,  che  Finca  si  chtamoy  e  la  prima  Scienza,  che 

mi  diiamm  Mirta/imca C.  li.  14.  61  {òià), 

*•  •*  ancella,  che  si  chiama  Prx>»p*ttiva C  ii.  14.  3513. 

*"*  U  «vlgo  chianM  la  f  m  di  santo  Jacopo C.  ii.  15.  9. 

^*0o  attiore.  il  quale  noi  fhàamiMHo  Galassia C  ii.  15.  73. 

■'**  «deoce  chiama  rtgtrtéf  e  drude,  e  ottetti*  ;  e  questa  cktama 

n^iiiiia  ...  e  questa  chiama  perfetta C  il.  15.  179,  180,  18]. 

^^^  é  r  Boau»  divino  am'maU  da*  filosofi  chianm/n C.  iii.  9.  laa. 

'^■▼ittti  che  sa  chtarHa  só^ntifica^  e  una  che  si  chiatna  ra^cmaliva  C.  iìi.  a.  ia6,  137. 

*"•••  ^«csle  . .  .  rirtii  ...  si  ehiama  . .  .  con  questo  vocabolo    .     .  C.  iiL  a.  X33. 

•*•*  ^nc^  cotali  sono  chiamati .  .  .  arncnii  e  dementi C.  iii.  9,  153. 

''^'^•tUndo  col  ffìssntc  che  si  cMmmmva  Anteo  . C.  iii.  3.  53. 

**'**CCll£  questa  natura  si  chiama  Mtnlt     ....  .     .     .     .  C.  iii.  3.  93. 

^^  *'  «■  thmmmft  questa  parte  . . .  che C  iìi.  5.  05. 

r^^tB . . .  tkimmmfa  quella  AhììcÈohm C  iii.  5.  39. 

^^^^■e ...  io  un  suo  libro,  che  si  chiama  Timao C  iiì.  5.  46. 

*^^*"ii«i  cc«l  p*T  temporali ,     , C.  iji.  6.  aa. 

**■■■■«■  arr  ignah C  iii.  6.  aS. 

t  Aa  tnmpofmti  si  thiamano    ...........  C  iii.  6.  30. 

ti  eoCali  cAmmm  Arìstolilc  .  . .  divini C.  Ìli.  7.  89. 

tCpmeniJ  e  portamenti  sogliono  essere  chmmati C.  iii.  7.  100. 

*yite  to  fàiamttt  Spinto  caUMhaU C.  iii.  7.  135. 

***^  ^aJe  ckimmai  questa  Donna  orgogliosa  e C.  iii.  9.  fa. 

^*  ^»r» .  ,  .  che  ai  chiama  dalli  rctiorici  Prosopopea      .     .     .     .  C  iiì.  9.  19. 

iMi  Icvmnm']  M  chiamtatto C.  ili.  9.  61, 

Ar  MftsCn  oriAi'  chaamatto  .  , ,  la  sitila C  iii.  xo.  4. 

%sra  . .  .  puotcsl  chtamart  Dismmtulaakmt C,  ìil.  to.  65. 

Dowu  dello  tstrlletto  die  Fìhumfia  sì  cAiama C.  ili.  ix.  4. 

e  dire  che  è  questo  che  si  chiama  FAtacffia C.  iii.  11.  16. 

VUosofe  atfbOiariBo,  che  si  chiamò  Pittagora C.  iiì.  11.  99. 

^^■*<lsMiatf  i  •Cfttitetorì  di  Scìcnxa  .  .  .  Aapienti C.  ili.  1 1.  34. 

'^  rtMcuBU  ttnHtfftff  .  .  .  foaM  amatore  dt  *apimsa  chiamato    ,     ,  C.  iti.  1  x.  46- 

"^  ■*  JM  rhiawman  vero  Tilosoto  colui .  C  iii.  it.  ioa. 

"''•ipBft  veder*  ,  ,  .  perch*  Fdovofia  %\  rhiamo     .     .  C  iii.  II.  159, 

^•t4*  . . .  r  uno  e  V  alno  termine  .  .  .  »i  chin»f%ano  per     .     .     .  C  iii,  11,  156. 

^^^- ..«hedtft«#&«»*  '*^  ^""* C.  iii.  II.  X59 


CHIAMARE 


chiamare.    Per  soccorrere  al  servo»  quando  'I  cAràma Cans.  xvi.  i8. 

Conlr'  al  peccato  ...  di  chiamare  a  ritroso  Tal Otn».  xix,  9. 

Io  giuro  per  colui,  Ch'  Amor  si  chiama Con»,  sdx.  90. 

Ver  m«,  che  chiamo  di  notte  e  di  luce  ...  e  luogo  e  tempo   .     .     .     Sfst.  ii.  46. 

Fra  lor  le  donne  dea  Vi  chìaman BaU,  iv.  afl. 

Amor  sente  a  pietà  donne  chiamare K  AT.  B.  23  {San,  iii.  3). 

Quando  mi  vide,  mi  chiamò  per  nome     .     ,     .     .     .     .     .     K.  AT.  9.  53  [Son,  v.  9). 

Convenemi  chiamar  \^  mia  nemica      .     .     .     .     .     .     .      K  A^.  13.  48  {Son.  vi.  13). 

Voi  udirete  lor  chiamar  sovente  La  mia  donna      .     .     .     V,  N.  33.  34  (Som.  xviL  9). 


chiamare,     le  Scienze   .  .  .  sono  chiamaU  per  lo  suo  nome  ...  la 

quale  .  .  .  Filosofia  è  chiamata C.  Iii.  1 1.  174,  fj^m 

questo  primo  è  quello  eh'  io  chiamo  qui  Amora   .     .     .  .     .     .  C.  iii.  la.  19. 

Veramente     .  .  è  1'  uomo  ...  da  chiamarr  Rlosofo C.  iii.  13.  77, 

però  qui  si  irAiama  v^Hf'ma  di  lei C  iii.  13.  Ila 

r  usanza  de*  filosofi  è  dì  chiamarr  il  Ciclo  /umt ...  di  chiaman 

raggio  ...  di  chiamare  &pln%dort C.  ili.  14.  43,  44,  47. 

quella  parte  di  sé  che  morale  filosofia  si  chiama C  iii.  13.  148. 

che  io  n  ir/iiVimai' questa  Donna ^rni  e  disdegnosa C  iii.  15.  ooa. 

c\\c  Nc^iltadé  chiamar  h\  óec C  iv.  x.  49. 

Ultimamente  .  .  .  chiamo  la  Verità  che  aia  meco C  iv.  a.  X43. 

questo  uilìcio  è  .  .  .  Imperio  chiatnaio C  iv.  4.  70. 

chi  a  questo  ufficio  è  posto,  è  chiamato  Imperador* C.  iv.  4.  73.         . 

costoro  e  la  loro  setta  chiamati  furono  Stoici C  iv.  6.  94.  I 

UDO  filosofo,  che  fu  chiamato  Epicuro C  tv.  6.  >oo. 

e  dtiamàrio  Oprraaion*  con  virtù C.  iv.  6.  134. 

questi  furono  AccaeUmici  chiamati .  .  .  thiamati  co^  per  lo  luogo     C  iv.  6.  laj,  107. 

chiamati  furono  . .  .  Peripatetici C.  iv.  6.  140. 

tutti  quelli  .  .  .  Peripatetici  sono  chiamati C  iv.  6.  147. 

tanto .  .  .  che  .  .  .  gentil*  è  chiamato  ciascuno  che C  iv.  7.  9. 

Qucst'  altro  come  si  chiamerà C.  iv.  7.  79. 

Perchè  non  si  ehiama  non  valente C  ìv.  7.  80. 

perchè  non  valente  .  .  .  sarebbe  da  chiamare  colui C.  iv.  7.  Sa, 

operazioni  ...  le  quali  si  chiamano  razionali C  iv.  9.  48. 

lo  luogo  .  .  .  che  si  chiama  Foltcrona C  ìv.  ix.  77. 

però  nostro  Signore  inique  le  citiamo C  iv.  11.  iir. 

per  questo  le  chiama  Boezio  .  .  .  pericolose C  Ìv.  la.  35. 

quanto  la  .  .  .  Scrittura  divina  chiama  contro  a C  iv.  za.  86. 

che  là  .  .  .  chiama  quelli  tutti  fìgli  d'  Adamo C  Ìv.  15.  67. 

che  di  comune  vocabolo  Mente  si  può  chiamarr C.  iv.  15.  mi. 

che  r  uomo  chiama  nobile  pietra  .  .  .  nobile  falcone,  qualunque      ,  C.  iv.  z6.  45. 

tji  prima  sì  chiama  FortiMta C.  iv.  17.  30. 

La  nona  si  è  chiamata  Verità    . C  iv.  1 7.  55. 

La  decima  sì  è  chiamata  Eutrtipelia C  ìv.  17.  59. 

ciascuna  cosa  .  .  .  vederne  .  .  .  nobile  essere  chiamata C  ìv.  19.  30. 

la  quale  Nobiltà  sì  chiama C  ìv.  ai.  4. 

quindi  è  che  chiamati  sono  Doni  di  Spirito  Santo C.  ìv.  ai.  108. 

il  quale  in  Greco  è  chiamato  hormen C.  iv.  ai.  lat. 

un  rampollo,  che  li  Greci  rAffimnHo  Avrmm C  iv.  oa.  35. 

se  volesse  ehiantare  animo  1'  appetito  sensitivo C  iv.  aa.  97. 

quella,  che  naturale  é  chiamata  dal  vulgo C  iv.  03.  76. 

in  quattro  parti     .  .  e  cA/amofui  quattro  etadi ■     .     .  C.  iv.  33.  iiB. 

lo  primo  chiamavano  Eoo C.  ìv.  33.  Z36. 

La  prima  si  chiama  Adolesctnta  ...  la  seconda  si  chiama  GioxftntHté 

...  la  ttrza  si  chiama  SrHtttule  \  la  quarta  si  chiama  Sento      C.  Ìv,  34.  3b  5i  fly 


Z03  ^^^^^^  CHIEDERE 

A  che  Dio  ckiawm  U  cristiana  prole Som.  xxxvìi.  io. 

ft'  è  ialts  lottile.  CkiamanJa  a  voi  mercé  Son.  xlvii.  ti. 

E  *ì  cor ...  Si  può  chiamatt  vero  sacrtfuio      .     -     ,     .     .     .  .  S.  /*.  1.  66. 

DaUo  profondo  cktamo  a  te,  Signore       .......,,.  5.  i*.  cxxix.  x. 

Com'  acqua  per  chiarrsga  foco  accende Cm«.  tx.  a-j. 

che  M  cicl  scropr'  [sempre]  è  lucente  e  cJamo    .     .     .     C  iU.  C«»u.  ii.  77  ;  9.  49. 

Miraiulo  ȏ  nella  cAilvni  fontana Caru.  xx.  53. 

Però  che  *1 .  .  .  tempo  allego  e  chiaro  .  .  .  viene Soft,  xlìL  9. 

floa  fana  . . .  Che  ...  va  cMiant  e  lucente Son.  xlv.  6. 

Par  ■ondìmen  mai  ti  conobbi  cktaro S.  P.  xxxi.  ar, 

T»  »ei,  Signor,  la  luce  tJiiara  e  pura  .     ,  S.  P.  ci.  46. 

Acciò  cfa'  io,  emscndo  allora  dharv  e  lieve.  Possa S*  P.  ci.  X15, 

nriL    ftl .  . .  Che  morte  al  petto  m*  ha  posto  la  dimvt Cmu.  xx.  87. 

E  df  a  colui  eh*  è  d'  0|^i  pietì  cAùw K.  A^  la.  1 14  (£a/f.  ì.  35). 

5*  te  aoQ  d*  opit  tomento  ostello  e  cMt'avt K  ^.  7.  93  (Son,  ii.  6). 

Lo  cielo  ...  al  suo  Signor  la  cAiirdSr F,  A'.  19.  39  (Con*.  ì.  ao). 

Viem,  che  M  cor  ti  <Àù^ K  A'.  «3.  ao6  {Cans.  ii.  79). 

■e  faccMe  quanto  il  voler  chùtù Can*,  xìv.  6. 

«  Hmm  Chi  foatcr  1'  altre  due  eh'  enw  con  lei Canm,  xx.  39. 

Osd*  io  r  ho  tkUsta  in  un  bel  prato StsU  i.  aS. 

Appicao  eh'  averai  ehiesta  pietate K.  /V.  la.  96  {BaU,  i.  17). 

Qaaatfo  Datura  mi  cAiirw  a  colui,  Che Baii*  vi,  g. 

C  Mi  ^  accordano  in  cAwidrr  pietate K.  iV.  13.  43  {Som,  vi  7). 

di  signoria  dbu/  la  verga  ...* Som.  xliv.  xo. 

£  questo  tempo  si  ihìama  Sfm'o C  iv.  04.  56. 

le  pBMÌonì  .  . .  che  P'frgogna  volgarmente  sono  ektama/f  .     .     .  C  iv.  35.  47. 

dia  tnacibtlc  e  concupucibite  si  cAtama C  iv.  a6.  48. 

quello  freno  TemprruHsa  ...     -  ......  C.  iv.  36.  s^ 

■prooe  li  chiama  ForttMsa  ovvero C  iv.  a6.  57. 

■■  é  da  càiammrr  mttuto ......  C  iv.  37.  50. 

daflmj  aloiexw,  eh*  io  ...  sia  tktamtata  tua      ........  C  iv.  aS.  147. 

Mwrfrvdi  .  .  •  che  ora  Pretore  si  ckimma  e  Prefetto  , C.  iv.  39,  17. 

•aa  k  altro  che  cktamart  lo  nano  gigante C  iv.  39.  49. 

al  di  ad  cflaa^  ckimmmndoìa  amica  di  quella C  iv.  30.  66. 

■■■■Mllfet.    qocl  lume  che  moatra  il  bene  chiatamtnU C  ii.  11.  73. 

prtaa  wde  le  cooe  prossime  ckiaraminit C  iii.  3.  i  io. 

mm^  al  dee  dmafmmfnSt  vedere  la  buona  volontà C.  iii.  4.  lai. 

A  ciò  H  può  chimmmmté  rìspoodere .     .     .  C.  iii.  15.  76. 

Il  imi'      BOpra  la  rAwvraaa  della  bontà .     .  C  ì.  4.  78. 

r  aai  ii  è  la  MitfrtaM  del  suo  aspetto .     .  C  ii.  14.  ixa. 

da  tkimrift  «...  come  questa  bontà  discende C  iv.  ai.  5. 

ai  volgessero  ad  uno  fiume  ,  .  .  chtariAsimto  .  .  V.  /V.  9.  ai. 

po'  molta  ràaarifò  di  diafano  avere  in  se  mista C  iii.  7.  a&. 

i  hMgmt  »  càiiro»  cioè  sempre  con  ckiantà     ....         .  C  Ui.  9.  49. 

kitfo  fl  «filale  scn  giva  un  rio  d\iam  aolto F.  W.  19.  3. 

la  laaao  parere  menu  chiara      . Ci.4.79. 

le  ftawrtfTir  .  .  .  della  vera  e  cAiom  Csraa C  i.  to.  $5. 

BiaiMikii  Wi  la  conoaceaxa  ...  è  chiara  o  impedita  .     .  C  iii.  a.  66. 

poi,  precadeado,  Beno  le  vede  rAMfv Ciìi.  3.  ita. 

la  M»tt^  ...  aia  d*  un  modo  chiara  .  .  .  puote  parere 

kami C  iii.  9.  108,  iia. 

^  ccvpo  cfefl'  occhio  con  acqua  chimwa C  iii.  9.  155* 

k . . . ct^ aja  . .  .  ovvero  sia  Miura  e  paia  acura      .     .     .     •  Civ.  a.  36. 
JVffj^^V^^^^  non  »i  dee  a  vedere  .    ......    C  iv.  5.  176. 


CHIEDERE 


ZQ 


chiesa.     Siccome  santa  Chiesa  aperto  canta  ...     -^^^^^P^         P-  ^'  ^4. 

In  quel  che  ci  ammaestra  santa  Chiesa /^  /*.  83. 

Siccome  santa  Chiesa  apei^o  pose P.  F.  róa. 

chinare.    Tanto  .  .  .  Che  fa  chinart  gli  occhi  per  paura Ball.  i.  6. 

china     venia.  Per  non  veder  la  gente,  a  capo  chino K  iV.  9.  51  {Som.  r.  f^ 

chiostro,     per  entrar  dentro  al  bel  chiostro P,  F.  008.  ' 

Chiudere.     Ch'  io  chiusi  gli  occhi  vilraenle  gravali      .     .     .     V.  N.  33.  163  t^Catu.  ÌL  3Q 

perchè  gli  atti  disdeg^nosi  .  .  .  m*  han  chiuso  la  via C  iv.  Guts.  iii,  7 

Che  gli  occhi  ...  CAiMji' per  lui  si  stanno Coma.  x.  50. 

A  costei  te  ne  va  chiusa  ed  onesta Civii#.  x.  154, 

Ed  ella  anctde,  e  non  vai  eh'  uom  si  chiuda Caiu,  xii.  9. 

Morte  m*  avrà  chiuso  Prima  che  'l  colpo  sia  disceso Cans*  xìi.  51. 

tal»  che  .  .  .  Questo  emispcro  chiude  tutto Canz.  xx.  19.     ! 

Se  chiudi^  Morte,  la  sua  bella  luce Canz.  xvii.  43. 

Per  veder  quel  che  bella  donna  chiude Cane.  xx.  93. 

un  bel  prato ...  E  chi$iso  intomo  d*  altissimi  colli Sef^.  i.  30. 

Quando  son  giunto,  lasso  !  ed  ei  son  chiusi^  £  'I Son,  xxvìi.  la. 

E  poi  ch*  io  ebbi  in  tutto  chiusi  gli  occhi S.  P.  xxxì.  s6. 

chiunque.     Ch'  io  sono  astioso  di  chiunque  muore      ...       K.  /^.  34.  39  \CaHa.  iv.  13) 
ciascheduno.     Dunque  verrà  .  .  .  Ciascheduna  vìrtute  da  costei   .     .     C.  iv.  Cohm.  iti.  ini 

Dunque  a  ben  far  naschedun  si  conforti P.  F.  55. 

ogni  possanza  è  tolta  A  ciaschedun  d'  andar P.  F,  93. 

ciascuno.     V.  N.  19.  ^o{CaHs>  ì.  aO,  73  (Gnu.  ì.54)  ;  33.  165  Cohm.  ii.  38)  ;  C.  iiì.  Gnu.  ^ 
46,  90  ;  iv.  Cans.  iii.  97  \  Caus.  ix,  9,  aa  ;  x.  6a,  i  iB,  133  {bis)  psii.  13;  JCV.9I 


chiedere,     che  *1  disciplinato  chiede  di  sapere  certezza C.  iv.  13.  75. 

quel  dono  che  Salomone  .  .  ,  chiese  a  Dio C  iv.  37,  63. 

dunque  .  .  .  darollo  eziandio  che  non  mi  sia  chiesto C  iv.  37.  73, 

chiesa,     secondo  che  la  santa  CAfirsa  vuole C  iL  4.  31. 

la  sua  Sposa  e  Secretoria  santa  Chiesa C.  ii.  6.  34. 

nove  Ordini  di  creature  spirituali  la  Chiesa  tiene C  ii.  6.  43. 

queste  ore  usa  la  Chiesa C  iii.  6.  ai. 

è  da  sapere  che  ...  la  Chiesa  uu C  iv.  33.  143. 

Chllon.     lo  primo  .  .  .  ebbe  nome  ...  Io  secondo  Chihn C,  iii.  1 1.  38. 

chiosa^     per  chios*  a  molte  scritture  .  .  ,  domandato C  ì.  9.  70. 

degno  *  che  la  chiosa  a  ciò  risponda C.  iv.  14.  53. 

chiosatore,     però  lascio  cotale  trattato  ad  altro  chiosatore ^'.  A^.  39.  aS. 

chiudere,     sì  forte  ...  eh'  io  chiusi  gli  occhi K  TV.  33.  ai. 

perocché  hanno  chiusi  %\\  occhi  della  ragione  .  C  i.  4.  33. 

siccome  afiferma  chi  ha  gli  occhi  chiusi C.  ii.  5.  135. 

ehò  non  altrìmenti  sono  cAj'fiji  li  nostri  occhi C.  ii.  5.  xaS. 

gli  occhi  .  .  -  chiusi  dormendosi  posavano  . C.  ili,  i.  17. 

se  per  grande  virtù  dentro  non  si  chiude C.  iii.  8.  90, 

Non  rAfW/ir// gli  orecchi  a  Salomone C.  iii.  15.  id^^ 

e  .  .  .  chiude  il  difetto  della  nimistà C  iv.  la.  35. 

com*  una  rosa  che  più  chiusa  stare  non  può C  iv.  37.  38,. 

deesi  lo  buono  uomo  rA/McJSrr*  gli  occhi C  iv.  39,  8t. 

chiunque,    mi  facea  perdonare  a  chiunque  m'  avca  offeso K  AT.  11.  5. 

che  farebbero  piangere  chiunque  le  intendesse ,  K  A^.  41.  a6. 

in  quanto  è  .  .  .  chiunque  ò  fuori  della  sua  patria        K  A/L  41,  38. 

chiusamente,     nella  seconda  ...  le  ringrazio  chiusamettie  .....  F.  A'.  33,  93^^ 

ciascheduno,     conoscere  quello  che  sia  ciascheduno  .......  C  iv.  13.  39, 

ciascuno.     K  A'.  13.  5,  34  ;   15.  io;   18.  6  ;  C  i.  i.  5,  55  (bis),  56  ;  a.  i,  aa,  61, 6>s  ;  4^-* 
81,  88,  93  ;  5.  37,  39,  38,  71  ;  7. 15,  63.  91  ;  jo.  36  ;  11,  io  ;  13.  48,  69,       ' 


M5 


CIELO 


CÉKina  ivi.  SI  ;  xix.  69,  94  ;  XX.  9,  95  ;  Bafì.  iv.  9,  11  ;  W.  ri  ;  K  A^.  3.  77  {Som.  i. 
I)  ;  34.  55  {San.  xiv.  6)  ;  37.  03  (Son.  x\i.  Il)  ;  35.  53  \Sott.  xvììi.  8);  Sott. 
uóx.  II  ;  rxxiì.  13;  xxxiìi.  13;  xlii.  5;  xlv.  ir  ;  xlix.  io;  S.  P.  ri.  35,  30; 
P.  F.  31,  7»,  85,  160. 

dba     Qui  noa  dirà  fallenza  Dix-orarnAo Gimb.  xix.  33. 

Percbè  lì  (ibi  mìei  non  ho  mangiati S.  P.  ci.  iq. 

Òmx    O  mente  <ie€a,  che  non  puoi  vedere Ca*ic.  x,  70. 

cbe  hai  tu  fatto,  Girro  araro  disfatto Gmj.  x.  76. 

U  dii-oran  Capanco  ...  E  Macomctto  atcv .     Gtne.  xvìii.  73. 

de{a    E  tutti  quei,  che  del  peccar  son  cttghi    ...  .     .     P.  F.  338. 

ddo.    Lo  orfo  ...  al  suo  Signor  la  chiede T,  A'.  19.  38  (Catu.  i.  19), 

XidoD&a  i  desiata  in  sommo  aeio l'.  JV.  ìg.  48  {Cana.  ì.  39). 

Qi  angeli  che  tomavan  suso  in  mio    ....  .     .     l'.  N.  33.  186  {CtMH£.  ii.  59). 

p«i  Che  se  n*  è  gita  in  del  subitamente K  A^.  33.  53  {Cam,  iii.  13J. 

Ito  n*  è  Beatrice  tn  I*  alto  ciclo V.  N,  33,  55  {Canz.  iii.  15), 

PuBù  li  fvU  con  tanta  virtute V.  N.  33.  62  (Co/wj.  iii.  aa). 


«KM».  13.46;  il.  1.73.80,94,  lai;  a.  36;  4.  18.  aa,  04,  48,  50,  55,  6x,6a  ;  5.30, 
3»;  6.  4'.  73.  75,  >53;  7-  54,  9°;  9-  39,  ^S,  68,  70,  75  ;  la.  8,  aa  ;  14.  14, 
17,  aa.  34,  143  ;  15.  143,  143  ;  16.  10;  iii.  i.  37  ;  a.  24,  35,  39  ;  3.  6,  47  ; 
4.  38.  106  ;  5.  109.  aoT  ;  6.  39,  71,  95  ;  7.  ao  ;  8.  134  ;  io.  56  ;  ii.  45,  6a, 
lai,  laa,  133,  124  ;  13.  113;  15.  34,  77.  >oOi  <o=».  iS^i  n7  J  iv.  1.  ag  ;  4.  54; 
6.75.100;  7.9:9-15.94.95;  II.  Mi  70.89,  109  ;  ia.43,  135,  138;  I3.i6,iaa; 
14.  So;  16.6.43,73.  79;  n*  65,  lao  ;  19.38;  ai.  35  ;  aa.S,  177  ;  33.  ai,  47, 
it6,  143,  156  ;  34.  Il,  155  ;  35. 100  ;  a6.  103,  140;  37.  ai  ;  39.  a,  93  ;  30. 16, 

*ft*W.    coloro  che  a  sJ  alta  mensa  sono  abati C.  j.  I.  58. 

bKo dolcemente  oÒd  la  sua  bellezza  gli  ocelli      .......     C  iii.  8.  43. 

Kton  ...  li  cui  prìncipi  cibano  ...  a  bisogno C.  iv.  6.  178. 

crea   diedi  questo  àbo  .  .  .  vivono  aflamatì C  i.  i.  50. 

mum  quelli  che  colle  pecore  hanno  comune  o^ Ci.  1.54. 

*  9iu)e  massimamente  desidera  questo  n£o C  i.  9.  18. 

F***ccS6  più  profittabile  sia  questo  mio  cibo C  ii.  i.  11. 

^  U  tatara  terza  ...  ha  T  uomo  amore  a  certo  àbo  .  . .  quel  cotale 

o*«  U  r  opera  di C.  iii.  3.  68,  70. 

^P"*  ftdemo  certo  alto  fare  gli  uomini  formosi  e C.  iii-  3.  73. 

™*  «alai  eh'  è  o>co  degli  occhi C  i,  11.  33. 

*•*  fh*  i  cÌ€co  del  lume  della  discrezione C.  i.  11.  35. 

'"^'ftQtìe  ora  lo  guidatore  è  drcv C  i.  1 1.  aS. 

.^***o  mchc  nJvo  eh' a  lui  s*  appoggia C.  i.  11.  39. 

^  ^  al  orco  farà  guida C  i.  11.  31  (Ws). 

^"efc'ioprannotati  .  ,  .  sono  caduti  nella  fossa C.  ì.  li.  36. 

^^*' 0»Ì  CQDdotto  vanno  li  dfcJti C  i.  il.  153. 

Nove  fiate  ...  era  tornato  lo  oWo  della  luce K  W.  a.  a. 

^*  • . .  Io  nùf/o  stellalo  era  mosso  verso V.  N,  q.  io. 

'  l*»r«  che  se  ne  gisse  vcrao  il  ciclo     .     . K  W.  3.  56, 

-  ^  «ke  di  lei  ai  comprende  in  ae/o K  A^,  19.  1 14. 

.*'*«|»oava  di  guardare  verso  il  atlo K,  A'.  33.  49. 

^^**ì  ni  parca  guardare  verso  il  cielo K  A^.  33.  80. 

t^^*«  *iuio  de"  bellissimi  angeli  del  deh T.  TV.  a6.  17. 
*^»Otei jct>sac he  .  .  .  nove  siano  li  nVA'che  si  muovono   ....     K.  A'.  30.  17. 
.^^^  *   ■!>  detti  n>/(  adoperino  quaggiù  secondo  la K,  A^.  30.  19. 
;^    ^  *  - .  tutti  e  nove  li  mobili  deli ...  a'  aveano  insieme  .     .     .     .     K  A^.  30.  33. 
^^^rie» ...  che  vive  in  or/o C  ii.  a.  6. 

^  devoluzione  del  ae/o  di  Venere C  ii.  a.  64. 

^*»«1 1  questo  tcrto  d*h C.  ii  3.  6. 


CIELO  ^^^^^V  ^ 

cielo.    Che  per  lo  or/o  spande  Luce  d*  amor K /^T.  34*  49  (Gnu.  iv.  03 

Voi  che  intendendo  il  terzo  cui  movete    .  C  ii.  Gnu.  i.  i  ;  a.  48  ;  7.  io  ;  13.  69  ;  Sc$ 

xliii.  4. 

Il  or/  che  segue  Io  vostro  valore C  ii.  Caiu,  i.  4  ;  7.  41 

un'  angioU  che  *n  ct'éto  è  coronata C  ii.  CaHs,  i.  09  ;  10.  i( 

si  dichina  Uno  spirto  dal  nW C.  iii.  Cams.  (i.  41 

che  *l  or/  scmpr*  [sempre]  è  lucente  e  chiaro  .....     C  iii.  Can*.  ii.  77  ;  9-  4! 

Siccome  à  1  ath  dovunque  6  la  stella C  tv.  Cima  ììL  103  ;  19.  31 

Amor,  che  muovi  tua  virtù  dal  deh Oms.  ix.  i  ;  K  £.  ii.  5.  50  ;  1 1*  3! 

Colt*  hai  nel  cu/  misura Cohm.  x.  40. 

Che  1'  orizzonte  ...  Ci  parturìsce  il  geminato  cw/o Catu.  xv.  3. 

Amor,  che  sue  ragne  Ritira  al  del Caiu,  xv.  94. 

ddo.     prìma  dirò  del  deh C  ii.  3.  7,  | 

del  numero  de'  Cieli C.  ii.  3.  17. 

Aristotile  credette  .  .  .  che  fossero  pure  otto  deli C.  iL  3.  ai. 

credette  che  il  deto  del  Sole  fosse  immediato C  ii.  3.  a6. 

nel  secondo  di  Gelo  e  Mondo C  lì.  3.  09,  6x  ;  iii.  5.  54 

pose  un  altro  deh  essere  fuor!  dello  Stellato C.  il.  3.  4^. 

sono  nove  li  n>/i  mobili C  ii.  3.  53. 

lo  quale  chiamano  molti  deh  Cristallino C.  ii.  4.  11. 

pongono  lo  deio  Empireo,  che  tanto  vuol  dire,  quanto  de/o  di  fìamma 

ovvero  luminoso C.  ii.  4.  14^  15. 

ciascuna  parte  di  quello  nono  mio C.  ii.  4.  33. 

ciascuna  parte  dì  quello  decimo  delo C  ìi.  4.  35. 

nel  primo  di  Cielo  e  Mondo C  ii.  4.  34  ;  5.  13. 

Levata  è  la  magni  6ccnza  tua  sopra  li  deli C  ii.  4.  43. 

pare  che  dicci  cù-/j  siano C  ii.  4    44. 

ciascuno  delo  ...  ha  due  poli  fermi .     .     .  C.  ii.  4.  48. 

si  puote  chiamare  Equatore  del  suo  delo  proprio C  ii.  4.  54. 

questo  cerchio  ha  più  rattezza . . .  che  alcuna  altra  parte  del  suo  ddo^ 

in  ciascuno  deh C  ii.  4.  61  (Aà)t 

quanto  ìl  delo  è  più  presso  al  cerchio  equatore C.  ii.  4.  69. 

le  stelle  del  delo  stellato C.  iL  4.  75. 

in  sul  dosso  di  questo  cerchio  nel  deh  di  Venere C  ii.  4.  76. 

una  speretta  che  ...  in  esso  delo  sì  volge C  ii.  4.  8t. 

avvegnaché  detto  sia  essere  dicci  deli C.  ii.  4.  89 

che  questo  . . .  cioè  1'  epiciclo  ...  6  uno  deh  per  aè C.  iL  4.  93. 

con  esso  è  chiamato  uno  delo C  ti  4.  97. 

Come  gli  altri  deli  e  .  .  .  sìcno,  non  è  ...  da  trattare C.  iL  4.  99, 

ciò  eh*  è  detto  della  verità  del  terzo  aeh C  ii.  4.  loi. 

Poich*  t  mostrato  .  .  .  quale  è  questo  terzo  deh C  ii.  5.  a. 

di  queste  creature,  siccome  dclli  deli C.  ìL  5.  9. 

quante  circolazioni  fossero  nclli  deli C.  ìi.  5.  X7. 

quanti  sono  lì  movimenti  del  deh C  iL  5.  34. 

le  Intelligenze  de'  deli  sono  generatrici  dì  quelli C  ii.  5.  09. 

segue  la  circolazione  del  euh C  ìi.  5.  95. 

Lì  Numeri .  .  .  narrano  li  or/t' mobìli C.  ìi.  6.  100. 

I  deli  narrano  la  gloria  di  Dìo C  iL  6.  103. 

li  movitori  del  deh  della  Luna C  ìi.  6.   106. 

lo  movimento  di  quello  ctWa  pieno  d*araore Cii.  6.  ita. 

prende  la  forma  del  detto  deh C  ìi.  6,  1 14. 

che  quel  delo  era  quaggiù  cagione  d'amore C.  ìL  6.  118. 

al  governo  dì  questo  deh C  iL  6.  137, 

lo  epiciclo  si  muove  con  tutto  il  deh C.  ÌL  6.  139. 


to7  ^K/^m^m^^'^^fim       CIELO 

Cida.     qtiando  piove  Amore  in  lem  da  tutti  li  cittì Ca*».  xv.  66. 

Lume  di  fir/o  in  creatura  de^a Cans.  xvii.  40. 

Ole  Ri  par  gih  veder  lo  cùh  aprire Comm.  xvii.  57. 

kiKorcbè  <W/ con  or/d  in  punto  sta Cana.  xix.  77  (^), 

i' raggi  di  cotal  n#/ giunti Cfu.  xx.  68. 

I»  Ali  del  Ar/0,  e  tomerowi  ancora Bali.  vi.  4. 

EVifiiardava  inver  lo  oéì  sovente K  AT.  B.  33  (Som.  ili.  ta). 

«nota  Di  mio  in  tema  miracol  mostrare K.  ^.  96.  44  [Soh.  xv.  8). 

ehc Fu  posta  ...  Nel  nW  dell'  umiliale       .     ,     .  K  N.  35.  44  (Son.  xviii.  [1'],  4). 

fa  r  anno  che  nel  nV/ salisti K  /V.  35.  56  (Son.  xviii.  14). 

quei  che  dal  nti  quarto  non  si  parte Som,  xxviii.  7. 

E 'I  priniD  <w/ di  ti  già  non  P  £  duro Som.  xxviii.  11. 

aceondoebf  tutto  quel  wÌo  si  muove .  C.  ìi.  6.  141. 

Aacon  sì  muove  tutto  questo  nWo C  ii.  6.  145. 

La  forma  nobilissima  del  cir/o C  ìi.  6,  154. 

CDnvenia  ragionare  dì  quelli  eùti C  ii.  7.  5. 

movitorì  del  cwio  di  Venere C  ii.  7.  8. 

ti  *^g*  di  ciascuno  oWo  sono  la  via C.  ii.  7.  90. 

perocché  r  altro  deh  è  diafano C  ii.  7.  97. 

aea  dico  che  venga  questo  spin'io ...  dal  lofX)  àWo C  il  7.  99. 

io  ecm  certo  .  .  .  che  ella  en  in  cuto C  ii.  &  46. 

^■OéO  pensiero,  che  in  cmIo  salta C  iì.  io.  93. 

è  di  vedere  chi  furooo  questi  movitori,  e  questo  terzo  oir/o.     E  prima 

dd  terso  tieto C.  ii.  13.  74,  75. 

^mUo  che  per  lo  tfno  rieh  a*  intende C  ìi.  14.  a. 

mMo  >oIo  vocabolo  otio  io  voglio  dire C  ii.  14.  3. 

•  pefrhè  questo  teno  culo  ci  fu  mestiere C  ti.  14.  5. 

Dice  che  per  agio  intendo  la  Scienza  e  per  orli  le  Scienze,  per  trt 

mmtLtméim  che  i  Culi  hanno  colle  Scienze C  ii.  14.  6  {pis)f  7. 

odo  oiobUe  si  volge  intorno  al C  ìi.  14.  14. 

ritaciiiin  €Ì«lo  illumina  le  cose  visibili C  ìi.  14.  03. 

qvale  ioduzìone. . .  tutti  li  filosofi  concordano  che  i  rùAsono 

CfHWO C  ii.  14.  99. 

qacsÉc  . . .  ii  può  la  Scienza  Ciiio  chiamare  .         C  ii.  14.  45. 

perchè  Uno  ddo  sì  dica  h  da  vedere C.  ÌL  14.  47. 

eoa^anuiune  eh*  À  ncll*  ordine  de*  cieli C  li.  14.  50. 

ÉM  Éitkt  primi  a  noi,  sono  quelli  delli  pianeti  ;  poi  sono  due  àttt 

.  . .  mobtli .     .     .  C  ii.  14.  sa,  53. 

al  tàrfb  quieto  risponde  la  Scienza  divina C  ii.  14.  63. 

1  CWp  della  Ltnta  coUa  Grammatico  si  somiglia C  ii.  14.  67. 

'ft  ChI»  di  Mtrcuno  si  può  comparare  alla  DiaUthca C  ii.  14.  90. 

é  la  pio  piccola  stella  del  cith C  ìì.  14.  90. 

fl  Carfa  tf  KtfN#rr  si  può  comparare  alla  Rettorie» C.  ii.  14.  i  io. 

S  1  «M»  del  ScU  si  può  comparare  all'  An.\mrltcm C  it.  14.  103. 

~    '  '  di  Marie  ai  può  comparare  alla  Mtuica C  ii.  14.  IS4< 

ido  i  ci«Ì4  mobili,  da  qualunque  sì  comincia .  .  .  esso  cw/p 

di  Marte  4  il  quinto C  it.  14. 157, 159. 

il  Cè/ìo  di  G4ùt»  al  può  tomparart  alla  CH>mttria  . . .  muove  tra  due 

oiJli  rtpocnanti Cii.  14.194*  19^. 

■  GUb  di  Smhmto  ha  due  proprìctadì C  ii.  14-  tta4. 

eh'  t  àeì  movimento  del  n*io  .  C  ii.  14.  046. 

\^  caapatMioai . , ,  ddli  sette  primi  Cm/i   .     .  .  C.  ii.  15.  a. 

li  può  eoaiper*^^  alla  F%s»(a  .  C.  it.  15.  4. 

»  a  BMl/»  motte  sulle  C.  ii.  15.  16. 


CIELO 


loffi 


delo.     Colei,  che  1  teno  etti  ó\  tè  costrìnge San.  xxviìi.  xs. 

Credo  che  in  del  nascesse  està  sopnna S<m,  xxix.  xa. 

Ora  che  .  .  .  freddo  e  nebbia  il  nW  da  s^  divide Som,  xlii.  3, 

Ma  tu,  fuoco  d' amor,  lume  del  (im/(» Som.  xlix.11. 

Ai  quali ...  gli  angeli  del  nWo  .  .  .  non  imputermnno S.  P.  tttì,  8. 

O  tu,  che  il  culo  e  *1  mondo  puoi  comprendere S.  P.  xxxinL  i. 

E  il  santo  nome  tuo,  che  il  n'fl  disserra 5.  P.  ci.  60. 

E  dal  nW  sceso  è  fra  r  umana  gente S. /^  ci.  78L 

£  che  formasti  i  d!r/i' nell*  inizio S.  P,  ci.  101. 

Benché  vadano  ì  nrfi  in  prccipiao S.  P.  ci.  105. 

Della  cui  grazia  terra  e  rw/son  pieni P.  F.  J^. 

E\>i  alto  in  (m/o  vivo  se  ne  g^ P.  P.  $t. 

cielo,     ha  questo  culo  ,  .  .  similitudine  colla  Metafisica C  ii-  15.  44- 

che  il  n>/o  in  quella  parte  é  più  spesso C.  ìi.  15.  74. 

che  '1  (itlo  stellato  ha  grande  similitudine C  ii.  15.  85. 

però  ba  '1  detto  culo  grande  similitudine C  ii.  15.  93. 

uno  .  .  .  punto,  al  quale  non  tornerà  questo  cielo C  ii.  15.  iia. 

t  manifesto  che  *1  cielo  stellato  ...  si  può  comparare  alla  Pitica  e 

oMa  Meiajistca C  ti.  15.  S 19. 

Lo  cielo  cristaHiHO  ...  ha  comparazione  .  . .  alla  momlt  Filosofia  C.  ii.  15.  laa. 

il  detto  cielo  ordina  col  suo  movimento C  il.  15.  133. 

che  possibile  fosse  questo  nono  citlo  non  muovere C  ii.  15.  140, 

la  terza  parte  del  nr/o  sarebbe .  .  .  non  veduta C.  ii   15.  141. 

è  manifesto,  questo  cielo  avere  .  .  .  comparazione C.  ìi.  15.  163. 

lo  Cielo  empireo  .  .  .  simiglia  la  divina  Scienxa      .......  C.  ti.  15.  (65. 

la  comparazione  de*  Citli  alle  Scienze C  ìi.  15.  285. 

per  lo  terzo  deh  io  intendo  la  Retlorica,  la  quale  al  terzo  deh  è 

assomigliata C  ii.  15.  ]B6,  187. 

queste  che  sotto  il  delo  sono  generate C  iìi.  a.  48. 

alla  circonferenza  di  sopra  lungo  'I  delo  della  luna C.  ìli.  3.  xa. 

seguendo  il  primo  movimento  del  cielo C  ììL  5.  50. 

e  che  essa  col  mare  i  centro  del  ciclo C  iii.  $.  65. 

Questo  delo  si  gira  intomo  a  questo  centro C.  iii.  5.  66k 

quella  parte  del  dehf  sotto  la  quale  si  gira  il  sole C.  iìL  5.  77. 

Dico  .  .  .  che  1  eielo  del  sole  si  rivolge C  iii.  5.  ia6. 

le  Intelligenze  del  ciclo  la  mirano C  iìL  6.  36* 

fabbricano  col  Cielo  queste  cose  di  quaggiù C.  iii  6.  67. 

quando  dico  :    Tié  sai  che  7  del C  iii.  9.  37. 

siccome  in  quello  di  Cielo  t  Afortdo  è  prox'ato C.  iii.  9.  xxr. 

nella  sposa  dell*  Imperadore  del  CiHo C  iii.  la.  xi6. 

I'  usanza  de*  filosofi  è  di  chiamare  il  Cielo  lume C  iìì.  14.  43. 

Dice  deidei,  a  dare  ad  intendere C.  iii.  14.  109. 

e  spezialmente  il  movimento  del  deh C.  iìi.  15.  159. 

Quando  Dio  apparecchiava  li  Cieli C  iiì.  15.  168. 

ha  a  seguitare  la  circolazione  del  rw/o C  ìv.  a.  61. 

non  solamente  il  Cielo  .  .  .  conveniva  essere C.  iv.  5.  35. 

poiché  esso  delo  cominciò  a  girare C  iv  5.  5& 

tutto  il  mondo,  dico  il  cielo  e  la  terra C  iv.  9.  24. 

per  lo  primo  di  Cielo  e  Mondo  è  provato C.  iv.  9,  96^ 

che  la  .  .  .  terra  ...  li  semi  del  cognato  delo  rìtenea     .....  C.  iv.  15.  8x. 

mercè  della  somma  luce  del  delo C  iv.  15.  95. 

e  rende  esemplo  del  deh C.  iv.  19.  az. 

che  dovunque  è  il  ddo  sia  la  stella C  iv.  19.  33. 

Che  veramente  t  Cielo,  nel  quale  .  . .  rilucono C  iv.  19. 36L 


«^«^^^^^^.i^^»  CIOÈ 

cMJkk    O  Pmérc  nostro,  che  ne'  àtli  sui ^^^^^R  ^>  ^<  ^'i- 

m  fiKcU,  Siccome  in  cir/o,  in  tem  in  unione P,  F,  ai6. 

E  t  ^omo  giace  con  turbato  aglio S.  P.  ci.  ai. 

Cosi  ddla  mU  mente  ticn  la  cima Catu.  xii.  17, 

Ihie  Donne  in  cima  della  mente  mia  Venute  sono Son.  xjlx.  u 

E  1  pelato  che  veniste  in  sulla  ama  Del  core Son.  xxxiii.  3. 

ÌMuèerk  Dio  in  basso  ed  anche  in  cima S.  P.  ci.  ^$. 

CÉnfcre.    posciacbè  tal  cerchio  ne  ditgr Orna.  x.  93. 

Qaa    Da  queste  vostre  rime,  Messer  Cimo Som.  jtx&iv.  a. 

Ahi,  mcascr  Ci'wo,  com'  i  il  tempo  volto So»,  xlvi.  la. 

Povcnif  vedi,  a  panni  ed  a  cintura Cana.  xx.  36. 

e.  A'.  19,  58  {CtHM.  i.  39)  ;  C.  ili.  Catt*.  ii.  1 1,  16,  18,  49,  53  ;  iv.  Catts,  iii.  69,  73, 
9B,  looy  204  ;  Cans.  x.  37,  84  ;  xi.  9,  14  ;  xii.  33  ;  xv.  33  ;  xvÌ.  31,  46  ;  xvii.  33  ; 
six.  uo  ;  XX.  84  ;  r.  jV.  la»  x  29  (Bali.  i.  40 1  ;  Atti.  iii.  io  ;  K.  iV.  3.  79  (Soh,  i.  3)  ; 
6L  «7  {Som,  iii.  7),  58  [Som.  iv.  14)  ;  15.  a8  (,Son.  viii,  l)  ;  ai.  io  {Son,  xi.  a)  ;  Son. 
«Jv.B;  xlviii.  5  ;  S.  /*.  xxxi.  il  ;  xxxvii.  76;  P.  F.  4,  16,  rS,  84,  139,  168,  183,  213. 
Caru.  xix.  xa,  6x  ;  K  A^.  3.  80  (Son.  i.  4)  ;  Son,  xxxiii.  11  ;  xUx.  5. 


k  sue  stelle  che  nel  cielo  si  stendono C  iv.  19.  45. 

le  (u  del  CiV/o  alla  umana  Nobiltà ,     C,  iv.  19.  70. 

poru  seco  ...  la  mVtiù  del  Cielo C  iv.  ai.  35. 

dalla  virtù  del  Motore  del  Cieio C  iv.  ai.  43. 

t  b  ^^^m'iiiiiii  Jel  Cielo  ,  , .  pnotc  essere C  iv.  ai.  63. 

L*  Aafielo  dt  Dio  discese  dal  cielo C.  iv.  aa.  171. 

•I  ponto  che  ...  al  Cit/o  ritorna  ....  C  iv.  33.  30. 

U .  •  i  vita  ...  sia  causata  dal  delo  ;  e  *1  deh  a  .  .  . 

(focati  .  . .  efletU  ...  ai  scopra C  iv.  93. 53  {bis). 

Chi  dirà  di  Quinzio  Cmcmnato  fatto  dittatore     .     .     .     .     C  iv.  5.  130. 

Apparvemi . . .  onte  ed  ornata  alla  guisa  che K  A^.  a.  17. 

.     C  i.  5.  57  ;  ii.  7.  108  ;  iii.  11.  «4  ;  iv.  8.  63. 

K  N,  15.  49  (d«)  ;  4*  13  j  C.  i.  7.  57  ;  xi.  5  ;  iv.  6.  34  ;  8.  57  ;  aó.  ix 

C  ii.  14.  98  ;  »>•  5-  99  ;  >»•  8.  60. 

F.  N.  3.  5a,  66,  74,  104  ;  7-  47  ;  8*  M.  15  ;  »a.  38,  59,  77  ;  14.  107  ;  15.  29  ;  x6.  1  j 
16.  64  ;  Bi.  36  ;  M.  r,  56,  64  ;  33.  I,  lax,  339  ;  35.  3  ;  a6.  13,  aB  ;  37.  5,  6. 
7;  aS.  X,  12  ;  «9.  16.31,04  ;  30.  35,aa,4a;  3^-  <3»  ^3  ;  33,  37;  33.  14,  15; 
U-  »3;  35-  J 6,  39;  36.  a6;  39.  11.  40,  43;  40.  19,  48;  41.  39;  43.  39; 
43.  6  ;  C  i.  2.  78,  80  :  a.  27:3.  43.  58.  61  ;  4.  35.  3»  ;  5-  6,  23  ;  6.  72  ;  7. 
104;  IO.  «9,  3».  4»!  79t  «06.  107;  13.  25;  13-  46;  ii.  I.  16;  a.  61  ;  3,  31  ; 
4.  tS.  33'  43i  «00;  5.  113;  6.  8,  33;  8.  xa,  53,  87;  9.  iio,  130;  xi.  88  ;  ta. 
$8;  24.  65,  1x8;  15.  57,  60.  65.  137;  iii.  i.  48;  a.  80.  139;  3.  3,  lai  ;  4. 
Si,  a4«  37,  49,  51.  70.  96,  98,  100,  ii7t  ii9(  i3o;  6.  109;  7.  aa,  114,  150, 
171;  &  107,  laa;  9.  14S  ;  «>.  io,  la,  39,34,  48r8o;  zx.  xo,  11  ;  23.94;  13. 
49^  5&  65,  127;  14.  51.S3.89,  iflo;  15.  ri,  70,  76,  190;  iv.  i.  30»  59  ;  a. 
•3.  34*  4»r  «a*.  «6a;  3.  9;  4.84,  91.  2X1.  X14,  237,  233;  5.31,76,204,  131, 
x<4  :  7-  54.  »o9.  «37  :  8.  53.  86.  154  ;  9.  277  ;  xo.  4,  1x7  ;  ix.  3,  6.  la,  a^, 
37,  88,  201,  131,  133  ;  la.  5»  38,  79,  149  ;  13.  60,  ixo  ;  14.  8,  la,  13,  16,  34, 
43-  47»  5»-  53.  54.  65,  113.  >34,  MS.  '47  ;  ^S-  8,  19,  45.  68,  87,  285,  292  ; 
rt.65;  X7,  26,  68.  107,  108,  210,  219;  18.  4.  35,  36,37;  >9-73;  »o.  a7,  36; 


•2.80,96 


»«  ;  33.  X03,  139  ;  34.  as,  «9,  93,  158,  169  ;  «5.  143  ;  atì.  15, 


«*4»  «»;  »7-  "7.  43.  «39  ;  s»8.  04,  160  ;  39.  7  ;  30.  44. 
K.  /r.  éi  24  ;  to.  9  ;  X3.  39.  32  ;  14,  loi  ;  15.  59,  61  ;  34.  31,  40  ;  «5.  65,  74  ;  37. 
316  ;  a».  3  ;  jow  9.  35»  39  ;  3»  i»3  !  34-  «9.  a»  ;  35.  15  ;  39-  io-  35.  36.  55.  56  ; 
41K  aa;  43.  17,  t8,  33,  34,  33,  34  ;  43.  24  ;  C  i.  1.  39,  203,  108  ;  4.  7  ;  5. 
S.  «071  7-69;  8.  36;  IO,  38»  45.  87;  «»•  >o,  75,  86;  la.  54,  73,  78]  13.3; 
**•  »■  43t  63,  ^»  87»  ^'^S*  "o.  ia3  ;  3-  a3f  "7.  46  ;  4.  «».  9»  ;  5-  7.  7»  :  6.  lo, 


CIOÈ 


drcoiazione.     Dalla  drcolaaion  del  Sol  mia  nona      .    .    .    . 
circondare,     che  quelli ...  Da  luì  saranno  tutti  drtondnH  Di 


SoH,  xjcxvi.  a. 
S.  P.  xxxi.  77. 


cioè.  64,  8a,  Ila;  7.  9,  13,  16,  43,  44,  56,  63,  65,  66.  83,  97,  98  ;  8.  7,  34,  36,  40, 

77.  83  ;  9.  7,  38,  84,  90,  93  ;  io.  5,  a6  ;  1 1.  a,  40,  83,  86  ;  la.  46  ;  13. 47  ;  14. 
»!»  a8,  57,  59,  tal,  139,  160,  333  ;  15.  8,  35,  38,  147  ;  16.  6.  93;  iii.  i.  80, 
105  ;  a.  ?o,  86,  99,  106,  115,  135.  154  ;  3.  67,  77,  84.  86,  97.  lao.  1*5  ;  4- 
35-  71,  8g,  98  ;  5.  57,  73,  75,  93.  139,  134  ;  6.  15,  las  ;  7.  47.  64,  67»  98, 
133,  178  ;  8.  so,  69,  77.  85,  99.  109,  137,  147,  149.  150,  153,  x6o,  173,  193, 
M>9  ;  9-  43t  49»  65.  89,  129  ;  »o-  4.  45.  5=  ;  M-  «7,  46.  14»,  M7  ;  «»■  "o ; 
13-  37,  85,  99,  106,  113  ;  14.  33,  103,  los  ;  15  3,  8,  la,  35,  63,  113,  133,  134, 
135»  «37.  i4>i  «46.  i47i  «53»  »6a,  305,  ao3  ;  iv.  i.  94;  a.  i6,  93,  93,  103, 
119.  lao,  145;  3.37*50»  54;  4.  4,35.  53.  95»  »'7;  5- aS.  S».  4»»  47»  86. 174  ; 
6.  i6.  ao,  34,  47,  64,  87,  105.  laS,  155,  166  ;  7.  35,  34,  51,  66,  81,  8a.  99. 133, 
149.  »50  ;  8.  45,  46,  81,  138.  146,  149  ;  9.  a,  7,  31,  83,  90  ;  10.  9,  16.  37,  39, 
49»  51  ;  n.  7  ;  la.  49,  185  ;  13.  60,  117,  156,  157  ;  14.  78  ;  15.  aS.  44,  47, 
83.  87,  105,  183,  189;  16.  55»  64,  84,  95  :  17.  66,  69,  78,  99;  18.  3,  «3,  87. 
59,  67  ;  19.  ao,  40,  4r,  43,  77,  8a  ;  ao.  9,  io,  13,  36,  43,  49,  81,  84,  88,  95  ; 
31.  8,  33,  36»  88,  91,  IDI,  no;  33.35,  96,  104.  i09i  >46.  161,  163,  165,  178, 
181,  184,  185,  197,  198,  aoo,  304:  33,  146,  148,  150;  34.  4,  5,  6.  40,  74; 
35-  831  137;  a6.  30;  37.  IO,  13,  43,  86j  93;  a8.  a,  6,  135,  127,  130,  133, 
136.  «38  ;  39.  IO,  39  ;  30.  47,  49. 
circolazione,     tanie  .  . .  quante  dtrofasiom  fossero  nelli  cieli     .     .     .     C  ii.  5.  16. 

Alla  speculazione  .  .  .  segue  la  àrcoltuiont  del  ciclo C  ii.  5.  95. 

diveraamcntc  sentirò  delle  sue  aVco^iOHi' C  ii.  6.  131. 

muovono,  solo  iHlgnJ*mio,  la  cirtoltuiotu .     .     C.  ìL  6.  153. 

ha  a  seguitare  la  cinolasùmt  del  cielo C  iv.  a.  60. 

C/.  drculazioae. 
circolo.     Onde  ...  Io  circolo  si  può  diccrc  perfetto,  quando  veramente 

è  circoio C  iv.  16.  83,  84. 

allora  ai  può  dire  nobU*  circolo C  iv.  16.  87. 

Sua  virtù  perde  quello  cìrcolo  che C  iv.  x6.  90. 

circoncisione,     ne  quella,  eh*  è  manifesta  in  carne,  è  Cìrconcisiotu  .  . . 

\;iCtrcoHCÌsion4 óci  cuore  in  ispirito,  non  in  lettera,  tCircoHcisiotu  C,  iv.  oB.  77,79,80, 

droondare.     la  quale  circondava  questa  mapone K  /V,  14.  30. 

Clrconflereaza.     hanno  amore  ...  il  fuoco  alla  circonferett^a  di  sopra    .     C.  iit.  3.  xi. 

il  quale  egualmente  sia  distante  dalla  circon/tftnBa C  iv.  16.  89. 

circonvicino,     vicenda  e  fratellanza  colle  circonvicine  cittadi  .     .     .     .     C  iv.  4.  ao. 

circtiire.     quando  aVruiVa  il  suo  termine  al  mare C  iii.  15.  179. 

ctrculare.     quello  eh'  è  causato  da  corpo  circulan  ha  in  alcuno  modo 

circtJan  essere C.  iii.  a.  38,  39. 

clrculazlone.     1*  opMsrazione  vostra,  cioè  la  vostra  drcnioaioné     .     .     .     C  ii.  7.  45. 

suggetti  che  sono  sottoposti  oUa  loro  drculasiont C  ii.  9.  35. 

nuova  drcidaaoHi  di  punto  a  punto C  ii.  15.  98, 

essa  arcnlasion*  cominciò,  e  non  avrebbe  fine  CU.  15.  109. 

fine  della  ninrM/axibfur  è  redire C.  ii.  X5.  m. 

Cf.  circolazione. 

circnU.    E^  tamquatn  cetUrum  drculi .    .     ^^  A^  la.  sa. 

clrcumferenttae.     cui  simili  modo  s*  kabent  drcumfnrmtku  pariti  .     .     K  TV.  i  a.  33, 

citara.     fare  un  bello  nappo  d'  una  bella  dtara C  i.  8.  66. 

chi  tiene  la  dtara  in  cosa C  i.  9.  03. 

il  mal  citarista  biasixna  la  cUmfm^  credendo  dare  la  colpa  .  .  .  alla  dtara    C.  i.  1 1.  80,  Sa. 
C/.  cetera. 
citarista,     non  si  dee  chiamare  citarista  chi  tiene  la  ciiara     .     .     .     .     C.  L  9.  33.     • 
il  mal  citarista  biasima  la  citara C.  L  11.  79. 


ut 


CITTADINO 


I 


Per  Io  suo  mezzo  U  nVAì  dolcnle    ,     .     .     .       K  iV.  41.  60  (5b«,  xxiv,  6). 

dttade.     al . .  .  coro  De*  cìtudin  della  àttadi  pura S<m.  xxxvii.  6. 

Di  aiutar  quella  gentil  àttatù S.  P.  ci,  50. 

*#*M*"**      Poi  ti  rìvoli  a*  hy/o^m  suoi  ^'ustì Cdtta.  xviii.  74» 

■1 .  . .  coro  De*  attadin  della  cìttadc  pura S<m,  xxzviL  6. 

etti,    vedemo  Delle  dtià  d*  Italia C.  i.  5.  56. 

laHMciatamo  ...  sia  una  città^  e  abbia  nome  Maria C  iii.  5.  90. 

£  qod  immaginiamo  un' altra  a'/ZÀ  .     .     .     , C  iii.  5.  loi. 

csBvìcne  a  latisracimento  di  quella  1  nere  la  dHÀ,    Ancora  la  atta 

rìchicde C.  iv.  4.  18  (A»). 

le  qvali  mostrano  quella  aV/a  essere  ìmperadrìce C.  Iv.  4.  139. 

ordiaato  f u  .  .  .  quello  popolo  e  quella  città      ........  C  iv,  5.  31. 

che  fu  orìgine  della  nobilissima  Città  Romana C  iv.  5.  49. 

per  lo  oaseimenlo  della  santa  G/Aì C.  iv.  5.  53, 

ptamto  e  ortlinsto  fosse  quello  della  santa  Ciità  .     .     .     .     .     .     .  C  tv.  5.  179. 

che  altro  .  .  .  pericola  e  uccìde  le  dita C.  tv.  la.  93. 

da  una  dttà  a  un*  altra  ...  è  un* . .  .  vìa C.  iv.  xa.  163. 

che  dirittissimo  va  alla  dttà C.  iv.  Z9.  193. 

nella  nflà  del  ben  vivere  • Civ,  04,  115. 

^■e|#  che  mai  non  fosse  stato  in  una  dttà C.  iv.  84.  lai. 

i  tecfunenlo  delle  dttà C.  iv.  97.  94. 

amai  cb*  «silri  nella  porta  della  sua  dttà  .     .     - C  iv.  a8.  36. 

le  pare  ...  e  tumarc  in  dttà    .     ,     .     .     , C  iv,  aS.  53. 

di  eh'  io  godessi  nella  afta  mia .     .     .  C.  iv.  aS.  94. 

di  aeiaanta  le  più  belle  donna  delU  ctttadt K  A^.  6.  9. 

il  partisse  della  sopradetta  dttmde *     •     .  K  /V.  7.  4. 

i^  graziosa  in  questa  sopradetta  dttaé* K  A^  8.  6. 

MBTcnnc  partire  della  sopradetU  dttadi F.  A^.  9.  3. 

miào  r  usanza  della  sopradetta  dtiatU    ...  .     .     .     V.  N.  14.  18  ;  33.  ao. 

e  poi  ritornato  alla  sopraddetta  dttatU K.  AT,  19^  x6. 

■M  Wttft  la  aopradetta  dttade  quasi  vedox's,  dispogliata  di  ogni 

KA^.3r.3. 

io  questa  desolata  dttadt K  AT.  31.  5. 

la  ^aili  è  ^oaié  messo  della  aZ/rtW/,  ove K  A^.  41.  6. 

pMMide  per  lo  Bezzo  della  dolorosa  ditmàt K.  AT.  41.  sa. 

mtìà  di'  cgH  ndaero  di  qucsu  tUtad» K.  A^  41.  95. 

■e  . . .  InniiMnno  «De  loro  diUdi C.  t.  5,  63. 

...  I*  nttmài  quelli  che  la  tengono C.  ii.  7.  85, 

in  BUZZO  delle  due  a/loi/i  immaginate C.  iii.  5.  191. 

e  fratellanza  colle  circoDvicinc  n//di/i' C.  iv.  4,  3t. 

1«  9«riÌ  «000  tribularloni  delle  dtfii  ;  e  per  le  dttitdiy  delle  Ticinsnae  C.  iv.  4.  98  (Jfi»), 

pa/a» . . .  actb  quale  ai  posino  le  dttad» C.  iv.  4.  40. 

Dobiltasime  nelle  loro  dtttuli C  iv.  39.  36. 

che  ...  era  Tatù  de*  dttmJim  di  viu  eterna K  A'.  35.  3. 

da*  dUmdim C  i.  3.  01. 

eott  parcatì  e  propri  dttadim C.  i.  la.  45. 

1*  tuM>  e  r  altro  sìa  nttaéimo C.  ii.  7.  87. 

b  mV&dimi  di  Maria  tengano  le  piante  .  .  .  .  C  ìii.  5.  105. 

lei  esaltata^  non  con  umani  dttadim C,  iv.  5.  ioa. 

li  P<*^«*'  nttaétm  .  . .  posseder  voleano C  iv.  5.  114. 

U  ma  . . .  degh  altri  divini  dttadim C.  iv.  5.  147. 

itali  dOm/im' C  iv.  5.  166. 

di  pMccota  condizione . . .  contro  a  tanto  dtimdimo 

ilina  .  .  .  difese C.  iv.  5.  173,  «74. 


CITTADINO 


cittadino.     Ch'  ogni  suo  attadino  sempre  onora  .  

clamore.     La  voce  atìlitta  dello  mìo  c/amort 

clangere.     Grida  :  Surgetc  su,  chà  per  voi  clango 

cocente,     con  atto  di  àpìrìto  eoctnte 

cogliere.     O  cara  ancella  .  .  .  Colf  hai  nel  cìel  misura 

Chi  crederà  eh'  io  sia  ornai  si  collo 

Saetta,  che  giammai  la  cf^ga  ignuda 

E  solo  addietro  cogli  le  percosse    . 

Ma  ben  nr  colse  male  a'  fi*  di  Stagno 

cognato.     Sanno  a  lor  donne  buon  fo^no/i  stare  ........ 

colà. Cana.  xi.  35,  40  :  Stst.  ìL  24  ;  Son, 

COleL     C  iii.  Cane.  ii.  71  ;  Caits.  ix.  73  ;  x.  74  ;  xiii.  50  ;  xiv.  35,  61 

38.  43  {Sou,  xxi.  B)  ;  Son.  xxviii.  la  ;  xiiv.  4, 
collare  (i).     E  sento  doglia  che  par  uom  mi  colli ,     . 

Tutte  le  volte  mi  par  uom  mi  od/Zi 

collare  (a),     donna  delle  sue  cose,  eh'  ella  scenda,  o  colli  .... 
colle.     Che  vedete  gir  .  .  .  Per  colli  e  per  paludi 

Al  .  .  .  Son  giunto  ...  ed  al  bianchir  de*  colli 

Il  dolce  tempo,  che  riscalda  ì  colli 

Che  m*  Ila  serrato  tra  piccoli  colli 

Ch*  io  son  fuggito  per  piani  e  per  colli 

prato  .  . .  chiuso  intomo  d*  altissimi  colli 

ritorneranno  i  dumi  a'  colli  Prima  che 

Quandunque  ì  co/// faano  più  nera  ombra 

Non  ho  più  vita,  se  non  come  i  colli  . 

Nel  tempo  dolce,  che  fiorisce  ì  colli   .     .     . 

Danzando  un  giorno  per  piani  e  per  colli     . 

Quantunque  iu  sia  intra  monlagne  e  colli     , 

Che  se  n'  allegran  valli,  piani  e  colli  ,     .     . 

Valut'  ha  già  in  drizzar  monti  e  colli  .     .     . 


5.  P.  ci.  SI 

S.  P.  cxjùx.  3,  . 

CatiM.  xviìL  67. 
Ball.  ii.  8. 

CUMM.  X.  40. 

Cai$M.  XI.  10. 
Catta,  xiì.  8. 
Son.  1.  13. 
Son.  liìi.  14. 
Som.  liv.  14. 
xxvii.  9 


StMt.  iv.  i,  KJti 
1 
Sfst.  iii.  IO.  ' 
S/sf.  iv.  31.  I 
Sest,  iv.  30. 
Cam».  X.  103. 
Sest.  ì.  a. 
Stst,  L  IO. 
Sai,  L  17» 
Sest,  L  ai. 
Sfst.  i.  30. 
Ses/.  i.  31. 
Scst.  i.  37. 
Stsl.  iii.  17, 
Sesi.  iii.  ai. 
Srsi,  ili.  30. 
Sesl^  iii.  31. 
Stst,  iv.  17. 
Stsl.  iv.  ai. 


C.  iv.  16.  71. 


cittadioo.    sarebbe  piii  nobile  che  alcuno  suo  àttutUno  ...... 

siccome  ...  gli  si  fanno  incontro  i  cittadini  di .  . .  cosi  ...  sì  fanno 

incontro  f  e  .  .  .  f  quelli  àttadini  della C.  iv.  a8.  37,  39^ 

civile,     la  cura  famigliare  e  CTVi7/ Ci.  x.  31,  ' 

qualunque  é  per  cura  .  . .  civtU  nella  umana  fame  rìmaso  .     .     .     .  C.  i.  1.  94, 

siccome  quella  della  vita  civiU C.  iì.  5.  69. 

beatitudine  detta  vita  attiva,  cioè  ci'tvif 0.11.5.791. 

r  una  e  1*  altra  Ragione,  Canonica  dico  e  Cìvilt C.  iv,  xa,  ioa 

che  .  .  .  r  Uomo  é  animali  civiU C  iv.  37.  99. 

cosa  che  a  reggimento  civile  abbia  rispetto C.  iv.  97.  99. 

che  V  Anima  stette  ferma  alle  avtli  operazioni C  iv.  a8.  131. 

dvilitade.     il  quale  è  quasi  una  ordinata  civililad»  intesa  nella      .     .     .  C.  ii.  5.  97. 

civiltà.,     è  la  necessità  delta  umana  civiltà C  iv.  4.  3. 

Cleobulo.     lo  primo  .  .  .  ebbe  nome  ...  il  quinto  Cltobtdo  C.  ili.  xx.  40. 

climate.     per  tutta  t'  estremità  del  primo  climatt C  ìli.  5.  119. 

OOgìtazioiie.     astrattasi  dalle  mondane  ,  .  .  cogitasioMi C.  iv.  a8.  40. 

cognato,     che  U  .  . .  terra ...  li  semi  del  cognato  ciclo  riteoca  .     .    .  C  iv.  15.  8x. 

cognizione,     dinanzi  ch*  io  fossi  tornato  in  verace  cogniMÌont     .     .     .  K.  /V.  33.  343. 

colà. K.  W.  aa.  aa  ;  C  L  7.  89  :  iii.  i 


colei 

collaterale,     ciascuna  .  . .  lia  due  nemici  cotltUemU  .     .     .     .  , 

collegio,     però  il  colUgui  degli  rettori  fu  detto  Settato    .     .     .  , 

collerico,     certi  per  complessione  collerica  sono  ad  ira  disposti  . 

colletto,     dicendo  quelle,  quantunque  eolUtie  .  .  .  non  quietare  . 


[5-  146 

y.  w.  5. 16;  e  iii.  15.  i5tt 

...     e  iv.  X7.  66. 
.     .     .     C  iv.  37.  95. 
.     .     .    C  iii.  8.  15^ 
C  iv.  xa.  8. 


na  ^iPPfl^^  COLORE 

KflMhX    Cbè,  qumntuaque  eo/Utte,  Non  posson  quietar      .     .  C.  iv.  Gim«.  iii.  57  ;  11.  aa. 

COOtX    Di«e  :  Drizzate  i  oo/Zi ,     .  Cam.  xx.  60. 

doDoc,  c*  lunno  bellissimi  coi/i,  E  bianchì  più  che Sfst,  iìi.  a. 

Di  belle  donne,  e'  ban  puliti  ro//i S*st.  iv.  a. 

Qk  in  altra  |;uìsa  basacrcbbc  i  coUi SesL  iv.  10. 

ffllnB^■l,     Ha  puns  come  semplice  a>/omAt) S.  P.  ci.  114. 

flnfcWBi.    Voller  che  le  virtù  fussin  co/onne Catta,  xviii,  x8. 

n  nudo  braccio,  di  dolor  coionna Cam.  nx.  aa, 

colare.    0)Ìor  di  perla  quasi  informa K  A^.  19.  66  (Carui.  i.  47), 

Ef!i  era  Ule  a,  veder  mìo  colon V.  N.  33.  148  {Catta,  ii.  ai). 

Cbe  mi  tramata  Io  color  nel  viso  K  V^.  33.  88  (Giha  iii.  48). 

X*  dir  diletto  dì  fo/or.  né  d' arte  .     ...........  Cai»,  ix.  15. 

S^qiti  awìcn  .  .  .  Fatti  di  color  nuovi Cane.  zx.  98. 

Qtando  si  perde  lo  coior  nell'  erba St^.  i.  3. 

Don  »  vide  ...  Né  alcuna  figura,  o  cohr  d*  erba Stst.  iiL  35. 

cont  il  venie  Color  cangia Sest.  iv.  la. 

tnfloqnto.    e  volontà  e  diletto  di  stare  io  coUoquio C  Iv.  07.  154. 

ntan.   fino  a!  colmo  della  mia  vita C.  Ì.  3.  34. 

dicesse  che  gìo\'anc-ua  è  colmo  della  .  ,  .  vita C.  iv.  g.  172. 

or»  xsu  . .  .  che  è  a  dire  lo  culmo  del  di C.  iv.  33.  107. 

c^ . . .  era  U  colmo  della  sua  età ,  C  iv.  33.  109. 

h  quale  veramente  t  colmo  tirila  nostra  vita     ,     .  C.  iv.  34.  33. 

Ir  1  aàmo  del  nostro  Arco  è  nplli  trentadnqtit C.  ìv.  34.  30. 

odia . .  .  GiovcoCute  .  .  .  che  ò  colmo  della  nostra  vita C  iv.  36.  34. 

(Oboba.    una  è  la  colomba  mia C  ii.  15.  178. 

^Kca  chiama  colomba C.  ii.  15.  180. 

WWimaihx,     lo  quale  ...  si  trasmuta  in  alcuno  coloramenlo     .     .     .  C.  iii.  9.  131. 

*towc.    m  quanto  elle  sono  di  fuori  colorate C.  ì.  ir.  18. 

ccnu  dbo  fare  gli  uomini .  .     ben  vivacemente  colorati     .     .     .     .  C  iii.  3.  74. 

tui  rendono  lei  del  loro  colore  colorata C  iii.  7.  38, 

^batella  ne  pare  colorata C.  iii.  9.  136. 

wt  remita  d*  un  nobilissimo  colort  umile  ed  onesto^  sanguigno  .     .  V,  N.  a.  z6. 

*Q<ili  fi  colare  bianchissimo K  iV.  3.  6. 

VBftefauU  di  colore  di  fuoco P'.  TV.  3.  a8. 

••che  le  stelle  sì  mostravano  di  colore^  che ,  K,  /V.  23.  37. 

klotedt,  eh*  porto  giÀ  lo  tuo  color* K  A'.  23.  75, 

hilmia  figura  o  ro/onr  rcttorico  é  conceduto K /V.  35.  59. 

""tonai*  di  figura  o  di  colore  rcttorico K.  A'.  35.  108. 

■*"«i  d*  una  vista  pietosa  e  d'  un  color  pallido K  A^.  37.  3. 

*«  4  simile  «j/wT  si  mostrava  tutuvia K  TV.  37.  6. 

^'  .dintorno  loro  si  £icea  un  ro/orv  purpureo K.  iV.  40.  33. 

"lulcognì  colore  di  loro  sentenza  farà  parvente C  Ì.  i.  no. 

•^ippare  affocato  di  colore ,     .     .  C  ii.  14.  165. 

«tti  nw)Q5o  lei  del  loro  colore  colorata C  iii.  7.  38. 

^'■^''wi. .  .  quasi  siccome  ecfore  dopo  vetro C.  iii.  8.  97. 

"'^^^iBdo,  sotto  ro/oiT  d' ammonire  altrui    . C  iiì.  8.  30i. 

*'***'»rd'  insegnare  a  lei C.  iii.  9.  15. 

^  P'^oprìuDcnte  è  visibile  il  a>lort  e  la  tnce C  iii.  9.  53. 

**tU  luce  sono  propriamente  tisiiiVi C.  iìi.  9.  63. 

^""•t  che  1  mezzo  ...  sia  senza  ogni  fofof» ...  si  macolcrebbc 
*fcnaa  visibile  del  colore  del  mezzo  .  ,  ,  coloro  che  vogliono 
^parere  le  cose  nello  specchio  d'  alcuno  cD/onr,  interpongono 

*  ^1  colare C.  iii.  9.  ga,  94,  97,  98^ 

^** . . .  per  r  umido  e  per  lo  secco  in  colore C.  iii.  9.  137, 


COLORE 


colore.     Che  di  nuovo  coiore  Cerchiò  la  mente  mia Ball.  vii.  xéu 

Lo  viso  mostrm  lo  coloraci  core K  TV,  15.  32  (Scw,  riii.  5). 

Onde  venite,  che  'I  vostro  colon  Par K  A^.  aa.  70  {Soh.  xìL  3^ 

Ct^or  if  amore  [,  e  .  .  .  Non  preser  mai] V.  N,  ZI'  ^4)  i^  {Som.  zx.  t). 

E  maledico  1'  ...  C  ha  pulito  i  mici  detti  e  i  bei  colori    ....  Soh,  xxxiii.  6. 

coloro.     C  ii.  Gm«.  i.  54  ;  iii.  Ciima.  ii.  34  ;  Coma  xix.  133  ;  V.  N,  7.  34  (Som.  ìL  17)] 

5.  P.  xxxi.  4. 

colpa.     Co/^  è  della  ra^on^  che  noi  castiga     . Can*.  x.  95. 

Che  mcn'  ha  a>lpa  e  non  fu  mai  pietosa Cans.  xiii.  91. 

s' io  ebbi  colpa  ...  Se  colpa  muore  purché  1'  uom  si  penta      .     .     .  Carts.  xx,  88, 90. 

Ch*  io  son  punito,  ed  a^gio  colpa  nulla Cans.  zzi.  ai. 

mondo  ...  Da  ogni  colpa  mia  ed  ingiustizia S.  P,Ì.B. 

Di  grazia  pieno  e  di  colpa  digiuno P.  /*.  33. 

Né  delle  colpe  sue  solvere  il  nodo P,  F,  175. 

colpo,     questa  .  .  .  non  cura  colpo  di  tuo  strale Casu,  xi.  ^z. 

non  vai  rh'  uom  ...  si  dilunghi  da*  colpi  mortali CanM.  xiì.  io. 

Prima  che  '1  colpo  sia  disceso  giuso CanM.  xii.  59. 

quella  dolce  pace,  Che  '1  colpo  tuo  mi  folle Cans.  xvii.  13. 

se  paura  già  co'  colpi  suol  H'  ha  cosi  concio Cans.  xvii.  23. 

£  *1  colpo  suo  non  puoi  sanar  per  erba Sesi.  i.  ao. 

Porto  nascoso  il  colpo  della  pietra Srsì.  ìi.  15. 

Poiché  ...  il  cor  feriste  ...  Di  grave  colpo Son.  xJvÌÌ.  a. 

colore.     E  rende  esemplo  nei  colori C  ìv.  ae.  if. 

11  perso  è  un  colorr  misto C.  tv.  aa  14. 

bianchezza  é  un  color*  pieno  di  luce C  ìv.  aa.  168. 

ai  dipingono  nella  faccia  di  pallido  o  di  rosso  colore C  iv.  95.  78^ 

getta  sopra  quelle  uno  colon  dolce  a  riguardare C  iv.  35.  138. 

tutta  la  massa  .  .  .  cangerebbe  colon C.  ìv.  39.  lai. 

coloro,     y.  IV.  14.  107  ;  15.  63  ;  19.  8  ;  ai.  40;  aa.  9  ;  33.  7  ;  35.  47  ;  36.  33  ;  39,  a6,  ^^^  o 

43.  39;  C-  J-  «•  58,  63,  69,  134;  5.  61  ;  7-  7a;  9-  3U  33:  'o-  105;  13.  ^^T 
ii.  I.  3I1  33;  7.  39;  iii,  7.  180;  8.  194;  9.  95  ;  II.  ia8;  13.  lao;  iv.  i.  -^- 
44  ;  a-  81  ;  3.  57  ;  5.  94  ;  7-  35  !  9-  (84  ;  la.  89;  15.  6a  ;  x6.  4  ;  aa.  13,  =^ 
181,  iBa  ;  a8.  43  ;  39.  9,  io,  34,  65. 

Colossense.     Onde  dice  r  Apostolo  alli  Coiosserui C.  ìv.  04.  I7m— — 

colpa,    cadere  in  colpa  di  lodarsi C  ì.  a.  77. 

danno  «mT^  alla  materia C  i.  ij.  761 

credendo  dare  la  colpa  del  mal  coltello C  i.  11.  80l 

nella  quale  non  si  dee  porre  a  me  colpa C  iii.  a.  tx. 

Poi  4  .  .  escusomi  da  mia  colpa C  ììL  4.  31. 

che  argomento  di  colpa  è,  non  purgamento,  in  quanto  la  colpa  si  dà 

all'  intelletto C.  Ui.  4.  46, 

vizi ,  .  .  atti  quali  non  ha  colpa  la  complessione C.  iìL  8.  i6a. 

la  paura  del  disonore  ricevere  per  la  colpa C.  iv.  19.  91. 

colpare.     mia  colpa,  della  quale  non  deggio  essere  colpato     .     .     .     .  C  iii.  4.  3». 

colpo,     maculato  d*  alcuno  coipo  di  fortuna C  ì,  4.  70. 

siccome  sono  i  colpi  del  martello  cagione  del  coltello C  iv.  4.  tao. 

fallalo  avea  ìl  colpa  che  .  .  .  pensato  avca C.  ìv.  5.  1 17. 

coltello,     il  coltello  del  mio  giudicio  purga C  i.  x  13. 

la  colpa  del  mal  coltello .     .  C.  i,  xx.  81. 

sono  cagioni  efficienti  del  coltello Ci.  13.  fl&. 

al  fabbro  che  la  ÌI  coltello C  i.  15.  34. 

sono  ì  colpi  del  martello  cagione  del  coltello      ........  C  iv.  4.  133. 

riqwoder  . . .  non  colle  parole  ma  col  coltello C  iv.  14.  x< 


US  COMANDARE 

cabri,  e  a.  C^mm.  I.  3^  ;  iv.  Cmtu.  iii.  34  ;  Can».  xi.  36  ;  xix.  t^,  89  ;  xxi,  la  ;  K.  N,  za. 
114  iBo/A  i.  35);  Bali.  vi.  9:  y.  N.  aa.  89  (Som.  xiiL  x);  Soh.  xlU.  ia| 
5.  /*.  vi,  33  ;  xxxi.  35,  68  ;  1.  19. 

che  .  ■  ■  tc-mc  AI  tuo  eotnattdamtnto  contnstare  .     .  S.  P.  ì.  73. 

Dicce  abbiamo  da  Dio  ComanJammli P.  F.  154. 

Che  mi  tomBndi  per  messo  cb*  io  muoia  .     .    .  V.  N.  la.  zia  {Bali  i.  33). 

ben  trarre  della  punta  d'  un  eotieilo C  iv.  07.  53. 

beati  quelli  che  tal  sementa  coltivano  come C  iv.  ai,  117. 

enneDC  per  mal  caserc  eoltivaio C.  iv.  aa.  lao. 

culti  fftrc 

pQÒ  caserr  per  molta  .  .  .  toltttwm,  che C  iv.  aa.  laa. 

'.  AT.  la.  60  ;  13.  «6  ;  aa.  3,  la  67  ;  «3.  83  ;  35.  107  ;  43.  8,  ta,  i6  ;  C.  i.  i,  57  ; 

4.  63;  5,  93;  7.  4;  8.  37,  38;  II.  aa,  118,  laa;  la.  8;  13.  15;  iì.  6.  9  {bts), 
io;  io.  48,  79;  iii.  I.  49;  6.  loi  ;  7.  164;  8.  185;  11.  103;  iv.  a.  69  {bis)  ; 
5.58:  6.58:  7.  13,4»,  5».  83.  94,   ia6,  133;  9.  3X,  171;  13.  97;  «S-  >W; 

ift.  aj  ;  18.  as.  a8;  34.  133,  178;  a?.  66,  8a;  a8.  34,  I40;  39.  4(,  42»  6a. 

air  amaro  covMamimmfmto  è  impossibile  .  .  .  obbedire  C  t  7.  33. 

fatto  senza  a>mandtò*tento        C,  i.  7.  35* 

to  i*  raì  portassi  1'  una C.  i.  7.  38. 

mtnio  di  questo  si^ore C  i.  7.  46^ 

termine  del  a>mandaméHÌo  va ,  C  ì.  7.  53. 

lei  eom^mUtmnto  del  suo  signore C  i.  7.  66. 

I  Doo  fotte  U  loro  cotHott^a mento C  i.  7.  76. 

te  pieno  lo  suo  romtntJtmtnto      ...  C  t.  7.  Ba, 

le  passato  il  loro  comttfiJmmfnfo C  i.  7.  87. 

■  loro C.  ili.  15.  186. 

é  di  tutti  gli  altri  {ommnéamemti  comanéamtnio    .     .  C.  iv.  4.  73  (Mf). 

egli  *  comandature C.  iv.  4,  74. 

méamento .  .  .  prende  vigore C  Ìv,  4.  77. 

'o  t  dcUi  morali  filosofi  .  .  .  che C  tv.  aa.  1. 

romaiMiatmtnti  non  fosse  obbnUmte C  iv.  a4.  i  a8. 

the  crederà  li  malvagi  mmmndtimfmti C  iv.  84.  133. 

>  prixao  auu  rornamijamrfclo C.  iv.  84.  141. 

e  compiei  tutti  li  tuoi  mmmttdamefUi C  iv.  fl&.  130. 

Egli  mi  fommttbna  motte  volte  che  io  cercasai  .     .     .     .  K  /V.  a.  45. 

i  4«ik  mi  RMManrfsoa  secondo  il  consiglio ^.  iV.  4.  13. 

U  contrario  di  quello  che  vogliono C.  i.  6.  15. 

a  . .  .  ae  noi  comtmJamo   .  C  i.  6.  ao. 

mmmtlata  interamente C  i.  7.  B. 

il  «oggetto  al  sovnuio,  procede C  i.  7.  19. 

F  «Hiac  dtntxo  è  li  sovrano  al  soggetto  eomamJan C  t  7.  aa. 

^imMd  il  soggetto  n>iMaMi£i 0.1.7.35. 

t  la  TI l!i  r  r II iiTs  interamente  comandttm C  i.  7.  33. 

fcr^  MI  a  Bw  fisaae  mmmntUto  di  portare C  i.  7.  37. 

«W  Is  asla  obbedienza  non  ^  interamente  eomattJata    .     ,    ,     .    .  C.  L  7.  40. 

m/m  Mrdhbe  stata  obbedienza  tomamimia  interamente C  i.  7.  44. 

[^■■■Ao]  «MiaaMrfs  al  peccatore C  t.  7.  59. 

^aaMc  rsasoai . . .  lowamrfano  e  vogliono  etaere  sposte   .    .    .    .  C  i.  7.  7 1. 

^  «Ot  ■ filli  ifl  a  voce C  Ì.  7.  75- 

•  ^Har  la  fUgioDe  a  tvmmtt^mrf  che C.  t  10.  14. 

«ka  1  ftrfrv  aveva  nmmi^éto  agli  angeli ,    ...  C  il.  6.  30. 

<li«&r«d«<- quest*  anima Cii.  it.  sS. 

b  0irtWa  ìta$h . .        mri/r  .  .  ,  quelle  esacre  apprese     .    .    .  C  il.  13.  t3a 

I  2 


COMANDARE 


ii6 


OOmaiìdCX.     Poi  seguirai  secondo  suo  comamio .........     Cam»,  x.  158. 

combattere.     Che  gli  spìriti  miei  son  combattuti  Da  tal Cant.  ix.  65. 

il  destre,  Che  mi  combatta  cosi  come  suole Cana.  xiii.  33. 

La  dispietata  mente  ...  mi  eotnbattt  il  core Canz.  xvi.  3. 

La  quale  é  stata  tanto  combattuta  Che Ball,  vìi.  to. 

come.  y.  N.  19.  63  {Cane.  i.  44),  70  {Catu.  i.  51^,  89  {Cahm.  i.  70)  ;  33. 157  i^Cans.  ìi.  30)  ; 
a8.  16  {F.  C.  s)  ;  33.  83  (Cane.  ìii.  42)  ;  34.  37  iCftnt.  iv.  ri)  ;  C  ìi.  Cane.  i. 
IX,  13,  31,  61  ;  ili.  Cauz.  it.  43,  58,  60,  66;  tv.  Cam.  ìii.  91,  109  ;  Cans.  ix. 
«f  5.  i3i  17.  37.  58.  59.  73  ;  X.  641  67.  85,  97,  u6,  137  ;  xi.  4.  6, 18.  ao,  36,  38, 
53,  64  ;  xìì.  3f  21.  16,06,60,71  ;  xiii.  53  ;  xiv.  99,  40.  68;  xvi.  55  ;  xvii.8.  tx, 
61  ;  xix.  18,  34,  53,  94,  loi  ;  XX.  io.  17,  ai,  37  :  xxi.  7  ;  Stst.  L  6.  8,  9,  39, 
33f  39  ;  '•■  »Oi  1^1  54j  60  ;  iii.  5,  16,  17,  19,  ao,  33-  3^  '*  '*'-  5.  n»  ao,  34,  «9, 
34i  35  :  ^*  N'  «a-  9J  i^Ì<^l'  '•  ^^\  loi  (Sa//,  i.  sa)  ;  Balt.  W.  a8  ;  vii.  8  ;  K.  JV.  7. 
34  (5oN.  iì.  17)  ;  9.  49  {Son.  V.  6\  57  (Som.  v.  14^;  ao.  16  (Som.  z.  4)  ;  04. 

comandare,     ma  quelle  cose,  che  Dio  ti  comandò,  pensa C.  iii.  8.  19. 

Onde  ciò  fare  ne  comanda  il  libro  d^te  quattro  Virtù  cardinali    .     .     C.  iii.  8.  107. 

che  ,  .  .  abbia  .  .  .  ufficio  di  comindare C  iv.  4.  69. 

perchè  ...  si  g-tiardi,  comanda  Salomone  a  colui  .     .     .     C  iv.  7.  93. 

trovala  fu  la  Ragione  scritta  .  ,  .  per  comandarla C  iv.  9.  8a. 

A  questa  .  . .  comandart,  t  questo  Ufficiale  posto C  iv.  9.  89. 

il  pescare  sia  .  .  ■  ftotto  suo  comandart C  iv.  9.  145. 

se  lo  re  comandtt  una  vìa  e  il  servo  ne  comanda  un'  altra  .     .     .     C  iv.  34.  136,  137. 

però  dice  e  comanda  la  leg^e  .  .  .  che C  ìv.  34.  158. 

a  cHutcla  dico  e  contando  alla  Canzone C  iv.  30.  45. 

COmandatsre.     le  Cannoni,  che  sono  in  persona  di  comandatari       .     .     Ci.  7.  30. 

perocché  di  tatti  li  comandamenti  egli  ò  comandatorw C.  iv.  4.  75. 

alla  voce  d'  un  solo  prìncipe  ...  e  comandaton C.  iv.  5.  64. 

combattere,     m'  incominciarono  ...  a  combatter*  e  a  tentare      .     .     .     V.  N.  13.  5. 

E  cìuscunu  mi  combattra  tanto,  che V.  N,  13.  35. 

Ond*  io  avendo  .  .  .  combattuto  in  me  medesimo .  .  .  volli      .     .     .     K  N.  39.  34. 

non  quelli  che  la  combattono C  ii.  7.  86. 

la  diversità  che  mi  combattea CI  il.  9.  3. 

cotnbatttttdo  col  gigante  che  ai  chiamava  Anteo C  iii.  3.  sa. 

guerriero  che  combatte  il  castello  da  un  Iato C  iii.  io.  67. 

Aristotile  .  .  .  contro  al  suo  migliore  amico  .  .  .  combafiio      .     .     .     C.  iii.  14.  81. 

che  sempre  prima  combatteo  cogli  avversari  della C  Ìv.  fl.  139, 

dove  gli  Albani  .  .  .  per  lo  capo  del  regno  combatterò C  iv.  5.  158 

combinatore,     secondo  li  quattro  combinatori  delle  ...  si  divìde     .     .     C  ìv.  33.  1 13. 
come.     K  N,  3-  a»  ;  5-  '3  ;  9-  '6,  39.  63  ;  li.  34  ;  13.  XI,  34,  58,  60  ;  13.  33,  36  ;  14. 
48;  15.  16;  16.  ao;  19.  II.  103,  104,  143  ;  so.  34,  36  {bis),  39,  40,  41  ;  ax, 

4,  Si  38,  53  ;  23-  i>»  a6,  47,  48,  59  :  ^S-  6»  '3»  aa.  8a»  a<4t  a^S.  3i6,  aa?  ; 
34.  4,  65,  66,  68,  70  ;  35.  4,  6,  io  {bis\  6a,  73,  94  ;  27.  io,  30,  39:  aS.  9, 
io;  39,  ai,  36;  3»-  "  ;  3^  a9;  34-  3.  1 5t  ^5,  36  ;  35.  33  :  36.  16;  37.  4; 
39-  3.  ai,  37,  53.  55.  57  ;  40-  «a  ;  41.  31  ;  43.  ar,  aa,  29  ;  43-  7  ;  C  i.  i.  204  ; 
a.  87  ;  3.  43,  69  ;  4.  35,  41,  47»  «7»  87.  94  ;  6.  i,  4,  6,  6a  ;  7.  3,  37,  83.  97  ; 
8.  a,  6,  30,  64  ;  9.  37  ;  io.  34,  35,  39.  70,  84  ;  11.  47.  89,  116  ;  13.  16  (6^), 
50  ;  13-  li  4  ;  »-  J-  *»!  33»  «35  ;  a.  73  ;  4-  5».  57.  ^h  98  ;  5-  a»  37r  S».  9a  ; 
6.  83  (6fV).  87  (bis)  ;  7.  9,  39.  58,  6g,  70  ;  8.  47.  61  ;  9-  h  =3.  33.  60.  136  ; 
IO.  18,  ao;  II.  38;  14.4,75;  15.  3>  6a,  149,  1B8  ;  16.  6,  44;  iii.  1.  i,  96; 
a.  I30  ;  3.  8,  93,  108  ;  4.  la,  79  :  5-  8»  ao,  125,  147,  174  ;  6.  9,  63.  laS  ;  7. 
a,  M5,  H7.  U9i  ISS;  8.3,  4,  33,  105,  109,  ia8,  191  ;  9.  16,  67,  76,  159  ;  iol 
33,33,36,43;  II.  47r  lao,  179,  iBi,  184;  13.  106,  113:13.  I,  5,  14,  30,70^ 
89;  X4-  "3;  «5-  51»  70»  lao;  iv.  i.  34;  a.  33,  34,  44*69,  81  ;  3.61  ;  4.61  ; 

5,  39,  6a,  So;  6.  71,  188  {bis)  ;  7.  18,  37.  39,  45,  79,   136,   141,  145  ;  8-  xa. 


4 
4 
n 


««7 


COMINCIAMENTO 


6t  (Som.  xiv.  la)  ;  37.  ao  (Som.  xx.  5^  ;  38.  38  {San.  xxi.  4)  ;  41.  58  {Som. 
xziv.  4),  61  {Sem.  xxìv.  7;  ;  Som.  xxvt.  14  :  xxx.  10  ;  xxxv.  6  ;  xxxvi.  3  (bis), 
4,  6;  xlu.  13;  xlìv.  4,  11  ;  xlv.  9^  to;  xlvi.  la  ;  xlviìi.  8,  io;  I.  8;  5.  P. 
xxxi.  13,  iS,  95,  65;  xxxvii.  39,  53:  I.  5a  ;  ci.  8,  10,  17,  23.  31,  37,  4»»  M, 
98.  «07,  114  ;  cxlii.  t^,  3a,  5St  ^  ;  ^*  ^-  9f  67,  68,  lao. 
min  II ■■■■■■■•^     Q  ci]c  „QQ  fosse  ali*  Uom  iCHtinaantento         C,  iv.  Ctma.  iii.  71  ;  15.  46. 


30,  84,  T48,  150 ;  9.  it  61,  104  ;  IO.  17,  18,  46,  66,  93  ;  ii.  a  (.Am)  ;  la.  l, 

90,  91,  90,  to5,  13»,  i8a  ;   13.  4,   15,  33,  41,  47,  88,  89,  119  ;  14.  97,  107  ; 

IS  M9.  «90  ;   16.  34,  100  ;   17.  91,  130  ;  18.  a,  61  ;   19.  3,  13  ;  ao.  a,  37,  34, 

93,  105:  31.  6,  51,  55,  57,  70,  117;  aa.  49,  172,  173,  176,  aio;  03.  3, 
58  ;  24.  69.  7»,  73,  133,  148,  149  ;  35.  23,  87,  147  ;  26.  51,  69,  75,  76,  100, 
117.  121.  136;  37.  33,  38.  51.  X08,  158,  183  ;  38.  16,  17,  89  ;  39.  5,   18,  76, 

103;    30.    T,    31,    33.   40,   53,   64. 

kiccocnc  di  cvmentttrt  con  Latino C  L  io.  8, 

chi  intende  il  CotnéntAtort ,  ,  .  questo  intende     .     .     .  C  iv.  13.  68. 

comrntt  quello  clic  impediva       .     .     .     .     .     .  C.  ii.  a.  37. 

che  quasi  Comm/o  dire  &i  può C  i.  3.  io. 

Ha  Coftcsxa  del  mio  Comtttto .     .     .  C.  i.  4.  105. 

conviene  qucito  ComtHto  .  .  .  essere  soggetto      .     .     .  C  i.  5.  36. 

%mmmm$9  Latino  non  sarebòc  stato  soggetto C.us-  108. 

■  fri  ■■■III  romrmto  non  sarebbe  stato C  i.  6.  i. 

Ile  il  toamento  Latino  avrebbe  avuta C  i.  6.  36. 

B  mmatmio  LatJntj  non  sarebbe  stato C  ì.  7.  2. 

H*  OMc  era  impossibile  avere  lo  Latino  wm^nfo C  L  7.  11. 

HTcbbe  stata  quella  del  ccmtnto  Latino C  i.  7.  43. 

tgaXL  qBcato  Comemto  è  .  .  .  ordinato C  i.  7.  7a 

tommkì  Volgare  e  non  X.atino C  i.  8.  5. 

Ilo  lo  Comfnto  Latino C  i.  9.  4. 

0  4a»«ireraiaentc  di  questo  Comnttù  è C  1.  9.  49> 

4arA  ac  medesimo  per  Com*nto C  i.  9.  68 

dha  per  Com^mio  ...  i  già  stato  domandato      ...  ....  C  i.  9.  70. 

ìamà  mma^  al  Volgare  ComenSo L.i,  io.  37. 

Cstto  il  Comtnto  Ialino  trasmutare C,  i.  10.  67. 

Comtfnio  .  .  .  n  vedrà C  1.  io.  80. 

mrà  qoeato  Comttnto C  i.  10.  97. 

di  sopra  disse  la  lettera  di  questo  Comunto     .     ,     .     .  C.  ii.  la.  s. 

(S  distinguere  le  parti  per  ti  loro  co'ninaamtnii  ,     .  K  TV.  16.  4X 

di  prcndcric  per  mio  comiMctantento K,  iV.  19.  14. 

con  questo  (omindamrnto K  ^.  19.  17. 

dell'  errare  .  .  .  apparvero K*  A^.  33.  33. 

qiMDe  tomumaamntio  di  Geremia K  A^.  31.  7. 

ìm^m^hmémwmimmMtmii K  ^V.  35.  31. 

^  #iMc  ■dcob4o  r  auro  iomimiaftuMio .  K  ^.  35.  36. 

dì  ciascna  . . .  convito C.  i.  a.  1. 

■d  «vmMCMSmmlo  éeir  jinimta  . C  il.  14.  fl4<^ 

Ik  ^Biii  ■hhaiB  da  Dio  mmineùmmùo  di  creajtlone C  it.  15.  to6. 

dal  €»mémétmmtt»  del  osoodo  poco  pia  ...  è  volto C.  ti.  15.  1 13. 

lo  Beo  accaMJo  amore  prese  mmtùtnam^nto  dalla C.  iii.  i.  3. 

mamàmti^ ...  od  nmm'mnmm*tmìo  del  secondo  verso C  Iv.  a.  7. 

■eI  tmmmmammmio  di  qiieno  Capitolo  pesao  parlare C  iv.  5.  ti. 

«MMQMHMiito  ciberò  ds  Socrate C  iv.  6.  115. 

■■  B  loro  mmwémimmntH .  . .  ai  leggono C  iv.  la.  104. 

cte*  man  atto,  bob  dice  tommtmmenH    ...  .     .  C.  iv.  15.  47. 

cioA,  the  laisariaiiiiwru  a  uoao  non  fosse C.  iv.  13.  68. 


COMINCIAMENTO 


ii8 


cominciare.     E  comùiciaiuiot  chiamo  quel  Signore     .     .       C.  iv.  Cawu.  ili.  iB;  a.  18,  143. 

Poi  rominaó  :  Siccome  saper  dfii Cmms.  xx.  45. 

Con  dolce  suono Cominem  cste  parole K  iV.  la.  95  {BaO.  i.  16). 

cominctamento.     U  diritta  Nona  sempre  dee  sonare  nel  cominaamerUo 

(iella  settima  ora C  iv.  23.  158^ 

Cominciare,     dico  .  .  .  che  lo  spìrito  della  vita  .  .  .  cvntinaò  a  tremare  sì 

fortemente K.  A^.  a.  ai. 

lo  spirito  animale  ...  si  cominciò  a  maravigliare V,  N.  n.  99. 

lo  spirito  naturale  .  .  .  cominciò  a  piangere V,  N.  z.  35. 

dico  eh'  Amore  .  .  .  cominciò  a  prendere y.  JV.  a.  41. 

Ed  immantinente  cominciai  a  pensare V,  tf,  z-  ^' 

e  comituìai  allora  questo  sonetto K.  W.  3.  75. 

La  seconda  parte  comincia  quivi     KA^.  3.  95;  7.48;  8.  43,  73;  la.  134;  15.65;  04.73. 

disse  allora  un  sonetto  lo  quale  cominaa  :  Vedesti K.  AT.  3.  too. 

Da  questa  visione  innanzi  cominciò  il  mio  spirito  naturale  ad  essere 

impedito f'.  JV.  4.  x. 

dei  quali  comincia  il  primo  PiangcU K.  AT.  8.  19. 

Appresso  lo  giorno  cominciai  questo  sonetto K.  /V.  9.  43. 

La  [e  la]  seconda  comincia  quivi     K  A^.  9.  64  ;  13.  6t  ;  19. 97,  108  ;  flo.  31.  37:  aa.  87, 

109;   a3.  317  ;  a?.  33,  43  ;  32.  18,  34,  35  ;  33.  34  ;  35.  38,  34  ;  39.  57. 

end*  io  .  .  ,  cominciai  z  parlare  cosi  con  esso K.  W.  i3.  99. 

£  però  cominciai  con  lui  a  ragionare V.  N.  ìa.  40. 

dico  che  molte  ...  si  cominn'aro  a  maravigliare V.  N.  14.  59. 

e  comincia  questa  parte  quivi  :  E  quando V.  N.  \^  46^ 

dico  che  la  seconda  parte  comincia  quivi  :  CA'  Amor K  A".  16,  44. 

non  solamente  ella,  ma  tutte  le  altre  cotninciaro  ad  attendere  ...  la 

mia  rìsponsionc K.  AT.  18.  30. 

Allora  queste  donne  eominciaro  a  parlare  tra  loro K  AT.  18.  41. 

sicché  non  ordia  di  cominciare K  A^  18.  67. 

con  desiderio  di  dire  e  con  paura  dì  cotninciart K.  A^  18.  69. 

tanta  volontà  di  dire,  che  cominciai  a  pensare  il  modo  eh'  Ìo  tenessi  V.  N.  19.  4. 

onde  ,  .  .  cominciai  una  canione V.  Pi.  29.  17. 

Poi .  . .  comincio  a  trattare  di  questa  donna K.  A^.  19.  1 1 1. 

ha  una  particella  ...  e  comituia  quivi  :  AiutaUmi K  N.  ai.  31. 

La  ter2a  romj'Nnia  quì\i  :  Ogni  doictMsa K  A',  ai.  39. 

La  seconda  «MMiMcui  :  Ov*  ella  passa V,  N.  ai.  43. 

E  comincia  il  prìmo  :  Voi V,  N.  aa,  66, 

cominciai  a  piangere  ...  dì  tanta  miseria K  AT.  33.  14. 

ftl  forte  smarrimento  eh*  io . . .  cominciai  a  travagliare  come  lunetics 

pcreona K  AT.  03.  ai. 

Cosi  cominciando  ad  errare  la  mia  fantasia,  venni V.  N.  a^.  3>. 

sì  forte  .  .  .  che  .  .  .  cominciai  a  dire  con  voce  vera V,  N.  33.  81. 

una  donna  .  .  .  con  grande  paura  cominciò  a  piangere V,  N.  ay,  90. 

E  quando  mi  videro,  comindaro  a  dire K  A*.  23.  iia. 

cominciando  dal  principio  .  .  .  dissi  loro V.  N.  a^  tao. 

e  cotnincia  questa  parte  quivi  :  Era K  A.  93.  aaj, 

questa  parte  comincia  quivi  :  Voi V,  N.  23.  333, 

ed  io  mi  sentii  cominciare  un  tremilo  nel  core V,  N.  34.  4. 

e  comincia  quivi  :  Amor K.  AT.  94.  77, 

!o  primo,  che  eotninciò  a  dire  siccome  poeta  volgare       .     .     .     ,     ,  K  A^  95,  43. 

dissi  allora  questo  altro  sonetto,  che  comincia  Vedt V,  N.  a^.  9. 

Appresso  ciò,  cominciai  a  pensare V.  N.  9A.  i. 

cOMiMCMi  allora  una  canzone,  la  quale  (omincia K  A^  aS.  la,  13. 


"9 


COMINCIARE 


Comntttrm  a  dir  che  gli  occhi  mid  .  . .  Solean  ....  Batì,  w.  5. 

IMcor  ni  ■  €ùminam  un  terremoto K  N.  16.  36  (Som.  ix.  13). 

Gb'agBi  ato  spirto  eominna  a  fugare Son.  xli.  13. 

e  oMNnvim  allora  :  GU  occhi    .     ,     , K,  ^V.  33.  9. 

e  coMMMTM  quesu  parte  quivi  :  Partissi J'".  TV.  30.  30W 

La  canione  comineia  :  Quantunque  voU*^  ed  ha  due  parti  .     .     .     -  K  /V.  34.  18. 

ciò*  aeU'  altra  staiua  che  comincia  :  E' ,     ,  J''.  /V.  34.  q-2, 

allora  questo  sonetto,  che  comiMcia  Era K  A^.  35.  ao. 

li  miei  occhi  cowm$irian  a  voler  piangere K  iV.  36.  iB. 

sonetto,  che  comincia  Color K.  iV.  37.  14. 

.  .  cbc  li  mici  occhi  «  tominnaro  a  dilettare V.  N.  38.  3. 

questo  che  comincia .   £'  amaro f.  /V.  38.  35. 

WNfllA  parte  o/mimia  quivi  :  C(u) • K  A^.  36.  31. 

sonetto,  il  quale  eomtnàa  :  Gentil K.  /V.  39.  09. 

AMMinoo  a  dire  a  questa  donna.     .     . f^.  A^- 39- 53< 

cb«  d*  allora  innanzi  cominciai  a  pensare V.  N.  40.  17. 

sonetto,  lo  quaJc  tojnittaa  :  Dtk    .     .     .     .     .     .     .     .  ^^.  A^  41.  33. 

loro  col  ...  e  con  un   altro   che   eotmmda    ytniit  a 

K/V.  43.  II. 

^MgU  che  ...  ne  eomÌHcùusf  un*  altra C  i.  3.  6. 

alcuno  nmuMa C.  i.  il.  55. 

adunque,  dico C  ii.  a.  1. 

«  mmmmiJMt  a  dire C.  ii.  a,  46. 

la  nastra  conosccnia C.  ii.  5.  xaa 

che  amuMcia  :   Trova  .  .  .  intendo C  ii.  io.  a. 

li  ceatieBft  tutta  nel  verso  che  comincia  :  Tu   ,     .     .     .     .     ,     ,     .  C  ii.  n.  7< 

immaginare  tominciat  ad  andare  là C  Li.  13.  46 

•  mminriai  tanto  a  sentire .     .  C.  ìi.  13.  50. 

■  adunque  ■  dire C.  ii.  I3<  67. 

lue  si  comincui C  lì.  14.  158. 

però ...  cfaè  eaa  cirrulaxionc  cominciò C  ii.  15.  109. 

tha  .  •  •  «ommmnarono  gli  uomini  ad  innamorare C.  ii.  16.  91. 

laprtal ...  a  lodare  ...  e  wminciai  a  dire •     .  C  ili.  i.  97. 

tt  vani  ...  lo  primo  de'  quali  eominria  :  Non  vtJt C  ili.  I.  106. 

seconda  parie  :  £'  evr*) C  ìii.  9.  8. 

»,  quando  dico C.  Ìli.  0.  It, 

t^  yrìma  parte  iPfHmnui  ;  Non  iW# ...  la  seconda  comincia  i  in 

In  .  .  .  ta  tersa  tomimcia  :  Cmt C.  ili.  5. 19,  I3t  '4* 

pdl  at  cela,  e  mminaalo  a  vedere  Lucia       C  iii.  5.  i6fl. 

km  qHcala  pane  prima  cotminào  a  commendare C  ìii.  6.  6. 

quests  parte  seconda  quando  dico      ........  C  IIL  7.  8. 

hrtnkdo  .  .  .  dtinodan: C.  ìii.  8.  05. 

MvtfHKMMrfo  dal  sole  corporale •    •  C  iiì.  la.  49. 

Ab  ^BCite  Vttrao,  cbc  acgueniemcnte  rominnia C.  Ut.  14-  ><■ 

fca  ìataaéo  sapori t  quel  verso  che  cornimi*:  Com C  Ìii-  i5>  5- 

^ImtMlD  dM  con  Lei  Iddio  tvmiució  il  mondo  e     .......  C  iìL  15.  158. 

Osde  io .  .  .  ffwwi'wriigi'  ad  amare  e  a  odiare C.  iv.  1 .  ao. 

Cmmimdai  dnnqtac  ad  amare  li ...  e  odiare  li  .     •     .     .     .     .     .     .  C  iv.  1.  aa, 

«MMsaaf  usa  Cantone      ....»..• C  ir.  x.  7^ 

C  ssw^iiis  la  aacoada  part«  nel  cominciamento  del C  ir.  a.  7. 

0  Mcewéa  aWBÒre  mmdtui^  :  £  plichi  ...  11  tene  tomincio  :  E 

tmmmi^Èd» C  ìt.  a.  t?.  x8. 

La  mtùaé^  paifc  <ommcia:  Dito  ...  La  terza  rvmimcìa:  Cantra  C  Hr.  3,  10,  ti. 


COMINCIARE 


I20 


romlnrifire.    Ora  che  ...  gli  animali  contùttian  lor  feste 5om.  xliL  4. 

poich*  io  famtHaat  A  dir  per  quella  Donna Som.  xliti.  a. 

oominctare.     comincia  questa  seconda  parte  :  Citi  difinis^ C.  iv.  3.  97. 

contiwia  questo  secondo  membro  :  Ed  altri ,     .     .  C.  iv.  3.  35. 

poiché  esso  cielo  cotttinciò  a  girare C.  iv.  5.  56. 

da  Romolo  cominaando .  .  .  andò  Jl  suo  processo C  tv.  5.  84. 

comittciando  dalP  A  ...  si  rivolve C  iv.  6.  07. 

perocché  Aristotile  n>mii«n'ò  a  disputare C  iv.  6.  139. 

quella  parte  .  .  .  della  Canzone  .  .  .  che  comincia .  .  .  db'  .     .     .     .  C  iv.  io.  5. 

La  seconda  porte  comincia  .*  JVi  voglion C  ìv.  io.  99. 

cotHÌnda  questa  seconda  parte  :  Chi  l* C.  iv.  10.  33. 

però  da  quelli  comintia  prima  a  desiderare C.  Ìv.  la.  160. 

in  questa  parte  che  cotmncia  :  AV  vogUon C.  ìv.  24.  7. 

là  dove  Nobiltà  per  processo  di  tempo  si  cominci C.  ìv.  14.  39. 

dicesse  che  la  Nobiltà  si  comincerà  in  quel  tempo C  iv.  14.  40. 

Questa  seconda  parte  .  .  .  che  comincia:  Dico C  iv.  16.  19, 

comincia  questa  parte  seconda  :  /.'  anima        C.xv.  16.  35. 

comincia  questa  seconda  parte  :  È  GentùéSMa C  iv.  16.  33. 

dice  e  cttminda  adunque  :  Dico C.  iv.  17.  5. 

in6no  a  quella  parte  che  comincia  :  Dico C  iv.  iB.  6. 

procedere  .  .  .  alla  seguente  parte,  che  comÌ»icia  :  È  gentilcsoa    .     .  C,  iv.  29.  6. 

CDmfffTKi  questa  seconda  parte  :  Duntpu C  iv.  19.  la. 

quando  fece  quel  Salmo  che  mmiNna;  'Signore C  iv.  19.  60. 

in  una  sua  Canzone,  che  comincia:  Al  cor  gentil C  iv.  ao.  68. 

E  comincia  una  dissimili  tu  di  ne  tra  loro  nel C  Ìv.  Z2.  53. 

è  da  tenere  dietro  a  quello  che  bene  corninda C  iv.  aa.  63, 

alla  parte  del  testo  che  comincia  :  V  anima C.  iv.  03.  6. 

e  comincia  questa  seconda  parte  :   Ubbidiente C  iv.  33.  15. 

comincia  la  seconda  parte  :  In  .  .  .  la  terza  comincia:  £. . .  la  quarta 

conn'ncùt  :  Poi C  iv.  33.  40.  43,  43, 

perocché  1*  Adolescenza  non  comincia  dal C,  iv.  34.  44. 

perocché  .  .  .  comincia  V  nomo  a  essere  gnuìoso C.  ìv.  35.  ]x. 

alla  seconda  parte,  la  quale  comincia  :  In  Giovanesma C  ìv.  a6.  6l 

alla  terza  parte  che  comincia  :  E C.xv.  37.  6. 

all'  ultima,  cioè  a  quella  che  comincia  :  Poi .  C  iv.  a8.  3. 

Giovenale  .  .  .  quando  comincia  quasi  esclamando C  iv.  39.  38. 

delle  quali  la  prima  comincm  nel  Capìtolo C.'vr.  30.  5. 

della  terza  parte  ...  la  quale  .  .  .  comincia  :  Contro C.  iv.  30.  14. 

cominciatore.   il  quale  è  tomindatore  del  trattato C  iii.  I3.  43. 

commedia,     nelle  scrittore  antiche  delle  ramm/t/iV C  i.  5.  51. 

commemorare,    e  Nobiltà  in  tra  li  beni  si  è  comme*noraia     .    .     .     .  C  iv.  24.  65. 

commendare.    Quella  cosa  che  più  .  .  .  commenda  le  . . .  operazioni  .  C.  i.  5.  17. 

li  quali  .  .  .  comtHcndano  gli  altri Ci.  io.  76. 

uomini  .  .  .  che  vontnundano  lo  Volgare       .     .     .     .     .     .     .     .     .  C  i.  11.  3. 

cioè  Io  Volgare  proprio,  e  commendano  V  altrui C.  i.  11.  87. 

e  fommiWovAMo  la  grammaiica  Greca Ci.  11.  97. 

Sono  molti  che  per  .  .  .  commendare  quella C  i.  11.  104. 

biasimevole  è  rommmt/arr  quella C  i.  xx.  208. 

che  più  in  essa  è  amata  e  commendata C  i.  X3.  91. 

che  ...  lo  bene  manifestare  .  .  .  è  .  .  .  commendato C  i.  la.  94. 

a  questa  nuova  donna  commendare C  ii.  7,  76. 

che  .  .  .  commenda  e  abbellisce  la  memoria C  ii.  7.  79. 

nel  quale  si  commendava  la  persona  che C  iii.  z.  31. 

di  lei  commendare  secondo  la  mia  facultà C  iii.  i.  73. 


I 


lai 


COMPARARE 


Per  U  peccali  grandi,  eh'  i'  ho  eontmtssi S.  P.  xxxvii.  74. 

Ed  ho  roMtMMsso  il  male  tn  tuo  cospetto S.  P.  \,  n^. 

Quello,  eh*  ì'  ho  mmmrsso  in  te  e  'n  altrui S.  P,\.  ai. 

ito.     Partir  da  5^  beltà  per  suo  commia/o  .     .......     Caas.  x.  31. 

EH  darle  d'  ogni  ben  gran  cotnftagnia Carta,  ix.  73. 

brocche  pcrdon  la  lor  rompegnia Canz.  xììì.  43, 

db*  •pcaao  altri  si  getta  In  tompmgnh^  che Cans.  xiv.  93. 

S*  bIb  venisM  atnia  compagnia  De'  messi Cana.  xvL  64. 

Om  Moa  €9m^agma  Dovresti K  AT.  ra.  85  (Sa/A  i.  6). 

ìàt  4crv*  cà  ...  Ita  in  compagnia  molta  beltale Sti//.  vii.  6. 

Hcn  ^crì  mai  d*  aver  sua  compagnia K  A'.  8.  64  {Soh,  iv.  ao). 

L*  «n  ha  .  .  .  Prudenza  ed  onestate  in  compagina San.  xxx.  4. 


Cbè  nella  prima  parte  io  commendo  questa  Uunna    .     .  C. 

**?^*«>^'*'  a  MmiM/M^tfn  questa  Donna  per C 

quando  dico  :  Ogn'  IntttUtto  .  .  .  comtntndo  lei C 

lAf    questa    Donna    comunemente   ...    io    proccdu    a 

€9mmfnd«ft  lei  spezialmente C 


1».  5.  7, 
iìL  6.  6. 
iii.  6.  34. 


mostrare 


|rÌBM  ta  comnundo  sccoodochi  . .  .  poi  la  commendo  sccondochè 
—Hi  quale  questa  Donna  t  commendata  ^ìla  parte  dell'  awina . 
«9MC  I  .  .  io  ffmtmendo  lei  dalla  parte  del  corpo , 
poi  per  lo  trattato,  casa  commendando     .     .     . 

«erao  ...  io  inlendo  cominendare  V  Amore 
l^orkva  Donna  è  commendata  secondo .... 

ndamdo  Y  altra  parte  sua 

. .  •  qwftdft  cotnmtenda  la  povertà  di  sicuran2a  . 

Ih  éovt  to»umttmd*  V  uomo 

■HOAulOlie.    aaranno  omai  le  segueoti  comfnendaaioni  a 
dopo  W  grnrrali  commendatiom  ,  ,  ,  discendere   .     .     . 

cfilui,  cui  la  Ratcìonc  coittmei/e  il  suo  governo 
€wà  ,  .  .  pare  dal  padre  o  da  .  .  .  essere  cvmme^to  .  . 
mtB  ps«ra  di  diaonoranza  per  fallo  wmmrMo  .... 
d  rcggincttlo  delle  cittih  commisero  in  quelli  che  .  .  . 
le  cose  .  .  .  sono  .  .  .  nel  fine  comnitSMrtt/f 
naodato  .  .  .  per  commntart  lì  prcai  Cartaginesi  a 

r  aomo  naturalmente  é  compagnevote  animale  .     . 
ricordandomi  <:he  .  .  .  T  avca  veduta  fare  co»npngma  a 

IflttocM  io  tMM  alla  amtpnf^ttia  di  molti K 

Ab»  Bdh  Ciri  tmm^ngtma  ai  metta K 

.  M  alk  aompagmia  d*  una  urentildonna .     K. 

cbo  te  Cacrasero  compagma  nel     ...     ,  .     K. 

di  stare  «1  scnrisio  . . .  nella  sua  compagnia  .     l\ 

T  mam  ndb  eampagmm  dell'  allrm V, 

«n  fmaiooa  la  tua  totnpagma K 

noi  dov«ao  avere  poca  compagnia   ....  .     .     C 

•  MaOMrs  persuasione  della  sua  ccmtpagnia  fare C 

un  nomo  .  .  .  richiede  compàgmn  domestica C 

atliasiniB  oeii*  ucnana  con^agnìa C. 

k  mM9m  dtadla  vamwa  wmtpuinia  .  , .  correa C. 

ifBgBOk    ArìMoiila  ...  e  Senocrale  CalcìdoBio  suo  compagno   .     .     C 

lu.  ààeot  e  U  luoJ  eompagni C. 

■i  ■'^■"fttfg,  pcrcM  ad  essa  si  pu6  comparan 
fl  CìbIo  di  JfWnwib  $k  può  eomparmt  alla  Diaìetiua  . 
fl  Odo  di  Knwiv  d  pad  eompaeate  alla  Rettofita  .     . 
C  *1  cialo  dd  ig^  j,-  pad  tomfatar$  all'  Awìttnetua    . 


uu  7.  I,  3. 

iii.  7-  5,  6. 

iii.  8.  30,  33. 
iii.  13.  36. 
iii.  14.  13. 
iii.  15.  a. 
iii.  15.  7. 

iv.   13.   III. 

iv.  19.  69. 
iii.  13.  88. 

iii.  ti-  5. 
iv.fl4.  179. 
iv.  34.  183. 
iv.  35.  104. 
iv.  37.  94. 
i.  IO.  13. 
iv.  5.  las- 
iv.  4.  IO. 
A'.  8.  IO. 
N.  9.  8. 
N,  13.  i: 


[37. 


N.  14.  16. 
A^.  14.  19. 
A^.  14.  04. 
K  18.  5. 
A^.  a7.  30. 
ii.  t.  5». 
iii.  14.  119. 
iv,  4.  II. 
ìv.  4.  81. 
iv.  5.  67. 
iv.  6.  133. 
iv.  6.  141. 
ii.  14.  69. 
ìL  14.  90. 
ii.  t4.  110. 
ii.  14.  133. 


COMPARARE 


122 


compassione.    E  vogli  aver  dì  me  compamotu S.  P.  d.  3. 

Ch'  egli  averà  di  luì  compassiofu S.  P.  cxsdx.  24. 

compera.     Quanto  !ia  snl  chi  tal  comptra  paga Comm.  x.  laa. 

comparare,     il  ciclo  di  Marit  ai  può  comparare  alla  Musata    .     .     .     .  C.  ìi.  14.  154. 

il  Cielo  di  Giov*  si  può  cotnparart  alla  Geotnetria C.  ii.  14.  194. 

per  le  quali  si  può  com/>ararr  all'  Astroloji^a C  il.  14.  aa5. 

che  il  cielo  striato  si  può  comparare  alla  Fisica C.  iì.  15.  5. 

che  1  cielo  stellato  ...  si  può  comparare  alla  Fìsica  e C  ii.  15.  lao. 

se  .  .  .  fclicilà  è  dolcezza  comparata C  iv.  90.  93. 

comparazione,     cosa,  per  companuione  alla  quale  si  (a      .     .     .     .     .  C  L  iz.  139. 

è  più  nobile  per  comparoMone  alti  suoi  poli C  ii.  4.  71. 

fare  consideraxìone  sovra  una  eompantsiotu C.  it.  14.  49. 

Appresso  le  comparaaiom  fatte  delli  .  .  .  Cieli C.  Ìi.  15.  t. 

é  da  vedere  prima  la  comparoMione  della  Fisica C  ii.  15.  16. 

Lo  cielo  ...  ha  comparamotu  assai  manifesta  alla C  ìi.  15.  133. 

questo  cielo  avere  alla  morale  filosofìa  eomparasione C  ii.  15.  164- 

ragionata  cosi  la  comparusicme  de*  Cieli  alle  Scienze C  iì.  25.  2S4. 

comincio  a  comcndarc  .  .  .  per  comparatone  all' C  iii.  6.  7. 

dunque  bella  e  convenevole  conipanuieme  fu  del C.  iv.  19.  69. 

COmpCLSBÌone.     quando  i  miseri  veggono  di  loro  compassiom  aXir^i  .     .  l^.  N.  36.  14. 

comperare,    che  vende  coli*  una  e  compara  coU'  altra C  i.  a.  63. 

perocché  quello  ricevitore  compera C.  i.  8.  xaa. 

nulla  cosa  più  cara  si  compera C  i,  8.  laa. 

che  credendo  comperare  un  uomo  per  Io  beneficio,  mille  e  mille  ne 

sono  comperati C  ÌT.  li.  MX.  193. 

all'  artr,  la  quale  hai  comperata C.  iv.  37.  83. 

compiacimento,     alcuna  immaginazione  di  venereo  compiacimento  .     .  C  iv.  35.  76. 

Otnnpìere,  -ire.     che  appunto  erano  compiyHW  nove  anni ^.  iV.  3.  a. 

quando  io  avca  veduto  compiere  lutti  i .  .  .  mestieri K  iV.  33.  76* 

e  compiuta  n*  avea  questa  sovrascrìtta  stanza V.  N.  39.  5. 

in  cui  il  perfetto  numero  nove  volte  era  compiuto  in ,  V.  N.  30.  io. 

In  quel  giorno,  nel  quale  si  compiva  Y  anno K  iV.  35.  a, 

la  mia  voglia  di  compiuta  .  .  .  liberalità  è  qui  s^uace C  i.  z.  139. 

Iji  quale  dico  che  si  compie  quasi  in C.  ii.  3.  45. 

nel  SUD  cerchio  compiere .  .  .  volge C  ii.  14.  333. 

le  cose  .  .  .  che  cotidìanamente  compiono  lor  via C.  ii.  15.  zoo. 

montando  .  .  .  tanto  che  compia  no\'antuna  rota  .  .  .  Quando  queste 

rotr  sono  compiute C.  iii.  5.  150,  153. 

neir  acqua  .  .  .  questo  discorso  ...  si  compi* C.  iii.  9.  74. 

della  quale  nullo  amadorc  prende  compiuta  gioia C  iii.  xa.  zo8. 

senza  compiere  il  desiderio,  bealo  esser  non  possa C.  iii.  15.  75. 

desidererebbe  sé  .  .  .  non  compiere  mai  suo  desiderio C  ìli.  15.  86^ 

che  ciò  dovea  compiere C  iv.  5.  39. 

Perocché  in  nullo  tempo  si  compie  ...  la  sete C  iv.  ta.  66. 

siccome  vedemo  che  quello  .  .  .  compie  il  desiderio ,  C  ì».  la.  193. 

vedemo  che  quello  .  .  .  mai  noi  compie C  ìv.  ta.  195. 

incontanente  ...  è  compiuto  .  .  .  questo  desiderio C  ìv.  13.  13. 

avvegnaché  molti  desideri  sì  compiano  ncll' C  iv,  13.  55. 

sicché  certo  termine  quello  compie C  iv.  13.  66w 

avvegnaché  pochi .  .  .  compiano  la  giornata .     .  C.  iv.  13.  67. 

anzi  ta  domandazionc  compinta,  male  rispondono     .     .     .     .     .     .  C  iv.  15.  135. 

non  per  cerchio  compiuto  ...  si  scopra C  ìv.  33.  54. 

che  la  Gioveotute  nel  .  .  .  anno  si  compie C  iv.  34.  37, 

io .  .  .  feci  e  compiei  tutti  li  tuoi  comandamenti C  iv.  98.  139. 


«^3 


COMPRENDERE 


UWmiOHe.     To  Mi  ben,  eh'  io  di  terra  son  composto  .     . 

OOnprcndcrc     Ciò  che  lo  mio  intelletto  non  comJfrenJt 
(>  tu,  che  il  ciclo  e  'I  mondo  puoi  comprtmim 
da  poi  eh*  io  tamtpnù.  Che  mi  sguardavi  con  .     .     . 


COBpiìiire.     ch^  perfettamente  è  compifata       .... 
oooipire,  oompìata    K.  compiere. 

ipbltameilte.     fare  tutti  ì  suoi  piaceri  (ompiutamenic 
dsco  .  . .  awcfnacbò  non  compiutamentt     .     .     , 
fli  pvictil  .  .  .  più  comptHtamtntt  in  un  libro    .     . 
qoelh  . . .  Deità  che  Sé  sola  eompiutamtntt  vede 

od  qttftle  eomptMtmmtmte  è  mostrato 

che  aoU  »ò  medesima  vede  compintamtnté  .     .     . 
la  tingila  non  i  di  quello  .  .  .  £ompÌMtamtnte  seguace 
Hct  prioio  Capitolo  ...  è  si  compiutamenu  ragionata 
iptanlane.     Giove  è  stella  di  temperata  compUsàtm* 

aacoadochè  la  computatone  rìcbiede  ^ 

certi  per  pw^auiow»  collerica  sono  ad  ira  disposti  . 
vfd . .  •  aOi  quali  non  ha  colpa  la  compUssiotu     .     . 
dia  t  fondata  sopra  la  comptesmone  del  corpo.     .     . 
■are  non  bene  .  .  .  per  manco  dì  compksaioue     .     . 
la  vrVfM  d*^'  f/emotti  hgati^  cioè  la  eompìts^éom  .     . 
perocché  1«  romplginon*  d«l  seme  può  essere    .     .     . 
la  materia  della  nostra  seminale  contpUs^om  .     . 
pib  Inngiie  e  più  corte,  secondo  la  tompittuimt  nostra 
secondo  1*  una  delle  sue  parti  compoHfHti 
amtpoM  una  epistola  solto  Torma  di  serventcse 
qiaeUo  che,  eompomtndoU  .  .  .  addivenne     .     .     . 
Il  pottHoh  delle  Leggi  .  .  .  quelle  comptmemio,     . 
Xm  car/ova  tvmpostt . .  .  hanno  amore  al  loco .     . 
ha  ...  per  compo$io  dell'  uno  e  dell'  altro  1*  uso  di 
«  mm^calu  d*  csae  per  modo  volubile     .... 
h  qaalc  ...  lo  figlio  di  Giapeto  .  .  .  tompOM  in  immagìDe 

la  via  per  che  elle  si  compongono 

chie  r  IHXBO  è  catnpoalo  d'  anima  e  di  corpo    . 

prima  che  alla  sua  composi nont  venissi 
qiialitadi  che  sono  nella  nostra  mm^ 
hnighc  e  più  corte,  secondo  ...  la  n 
y.  oompocTe. 

odle  quali  tu  aympfmdi  la  fona  eh'  io  tengo 
CaaeioMiacoaacbe  . .  .  molte  persone  avessero  compn$o  lo 

MtWti,  dM  di  lei  al  comprende  in  cielo 

llaCBi  che  dlld  al  tomprrndc  in  terra 

cte  qoelB  .  • .  cmmpnndtvckno  in  loro  una  dolcezza 

.  ,  di  fvmpftndert  in  esso  questa  .  .  .  condizione 

io  comfirmdcsMi  la  sentrnxa  di 

che  il  niK)  intelletto  noi  può  eowipnndrrw    . 

li  comprmde  tutti 

^pBoia  AbIm,  dia  mite  queste  potenze  compmdt  .  . 
tmÈtmàert  boo  le  poterne,  ni  compn$tdm  perfettamente 
tra  parti .  .  .  aecoedochè  In  tre  vermi  ai  comprende    ,     . 

io  eompiitndo  per  le  sentenze 

é  povera  la  ooatra  mente  a  te  tnmprmdm     .     . 
Ih  cai  oaian  tutta  in  materia  à  tomprrvt 
Ir  ^BoB  coac  eoo  pi6  acnai  comprtndtamv  . 


S.  P.  ci.  97. 

C.  ili.  Con*,  ii.  ti. 
S.  P.  xxxvii.  I. 
5.  P,  xxxvii.  8. 


C  ii. 


>4.  104. 


K  AT.  9.  61. 
C.  i.  5.  67. 


C.  ii.  4.  99. 
e.  ii.  4.  xoa. 


C.  ii.  6.  94. 
C  ili.  3.  137, 
e.  iii.  la.  a. 
C.  ii.  t^.  900. 
C.  iii.  3.  23. 


C  iiL  8.  ìsB. 
C  iii.  8.  i6a. 
C  iv.  a.  59. 
C  iv.  20.  71. 
C.  iv.  ai.  36, 
C.  iv.  ai.  59- 
C.  iv.  33.  67. 
C.  iv.  84.  71. 
C  iii.  [5.  3. 
K  N.  6.  10. 
K  N,  6.  13. 
C  i.  8.  35. 
C,  iii.  3.  i4« 
C.  ùL  14.  9. 
C  iv.  6.  35. 
C  tv.  15.  83. 
C.  iv.  17.  83» 


C.  iv.  ai.  9. 
C  iii.  9,  8. 
C.  iv.  33.  115. 

r.  iv.  34. 73. 
y  N.  iB.  56. 

K  N.  te.  a. 
K  JV.  19.  114. 

y.N.  19. 115. 

K.  iV.  36.  ax 
K  W.  38.  33. 
K.  /V.  40,  44- 


V.  N.  4fl.  37. 
C.  ii.  4.  9»' 
C  iii.  a.  113. 
r.  iii.  4.  95. 
C.  iii.  5.  6. 
C.  ii),  5.  Ma. 
C.  iii.  5.  305. 
C  iii.  7.  S7- 
C.  ììL  9.  63. 


COME'RENDERE 

comprendere.    E  ci6  che  si  eomprtndi  con  la  mente P.  F,  t8. 

concepere.     Io  nelle  iniquitadì  son  confitto 5*.  P.  1.  16. 


ia4 


I 


comprendere,     perchè  solo  col  viso  li  comprendiamo    .....  C.  iii.  9.  65. 

sicchò  il  vetro  ne  rimane  compnso C.  iii.  9.  99. 

siccome  per  la  sentenza  del  ...  si  può  contprrndert C  Iii.  io,  17. 

La  prima  parte  ...  in  tre  membri  ai  può  contprtttdert C.  iv.  9.  iz, 

IddìOf  che  solo  .  .  .  r  infinito  compmuié C.  iv.  9.  33. 

che  non  comprendono  ogtii  formalitii C  iv.  io.  53. 

la  imperfezione  delle  ricchezze  ...  sì  può  comprender*     .     .     .     .  C.  iv.  la.  3. 

quello  che  comprende  più  cose  ...  sì  dee  dire C  iv.  16.  4,6. 

lo  pie  dell*  albero,  che  tutti  gli  altri  rami  comprende C  iv.  z8.  49. 

NobiItà,chcfo»H/nrMi//ognivirtù(siccomecagionecfreUort»»M^MfMrfr)  C.  iv.  x8.  51,  53. 

le  Dature  e  ...  in  una  sotto  una  semplice  sustanza  comprese      ,     .  C.  iv.  19.  50. 

questa  difiDizionc  tutte  ...  le  cagioni  .  .  .  comprende C  iv,  ao.  96. 

Onde  si  può  comprendere  per  quello  quasi,  che C  iv.  33.  107. 

la  quuic  parte  comprende  il  quarto  e  '1  .  .  .  libro C.  iv.  a6.  6a. 

Io  proemio  .  .  .  che  in  due  Capitoli  si  comprese C  iv.  30,  10 

comto.     che  la  nobile  natura  lo  suo  corpo  .  .  .  faccia  comto     .     .     .     .  C.  tv.  95.  140. 

comune,     se  io  pensava  dì  voler  cercare  una  comune  via K  TV.  13.  39. 

secondo  comHne  opinione  astrologa K  A',  30.  18. 

miseri  quelli  che  colle  pecore  hanno  romMtt^  cibo C.  i.  i.  54. 

allì  più  comuni  beni C.  ì,  8.  34. 

corre  cortiune  la  loda  e  lo  vituperio C.  iii.  t.  43. 

che  seftsiMi  [comuni]  sì  chiamano C  iii.  9.  Ór. 

Queste  cose  visibili,  si  le  proprie,  come  le  comuni C  iti.  9.  67.  ' 

perocché  r  essenziali  passioni  sono  roMfHm  a  tutti C.  iii.  xi.  64, 

non  sì  dice  Filosofo  alcuno  per  lo  comune  amore C.  iii.  zi.  73. 

Degli  amici  esser  deono  tutte  le  cose  comuni C.  iv.  1.  iB. 

com'  è  quello  della  comune  sentenza C.  iv.  7.  30.  I 

faliiissimo,  massimamente  nelli  sensibili  comuni C  iv.  8.  49. 

che  di  rc>mNM«  vocabolo  JlfrN/!r  si  può  chiamare C  iv.  15.  iia 

riguardo  avere  alla  comune  consuetudine C  iv.  16.  41. 

perciocché  le  .  .  .  paiono  essere  e  sieno  più  comuni C  iv.  17.  134. 

che  non  ha  essenza  comune  colle  partì C  iv,  99.  97. 

comuneniente.     io  commendo  questa  Donna  ...  e  comunemente    .    .  C,  iii,  5.  8. 

Commendata  questa  Donna  comunemente C.  ut.  7.  i.  tj 

comunicare,     a'sicurandomi  che  il  mio  segreto  non  era  comunicato  V.  W.  5.  30> 

temo  d'  avere  a  troppi  comunicato  il  suo  intendimento V.  Pf,  19.  153. 

non  che  la  natura  divina  sìa  ...  e  comunicata  in  quelle    .     .     .     .  C  ìiì.  a.  43. 

come  il  suo  nobile  nome  per  ...  è  (oniunicato  alle C.  iii.  ir.  1B5. 

perocché  le  cose  .  .  .  comunicano  ...  le  loro  qualltii C.  iv.  1.  7, 

si  che  r  amor  dell'  una  si  comunica  nell*  altra C  iv.  1.  13. 

conviene  ...  la  sua  perfezione  comunicare  ad  altri C.  iv.  a6.  aSL 

concedente,     io  intendo  di  farc^  Dio  concedente C.ì.  s^  68. 

concedere,     conciossiacosaché  a'  poeti  sia  conceduta  .  .  .  licenia      .     .  K  /^.  95.  53. 

onde,  se  alcuna  figura  0  colore  .  .  .  é  coffn^N/oalli  poeti,  conceduto  t 

a*  rimatori y,  ?f.  9$.  59,  601, 

non  si  concede  per  li  rettorici C  ì.  a.  15. 

Io  parlare  di  sé  è  conceduto C  1.  a.  89. 

allora  si  concede C  i.  a.  93» 

onde  rtmm^jt  esser  più  bello C.  i.  5.  105. 

che  ...  si  concede  .  .  .  che  uomo  parli  di  sé C  i.  za.  83. 

come  gran  parte  del  suo  bene  alla  .  .  .  é  conceduto C  ìiì.  13.  90^ 

concepere.     quanta  coneepe  chi  legge  ...  in  me  avere  signoreggiato  .     .  C  t.  a.  iiS. 


'25  ^^^^^1^  CONCORDIA 

re.     Udil«  come  mnehimUndu  vado Cane.  x.  137. 

Coftl  altrui  e  ^  concta  Y  avaro Cams,  x,  tao. 

CoM  m*  luu  tondOf  Amore,  in  mcuo  1'  Alpi        r     .     .     .     .     .  Cane.  x\.  ti. 

>r  paura  pia  co'  colpi  suoi  M'  ha  così  ccmóo Gnu.  xvii.  33. 

Negli  i>cchi  .  .  .  Che  m*  hanno  concio  si,  che Son,  xxvi.  3. 

Mi  fa  .  .  .  drizzar  gli  occhi  al  sommo  concistoro    ....  Son.  xxxvii.  4. 

eODOOrdiA.     Perche  se  meco  qui  non  fai  concordia S.  P.  vi.  aa. 

unuepcie.     che  la  mente  . .  .  avvegnaché  rìceva  n  leme,  non  coHcfpr  .  C.  i.  3.  53. 

■ohe  cose  .  .  .  concepttU  nella  mente C  i.  5.  86. 

di«  è  manifestare  la  concepmta  sentenza C  i.  to.  6a 

a  manifestare  lo  atHctfto  umano C.  i.  5.  6a. 

irai  e  novissimi  conctUi ...  si  esprimoDO Ci.  io.  83. 

lo  bene  manifestare  del  cxmcwtia C.  I.  la.  94. 

Delle  quali  parole  io  contAiud^W  tutto  ciò  che  ,     .     .     ,  V.  N.  33.  55. 

•d  qaAte  lo  .  .  .  conckiudesti  in  esan  tutto  ciò  che K  A^.  36.  35. 

T*9  che  si  c<mckiudt  lo  principale  intendimento C  i.  5.  106. 

poi  sari  €onck»9tao  come C  i.  6.  6. 

eofli  t  tomiJnuso  ciò  che  si  promise C  i.  7.  104. 

Per  che  si  roNcAa'M^  che  ...  conviene C  i.  8.  81. 

per  cbe  si  conekiud*  che  non  solamente  , C  i.  13.  7r. 

At  che  li  conrAiM^,  che  . . .  sìa C.  iì.  5.  87. 

Fercià  torneimi^  e  dico C  iì.  7.  46. 

i  Bici  pensieri .  .  .  voleano  cose  concMimiitn  dì  lei C.  uì.  3.  106. 

UMaMBeote  quando  dico  .  .  .  conchìudo  ...  Io  fine C.  iii.  6.  aoo. 

patelle  noi  volessimo  che  '1  sillogismo  con  falsi  principi!  conefnudéss* 

.  .  .  non  conchindtwwbht C  iv.  9.  58,  59. 

Ulthnamenle  arnchiudo  ,  .  .  T  mmmo  diritto  non  mutarsi  C  ìv.  10.  73. 

«mmkùtA  manifesto  essere  lo  loro  errore C  iv.  14.  14. 

Poi  . .  .  tomdùuéù  lo  loro  errore  esser  confuso C  iv.  15.  99. 

•■sj  che  aÌllo|EÌZfinu  hanno  rPwAiuso. C  ìv.  15.  154. 

poi  WMtAiauU  prendendo  la  virtù  della  C  Ìv.  x8.  39. 

mIì  icrnnili,  iornehiudendo,  si  trova C  iv.  19.  10, 

Dia  •dmqoe,  tomkÌMdmdo  da  quello  che C  iv.  ao.  6. 

r,  e  dice  che C.  iv.  aa  80. 

prodmiooe  si  può  por  coptchiudcrt C  iv.  ai.  53. 

K  A'.  3.  Ó9  ;  ao.  a  :  36.  I  ;  C  iv,  i.  60. 

y.  tf.  aa.  6;  Ci.  8.  19;  ii.  6.  59;  iv.  14.  6a,  90. 

K  tf.  xa.  sa  ;  13.  18  ;  14.  96  ;  18.  i  ;  aa.  19  ;  «5.  13.  49.  5^  ;  30-  *5  ; 
31.  17  ;  36.13;  4x37;  Ci.  1. 138;  a.  73:  4.94;  5.85;  6.33;  7.  79;  8,86; 
I»,  96;  13.  16;  ii.  t.  75»  89,  98:  5.  19,  66,  75,  101  ;  6.  73:  9-  «St  aa,  37,  81, 
87,   los;  la.  37;  15.  30,  78;  ili.  I.  39;  a.  35;  6.  118;  7.  161  ;  8,  8a;   15.34, 

73»  «05i  <»•  3.  I7i  59;  A    6,  9^  96,  106;  5.  5;   8.  46.  58.  lai  ;  9.  75.    143; 
IO.  60i.  97,  101  :  li.  38,  104;  ia,6a;  14.  79,96;  16.  103;  sa-  19,  74;  33.50. 

eletto  fu  in  quetl*  altissimo  e  .  .  .  Condatoro  divino  .     .     .  C  iv.  5.  ai. 

di  quella  ettnduMctu  vanno  trasvolando  nell'  altra       .     .  C  iv.  15.  155. 

StrvtUtmtmtt^  a'  intende  per  quella  comordatua  elio .     .  C.  iv.  a.  104. 

perciocché  .  . .  tutti  concordano  in  questo C  li.  9.  61. 

tatti  b  filosofi  «Mcanldno  che  . .  .  sono  cAgiooc      .     .     .  C  ii,  14.  a^ 

la  nmrDninio/*  sentenza  delli  savi      .     .     .     .  C  iv.  1.  1. 

E  ciò  è  «ommAm^ alla  Kntenxa  di  Tullio C  iv.  si.  80. 

in  un  volere  concordtvoirttmte  concorrono   .     .     .  C.  iii.  14.  140. 

eoo  mmoréta  e  con  discordia  di  cosrirnia C  i.  3.  68. 

ptt  ài  ii/ni  «  comare  éi  at*»^ C  L  13.  5. 

dk  ^tH»  mmcmdia  TagU^A  è  confcrmaU   .    .    .    r C  i.  13.  57. 


CONCORDIA 


ta6 


concordia.     O  Signor  mio,  o  padre  di  concordia 5.  P.  1.  i. 

concupiscenza.     £  smorza  in  me  ogni  concuf>istenaa S.  P.  xzzi.  57. 

conduccre.     aperse  .  .  .  Per  conduccrmi  al  tempo  che  mi  sfacc    .     ,     .  CanM.  liìi.  9. 

condurre.     V  imagìnar  ...  Mi  eondusu  a  veder  .     .     .     .     V.  N.^.  193  (Cohm.  Ìì.  66). 

concordia,     per  la.  molta  concordia  che  .  .  .  conviene  a C.  iìi.  8.  7. 

che  '1  Figliuolo  .  .  .  discendesse  a  fare  questa  concordia      .     .     .     .  C-  iv.  5,  93. 

OOnoorrere.     le  tre  .  .  .  condizioni,  che  convengono  concorrere     .     .     .  C.  ì.  9.  a. 

manifesto  è  luì  essere  concorso  alla C  i.  13.  35. 

si  vede  essere  .  ,  .  concorse  tutte  te  cagioni Ci.  13.  69. 

dove  gli  Stoici  e  ...  in  un  volere  .  .  .  concorrono .  C.  iìi.  14.  X41. 

oonconimecto.    fanno  diverse  le  . .  .  per  lo  conoofrìmento  della  cosa  .  C  iii.  a.  34. 

concubina,     ott^mta  1'  amiche  conatòiru C  ii.  15.  176. 

concupiscibile,     più  si  unisce  alla  parte  concupiscibih C.  iii.  xo.  ai. 

questo  AppetitOt  che  .  .  .  concupiscibile  sì  chiama C  iv.  36.  47. 

condizione,     divenni ...  di  si  frale  e  debole  condimom K.  iV.  4.  7. 

Se  questa  donna  sapesse  la  mia  ron^ùioHff V.  N.  14.68. 

notificando  la  tua  a»i^i>t'oNf K  A^.  x8.  54, 

per  la  sua  nuova  condizione K  AT.  34.  14. 

ond'  io  .  .  .  scrissi . .  .  alquanto  della  sua  condieiom V.  N.  31.  7. 

nella  terza  dico  della  mia  condiaone V.  N.  33.  35. 

narro  della  mìa  misera  condioione ,  V,  N.  33.  33. 

chi  vedea  la  vostra  dolorosa  cottdimone K  A^.  38.  9. 

di  comprendere  in  esso  questa  orribile  condizione K.  A^.  38.  04. 

Recommi  la  vista  ...  in  si  nuova  condimone^  che V,  N,  39.  a. 

soggetto  in  ciascuna  condizione C  i.  5.  39. 

Da  tutte  le  .  . .  condisioni .  . .  era  separato CL9.a. 

per  molte  condisioni  ...  sì  possano  magnificare C  i.  io.  44. 

la  proprietà  delle  sue  condizioni C  i.  xo.  99. 

r  una  si  è  la  novità  della  mia  condiaione CI  ii.  7.  a6. 

m*  ha  tratto  nella  presente  condizione C  ii.  7.  46. 

dire  e  ragionare  la  condizione  della  parte C  U.  9,  18. 

pare  presuntuoso  per  certe  condizioni C.  ìi.  fa,  39. 

mostrando  la  mia  condizione d  ÌÌ.  13.  57. 

1'  anima»  libera  nelle  condizioni C.  ìi.  16.  30^ 

si  tocca  la  incflabilc  condizione  di  questo  tema      .     .     .     .     .     .     .  C  iii.  a.  5. 

uomini ...  di  si  bassa  condizione C.  ìiL  7.  8a. 

che  sia  alcuno  ...  di  sì  alta  condizione C  iiL  7.  85. 

è  da  temere  di  trattare  di  sue  condizioni .  C  iii.  8.  xs. 

d*  alcuna  condizione  di  .  .  .  parlare  intendo C.  iii.  8.  aa. 

altrimenti  che  sia  la  vera  sua  condizione ,  C.  ìiì.  10.  6. 

contentamento  in  ciascuna  condizione  di  tempo C  iii.  13.  114. 

considerando  le  diverse  condizioni  del  mondo C.  iv.  4.  66. 

uno  nuovo  cittadino  di  piccola  condizione .     .     .  C.  iv.  5.  173. 

Poiché  la  mala  condizione  di  ...  è  narrata C  iv.  7.  43. 

è  manifesta,  ma  la  loro  condizione  essere  imperfettissima   .     .     .     .  C.  iv.  xi.  a$. 

perchè  dì  sua  ba'isa  condiziopu  non  è  memoria C.  iv.  14.  104. 

cosi  questo  processo  d*  una  condizione  è  venuto C.  iv.  15.  aò, 

la  distinzione  di  queste  condizioni C  iv,  15.  35. 

domandatori  delle  condizioni  onorevoli  dello  rege C  iv.  35.  59, 

condotto,     al  cui  r0M<l(}//a  vanno  li  ciechi C  i.  xx.  151. 

conduclniento.     come  .  .  .  con  debile  conducin>tento  entra  in  quello  .     .  C.  ìv.  aS.  X9. 

condudtore.     Aristotile  essere  additatore  e  conducitor*  della  gente  .     .  C.  iv,  6.  X5X. 

COndudtrlce.     avvegnaché  essa  sia  conducitrice  delle  morali  Virtù    .     .  C  iv.  17.  Bx. 

condurre,     alla  qual  parte  Ìo  fui  condotto  per K  A^.  14.  5. 


CONFORTARE 

COOdnrre.      I.0  manifesta  in  quel  eh*  ella  condiue  ,     .     ,     .     C.  iii.  Canx.  ii.  33  ;  13.  xo6. 

un  penaicr,  che  mi  mfidua  Con  ...  A  rimirar Cohm.  ix.  ao. 

Non  soffrir  che  costei  .  .  .  mì  conduca  a  morte Cam.  tx.  57. 

Di  quel  verace  Amor,  che  la  conduct Cane,  xvìi.  49. 

Che  allo  nul  fare  già  me  conduastì ^.  /*.  vi.  38. 

Perchè  il  mio  spirto  t  quasi  al  fin  condutta S.  P.  cxJii.  36. 

ta che  la  beaìgoitade  ...  mi  conduca  Nel S.  P.  cxlii.  53. 

eh'  alle  ...  Si  ne  conduca  co*  suoi  santi  preghi P.  F.  236. 

codieiiiiare.    gì*  inimici .  . .  Son  eon/erma/i  sopra  me  più  ford  .    .     .    S.  P.  xxxvii.  77. 

F*,  che  confermi  lo  mìo  cor  leggiero  Si,  che S,  P.\.  50. 

cmlaMre.     Al  mio  Signore  voglio  confessare  Ogni  ingiustizia    .     .     .     S.  P.  xxxi.  35. 

Di  morte  suscitò,  credo  e  confesso P.  F.  48. 

e  poi  con  propria  bocca  QtnftMa  il  mal P.  F.  loQ. 

COBhriooe.     Né  . .  .  potemo  .  .  .  Senza  confession  da  nostra  parte  P.  F.  105. 

cSiian.    Quest'  è  da  lor  confesso C.  iv.  Cqììz.  ìÌÌ.  64. 

(ttifiggerb    che  nel .  .  .  ligno  ...  fu  confilo  e  *1  sangue  sparto.     .     .     P,  F.  laa. 

^Pfcodaie.    Perchè  amistà  nel  mondo  ai  confonde Cane.  x.  133. 

^^■Otutire.     Deh  confortiam  costui V.  N.  9^.  150  {Cana.  ii.  33). 

£  ijundo  un  poco  confortato  fui V,  Pi,  33.  154  [Cane,  iu  37), 

E  nuire  eh'  io  la  chiamo,  mi  conforta K  W.  33.  96  (Gi>u.  iii.  56). 

CmsIWmt  non  mi  posso  S),  eh'  io  non Cans,  xi.  54. 

Y*MÌ  pianeta,  che  conforta  il  gelo Carte,  xv.  7. 

**  cfae  ne  porte  Novelle  a  ...  e  la  conforle Cans,  xvìi.  73. 

Ond'  io  tonfarlo  sempre  mia  speranza BaU.  vii.  9. 

^("«Ima  sbigottita  non  conforta K  A^.  ^5-  37  {Sou,  viii.  io). 

^^  peccato  chi  mai  ne  conforta K.  A^  aa.  98  {Son.  xiii.  \o). 

^  <U  voi,  donne,  non  son  confortaM» Son.  xli.  14. 


^^""'^    la  quale  un  suo  amico  all' .  .  .  condotto  avea K  A^.  14.  11. 

**  ^ttftJe  mi  condusse  a  tanta  debolezza K  A'.  33.  5. 

'^  lo  conduce  siccome  cagione  propria C  iii.  6.  xag. 

'^  ^l^i^ie  tao  conduce  mirubili  Ifc/Iecse C.  iìi.  13.  iia. 

^-  -  .  exmdmvno  V  umana  volontà  a  vizio C  iv.  la.  33. 

^P^tiezioDe,  alta  quale  mi  condusse  V  altro C  iv.  13.  19. 

*^'C'oae  ano  sciolto  cavallo  .  .  .  bene  non  si  conduct C  iv.  aó.  46. 

J9^>*li  eortdiécono  sé  ed  altri  a  buon  fioc  nelle C  iv.  37.  58. 

^^^'^      vedemo  certe  piante  lungo  V  acque  .  . .  confarsi C  iii.  3.  35. 

^^^■■■•re.     dirò  ,  .  ,  come  V  amistà  è  confermata C  ì.  la.  17. 

*■*■*«  .  .  .  r  amistà  è  confermata  e  fatta  grande C  i.  13.  7. 

^  *|<a«sta  concordia  V  amistà  à  confermata C  i.  13.  57. 

lo  eoMferma  quello  che  detto  è  di  sopra C  iii.  8.  Z95. 

conciossiacosaché  '1  consentire  è  un  confessare    .     .     .     .  C  i.  9.  73. 

H>Ao<k>  quello,  che  non  è,  non  si  confessa C  ìv.  8.  115. 

^^fcjoc     questa  ragione  mosse  Agostino  nelle  Confessioni    .     .     .  C.  1.  a.  104. 

**■   *  altro  cbe  confessione  di  debita  suggezione C.  iv.  8.  100. 

^■■a»^  della  debita  ron^jsion^  si  priva C.  iv.  8.  iii. 

■™^       che  non  passassero  li  suoi  confini C  iii.  25.  174. 

'"'^«JC    seguita  a  confondm  In  premessa  loro  opinione    .     .     .     .  C  iv.  15.  4. 

"*■   •  . .  conchiudo  lo  loro  errore  esser  confuso C.  iv.  15.  99. 

■"■rt  i^ffC;    Allora  mi  confortai  molto K  M  5.  19. 

^ooM/brMs  però  che  vada  più  sicura K  TV.  la.  xa6. 

P*»«wriiB  di  a)M/ó#*frfo K  A?.  33.  113. 

^'•tf»  »olle  parole  mi  diceano  da  confortarmi K.  A^.  93.  X15. 

^■^••«  cicloni  vi  sono  state  ...  a  oonfortar$  X  amore C  i.  la.  37. 

^^■■i  ttonforivt  quella C  ii.  a.  73. 


CONFORTARE 

confortare.     Or  ti  cort/orla,  eh'  io  sarotti  ognora Som.  Ì.  7. 

Donque  a  ben  far  cìoschedun  si  confarii ,     .  P,  F.  55. 

conforta     È  sua  beltà  del  tuo  valor  con/brio Cane.  iz.  39. 

L'  anima  mia  che  n'  attendca  conforto Cane,  xiiu  3$. 

il  cui  dolce  splendore  Porla  con/orto Catu.  xiv.  i6l 

vostra  salute,  Che  sìa  txtnforto  della  sua  vìrtute Csn«.  rvi.  13- 

se  non  rechi  conforto  Da  lei Ball,  v.  13. 

£  si  d'  ogni  conforto  mi  dispoglio ^m.  xlviii.  ifl. 

perch'  io  Ho  seguitato  allora  i  tuoi  conforti S.  P.  xxxviì.  8r. 

confusione,     che  con  vergogna  Convien  che  vadan  e  conftisione,    .     .  S.  P.  vi.  48, 

congelare.     Che  '1  suo  desire  in  congelato  lago  ...  si  posa      ....  Soh.  xxxix,  3. 

COngr^are.     pronta  A  sempre  congregarsi  alla  tua  morte Cane,  xviii.  6. 

conoscente.     Non  si  conviene  a  Donna  conosctni* Son.  xlv.  3. 

confisrtare.    disse  .  .  .  conforlanelo  gli  uomini  a     .     . C.  iv.  it.  113. 

conforto,     acciocché  mi  sarebbe  alcun  conforto K.  yV.  15.  58. 

alcuno  conforto  non  mi  valca      .     .     .     ^     .     . C.  ii.  13. 6. 

confusione,    dirò,  u.  confusione  A\  coloro C.  ì.  10.  105. 

La  qual  cosa  era  pessima  confnsiont  del  mondo C.  iv.  1.  5B. 

poi,  a  maggiore  loro  confusione  ...  si  distrugge C  iv.  14. 10. 

tm  suo  libro,  che  fece  a  confusioHt  di  tutti  quelli C  iv.  30.  28. 

congiugnere.     K.  congiungere. 

congiugninienio.    se  alcuno  congiugnimento  v'  è C  iv.  13.  254 

congìuguìtore.     fu  eongiugnitort  delli  mìei  generanti C  i.  13.  30. 

congiungere,  -gnere.    la  quale  era  meco  di . . .  sanguiniti  congiunta.  V.  N.  ag.  ^ 

in  quanto  è  congiunto  colle  più  prossime  persone C.  i.  la.  44. 

lo  ,  .  .  appetito  . .  .  d'  esser  congi$tnta  con C  ii.  4.  34. 

r  anima  col  corpo  foMjYMrf// sono  cfTetto C  ii.  9.  45, 

che  .  .  .  congiunti,  fanno  .  .  .  bene  sperare C  ii.  11.  34. 

sicdiè  muovere  è  una  potenza  congiunta  col  sentire C  iii.  3.  91. 

come  ...  la  divina  Virtù  tre  nature  congiunse C.  iii.  8.  4. 

Amore  .  .  .  ò  che  (ongiugm  ...  1'  amante  colla  persona  amata    .     .  C.  iv.  x.  4. 

le  cose  congiunte  comunicano  ...  le  loro  qualità  . C  iv.  i.  7. 

sicché  r  una  coli'  altra  congiunta  .  .  .  sono C.  iv.  6.  169. 

Congiungaii  la  JtJosq/ica  Aìxloriià  co\\&  imperiale Civ.  ti.  166, 

che  nulla  fìlosofica  autorità  si  congiugne  colli C  iv.  6.  171. 

ogni  cosa  .  .  .  conviene  essere  congiunta  coU*  alterazione  .     .     .     .  C  iv.  io.  89. 

convcgna  essere  fOM^MM/o  con  quella Civ.  10.113. 

perocché  il  perfetto  collo  imperfetto  non  si  può  congtugnert    .     .     .  C.  iv.  13.  151. 

che  la  torta  linea  colla  diritta  non  si  congiugtte  mai C  iv.  13.  153. 

congiuntissimo,     eletto  fu  in  queir  .  .  .  congiuntissimo  Concistoro  .     .  C  iv.  5.  ai. 

congiunzione,     per  non  seguire  1'  effetto  della  congiunzione   .     .     .     .  C.  iv.  io.  78. 

connaturale,     avvegnaché  piij  sia  connaturale  ad  esso  che C  ii.  4.  96. 

fanno  la  loro  operazione  connaturale  ad  esso    .     .     , C  ii.  6.  itr. 

questi  cutali  vili  sono  innati^  cioè  connaturali       .     ,     .     ,     •     .     ,  C  iii.  8.  i6ow 

intra  le  passioni  connaturali  e  le  consuetudinarie C  iii.  8.  170. 

ma  le  connaturali ...  del  tutto  non  se  ne  vanno C  iii.  8.  175. 

rompono  ti  vizi  innati,  cioè  connaturali C.  iii.  8.  193. 

connettere,     le  .  .  .  adomczze  che  quivi  sono  connesse C.  i.  10.  87. 

conoscente,     essere  conoscente  del  bisogno    ..........  C  ì.  5.  39. 

non  sarebbe  stato  conoscente Ci.  6.4. 

servo  conoscente  al  signore  Volgare .     .  C  i.  6,  9. 

Che  lo  Latino  non  sia  conoscente  del  Volgare C  i,  6.  39. 

lo  Latino  non  é  conouente  del  Volgare.     Ancora  non  é  conoscente 

de'  suoi  amici C  i.  6.  57,  58. 


^ 
^ 
^ 


CONOSCERE 


Di  fomoamun  e  di  verità  fuora K  N.  23.  167  (Caru.  li.  40). 

A  9on  colantii  e*  hanno  conoscensa Catu.  x'ix.  q$. 

Se  non  per  tmu>stfnaa  d'  uomo,  in  cui Bali.  vi.  16. 

*^t30<BBerb.     Tanto,  quanto  rtmosm  ben,  eh'  io  sono  Ut CaMs.  ix.  63. 

Wr^  donne  .  . .  amo^ctt*  il  vii  vostro  desire  ........  Cuhm,  x.  6. 

Bea  OMKMC**  k)  che  va  U  seve  al  Sole Ctm».  xi.  37. 

***Oorte     noD  *  rosKwm/r  degli  amici  perfettamente C  I.  6.  74. 

•te  Hnbbe  stato  servo  totwsewm* C  i.  7.  2. 

<■  Bcsari  wiwncm»  ver  lo  benefattore C  iì.  7.  37. 

n   figliuolo  è  rwKwrmV  del  vizio  del   padre,  e  quando  il 

suddito  è  wnoscwnitòéì  vino  del  signore C  iii.  la  57.  58. 

avere  quelle  dixposixioni  .  . .  siccome  . .  .  ronosctnsa  C.  L  5.  a6. 

^MMMMmad  del  »ervo  si  richiede C  i.  6.  11. 

avuta  la  coMcaaMta  di  queste  cose C  i.  6.  37. 

r  abito  di  €ono»ftn*a  distinta  de]  Volgare C.  i.  6.  50. 

^'^^luede  perfetta  conoscrnsa C.  Ì.  6.  76. 

•w*>«^  «Ila  fortosrriwfl  dell*  altre C  ii.  1.  ga. 

cbc  ...  si  proceda  nella  nostra  ffiNOwmaa  ......  C  ii.  x.  no. 

^taale  comincia  la  nostra  conosctnaa C.  ii.  5,  lai. 

la  cottasetHMa  dell'  anima  è  chiara  o     . C  iii.  a.  65. 

.  potemo  avere  alcuna  rvMoserMait C.  iii.  8.  145. 

■  •^«^  imìatà  ...  ha  per  suggetto  la  cvHOictttsa  deUa C  iii.  11.  131. 

"  ^    SMò  appressare  alla  sua  ainoscenam C  iii.  15.  68. 

b  propria  contaetnMit  della  verace  Nobihii  ;  siccome  per  la 

del  suo  testo  ...  veder  si  potrà C  iv.  r.  80,  8r. 

bum  wmcvmsa  prima  è  imperfetta C  iv.  la.  157- 

f  •^^■»  .  .  .  dì  vera  conosettiMa C.  iv.  13.  145. 

r^*"«a»  tati  .  .  .  vfracr,  cioè  di  eonosrtMsa C  iv.  13.  157. 

«t  verrebbe  alla  cnttostntsa  delle  api C.  iv.  17.  199. 

.  .  s*  abbia  ronoscenea  dell*  umana  bontà C  jv,  ai.  a. 

la  eoMOÉcmaa  distìngue C  iv.  aa.  69. 

•lfWkéed«  .  .  .  banna  cottoscfusa  delle  presentì     ....  .     .  C  iv.  «7.  44. 

eh*  era  la  donna  delle  salute K  ^.  3.  40- 

li,  al  eh*  io  U  eotwòòì  bene K.  TV.  9.  30. 

i!(^steaBe  volisto  eoMosctn  Amore y.  JV.  li.  16. 

m\  parca  eh*  io  ')  ronowvsai K.  JV.  la.  03. 

^bè  .  .  .  sìa  ttmosetufo  ...  lo  tuo  segreto      .     .     .     .  K  JV.  xa.  53. 

MSrtea<Ìo,  €cmo$f*rà  le  parole K.  JV.  la.  64. 

0  takta  tmagiuare,  risposi  loro K.  JV.  33.  1 17. 

lì  non  «DMOaniamo K  A*.  41.  t8. 

b  SBÌarf«  vita  di  quclti  che  ...  ho  lasciati C  i.  1.  71. 

SÉ  tvmoann  lo  suo  difetto .  C.  i.  a.  40. 

omaaama  le  cose C  L  4.  aa. 

S  éuK  «MB  pcfieCtftmente  ^ottoscrre C.  L  6.  r3. 

at  I  servo  noa  tmtosc^  U  natura C  i.  6.  a6. 

•I  ■■■siine  cDMoanrfr  al  serro  gli  amid C  L  6.  09. 

Qa^gM  cfe«  coMMKtf  ...  io  ger>ere,   non  amout .  .  .  perfettamente  ; 

séeeosedUAmoanr  da  lungi.. .  non  roMoanr. .  .perfettamente     C.  i.  6. 40^41, 4^,  43. 
Ia  *  -*^-  «PMOtor  lo  Volgare  in  genere  .  .  .  m  esso  lo  €OMPsersst 
tfMtett»  artli  ì  Volgare  roMiurv>v66r,  perchè  non  è  ragione  che 

r  w  pib , . .  mmomw C  i.  6.  4St  47.  46»  49* 

A  fevpaariMs  *HMmvf  H  anici*  non  roMOMn*^  il  prìncipaie  :  onde, 
9t  ao«  mmm$ . .    Iq  Yoigmrt  . .  .  inpossìbile  è  a  lui  coMOMm 

UmÈoimaÈei    /*  Ci. 6. 60,61, 63. 

K 


CONOSCERE 


I* 


conoscere.    Quella  virtìi .  .  .  coHobbt  '1  disio  eh'  era  crìato Cam.  xiu.  77.    i 

E  ciò  ronoscrr  voi  dovete , Caiu.  xvì.  31. 

Che  ciascun  ...  DI  fuor  eonoit»  che  dentro  è  pietate Cans.  xvì.  59. 

I^  quai  non  poason  esser  couosaufe  Se  non  per .     Ball.  vL  15.         < 

Che  per  le  proprietà  sue  conosciute V.  N.B.  63  {Son.  'w,  ittf, 

Allegro  si,  che  appena  il  cono^a K  A^.  34.  53  {Som.  xiv.  4)^ 

tanto  .  .  .  Ch'  io  lo  cùmosco  sol  dopo  *I  mio  danno Som.  xxxv.  ti.    i 

Se  nostra  donna  conosctmon  puoi Som.  lì.  9.  i 

al  f;:entil  atto  Degli  occhi  suoi  cottoscrraila  poi Som,  li.  13. 

Ma  io  avendo  ...  e  ciò  non  conoscendo^  Ho  fatto S,  P.  xxxì.  ti. 


conoscere,     senza  ...  è  impossibile  conoscere  gli  uomini C  ì.  6.  6;^. 

per  conseguente  non  può  conoscere  gli  amid C  i.  6.  70. 

chi  vnole  .  . .  conoscerà  la  malizia  di  costoro .     C.  i.  xi.  91 

è  palese,  e  per  me  conosciuto,  esso  essere  stato Ci.  13.  43 

procedendo  da  quello  che  cvnoscemo  meglio»  in  queUo  che  conoscemo 

non  cosi  bene C  ii.  i.  zit,  11% 

in  quanto  questa  via  dì  conoscere  è C.  ìi.  i.  114. 

conviene  prima  conoscere  le  sue  parti C.  iì.  a.  50. 

che  r  anima  mia  oTios/ra  la  sua  disposizione C.  il.  10.  64. 

coti  si  può  .  .  ,  conoscere  la  sua  vittoria .     C.  il.  11.  35. 

quello  non  conosciuto  da  molti  libro  di  Boezio CU.  13.  14. 

per  lo  quale  si  può  conoscere  quale  è C.  iii.  a.  68. 

che  ciascuno  Intelletto  dì  sopra  .  .  .  conosce  quello  ch*  è  .  .  .  conosce 

dunque  Iddio  .  . ,  conosce  dunque  quello  eh'  à  sotto  sé  .     .     .     C  ìiì,  6.  4t,  43, 
conoscendo  Lui,  tutte  le  cose  comùs^ono  secondo  il  modo  della  intelli- 
genza        C.  iii.  6w  47  (*«). 

Per  che  ...  le  Intelligenze  conoscono  la  forma  umana C  iii,  6.  49 

conoscono  quella  le  Intelligenze  motrici ...  e  conoscono  quella  per- 
fettissima       C.  iiL  6.  5Jl,  55. 

n*  conoscono  che  sia  ciò C  iii,  7.  114. 

che  conoscer  sì  può  la  sua  presente  passione C  iii.  8.  81. 

quando  I'  amico  conosce  che  vergogna  crescerebbe  al. .  .  o  conosce  V 

amico  suo  non  paziente C  iii.  to.  60^  6& 

perocché  ...  le  lode  danno  desiderio  di  conoscere  la  persona  Iodata, 

e  conoscere  la  cosa  sia  sapere C  iii.  1 1.  6  (Mi)« 

conciossiacosaché  conoscere  di  Dio,  e  .  .  ■  non  sia  possibile      .     .     .  C  iii.  15.  105. 

procedono  quasi  dal  non  conoscere  V  uso  del  tempo C.  ìt.  a,  901. 

questo  fine  conoscendo  .  .  .  limarono  e C.  iv.  6.  135. 

Che  .  .  .  comtscer*  1*  ordine  ...  è  proprio  atto  dì  ragione    .     .     .     .  C  iv.  S.  4. 

che  arroganza  e  ...  è  sé  medesimo  non  conoscere C  ìv.  8.  03. 

Se  questa  (cioè  equità)  gli  uomini  la  conoscessero^  e  conosciuta  ser- 
vassero   C.  iv.  9.  84  (*m), 

siccome  .  .  .  conoscere  la  virtii  dell'  erbe  pare C  iv.  9.  140. 

conciossiacosaché  ...  il  conoscere  la  virtù  ...  sia      .     .     .    .     .     .  C.  iv.  9.  145. 

sicché  apertamente  ...  si  conosce  la  imperfezione C.  iv.  ta.  17. 

conoscere  che  sieno  li  principiì  ...  e  conoscrre  quello  che  sìa  ciasche- 
duno, non  é ^-  ìv*  13*  37i  39> 

nella  sua  operazione  ;  che  è  eottoscere  quello  che C  iv.  15.  114. 

a  mostrare  .  .  .  come  si  può  conoscere  V  uomo C.  ìv.  15.  190. 

mostrare  ,  . .  come  conoscere  si  può  colui  dov'  ella  6 ,  C,  ir.  16.  25. 

per .  .  .  Nobile  s*  intenda  essere  da  molti  .  .  .  conosciuto    .     .     .     .  C  tv.  16.  6x 

un  verbo  che  sta  per  conoscere,  cioè  nosco C  iv.  16.  63. 

quelle  cose  che  piti  fossero  .  .  .  conosante C  ìv,  x6,  66» 

è  faUissimo  che  Nobile  vcgna  da  conoscere C  iv.  x6.  75. 


I 


131  --mm^—^-^W-  CONSERVARE 

BCBMTtfie.     Pur  nondimen  mai  ti  ranoAfa' chiaro S.  P.  xxxi.  ai. 

IVr  mi  ctma9€tmi  lì  beni  summi S,  P.  xxxi.  60. 

Ched  M  non  mi  eonoica  peccatore,  Ed  .  . .  esser S,  P.  xxxvii.  65. 

Poiché  fMMMTO  ben  U  mia  malizia 5.  P.  I.  la 

Ferdi*  io  «omostd  avere  speso  invano P.  F.  $. 

Camfmnvr,  cor  suavc,  de  te  primo Cans.  xxL  14. 

Dostn  donna  .  .  .  Ch'  Ò  sì  am^uiM Soh,  ti.  10. 

y.  cnariftiìza. 

giova  A  roHWK/ir  ciò  che  par  maravigli C  iti.  Cans.  ìi.  50, 

m  ciò  io  Don  toHsetito C  ìv.  Cana.  iii.  73  ;  15.  87, 

Cbt  Ia  belu,  eh'  Amore  in  voi  ionsenU Oimm  x.  7. 

Bq  vegpo  che  *l  mio  fin  ro'iftf'/t/i  e  vuoi CtfMa.xvii.a6. 

Cke  ihce  cgmamiir  lo  core  in  lui     . y.  N.  39.  63  (Son.  xxiL  4V 

Koi  iDNWMMr.  Signor,  che  la  potenza S.  P.  xxxi.  55. 

VatmiarMAK  Signor»  che  mi  sia  tolto 5.  P.  1.  43. 

Omarrva^  adoma,  accresce  ciò  che  trova Catu,  x.  37. 

conviensi  quella  .  .  .  oMoutn  per  li  loro  effetti     .     .     .     .  C  iv.  16.  108. 

^Jt^frutU  tnro  rmwumrAf  quelli C  iv.  16.  11&. 

*co(o(ocbc  non  la  awoaroMo .     .  C  iv.  aa.  14. 

'^tmmmtéò  in  %è  diverge  pirti,  quelle  .  .  .  ama C  iv.  aa.  73. 

'N^mI  per  ti  quali  cofiosrerr  si  piiò  il  nobile  uomo C  iv.  93.  9. 

V*kUo  per  che  poterne  cfiHoscrrr  V  uomo  notule  alti  .     .     .     C.  iv.  33.  34  ;  a6.  3. 

*^  la  aobtlc  Anima  (omoveendosi  non  a%'ere  .  .  .  torna C.  iv.  a8.  137. 

Hgni  .  .  .  per  lì  quali  coHoaemt  si  può C.  iv.  39.  4. 

per  toHn^f^fMì*  non  può  conoscere C,  i,  6.  69. 

t  amari C  i.  7.  16. 

I |*v^  mmaiàUiuU  non  sarebbe  stata  obt»edienza  comandata  inten- 

C.  L  7.  43- 

fff  ^^mmgmttÈf  non  sarebbe  stato  obbtéttnU C  i.  7.  64. 

V*^  ^mmtimtmt»  Mrà  ptìi  pronta  liberalità C  ì.  8.  60. 

cooriene  essere  nel  dono  1'  utililk C  ì.  8.  1x3. 

•  ^t  mmft^gtéfnf*  t  più  virtuoso C  ii.  4.  74. 

^^4i  q««i21o  si  Tcde  per  ragione  e  per  amafgngmir^  che  ....  C.  ili.  14.  t»9. 

^Ì^tmt^nmt0  può  eaacre C  ili.  14.  i33> 

•  ?>mwi%iMii//  la  particolare C  iv.  9.  09. 

pdi  tflslruiìooe  del  tvmmgufmf* C  iv.  la.  134. 

omMgMdni^mtnié  narro  1'  altra C  iii.  3.  116. 

un  altro  pensiero,  accompagnato  di  eonj*ntinuHto .     .  C.  iì.  7.  76. 

f  i^^  stntenia  della  mente,  lo  tonséntimtnto  cioè C.  ii.  7.  8a. 

9tf)ȣgmm9tfirmmm  rol  com$fHtimfmto C.  ii.  8.  6a. 

CW  loMSBittfVMfi/o  mio  piegava  invcr  di  lui    ........  C  ti.  Ii<  93* 

lUkto  che  il  core  tom^Miv^  in  lui K  A'.  39.  9. 

€om»nUito  dò.  io  mi  ripensava  .     .  .....  I^.  A^.  39-  10. 

1  tcnaetttifw  é  txn  confessare  .     .  .     ,     .     ,     ,  C.  i.  a.  73. 

té  maatmtSM  «è  negare  puote C.  i.  a.  75. 

«MS*  ck*  &0  ad  esKTe  suo  <omsmttiad C.  Ìi.  fl.  15. 

fariÉnf*  In  Oli»  scale  a  tomtmtin C  ii.  8.  95. 

ifc  vcrttft  e  da  nmmmtkt C.  ìv.  8.  144. 

«•«a  la  (pale  anno . .  .  gìudìxio  è  da  contmfìft   .    .         .    .    .    .  C  iv.  9.  165. 

Omém  mtm  è  ...  da  eowm»hr$  a  Nerone Clv.  9.  16A. 

la  quale  k  grandezze  .  .  .  am^rviUw  sono     .     .     .     .  C  i.  10.  55. 

^  C^ai  dM  la  iMMTM C  U.  6.  10. 

■■B  pué  in  «OM  padre .  . .  U  ao^  effetto  ronatrvan C  ii.  9.  43. 

^  ihaIc  <M  loro  signore C  ti,  ti.  84. 

K  2 


CONSERVARE 


conservo.     Ncque  plus  vitam  sperando  constrvo Catu.  zxL  33. 

considerare.     Non  tonsitUra  lei  secondo  M  vero C.  iiì.  Cane.  ii. 

Ma  quando  io  coHsidtro  Y  aspetto  Della 5.  P.  vi.  31. 


conservare,     la  quale  maniresta  V  amistà,  e  ferina  e  conserva .     .    .     .  C  iìL  1.  69. 

perocché  il  suo  essere  .  .  .  per  quello  si  amserva C  iii.  a.  57. 

conciossiacosaché  ...  sia  equità  alcuna  da  consenvrr C  iv.  9.  77. 

la  quale  del  tutto  è  da  tonservare C  iv.  15.  64. 

nelle  cose  che  ro#fj(-n/itMo  la  nostra  vita C,  iv.  17.37. 

conservatrice.     la  quale  è  madre  e  conservatric*  delle C.  i.  io.  47. 

cooserva^ione.    studia  . .  .  alla  sua  constrvtmomt C.  i.  13.  47. 

la  natura  umana  trasmuta  ...  la  sua  conaervaaiotu C  ii.  9.  41. 

conviene,  a  coHstrx'oaioMt  di  quella C  iìL  x.  58. 

considerare,     se  anco  vuoli  cvHsideran  lo  primo  nome  suo     ....  K.  N,  34.  33. 

Chi  valesse  sottilmente  ronaVfntnr K  A^  34.  41. 

può  vedere  chi  bene  foH5fV//ra C  i.  i.  46:  iì.  4.  61 

conciossiacosaché  ciascuna  Persona  .  .  .  triplicemente  si  possa  con- 

sidtrart    ....  C  ii.  6.  74. 

Puotesi  coHsitUrart  il  Padre C.  ii.  6.  76,  6u 

Puotesì  ancora  considtrart  il  Padre C  ii.  6.  85. 

li  quali  considerando,  giudicava  bene C.  ii.  13.  37. 

perocché  i  loro  suggctti  sono  .  .  .  sotto  .  .  ,  considerati .     .     .     ,     .  C  ti.  14.  131. 

la  sua  considerazione  .  .  .  é  considerare  lì  prìncipìi C  iì.  14.  138. 

chi  ben  considera  sottiimcatc C  ìì.  r4.  143. 

considerando  tutte  le  cose  essere  numero C  ti.  14.  147, 

il  numero,  quanto  è  in  so  considerato C  ii.  X4.  151. 

ìOf  considerando  me  minore  che  questa  Donna C  ììL  1.  70. 

Amore  .  . .  sottilmente  considerando,  non  è  altro C  lii.  3.  19^ 

considerando  come  ...  la  divina  Virtù  .  .  .  congiunse C.  iìi.  8.  2. 

dove  si  puutc  .^»no/v  doppiamente  considerare C  iiì.  8.  115, 

quella  Ballatctta  considerò  questa  Donna  secondo C  iiì.  10.  7. 

che  questa  Canzone  considera  questa  Donna  secondo C.  iiì.  xo.  30^ 

sapere  quello  eh'  ella  è  in  sé  considerata  e  per C,  iìL  11,  8. 

Onde  si  può  vedere,  a»ui(/rraH^  la  significanza C.iii.xi.  57. 

siccome  U  vera  atnistà ...  io  sé  considerata  . . .  cosi  la  Filosofia  .  .  . 

in  sé  considerata C.  iìi.  it.  131.  134 

studio  si  può  qui  doppiamente  considemrr C  ìii.  la.  14. 

che  di  quella  amistà  gran  cose  prima  considera C.  ìii.  za.  95. 

in  quanto  primieramente  sì  considera .  C.  iiì.  13.  4. 

saper  .  .  .  che  rima  si  può  doppiamente  considerare C  tv.  a.  to9. 

così  è  uno  che  tutti  questi  Gni  conAidera C  tv.  4.  57. 

che  considerando  le  diverse  condizioni  . . .  abbia C  iv.  4^  65. 

se  consideriamo  lì  sette  regi C.  iv.  5.  88. 

Se  noi  consideriamo  poi  la  sua  .  .  .  adolescenza C.  iv.  5.  97. 

colui  che  solo  cotmdera  V  ultimo  fine C,  iv.  6.  s& 

il  maestro  e  1'  artefice  che  quello  .  .  .  a?»sidera C  ìv.  6.  67, 

maniere  d'  operazioni,  diversamente  da  considerare C.  iv.  ^  43. 

che  ella  solamente  cvKwdErni  «  noM /a C.  iv.  9.  43. 

e  operazioni  eh'  essa  considera  e  fa C.  iv.  9.  46. 

operazioni .  .  .  ch^  ella  considera  e  fa  in  materia C  iv.  9.  sck 

avvegnaché  'I  considerare  loro  soggiaccia  alla .     .  C.  iv.  9.  5fl. 

operazioni  che  la  nostra  ragione  considem  netP  affo C.  iv.  9.  66. 

da  lonsiderart  è,  che C,  iv.  9.  109. 

in  loro  considerate,  cose  perfette  sono C  iv.  ix.  43* 

se  si  a>n5f'<i>niNO  lì  modi C.  tv.  tx.  57. 


I 


*33  CONSOLAZIONE 

^IMsIdcrare.     qiuind*  io  ho  ben  consitUrato  Tutta  U  legge  con      .     .     .  S,  P.  cxlii.  aa. 

°"nrtgtkl,     St  che  (tmsigh'o  invao  vi  si  balestra Soh.  xxxvì,  li. 

Ha  mI  di  quell*  eterno  e  buon  coHsi'giio  Del  .  .  .  procede   .     ,     .     ,  P.  F.  76. 

E  d*  ogni  foNfo/rir  r  aninu  spoglia       ....      K  A'.  30.  80  {Cqhm,  iii.  40). 

Q«ato  |Hctoao  che  m'  ha  ttmsola/it C  ìi.  Gws.  i.  33;  10.  ai. 

tB  tbe  Mrotlo  .  .  .  Consvtarsi  .  .  ,  Così  alti  dispersi Cara.  xx.  7  4. 

c««ftl,  Che  viene  a  consoiar  ta  nostra  mente     ....       Ì'.  iV.  39.  65  {Soh»  xxii.  6). 

CW  Mando  >oCto  il  tetto  si  consola S.  P.  ci.  34. 

mUnmre.     per  que&to  vocabolo  , .  .  solo  semplicemente  considitmio  C.  iv.  x6.  37. 

qidlo  dello  Mpentiahfo  si  é  .  .  .  cotiatitrart  ì'  opere  .  .     .     .     .  C.  ìv.  aa.  113. 

taqittflto  r  Intelletto  roMLj»dÌmi  lui  e  mira  lui  per C  ìv.  aa.  X44, 

Orala  perfezione  ...  si  può  doppiamente  coHsìHfrarr.      Puotesì 
€màé*rmft  secondocbè  ha  rispetto  a  noi . . .  Puotcsi  considrrar* 

accoodochè  ha  rispetto  ad  altri f  .  tv.  a6.  ai  \bis),  35. 

f>ft  na— Juamfo,  a  cautela  dico  e  comando C  iv.  30.  44. 

4  mestiere  fare  txmsidtmMitmt  sovra  una  .....  C  iu  t^.  48. 

di  quelli ...  si  procede C  ii.  14.  131. 

*"*— TI  -pifr  ■^•--"-^-' p""^'p-''"'""'  ■* C.  ii.  14.  138. 

Pv  •  . .  awr  si  può  amsittfmxmttt  della  sua  xìrtti C  iii.  t.  90. 

N/ di  quelle  avere  potemo C.  iii.  4.  93. 

aia  €muidtra*ìOH*  mi  trasportavo C.  iit.  4.  ioa. 

cootinue.  nuove  e  ultissime  coHm'drramom  &\      .     .     .     .  C,  iii.  la.  ai. 

AnMrrr.  cott^gU<itt>  dalla  ragione,  mi  dice ^'-  W,  15.  51. 

CU  4h  del  cattivato  Regolo  .  .  .  avere  .  .  .  mnaigtialo      .     .     .     .  C.  iv.  5.  139. 
hi  domandi^  cottsij^iami  ;  ma  .  .  .  senza  richiesta,  colui 

C.  iv.  37.  65,  66. 

che  si  chiama  ragionativa  ovvero  consigUatii>n     .     .     .  C  iii.  a,  laS. 

quante  volte  .  .  .  per  li  vostri  mnsàgHtri  v'  è  additato  .     .  C  tv.  6.  186. 

Bensa  il  fedele  comizio  delta  ragione K  W.  a.  58. 

foaac  utile  a  udire '".  TV.  a.  59. 

odo  il  tonsigìio  della  ragione K  TV.  4.  [4. 

io  potetti  avere  di  mio  coniglio C.  iìL  i.  35. 

onde  venia  loro  la  luce  del  consiglio C  iii.  11.  163. 

da  quel  ooMsi^/jo  che C  iv.  4.  94, 

to«MiinBziaoe  dello  eterno  consiglio .     .     .     .  C  iv.  5.  9. 

a*  ^9  prvprio  studio  ne  per  ooNji^M C  iv.  6.  tja. 

chi  a  lato  vi  siede  per  coms^Ho      .     .     .     ,. C.  ìv.  6.  184. 

eofuigtio  il  magpore  al  atnorc C  iv.  9.  133. 

Li  fitti ,  . .  ftooo  sette,  cioè  .  .  .  (ms^Ho  .........  C.  iv.  at.  111. 

fe*IÌM»f«  .  ,  .  doir  altrui  reo  amstj^io C.  iv.  34.  144. 

Mb  Pmdciua  vcniono  i  buooi  tomsigh C  iv.  37.  58. 

4^M  parlerò  io  il  mio  nmstgtfO C.  tv.  37.  70. 

Ad»  . .  .  db*  qi  elli  ams$gk ...  tu  noi  d^i  vendere C  iv.  37.  77. 

dira  .  .  .  che  sicno  AMo  ìMHvo  consisttntt  nW  iwmbo  .     .  C  iv.  17.  71. 

òoé  r  ahàto  «Man»  tomiatmtt  mi  mt»ao C.  iv.  ao.  9. 

in  eoaà  vile  modo  vii  vuol  amaotara    .    ,     .    .     K  JV.  39.  14. 

Qmmtspistam  (A#  m*  iunemtolala!  Ben  può  dir  consolata  .     .     .     .  C.  ii.  xo.  at. 

wé  a  tibt  9à  V  altrui  eomaoimn  valca C.  ii.  13.  ja. 

cfcs  aàtssmo  aconaolato  avca  tenuto  a  consolarsi C  il.  13.  13. 

Bi»  M  Ikcrio,  nel  quale  .  .  .  tommlaio  s*  avca C  si.  13.  16. 

m,  cW  cercava  di  fmaolmn  ma C  ii.  13.  34. 

■fclfcliWi     aoud  pretesco  ^  eomaolmmoM    .......  C  ì.  a.  98. 

le  «raa  daU  Bolla  toasoimsiofté  ....  C  ii.  10.  04. 

smmamt  diea  Boetfo  ne/lji  ju^  Consvltmon^  C  li.  11.  iB. 


UWb 


CONSOLAZIONE 


n 


oonsorte.     Ne)  regno  degli  eletti  e  suoi  consorti S,  P.  ci.  84. 

Vedendosi  giacer  con  lai  consorti S.  P,  cxliL  at. 

Ch'  alle  grazie  di  Dìo  sarcm  consorti  ...  P.  F,  57, 

consueto.     Ma  con  la  cvnsutta  tua  bontade S.  P.  cxliL  9. 

consumare.     Poi  mi  partii,  con-simutfo  ogni  duolo     .     .  K  S.  33.  307  (Cuna.  li.  80) 

Ch*  Amor  per  coitsiitHanm  ìncrnspa  r  dora Catu.  xii.  64- 

questo  fuoco  m*  have  Già  eonsutnato  al  1'  ossa  e Cans.  xx.  86. 

sì .  ,  .  Che  della  voglia  si  consuman  tutti f^.  iV.  37.  a8  (5<m.  xx.  t^ 

Guardate  bene,  s*  io  son  consumata Som.  xli.  ta. 

Or  non  mi  vedi  consutnare  in  pianto  Gli  occhi Som.  xlvii.  5. 

la  vita  mìa  ...  È  arsa,  consutnata  e  trista  e  stanca S.  P,  ci.  43. 

La  Gola  è,  che  constuna  savii  e  matti P.  F.  199. 

oonaummare.     che  la  potenza  Degli  .  .  .  più  mi  consufnmi     .     .     .     .  S.  P.  xxxi.  56V 

contare.     Qual  io  divcgna  .  .  .  Amore,  .Sa]  contar  Ut,  non  io   .     .     .     .  Cans.  xi.  47. 

Convien  che  tal  desto  servigio  conti Cttnt.  xlv.  58. 

Disvia  —  cotanto  e  più  qtiant'  io  ne  conto Cans.  xix.  79. 

Lieve  mi  contmn  ciò  che  m'  è  grave Ca$ta,  xx.  84. 


OOnaoIaJCioiie.    avea  toccate  parole  della  consoltuioru  di  Lelio      .     .     .  C  ii.  13.  aa 

O  eonsointione  delle  cose  e  della  patria  perduta C  iii.  11.  167. 

le  chiama  Boezio,  in  quello  di  CousoInMiotu C  ìv.  la.  35. 

ecco  Boezio  in  quello  Ji  ConsoIoBÌont  dicente C  iv.  la.  74. 

Boezio  nel  secondo  della  sua  Conso/asioné  dice C  iv.  13.  131. 

consolo,     emancipata  da  Bruto  primo  Consolo C.  iv.  5.  loo. 

consoni Igliare.     ch^  volle  quella  eottsotnigiiart  colla  vita  sua  .  C.  ìv.  33.  104. 

consonanza,     quello  parlare  che  ...  in  rimate  consonane*  cade      .     .  C.  iv.  a^  108L 

consuetudinario.    Altri  sono  vizi  consuetudinari C  iii.  8.  161. 

questa  differenza  è  intra  le  passioni  connaturali  e  le  ooMsur/M^tManV, 

che  le  consuftt*dinarie  .  .  .  vanno  via C  Ìli.  8.  fjo^  l  jl. 

consuetudine,     sia  conosciuto  .  .  .  per  lunga  consuetudine K  A^.  xa.  55. 

il  beneficio  ...  e  la  consuetudine  sono  cagioni C.  i.  la,  94. 

mosse  la  consuetudine  della  gente C  i.  la   56. 

per  benevoiensa  dilunga  (onsuetudine Ci.  13.  6. 

ci  t  stata  la  bentvotenea  delia  consuetudine C  i.  13.  60. 

a*  accresce  per  la  consM/fWixr .     .     .  CL  13.64. 

alli  quali  ncm  ha  colpa  la  .  .  .  ma  la  consuetudinà C  iii.  8.  i6aL 

si  fuggono  e  si  vincono  per  buona  a>M5w//M{/(M/ C  iti.fi.  165. 

per  buona  consuetudine  del  tutto  vanno  via C  iii.  8.  173. 

cioè  la  mala  consuetudine C.  ili.  8.  174. 

molto  per  buona  fùiuM/^'i^tW  si  facciano  lievi C.iiì.  8.  177. 

perocché  la  consuetudine  fnonf  è  equabile  alla  natura C.  iii.  8.  i8z. 

per  lunga  consuetudine  le  Scienze  .  .  .  sono  chiamate C  iii.  11.  179. 

il  suo  nobile  nome  per  consuetudine  t  comunicato C  iii.  ix^  184. 

per  mala  consuetudine  .  .  .  era  tanto  fortificato C  iv.  t.  50. 

riguardo  avere  alla  comune  consuetudine  di  parlare C.  ìv.  x6.  41, 

se  .  .  .  non  é  .  .  .  e  sostenuto  .  .  .  per  buona  consuetudine       .     .     .  C.  tv.  at.  134. 

acciocchà  .  .  .  per  buona  consuetudiru  indurì,  e C.  iv.  ai.  lyt^ 

consumabile.     1*  umido  è  .  .  .  sicch'  è  meno  .  .  .  consumaòife .     ,     .     .  C.  Ìv.  34.  5^ 

consumazione,     attenderao ...  la  consumasione  del  .  .  .  movimento    .  C  ii.  15,  117. 

consurgere.     Lo  più  bello  ramo  che  dalla  radice  .  . .  consurga    .    .    .  C  iv.  8.  a. 

un  dubbio  che  pare  roruwr^rr C  iv.  11.38, 

contare,     che  per  pane  si  conta  nel  mio  corredo C  L  a.  8. 

allo  amico  dee  1*  uomo  Io  suo  difetto  cantare C.  L  Al  30. 

vedere  non  sì  può,  3'  io  non  la  conto C  L  a.  t 

siccome  puossi  manifestamente  cosi  coniare C  i.  9.  éu 


135  ^^^^  CONTENTO 

OQOtire.    Cbe  le  saprà  contar  mia  ngion  buona K  U.  xa.  ii6  {BalL  i.  37). 

Tiolo .  .  .  Ch*  io  noi  saccio  cottiart BaìL  iv.  30. 

Di  Birci  e  de"  fratci  posso  rottfarr SoH.  liv.  la. 

CBntt    Messa  1'  avre'  in  casa  il  conU  Guido So»,  lii.  14. 

ntaa^tan*    A  Dio  sì  rimarita,  ConUmplando  la  6dc C.  ìv.  Canx.  iii.  138. 

Che  8*  io  coMifmph  il  gran  premio  venturo Son.  xxxvii.  9. 

GOOteodere.     P«-  che  lo  entrare  a  lutt'  altri  è  conteso Ctwa.  xW.  59, 

CaitWltarftì     Mi  convien  coMietttardi  dirne  poco C  iii.  Cxk«.  iì.  6a. 

Un  kuDC  .  .  .  Cbe  V  anima  coHtmta Ball.  iii.  6. 

contento.     Tu  vuoi  eh'  io  muoia,  ed  io  ne  son  coHttHto Caiia.  xi.  7. 

^uel  cb'  ella  sia,  di  tutto  son  contento Cane,  xiv.  44. 

Goahrc    Lo  ciclo  . . .  che  per  Primo  Uobile  . . .  é  cohùUq    .     .     .     .  C  ii.  15.  133. 

di  rio  che  di  Nobiltà  ^  contato C  iv,  ap.  8. 

CQOtc    Chi  non  ha  ...  il  buono  Conte  di  Tolosa C  iv.  1 1.  108. 

OMlnplante.     nove  maniere  di  Spìriti  contemplanti C.  U.  6.  93. 

WjHliplare.     dì  loro  si  puotc  triplicemente  contemplare.     Chi  si  può 

(9)M!rw//(irr  la  Potenza C.  ii,  6.  6[,  63. 

(notai  etmìemp/art  la  somma  Sapienza C.  ii.  6.  66. 

pMtes  eomiemplatt  la  .  . .  Carità  dello  Spirilo  Santo C  ii.  6.  68. 

Iit  Onliitt  che  diversamente  confemptauo C  ii.  6.  76. 

qoeito  totttemplano  li  Cherubini C  li.  6,  84. 

cb'  io  pensando  contemplava  lo  re^o  de'  Beati     .     .     .     .     .  C.  ii.  8.  4  e. 
stooacbc  I'  anima  .  .  .  non  solamente  contempla  essa  verità,  ma 

tacora  contempla  il  suo  contemplare  medesimo    .     ,     .     ,     C.  ìv.  a.  157,  158  [bis), 

«nttcachè  quello  del  contemplare  siu  più  . C  iv,  aa.  X07. 

"■"taBjÉitivo.     in  vita  contemplativa  o  attiva C.  1.  5.  75- 

l'alta  della  ette  miV/,  e  quella  della  roM/«m//a/i'va C.  iL  5.  70. 

e  aoD  ivesscro  quella  della  ctin/r/H//a/tV(3 C  ii.  5.  74. 

**  ttotè  la  l'ita  Attiva,  e  V  altra  la  Contemplativa C.  iv.  17.  89. 

■••«rare  che  la  Contemplativa  vita  fosse  ottima C.  iv.  17.  108. 

'•FdidU  della  vita  Contemplativa C.  iv.  17.  114. 

questa  contempUmone  fanno  li  Serafini C  ii.  6.  76. 

totitempla*ioni  fauno  le  Potestadi C  li.  6.  88. 

^c  per  mii/4-m^aniewu  della  Verità  s' acquista C.  iii.  li.  147. 

'^f^  U  Gji(/rm//a^H#  è  più  piena  di  luce C  ìv.  aa.  1 89. 

^**  «ila  nostra  ContemplaxioMe  Dio  .  .  .  precede    .     .  .     ,     .     ,  C  iv.  aa.  193. 

fru.^^  Unno  per  le  sue  buone  , .  .  contemplaaioni C  ìv.  aS.  40. 

■Zzr^^l*OrBneO,     lo  nascimento  .  .  .  che  fu  contemporaneo  alla  radice  C.  iv.  5,  53. 

^^^^'Cre.     nella  quale  contendono  in  me  diversi  pensamenti    ,     .     .  C.  ii.  9.  5. 

Q^'7**>do  «w/rt^lftì,  come  ...  si  ra^onerà     . C.  ii,  9.  136. 

^^^'^•^    che  la  Canzone  proposta  è  eonientita  da  tre  parti       .     .     .  C  ii.  a.  59. 

**tremo,  e  cbe  contenesse  lutto C  iì.  3.  aa. 

™^*ta  parte  si  ft>»i/*r«/ tutta  nel  verso C  ii.  11.  6. 

^^ '"*^«.  .  .  per  le  utili  digressioni  che  contiene C  tv.  34.  185. 

lY^r^-'^^aicntO.     cioè  contentamento  in  ciascuna  condizione  di  tempo.  C.  iìL  13,  113. 

I      '^t.     promettendo  a  lei,  cbe  di  ciò  ...  si  con1e*tterà   ,     ,     .     .  C  ii.  11.  88. 

^^    t»*ij  nobile  ...  si  e  contentarsi C  iii.  8.  38. 

*^^^»  guardando  costei,  la  gente  si  contenta  ....  .     .     .     ,  C.  iii.  8.  43. 

r*^  ahro  rondo  che  per  Io  contentare  in  Paradiso C.  iii.  8.  45. 

nel  tuo  aspetto  contentane  la  sua  vaghezza C.  iii.  xa.  108. 

non  solamente  .  .  .  sta  contenta C  ì.  3.  63. 

•    *  <ÌAc  .  .  .  sìa  la  nostra  vita  essere  contenta C  i.  8.  88. 

^^  T  mio  beneplacito  fu  fOM/ZM/o  a C  ii.  a.  ai. 

*^  •  ■ .  senza  quella  esser  non  può  contenta C  iii.  15.  a6. 


CONTENTO 


contento.     Vanno  piacenti  Contenfi  ^-  che  .  .  .  sìen  lodali G»«#,  rix.  47. 

E  ciascuna  di  lor  fosse  confenta Stm,  xxxii.  13, 

conto.     Ed  io  che  le  son  conto  .  .  .  Non  tacerò Cans,  xix.  80. 

Poiché  fatta  si  fu  palese  e  co»Ua  Cans.  xx.  37. 

contr" Cant.  xix.  8;  BaU,  vii.  13;  5.  P.  vi.  31; 

contra  (i).    C.  iv.  Catu.  ìii.  141  ;  Cohm.  ix.  8:  x.  4,  io:  xiii.  5;  xiv.  45  ;  xìx.  133:  V,  /V,  144 
84  {SoH.  vii.  6)  ;  5.  P.  vi.  19  ;  xxxvii.  39,  84  ;  ci.  30  ;  cxlii.  63  ;  P.  F.  134,  io^t 

contra  (9).     Scinper  insurgunt  contro  me  de  limo Gtru.  xxi.  18. 

contrario.     In  trarre  a  me  M  contrario  della  vita Som.  xxtì.  13. 


contento,     che  s*  acquista  e  felice  essere  e  contento C  iti.  15.  49. 

il  quale  ...  li  re  tenga  amttnti  nclli  termini C  iv.  4.  38. 

contenzione,     però  vederne  .  ,  ,  couteneione  tra  gli  artefici     .     .     .     .  C.  iv.  9.  131. 

Senza  coittnieìone  perirò  le  leggi C  iv.  11.  ad. 

continuamente,     la  quale  continuamtntt  meco  stava K  TV.  a.  51. 

anzi  contittuamtnfe  mi  rìprendea     ....  K  TV,  15,  3. 

end'  io  cotttinuatnente  soffersi  .  .  .  pena   . V.  N.  33.  4. 

vedere  continnamcntt  avvenire C  i.  io.  36. 

era  soccorso  dalla  parte  dinanzi  continnamentt     ....  .     .  C.  ii.  a.  33. 

Questo  cielo  si  gira  .  .  .  continuamente C  iit  5-  67, 

lo  metzo,  che  continuamente  si  trasmuta C  iit.  9.  114. 

li  vapori  della  terra  che  continuamente  salgono C  ìii.  9.  i»a. 

awegimchè  le  Intelligenze  .  .  .  mirino  coniiniuimentt C.  iiì.  13.  48. 

quello  che  per  ispcricnza  continuamente  vcdcmo C.  iv.  i,  3. 

le  costei lazionif  che  continua»nente  si  trasmutano C  iv.  ai.  65. 

COntintionza*     a  dare  ad  intendere  la  sua  continuanaa C  iiì.  3.  loi. 

continuare,     per  Io  lungo  continuan  del  pianto y.  N.  40.  31. 

rade  volte  quello  continua C  i.  5.  31. 

dice  .  .  .  continuandosi  a\V  ultime  sue  parole C.  iì.  11.  11. 

poi,  continuando  In  sua  luce,  caggtono C.  li.  16.  43. 

altrimenti  non  si  continuerebbe  la  umana  spezie C  ili.  7.  87. 

lo  spirito  .  .  .  die  si  continua  da  essa  alla  parte C.  iii.  9.  84. 

continuità,     lo  qual  corpo  mobile  ha  in  sé  ragione  di  continuità  C.  ii.  14.  135. 

continuo,     vedcmo  continua  spcricnza  della C  ii.  9.  lot. 

poiché  da  lui  continui  pensieri  nascevano C.  iii.  9.  74. 

per  gradi  quasi  coN/iHNi  dall' infìma  forma  all' C  Iii    7    71. 

ma  sìa  ,  .  .  continuo  per  gli  ordini  dclli  gradi C.  iii.  7.  77. 

il  quiUe  .  .  .  informava  continue  .  ,  .  considerazioni C.  iiì.  la.  ao. 

è  .  .  .  dell'  altre  Intelligenze  .  .  .  per  continuo  sguardare   .     .     .     .  C  ìii.  13.  73. 

contr' C.  iii  9.  13. 


5.  lay;  11.  9; 


contra.     K  N.  15.  ao;  40.  i  ;  C  ii.  io.  30  ;  iii.  5.  ia8,  130;  iv.  3. 
la.  81,  83  :  13.  70  ;  15.  135  ;  17.  53  ;  30.  14,  33,  34,  39. 

contrada,     il  piii  vile  villano  di  tutta  la  contrada C.  iv.  11.  79. 

che  altro  .  .  .  pericola  e  uccìde  ...  le  contrade C  iv.  la.  93. 

CODtnuldire.     se  alcuno  volesse  dire,  contraddieertdo C  iii.  7.  105. 

contraddizione,     non  è  contraddiaione  ciò C  i.  6.  71. 

E  non  ha  contraddioione C  ì.  9.  59. 

contrarietà.     là  dove  alcuno  dubitasse  di  questa  contrarietà     .     .     .     .  C.  iii.  10.  46. 

contrario.     U  quale  è  contraria  dì  tutte  le  noie K  TV.  13.  50. 

ciò  pare  contrario  di  quel  eh'  io  dico K  TV.  39.  43. 

appare  che  V  uno  detto  non  è  contrario  all'  altro n  TV.  39.  50. 

lo  stomaco  suo  è  pieno  di  umori  . . .  contrari C  i.  x.  99. 

con  loda  o  col  contrario ,     .     .     .  C.  i.  a.  69, 

volgendo  le  cagioni  sopraddette  nelle  contrarie C  i.  3.  73. 

si  volgano  ciascuna  in  suo  contrario C.  i.  4.  89. 


f 

J 


137  ^^^^  CONTURBARE 

CUOtluklu     più  .  .  .  Che  se  il  eot^rario  uaasaer  tai  nipschìnc    ....  Som.  xlv.  14. 

Ok  ...  Mi  scn  molesle  e  'I  con/rario  mi  fanno Som.  xlvtU.  14. 

OQOtnnx    Tro\'a  eontraru  tal^  cbc  lo  distrugge  [,  V  umil  pensiero]       .  C  ìt.  Ginj.  ì.  37  ; 
to.  a,  8. 

diuane,  e*  par  che  tu  parli  mntmm  [AI] C.  ìiì.  CaMm.  il.  73  ;  9.  ai. 

unbMtuV^     che  .  .  .  teme  Al  tuo  romaiidainento  rontraa/arr     ,     .     .  S.  P.  1,  73. 

Per  wmtma$ar  alla  focosa  Venere 5.  P.  ci.  33. 

ooolrlllk    T.  *1  cor  anfrito  e  bene  umiliato  Si  può  chiamare    .     .     .     .  S.  P.  ì.  65. 

COOtlidODe.     Oaàe  vedendo  la  amtri^niM  Del  popol  d'  Israel  S,  P.  cxxix.  aa. 

Mai  umhìtWM  quella  è,  che  stnuta  II  mal P.  F.  106. 

r  oniioci]  .  .  .  che  proccdon  da  coninnoni  P.  F.  138. 
coatm.          C  ii.  Cmhm.  i.  19  ;  Ball.  iv.  44  ;  x.  38  :  Soh.  xxxi.  i3  ;  xxxvi.  5  ;  5.  A  vi.  5. 

fiOBbUttrc     Che  tv*ÌMrhato  possa  ornai  star  fermo S.  P.  \i.  ta. 

V  ufana  mia  £  tanto  mniurbaia .  5.  P.  vi.  14. 

OOrillriu.    comandano  il  am/rantb  dì  quello  che  vogliono C  i.  6.  15. 

per  fiigfirc  lo  contrario .     ,  C.  L  1 1.  75, 

W  piwlHiirime  per  contrario  ...  si  tiene C  ì.  1 1.  139. 

<W  1  KM»  eoHtnàrio,  cioè  la  ingiustizia  ...  è  odiata C  i.  13.  78. 

Ik  dmte  looo  pensieri  contrari C  ii.  a.  a6. 

Mrs  1  pcaaiero  ...  e  quello  che  gli  era  conlrono C  ii.  a.  30. 

quello  eacre  contrario,  che  naturalmente   V  uno 

fugge  r  akro C  ii.  8.  70,  71. 

oggi  a*  osa  il  tcmànrio .    .  C  ii.  1 1.  63. 

^  lo  vulnvie  di  questo C,  ni.  3.  75. 

4A  •  dktrugge  lo  suo  contrario C.  iiì.  8.  153, 

per  b  soo  rontmrio  si  corrompe C  iiì.  8.  174. 

h  qvùt  a  lei  potrebbe  essere  stata  contmria .  C  iii.  9.  7. 

*'  ptf  che  Cu  aia  contraria  a  una  ina  sortila C.  iii.  9.  33. 

^  perchè  pare  oMtfrarw  a  quella C  iii.  9.  41. 

■Ittiaeirti  anderefabe  in  contrario  di  s^  mcdcaimo  .     .     .  C.  iii.  15.  Bo. 

h— twin  «ady^tbc C  iii.  15.  83. 

ifea^ dm  «tfai  ragione  pare  essere  fon/rana     ......  •  C  iv.  4.  90. 

ME  b  ano  lonàmiù  t  lurpcxiA  e C  ìv.  8.  13. 

I^hIt  coMlrartp  irrevcrenu  . .  .  diccrc  ...  si  può C  ìv,  8.  15. 

eie . . .  dìrebbono  il  contrmrio C  iv.  8.  81. 

I  ^  la  viltà  Meno  MM/rarù  a  Nobiltà C.  iv.  10.98. 

MaoeaaìAcoaacbe  V  ano  rontmrio  non  sia  (attore  dell'  ahro   .     .     .  C.  iv.  io.  101. 

^ . .  .  apportnoo  il  tontmrio C  tv.  ta.  39. 

fKlio  che  va  in  contmrio .....  C  iv.  13,  195, 

t  ptr  contrario  .  .  .  tanto  ptù  tardi  nobili  si  fardibero C  Ìv.  14.  73. 

Il^nalt  ^U^  dtvma  natura  e  alla  .  .  ^  contrario C  iv.  ai.  86. 

^■dfe  ee^  che  a  lui  sono  <P*i/mrv C.  iv.  aa.  51. 

fi . . .  eombinatorì  delle  nmtrari*  qualitadi C  iv.  33.  1 13. 

.  ,  che  tua  fomtmno  alle  parole Ci»,  34.  154, 

,  .  .  a  cMere  grazioso,  ovvero  Io  contrario C  tv.  95.  la. 

•eJ  contrario,  non  li  puote  a\Trr  la  .     .     ■     .  .     .     .  C  iv.  a6.  iq6. 

M*  óft  tanto  é  contrario  a  quello  che C  iv.  97.  140, 

io  MMln^gk)  figlk)  e  nipote  fa  lutto  il  contrario C  iv.  39.  64. 

Ik  booftà  ...  oscuri  e  celi  i]  roM/nind Civ.  99.  117. 

K.  iV.  u.  136.  «5.  47:  39.  43;  40,  13*  C  ì.  3.  18,  31,  S9<  te;  7.  88;  8.  loj; 
««.  54.  ^".93.  ««;  ii.  5.B9;  7-  70:  9-  96;   IO-  5.  •8:    >6.  69;  iii.  5.  106; 

a.  185;  9.  to;  14.  fe».  83;  iv.  5.  75.  »36,  '74;  8.  31  (A»»\  39,  40.  67,  85,  87, 

lat;    ta.  Òt,  aio:    13.    ia6.    1O6;  I4<  43>  46*  U5  :  I5-  N6.  s6a;   17.  iii>; 


CONTURBARE 


conturbare.     Vado  dolente,  tristo  e  conturbato      . S.  P.  zxxviì.  au 

Onde  ...  il  mio  core  è  molto  conturbato ,     ,     S.  P.  cztiì-  ao. 

convenire,     quale  ConvUn*  a  donna  aver     .     .     .     .     .    .     K.  M  19.  67  [Canz.  i.  ^8). 

Ben  com>errà  che  la  mia  donna  mora t^.  N,  3^.  161  {Cohm.  ìi.  34), 

Convfwnti  parlar  traendo  guai .     .     V.  N.  33.  46  {C*ms.  iit.  6). 

E  certo  e'  mi  convitti  lasciare  in  pria C.  iii.  Cam.  ii.  9  ;  a.  9  ;  4.  14. 

É  oltre  a  quel  che  si  convient  a  nui C.  iii.  Can^  ii.  44. 


CCMlvenevole.     non  è  convenevoli  a  me  trattare  di  ciò V,  N,  09.  93. 

£onx/t»evoÌe  fu  più  per  quello  cammino  procedere C.  iv.  17.  126. 

dice  bella  e  cnnvetietioU  induzione C.  tv.  18.  41. 

con  bcHo  e  convenevoit  esemplo C.  ìv.  19.  35. 

dunque  .  .  .  cottvmtvoU  comparazione  fu C  ìv.  19.  69. 

l'h^  non  tra  ronvfnevole  la  Divinità  stare C  iv.  23.  98. 

convenevoUssirno.     di  tutte  quelle  cose  .  .  .  commtevolissimo  trattare  è  C.  iii.  8,  14J. 
convenevolmente,     la  quale  convtrttvoimtntt  a  sA  tiene  ...  il  maggior 

numero C.  i.  i.  31. 

concetti  convfn^oItHenté .  .  .  si  esprìmono Ci.  io.  83. 

io  commtrvolmfM/é  deggio  loro  parlare C  ii.  7.  25. 

altrove  ragionerò  più  convenrvolrfUMte C.  iii.  io.  41. 

non  sempre  sta  eonvenexfotmtnte  nella  bocca  di C  iii.  xo.  55, 

per  cosa  in^Hsj&f^' si  tratta  ra»ivMrt/o/mrH/« C.  iii.  12.  46. 

conveniente,     per  altre  parti  non  convenintti  al  suo  fervore    .     .     .     .  C  ii.  15.  50. 

a  questa  età  essere  quattro  cose  coHvtnienti C  iv.  a^.  18B. 

convenientissimo.    queste  . . .  virtù  a  questa  et&  sono  conveinentissimé  C.  iv.  37.  15. 

convenire,     alla  guisa  che  alla  stia  .  .  .  etade  si  conittma V.  A*,  a.  iB. 

tanta  .  .  .  che  mi  cont^tua  fare  .  .  .  compiutamente K.  ^.  2.  44. 

La  donna  .  .  .  convenni  che  si  partisse K  TV.  7.  a. 

per  la  quale  mi  convenne  partire  della K  flf.  9.  3. 

e  che  ti  converrà  mostrare  ad  altrui K  ;Y.  9.  35. 

lanlo  più  Rravi  e  dolorosi  punti  gli  conviene  passare K  A',  13.  15. 

tonfimf  clic  io  chiami  la  mia  nemica K  TV.  13.  58. 

però  ,  .  .  conttniivi  che  le  facessero  compagnia  nel K.  AT.  14.  18. 

a  me  convenne  ripigliare  materia  nuova K  /V.  17.  7. 

che  certo  il  line  .  .  .  t^nviert*  che  sia  novìssimo V*.  N.  18.  a6. 

pensai  che  parlare  dì  lei  non  si  conveniva^  se  non  che K  M  19.  6. 

Dico  bene,  che  ...  si  converrebbe  usare l"'.  N.  19.  148 

tanta  .  .  .  che  mi  convenin  stare  come  coloro K  A'.  33.  (k 

Dì  necessità  conviene,  che  ...  sì  muoia K.  AT,  33.  17. 

che  nel  principio  non  gli  ronr/nùw  sospirare V.  N.  aó.  35. 

a  trattare,  come  si  converrete,  dì  ciò K  AT.  99.  ai. 

per  quello  che  ...  mi  converrebbe  essere  lodatore  dì  me     .     .     .     .  K.  AT.  09,  94. 

Tuttavia  .   .  .  cottviensi  qui   dire  alcuna  cosa,  acciocché  pare  al 

proposito  convenirsi V.  S.  09.  33,  35» 

uomini  a'  quali  si  eonvenia  di  fare  onore V.  N,  35.  8. 

mi  parve  che  si  convenisse  di  parlare  a  lei V.  N.  39.  aB, 

veggendo  siccome  . . .  temperata  e  virile  esacre  conviem   .     .    .     .  C.  i.  x.  xi8. 

altro  si  conviene  e  dire  e  operare  a  una  ctadc C  i.  t.  119. 

tanto  splendido  quanto  conviene  alla  sua  grida C  i.  x.  136. 

convieniomi  purgare  dall'  altra C  ì.  3.  7, 

Onde  .  .  .  coHvienmi  che  con  più  atto  stilo  dia       C.  ì.  4.  xoi. 

Dunque  .  .  .  conviene  questo  Comento  .  .  .  essere  soggetto       .     .     .  C.  i.  5.  36. 

che  si  conviene  conoscere  al  servo C.  i.  6.  09. 

La  vera  obbedienza  conviene  avere  tre  cose C  ì.  7.  6. 

come  .  .  .  converrebbe  .  .  .  comento  Volgare  e  non  Latino    ...  C.  i.  B.  3. 


1J9  ^^iiW^^  CONVENIRE 

Ili  €ot9VÌt»  contentar  di  dime  poco C.  iJi.  CaHM.  lì.  6a. 

Le  dolci  rime  d'  amor  .  .  .  Convint  eh'  io  lasci C.  iv.  Canx,  ìiì.  3. 

Che  tempo  a  Gentilezza  sì  fonvtgna C  iv.  Ca»i9.  ili.  67, 

Pferdlè  in  medesmo  dcttn  Convengono  ambedue    .     .     .     C  iv.  Catta.  ìii.  95  ;  18.  06. 

Oade  mmrmt  dall*  altr.i  wgna  1'  una C.  iv.  Cant.  iiì.  96. 

Da  %t  eornvùn  che  ciascun  ben  si  muova Cahm.  ix.  9. 

Che  par  che  «i  eomptgna  Di  darle CaH9,  ix.  71. 

Saodiè  f  ir  ne  r»mt>N#  air  altrui  posta Ca»u.  x.  51. 

Ajbot.  dacché  «miWn  pur  eh'  io  mi  doglia  ...  £ Can*.  xi.  i. 

cioè  a  dire  che  si  awrcvii^  con  lui C  i.  8.  36. 

pCffcM  ...  il  dono  .  .  .  conviimg  essere  uHìt C  1.  8.  45. 

Omàft . .  .  totnrmu  sempre  essere  in  mÌ2;liorc C  ì.  8.  74. 

che  U  dono  arni^nt*  essere  utile C  i.  8.  81. 

Oade  .  .  .  com*mf  a  lui  essere  utile C,  ì.  8,  90. 

Per  che  .  .  .  eotwJtfU  essere  utile  a  chi  riceve C.  t.  8.  98. 

tumwùmt .  .  .  essere  libero  lo  dono ...  e  conae|^ente  ctmvùn*  essere 

ttd  donol*  utilità  del  ricevitore C  !.  8.  i  io,  113. 

Omàt ...  si  roHwttr  essere  netto  d' ogni  atto . . .  cosi  comune  «sere 

lo  dono C  i.  8.  ia6^  X9^, 

le  m  .  .  .  condizioni,  che  tonwn^tio  concorrere  .  .     .  C  Ì.  9,  a. 

OmIb  .  .  .  convùnr  che  .  .  .  venga^no  a  mal  fìne C  i.  11.  38. 

rite  per  usanza  s' acquisti Ci.  11.48. 

apottUione  convime  essere  litttrale  e  aiUgorica C  ii.  t.  15. 

a  lao^  e  a  tempo  si  converrà C  ii,  t.  136. 

tùmwmmr ,  .  .  molta  battaglia ,     , C,  ìi.  a.  37. 

mtmwim  priau  coooacere  le  sue  partì C  ii.  a.  50. 

lA  évn  d"  Aatrolegia  gli  arnviéne  parlare C  ìi.  3.  34. 

Ia  sua  re%Tilu2Ìone  ^  minore  e  coHvùne  essere  in C.  ii.  4.  67. 

itmtùm  essere  altre  di  fuori  di C.  ti.  5,  78. 

c%t  (/*.  che)  alle  sustanze  separate  coMvtgna  la  speculativa  vita, 
ceae  per  la  speculativa  ronvegtia  loro  pure  1'  attiva  vita  (/*, 

come  che  pore  1*  attiva  convegna  loro) ,  C  ii.  5.  93,  93. 

Pir  che  eomwngimo  esacne  nove  maniere  di  Spiriti C  ii.  6.  91. 

m  htmt  intendere  . . .  fottwnia  ragionare C.  ìi  7.  4. 

ti  eomaitMg  ad  aprine  la  sentenza C  ii.  9.  3. 

ai  etmvÌ0U  dire  della  parte  dcU*  anima C  ii.  9.  6, 

immortale  cofmgmi  eseere  lo  revelante  .     .     .     .  C.  ìi.  9.  106. 

P  mtéktiB  e  enmero  in  rhc  paiono  fowenirt  ....  .  C.  ii.  14.  9. 

perù  aver  ragione  di  fine .  C  ii.  14.  aia. 

che  a  ben  giudicare  ...  si  comfùnt C  ii.  14.  338. 

seguire  ai' flwrrww  r  UDO .     .  C.  ii.  16.  55. 

. . .  tcnìiimt . . .  naa  proportìone  esaere C.  iìi.  i.  58. 

rome  si  oMwmdm* C.  iii.  z.  96. 

■  dividere  in  Ire  parti  si  rvNcioir C.  iii.  a.  4. 

ncionate  sono  .  .  .  wtnitnsi  procedere  a      .  .     .     .     .  C  iii.  4.  » 

Cb«  A  SM  i»mii*m  lasdAre  —  molto C.  iii.  4.  9. 

ai  ammtm  alla  seconda C  iii.  3.  3. 

osi  gir«zioD*  wiwimm  .  .  ,  essere  due  Poli  fermi C  iii.  5.  68. 

che  Maria  veggia C  iii.  5.  142. 

anche  che  il  Cerchio  —  veggia C.  iii  5.  173. 

nache  che  li  due  spazi .  . ,  veggiano C.  iiì.  5.  169. 

•  •  •  (m^ùm  cosi  ar\*enire C  iii  6.  33. 

le  tomttMgomo  ppocederc CiiÌ7<iiii> 

ijyipjypiato  iwwwi  emere  lo  corpo  .     .     .  C.  iìi,  8.  5. 


CONVENIRE  ^^^^^^p  I4I 

convenire.     E  partir  le  amviou  innamorata Gnu.  xiiì.  aB. 

Cofivim  che  tal  desio  servigio  conti Cìhm,  xìv.  58. 

Però,  se  a  voi  cottpeng  .  .  .  mai  fare  impresa Carta,  xvì.  to, 

Chò  quel,  da  cui  cont'ùn  che  *1  ben  s'  appari Catu.  xvi  35. 

A  te  roifftfH  eh*  io  drizzi  la  mia  face Cans,  xvìi.  9. 

tanto  .  .  .  luce,  Quanto  rontvn,  che  {S.  convcn  ;  eh'  i)  cosa  che      .  Oih«.  xvii.  39. 

perchè  questa  Cotmen  che  di  sé  vesta Gi»m.  xix.  67. 

Sollazzo  è,  che  convetu  Con  esso  Amore ,  Cana.  xix.  70. 

quando  g)'  incontra  Che  ...  gli  ronvien  mostrare Ctitis.  xix.  131. 

convenire,     la  molta  concordia  che  intra  tanti  organi  convittu  a      .     .  C  iii.  8.  8. 

però  si  ronvieite  all'  uomo  .  .  .  moderatamente  ridere C.  ìiì.  6.  100. 

d*  insegnare  a  lei  come  sé  scusare  le  convirut C  iii.  9.  16. 

L' intelletto  ...  mi  cotwUnt  in  tre  particole  dividere     .     .     .     ,     ,  C  iii.  9.  03. 

Per  che  .  .  .  convitut  che  M  mezzo  ...  sia  senza C  iii.  9.  90. 

Onde  molta  discrezione  in  ciò  avere  si  convùtte C  iii.  io.  80. 

coHvifttii  qui  .  .  .  mostrare  e  dire  che  è  questo C  iii.  11.  14. 

questo  roni'fVw  essere  o  per  utilità,  o C.  iii.  tz.  79. 

cosi  .  .  .  conviene  essere  1'  amore  alla  Sapienza  .  .  .  cotti-iene  essere 

lo  studio  e  la C.  iii.  1 1.  81,  83. 

ma  coHvÌ4nr  che  1'  uno  e  1'  altro  aia ,     .  C  iii.  1 1.  88. 

cosi  di  cosa  intelligibile  .  .  .  trattare  si  convitnt C  iii.  la.  48. 

non  è  .  .  .  ma  amvietu  per  qualche  accidente  essere C.  ìiì.  la.  65. 

e  di  necessità  farsi  roMVim/ C  iii.  13-35. 

cosi  coHvintt  che  sia  etemo  lo  suo  oggetto C.  iii.  14.  53. 

ora  in  questo  ...  si  coitvient  trattare C.  iii.  13.  6. 

E  qui  si  coavigne  sapere  che C  iiì.  15.  13. 

per  non  parere  ciual  parere  si  convitti* .  C.  iii.  15.  139. 

coMvifHsi  per  tostana  via  .  .  .  ordinare C  iv.  t.  66b 

Nel  principio  .  .  .  roHi/iVfm  quella  partire C  iv.  a.  3. 

Dico  .  .  .  che  a  me  convieni  lasciare C  iv.  a.  ao. 

Perchè  saper  si  n>HOT>M/ che C.  iv.  a.  loi. 

che  a  tanta  materia  non  ct>HM>Mff  essere  leno C  iv.  a.  tia. 

che  pare  non  convenire  alla  promissione ,     .     .     ,  C  iv.  2.  ia6. 

partire  si  «mri>«r  per  le  sue  parti  principali C  Iv.  3.  3. 

altre  divisioni  fare  si  cvnvmg^mo C  iv.  3.  (4. 

che  lungo  convenga  CKcre  lo  Trattato C  iv.  3.  sex. 

convient  a  satìsfacìmcnto  dì  quella  essere  la  città C  iv.  4.  17. 

Onde  ,  .  .  discordie  e  guerre  convietu  surgere C  iv.  4.  a6w 

a  .  .  .  contitene  .  .  .  tutta  la  Terra  .  .  .  esser  Monarchia C.  iv.  4.  39. 

che  .  .  .  una  di  quelle  conviene  essere  regolante C  iv.  4.  48. 

che  a  perfezione  dell*  .  .  .  religione  .  .     contnétte  essere      .     .     .     .  C.  iv.  4.  64. 

che  la  elezione  .  .  .  convenia  primieramente  procedere C  iv.  4.  93. 

perocché  ...  la  Terra  ronwm'va  essere  in C  iv.  5,  «5.         ' 

perocché  I'  albergo  .  .  .  convenia  essere  mondissimo C  iv.  3.  34. 

procedere  oltre  si  comnene  la  mia  digressione C.  iv.  6.  5. 

a  vedere  ...  si  conviene  sapere  che C  ìv.  6.  74. 

Dove  ...  far  mi  convient  una  quistione,  e  rispondere    .     .     .     .     .  C  iv.  7.  55. 

perchè  lunga  conviene  essere  la  ragione C  iv.  8.  150. 

reducerc  alla  mente  si  conviene  quello C.  iv.  9.  5. 

che  .  .  .  tutte  le  cose  che  fajino  una  cosa,  rowpfVvw  essere  prima  quella  C  iv.  10.  81. 

e  ogni  eosa  eh*  è  alterata,  conviene  essere  congiunta C.  Ìv.  10.  88. 

e  per  la  ragione  .  .  .  che  altera  .  . .  convegtta  essere  congiunto     .     .  C.  iv.  io,  1 13. 

alle  quali  si  roHfiirHf  al  presente  intendere Civ.  11.5. 

perchè  più  testimonianza  ...  si  conviene C  iv.  la.  80. 


CONVENIRE 


snvtalre.     Siccome  si  conviene Bali.  iv.  16. 

eh*  io  dica  Lo  tuo  fallir  . K  W.  8.  sa  {Son.  iv.  8), 

chiamar  la  mìa  nemica K  ^.  13.  48  (Som.  vi.  13^. 

^cch*  uomo  coMivm'tvi  esser  disfatto Son.  xxvi.  io. 

Oade  1  fonvifH  morir Soh.  xxxì.  7. 

Ck(  li  tomfittu  ornai  altro  cammino  Alta  mia  nave Son.  xxxiv.  3. 

Scpiiar  ai  cDMiMlm  se  r  altro  è  stanco Soh.  xxxvL  14. 

)^  ri  mmwmu  a  Donna  conoscente  .  .  .  Turbarsi,  e Som.  xIv.  3. 

sodisfare  il  gran  desio Son.  xlvi.  3. 

Noa  più  sapere  che  sapere  ai  convegno C.  iv.  13.  6a. 

cWdrili  due  inconvenienti,  1'  uno  seguire  ronvitne C.  iv.  15.  15. 

ptrdbé  tale  .  .  .  awtpiim/  essere  tutta  la  umana  generazione    .     .     .  C.  iv.  15.  a6. 

OTM9MW  la  umana  generazione  .     .  essere  discesa C  iv.  15.  43. 

Cihe  contro  a  quello  .  .  .  disputare  non  si  eonwnr      .     .     .     .     .     ,  C  iv.  15.  164. 

dxvMnia  procedere  al  trattato  della  Verità C.  iv.  x6.  16. 

cihc  ,  .  .  AMSMfwisi  quella  di&nire  e  conoscere .  C.  iv.  16.  107. 

due  cote  che  vedere  si  canvenia C  iv.  16.  119. 

dm  cose  mi  trovano  rontvwi'rr  in  una C  ìv.  18.  14. 

*^  ìf^ltiliAvUe  t  vinuté .,.  amvfngotto  in  questo C  iv.  18.  93. 

c^  però  (onviem  V  una  procedere  dall'  altra C  iv.  18.  31. 

•"■*  tirili  cotale  e  NuUltà  convengano  in  una  cosa C  iv.  18,  61. 

^^  P«tO  si  ttmvtgna  V  una  rìdurrc  ali*  altra C  iv.  18.  6a. 

p'^fanWnJ  ai  €Omvitm  alla  seguente  parte C  iv.  19.  5, 

P*"N-diè  ■  lofo  si  ctinvùn^  di  guardare C,  ir.  19.  86. 

^*^  «...  le  cotte  amitngoHo  essere  disposte  alti  loro  agenti     .     .     .  C.  ìv.  ao.  59. 

■•■  ■©condo  quelle  procedere  «i  ro#n»ifFr* C  ìv.  ai.  30. 

che  tal  sementa  coltivano  come  si  convtenf C.  iv.  at.  117. 

...  e  cosi  cont-tent  che  '1  suo  movimento  sta  sopra  .     .     .     .  C  iv,  33.  55. 

cascre  quasi  .  .  ,  assimigliantì C,  Ìv,  33.  59. 

entrata  convUne^vtn  ,  .  .  certe  cose C  iv.  34.  105 

W  nostra  anima  nmvùtu . .  .  operare C  iv.  35.  ia8. 

it  prima  cuniigné  cascrc  perfetto , . .  rDMinirMn  questa .  . .  pcr- 

(exiooc  avere C  iv.  a6.  36,  aS. 

che  e  quanto  si  cvMMÌrw  .     .     . .  C  iv.  a6.  39.  40. 

Appetito  conwiir  esaere  cavalcato  dalla  Ragione    .     .     .     .  C.  iv.  36.  43. 

Appetito  .  .  .  ubbidire  convient C  ìv.  aó.  49. 

i«  . .  .  esaere  ...  ne  convegna  temperati  e C  ìv.  a6.  78. 

5^"^^«liè  sd  essa  si  comvifnt  guardare C.  ìv.  36.  83. 

amare  ti  suoi  maggiori . .  .  CdikWiui  amare  li  suoi  minori  C.  iv.  36.  85,  88 

lenlc  ai  conviene  al  Giovane C  iv.  a6.  (05. 

U  .  . .  perfezione  . . .  convinte  venire  quella  che  ...  e  con- 
'aprire  V  uomo  quaal  com*  una  rosa . .   e . . .  questo  conviene 
{«questa  terza  età. . .  ContMiTHM'adunque  essere  Pméente  C.  iv.  97. 35, 37, 40, 43. 

*^  die  non  sì  tamvengano  .  .  .  decimare  e C  ìv.  37.  84. 

acicbe  a  queau  età  essere  Giusto C  Iv.  37.  88. 

anche  a  questa  età  essere  Largo  ;  perocché  allora  si  evn- 

'la  cosa,  quando C  iv.  37.  104,  103. 

a  qtHllo  che  fare  sì  conviene     . C  iv.  97.  140. 

■  aacbe  ■  questa  età  cascrc  AffakiU C  iv.  37.  143. 

■**•-.  queste  cose  tvnvmgeato  a  .  .  .  n'  ammaestra C  iv,  37.  155. 

■^  ^iifc  due  coae  totwt*tga.HO  a  ...  ne  figura C.  iv.  »6. 97. 

kv^tik  che  di  aspra  ai  dicono  iorwernin  allì  giovani C  iv.  a8.  109. 

k  ^tà  che  d(  aopra  ai  dicono  amvenin  alta  Senettnte    .     .     .     .     .  C  iv.  38.  1  [4 

^^étìiiaeip^,  ,  ,  rM^ioOMTCiì  fvnvtgna    .......  C  iv.  98.  161. 


CONVENIRE 


convenire,     tanta  .  .  .  Ch*  a  forza  gH  convene  or  tór  1*  altrui    ....  Son,  liv.  4. 

chp  con  vergogna  ConvUn  che  vadan  e  conTusione 5.  P.  \n.  48. 

converso  (i).     Così^  n>»itww  a  te,  ti  riconosco      ....,,..  S. /*.  xxii.  27. 

converso  (au     Ma  ciò  non  è  {F.  e)  ronvmo C  iv.  Catte,  iiì,  104. 

convertire.     E  1*  acqua  morta  si  converte  in  vetro  Per Caiu,  xv.  60. 

1'  aer  ...  in  elemento  freddo  Vi  ai  converte  sì.  che Sesi.  iì.  39. 

quel  pcn$ìer  ...  Mi  sì  converte  tutto  in  umor  freddo Srst.  ii.  34. 

Convertimi  à\  ben  fare  presto  presto S.  P.  vi.  l^. 

dell'  alme  .  .  .  Clic  convertonsi  a.  te  per  penitenza     ...  .     .  S.  P.  xxxi.  53. 

La  vìa  di  convertirsi  a  te  Dio  vero S.  P.ì.  54. 

Che  fai  all'  iiom  pur  ch*  egli  si  convnia S.  P.  cxIìL  41. 

copertoio.     Merzè  del  copertoio  eh'  ha  cortonesc Son.  Ui.  8. 

copia,     onde  n'  adduce  copia  Di  nebbia  tal,  che Cair#.  zv.  17. 

coprire.     Voi  non  dovreste  amare,  Ma  n^nV  quanto Cana,  x.  16. 

Perché  gli  lopre  di  fioretti  e  d'  erba Sest.  ì.  la. 

tanto,  Che  .       Hammi  coperto  col . .  .  manto       5.  P.  vi  45. 

Cf.  covrire. 
cor(i).    K  cuore. 


convenire,    siccome  . . .  convengono  vincere  i  bianchi  granì,  cosi . . . 

convengono  . . .  nobili  uomini  vincere C  iv.  «9.  tia, 

convento,     né  per  decreto  di  convento  nniversnlc  . C.  iv.  4.  88. 

conversare,     che  lo  latino  pur  conversa  con  alquanti  amici  .     ,     .  C.  i.  6.  93. 

conversazione,     non  è  senza  .  . .  conversaaiom  alcuna C  i.  4.  65. 

discoprele  per  sua  conversaeione C  i.  4.  76. 

senza  conversazione  ...  è  impossibile  conoscere  gli  uomini  ;  e  lo 

Latino  non  ha  conversaeione  con  tanti C  i.  6.  64,  66. 

ho  a\iita  con  esso  .  .  .  conversatone C.  i.  13.  óol 

conversa     non  è  questo  vero  e  converso C  iv.  19.  31. 

convertire,     poco  dimorava  che  la  sua  letixia  si  convertia  in     .     .     .     .  K  TV.  3.  53. 

convincere,     e  poi.  quelli  convinti,  la  verìiii  mostrò C  iv.  a.  141. 

la  virtii  della  Verità  che  ogni  Autorità  convince C.  iv.  3.  69» 

convitare,     coloro  che  a  questa  cena  sono  convitati C  i.  x.  r^ 

Convito  .  .  .  cosi  onorevole  per  li  suoi  convitati Ci.  io.  4. 

del  ladro  che  menasse  alla  sua  casa  li  convitati C  iv.  97.  139. 

convito.     La  vivanda  di  questo  Convito  sarà  .  .  .  ordinata  .  .     .     .  C  i.  I.  loo^ 

Nel  cominciamento  dì  ciascun  bene  ordinato  convito C  L  m.  a. 

a  cosi  nobile  Convito  per  le  sue  \'ivande Ci.  id.  s. 

malnati  !  .  .  .  che  ...  di  quello  corredate  co$iviti C  iv.  97.  xai. 

convivere,    la  buona  JiUsione,  che  procede  dal  convivere  secondo     .     .  C  iiì.  ir.  141. 

la  quale  fa  noi  ben  conviver»  cogli  altri C  iv.  17,  54, 

convivio,     intendo  fare  un  generale  Convivio C  i.  x.  80. 

non  potrebbe  esser  mangiata  a  questo  Convivio C.  i.  x.  84. 

nella  presente  opera,  la  quale  è  Conviino  nominata C  i.  z.  iia. 

se  il  Convivio  non  fosse  tanto  splendido C.  ì.  z.  135. 

intendo  questo  mio  Convivio  ,  .  .  rendere  utile C  iv.  93.  7, 

coprire,    pareami  che  donne  le  coprissero  la  testa  con y.  N,  03.  64. 

come  r  erba  .  ,  .  cuopre  la  spiga  del  formento C  iv.  7.  ao. 

nevato  è  si»  che  tutto  cuopre  la  neve C  iv.  7.  60. 

quel  primo  che  li  pesi  dell'  oro  coperto  . . .  cavò C  iv.  la.  37. 

che  '1  minimo  li  copre  prima  tutti C.  ìv.  la.  X73. 

quello  che  la  favola  copre C  iv.  14.  151. 

altro  .  . ,  che  .  .  ,  coprirne  il  ladro  e  la  sua  mensa C  ìv.  97.  xa6. 

Cf.  covrire. 
CQr(i).    1^,  cuore. 


1x3. 


M3 


CORPO 


cor  (s).     Mbcniffl  eius  cort  qui  pncstolatur ....     Cohx.  xxi.  8. 

Cooqueror.  cor  suave,  de  te  prìmo Caru.  xxi,  14. 

cmcK^     M>  pregia  il  senno  e  gli  gentil  cvm^ Cana*  xix.  38. 

amie.     S'  io  porto  amor  coraU  alla  mia  donna Stst.  ìv.  7. 

anfanente.     Deh,  perche  piangi  tu  si  eomlm*HU      .     .     .     .    K  M  93.  93  {Sùh.  xiii.  ^\ 
K.  coricare. 

che  non  esca  PinU  per  eorda  la  saetta  Tore    . Csiu.  xvii.  50. 

questo  è  quello  oud' io  prendo  cor^c^^ Caiu.  xiv.  iz. 

Amor  m' affligge  ond*  io  prendo  a7nd!c|^o    .     .     .     •' So»,  xlviii.  ri. 

core.    K  cuore. 

OtWfflrwTC     quando  il  Sol  ai  cotta Cohm.  xv.  s. 

Mi  vtdra  atrkart  io  poca  pietra  Per  non  levarmi Stst.  ìi.  37. 

oom    T.  qui  pensando  al  glorioso  coiv  De*  cittadin Soh,  xxxvii.  5. 

Unajui  al  trono  del  celeste  corv .     S.  P,  xxxu  6. 

ooroBL     Solean  portar  €vrv»a  di  desirì Bai/,  v.  7. 

Li  cerchia  dì  corona  di  martiri K  A^.  40.  58  I^So*i.  xxiii.  8). 

WODiie.     D'  un'  angiùia  che  *n  ciclo  è  a>n>M(r/a C.  iì.  Cans.  i.  39  ;  10.  io, 

U  mia  donna  verrà  CarDHo/a  da  Amore Bait.  vili.  17. 

ox\Kk    Che  dal  principio  eh'  al  eorfo  si  sposa .     .    C  iv.  Csiu.  iìi.  103. 


COI  1 .     Fidi  eor  tuum K  M  3.  46. 

(Brtft.    da  quaHtnque  parte  si  tira  la  cofìAi C  iii.  5.  103. 

(ttt.  K.  cuGr& 

di  porre  mano  al  corottatnntto  dell'  Imperio    .     .     .     .  C.  iv.  99.  aa. 

dia  corxmata  e  vestita  d'  umiltà  %*  andava K.  TV.  a6.  za. 

4  gloria  e  d*  onore  1'  hai  wrQnato C.  iv.  19.  67. 

pOk    li  coi  eorfc  io  vidi  giacere  senza  1'  anima       .  .  .     .     .  K,  ^.  8.  6. 

M%  che  lo  mio  eorpc  ...  si  movea  come K.  A'.  1 1.  aa. 

.  .  per  tulle  le  parti  del  mio  evrfto K.  W.  14.  aS. 

dalla  parte  della  nobiltà  del  suo  corf>o K  A^.  19.  193. 

\p(r  qscsiA  mi  parea  andare  per  vedere  lo  corpo .  K.  W.  93.  60. 

•ni  carpt  de*  moiii  1'  usano  di  fare f^.  iV.  33.  77. 

io  dica  di  lai  come  se  fosse  corpo  .  . .  appare K  W.  05.  io. 

[•  localnente  mobile  per  sé  ...  sta  solamente  corpo K  W.  95.  t6. 

che  iu  ponga  Amore  eaacre  corpo     .     .     .     , K  A'.  95.  17. 

>  dalla  parte  del  corpo    ....  C  i.  z.  18. 

paft«  dd  carpo  è,  quando C  t  r.  19. 

di  cof^ .     .  C  i.  5.  93. 

«rimani  del  nostro  corpo .     .  C  ii.  5.  131. 

p9i1*  dell*  anima  e  del  corpo  . C  ii.  7.  aa. 

Ito  r  anima  col  corpo  congiunti  sono C  ii.  9.  44. 

Ila  morte  del  corpo  sodo  curai C  ii.  9.  99. 

e  non  t  altro  che  rarità  del  suo  corpo C  ìì.  14.  73. 

DUattkft  è  minore  io  suo  corpo C.  ii.  14.  toa. 

mtarvle  è  suggetto  il  corpo  mobile,  lo  qua!  corpo  mobile 

teisaè C  ii.  14   X34  C^). 

rtesdo,  o  corpo  o  superficie C  uL  14.  aoB. 

TllIJut  cmporm  di  stelle  pongono  »    .     •  .     ,     .  C  ii.  15.  aa. 

di*  è  esimalo  da  corpo  circulare    •    •    .    .         C  iiL  a.  38. 

la  torpom  tnr^ltci  hanno  amore  naturato  in  b£ C  Ui.  3.  8. 

•Rp^of*  compoat$  . .  .  hanno  amore  al  loco,  dove  .    •    .     .     .     .  C  iii.  3.  14. 
Ia  oMurs  del  mt^tict  corpo  . .  .  ama  1'  andare  in  giti . . .  quando 

\mw»maao99ÌQ  no  corpo 

la  Bstan  Mcbada  óe\  corpo  tmato 

«dfflrfu  vixtuoao  cor^  nd  loco  ov' . 


C  iii.  3.  4t, 
C  iii.  3.  45. 
C  iìi.  3.  48. 


44. 


CORPO 


corpo,     r  umana  gentr  .  .  .  Dellì  suoi  rcM>/i' allora  vestirai S.  P.  ci.  108. 

Con  !'  anima  e  col  corpo  il  terzo  di  .  .  .  suscitò P.  F,  47. 

Il  nostro  Signor  Dio  ...  Il  corpo  suo  ...  ci  dimostra P.  P.  119. 

corpo.     cUi  panca  Io  suo  corpo  sopra  la  terra  disteso C.  iii.  3.  55. 

la  quale,  come  cotpo  diafano,  riceve C.  iii.  4.  la. 

perchè  sia  del  ro^o  da  sua  ne  tivitì  laido C.  iii.  4.  63. 

per  bcltade  che  abbia  da  sua  natività  nel  suo  corpo C.  iii.  4.  70. 

che  ridca  e  schcrnla  la  laidcsza  del  suo  corpo C  iii.  4.  76. 

commendo  ...  si  nell'  anima  come  nel  corpo C  iii.  5.  9. 

nella  terza  a  laude  speziale  del  cotpo .     .  C.  iii.  5.  1 1. 

io  non  intendo  qui  tutto  il  corpo  dell'  Universo C.  iii.  5.  aa. 

ponendo  quello  essere  più  nobile  corpo  che C  iii.  5.  39. 

intra  U  luoghi  dcllì  quattro  cor^&i  semplici C.  iii.  5.  41. 

il  .  .  .  Cerchio  .  .  .  nel  qual  è  il  cotpo  del  sole C.  iii.  5.  130. 

della  quale  non  paia  più  che  mezzo  il  corpo  suo C.  iii.  5.  14S. 

r  anima  è  atto  del  corpo C  iii.  6.  iia. 

infonde  e  rende  al  corpo  suo  della  bontà C  iii.  6.  117. 

quanto  è  dalla  parte  del  aif}^ C  iii.  6.  iool 

sa  secondo  V  anima,  come  secondo  il  corpo C.  iii.  7.  3. 

la  luce  .  . .  diversamente  dalle  corpora  essere  ricevuta C  iii.  7.  36. 

certi  corpi .  .  .  diventano  tanto  luminosi C.  iii.  7.  a8. 

siccome  la  immagine  delle  corpora  in  alcimo  corpo  lucido  si  rap- 
presenta   C  ìli.  7.  1 18  (f*f) 

come  sottilmente  annoniato  conviene  essere  lo  corpo C,  iii.  8.  5. 

in  quanto  nel  suo  corpo  .  .  .  bellezza  appare C.  iii.  8.  33. 

io  commendo  lei  dalla  parte  del  corpo C.  iii.  8,  34- 

dcUa  Donna  che  nello  edificio  del  corpo  abita   ........  C  iii.  8.  76. 

con  affrcddarc  lo  corpo  dell'  occhio  con  acqua  chiara C.  iii.  9.  154. 

lo  quale  .  .  .  tutti  i  corpi  celestiali  ed  .  .  .  allumina C.  iii.  la.  55. 

poi  dalla  parte  del  mrpo C.  Ìli.  14.  4. 

per  lo  mezzo  dal  principio  al  primo  corpo C.  iii.  14.  46. 

la  bellezza  del  corpo  risulta  dalle  membra C  iii.  15.  117. 

della  Sapienza,  eh'  t  corpo  di  filosofìa C  iii.  15.  laot 

quanto  dalla  parte  del  suo  corpo  (cioè  Sapienza) .  C  iii.  15.  905. 

ella  t  fondata  sopra  la  complessione  del  corpo C  iv.  9.  59. 

il  diametro  del  corpo  del  sole  è        C  iv.  8.  56. 

che  giovanezza  era  bellezza  e  fortezza  del  corpo C  iv.  9.  170. 

quando  per  malizia  ...  dì  corpo  impedito  non  è C.  ìv.  ij.  1x3. 

secondo  malieiaj  ovvero  difttto  di  corpo C  iv.  15.  169. 

sanitadc  di  mente,  non  di  corpo,  à.  addomandata C  iv.  15.  178^ 

che  per  malizia  ...  di  corpo  infermi  non  sono C  iv.  rs.  i8(K 

secondo  la  perfezione  ...  del  corpo C  ìv.  16.  53. 

lo  cui  corpo  è  .  . .  disposto  perfettamente C  iv.  ao.  89. 

disccode  .  .  .  come  vìrtute  ...  da  corpo  nobilissimo  celestiale     .     .  C  iv.  ao.  S05. 

che  r  uomo  è  composto  d'  anima  e  di  corpo C.  iv.  ai.  icx 

più  nobile  parte  ...  sia  T  animo  che  *1  corpo C.  iv.  aa.  76, 

manifesto  è  che  più  ama  I'  animo  che  'I  corpo C  iv.  aa.  80. 

intende  al  crescere  e  allo  abbcilire  del  corpo C.  iv.  04.  tj. 

sarebbe  ...  di  mortale  corpo  in  eternate  trasmutato C  ìv.  04.  67. 

la  . .  .  natura  .  .  .  dimostra  Bcthiua  e  SitiUezza  di  corpo    .     .     .     .  C.ìv.  95.  laa. 

allora  .  .  .  che  *\  corpo  è  bene  .  .  .  ordinato  e  disposto C  iv.  05.  131. 

che  la  nobile  natura  lo  suo  corpo  abòf Iliaca  e  faccia C  iv.  95.  140. 

per  onorare  lo  corpo  di  Mìseno  morto C  Ìt.  aó,  lift. 

per  Io  fuoco  che  dovea  ardere  il  corpo  morto C  iv.  a6.  s  17. 


2^  -i^^^^^^^^^^^^^^^  CORREZIONE 

COrpft    n  proprìo  cx>rpo  che  ...  fu  confìtto P.  F.  lai. 

corponle.    eh*  Amor  non  ba  siuunza  Né  è  cosa  eoiforal Son.  xjlxvììì.  io. 

ontggtre.    le  .  .  .  tue  .  .  .  leggi  Con  discrczioa  correggi Cattt.  xviii.  39, 

Ptr  Dio  vi  prego  che  voi  *1  ro^r.SyMr/r Som.  xxxiv.  13. 

E  nnn  voler  wnvgfrrwi  con  ira S.  P.  v\.  a. 

(Bmote.     Cr  intendimenti  Corretti —  voglion  esser  giudicati  Cana.  xix.  41. 
arTer&    Ni  ...  Fa  piegar  rivo,  che  da  lungi  corrt   .     ,     ,      C.  iv.  Caru,  iii.  55  ;   io.  115, 

Com  r  avaro,  ma  più  fugge  pace Catu.  x.  69. 

CcQc  simile  a  simil  correr  suole Catte,  xi.  36. 

E 1  sugne  .  .  .  Fuggendo  com  verso  Lo  cor Catta,  xii.  46. 

U  Dortc,  ov' io  per  sua  bellezza  corro Cam*,  xii,  56. 

C«J . . .  il  freddo  Le  corrr  al  core Sest.  ii.  39. 

hrqueUa  via  che  la  bellezza  com Sott,  xliv.  i. 

QIP&  cosi  la  nostra  Anima  si  parte  dal  corpo C  iv.  aS.  31. 

nrponle    ma  al  come  fosse  sostanza  corporatt K  A^.  95.  6. 

kicnagiiic  torpomU  .  .  .  non  à  vera C.  iìl.  7.  lao. 

S  pirla  Pominciaiido  dal  sole  n>r/ofti/r C.  ili.  la.  50. 

rilvtàieasa  le  ror]iV>m/i' bontadì C  iv.  19.43. 

dietntla  la  differenza  era  delle  corpomit  forme C  ìv.  ai.  35. 

^'— *tifm  è  un  colore  pieno  di  luce  corporah C  ìv.  aa.  188. 

^MttrocOfte  ...  la  quarta  Adomtiisa  corporale C  Ìv.  34.  itS. 

flptrire  con  organo  corporaìt .  C.  iv.  35.  130. 

Colai  che  non  ha  mestieri  delle  membra  eorpora/i C  iv,  a8.  241. 

'^^■hocntcì     dico  toccata,  non  corporalmente C.  il.  6.  158. 

fl^PUtU,    o  corporeo  o  incorporeo  che  sìa  ...  £  dico  corporeo      ,     ,     .  C.  il.  9.  107,  108. 

<u  bene  astratta  e  assoluta  da  ogni  ombra  corporea C.  ìv.  ai.  74. 

'*'U*'taPfc    malnati  * .  .  .  che  ...  di  quello  corredate  conviti   .     .     .     .  C  Ìv.  37.  lat. 

'^'wla    che  per  pane  si  conta  nel  mio  corredo C.  i.  a.  8. 

**WjJtre,    del  fallo,  che  corrrggrri'  intende C  i.  a.  80. 

!■  -  ■ .  opinione  nella  mente  non  .  .  .  corretta  cresce C.  iv.  7.  34. 

^■loaoae.  quando  intende  correggere  il  suo  figlio C  iv.  34.  140. 

'pictlifhc  .  .  .  sostiene  ...  le  sue  corrette  riprensioni C  iv.  34.  165. 

'*"*^   si  volgessero  ad  uno  fiume  .  .  .  corrente K,  W.  9.  ao. 

^^^Meu  C{U9SÌ  Jiume  da  ÌHHgt  comettte ,     .     .     ,  C  iv.  io.  lao. 

^' mk  làeno  fiuiH*  corrente  di  hmgi C  Iv.  13.  161, 

^"'"^   che  ...  le  persone  correatto  per  vederla K  A^.  a6.  4. 

^V^  mia  fama  era  già  cor^a C.  i.  4.  99. 

^*fc  virtuoso,  che  com  forte C.  i.  5.  78. 

■'^^e  nel  veltro  bene  correre C.  ì.  la.  67. 

*^«oUì  ilIa  morte  del  corpo  sono  eorn     « C  ii.  9.  99. 

^^^^  per  lo  quale  corrt  lo  spirito  visivo  .........  C  ii.  io.  39. 

'  *  'ino  . .  ,  rofrt  allo  spirito  sensibile C  iì.  14.  193. 

*n»eeauiie  la  loda  e  lo  vituperio C.  iii.  i.  43. 

'*'  9b1c  snimcnto  ...  1'  anima  corrf  tosto  o  tardi C  iii.  3.  3^, 

^■l*  Canzone,  che  corre  mo  per  mano C  iii.  4.  135. 

'^VnlccorrotiA,  a  cosUaida  morte  si  fOfrM C.  iv.  i.  89. 

'"'Wnire  ...  a  debito  [>orto  conca ■     .  C.  iv.  5.  69. 

VmIo  d  baaao  stato  degli  ,  .  .  corre  in  obblivione C  iv.  14.  51. 

UffOrriMo  al  palio,  ma  uno C  iv.  aa.  57. 

'BfMtta  terza  eia,  che  per  mano  corra C  iv.  37,  41. 

C*»eri  e  vtli  che  .  . .  correte  a  questo  porto C  iv.  a8.  55. 

PSBrta  K  correggere. 

quegli  che  .  .  .  sostiene  dal  correttore  le  sue  . . .  riprensioni  C  iv.  24.  164. 

la  via  della  debita  corresiott*     • ,    •    .  C.  ì.  s.  79. 


CORREZIONE  ^BW^HB^^^^^^^^^^^^^V  146^ 


I 


1 


corso.    Ch'  ogni  saetta  lì  spunta  suo  corso Ca$iM,  xi  74. 

Da  quella  luce  che  il  suo  corso  gira Som,  xxviii.  i 

corte.     La  aegna  d*  eccellente  sua  famiglia  Nella  beata  corte    ....  Cane.  z.  3t. 

E  questo,  sbandeggiata  di  tua  cDr/f ,    .  Ouu.  xt.  71. 

corteme.     Solo  con  donna  o  con  uomo  corttsg K  iV.  Z9.  66  {Cans.  L  67^  ^. 

[Mira  quant'  ella  è  .  .  .]  Saggia  e  corttst  nella Cu.  Ca$u,  i.  47  ;   11.  41 

Piena  d*  amore  e  di  cortesi  lode C  iv.  Cans.  ili.  i 

BcUa^  saggia,  cortese  -.  La  chìaman  tutti Cans.  x.  150. 

E  non  sarei  pietoso  nècoritst •».  Cana.  xii.  70. 

Cortese.     Bianca,  Giovanna,  CorUst  chiamando    .,..,..,  Can*.  x,  153, 

oortesemecte.    Tu  vai,  ballata,  s)  cortesemenitj  Che  »     ,     ,     .     V.  N.  xa.  84  (^BtUL  i.  5). 

cortesia.     Mercè  di  vostra  dolce  coritsta ,  Bali.  vìi.  18. 

Dal  secolo  hai  partita  cortesia K,  iV.  B.  57  {Son,  iv,  I3>.— 

L'  una  ha  in  sé  cortesia  e  valore      •••.. Son.  xxx.  3. 

correzione,     di  lui  stoltezza,  più  che  comtMiotu,  è  da  sperare  .     .     .     .  C  iv.  15.  1391 

può  essere  per  molta  cvtrtsione  .  .  .  che C  iv.  aa.  xaa. 

si  dee  volgere  alla  correaione  del  padre C.  Iv.  04.  251. 

contrario  alle  parole  della  correaione C  iv.  34.  154. 

corrompere,     la  condizione  della  parte  che  si  corrompea C  ìi.  9.  18. 

perche  la  loro  virtìi  corrompe  V  uno,  e  1'  altro  genera  f C  ii.  9.  a6. 

r  anima,  cioè  V  antico  pensiero  che  sì  corruppe C  U.  l  X.  3. 

perocché  '1  principio  loro  .  .  .  per ...  si  corrompe     ......  C.  iii.  8.  175. 

se  alcuna  se  ne  corrompe  ...  è  accidentale  effetto C  ìii.  ix  60. 

la  quale  corrotta^  a  cosi  laida  morte  st  correa    ......  .  C  iv.  i.  68. 

Curio,  dalli  Sanniti  tentato  di  corrompere C  iv.  5.  zìi. 

sapere  che  ogni  cosa  che  si  corrompe,  si  si  corrompe  precedente  alcuna 

alterazione C.  iv.  10.  86,  ft 

che  altera  o  corrompe  alcuna  cosa ...     .  C.  iv.  10.  iia. 

corrompimento.    per  pestilenza  di  corrompimelo  d'  aere      ,    .    .    .  C  iv.  07.  ita, 
corruscazione,    che  è  ridere^  se  non  una  corrusctuione  della  dilettazione 

dcir  anima C  iii.  8,  98. 

corruttibile,     il  Latino  è  ,  .  ,  non  corruttibUe,  e  il  Volgare  è  .  .  ,  cor^ 

rtittmìe C  i.  5.  48,  50L 

significa  le  cose  naturali  corruttibili C  ii.  13.  99. 

al  mondo  .  .  .  eh'  é  ricettacolo  di  corruttibili  zo^ C.  iv.  aa.  164. 

corruzione,     per  alcuna  corruzione  d'  infcrmitade C  Ìii.  9.  134. 

conciossiachè  la  obblivione  sia  corrueione  di  memoria C,  ìv.  14.  90. 

nelle  cose  che  sono  corruMton*  della  nostra  vita    .......  C  iv.  17.  30. 

corso,     certo  rorso  ha  la  nostra  et& C  iv.  37.  19, 

cortamente,     la  quale  morta  era  cortamente V.  N,  33.  la. 

corte,     nelle  ro^i  anticamente  le  virtudi  .  .  .  s'  usavano C,  ii.  tx.  6x. 

si  tolse  questo  vocabolo  dalle  corii\    e  fu  tanto  a  dire  cortesia, 
quanto  uso  di  corte.     Lo  qual  vocabolo  se  oggi  si  togliesse  dalle 

corti C  ÌL  XI.  64,  65,  €A» 

cortese.    Dice  rorf/sr C  ii.  xi.  54. 

più  licito  né  più  cortese  modo  .  .  .  non  è C  iii.  i.  38. 

così  nella  Giovcntutc  sì  fa  .  .  .  Cortes* C  iv.  a6.  11. 

Ancora  é  accessario  ,  . .  essere  cortese ...  1'  essere  di  cor/»  costumi     C.  iv.  atì.  103, 104. 
cortesemente,     reggimenti,  che   sono   dolce   e   cortesemente  parlare, 

dolce  e  cortesttnente  servire  e  operare C.  iv.  35.  14,  t^ 

cortesia,     per  la  sua  ineffabile  cortesia  ...  mi  salutò V.  N.  %.  li. 

ukrc  alli  termini  della  cortesia K  ^.  io,  7. 

chiamando  misericordia  olla  donna  della  cortesia K  A^  la.  io. 

a  Colui,  ch*  e  Sire  della  cortesia K  AT.  4^  13. 


S47  ^^^^^^^B^^F  COSA 

COCtBiiiu     Ditemel,  i*  a  voi  pùicer  in  rwtnt'a San.  xli.  a. 

Fa  al,  cb*  io  «cnU  quelU  (orttsia S.  P.  cjMi,  40L 

Ralla  mi,  e  sciolga  per  sua  foiitsia P.  F.  239. 

corto.     Per  lo  eorlo  viaggio  Conserva,  adoma,  accresce  ...  Cana.  x.  36. 

Cantone,  il  tuo  andar  vuol  esser  corto Cumc,  avi.  66. 

Mcrzè  del  copertoio  eh'  \i^<orl0Htaé Soh.  lii.  8. 

Cb^  ooB  è  rosa  da  parlarne  altrui K  A^.  19.  33  [Cohm,  i.  14). 

Divcnia  nobìl  nua,  o  ai  morda ,     .     K  iV,  19.  55  K^Cann.  i.  36). 

Cmm  nortalc  Come  etacr  può  al  adorna  e K  iV.  19.  6fl  (Orna.  i.  43). 

fe^A.     Nulla  cosa  in  donna  sta  più  bene  che  corttaia      ,     .     .     .     .  C  ii.  ti.  55. 

credono  che  torltsùt  non  aia  altro  che  larghezza C.  ìi.  1 1.  57. 

<llè  krgliexxa  t  una  speciale  e  non  generale  cortesìa.     Cortesìa  e 

oacstadc  è  tutt*  una C  ii.  11.  59  (to). 

!■  tMBto  a  dire  <vrAaw,  quanto  uao  di  corte C  iì.  1 1.  64. 

che  aveste  Enea,  questo  . .  .  poeta     .     .     .  C  iv.  aò.  109. 

è  ■■■■ftili)  che  —  L*aitày  Cortesia  .  .  .  aieno  necessarie      ,     .     .  C.  iv.  06.  143. 

e  posimi  a  pensare  di  questa  coHtsisaitnm K  A^  3.  34. 

é  da  biasimare  ...  la  eorU*sa  del  nostro  parhrw     .     .     .     .  C  iiì-  4*  3^* 

queste  cudi  possono  esaere  ...  più  corte C  iv.  04.  71. 

il . .  .  conaiglio  della  ragione  in  quelle  tose      ...  K  AT.  a.  56. 

lo  molle  eose  .  .  .  verrò  a K  AT.  a.  63. 

letizia  .  .  .  che  mirabil  cosa  era    .    .    . K.  AT,  3.  sa. 

■tilt  Me  parole  dicea  molte  cose K  AT.  3.  33. 

■■  parva  cbc  quead  tenesse  una  cosa K  AT.  3.  44. 

cke  k  6c«a  mangiare  quella  co§a  che  .  . .  ardeva K  A^-  3.  5<3- 

aalwa  dM  akn&a  aom  ne  scrìverò K  M  5.  34* 

E  #  €Ì6  toccai  alcuna  cosa K.  AT.  8.  16. 

I,  per  la  quale  mi  convenne K.  A^.  9.  a. 

mam  ne  dìcesi,  dilla  in  modo  che ,  K.  A^.  9.  3fl. 

«*  aveMe  domandato  di  fflM  alcuna K.  AT.  11.  7. 

^  aneen  cerne  eoee  grave  Inanimata K  M  1 1.  as* 

me  b  intendimento  ...  da  tutte  le  vili  cose K  A^,  13.  1 1. 

cW ...  sia  nelle  piti  «air  altro  che  dolce f^.  AT.  13.  t8. 

caBGkoaùacoaacb^  i  nomi  seguitino  le  nominate  coar , K  AT.  i3'  3<^ 

•e  BOtt  per  aprire  la  aenlcniia  della  nuo  dìviaa y.  N.  14.  95' 

dicessi  quattro  cose  ancora K  AT.  so.  3. 

che  quattro  cose  sono  in  esso  narrate  ...  ....  K  A^.  16.  39. 

la  #il<|iifl  più  aitificiosamcnte  che  le  altre  cose K  AT.  19.  93. 

«te  fa«M  amoroea  Aiaa  a  udire K.  A^.  33.  ia6. 

coan  ...  io  ridi  ed  udii  certe  cose K.  A^.  34.  7>' 

per  sé K  M  95.  4* 

I  cnai^  secondo  vcrìU,  «  falsa K  S.  sy  ^. 

per  tre  coar  che  io  dico  di  lui y,^.  as.it' 

li  ^■■jMvfiaioDoeBBcr  proprie  dcir  uomo K  M  sj.  18. 

A  eolal  flOM  dichiarare e  da  intendere  ...  K.  )V.  9$.  aa. 

die  .  . .  poeti  queste  cose  trattavano K  A^.  95.  30. 

cfee ...  noè  ooa  troviasno  tote  dette  anzi K  A^.  35.  38. 

«ke . . .  haaoo  parlai»  aQe  cose  loanimate y.  N.  -j^.  6a. 

«  ■•■  aniaiiinte  eoa*  vere,  ma  case  non  vere K,  AT.  35.  64  [òi$), 

«he  Asilo  hannoi,  di  coae  le  quab  non  sono^  che y.  N.  a$.  65. 

^r  .  .  .  parta  b  «wa,  che  non  è  animata,  alla  cosa  animata    .     .     .  K  A^.  95.  Si,  8a. 

Twr  Lmtmam  paria  la  cosa  animata  alla  cosa  inanimau K  A^.  35.  85,  86. 

sotto  veste  di  figura  o  di K.  A^.  05.  107. 

e  pft  Mirabili  «earda  lei  procedeano K.  A^.  36.  37. 

La 


COSA 


I.    Che  Dio  ne  intende  dì  far  cosa  nuova K.  A^.  19.  65  {Catu.  L  4( 

Poi  vidi  cost  dubitosc  molte K.  iV.  33.  170  {Caru.  iì. 

Tu  d£i  ornai  esser  cosa  gentile V.  N,  93.  aoi  (Conj.  ii.  74] 

£  si  è  roM  umil,  che  noi  si  crede V.  N.  a8.  37  (/*.  C  14'. 

Non  era  degna  di  si  gentil  cosa  K,  A^.  33.  68  (Ga/i^.  ili.  flQj 


EL     dico  di  quelle  ro«  eh*  ella  .  . .  operava K  /V.  37.  3U   | 

la  qua!  cosa  è  al  postutto  sconvenevole  e K  A^.  09.  ad.     1 

conviensi  qui  dire  alcuna  tosa K  iV.  99.  34. 

che  io  gli  dovessi  dire  alcuna  cosa  per  una  donna V.  N,  33.  9. 

che  li  miei  occliì  pareano  due  cost^  che K.  AT.  40.  99. 

anzi  ì  loro  pensieri  sono  d*  altre  rosf  che     .........  K  A^.  41.  16. 

proposi  di  mandar  loro  e  di  fare  una  «tua  nuova K  A^.  49.  5. 

una  .  .  .  visione,  nella  qtwle  vidi  «»r,  che K  A^.  43.  3. 

di  Colui,  per  cui  tutte  le  ras/  vivono K  AT.  43.  9. 

che  ciascuna  cosa  ...  è  inclinabile  alla  sua  perfezione C  i.  1.  5. 

che  .  .  .  ogni  coaa  tiene  a  vile C.  i.  i.  ad. 

per  li  miseri  alcuna  co&a  ho  riservata C  i.  i.  76.         ! 

qualunque  cosa  è  per  sé  da  biasimare .     .  C  i.  9.  96. 

per  rispetto  alla  cosa  di  che  parla C  1.  a.  70.        | 

Degna  di  .  .  .  riprensione  *  quella  nwa,  eh'  *  ordinata  ...  e.     .     .  C  ì.  3.  a. 

che  non  è  la  rosa  immaginata C.  ì.  3.  6f. 

questi  cotali  non  conoscono  le  «wr C  ì.  4.  90. 

ogni  oua  fanno  come  pargoli C  i.  4.  40. 

non  lascia  .  .  .  argomentare  per  la  cosa  invidiata C  ì.  4.  46. 

Le  quali  cost  la  fama  non  porta  seco C.  i.  4.  75. 

se  le  rojr  della  sua  ragione  sì  volgano C  Ì.  4.  88. 

onde  le  mie  cùse  .  .  .  sono  alleviate C.  L  4.  too. 

Quella  casa  che  più  adorna  e  ...  sì  è .     .     .     •  C  i.  5.  17. 

Ciascuna  cosa  è  virtuosa  in  sua  natura C.  t.  5.  71. 

alla  qual  cosa  è  ordinato  . C.  i.  5.  79. 

che  ben  taglia  le  dure  com C  i.  5.  Bo. 

Io  Latino  molte  cos*  manifesta C  i.  5.  85. 

QucUa  cosa  dice  V  uomo  essere  bella C  i.  5.  99. 

massimamente  a  due  cose  .  .  .  conoscere C  L  6.  la. 

L*  altra  cosa  è C.  ì.  6.  98. 

la  conoscenta  di  queste  cost C  t  6.  37. 

Quegli  che  Conosce  alcuna  oua  in  genere C  L  6.  41. 

La  vera  obbedienza  conviene  avere  tre  cose C  i.  7.  6. 

Le  quali  tre  cose  era  impossibile  avere C  ì.  7.  io. 

Ciascuna  cosa  che  .  .  .  procede,  *  laboriosa C  i.  7.  15. 

nulla  cosa  .  .  .  armonìuata  sì  può.  .  ,  trasmutare C  i.  7.  90. 

Puotesi ...  in  tre  cose  notare .  C  t.  8.  9. 

ÌE  seconda,  è  Jan  u/iJi  cose C  i.  8.  la. 

dare  cose  non  hMì  »ì  prenditore  pure  è  bene C  i.  8.  a6. 

r  utilità  dell'  uso  della  cosa  donata C  i,  8,  59. 

muovere  le  oosr  sempre  al  migliore     ....     * C  ì.  8.  63. 

6  biasimevole  muovere  la  cosa  d*  un  luogo C  t  8.  67. 

porre  la  cosa  in  parte  ove  sia  meno  utile C  i.  B.  71. 

il  mutare  delle  cose C  L  8.  74. 

La  terza  cosa  ...  si  è  dar  no»  domandato C.  t.  8.  1 16^ 

nulla  cosa  più  cara  si  compera C  i.  8.  laa^ 

nulla  maa  è  utile,  se  non  in  quanto  è  usata C.  j.  9.  41. 

che  '1  Volgare  darìi  cosa  utile C  L  9.  64. 

delle  nuove  cost  il  fine  non  t  certo C,  l  io.  10. 


'49  ^■HHi^^r  COSA 

COML     Amor  .  .  .  Move  eoat  di  lei  meco  sovente C.  iit,  Ctnu.  u.  3. 

N«a  vede  il  sol  .  .  .  Cosa  Unto  gentil C.  iìi.  Cohm.  il.  ao. 

Cbi  »ne  bellcize  9on  nur  vedute C.  iil.  CriHJ.  ii.  33. 

Cùtt  appuiscoo  nello  suo  aspetto  .     .     .     .     C  ìii.  Catu.  ii.  55  ;  5.  15  ;  8.  33  ;  15.  6 
E  dker  voglio  ornai  .  .  .  Che  cosa  è  GeniilezM C  iv.  Can».  iìL  79. 

CBHk     te  mar,  osate  e  servate,  sono  . . .  commisurate C.  ì.  xa  la. 

Detto  atatuire  le  nuove  cosr •  C  i.  io.  17. 

■■nrr  .  .  .  muove  V  amatore  a  tre  eoae C  i.  10.  33. 

qpHle  tre  tos*  mi  fecero  prendere  lui .  C  i.  io.  37. 

Awc^nachi  ...  le  coté  si  possano  magnificare C  i.  io.  44. 

U  sua  rìrtù  nelle  cost  rimate  .  . .  non  si  può  bene  manifestare    .     .  C.  i.  io.  86. 

la  diflcreoza  delle  €os*       .     .     .     , .  C.  ì.  li.  17^  90. 

a  disccmcrc  1'  altre  com  non  curano C  i.  11.  51. 

per  ritrarre  roar  poste  in  altrui  lingua C  1.  zz.  103. 

hanno  rispetto  ad  alcuna  (»sa C  ì.  it.  133. 

cott  qiseUa  ntsura  .  .  .  misura  le  sue  atm C  U  11.  Z3B. 

Ik  wb  «nar  lenpre  paiono  migliori C.  i.  zi.  140. 

Ift  pmaUaatziio  ...  le  sue  mu  crede  valere  poco C  i.  11.  143. 

lo  qpale  ae  è  -rìle  in  alcuna  casa C  L  zi.  X49. 

Tallito  è  b  cosa  più  prvinmOy  quanto,  di  tutte  le  com  del  suo  genere, 

altrui  è  più  unita C  Ì.  la.  30,  31. 

•gsi  bontà  propria  in  alcuna  cosa C  i.  la.  6a. 

ta  booCà  della  com  più  propria  ..........  .     .  C  i.  la.  90. 

iBclHcvfia  cvtm  di  sermone .,.,.....  C  i.  la.  93. 

■■la  propria  loquela  sono  quelle  due  cast C  i.  13.  a. 

■aUa  mm  é  tanto  preziosa C  L  13.  la. 

•■Ha  r  altre  com  si  \-ogUono C  i.  13.  14. 

Noa  é  aacoodo  una  axm  essere  piii  cagioni C  i.  13.  35. 

studia  naturalmente C  L  13.  47. 

«MT  Dot  fiovcmo  avere C.  ii.  1.  50. 

par  la  ma'  significate  signi6ca  delle  superne  cosr  dell' 

gloria C.  il  I.  56  {bis), 

che  ha  dentro  e  di  fuori C  ii.  1.  79. 

to fiaacaaa  «Daa  naturale  e  artificiale C  ii.  i.  80,  94. 

■  r'iQ'^^^  queste  coA#  . .  .  assai  poco  sapere  si  possano  .    .     .    .  C  li.  3.  8. 

B  Balle  e  U  certo  delle  <ost  delle  quali  si  giudica      , C.  tL  3.  la. 

<M  s«ll|e  aa  pomo,  od  altra  cosa  tonda C.  ii.  4.  58. 

•ODO  le  spezie  dcUc  cott      .........  C.  ii.  5.  a5. 

rro  generatrici  dell*  altre  coar C  ii.  5.  31. 

la  essa  é  più  divina,  é  piti .     .     .  C.  ii.  5.  Bi. 

la  tenta  dì  quelle  fou  che C  iì.  6.  19. 

La  prtea  ceaa  ...  fu  una  delle  creature  predette C.  ii.  6.  ai. 

§èm/k  M  qodlc  roar  che  dilettano C  ii.  6.  36. 

fniBOMcrt  di  dire  nuove  e  grandiose  coat  .........  C  iì.  7.  61. 

h  aia  iatenziooOf  la  quale  é  di  dire  nuove  com  ...  e  gran  cou  C.  il.  7.  65,  60. 

tfhooidr  . . .  ia  qoertc  cmt  di  qiiaggiii .    .    .  C  ii.  7.  99. 

tm  hmm  che  vfaaa . . .  insìno  alla  cosa  illuminata <  C  ii.  7.  95. 

■aff*  afere  aottre  mr  ha  grandissima  podestà 0.11.7.103. 

ltaM»daooocite*v  denominate C.  ii.  a  17. 

éitmriptnhia$4dmbbenini C  ii.  8.  9»- 

«•s  Aa  di  loit>  e  contea  loro  tre  aw C  ii,  io.  31. 

mt9W%Mm%tpHi,j^  ^,  occl»*o  *  ""'  '^  possano  venire  .    .     .    .  C  li.  10.  34. 

La  seroaA  *^  ^    77        té,         C.  ii.  to.  sa. 

'^"^^Vl^'^edi"      • Ci.  ...SS. 


COSA  ^^iHi^^P  150 

A  rìmjrmr  ciascuna  cosa  bella Coka  ix.  aa. 

Non  che  ...  sia  sottile  A  cosi  alta  cosa Carta,  ix.  36. 

perdono  La  morte  mia  a  que^lU  beli»  cosa Carw.  xìiì.  91, 

Cbè  *1  fo  perchè  sua  cosa  in  pregio  monti Cana.  xir.  6a. 

Ch'  io  fossi  .  . .  Cosa  di  quella  che  non  s*  innamora Con*,  xìr.  67. 

ogni  subito  mutamento  di  coat C  il.  xi.  29. 

Due  rosr  sono  queste  che  sono  .     . ...  C  ii.  11.  31. 

Ora  dice  tre  ro5r C.  U.  it.  50. 

Nulla  cosa  in  donna  sta  più  bene  che  cortesia C.  ÌL  11.  54. 

quando  alcuna  cttsa  ,  .  .  era  mesticro  a  dire ,     .     .  C  ìi.  la.  17. 

Le  quali  così  in  essa  sì  possono  belle  vedere C.  ii.  xa.  68. 

per  lo  quale  ingegno  molte  cose  ...  già  vedca C.  ii.  13.  37. 

giudicava  .  . .  che  la  filosofia  .  .  .  fosse  somma  roso C  ìi.  13.  40. 

mostrando  .  . .  sotto  figura  d'  altre  cvs$ C  il.  13.  58. 

ciascuno  cielo  illumina  le  cost  visibìli C  iì.  14.  33. 

lo  inducere  perfezione  nelle  disposte  cose C  ii.  X4.  ad. 

se  la  Luna  si  guarda  bene,  due  cos4  si  veggono C  ii  14.  70. 

considerare  li  prìncipii  delle  cose  natoraU C  ii.  14.  139. 

Pittagora  .  .  .  poneva  i  prìncipii  delle  cose  naturali C  ii.  14.  146. 

considerando  tutte  le  cose  essere  numero C.ii.  14.  147. 

esso  Marte  disecca  e  arde  le  cost C.  ii.  14.  x6a. 

queste  cose  sono  nella  scienza  della  Geometrìa C  ìi.  14.  904. 

elio  ci  mostra  di  so  due  visìbili  cose C  ii.  15.  7. 

per  lo  effetto  loro  intendiamo  quelle  cose C  ìi.  15.  81. 

significa  le  cose  sensibili ...  e  -,  .  significa  le  cose  che  sono  senza 

materia C  il.  15.  88;,  91. 

significa  le  rose  naturali  corruttibili C  ii.  15.  99. 

significa  le  cose  incorruttibili C.  ìi  15.  X05. 

applicazione  dell*  animo  innamorato  della  cosa  a  quella  cosa  .     ,     .  C  ii  16.  83  (Aù). 

unhnento  spirituale  deli'  anima  e  della  cosa  amata C.  ìil.  a.  ao. 

per  lo  concorrimcnto  della  cosa  che  riceve C  iti.  a.  34. 

perocché  .  .  .  prima  cosa  è  I'  essere C  Ui.  a.  53. 

che  . .  .  fatta  era  colla  mia  anima  una  cosa C  iìL  a.  77. 

non  si  trova  alcuna  cosa  che  senta,  che  non  viva C  iii.  a.  104. 

nelle  cose  animate  mortali  .  .  .  non  si  trova C  ììì.  a.  107. 

Tutte  le  cose  produci  dal  superno  esemplo C  Ììì.  a.  Z46. 

che  ciascuna  cosa  ...  ha  '1  suo  speziale  amore -     .  C  Iii.  3.  6. 

quasi  triste,  siccome  cose  disgiunte  dal  loco  amico C  iiì.  3.  39. 

hanno  .  .  .  amore  alle  perfette  e  oneste  cose C  iii.  3.  35. 

ba  in  sft  della  natura  dì  ognuna  di  queste  cose C  iii.  3.  39. 

Mocv  sovente  cose  che  fanno  disviare  C  inUiletto  . . .  molte  fiate  voleano 

co»  conchìudcre  di  lei Ciii.  3.icg,  106. 

che  prima  vede  le  cose  prossime  chiaramente C  iii.  3.  ixo. 

solo  in  quelle  cose  che  sono  in  sua  podestà  di  fare  .  .  .  avvegnaché 

le  cose  siano  parte  dell'  uomo C  iii.  4.  56»  60. 

il  nostro  intelletto  .  .  .  non  puote  a  certe  rosr  salire C  iii.  4.  90. 

non  levando  gli  occhi  suso  a  queste  cosr C  iii.  5.  ao8. 

per  comparazione  all'  altre  cose ...  C  iii  6.  7. 

che  1  sole  .  .  .  non  vetie  alcuna  cosa  ras)  gmttie C  iii  6.  9. 

gentilissima  di  tutte  le  cose  che  il  sole  allumina C  ìil.  6.  ii. 

nello  Equinozio  sempre  .  .  .  sono  una  cosa C  iìi  6.  30. 

non  avendo  rispetto  ad  altra  cosa  ....  C.  iii.  6.  35. 

perocché  Iddìo  é  .  .  .  Cagione  di  tutte  le  cosr,  conoscendo  Lui,  tutte 

le  cose  conoscono C  iU.  6.  46,  47. 


^^^^^^^^^^^M  COSA 

COL  Cam  non  è  che  costi  tanto  cara Cant.  xvi.  38. 

ficflecoir,  che  .  .  .  sono,  Dimando  e  voglio Gnu.  xvi.  44. 

liBt«  .  .  .  Quanto  convcn,  che  (5.  con%*cn  ;  eh'  è)  cosa  che  n* 

■ddnce ......  .     .  Cane.  xviì.  39, 

Vcsendo  rider  €080^  Che  1*  intelletto  .  .  .  non  la  vede G>fW.  xix.  43. 

OUL  Eibbricuio  col  Cielo  queste  nur  di  quaggiù C  iii.  6.  68. 

dascuii  toM  ...  desidera  la  sua  perfezione C  iii.  6.  71. 

per  ^dla  ogni  cosa  è  desiderata   , C.  ìii.  6.  74. 

ìictBte!  si  reggiano.  ..  maravigUoae  eosr C  iii.  6.  lao. 

qmta  Donna  è  da  Dio  .  .  .  fatta  nobile  cosa    ........  C  iiì.  6.  130. 

Il  jfiu  bontà  in  tutte  le  a>9«- discende C  iii.  7.  la. 

AfcnuDcnie  si  riceve  . .  .  dalle  cost  riceventi C.  ìiL  7.  16. 

Liprìna  Bontà  manda  le  aue  bontadì  sopra  le  cast ...  .     .  C.  ili.  7.  19. 

oucimt  fOM  riceve  da  qaesto  discorrimento C  iii.  7.  so. 

mxionolei.  .  .colorata  ncU'  altre  cose C  iii.  7.  38. 

futelica  natura,  che  è  cosa  intellettuale C.  iii.  7.  75. 

ililli<iuA]e  queste  ro5r  convengono  procedere  ........  Ciii.  7.  iia. 

Mmlcndono  per  quelle  alcuna  cosa  significare C.  iii.  7.  ir5. 

Il  qoil  pia  che  tutte  altre  roj«  è  utile C.  iii.  7.  158. 

«fRMa  Donna  sia  una  cosa  visibilmente  miracolosa C  iii.  7.  iia. 

USipìcnn  di  Dio,  precedente  tutte  le  cost C.  iii.  8.  15. 

Pifc  ihc  ciur  di  te  non    domanderai,  e  più  forti  cose  dì    te  non 

cercherai  ;  ma  quelle  cose,  che  Dio  ti  comandò,  pensa    .     .     C  iii.  8.  17,  18,  19. 

>k>u  resa  dì  tanto  nodo  disnodare C.  iii.  8.  37. 

(t^cbe  nel  suo  aspetto  appariscono  tVA/ C  iii.  8.  35. 

^co  che  Amore  le  reca  queste  cvse  quivi C  ìii.  8.  113. 

l' Amore  unj\*ersale,  che  le  cosr  dispone  ad  amare C.  iii.  8.  1 18. 

<P*>tenH  .  .  .  soverchiano  C  ìnuUctto  ncstro C.  iii.  8.  ia6. 

dlbaeqDelle  cose .  ,  .  convenc\*olis5Ìmo  trattare  è C  iii.  8.  140. 

'■poéestà  in  rinnovare  .  .  .  eh'  è  miracolosa  cosa C  iii.  8.  195. 

> ideila  mala  cosa  buona  cosa C.  iii.  8.  207  ibis), 

lite  cosé  inanimate  si  parla ,     .     .  C  iii.  9.  18. 

i  altra  rosa  visìbile  ;  ma  non  propriamente C.  iii.  9.  55. 

*<)nili(Mr  con  più  sensi  comprendiamo     .........  C  ili.  9.  69. 

Owstecoar  visibili .  .  .  vengono  dentro  all'  occhio  —  non  dico  le 

(OS*,  ma  XcfofwHt  loro         C.  iii.  9.  66,  69. 

cotale  qual'  è  la  cosa  visìbile  in  si C.  iii.  9-  89. 

coloro  che  vogliono  (are  parere  le  cose C.  iii.  9.  96. 

avviene  . .  .  che  ...  le  cost  paiono  quasi  tutte  rubiconde  .     .     .     .  C.  iiì.  9.  135. 

•iccb^  le  COS4  non  paiono  unite C.  iii.  9.  139- 

q«anto  la  cosa  desiderata  più  s'  appropinqua C.  iiì.  io.  17. 

•  conoscere  la  eoaa  sia  sapere C.  iii.  ix.  7. 

parete  ne  tocchi  alcuna  cosa  Tito  Livio C  iii.  11.  3i> 

BoDo  suo  pensiero  ad  altre  coss  lascia  distendere C.  iii.  it.  ia6. 

O  cooaolaziQnc  delle  CDW C.  iii   ir.  x68. 

di  qodla  amisti  gran  eos§  prima  considera C  iiì.  xa.  85. 

fécemne  trattando  di  s*ns$M  cosa  per  cosa  inacnsUn'U  si  tratta  con- 
venevolmente ;  cosi  di  cosa  inielligitnt*  per  cosa  non  inttUigilnh 

trattare  si  conviene C.  iii.  la.  45  (Aw)»  47  {bis), 

tutte  le  coiv  col  suo  calore  vivifica    ........  C.  iti.  la.  59. 

Iddìo  tutte  le  cast  vivifica  in  bontà C  iii.  la.  63. 

Iddio  . .  .  non  vede  tanto  gentil  cosa C  iiì.  la.  84. 

^uBiito  la  distiniìone  delle  cose  è  in  Lui C  iii.  is.  88. 

MI  Emo  non  può  essere  ^osii  alla  sua  Essenza  aggiunta       .     .     .     .  C  iii.  la.  101. 


1.     Dunque  .  . .  Sarà .  ,  .'mischiata  —  di  più  cos* Cans.  xix.  66. 

donna  Delle  sue  cose,  eh*  ella  scenda.,  o  colli Sfst.  tv.  30. 

Vostra  cera  .  .  .  Bene  è  mirabil  cosa Bail.  tv.  aó. 

Amore  e  *1  cor  gentil  sono  una  cosa    ........     K  /V.  ao.  13  {Som.  x.  i). 

slf  che  .  .  .  Nasce  un  desìo  della  cosa  piacente      .     .     .     .     K  A^.  90.  93  (Som.  x.  11)4 

E  par  che  aia  una  cosa  venuta  Di  cielo K  A^.  a6.  43  (Som.  xv.  ^)4 


34- 


o.     Iddio  non  ved*  .  .  .  cosa  alcuna  tanto  gentile  .  .  .  dico  cosa  aìeunay  in 

quanto  r  altre  ravvede  e  distingue Citi.  la.  iii,  iiaf^Aù). 

Dove  sono  da  vedere  tre  cose C  iii.  13,  30^ 

la  qua]  cosa  ...  la  umana  intelligenza  ciò  fare  non  pub      .     .     .     .  C  lii.  13.  46. 

la  umana  natura  .  .  .  abbisogna  di  molte  cose C.  lii.  13,  53. 

dispregiamcnto  di  quelle  fOj/- che C  iii.  13.  115. 

discendere  la  virtù  d'  una  cosa  in  altra C.  iii.  14.  15. 

discendendo  la  loro  virii*  nelle  pazienti  cose C  iii.  14.  29. 

che  .  .  .  riduce  le  cose  a  sua  similitudine  di  lume C.  iu.  14.  03. 

pÌDgc  la  sua  virtù  in  cose  per  modo  dì  diritto  raggio,  e  in  cose  per 

modo  di  splendore  riverberato C.  iii.  14.  33 

sicché  eterne  cose  siano  quelle  eh*  Egli  ama C  iii,  14.  54. 

essi  tutte  V  altre  cose  .  .  .  avere  messe  a  non  calere C.  iii.  14.  ^a. 

che  quella  cosa  è  lìbera,  eh'  *  per  sua  cagione C  iii.  14.  98. 

li  pensieri .  . .  sono  astratti  dalle  basso  e  terrene  cose C.  iii.  14.  iis. 

per  le  a>se  .  .  .  desiderare  d'  acquistare C  iii.  14.  laó. 

DCÌÌA/acaa  dì  costei  appaiono  cou  che  mostrano C  iii.  1$,  io. 

Questo  piacere  in  altra  cosa  di  quaggiù  esser  non  può  .....  C  iii.  15.  31. 

ciascuna  cosa  disia  ...  la  sua  perfezione     . C,  iii.  15.  35. 

quantunque  1'  altre  cose  avesse C.  iii.  15.  aS. 

acciocché  la  beatitudine  sia  cosa   perfetta  e  *i  desiderio  aia  cosa  J 

difettiva C  iii.  15.  31  (òia)»i 

nell'  aspetto  di  costei  delle  cose  di  Paradiso  appaiono C.  iii.  15.  51.        1 

queste  cose  nostro  intelletto  abbagliano,  in  quanto  certe  cose  affer- 
mano essere .  C.  iii.  15. 60»  6u^ 

intendere  noi  non  potemo  se  non  foxr  negando C.  UL  25.  67. 

non  potendo  a  lui  certe  cose  mostrare  perfettamente C  iii.  15.  79. 

che  'I  desiderio  naturale  in  ciascuna  cosa  è  misurato  secondo  la  | 

possibilità  della  cosa  desiderata .  C  iii.  15.  78)  79^ 

dire  di  certe  cose  .  .  .  non  sia  possibile C  Iii-  15.  106. 

il  movimento  del  cielo,  il  quale  tutte  le  cose  genera C.  iii.  15.  160. 

con  Lui  ed  io  era,  disponente  tutte  le  cose C.  iii.  15.  176. 

perocché  le  cose  congiunte  comunicano C  iv.  1.  7. 

Degli  amici  esser  deono  tutte  le  cose  comuni C  iv.  1.  18. 

perocché  ciascuna  cosa  per  sé  à  da  amare C.  iv.  1.  95. 

ragionevole  e  onesto  é,  non  le  cose,  ma  le  malizie  delle  cose  odiare  .  C  ìv.  i.  aft,  99. 

a  partire,  dico,  la  malizia  dalle  cose     ,     .     , C  iv.  i.  33. 

La  qua]  cosa  era  pessima  confusione C.  iv.  1.  57'. 

per  la  qua]  cosa  ...  mi  sostenni C.  ìv.  i.  65. 

domando  aiutorio  a  quella  cosa  che C.  ìv.  9.  15. 

che  una  medesima  cosa  sia  dolce  e  paia  amara      .......  C  iv.  a.  35. 

il  quole  dispone  le  cos/ di  quaggiù  ...  a C.  ìv,  a,  51. 

r  uomo  abbisogna  di  molte  cose C  tv.  4.  7. 

quando  piii  cose  a  uno  fine  sono  ordinate    .     .     « ,  C  ìv.  4.  47. 

vedcmo  ...  in  tutte  quelle  cose  che  sono  ordinate     .     .     .     .     .     .  C  iv.  4.  61. 

né  termine  dì  cose  né  .  .  .  pongo C.  iv.  4.  1  iB. 

Udite,  perocché  di  gran  cose  io  debbo  parlare C  iv.  5.  14. 

altissime  rote  fare  sopra  cose  vilissime .     .  C  ìv.  6.  189. 


«53 


COSA 


L    La  visto  SOM  face  ogni  cosa  amile KPf.  arj.Qi  (Som.  xvi.  9). 

Si  cbc  per  voi  mi  vico  tosa  alla  mente K.  A^.  37.  aa  (San.  xx.  7). 

pesaosi .  .  .  Fone  di  cosa  che  non  v*  è  presente  .     .     .     ^  A^.  41.  56  {Son.  xxiv.  a). 

the  ...  Si  vedon  eosf,  eh'  uom  non  può  ritrare Son.  xxvii.  3. 

th*  Amor  non  ha  suslanza  Né  è  cosa  corporal Son.  xxxviiì.  10. 

alla  mi  parrà  mai  piii  cmdel  cosa  Che  lei Son.  zxxix.  <• 

qwtti  come  cosa  orrìbile,  quella  percuote     ,     • C.  iv.  7.  45. 

panioccbè  ...  le  ms*  si  deono  deoominarc C  ìv.  7.  116 

rìnaiie  . .  .  cosa  con  anima  sensitiva C  iv.  7.  jyy 

CODoaccre  1*  ordine  d'  una  comi  ad  altra C  iv.  8.  5. 

per  quello  che  sentono  dì  queste  cose  che C.  iv.  8.  73. 

yitoC«  r  uomo  disdire  la  cosa  doppiamente C.  iv.  8.  109. 

■ena  ■on  rrvcrtnir,  che  non  è  .  .  .  cosa  da  biasimare C  Iv.  8.  135. 

r  sono  Ir  cou  naturali  e  le C  iv.  9.  45. 

noi  volessimo  che  le  cosr  gravi  salìssino     .,..,..  C  iv.  9.  55. 

to  la  CPM  t  più  propria  .  . .  tanto C.  iv.  9.  109. 

è  da  sapere  che  rair  sono  che C  ìv.  9.  113. 

sono  dove  1'  arte  è  strumento  della  natura C,  ìv.  9.  laa. 

p0^  wdcnw  in  queste  cots  .  .  .  contenzione C  ìv.  9.  130. 

Altre  toas  soao,  che  non  sono  dell'  arte C  iv.  9.  133. 

QaoCe  eom .  . .  veder  ai  possono C  tv.  9.  148. 

la  qnala  due  cosr  par  dire C  ìv.  io.  14. 

a  maaàMmrt . .  .  questa  cxfta  determinare  essere C.  iv.  io.  46. 

o  ai  paò  notificare  per  cosr  prime C  iv.  10.  64. 

che  .  .  .  tutte  te  case  che  fanno  alcuna  cosa,  conviene  essere  C.  ìv.  io.  60  {òù). 

una  roMi  ai  genera  d'  un*  altra  ...,,.....  C  iv.  io.  84. 

ogni  cosa  che  si  corrompe,  si  si  corrompe ,     •  C.  iv.  io.  86. 

l  «MS  eh'  è  alterata,  conviene  essere  congiunta C  iv.  10.  88. 

aoar  proposte,  coai  procedo C  ìv.  io.  99. 

ékt  akcn  o  corronpc  alcuna  cosa C.  ìv.  io.  1 13. 

li  vihà  di  ciascuna  roM  ...  si  prende .  C  iv.  xi.  14. 

•mio  quanto  la  eoja  è  perfetta C.  iv.  11.  16. 

V«  ficrbeue,  viliaatma  parte  delle  OMr C  iv.  XI.30. 

...  la  loro  imperfezione  ìn  tre  cost  vedere  .     .     .     .     .     .  C  ir.  11.  39. 

io  loro  considerate,  cast  perfette  sono C  ìv.  1 1.  43. 

è  inconveniente  una  rosu  . .  .  essere C  ìv.  11.  48. 

.  .  sia  diritta  a  maggiori  rosr C  iv.  11.  107. 

di  qoeatc  impcrfcttisaimc  cocr  dà,  per  avere  e  per  acquistare 

«MVpcHctte C.  iv.  II.  117  (Mi). 

dw  le  fosf  difettive  possono  avere C  ìv.  la.  11. 

X  qpMllc  assr . .  ■  sono  piii  pericolose Civ.ia.iB. 

9t.,.Bè.,.tra  to*é  buone  o  desiderabili  csaerc  dissi     ....  C  tv.  la.  61, 

abbondanza  di  queste  cose  .  .  .  desiderare C  iv.  la.  63. 

d*  accrescere  quelle  com  che  hanno       ,     .     .     ,     .     .  C.  iv.  la.  68. 

««acre  perfetta  ragione  di  certe  a>$t      .......  C  iv.  la.  laS. 

di  aaacooa  mia  ...  è C.  iv.  io.  139. 

■  vede  . . .  crede  che  sia  caso C  iv.  la.  155. 

!•  wUb  di  qiueste  aoss  trova C  iv.  la.  168. 

di  piccola  osM  in  grande  cosa C  iv.  13.  io,  ti. 

i  pffindpii  delle  coss  naturali C.  iv.  13.  la. 

che  cosa  «...  ciascuno C  tv.  13.  15. 

B  friacipti  drJlr  eo$f  naturali C.  iv.  13.  a8»  38 

>  ai  dee  (nrrv  alle  divine  toat C  iv.  13.  73. 

4k  mpan  eertejxa  nelle  «a*   . , C  iv.  13.  76. 


COSA 


cosa,     non  dimora  Cosa  che  amica  sia  dì  verìtatc Son.  xl.  d. 

E  dire  al  doloroso  .  .  .  alcune  cose Soh.  xli.  8. 

Nuli'  altra  rosei  appo  voi  m*  accagioni Son,  xlvi.  5. 

Che  tulle  cos^,  eh*  altrui  piacer  danno,  Mi  son  moleste  e .    .    .     .  Soh.  xlviìi.  13. 

che  può  fare  Tutte  le  ro5« P.  F.  ti. 

dichiarar  .  .  .  Che  cosa  aia  quella  divina  essenia P.  /*.  60. 


a.     Ed  è  rosa  ragionevole,  perocché «     .  C  iv.  13.  149.      ' 

conciossiachè  è  memorata  la  cosa  quanto  è  migliore  ......  C  iv,  14.  6a. 

la  gentilezza  ovvero  Nobiltà  (che  per  una  com  intendo)     .     .     .     .  C.  iv.  14.  67. 

Lo  secondo  si  è,  che  in  nulla  rosa  ...  si  potrebbe C  iv.  14.  76. 

in  ciascuna  spezie  dì  rowveggìamo C  iv.  i^  60. 

dire  che  neir  altre  cofie  Nobiltà  s' intende  per  la  bontà  della  cosa    .  C.  iv.  14.  ioa,  10^ 

dare  alla  Nobiltà  dell'  altre  cou  bonlà  per  cagione C  iv.  14.  108. 

J'  artefice  delle  «m*  di  seme  divino  fece C.  iv.  15,  78. 

che  è  conoscere  quello  che  te  cose  sono C  ìv.  13.  114.      . 

le  non  certe  coH' aficrmano  per  certe C.  iv.  15.  io»,      | 

potere  misurare  tutte  le  (05/ C.  iv.  15.  ia8. 

credere  che  né  per  ...  si  possano  le  cose  sapere C  Iv.  15.  143. 

nulla  cosa  veramente  vcggiono  vera C  iv.  15.  158. 

cioè  che  cosa  è  Gentilezza C.  iv.  15.  189. 

la  bocca  di  coloro  che  parlano  Inique  così C,  iv.  16.  4. 

che  nella  prima  si  cercano  certe  cost C  iv.  16.  39. 

è  prima  da  vedere  dut  cose , C.  Iv.  x6.  35. 

ptrfetione  di  propria  natitra  in  cias<Hna  cosa C.  Ìv.  16.43. 

non  pur  dell'  uomo  è  predicata,  ma  ...  di  tutte  co9$ C  iv.  16.  45. 

Cfaè  .  .  .  quelle  cose  .  .  .  più  sarcbbono  .  .  .  nobili C  iv.  16.  65. 

che  ciascuna  di  queste  cose  è  falsìssima C.  iv.  16.  74. 

Ciascuna  cosa  è  massimamente  perfetta C,  iv.  16.  79. 

questo  vocabolo  .  .  .  dice  in  tutte  cose  perfezione C  iv.  16.  9&        | 

in  quelle  cose  che  sono  d'  una  spezie C.  iv.  16.  104. 

queste  sono  quelle  due  cose  che      ... .  C.  iv.  16.  1 18,      ' 

Appresso  che  vedute  sono  quelle  due  cose C  iv.  17.  a.  ' 

In  che  due  cose  principalmente  s' Intende C  iv.  17.  13, 

moderare  Y  audacia  e  la  timidità  nostra  nelle  cose  che C  iv.  17.  3a. 

della     .  .  astinenza  nelle  cose  che  conservano .     .  C  iv.  17.  36.        ' 

dare  e  .  .  ,  ricevere  le  cose  temporali ,     .     .     ,     .  C  iv.  17.  40. 

ad  amare  e  operare  dirittura  in  tutte  ccMW     . C.  iv.  17.  64. 

Marta  .  .  .  turbiti  intorno  a  molte  cou  :  certamente  una  cosa  sola  è 

necessaria C.  iv.  17.  98  (£w). 

quando  due  cose  si  trovano  convenire  in  una C. 

perocché  una  cosa  avuta  .  . .  non  può  essere C 

ambedue  avrebbero  quella  cosa  prima  e  per  sé C. 

che  se  in  noi  sono  più  cose  laudabili C. 

quello  che  comprende  più  cose  ...  sì  dee  dire C 

che  Viriit  cotale  e  Nobiltà  convengano  in  una  cosa C 

Poiché  .  .  .  sono  pcrtrattate  tre  certe  cose  determinate C 

come  difinirc  sì  possa  questa  buona  rosa C. 

Nella  prima  si  prova  certa  rora .C. 

La  qual  cosa  ora  in  questa  parte  prova    ..........  C 

a  quelle  cose  .  .  .  non  é  mestterì  di  prova C. 

ciascuna  rosa  .  .  .  vedemo  . .  .  ttobiie  essere  chiamata C. 

Che  cosa  è  V  uomo,  che  tu  Iddio  lo  visiti C 

a  loro  si  conviene  di  guardare  da  quelle  cose  che C. 

coal  la  Virtù  è  una  a>sa  mista  di C. 


mM 


t55  ^^^^  COSCIENZA 

ÙOt^    eoo  pìgUftizio  In  van  furare  o  in  altre  simil  cost P.  F.  156. 

So|»CB  ogni  toaa  vuol  tra  noi  mondana P.  F.  163. 

Kè  f&à,  per  rom  eh*  egli  aspetti  al  mondo P  P.  169, 

Né  (OM  noi  facciam  che  ti  dispiaccia P.  F.  319. 

Sempre  mi  morde  la  mia  cosanua S.  P.  xxxvìi.  73. 

S«  CO  ni  lari  la  mia  conHtfnm» S.  P.  \.  qt. 

L     tioesOM grtuioy  cioè  questa  divina  cosa     .     .     .     .  .     .     .     .  C.  iv.  30.  a6. 

le  roM  convengono  essere  disposte  alli  loro  agenti C  iv.  ao.  59. 

non  è  rom  da  manifestare  a  lingua C  iv.  ai.  53. 

■Niliiplica,  siccome  in  cosa  luOkicnte  a .    .     ,  C  iv.  ai.  75. 

ogBi  animale  . . .  teme  e  fugge  quelle  cou  che C  iv.  aa.  51. 

Ppj  viene  distinguendo  quelle  eoM  che C  iv.  aa.  66. 

non  aolamente  nel]'  altre  cost  cb«  . .  .  ama .  C.  iv.  aa.  70. 

CTiamlo  .  . .  per  sé  1'  altre  eosé C  iv.  aa.  78. 

càe  ^ù  ama  V  animo  che  *1  corpo,  o  altra  cosa C.  iv.  aa.  Bo, 

0  qaale  animo  .  .  .  più  che  altra  cosa  dee  amare C.  iv.  aa.  81. 

ae  li  BMOte  si  diletta  .  .  .  nell*  uso  della  cosa  amata C  iv.  aa.  83. 

la  ^oeda  rom  che  massimamente  è  amata,  è         C  iv.  aa.  84. 

al  aModo ...  eh'  è  ricettacolo  di  corruttìbili  eùu C  iv.  aa.  164. 

é  pia  pieaa  . . .  che  altra  cosa  che  quaggiù  sia  C  iv.  aa.  191. 

che  ...  1'  uomo  non  possa  certe  cosé  fare C  iv.  34.  ao. 

entrala  conviene  avere  . .  .  certe  cou C.  tv.  34.  106. 

cka  Doo  virn  meno  nelle  com  necessarie C  iv.  34.  107. 

Dà  ...  la  buona  Natura  .  . .  quattro  cast  ncceasarìe C.  iv.  34.  1 14. 

abbi  ritte  alii  vostri  padri  per  tutte  cose C  iv.  34.  173. 

per  altro  Capitolo  le  altre  com  sono  da  ragionare  .     .     .  C  iv.  34.  186. 

La  qual  tosm  i  V  altra,  eh'  à  necessaria C  iv.  35.  3. 

tana  queste  com  fanno  le  passioni  sopraddette C  iv.  35.  45. 

par  grandi  e  maravigUooc  eosé  vedere,  o  udire,  o      .....  C  iv.  95.  49. 

è  aa  ritraimcnto  d*  animo  da  laide  cos* C.  ìv.  35,  70. 

^■Atc  disoneste  msr  ...  fa  tacere C  iv.  35.  69. 

BMBMMare  coar  che  .  .  .  stieno  male C  iv.  35.  loc. 

di^  eoa  r  altre  co9*  che  ragionate  sono,  appare C.  iv.  35.  143. 

Le  qnall .  .  .  intende,  siccome  coaa  che  ...  è  seminata       .     .     .     .  C  iv.  35.  146. 

Le  qaali  cinque  cou  paiono  e  sono  necessarie C  iv.  96.  la. 

B«M  che  è  nel  meridionale  cerchio C.  iv,  36.  84. 

qaelle  toat  che  la  nobile  natura  mostra C.  iv.  a7.  8. 

a  ctaacaaa  parte  ...  6  dau  stagione  a  certe  cost C  iv.  37.  aa. 

fi  rfrWT*fT  buona  memoria  delle  vedute  €oat C.  iv.  37.  44. 

cht  ben  H  ani  malvagia  cosa  fare C  iv.  87.  55, 

a  buon  fine  nelle  umane  cast C  iv.  a7.  59. 

qaal  volta  leggo,  qual  volta  scrivo  cosa  che  .  .  .  abbia C  iv.  97.  99. 

allora  li  conviene  la  cotm,  quando C  tv.  37.  106. 

rvae  non  si  può  avere  senza C  iv.  97.  114. 

e  quattro  queste  cou  convengano C  iv.  97.  155. 

è  auto  delle  mie  roM Civ.  37.  176. 

AUt  panate  «pwaoao  da  notare C  iv.  37.  180. 

è  BaÀMa ...  caaere  quaetro  mar  convenienti         C  iv.  97.  iSd. 

0tmtk*  «Sa  te  dae  tùMt Clv.  08.  7. 

dalle  mondane  cos* C.  iv.  98.  49. 

te  dae  tou  eDoveagano  ...  ne  figura C  iv.  aft.  97. 

*oa  gli  (ncoatri  acnia  maluìata  cascuviaa C  i.  a.  59. 

a  «aninaa  parla C.  i.  3.  59. 

H ...  .....  Ci.  3. 69. 


COSETTA  ^^^F  '^^ 

colà.  K  A^.  a8. 17  (^.  C.  4);  C  Ui.  C»iw.  H.  81, 87  ;  iv.  Catu.  iU.  33, 76;  Cbiu. U. 6, 36;  z.  86, 
196  ;  li.  ai,  61  ;  xìL  i,  17,  25,  53;  xiii.  53  ;  xiv.  55,  63;  xvi.  «3;  xvil  03; 
xix.  7,  54,  55;  XX.  16,  75;  xxi.  3;  5*5/.  ii.  31,38,45;  ili.  37;  iv.  Il,  85,39; 
Bali.  ix.  8;  X.  17,  33;  K  A'.  7.  ag  (San.  ii.  la)  ;  13.  46  (Son,  vi.  11)  ;  16.  33 
{So»,  ix.  io)  ;  90.  15  (SùM.  X.  3Ì  ;  36.  43  {Son.  xix.  14);  37.  17  (Sotu  xx.  0)1 
38.  36  {SoH.  xxi.  9),  46  (Som.  xxi.  14')  ;  Som.  xxvì.  13  ;  zxviii.  14  ;  xxxi.  io» 
xxxix.  5  ;  xli.  I,  4  ;  xlv.  11  ;  xlviii.  4  ;  5.  P.  v'ì.  19  ;  xxxi.  37  ;  I.  40  ;  d.  40 
P.  F.  8r.  151.  - 

OQBpetto.     Net  cui  co$p€tto  viene  il  dir  presente K  A^.  3.  78  (5om.  i.  tV 

Nel  tuo  cospetto  sempre  mai  si  pone ,     S.  P.  xxxviL  33. 

Ed  ho  commesso  il  male  in  tuo  cospetto ,     ,     S.  P.  I.  14. 

La  qual,  gridando,  porgo  al  tuo  cospetto S.  P.  ci.  9. 

il  qual  si  possa  Nel  tuo  cospetto  mai  giustificare ,    S.  P.  cx]Ìi.  la. 

OOrtante.     Ed  io  che  son  costante  più  c)ic  pietra  In Sest.  n.  13. 

Che  .  .  .  Nelle  fatiche  non  saran  costanti S.  P.  xxxi.  45. 

costare.     Udite  quanto  costa  ...  A  chi  da  lei  si  svia Cans,  x,  45. 

Cosa  non  6  che  ro.5/1  unto  cara  . Canj.  xvi.  38. 

COStet     C  ii.  Catts.  ì.  36  ;  iii.  Cftiu.  ii.  15,  48,  70,  73  ;  iv.  Canx.  iii.  no  ;  Gimj.  ix.  53,  56^ 

X.  154  ;  xt.  69  ;  xiii.  57  ;  xvii.  47  ;  xix.  1 13  ;  xx.  50  ;  Sesi.  iii.  ao  ;  Som.  I.  a, 
coGtoro S.  P,  cxUi.  16. 

COBetta.     feci  per  lei  certe  cose/te  per  rima K  AT.  5,  39. 

cosi  F.  N.  3.  53  ;  4.  15»  »  :  la.  34,  99  ;  13.  aa  ;  14.  46,  48,  68  ;  15.  5  ;  16.  15  ;  18.  44, 
67  ;  aa.  11,45.50;  93.31,99;  34.4,  as,  36,  30  ;  35.  79,  103,  104,  113;  30. 
a8  ;  Si.  5,  93  ;  35.  38  ;  38.  17,  30,  31  ;  39.  4,  (3,  ai,  33  ;  40.  la,  48  ;  43. 17  ; 
C  i.  I.  83;  3.  76,  199  {bis);  3.  70,  71  ;  4.  16,  87  ;  5.  93,  59,  81  ;  6.  31,  40, 
50,  74  ;  7.  aa,  6a,  103;  8.  99,  38,  59,  63,  66,  197;  9.  6,  73;  io.  3,3;  11.  14. 
18,  95.33.  Sa.  ia8;  la.  39  ;  13.  35,  49,46,68,  75;  iti.  119  ;  3.19;  3.  a8  ;  4-43, 
83»  84.  85  ;  5.  37,  30,  36  ;  7.  98  ;  8.  68  ;  9.  95,  47,  89,  133  (Ais),  133  ;  10.  44, 
80;  li.  94  ;  14.  16,  93,  38,  75  ;  15.  118,  133,  184  ;  16.  98;  iii.  i.  i,  13,  75  ; 
3,  79;  4.  49f  68,  194:  5.  95,  31,  903  :  6.  9,  99,33.63,96,  135;  7- 46,83,191, 
181  ;  8.  IO,  144.  911  ;  9.  29,37,  87»  113.  124,  ia8,  157  ;  10.6,37.42.83:  li. 
73,80,93,  tM,  115,  133,  138,  144,  149;  13.  46,  50.  56,  69;  13.  70;  14.  4, 
36,  53,  55,  134,  130;  15.  44.  97,  119  ;  iv.  i.  13,  84,  88;  3.  58,  109,  169;  3. 
59  :  4.  13,  30,  56,  73,  79,  134  ;  6.  43,  53.  91.  137  ;  7.  13,  18,  39,  a8,  87,  109, 
191,  199,  143,  148;  8.  19,  13,  79,  86;  9.  17,  61  ;  io.  93  ;  li.  15,  93  ;  sa.  71, 
150,151,181,  188,196;  13.39,44  ;  i4-'o,36,37,  54,65,  86.96,  113,  137,  134, 
151  ;  15-35136,63,  184.  185,  186  ;  16.  53*68,93;  17.  198;  18.51,  69;  19.33; 
»o.  19.  16,34,  35j  »oa;  aa.  17.  40,  58,77.101,  131,  189,  sci  :  93.55,99,  «56; 
34.  6,  40,  43,  193,  >3'»  139.  149»  >6o  ;  95.  139  ;  96.  io,  46.  59,  108  ;  37.  95, 
53,  108  ;  a8.  16,  19,  99,  37,  39,  103  ;  99.  69,  76,  78,  loa,  108,  113,  I3i,  106^ 

COsif^ttO.     La  quale  cosiffatta  opinione .     C.  ìì.  5.  45. 

cospetto,     nel  cospetto  de'  quali  .  .  .  invillo C  i.  3.  40. 

se  tutti  al  suo  cospetto  venire  non  potete C  iii.  15.  184. 

costa,     lo  luogo,  nelle  coste  d'  un  monte  in  Toscana C  iv.  11.  76, 

costanza,     contro  alla  costanaa  della  ragione K.  A^  40.  13. 

costare.     Per  che  si  caro  costa  quello  che  si  prìega C  i.  8.  199. 

costei.  V.N.  15. 39;  91.  47:34.  14;  39. 48;  49.  95;  Cii.  8.96;  10.59,63;  II.  87;  15.  175: 
iii.  1.9.  11;  3.  io5;4.  7,35,  36:6.9,37,104,  119;  7-9»  m6;8.  41,  43,50,908; 
9.43;  IO.  71  ;  13.  a,  77  ;  15.9.  5>f  »33-  m6,  i49,  i6ii  «79;  'v.  i.  90  ;  9.  30. 

costellazione,     la  quale  si  vana  per  le  costeUazioni C  iv.  31.  65. 

costituire,     siccome  costituire  V  uomo  d'  ctade  sufficiente C  iv.  9.   157. 

costittizione.     quasi  dal  principio  della  costituaionr  di  Roma  .     .     .     .     C.  tiì.  11,  a^ 
dove  tratta  la  mondiale  costituzione C  iv.  15.  74. 

costoro.     y.N.  13.99;  93.45;  35-  »4.  18;  41-37;  Ci. 4. 34,  57;   11.99;  19.  5;  iì.3.4; 


p 


157  ^im^  CREARE 

GUlAl tacere.    Colei,  che  *l  tento  del  di  sé  costringe Son,  zxviii.  la. 

cfw  lo  tuo  morso  e  *I  ...  gli  cosfringa  le  mascelle S.  P,  zxxi.  73. 

Discenderò  .  .  .  parte  ed  in  tositntto  Più  lieve CtfMJ.  x.  55. 

KiV.  33.  150  i^CsH*.  ii.  03):  C  iv.  CflHJ.  ili.  99;  Carw.  x.  14;  xj,  40;  KiV.  aa  a4 
(Som.  X.  la)  ;  39.  Ó4  \Son.  xxìì.  5). 

Poiché  passa  ed  avanza  Natura  e  coitu*»utinn  ....     So//,  iv.  35. 
m'  ha  .  .  .  Amore  . .  .  costumato  aJla  sua  signoria    .     V,  N.  aft.  15  {F.  C,  aV 
C  iv.  Csfu.  ili.  36.  99;  Cam»,  z.  44,  140,  144;  xìv.  39;  xje.  68;  Stst»  i.  aa; 
P,  F.  ?o. 
K  tV.  33.  146  (Cflf».  iù  19);  Cam*,  x.  79;  xii.  x8;  xiv.  36;  xix.a5,  79,  ioa,  ia8; 

5.  P.  cxlii.  31. 
Vedea  che  donne  la  (ovrian  d*  un  velo   ,     ,     ^    ,     y*  N,  33.  195  {f^ana,  ii.  68)> 

NoD  le  tener  il  tuo  mcstier  coverto .     .     C  ìv.  CanM.  iii.  144. 

^.  coprire* 

Cmcx     K  la  divoran  Capaneo  e  Crmsso Con*,  xviii.  70. 

diaie.     conobbe  *1  disio  eh*  era  erutto  Per  lo  mirare  ....     Caita.  xiii.  77. 
FclÀcc  1'  alma  che  in  te  fìa  cnata Ca$tm.  xviii.  sa. 

ara       •.  39  :  9-  >5t  3^  ;  u.  81:  ia.5. 60;  Iv.  4. 117;  5. 147:  6.93.98;  7. 49.77: 
8.71:  !«■  »34;  12.57;  M-9:  ^5-  105,  136,  146.  149.  160. 
Tolommeo  .  .  .  costrttio  da*  principiì  dì  filosofìa       .     .     .     C.  ii.  3.  40. 
la  SUB  beUcxxfl,  eh'  è  grande,  si  per  costrHMiom  ...  si     .     C  ìì.  la.  63. 

im  taalo  quanto  .  .  .  certe  toatrustoni  wotio  in  uso .     C  u.  14.  85. 

t»* K  A^.  5.  15  ;  34.  8  ;  C.  iii.  11.  33  ;  iv.  3.  56  ;  4.  7^  :  7-  7». 

tane,     perché  certi  aìttnmn  sono  idonei  e  laudabili C.  i.  i.  lai. 

■dk  corti  ...  li  belli  tostumì  i'  usavano •     C  ii.  11.  60. 

r  WMc  libere  ...  dalli  volgari  ms/M/Ni' Cìi.  16. 67. 

C>e  tt  mttttmi  sono  bdtAtc  dell'  anima C  iii.  15.  1401, 

eh'  era,  ' antica  ricchezza,  e  be'  costumi* C  iv.  3.  45. 

r  ultima  particola,  cioè  i  *  belli  costumi' C  iv.  3.  49. 

Jmm  p*r  mon  mvfrt  i  belli  costumi    . C  iv.  3.  53. 

•dr  «Jis  particola,  cioè  dove  disse  beili  eostumi,  toccò  delli  costumi 

4i  NobUud« C.  iv.  IO.  io(6ù). 

m  éifiitli9m /i^rmm  . . .  doè  btUi  costumi C  ir.  io.  51. 

è  pargijlo  unmo  .  .  .  per  costumi  disordinati C.  iv.  16.  57. 

parò  altri  cos/ifMtt. ..  tono  ragionevoli C  iv.  34.  87. 

amnegnttche  ...  sia  bello  1'  essere  di  cortesi  costumi C  iv.  a6.  104. 

U  corpo  .  .  .  Cora'  era  di  loro  costume C.  iv.  36.  118. 

*'.  iV.  a.  59  ;  5.  14  ;  14-  «09  ;  ts.  4,  33,  95  ;  16.  ao  ;  18.  aó  ;  ao.  7  ;  33.  8,  ai  ; 
sj.  41  ;  »4.  7«  :  95-  «a.  49»  «  10  ;  39,  aS,  33  ;  33.  13  ;  40.  14,  39  ;  4a-  34  J  C.  L 
4.  ao»  37, 49,  53  ;  6.  10,34;  7-  M»  4>»  45  J  "•  93t  M6  ;  "•  li'€>»X  iii.  a.  153  ; 
3.  70;  7,  88,  90;  8.  6^  23,  160,  a\\  ;  9.  89  ;  10.  a8,  50;  11.  113;  iv.  7.  15, 
104  J  13-  «o  ;  ij.  143,  «65  ;  18.  33,  60  ;  19.  89  ;  ao.  aa,  40,  73,  74  ;  ar.  51, 
B6  ;  09. 6,  119  ;  83.  53  ;  34.  75  :  37.  64  ;  a8.  36,  93  ;  39.  xoi,  109  ;  30,  54. 

K.  ;V.  18.  50  ;  39.  38  ;  C  il.  3.  io  ;  15.  148. 

te  cose  .  .  .  che  cotiéhanamtente  compiono  lor  via  C.  ii.  15,  99. 

gli  McU  .  .  .  eotiéMHamente  poisonu  spcrìcnM  avere C.  iti.  7.  173. 

dìcemo C.  iii,  11.  169. 

■tuo  tetiéiatmmaHie  pericola  e  uccide C  iv.  la.  93. 

U  detto  defc>  ordma  ...  la  cotidiana  revoluiione  .     .    .     .     C  il.  15.  133. 

quando . . .  ride  Tidco  tot/erto  d'  un  cuoio  di  porco.    .    .    .     C.  iv.  35.  64. 
C^  coprire, 

*^  •  ■  •  tulle  furtw»  insieme  create C  ii.  6.  49. 

•irtacfceftifooo^y^^       CÌL6.97. 


CREARE 


»ss 


creare,  criare.     Poi .  .  .  Cnastì  spcinr,  che  'n  parte  m'  é  una  .     .     .     Baìi.  ìi.  9. 

La  qual  si  eria  nella  vista  morta  Degli  occhi     .     .     .     .     V,  N.  15.  40  {San.  vìit.  13). 

Un  popolo  miglior  ,  .  .  Sarà  ertalo S,  P.  ^\.  74. 

creatore.     Ch*  i  creatori  d'  ogni  pcnsicr  buono C  iii.  Catts.  ii.  65. 

Laudando  il  creatore^  io  .  .  .  sempre  m'  innamoro Son.  xxxvii.  7. 

creatura.     Gentili  crmtHrr  che  voi  sete C  ii.  Canz.  i.  5  ;  7.  43< 

che  n*  adduce  Lume  di  ciclo  in  creatura  degna Catta.  xviL  4» 

Che  siete  angelicata  —  creatura     .     .     , BmtL  iv.  18. 

Cosi,  essendo  umana  creatura  .  .  .  Polrìa Bali.  ìx.  8. 

laudando  il  creatore,  io  creatura  .  .  .  m*  innamoro Son.  xxxviì.  7. 

credente.     £  a  idoli  o  altri  dei  non  siam  cvTd!rnO'  , P.  F.  156. 

credenza.     Baalìci  solo  aver  ferma  credenaa  In  quel  che P.  F.  Ba. 

credere.     Non  perch'  io  cret/a  sue  laude  finire K  A'I  19,  aa  i^Can*.  i.  3), 

E  si  è  cosa  umd,  che  noi  si  crede K  M  a8.  37  (/*.  C  14). 

E  perchè  non  CTV^ano  a  me  di  lei? C  ii.  Gtru.  i.  35  ;  la  54. 

Canzone,  i'  aedo  che  saranno  radi  Color C  ii.  dita.  L  53. 

qual  donna  gentil  questo  non  crede C.  iii.  Cufta.  ii.  39;  7.  94  ;  14-  91- 


creare.     alla  quale  restaurare  fu  V  umuia  natura  poi  creata     .     .     .     .  C  ii.  6.  99. 

il  Quale  creò  la  nostra  ragione C.  iti.  7.  164. 

Dal  principio  dinanzi  dalli  secoli  ovo/a  sono C  tiì.  14.59. 

creatura,     di  queste  creature  .  .  .  diversamente  hanno  sentito     .     .     .  C  ii.  5.  9. 

in  . . .  maggior  numero  essere  le  creature  sopraddette  ,     .     .     .     .  C  iL  5.  58. 

che  .  .  .  nuggior  numero  sìa  quello  di  quelle  creature C  ii.  5.  88. 

fare  innumerabilì  quasi  creature  spirituali C  ii.  5.  108. 

la  verità  non  videro  delle  creature  spirituali C.  ii.  6,  3. 

una  delle  creature  predette C  ii.  6.  aa. 

manifesto  è  .  .  .  quelle  creature  essere  in  .  . .  numero C  ii.  6.  33. 

dice,  crede  e  predica  quelle  nobilissime  crratum  quasi  innumera- 
bilì       C.  ii.  6.  38. 

nove  Ordini  di  cretUure  spirituali C  ii.  6.  43, 

se  cosi  £  mirabile  questa  ora/unz C  iii.  8.  11, 

d*  alcuna  condizione  dì  cotale  creatttra  parlare C.  iii.  8.  aa. 

r  affezione  a  producere  la  creatura  spirituale C.  iJL  ca.  73. 

Volendo  .  .  .  T  umana  creatura  a  sé  riconformare C  iv,  5.  17. 

del  divino  affetto  a  essa  umana  creatura C  iv.  19.  64. 

la  .  .  .  Deità  .  .  .  vede  apparecchiata  la  sua  creatum C  iv.  ar.  los. 

creazione,     non  quanto  a  creaaioue C.  ìi.  6.  47. 

ebbero  da  Dio  cominciamento  di  crteusioite C  ii.  15.  106. 

mostrare  che  graziosa  fosse  a  Dio  la  sua  tt  tastone C  iv.  98.  156. 

credente,     e  per  piti  fare  credente  altrui,  feci K.  AT.  5.  a8, 

credenza,     che  .  . .  dirizza  lu  credcnea  all'  altra C  iv.  la.  150. 

falsisstmo  ,  .  .  appo  la  legge  e  credenea  antica  de'      ......  C.  iv.  15.  50. 

dove  tratta  .  .  .  secondo  la  credenea  pagana C.  ìv.  15.  75. 

credere,     che  il  mìo  segreto  fu  creduto  sapere  dalle V,  N.  ^.  aj. 

più  che  io  .  .  .  non  avrei  creduto  dinanzi K  A^  7.  8. 

fui  condotto  . . .  credendosi  fare  a  me  gran  piacere V.  N.  14.  5. 

eredéudomi  far  il  piacere  dì  questo  amico,  proposi     .     .     .     .     .     .  f^.  M  14.  aa. 

io  non  credo  che  cosi  gabbasse  la  mìa  persona,  anzi  credo  che  molta 

pietà  le  ne  verrebbe V.  N.  14.  68,  6 

io  credo  che  pietà  ne  giungerebbe  altrui K.  A^  14.  75. 

mi  movea  .  .  .  credendo  che  mi  difendesse  la  sua  veduta     .     .     .     .     K  AT,  16.  17. 

Poiché  io  dissi . . .  credami  tacere F.  TV.  17.  4, 

nella  terza  dico  come  crwto  dire K  A^  19.  C04, 

siccome  da  molli  si  crede,  e  vero  ò K  iV.  aa.  15. 


«59 


CREDERE 


cndere.    Cb«  le  divizie  (siccome  si  rmU) C  iv.  Ctir«.  iii.  49  ;  io.  35»  66. 

Che  non  de*  rrvt^  quella  .  .  .  Esser  amata  da Cafu.  x.  13S. 

Qiè  le  .  .,  .  Vogliamo  annoverar,  credersi  puone Gina.  x.  143. 

damai  •  •  .  Che  .  .  .  rmit  Amor  fuor  d'  orto  di  ra^one Caru,  x.  147. 

rCkJ  trtdmm  eh*  io  sia  ornai  si  colto Catt^.  xi.  io. 
Cbe»  s*  io  '1  /mirasi  far  fuggendo  lei^  Lieve  sana Cans.  xJv.  31. 
Sooo,  cbc  per .  .  .  Crrdon  capere.  Valere    .........     Cane.  xìx.  m. 
Ho»  ardo  fosse  mai  virtute  in  ertu Stst.  iii.  13. 
Scv  eoa'  io  cnJa^  è  invcr  di  me  adirata K  TV.  ca.  91  {BaU,  i.  la). 
Scd  cIU  non  tei  rmA',  Di' K  M  la.  108  [Baii.  i.  39). 
E  certo  io  rrrdo  che  cosi  gli  guardi      ...           Ball,  x.  17, 
Vegvo  a  vedervi,  trrdfmio  guarire .     K  A^.  x6.  34  (Som.  ix.  1 1), 
Cndo  cbc  in  del  nascesse  està  soprana Som.  xxìjl  za. 


dicendo  loro  eh'  io  il  crtdo K  W.  aa.  85. 

che  .  .  .  fossero  .  .  .  per  Io  dolore  . . .  cominciò    .     .     .     .  K  iV.  33.  87. 

per  isvefliami,  ere^kndo  che  io  sognassi K  W.  33.  97. 

secondo  cb'  altri  trtdt K  A".  34.  aa. 

preposi .  .  .  cnd*ndo  io  che  .  .  .  mirasse F^.  A.  34.  46. 

■I  potrebbero  testimoniare  a  chi  noi  rrr^»5r K.  W.  36.  11. 

Bon  vmintdo  ciò  poter  narrare  in  .  .  .  cominciai K.  A^  a8.  1 1. 

•  aoacFN^  che  .  .  .  udissero  parlare  di  questa  donna V,  H.  ^l.  13. 

cbe  non  rm/f  essere  buono  tenuto  •     . C  I.  a.  51. 

quelle  essere  occupate C  i.  5.  63. 

vi  mikòt  (orse  trtdtndo  di  saltare  uno  muro  .     • C  i.  il.  67. 

t  ,  .  cTtdtndo  dare  la  colpa  ...  al  ferro  e       ..,.,.  C  Ì.  it.  60. 

che,  biasimando  lui,  si  tndoHo  sciisare C  i.  11.  93* 

molti  che  .  .  .  crwdono  pili  essere  ammirati C  ì.  11.  104. 

lo  ptttiUanimo  sempre  le  sue  cose  cred*  valere  poco,  e  1'  altrui 

«aiaj C  i.  II.  14^ 

Ariatocilc  €nd*tU  ...  che  fossero  pure  otto  cieli C.  ii.  3.  19. 

Aacora  tndfft*  cbe  il  ciclo  del  Sole  fosse C.  ÌL  3.  95. 

.  cbe  tnJtHtro  solamente  essere C  iL  $.  15. 

. . .  mdt . .  .  quelle  .  .  .  creature  quasi  ionumerabili   .     .  C  ii.  6.  37. 

1^  che  rac^onevole  é  crtdtre  cbe C  il.  6.  to6. 

•  aMtKo  ttrc  CIÒ  cm^fv  all' anima  spcrta    .     .     .     .     .     «     ,     •     •  C  ii.  8.  87. 

tW<ndtr. ..  altra  vita  non  essere C  ii.  9.  57. 

ìm  vmA  awdoi  co»)  afTerroo C.  ii.  9.  133. 

•1  da*  cmrfnv  che  r  snima  mia  conoscea C  ii.  io.  63. 

aott£  pictA  quella  che  erri/' la  volgare  gente Ciì.  11.40. 

B  .  . .  volgari  .  .  .  che  (miono  cbe  cortesia  non  sia C  ii.  1 1.  57. 

CNbo  adunque  :  Io  cndo^  Cantone,  che  mdi  Mranno C  ii.  la.  45. 

pvnché  di  vero  si  endtm  del  tutto,  che  disposto  Tosai  .  . .  che  non 

si  frmdmm  di  qucato .     .  C  ii.  13.  65,  67. 

M  Sfatto  m  lei  si  crtd*  per  alcuno C.  li.  14.  350. 

oadb  cb«  Si  ooMcro  dalla  favola  di  Fetonte C  ti,  15.  ja. 

oadb  dia  faaae  1'  errore  de*  traslatori C  lì.  15.  63. 

ntdo  cIm  da  Roma  ...  sìa  spazio C  iìL  5.  85,  96. 

Cedb  rbc  questo  Cerchio  .  ,  .  dividerebbe C  ìiì.  5*  m. 

0»da  ngioDevolnente  si  puO  erwdtn  che C  iìL  6.  94. 

caal  é  da  porre  e  da  antdtn  fermamente C  iii.  7.  84. 

f— f  dfc  II  I  ■  gnddt  mom  twmk  quello  eli'  io  dico .  C  iii.  7.  laj. 

«  aott  poasaiw  ffaéw  nincolo  alcuno C.  iii.  7,  169. 

lAadbss'alcttao  dare  loda,  dà  biasimo C  ili.  10.  77' 

parMaJffMfr C  iii.  14.  130, 


CREDERE 


x6d 


credere.     Siccome  io  credo  che  sirìamo  noi Som.  xxxiì.  14. 

Che  credo  tor  la  ruota  alla  ventura Soh.  &xxìiì.  14. 

Io  mi  crtdta  del  tutto  esser  partito Som.  xxaiv.  t. 

quei  che  *n  la  tempesta  suona,  Credendo  far Soh.  xxxvi.  7. 

Come  colei  che  mi  si  cned*  tórre So».  xHv.  4_ 

Non  si  conviene  .  .  .  Turbarsi,  e  creder  che Som.  xIv,  5. 

E  quei,  eh'  io  non  credeva  esser  finocchi  Ma S.  P.  xxxviL  37» 

Jo  CKEDO  in  Dio  padre P.  F.  io. 

Credo  che  '1  figlio  umana  carne  e  vita  Mortai  prendesse     .     .     .     .  P.  F.  i^ 

chi  con  .  .  .  Credty  è  salvato  [>er  sua  passione P.  F.  43. 

E  chi  altramente  vacillando  crede   . P,  F.  43. 

Da  morte  suscitò,  crrdo  e  confesso ,.,..■./*./".  4B. 

Io  CKFPi^j  che  '1  Battcsrao  ciascun  fresa P.  F.  ^$, 

Per  raflermarc  quel  creder  medesmo P.  F,  144. 

credere,     che .  .  .  con  tutta  fede  si  credono  essere C.  iiì.  15.  6j, 

li  quali,  biasimando,  crtdea  fare  dispiacere,  e  .     „ C.  iv.  1.  39. 

siccome  credea  chi  cavillava C  iv.  4.  laa 

Maledetti  siate  voi  ...  e  chi  a  voi  crede C.  iv,  5.  79. 

o^i  persona  degna  d'  essere  creduta C  ìv.  6.  45. 

1'  artefice  ov^'cro  .  .  .  dee  essere  da  tutti  .  .  .  creduto C.  iv.  6.  57. 

Onde  al  cavaliere  dee  credere  lo  spadaio,  il  frenalo  e C.  iv.  6.  60. 

il  maestro  e  I'  artefice  .  .  .  credere  si  dee C  iv.  6.  68, 

filosofi  .  .  .  che  .  .  .  credettero  questo  Gne  .  .  ,  essere C  iv.  6.  85. 

Altri  filosofi  furono,  che  .  .     credettono  altro .  C  iv.  6.  97. 

che  .  .  .  crrdoHO  quelle  essere  cagioni  di  Nobiltà^  anzi  essa  Nobiltà 

credono  quelle  essere C  iv.  Su  77,  7^ 

né  credere  a  luì  sono  tenuti , C  ìv.  9.  138. 

chi  crede  che  la  sentenza  imperiale  sia C  iv.  9.  i6a. 

Onde  non  è  da  credere^  né  da  consentire  a C.  iv.  9.  168. 

le  diviste^  come  altri  crtdea^  non  possono C.  iv.  io.  93. 

che  credendo  comperare  un  uomo  ...  ne  sono  comperati    .     .     .     ,  C  ìv.  11.  i». 

che  ogni  casa  .  .  .  crede  che  sia  V  albergo C.  iv.  la.  148. 

però  qualunque  cosa  vede  .  .  .  crede  che  sia  esso  .     .     .     .     t     .     .  C  iv.  la.  156. 

perchè  .  .  .  crrdeh  trovare  piii  oltre C  iv.  la.  t6gt 

molti  tanto  presuntuosi,  che  sì  credono  tutto  sapere C  hr.  15.  lai. 

tanto  .  .  .  che  credono  col  suo  intelletto  potere C.  iv.  15.  197. 

non  vengono,  ereeUiuUt .  .  .  essere  dottrinati    ........  C.  ìv.  15.  (39. 

che  non  possono  credere  che  ...  si  possano C  iv.  15.  1491 

sono  alquanti  folli  che  credono,  che  .  .  .  s'  intenda C  iv.  16.  60. 

cioè  lodare  e  credere  pregiato  colui,  cui  esser  dicono C.  hr.  t8.  s8* 

E  Nobiltà  si  può  credere  il  loro  timare C  iv.  19.  99. 

che  nessuno  .  .  .  non  dee  credere  essere  con  CSM C.  iv.  ao.  aa. 

nelli  piii  io  crrdo  fra  il  trentesimo  e  'I  quarantcaimo  anno.     E  io 

credo  che  ncllì . . .  esso  ne  sia C.  iv.  33.  9X,  9a. 

Né  da  credere  è  eh'  Egli  non  volesse C  ìv.  33.  100. 

io  credo  che  .  .  .  egli  sarebbe  .  .  .  trasmutato C.  Ìv.  04.  63. 

quegli .  .  .  che  crederà  li  malvagi  comandamenti,  come  quegli  che 

crederà  li  buoni C.  iv.  04.  130,  r34. 

si  legge  di  Catone,  che  non  a  sé  .  .  .  nato  essere  crrdea    .     .     .     .  C  iv.  97.  33. 

malnati  !  .  .  .  che  .  .  .  credetexn  Larghetta  fare C  iv.  07.  19^ 

del  ladro  che  ,  .  .  non  credesse  che  altri  se  n^  accorgesse     .     .     .     .  C  iv.  97,  133. 

tolgono  .  . .  credendosi  CASCTC  buoni  tenuti,  se C  iv.  97.  237. 

coloro  che  appresso  dì  Dìo  crede  che  sieno C.  iv.  aB.  44. 

coloro  che,  per  essere  .  .  .  credono  essere  nobili C  ìv.  ap.  la. 


l6s 


vtn.    Onde  Anor  tntter  fo  me  la  stu  grandezza  Tanto 
Ma  per  ntmtr  desire  .  . .  verrà  Coronata 


I 


E  «oi  mKHc  si  lor  ralontate 

SkcM  .  .  .  Anzi  ...  Di  aure  insieme  crrscesst  il  disio 
ciLHua.     Abbiam  la  Crtsma,  e  V  Olio  santo  ancora    .     . 
cnifKX     M  mtscliia  il  mr^^  giallo  e  1  verde  Si  bel     .     . 
uiuc    K.  creane:. 
CxMalliao.     tu  sai  che  .  .  .  L'  acqua  diventa  erisiaUìna  pietra 

Ove  si  fa  '1  rristatto  in  quel  paese 

E  per  fermezza  ancor  del  trisHanesmo  Abbiam 
CHlM^fMfc.     Ni  eglino  altresì,  se  son  Crisiiam 

A  che  Dio  chiama  la  cristuiHa  prole 

£  ra^ooar  di  Dio  come  cristiano  . 

Che  gli  spartrn  quanto  Gioacppo  a  Cristo 

Ia€>HA>lòaac  ooatro,  santo  e  pio  .     .    . 

tu  Aniu  d"  OAia  noi  si  veggiam  Cristo  . 

E  ì  frullo  del  tuo  ventre  .  .  .  Cristo  Gesù 


i  in  me  mftssimamentc  crtsa'uta 
E  1  soccorso  dinanzi  ciascuno  di  nrscea 
p9t  io  imSIr  significa  il  movimento  del  rrrsrrrr 
piàanarrr  non  si  pu6  se  non  .  .  .  mulliplicando 
Le  mffoi*  totmpó%U  ...  in  quello  crescono 
che  1  di  e  la  notte  crtsct  e  scema 
idoebi  <vr«4T  e  scema  il  dt  e  la  notte 
cbc  vergogna  erwòemòh*  al  suo  amico 
dke  procede  e  trtset  infino  al  di  della      .     . 
eoa!  la  mala  opinione  .  .  .  cnr^cv      .... 
che,  raunando  rìcchczze,  crrtce 
desiderio  ...  le  ricchezze  aono 
della  quale  crtué  ...  lo  desiderio 
.  il  «vracvrv  desiderio  non  è  cagione 
ddcaidctio  dcUs  «denta  dire  non  si  può 
dw  pnfMÌaracttte  cn%c»  sempre  e  uno 
.  .  .  non  t  crtwern  la  suo  dtiatnrt   .... 
^>*fle  . .  •  della  ricchezza  ò  propriamente  rmerrt 
y  aaÉBk  aoatai  hMcade  al  crraMpt ...  del  corpo 
CnttL    aolla  gaem  che  Atene  ebbe  con  Crefi  .    .    . 
lo  quale  chiamano  molti  ciclo  Ch$titìÌtno 
ciclo,  di  tolto  del  Crixialìtno      .... 
Lo  oele  crtA/alliHa  ...  ha  comparazione      .     .    • 

eOa  ha  de'  Cristìumé  del  tenodecìmo  centinaio 

wcoado  b  CwiMiama  verità 

■  IMMIU  dob^  né  FUomTo  . .  .  oè  Cristiano 
e  éitt  CrùtDmm  . . .  perocché  la  CnstimMa  sentenu  è 
la  ifnale  GcsQ  CriUo  lasciò  a  noi  per  esempio 
aaHo  lo  monte  per  Inufigurarsi  .     . 
ir*  deil'  univcTso,  che  é  Critto  .     . 
■^  nwai'ti  h  dMUtea  \xracis8ima  di  Cristo  .    .    . 
••I  Vazic«l*  di  san  Kaetco,  quaodu  dice  Cristo 

CruÉ0  r  adhrm*  eolla  sua  bocca  

.  a'  piedi  di  Cn'jto  sedendo 

■adiralo  Tue  il  nostro  Salvatore  CrisM 

al  tfmCM Inqwis  iliu ci  anno  di  Crlito 

«nto  cruciflaao  .... 

M 


EHI 


CROCE 


162 


croce.     Fu  su  la  santa  erocf  crocIAsso P.  F.  33. 

Tolto  di  crDo,  e  nel  acpolcro  messo ..../*.  f,  46. 

che  nel  santo  ligno  DÌ  eroe*  fu  confitto    .  P.  F.  laa. 

crocifìggere.     Fu  su  U  santa  croce  croci/isso P.  F.  32. 

crucciare.  Visi  di  donne  m'  apparver  crutdati  »  *  ,  ,  V,  N,  33.  168  {Canx.  ii.  41). 
cruccioao.  Non  però  che  .  .  .  Ma  per  fame  cruccioso  Chi  .  .  K.  AT.  8.  55  (Som.  hr.  xi). 
crudele,     fender  per  mezzo  Lo  core  alla  crudeli,  che Cam,  xli.  54. 

si  è  bella  donna  Questa  cntdet Cant.  xv.  36. 

Perchè  .  . .  moite  ...  Ha  messo  il  suo  erudite  adoperare  .     V.  N.  8.  a6  {Son.  iiì.  6). 

Ch'  està  erudii .  .  .  Non  vi  mettesse  amor Soh.  xxxi.  3. 

Nulla  mi  parrà  mai  più  erudii  cosa  Che  lei Son.  xxxìi.  i. 

Ciò  .  .  .  che  mi  fa  sentir  erudii  martìro Son.  xlviii.  6. 

cradelità.     Sicché  a  erudilìtà  rompa  le  porte Cane.  xvix.  69. 

D^  ogni  crudelità  si  fece  donna Sist.  ii.  6. 

crudelitate.     Fu  giunta  dalla  sua  erudtIìtaU ^<  A^*  34-  45    Cane.  iv.  19). 

Che  ...  si  gira  D'  ogni  erudilitati  una  pintura Ball,  x.  8. 

crudeltate.    Tal.  che  se  piega  vostra  crudiUatt Cohm.  xi.  83. 

Cosi  di  tutta  erudtliait  il  freddo  Le  corre  al Sest.  ii.  38. 

crudo.     Falsi  animali,  a  voi  ed  altrui  crudi Cmfis.  x.  lox. 

La  quale  ognora  impetra  .  .  .  più  natura  eruàa Canx.  xiL  4. 

Quando  vidi  costei  eruda  com*  erba Sést.  iiì.  90. 

Li  fjuai  contra  mi  sono  crudi  e  gravi S»  P.  cxlii.  63. 

cruUare.     Ella  sa  ben.  che  se  il  mio  cuor  à  cruUa Cane.  xxi.  04. 

culla.     Maledetta  tua  culla,  Che Cans.  x.  78. 

cuoio.     Che  '1  nfoio  farà  vendetta  della  carne Son.  liii.  4. 

cuore,  core.     Citta  ne'  cor  villani  Amore  un  gelo  .     .     .     .     K.  AT.  19.  53  {Caus.  i.  33% 

E  passan  si  che  '1  cor  ciascun  ritrova K  A^.  19.  73  {Canm.  i.  54). 

Ch*  io  solo  intesi  il  nome  nel  mio  con K.  W.  33.  r44  {Cata.  ii.  t^\ 

Piansemi  Amor  nel  corr,  ove  dimora K  TV.  33.  158  {Cana.  ii.  31)-. 

Vieni,  che  1  cor  li  chiede K.  A^.  33,  306  {Cans.  ii.  79). 

Così  mi  sta  soave  ora  nel  con f.  TV.  a8.  17  (/".  C  4). 

Gli  occhi  dolenti  per  pietà  del  con K  AT.  39.  41  i^Cama.  iii,  i). 

Se  Don  a  cor  gentil  che  ^n  donna  sia K  AT.  33.  51  (Comc  ììL  ti?. 


croce,    in  figura  d'  una  croce C  it 

crocifiggere,  cru-.     i  miracoli  fatti  per  Colui  che  fu  croqfisso  .     .     .     .  C  iìL 

i.c  Cristo  non  fosse  stato  eruci/isso C.  iv. 

crucciare,    onde  molte  volte  me  ne  cntedava  nel  mio  core K.  A^ 

crocifiggere.    K  crocifiggere. 

crudele,     fa  mansuesccre  e  umiliare  li  crudeli  cuori C.  ii. 

cui.     citi  simili  modo  se  habertt  cirzutttfereHtiae  partes    *....•.  V.  N^ 

coltivare,     come  1*  erba  multipUca  nel  campo  non  eultivaio    .     .     .     .  C  iv. 

Cf.  coltivare. 

culto,     se  questo  non  è  bene  culto C  ìv. 

cultura,     della  .  .  .  sentenza  ...  da  questa  cultura  abbandonata  .     .     .  C  iv. 

€/,  coltura. 
Cooio.     Polinice  vestito  d*  un  cuoio  dì  leone  . . .  Tìdeo  coverto  d*  un  cttoio 

di  porco C  iv. 


cuore»  core,     lo  quale  dimora  nella  .  . .  camera  del  con 

V  angoscia  che  il  con  sentia 

e  però  quel  core  ...  io  1'  ho  meco  .     .     . 
che  leggermente  sì  mova  del  suo  con       . 
manifesto  lo  suto  del  con  per  esemplo  del 
avessero  compreso  lo  segreto  del  mio  con 
certe  donne  . . .  aapeano  bene  Io  mìo  con 


V.N. 
K.AT, 


'63  ^^^^  CUORE,    CORE 

coore»  core^     Con  ha  dì  pfctra  al  malvagio  e  vile       .     .     .     K  N.  39.  -73  {Coma,  iii.  33). 

Som  6  di  <or  villan  si  alto  ingegno K  /\^.  33.  75  (Cauv.  rii.  35^ 

Mi  reca  quella  che  m'  ha  il  tur  diviso J'.  TV.  32.  85  {Cane.  iìl.  45), 

P^Mger  ...  e  sospirar  ...  Mi  strugge  il  con  .     .     .     ,     K  W.  3».  98  <  Carta,  iii.  58). 
Taato  dolore  inComo  al  cor  m'  assembra      •     .     ,     .     .     K  A^  34.  30  [Cans.  tv,  4). 

CdìCc  D  ragionar  eh*  è  nel  mio  con C  iì.  Cane.  L  a  ;  7.  16. 

lo  vi  dirò  del  cor  U  Doviute C  ii.  Caw.  i.  io  ;  7.  69. 

Solca  caser  %-tta  dello  cor  dolente C.  ii.  Otn».  ì.  14. 

Ooar  ne  trema  al,  che  fuori  appare C.  iì.  Cd*»,  i.  aa. 

Ne  mandan  messi  al  cor  picn  di  disiri      ......     C.  ili.  dna.  ii.  35  ;  13.  lai. 

Cosi ...  Tu  cacci  la  viltate  altrui  del  con Cam».  ìx.  7. 

Feremi  tt  cxtre  sempre  la  tua  luce CanM,  \%.  16. 

Hi  &  sentire  al  cor  troppa  gravezza Can».  ix.  53. 

Doglia  mi  reca  nello  con  ardire Cuhm,  x.  i  :  V,  E.  ii.  a.  94. 

M  r  anima  toma  poscia  al  con Cina,  ai.  49. 

1^  che  r  innato  rworda  nulla  è  mono Cahm.  xi.  75. 

Ptrcb*  non  ti  rìtemi  Rodermi  cosi  il  con dna.  xii.  «5. 

Cbè  più  mi  trema  Ìl  ror,  qualora  io  penso         dna,  xii.  37. 

E 1  aague  .  .  .  corre  verso  Lo  cor  che  *1  chiama dna.  xii.  47. 

9  Ibrtc,  che  1  dolor  nel  cor  rimbalza dna.  xÌÌ.  49. 

hmAtr  per  mezzo  Lo  con  alla  crudele dna.  xiì.  54. 

Che  B*  infiaranuno  il  cor,  eh'  io  porto  anciao  ........     dna.  xii.  75. 

A  ^«aDa  donna,  Che  m*  ha  ferito  il  con dna.  xii.  80. 

E  Alle  per  lo  mr  d*  una  saetta dna.  xii.  Sa. 

Scalo  ,  .  .  Raccoglier  I*  aer  .  .  .  Entro  quel  ror,  che dna.  xìit.  7. 

9fol  ducfli  pace  al  »r,  a  voi  diletto dna.  xiii.  15. 

Vede  lo  con  a  cui  era  sposata dna.  xìit.  97. 

Riatrrtta  a*  é  entro  il  mezzo  del  con dna.  xiii.  35. 

Ptr  una  voce,  che  nel  cuor  percosse dna.  xiii.  65. 

r . , .  ^)laa  Amor  però  di  cor  non  la  mi  tragge dna.  xv.  50. 

Se  li  pargoletta  Sa  per  cuon  un  marmo dna.  xv.  70. 

tiA  «fiapictata  mente  ...  mi  combatte  il  con dna.  xvi.  3. 

■KM  venir  meno  ...  al  cor  che  tanto  v*  ama     ....  ...     dna,  xvi.  15. 

E  regna  dentro  al  cor  che  lei  aspetta dna.  xvi.  54. 

Xm  ***—*,  che  con  seco  il  mio  cor  porta dna.  xvii.  14. 

W  wCta  .  .  .  Che  per  passare  il  rorr  —  messa  v*  bai dna.  xvii.  51. 

Ahi  B  aar  de*  acimmersi dna.  xviii.  1 1. 

pietoso  Fu  tanto  del  mio  con dna.  xix.  5. 

.  .  .  Simili  beni  al  cor  gentile  accosta dna.  xix.  107. 

Tre  donne  iatorao  al  cor  ni  son  venute dna.  xx.  i. 

C^  *1 . . .  aigaore,  Dico  quel  eh'  è  nel  con dna.  xx.  7. 

cerne  riduce  in  atto  Amore  ne'  rvn  di K  A^.  a?.  39, 

cIm  poi  virtootamente  adopera  ne'  lor  rorf K  M  ai.  41. 

ea .  •  .  eaiBC  adoperi  ne'  cori  altrui K  iV.  ai.  54. 

■ri  parea  che  il  con  ...  mi  dicesse   .........  ^  ^.  «3.  57* 

io  ai  toatìì  cominciare  nn  tremilo  nel  con K.  ^V.  94.  4. 

I  clic  lietamente  mi  dicesse  nel  cor  mìo V,  N.  ^.  io* 

E<aviaaii  parca  avere  Io  con  si  lieto,  che  non  mi  parca  che  fosse 

la  «Bwv  mio K  yyr.  a4.  ta,  13. 

parole,  che  1  cvn  mi  diaae  con K  /V.  34.  15. 

dw  Amore  mi  parlasse  nel  con K  W.  »|.  37. 

b  eW  .  . ,  U  suo  con  mirasse  la  beltà V.  N.  94.  47. 

watfl  avaglticv  Jo  tremore  usato  nel  con     • K  iV.  84.  66. 

dbcAi^0|- <ffcca»e  nel  miofort K  AT.  04.  69. 

M  a 


CUORE,    CORE  ^"^^^^^^^r  164 

cuore,  core,    e  *1  fior ...  Fa  desiar  negli  amorosi  cuori Cans.  xx.  100. 

Ella  sa  ben,  che  se  il  mio  cuor  si  crulla Cam.  xxi.  34. 

Ben  Avria  questa  donna  il  cor  dì  ghiaccio Catu.  xxL  27. 

Sicché  non  par  eh'  eli'  abbia  cuor  di  donna Sfst  ii.  7. 

Talché  mi  giunse  al  corr,  ov*  io  son  pietra Srsi.  ii.  iB. 

Cosi ...  il  freddo  Le  corre  al  care Sat.  ii.  39. 

Entrale  in  cort  ornai Sest.  ii.  53. 

Che  mi  sta  in  cvr  come  vìrtute  in  pietra Sest.  iit.  5. 

Sua  luce  mi  jìer  si,  che  il  cor  m*  impietra Sest.  iii.  9. 

Che,  togliendomi  il  cor,  rimango  verde Sest.  iii.  15. 

V  aveva  duro  il  mr  com'  una  pietra •S«/.  iii.  19. 

Che  lo  cor  mio  per  lei  suo  bene  impietra Srst.  ìv.  9. 

Pensatel  voi,  dacch'  e*  non  mulo  M  cort K  N.  ta,  103  {Ball  i,  24). 

Dille  :  Madonna,  lo  suo  con  e  stato  Con F.  W.  la.  X04  <  BaU.  i  35). 

Abbi  pietà  del  cor  che  tu  feristi Ba/l.  ii.  3. 

che  m*  asciuga  un  lago  Dal  for Bafì,  ìiì.  g. 

Dì  questa  Donna,  che  tiene  il  cor  mìo Bo^t.  ìx,  iol 

La  qual  m'  ha  tolto  il  cor  per  suo  valore BaH.  x.  4. 

Trae  li  sospiri  altrui  fjora  del  con Bali.  x.  ta, 

A  ciascun*  alma  presa,  e  gentil  core  .  .  .  Salute     .     .     .     .     f^.  A^.  3.  77  (Som.  L  z). 
Amor,  tenendo  Mio  core  in  mano   .........     K  A^  3.  86  \Soh,  i.  io). 

e  d'  esto  cort  ardendo  Lei  .  .  .  pascea K.  A^.  3.  88  (So«,  u  laV 

Co^  leggiadro  questi  lo  cor  have V.  N.  •}.  9g  \Soh,  ii.  la). 

E  dentro  dallo  cor  mi  struggo  e  ploro K  A^.  7.  37  {Son.  ii.  oo). 

Pcrchè  villana  morte  in  gentil  cor*  Ha  messo FI  iV.  8.  as  (Son,  iii.  5I. 

Poich'  hai  data  materia  al  rar  doglioso K  iV.  8.  48  (Som.  ìv.  4). 

Ot*  era  Io  tuo  cor  per  mio  volere K  iV.  9.  54  {^Son.  v.  il). 

Tremando  di  paura  eh*  è  nel  cort K  A^.  13.  43  kSoh,  vi.  8). 

Lo  viso  mostra  lo  color  del  atre K  AT.  15.  39  {Son,  viii.  5% 

Nel  cor  mi  si  comincia  un  terremoto K  A^.  16.  36  \Stm.  ìx.  13^ 

Amore  e  1  cor  gentil  sono  una  cosa K  AT.  ao.  13  ySom.  x.  i). 

Fagli  natura  .  .  .'\  cor  per  sua  magione K  A^.  ao.  18  {S<m.  x.  6). 

Che  piace  agli  occhi  sì,  che  dentro  al  core  Nasce  .     .     .     K  A^.  ao.  aa  {Soh.  x.  io}. 

£  cui  saluta  fa  tremar  Io  con V.  N.  sti.  la  {Son.  x\.  4). 

Nasce  nel  con  a  chi  parlar  la  sente V.  N.  ai.  18  \Son.  xi.  xo). 

Ditelmì,  donne,  che  mei  dice  il  cort    .     .     .     .     .     .     .     K  A^  aa.  74  {Soh,  xii.  7). 

Che  '1  cor  mi  trema  di  vederne  tanto K.  AT.  aa.  81  {Son.  xii.  14). 

Io  mi  sentii  svegliar  dentro  allo  corr  Un K  A'.  34.  50  (-Son.  xiv.  x). 

Che  dà  per  gli  occhi  una  dolcezza  al  core K  A^.  a6.  46  .Son.  xv.  io). 

Venite  ...  O  cor  gentili,  che  pietà  il  desia K  AT.  33.  37  \So».  xvii.  a\ 

Che  sfogassi  lo  cor^  piangendo  lei  .     .     .     .     .     ^     .     .     K  AT.  33.  33  {Som.  xvii.  8;. 

cuore,  core,     tanta  onestà  venia  nel  con  di  quello V.  N.  06.  B, 

onde  molte  volte  me  ne  crucciava  nel  mio  con K  A'I  38.  5, 

siccome  parlava  lo  mio  con  in  me  medesimo y.  N.  36.  a8. 

tanto  che  il  con  consentiva  in  lui K  A^.  39.  9l 

L'  una  parte  chiamo  core,  cioè  1*  appetito •     •  K,  A^.  39.  35. 

che  degno  sia  chiamare  l*  appetito  cote  .  . .  é  manifesto     .     .     .     .  K.  A^.  39.  38. 

fo  la  parte  del  con  contro  a  quella  degli  occhi K.  A.  39.  43. 

che  ivi  il  corr  anche  intendo  per  r  appetito ,     .  F.  A.  39.  44. 

dico  come  V  anima  .  .  .  dice  al  con,  cioè  all'  appetito y,  JV.  39.  56. 

Io  mio  con  incominciò  ...  a  pentirsi  del K  A^.  40.  io. 

a  pensare  di  lei  si  con  tutto  il  vergognoso  core y.  JV.  40.  19. 

quello  che  ncloirrsi  ragionava V.  N.  40.  ai. 

desidera  con  tutto  il  cuor* C  ì.  3.  aó. 


«65 


CUORE,    CORE 

core.     Amor  ...  S'  era  svegliato  nel  distrutto  con  .     K  JV.  35.  50  (Soh,  xviii.  6), 

Sicché  mi  giunse  nello  cor  paurm K.  TV.  36.  35  {Som.  làx,  7), 

ehm  si  movean  le  lapHtne  dal  cotv K  A^.  36.  38  (5wr.  xix.  10). 

Ch' io  temo  forte  non  lo  «>r  ai  schianti F.  iV.  37.  23  (Som.  xx.  8). 

Cmì  dice  Q  mio  con,  e  poi  sospira      .     , K  A'^.  38.  48  {Soh.  xxi.  14), 

Che  Cice  consentir  Jo  corr  in  lui K  A^.  39.  63  {Soh.  xx'ì'u  4), 

L*  anima  dice  al  cor  :  Chi  *  costui F.  iV.  39.  64  {So»,  xxit.  5). 

Che  nascon  di  pcnsier  che  son  nel  ùor$ ,     V.  N.  40.  53  {Son,  xxiii.  a). 

Dn-cotano  nel  cor  al  angosciosi V,  N.  40.  60  {Som.  xxìÌÌ.  to). 

Certo  lo  corr  ne'  sospir  mi  dice K  A^.  41,  64  {Son.  xxìv.  to). 

■P—fi  U  sospiro  eh'  esce  del  mio  eort K  ^.  4X  48  (Som.  xxv.  a). 

il  parla  sottile  Al  ror  dolente,  che r*.  A^.  43.  57  (Som.  xxv.  ti). 

«opra  1  mio  cor  piove  Tanta  paura Som.  xxvii.  5. 

Colei  .  ,  ,  Il  cor  le  fa  d'  ogni  eloquenza  puro Son.  xxviiì.  13. 

Capiendo  il  cor*  a  ciascun  di  virtute Son,  xxix,  ti. 

r«inc  nn  cuor  puotc  stare  Infra  duo  donne Son.  xxx.  to. 

Bea  gli  de*  *l  cor  passar,  se  non  s*  arretra  •    • Son,  xxxì.  6, 

la  anlia  cima  Del  corr Son.  xxxiii.  4. 

Sa  ^  voatro  cor  si  piega  in  tante  voglie Son.  xxxiv.  la. 

Sniderò  Di  voler,  nato  per  piacer  del  ronr  .     . Soh.  xxx vìÌÌ.  8. 

Siccbè  *1  voler  del  ttirt  ogni  altro  avanza     « Som.  xxxviiL  13. 

Plotcbé  ...  il  cor  feriste  in  tanto Sem.  xlvii.  t. 

Qtc  qaesta  doglia  pur  mi  strugga  il  cuonr Som.  xlvii,  13. 

^V  «ovclla  pietà  che  il  ew  mi  strugge Som.  xlìx.  3. 

•caso  ba  .  .  .  tanto  gelo  Nel  cuor  de'  tuoi  fedcì    , Son.  xlix.  10. 

Saria  Bai  quella  eh'  t  nel  mio  cor  penta  I Som.  lì.  3. 

Om  «esapre  aUegra  il  tristo  ronr  e  mesto S.  P.  vi.  ai. 

AB  to^tri  del  mio  cor,  che  geme S.  P.  vi.  a6. 

0pd  ioclissti/ta  del  mio  cor*  afflitto S.  P.  xxxi.  36. 

O  fiaMi,  e  voi  che  il  cort  avete  mondo S.  P.  xxxi.  80. 

Pcnl#  le  toc  nette  nel  mio  corr  Son  fitte ,     .     .     S,  P.  xxxvii.  4. 

C  taato  è  lo  mio  cor  dìsconsoUto S.  P.  xxxvii.  aS. 

Laaspvla  lac  non  trova  refrìgerio S.  P.  xxxvii.  34* 

Ktaaova  lo  mio  cort,  e  mondo  fallo S.  P.  1.  37. 

Fa,  cbe  conrenni  lo  mio  cor  leggiero S.  P.  1.  30. 

t.lmr  cootrito  e  bene  umilialo  Si  può  chiamare S.  P.  1.  65. 

Cd  t  fiA  aecco  tutto  lo  mio  corr     .    .    *    •    • S.  P.  ci.  11. 

X4  Q  mio  eort  «  molto  conturbato S.  P,  cxlti.  ao. 

CK  astichi  padri,  eh*  ebbooo  il  cor  fisso  Ad  aspettar P.  F.  ^, 

e  eo9t  il  cor  ne  indegna P.  F.Bi. 

il  magnanimo  si  magnifica  in  «10  cMOfv C.  i.  11.  ia8L 

fc  ■aaaaaaccre  e  umiliare  li  crudeli  rMon C  ìi.  1.  30. 

B  «nnr  ai  prende  per  lo  »rrrtto  Jtntro   . C  ii.  7.  19. 

«Ai  tUi  m*o  tort . .  ,  solca  essere C  ii.  8.  34. 

«MG  «ciwrecgìa  al,  che  1/  rworr  .  .  .  trtma C  ti.  8.  77. 

ffW  solca  Tatrr  vita  del  cor  dolente C  ti.  10.  13. 

gM^iiittiOttaBi,  che  sono  ...  vapori  del  monr C.  ii.  14.  189. 

O  •ahfltaaiBO  ed  ccccllentiasimo  <-Morf C  iii.  ifl.  1 15. 

aiccoa»  li  man"  de*  valenti  uomini C  iv.  1 1.  1 18. 

cU  Boa  ha  aaeura  nel  ntort  AJeasandro C  iv.  11.  104. 

{Aitorgmlili  rif^rm  ttmprt  Amorw C  iv.  »o.  68.] 

a  Dio  con  tutto  nostro  intendimento  e  ruonr C.  iv.  a8.  »i. 

IO  nwJc  religioso  di  noi  se  non  il  cuort C  iv.  aB.  74. 

li  QreaadiiaM  dal  oàort  in  ispirilo  ...  è C  iv.  a8.  79- 


CUPIDITÀ 


i66 


cura.     Cbè  .  . .  Non  poason  quietar,  ma  dan  più  atra     .     .     .  C  iv.  Gnu.  iii.  58  ;  1 1    33. 

dovete  Vie  maggiormente  aver  rum  di  lui C'aro,  xvi.  04. 

curare.     Perchè  fu^cndo  I'  un,  V  altro  si  curm Cà/ts.  iz.  85. 

Bloitc  rcpugfoa  si,  che  lei  non  cura Cime.  x.  38. 

questa  .  .  .  non  cura  colfvo  dì  tuo  strale Caru.  xì.  79. 

che  questa  donna  La  tua  virtù  non  cura  ...     * S^at.  iì.  9. 

curat.     Amorcm  versus  me  non  tantum  curai Cans,  xxi.  38. 

dacché.     ,     .     Catis.  xi.  t  ;  xiv.  79;  xviii.  51  ;  V»  N,  za.  103  {Bali,  i.  34)  ;  Som.  xxvi.  io. 

dannare.    E  più,  che  le  peccata  de'  dannati S.  P.  vi.  36. 

Perchè  se  pur  tu  mi  vorrai  dannart S.  P,  cxlli.  io. 

danno.     Se  ragionate  1*  uno  e  1*  altro  danno Catu.  x.  46. 

£  di  colei  cui  son  procaccian  danno Cane.  xìv.  95. 

Onde  ...  La  sua  venuta  mi  sarebbe  danno Cant.  xvL  63. 

Perchè  . . .  fora,  e  fuggirieno  '1  danno Cana*  xix.  a8. 

se  questo  è  danno^  Pìanganlo  gli  occhi,  e Ca)%B,  xx.  65. 

Ch' io  lo  conosco  »ol  dopo '1  mio  (&f  NO Som.  xxxv.  iz. 

vòlto  A  danno  nostro  e  dclli  nostri  diri   .•• Son.  xlvì.  13. 

Il  qual  non  può  dolersi  de*  suoi  danni S.  P.  xxxviì.  54. 

E  gli  occhi  miei  son  secchi  e  pìen  di  danni 5*.  P.  d.  9. 

ne  preme  Le  nostre  fragil  voglie  a  fard  danno P.  F.  11^ 

cnpidità^     la  terza,  cupidità  di  vanagloria C  i.  tf.  8. 

La  terza  .  .  .  per  atpidità  di  vanagloria Ci.  11.  loo. 

ne  sì  sazia  la  sete  della  atpidità C  iv.  la.  66. 

a  riparare  alla  atpidità  che  .     .  cresce C  iv.  la.  tot. 

Cupiditate.     quante  disoneste  cupiditati  raffrena C  iv.  35.  90. 

cura.     La  prima  è  la  atra  ramìgliare  e  civile Ci.].  30. 

qualunque  è  per  cura  famigliare  o  civile  .  .  .  rimaso        C  i.  i.  94. 

Sicché  .  .  .  non  quirtanoj  ma  dònno  pitt  cura C  iv.  la.  53. 

Maria  .  .  .  nulla  atra  del  ministerìo  .  .  .  mostrava C  iv.  1 7.  104, 

COFOre.     a  dìscemcre  Y  altre  cose  non  curan-t C  i.  11.  51. 

figlio  .  .  .  che  li  dardi  di  Tifeo  non  curi C  ii.  6.  133. 

Democrito,  delia  propria  persona  non  atrando     .  C  iii.  14.  75. 

Platone,  dclli  beni  temporali  non  rum»(/u    .  C  iii.  14.  77. 

Aristotile,  d'  altro  amico  non  curando C  iii.  14.  80. 

avvegnaché  V  una  ...  del  tutto  sia  da  non  cumrt C  iv.  3.  6x. 

chi  degli  altri  tanto  è  da  curart,  quanto C  iv.  7.  38. 

avvegnaché  il  testo  ciò  non  CHrr C  iv.  14-53. 

favola,  della  quale  .  .  .  atran  non  si  dee C  iv.  14.  148;. 

né  mai  quello  che  altri  dice,  curano .     .  C  iv.  15.  (45. 

che  non  è  da  curar*  né  d*  avere  con  essi  (accenda C  iv.  15.  161. 

curatore,     non  possa fare  senza  curatore  di  perfetta  età     .     .     .     .  C  iv.  04.  ai. 

Ctirio.    Curio . . .  tentato  di  corrompere . . .  quantità  d'  oro  . .  .  rifiatare  C  iv.  5.  1 10. 

curioso,     in  più  sue  opere  non  sia  curioso     ..........  C  iii.  8.  ao. 

daddovero.     Certo  daddovtro  ardisco  a  dire C  iv.  19.  53. 

danaro,    guadagnano  danari  o  dignità C  i.  9.  aa. 

malnati  !  .  .  .  che  .  .  .  donate  .     .  danari C.  iv.  27.  laa. 

dannare,     con  etema  notte  solvette  lo  suo  dannato  pudore     .     .     .     .  C  iii.  8.  95. 

il  quale  .  .  .  parto  da  loro  e  danno C  iv.  i.  46. 

danno,     perocché  .  .  .  alle  margarite  è  danno C  iv.  30.  40. 

dannosissimo,     intra  tutte  le  bcstialitadì  quella  é  .  .  .  dannosissima    .  C  ii.  9.  57. 

che  riprovata  è  la  .  .  .  dannosissima  opinione .     .  C  iv.  t6>.  13. 

dannoso,     perchè  non  solamente  è  dannoso  e  pericoloso  a       .  .     .  C  iv.  i.  44. 

che  .  .  .  più  volte  sono  le  sue  parole  dannose C  iv.  a.  71. 

Puotcai .  .  .  vedere  .  .  .  nella  dannosa  loro  posstssùms C  iv.  z  1.  36^ 


I 


167 


DEA 


quanto  bel  fu  vederla  .  .  .  Gire  alla  dansa •     .    S*st.  iii.  09. 

▼«Jerla  .  .  ,  Gire  .  .  .  Danaantio  un  giorno Sfit.  Ìli.  30. 

r  poiché  prese  1'  uno  e  1'  allro  dardo Cant.  %x.  59. 

ireste.  Che  questo  dardo  farà  star  lucente Catte,  xx.  73. 

Chr  n*  ha  fatto  icntir  dcg^li  suoi  dardi   .     , Ba/L  x.  x6. 

L  K  N,  19,  60  {Con*,  i.  41Ì  ;  38.  35  ìF.  C,  131  ;  33.  83  {Can».  Ui.  43)  ;  C  iii.  CanM.  ii. 
•7;  iv.  C«M.  iii.  so,  58» 93;  CttHB.x^  15.43»  7»;  ^-  »3.  16»  i»6;  x'-4»  »>;  x»i. 
a6,  57,  8a  ;  xiii.  15,  si  ;  xiv.  9  ;  xv.  36,  38.  39  ;  x\-i.  38,  46  ;  xviit.  65  ;  xx. 
76;  xjii.  17;  Sfsà.  ii.  63;  BaR.  iv,  41  ;  vi.  5  ;  vii.  13;  Wii.  ai  ;  x.  aS  ;  V.  N. 
3,  84  {Som.  ì.  8)  ;  8.  48  {Soft.  iv.  41  ;  a6.  46  {Son.  xv.  lo^  ;  Scn.  xxvi.  7; 
uiviiL  8  :  xxix.  9  ;  xxxi.  9  ;  xxxii.  6  ;  xxzvìii.  13;  xliv.  11  ;  xlvii.  3  ;  xlviii. 
13;  S.  P.  xxxi.  59;  xxxviì.  41,  49;  l.  6a;  P.  F.  84,  89,  133,  140,  317,  349, 

Atqoe  fortuna  rutnosa  daUir Cam.  xxì.  11. 

Ed  una  nuvoletta  aiean  davanti V.  N.  q^.  187  {Cane.  ii.  60). 

io  ro*  che  .  .  .  con  lui  vadi  a  Madonna  davanti     ....     K  A',  xa.  8t  {Bali.  \.  3). 

q—lfira  dnwmnti  Vedetevi  la K.  A^  37.  ao  (5oh.  xx.  5). 

Goo^neror,  cor  suave,  dr  te  primo .     ■     Cohm,  xxì.  14. 

S«Mpcr  Imarfunt  contra  me  dt  limo Cans.  xxi.  18. 

Mcedictt  tpaa  :  Halura  est  d*  iste Cana.  xxì.  33. 

Quantum  spcs  inter  me  (^  ìpsa  durat Cai«.  xxì.  39. 

Fra  lor  le  donne  dta  Vi  chiaman Bali,  iv,  97. 

Le  quali  come  .  .  .  siano  dannose  ...  £  da  mostrare    .     .     .     C  iv.  13.  90. 

vedere  la  loro  pcnscsaione  essere  dannosa C.  iv.  rs.  93. 

C  iv.  15.  I,  41. 

nella  etik  di  Dardano C.  iv.  14.  135. 

Sxondo  la  opiniiine  .  .  .  Dardano  fu  villano     .     .     .     .    ,     .     ,     .     C  tv.  14.  140. 

à\\k  ah  Dardano 0.17.14.143. 

o  wA  che  Dardano  vivendo  fosse  villano,  e C.  iv.  14.  144. 

•i  4lc«,  Dardamo  essere  stato  Afelio  di  Giove C  iv.  14.  146. 

kk     ftflio  . .  .  che  11  dardi  di  Tifeo  non  curi C.  ii.  6.  ia3. 

k  K.  AT.  SL  43  :  4.  4  ;  8.  74  :  9-  39  ;  10.  17  ;  ai.  45  ;  «6.  30  :  30.  ai.  38  :  sa.  37  ;  33. 
«7:  34-3.6.  16;  4a-38;  C  ì.  i.  133;  a.  108,  115,  u6,  137  ;  3.  a8;  4,  83, 
84,  100  ;  8.  ir  (6m1,  13  (Amì,  14,  17,  18,  ao  {bis),  36,  37,  41,  49.  51,  53,  117; 
9.  38,  63,  64,  65,  66.  67  ;  IO.  56  ;  11.  76,  80,  134  ;  13.  87  ;  ii.  1.  16  ;  a.  38  ; 
5. 86,  100  ;  6u  »7  ^  8.  44,  50;  9.  88,  133;  io.  33;  11.  aa  ;  13.  63:  15.  '7»» 
«73  ;  «6,  57  ;  iii.  I.  1 1,  5T,  81  ;  3,  3,  94,  101  ;  4.  47  ;  6.  89,  104  ;  8.  193.  309  ; 
9.  «3;  «o-  35.  77  t*«)  ;  II.  5.  *>.  '07  ;  >3-  9»  ;  14.  89.  109  ;  iv.  3.  a.  99:  4. 
94.  118:  7.  4B:  8.  74;  9.  136;  IO.  94.  96.  u.  03.  117;  io.  9.  47»  53»  «39» 
194.  196;  14.  107  ;  15.  57  ;  17.  39;  19.  40:  ao.  a8  ;  ai.  38:  »a.  193:  34.  6, 
7,  S9,  J07.  108.  113.  153.  166:  35.  18,66;  36.  89,  140;  37.  ai,  33,  36,  7a, 
7«,  80,  8cs,  85,  137,  179;  a8.  136.  143,  143.  145,  146;  30.65. 
W  ML  OgBl  ottfano  dato  e  ogni  dono  perfetto  di  suso  viene  .  .  .  C  iv,  so.  53. 
■«•    che  rimane  nel  datort  per  lo  dare  . . .  Nel  datar* . . .  dee 

«■■ri C.  i.  8.  53,  54. 

fMl  vIÌIb  ■  wmtm  al  ricevitore,  che  al  datoww C  i.  8.  Sa 

ì  4Mwv  DOD  venda C.  ì.  8.  i3t. 

«lala  daiort  lo  Latino C  i.  9.  39. 

profcaic  è  quella  di  David C  iv.  5.  40. 

JoBC  Ai  padre  del  aoprmddetto  Dmvid C  iv.  5.  45. 

fa  ui  uno  (minorale  che  Damd  nacque  e  nacque  Roma      .     .    .    .     C  iv.  5.  47. 

.     <  litui  Dm  nemica  dei  Troiani K  A^.  35.  74. 

Li  U :.  aiiamavano  i>eJ  e /?w C  li.  3.  35 

U  qaalc  itiwirn  Dm  di  potenza C.  ii.  5.  40. 


DEA 


i68 


debole,  -ile.     Dì  ciò  si  biumi  il  dAdU  intelletto    .     .     .     .     C  ili.  Csits.  ii.  i6  ;  4.  119. 

sfida  La  J^>oU  mia  vìu  esto  perverso Carta,  xii.  4 1. 

Però  eh*  io  sono  tUbiU  ed  infermo S.  /*.  vi.  8. 

decreto.     Formata  fu  dal  suo  étsrtto  antico Oinv,  x.  9. 

Dea.     Pallade  ovvero  Minerva^  la  quale  dissero  Dta  dì  sapienza.     .     .  C  iL  5.  43. 

Cenere,  la  quale  dissero  Dta  delle  biade C  ii.  5.  44< 

se  ...  la  Dta  della  ricchezza  largisca C  iv.  la.  77. 

deambolatore.     Peripatttiày  che  tanto  vale  quanto  De^mbtt'atvti    .     .  C  iv.  6.  142. 

debUe.     K  debole. 

debilità,     è  da  biasimare  la  debilità  dtlC  itttffletto C.  ili.  4.  37. 

lo  quale  ...  si  trumuta  ....  in  alcuna  dthtUtà C.  iiì.  9.  131. 

debilitare,     per  essere  lo  viso  dibiiìiato^  incontra C  iii.  9.  137. 

che  ...  in  tanto  dfbiìitoi  gli  spìriti  visivi C  Ui.  9.  151. 

debitamente,    debitamtnte  rispondono C  i.  5.  93,  96,  lot,  roa. 

in  quanto  sono  (/rAtVam/M/r  ordinate C.  iii.  15.  118. 

come  ...  io  non  sia  dfòitatHeHff .  ,  .  soggetto C  iv.  8.  150. 

facendoci  quelli  usare  ^^'/am/R// . C  iv.  17.61. 

deUto,  n.  Se  adj.     salva  qui  la  via  della  debita  correzione C  i.  a.  78. 

la  via  del  digito  onorare  e  magnificare C  i.  a.  81. 

la  quale  a  dtbiio  fine  è  ordinata C  ì.  4.  aa. 

secondo  il  debito  dell*  arte C  Ì.  5.  99. 

riceve  dalla  di'vina  bontà  oltre  ìl  debito  umano C.  iii.  6.  93. 

non  ha  riguardo  il  suo  amore  al  debito  di  colei C  iti.  6.  loi. 

oltre  li  termini  del  debito  della  nostra  natura C  iiì.  6.  lod. 

oltre  il  debita  della  natura  nostra C  iii.  6.  137. 

chi  fuori  dal  debito  ordine  è  piegato C.  iii.  15.  153. 

che  la  nave  ...  a  debito  porto  correa C  ìv.  5.  69. 

da  Natura  dirizzato  nel  debito  fine C.  iv.  6.  ioa. 

confessione  di  debita  suggczione C  ìv.  8.  101. 

dìsconfessarc  la  debita  suggcziooe C  iv.  8.  106. 

la  non  reverenza  è  negare  la  [non]  debita  suggeziooe C  iv.  8.  108. 

quando  della  debita  confessione  si  priva C.  iv.  8.  xxx. 

negare  la  non  debita  suggezione C  iv.  B.  147. 

contro  alla  debita  pietà  il  figlio  alla  .  .  .  intende C  iv.  13.  laÓu 

che  r  ordine  ^£t/o  delle  nostre  membra  rende C.  iv.  25.  134. 

quando  piii  sattaface  al  debito  della  ...  né  mai  al  debito  della  .  .  . 

non  sì  può  satisfare  cosi C.  iv.  37.  106»  107. 

debole,  -ile.     divenni  ...  di  sì  frale  e  debole  condizione. K.  TV.  4.  6. 

come  r  occhio  nostro  debole  al  Sole F.  ^.  43.  39. 

questa  senza  quella  ò  quasi  debile C  iv.  6.  160. 

come  .  .  .  con  debite  conducìmento  entra  in  quello C.  ìv.  a8.  19. 

li  suoi  membri  sentendosi  a  debile  stato  venuti C.  iv.  a8.  139. 

che  r  opinione  di  coloro  ...  fa  più  debile C.  iv.  ©9.  66. 

deboletto.     che  lo  mio  deboletto  sonno  non  potè  sostenere V.  N.  ^.  si, 

pingea  fuori  i  deboletti  spìriti  del  viso ^.  W.  1 1.  la. 

io  ritornai  pensando  alla  mia  deboìetta  vita K  ^.  03.  la. 

debolezza,     la  quale  mi  condusse  a  tanta  deboU&sa V.  N.  03.  6. 

decimare,     che  non  sì  convengano  alcuna  volta  deàmare C  iv,  37.  85. 

decimo C  lì.  4.  25  ;  5.  90  ;  6.  98,  loi  ;  ìv.  a.  31  ;  13.  70  ;  17.  59,  93. 

Dedo.     Chi  dirà  de'  Deeii  e  .  ,  .  che  posero  la  loro  vita C  iv.  5.  laa. 

declinazione,     in  tanto  quanto  .  ,  .  ccric  de<ìma£i<mi .  .  .  sono  in  uso  .  C  ii.  14.  84. 

decreto,     non  per  ...  né  per  decnlo  dì  convento  ...  fu  acquistata  .     .  C.  ìv.  4.  88. 
de&nizione.     V.  difìoizione. 

degenerazione,    qui  a*  intende  viltà  per  <ir^nwraaibH« C.  iv.  io.  100. 


t69  ^^^^^^^^^  DEGNO 

<k|^llMlHHìt<  I     Par  che  si  drizii  iUgn:tment*  a  vui C.  H.  Gnu.  i.  8  ;  7.  50. 

tale.  Ch*  io  fossi  tUgnamtnU  Cosa  di  quella  che Cam.  xiv.  66, 

Aceii£>  che  U  mia  lingua  tUgnamttitf  Possa S.  Z'.  I.  56. 

e  (fucato  J*gfMmtnt0  Lauderà  Dìo S.  P.  ci.  74. 

Io  non  spero  che  .  . .  Dtgnasst  di  cardare Batt.  z.  aa. 

E  tu  .  .  .  offni  virio  Ti  degnasti  volermi  perdonare S.  P.  xxx'x.  39, 

Cbe  tu  ti  iUgm  allora  esser  propizio S.  P.  xxx'x.  43. 

JAyiMÉ,  i*  prego,  starmi  ia  adiutorio S.  P.  xjcxviJ.  83. 

Io  prcco  te  ...  Ti  dégni  a.\cT  dì  me  misericordia S.  P.U  %. 

ti  pn^o  .  . .  Che  tu  ti  degni  di  manifestarmi 5.  P.  ci.  93. 

E  prego,  che  ti  degni  esaudire S.  P.  cxxix.  a. 

E  quando  trova  alcun  che  degno  sia  Di     ...     .        K  A^  19.  56  \CanM.  i.  37\ 

rii*  cala  vita  .  .  .  Non  era  d^na  di  si  gentil  cosa  ...       F.  N.  32.  68  i.Cd/u.  iii.  sBl. 

E^  issi  gloriosa  in  loco  degno K  AT.  33.  71  tCtfiM.  ìli.  31). 

gtodtcar  sì  puote  efletto  Sovra  fAr^w  suggetto Can«.  ìx  41, 

la  quella  bella  donna  che  n'  è  degna Cina.  ìx.  70. 

Qi*  Amor  di  tanto  onor  m*  ha  fatto  degno Can».  xiv.  64. 

che  n'  adduce  Lume  di  cielo  in  creatura  degna Onta.  xvii.  40. 

O  patria,  degna  di  trionfai  fama Cana.  xvìii.  x. 

Km  raando  a'  tuoi  ben  chi  non  n*  è  dtgno Can*.  xviiì.  43. 

Ogni  prttmra  e  loda  in  te  fta  degna Cam.  xviii.  53. 

Cba  &  ^bysio  di  manto  Imperiai  colui Gtnx.  xix  13. 

f  BitT  tm'  buoni  t  pur  di  lode  degno  ...........  Crine,  xx.  80. 

Ow  lagaanator  non  ò  degno  di  laude Cana,  xxi.  6. 

ite.     Per  fare  si  ch*  elte  Steno  degnamtntt  servite    ,     ,     .     ,  V.  N.  14.  14. 

■uànihè  dfgnmmmtt  avea  cagione  di  dire K  iV.  aa.  54. 

ififara  die  . .  .  furono  degnamente  guiderdonati y.  N.  40.  35. 

che  (o  non  potessi  più  degnamente  trattare  di  lei V.  N.  43.  5. 

cké  la  difini/ioae  .  .  .  più  degnamente  si  faccia      .......  C  iv.  to.  61, 

;Bartk     U  quale  m'  avea  .  .  .  degnato  di  salutare K.  A''.  3.  43. 

£  pcrft  questa  gcnlilissima  .  .  .  non  degnò  salutare V,  N.  19.  51. 

che  Aristotile  sia  degnissima  di  fede  e  d*  obbedtenia .     .  C.  iv,  6.  50. 

inique  caao  è  degnassimo  di  fede  e  d'  obbedienza C  iv.  6.  70. 

al  che  tu  non  parli  a  lei .  .  .  che  non  t  dégno K  AT.  la.  67. 

avmdo  (orse  .  .  .  speranza  di  me  oltreché  degna y.  JV.  ao.  6. 

d^gna  di  dichiararle  ogni  dubitazione K  A'.  35,  a. 

•  è  degno  e  ragionevole,  che K  A^.  35.  56. 

.  .  .  degna  è  to  dicitore  per  rima  fare  lo K  A^.  35.  68. 

cke  éagmo  aia  chiamare  V  appetito  core,  e  .  . .  é  manifesto     .     .     .  K  A^.  39.  38. 
Le  ^Be  prime . . .  sono  ...  di  perdono  degne  :  le  due  altre  . .  .  sono 

éigmàÀ  biasimo  e  d'  abbominaiionc C.  i.  t.  43,  44. 

di  ^Mtllo  pane  degno  a  cotal  vivanda C  i.  1 .  84. 

cM  BOA  aono  dl#^i  di  più  alto  sedere C  i.  1.  98, 

di  molta  ripreuftìone  i  quella  cosa C.  i.  3.  1. 

dcDa  donna  . . .  aon  era  dtgna  rima  di  Volgare  alcuno . . . 

C  ii.  13.  59. 

dM  r  «eiBO  è  iUgmo  di  loda  o  di  vituperio  solo  in C  iU.  4.  55. 

IMe  ataaibae ...  è  più  degno  di  farsi  esemplo        C  ili.  la.  53. 

ckc  te  pietra  .  . .  aiano  degm  di  reverenda C  iv.  5.  i8a. 

m  1  «Molo  ...  sia  degno  oltre  quello  che C  tv.  5.  183. 

laalo  «ale . , .  qtiamo  dl^o  éiftde  4  d' ohòedunaa C  iv.  6.  49. 

par  e(Bé  ptfaoaa  dtgna  d'  oMre  creduu  e  obbedita C  tv,  6.  44- 

«■la  CMMei.  quanto  atto  degno  difedt  e  d*  otdteditnza C.  Iv.  6.  49. 

^pHtt .  .  .  è  , .  .  dtgno  d*  o^i  dispetto  e  vitui>cno    ,  .     .     .  C  iv.  7.  go. 


Eid 


DEGNO 


170 


degno,    che  se  n*  è  gita  Al  secol  tirgno  della  sua  virtute    .     V.  N.  33.  36  {Som,  xvii.  it). 

A  chi  era  d*gno  poi  dava  salute Son.  udx.  9. 

Degli  occhi  miei  ancor  ti  farò  degno S,  P.  xxxi.  64. 

La  qual  fa  I'  uomo  dfgno  di  salute S.  Z'.  1.  47. 

ddl.  K  N.  33.  150  {Can».  Vi.  33^  ;  Cohm.  xvìi.  aa,  53,  56  ;  S<st.  ìii  a8  ;  Bail.  ii.  i,  xx  ; 
K  N.  7.  38  {Son,  ii.  Il)  ;  aa.  93  [Soh.  xiii.  sì  ;  41.  55  (Som.  rxiv.  1}  ;  Son. 
Mcxi.  9;  xH.  5;  li.  4  ;  5.  P.  xxxvii.  8a;  L  46  ;  d.  94:  cxlii.  4,  37,  50. 

dritto,     che  t'  ho  roanifcstato  Già  1*  ...  e  '1  mio  tUOtto S.  P.  xxzi.  33. 

deOQOQ.  demonio^     Insieme  coi  d>mom  maledetti P.F.60. 

Per  libciarne  dal  dtmon  maligno P.  F.  la^. 

E  così  et  difendon  dal  dftftonio P.  F.  151. 

dente,     che  ogni  senso  Colli  c/rH/i  d'Amor  già  mi  manduca     ....     Caiu.  xii.  39. 
dentro.     Cans,  xì.  14.  98,  Bo  ;  xiv.  33  :  xvt.  7,  53,  34  ;  xviii.  63  ;  xx.  3^  18  ;  Bali.  ii.  6  ; 
vi.  33  :  X.  9  ;  V.N.  7. 37  {Soh.  ii.  ao)  ;  ac  19,  aa  (Som.  x.  7,  joj  ;  34.  50  (Som, 
xiv.  i)  ;  Soh,  xIv.  io  ;  P.  F.  aoS. 

deridere,     là,  dov*  io  son  morto  e  son  dtrìso Som.  xxxv.  3. 

deriare*  disiare.    Uadonna  è  disiata  [in  sommo  cielo]  .     K  N.  19.  48  (Carw.  ì.  39%  1x6. 


degno,     dégno  è  che  la  chioaa  a  ciò  risponda C  ir.  14.  53 

quale  uomo  .  .  .  piii  degno  fu  di  significare  Iddio,  che C.  iv.  a8.  laa. 

quegli  che  della  buona  generazione  degno  non  è C  iv.  39.  48, 

così  come  chi  .  .  .  infama  ...  è  degno  d'  essere  fuggito  .  .  .  cosi  1' 

uomo  vile  ...  £  degno  d'  essere  . .  .  scacciato C  iv.  39.  77,  79. 

deh K  iV.  33.  109;  39.  13;  41.  33. 

Delfile.    Accste,  outrìce  d*  Argia  e  di  DayUé C.  ìv,  35.  Br. 

deìncepS.     quia  ffequrnter  impedOus  tra  deinctps K  AT.  3.  38, 

deitÀ.     lo  luogo  di  quella  somma  Deità  che  Sé  .  .  .  vede      .     .     .     .     .  C.  ÌÌ.  4.  39. 

che  tanto  discenderebbe  in  quella  della /Vi'/à  .     .......  C.  iv.  3i.  96. 

poiché  la  somma  Z7n/à,  cioè  Iddio,  vede C.  iv.  at.  loi. 

deitade.    che  è  DeUade C.  iiì.  3,  157. 

deliberamento.    a  questo  eUiòeramento  tre  ragioni  m*  informaro     *    «  C.  iii.  i.  33. 

deliberare,    ho  ...  usato  quello  dMStfraM^o C.  i.  13.  6a. 

eh'  io  deliberai  e  vidi,  che  .  .  .  non  era C.  iii.  i.  a8. 

demente,     però  que*  cotali  sono  chiamati     .  .  amenti  e  dementi  .     .     .  C  iii.  a.  154. 

Democrito,     siccome  fu  Anassagora  e  Denwcrito C  ii.  15.  56. 

Democrito.  .  .  nò  barba  ...  né  unghie  si  toglica C  iii.  14.  74. 

denominare,     le  cose  deono  essere  denntntnatt  dall' C.  ii.  8.  17. 

dall'  abito  maggiormente  è  altri  da  denominare C  ìli.  13.  80. 

le  cose  si  deono  denominare  dalla  più  nobile  parte C  iv.  7.  117. 

Il  pen»  ...  da  lui  si  denomina .  C.  iv.  30.  16. 

ma  ...  è  la  Virtù  denominata  da  essa C.  iv.  3o.  18. 

Cf.  dinominare. 

dente,     perocché  né  denti,  né  lingua  ha C.  Lx.  89. 

quando  fa  trentadue  denii  aìV  uomo Ci.  7.  55. 

dentro.     K  ^.  3.  39  ;  C.  i.  i.  13,  16,  40  ;  11.  67  ;  ii.  i,  72,  73  ;  2.  19,  68  ;  7.  16,  ao;  8. 

5.  IO.  35.  77.  9a  ;  9.  37  :  >o.  4  ;  iit  a.  68  ;  8.  90,  100  ;  9.  68,  144  ;  M-  103; 
iv.  8.  46;  37.  39;  39.  117. 

depressione.    A  perpetuale  .  .  .  ^/-rKsstÒM/ delli  malvagi  uomini     .     .  C  i.  11.  i. 

derivare,     la  luce  ...  la  quale  è  una,  da  uno  fonte  dtrivaia    .     ,     .     .  C  ìii.  7.  35. 

dal  quale  siccome  da  fonte  primo  si  deriva C  iii.  13.  93. 

Auforr,  quinci  derivato,  si  prende C  iv.  6.  43. 

derivazione.     Uguccione  nel  principio  delle  sue  Denvasioni  .     ,     .     .  C.  iv.  6.  40. 

dentare,     non  intendo  però  a  quella  in  parte  alcuna  derogare    .     .     .  C.  i.  1.  115. 

deserto,    distributore  della  sua  terra  desena C  tv.  37.  X7X. 

C/.óÈaeita. 


171  DESIDERIO 

Per  sé  É  .  .  .  desiùio  da  persone  sapge Canm.  xìx  i^ 

e  *l  6or  ...  Fa  dtsiar  negli  ainon3aÌ  cuori Cane.  xx.  loo 

Ké  per  altro  UlrAtf  viver  gran  tempo Sta/,  ii.  48. 

Ptfa  non  diaioj  che  sempre  stare  all'  ombra  Di Stai,  iv.  37. 

Abbi  pietà  del  cor  .  .  .  Che  .  .  .  dtaiàtulo  muore Bf»U,  li.  4. 

Se  BOB  chi  lei  onora  dest'anJo £«//.  ix.  14. 

Ycsil* ...  O  cor  gentili,  che  pietà  il  déSfia  .     ,    .     ,     .     K  ^.  33.  37  {Som.  xvìì.  a). 

•I  doloraao,  che  dima  Udir  della So»,  xli.  7. 

che  nostre  voglie  Non  sian  fi€sid*rard\  ter  1*  altrui .     .     .  P,  F.  \i^ 
Pel  dtmUrio  di  pianger  eh'  egli  hanno     .     .     .     K  Al  37.  a6  {Som,  xx.  11). 

HnJiViTìTìllr      Bò  ...  n^  ...  tra  cose  .  .  .  titsidirabili  essere  dissi  .     .  C  iv.  13.  61. 

dkc  r  uno  ^IrJÙfaraAfJir  sta  dinanii  all' altro   , C  ìv.  la.  170. 

é  qMui  punta  dell' ultimo  d!r:ff'(/<rm^'/r ,     ,  C.  iv.  la.  175. 

Skcbé  .  .  .  maggiori  appariscono  li  desidtrabiìi    .......  C  Ìv.  la.  178. 

ite.     quanto  .  .  .  più  s'  appropinqua  al  tUsiJfraMU     .     .     .     •  C  iii.  10.  iB. 

•oUmcntc  dalla  parte  dell'  uomo  dfsédtmnte .     ......  C.  i\*.  13.  79. 

propost  di  dirlcj  dtsadrranda  che  venissero     .     .    .     .     .  V.  N.  i^.  76. 

che  da  questa  mia  cantone  disidtro V.  N,  19.  144. 

«r  viani  a  me  che  molto  ti  dtsùUro K.  A^.  23.  74. 

4Be  coar,  clic  déudÉtasstro  pur  dì  piangere K.  ^V.  40.  30. 

MBU  gli  uomini  naturalmente  desiderano  di  sapere C  L  i.  3. 

air  abito  da  latti  tUsidenito    .    ' C.  i.  i.  48. 

■al  ^«alc  .  .  .  dttùUro ...  di  riposare  1*  animo  stanco C.  i.  3.  a6. 

qi^eUl  cba  émdnmitw  intcodere C  i.  7.  80. 

la  ^ala  ■attìmaiwatc  dlmdlmi  questo  dbo .  C  i.  9.  17. 

cJm  csaacana  cosa  . . .  ifrwWini  la  sua  perfezione C.  iii.  6.  7a. 

•  ptt  quella  ogni  coaa  t  AiiAiaftì C.  iii.  6.  74. 

la  cosa  ditiderata  più  s*  appropinqua    ........  C  iii.  10.  18. 

priou  considerai  d«s»dnmido  quella C  iii.  la.  95. 

a  dkmitimti  e  procurasi  che  sia  dall'  altra C  iti.  la.  39. 

par  ta  cose  ...  ilMM/tfrar»  d' acquistare 0.111.14.137. 

la  ^fmmmm  del  preveduto  daidtmrt C  iii.  14.  135. 

quello  che  ha .     .  C.  iii.  15.  30. 

la  poaaibilitA  della  cusa  dtitdtmitt C.  iii.  15.  79. 

ckAr  éiaiétrmmdo  la  sua  perfezione,  de3tde»irrt!*òe  \u  sua  imperfezione  : 

(■^ooccbè  Aaidmrwòòi  sé  sempre  desédemrt    .    .     .     .  C.  iti.  15.  83,  84,  85,  66. 

■aa  iT aceonce  che  deaùUra  sé  lempre  dtsiderart C.  iii.  1 5.  89  \bU). 

da  noi  . .  .  non  é  dtaàd^naio  di  sapere C  iit.  15.  106. 

draidtri  tcm  acquistare C  tv.  4.  a4. 

■  ^gmàm  « . .  più  étmdtrun  non  possendo C  iv.  4.  37. 

lo  dnideraio  porto C.  iv.  4.  53. 

...  gli  uomini  .  .  .  d*»id4rttn  quelle C  iv.  la.  64. 

Lmen te  i/rj»d!mi  tornare  a C.  iv.  la.  145. 

lucia  prima  a  dfsiderarf C  iv.  la.  t6o. 

Ovtfc  vcdcmo  U  parvoh  dtsad^rart ...  un  pomo  ;  e  poi . . .  dtsidtmrt 

mao  uccellino  ;  e  poi  .  .  .  déttdtran  bello  vestimento    .     .  C  iv.  la.  161,  t63f  164. 

ae  ■»  dmién  w  dì  aapare  i  prìncipi! C.  ìv.  13.  11. 

a>  pai  ia  éàmdtm  di  aimere  che  coaa  è C  iv.  13.  15. 

Cte  a«l  d— Aiai»  deDa  adenxa  . .  .  finiscono C  iv.  13,  48. 

paite  detta  adbOe  énidtraio C  iv.  13.  8a 

aiedo  U  dtmderart  della  scienxa  si  prende    .     .     .     .  C  iv.  13.  83. 

prrorchi  li  dé-mdrmtori  tU  quello  sono  in  tanto  numero  C,  iv.  6.  77. 

ti  toato  mi  giugnc  un  dtmdrrio  di  vederla y,  N.  x$.  17. 

la  baaMadlac  e  li  fine  di  tutu  i  mici  dlfsjdCrnj K  iV.  16.  36. 


DESIDERIO 


desiderio.    E  *]  gemer  mio  ed  ogni  dtsiderio ...  si  pone 


5.  P.  xxxviL  3 


desiderio,     dimorai  alquanti  di  con  desiderio  di  dire V.  N.  t^  68. 

fu  fine  de' mici  desiderii K.  ^V.  19.  139. 

perocché  roag^gior  desiderio  era  il  mìo  ...  di V*  N.  39.  4£l 

come  lo  mio  desiderio  si  \'olge  tutto  verso  lei    ........     K.  A^.  39.  54. 

10  mio  core  incominciò  ...  a  pentirsi  del  cUsitUrio V.  S.  40.  it. 

discacciato  questo  cotal  malvagio  desiderio V,  N,  40.  15. 

che  cotal  desiderio  malvagio  e  .  .  .  paressero y.  N,  40.  40. 

tutti  naturalmente  al  suo  desiderio  siamo  soggetti C  i.  i.  io. 

movemi  desiderio  di  dottrina  dare C  ì.  a.  115. 

sogliono  dare  c/cnf/mb  di  vedere C.  i.  8.  41. 

per  lo  desiderio  d'  intendere  queste  Canzoni C  i.  io.  65. 

dirizzato  1'  artimone  .  .  .  all'  óra  del  mìo  desiderio C  ii.  x.  6. 

si  rì\-olve  con  tanto  desiderio C.  ii.  4.  a6. 

quanto  fosse  grande  il  desiderio  ...  né  dire  ...  si  potrebbe  .     .     .  C  iii.  i.  10. 

La  .sAVHf/ifi  ragione  fu  lo  d!r£i'</<fn'o  della  durazione C  iii.  i.  54. 

r  anima  umana  esser  vuole  .  .  .  con  tutto  desiderio C.  iii.  a.  55. 

in  quella  a*  acquieta  ogni  suo  desiderio C  iii.  6.  73. 

questo  è  quello  desiderio  che  sempre  ne  fa  parere C.  iii.  6.  75. 

che  sempre  lo  desiderio  .  .  .  non  rimanga      .........  C.  iii.  6.  79. 

Onde  .  .  .  tanto  il  desiderio  t  maggiore C  iii.  io.  19. 

perocché  ...  le  lode  danno  desiderio  di  conoscere     ......  C.  iti.  x  i,  5, 

che  in  ciascuno  genera  desiderio  di  sapere C  iii.  11.  63, 

dopo  il  desiderio  della  perfezione  cagg^ono C,  iii.  13.  118. 

senza  questa  rimarrebbe  in  lui  c/r.vf'(/rr7b C.  ìii.  15.39. 

acciocché  .  .  ,  *l  desiderio  sia  cosa  difettiva C,  iti.  15.  31. 

r  uomo  .  .  .  vede  terminato  ogni  desiderio C,  iii.  15.  44. 

conciossiacosaché  naturale  desiderio  sia  air  uomo  di C.  iii.  15.  73. 

senza  compiere  il  desiderio,  beato  esser  non  possa C.  ìii.  15.  75. 

che  '1  desiderio  naturale  in  ciascuna  cosa  é  misuralo C.  iti.  15.  77. 

desidererebbe  sé  ,  .  ,  non  compiere  mai  suo  desiderio C.  iii.  15.  87. 

V  umano  desiderio  è  misurato C.  iii.  15.  93. 

ciascuno  aggiugnc  Ìl  fine  del  suo  desiderio^  il  quale  desiderio  t  coli* 

natura  della  bontà  misurato C.  iii.  15.  103  ;Mi] 

e  così  r  odio  e  '1  desiderio  e  ogni  altra  passione    .......  C.  iv.  x.  14. 

il  quale  seco  porta  il  fine  d*  ogni  desiderio C  ìv.  a.  80. 

11  quale  agli  animi  .  .  .  porta  desiderio  d'  udire       , C.  iv.  9.  134. 

recano  nuo\'o  termine,  cioè  maggior  quantità  a  desiderio     .     .     .     .  C.  iv.  la.  50^ 

per  desiderio  d'  accrescere  ...  si  tormentano C.  iv.  la.  67. 

Lo  quale  raunamcnto  nuovi  desideri  discopre C  ìt.  la.  97. 

se  per  crescere  desiderio  ...  le  ricchezze  sono C.  iv.  la.  1x5. 

neir  acquisto  della  quale  cresce  ...  lo  desiderio  dì C  iv.  la.  119. 

adunque  ...  il  crescere  desiderio  non  é  cagione C  iv.  la.  134. 

è  da  vedere  se  ...  il  desiderio  si  sciampia C.  iv.  zs.  131, 

in  ciascuno  acquisto  il  desiderio  umano  si  dilata C.  ìv.  la,  136. 

che  il  sommo  desiderio  di  ciascuna  cosa  .  .  .  é C.  iv.  la.  138. 

la  ragione  per  che  ...  li  desideri  umani  si  fanno C.  iv.  la.  179. 

siccome  vedcmo  che  quello  .  .  .  compie  il  desiderio C  iv.  la.  193. 

non  ondare  ogni  nostro  desiderio  dilatandosi C  iv.  ta.  ao^. 

cnsetnìì  desiderio  della  scienza  dire  non  si  può    . C.  iv.  13.  9. 

ìl  desiderio  della  scienza  non  é  sempre  uno C  ìv.  13.  6l 

è  compiuto  e  terminato  questo  desiderio  ....  C.  iv.  13.  14. 

questo  é  un  altro  desiderio  nuovo C  ìv.  13.  17, 

siccome  é  altro  desiderio  quello  di  sapere     .........  C  iv*  13.  a^ 


«73 


DESTINARE 


Ed  atlri  disser  eh'  era  titsitUro  Di  voler Son.  xxxviii.  7, 

Wdi  che  51  dtstdfroxo  ve^o  D'  esser  de*  ,     .      t^.  S.  33.  204  (Cum*.  ji.  77% 
diskx     He  oe  viene  un  dtìio  Unto  soave     .     .     .     .      i^.  A^.  39  67  1  Canx.  iii.  47). 

Falle  HDtire  ...  Il  sran  «Asib  eh*  io  ho  di  veder  lei Can£.  \x.  55. 

^ptmmào  ella  t  ben  piena  Del  gran  d*sio Cana.  xi.  23. 

Qvalfal  virtb  .  .  .  conobbe  'I  di%io  eh'  era  criato Canx.  xìiì.  77. 

SI  loato»  come  il  gran  dtsio  eh*  io  sento  Fu  nato Comm.  xiv.  40. 

(^unii*  io  penso  un  ^ntil  dtsiOf  eh*  è  nato  Del  gran  desio  eh*  io 

porto Cattz,  xiv.  49,  50. 

Co» vie»  che  tal  dtuo  servigio  conti Cane.  xiv.  56. 

E  'I  dimo  «moroso  .  .  .  Dall'  altra  parte  6  con Cojfa.  xvi.  4. 

E  1  nio  diiuo  però  non  cangia  il  verde Stst,  i.  4. 

Ma  drìxza  %\i  occhi  al  gran  disio  che  m*  arde Ball.  ÌL  la. 

d,  che  .  . .  Na»ce  un  dtsio  della  cosa  piacente  .....     K  iV.  ao.  93  [Som.  x,  lt\ 

«^  ci  Bon  chiusi,  E  *1  dtsio  ...  è  estìnto •     .     Son.  xxvii.  Z3. 

Di  iure  insieme  crescesse  il  disio Son.  xxxiL  8, 

Che  .  .  .  Seguo  solo  il  disto  come  mìo  duce Son.  xxxv.  B. 

Ov*é  ti  dl««»p  degli  occhi  miei  f Son.  xl.  14. 

CoovicBBÙ  aodisisre  il  gran  dtvo^  Cb*  io  ho ,    .    Son.  xlvi.  3. 

Dft  ^n«att>  UBore  e  da  quel  buon  disto  Procede P.  F.  f^. 

C  eoo  dritto  dina  al  ne  governa P.  F,  96. 

n.     Le  da  r  effetto  della  mia  dtsira Son,  xxviii.  8. 

lan^dWlBrc.     Quand'  egli  è  giunto  là»  dov'  ci  dtnn  ,     K  A^.  49.  51  (Son.  xxv,  5). 

Di  q^sDa  Donna,  eh*  io  veder  duiiro So»,  xlviiì.  a. 

dWfe.     Si  che  dolce  d€sin  Lo  giunse  di    .     .     .     .     K  iV.  33.  64  \CitH*.  iii.  34  \ 
A  In  si  vobcr  tutti  i  mici  drsin      .     ,     .     ,     .     .     .     .     K  A^.  34.  43  {Cons.  iv.  17). 

Ne  m&ndan  meiBl  al  cor  pien  di  d$3in C.  ili.  Cmhm.  ii.  35  ;  13.  xai. 

Ma  eonoecete  il  vii  vostro  dexìrt Can£.  x.  6. 

Qncato  gridò  il  dtsirw,  Che  mi  combatte  ..........     Cane.  xìii.  $a, 

Sairati  portar  corona  di  d^tiri  .............     Bidi.  v.  7. 

Ma  per  crcaccr  d§M'n  .  . .  verrà  Coronala Bat/.  viii.  25. 

Pcroccbi  I  ndd  dtain  avran  virtutc Bai/,  x.  27. 

Cke  reca  ìnnanxi  a  me  li  suoi  désiri K  iV.  39.  70  ;5om.  xxiì.  ti). 

E  ùatì  aoo,  che  paion  due  désih  Di f^>  W.  40.  55  i.5o#i.  xxiii.  5). 

de  1  Btto  dmn  in  congelato  Iago  ...  sì  posa .    Son.  xxxix.  3. 

•'  dia  è  dtam So$i.  li.  4. 

Quando  a  df*imrt  Amor  va  nella  mente Son.  xliv.  a. 

ÙmSimmht  mi  fu  questa  finita Son.  xxvi.  9. 

che  . .  .  coal  altro  dtmdmo  è  quello C  iv.  13.  30 

4aJ  énjdffio  della  sricnxa  la  Kicnza  non  è  da  dire  imperfetta      .     .  C  ìv.  13.  44. 

CbC  . . .  auccesaivamentc  finiscono  li  disidtri C  iv.  13.  49. 

xrMgnachè  molti  dtiù^Uri  si  compiano C  iv.  13.  53. 

cM  8  MMtri  dttidtri  naturali  .  .  .  sono  .  .  .  discendenti C  ìv.  13.  61. 

par  aao  ilmJIma  sua  [icrfczione  non  perde C  iv.  13.  87. 

cIm  daacuno  . .  .  poru  ...  per  desiderio  dì  prendere C  iv.  13.  134. 

te  fine  di  qurata  vita  con  molto  desiderio C  iv.  38.  51. 

dt>ta     aoo  solamente  di  lei  era  cosi  dtMderoao C  iii.  1.13. 

é  mamamno  d*  «iMre . . .  diuderoto  di  sapere C  iv.  15.  40. 

<É«  aao  divenne  .  .  .  più  desideroso  di  aa/vw C  iv.  25.  68. 

molli . .  .  deu^mm  d*  essere  apparenti  e C  iv.  a?.  133. 

parlo  . . .  drmtnandùie  a  quali  donne  scn  vada,  e  9teasi  K.  N.  32.  39. 

pC    Cile  Bc  reca  11  duùi  d'  Amore  dinanzi K.  AT.  39.  ao. 

re:     ancor»  lagnmando  in  questa  detoiata  citlade K  A^  31.  5. 

Vedi  questo  che  non  pare  Amo K  A',  aa.  ja 


DESTINO 


destino,     se  giudizio,  o  forza  di  dtsitHO^  Vuol    .     , Canz.  xx.  77. 

destro.     Seco  menando  Amor  UaI  distro  lato Som.  xxix.  4. 

detto»  N.     Che  tal  dttto  rìvolse C  iv.  Canz.  ili.  «& 

Perchè  in  medesimo  drtio  Convengono  ambedue  .     .     .     .  C.  !v.  Catta,  iii.  94  ;   t8.  a& 

Perchè  raccomandati  Vi  sian  gli  detti  mici Cana.  xiii.  89» 

C  ha  pulito  i  mici  detti Sviu  xxxiii.  6. 

Sì  che  s'  accordi  i  fatti  a*  dolci  detti Soh.  xxxiv.  i^ 

dL     Io  maledico  il  ^1  eh*  io  vidi  in  prima Soh.  xjcxiii.  f. 

Pensava  tutto  T  dì  d'  entrar  le  porte , S.  P.  xxxvu.  51. 

destro,     vcdrcbbcsi  quello  andare  ver  lo  braccio  dtstro C  iiì.  5.  157. 

determinare,     che  sono  secondo  determinata  parte  della  persona     .     .  V.  N.  19.  109. 

lo  sito  de'  quali  è  manifesto  e  determinato C.  ii.  3.  53. 

siccome  nel  primo  della  Meteora  è  dttemnnaio C  ii.  14-  169. 

a  mostrare  .  . .  questa  cosa  determinare  essere C  tv.  10.  46. 

Questa  .  .  .  parte  .  ,  .  intende  deferwittan  d*  essa  Nobiità  secondo 

la  Verità ,     .     .     .  C  ìv.  16.  ai. 

Nel  precedente  Capitolo  è  detcrminato  come .  C  iv.  iB.  9. 

Poiché    nella  precedente   parte   sono   pcrtrattate  tre  certe  cose 

dctertninate C  iv.  19.  a. 

detrlmeuto.     a  maggiore  ^«'/nWf/o  dico C  iv.  7.  104^ 

dettato,     dice  aspra^  quanto  al  suono  del  dettato C  iv.  2.  ni. 

detto,  w.     appare  che  1"  uno  detto  non  è  contrario  all'  altro       ....  K  /V.  39.  50. 

che  i  detti  d'i  costoro  sono  vani C  iv.  15.  104. 

DetlB.     Ecce  Deus/ottior  me F.  A.  9.  ^4* 

di,  die.     Poiché  furono  passati  tanti  dì K.  iV.  3.  t. 

ncir  ultimo  di  questi  1/1  av\'cnne K  ^- 3.  5, 

Appresso  la  morte  dì  questa  donna  alquanti  dì K  AL  9.  x 

ni*  era  apparita  nella  nona  ora  del  cTi K  M  ta.  75. 

cosi  dimorai  alquanti  dì  con K  A''.  18L  68l 

pensando  alquanU  dt^  comincini  una  canzone ,     .  V.  N.  19,  16. 

Appresso  ciò  non  molli  dì  pascali V.  N.  aa.  i. 

Appresso  ciò  pochi  c/ì,  avvenne  che V.  N.  «3.  x. 

ond'  io  ,  .  .  soffersi  per  molti  t/ì .  .  .  pena K  A^.  33.  4. 

Appresso  .  .  .  avvenne  un  «/ì,  che V.  N,  44.  a. 

Pensa  di  beoedirc  lo  dì  eh'  io  ti  presi V.  N.  34.  io. 

cioè  *  prima  verrà/  lo  ^ì  che  Beatrice  si  mostrerà K  ^.  04.  31. 

sì  lev^  un  </ìf  quasi  nell'  ora  di  nonn^  una V.  N  40.  a. 

a  cui  ...  s'  era  lasciato  possedere  alquanti  dì V.  N.  40.  13. 

dormire  W  dì C  t.  7.  17. 

£  '1  soccorso  dinanzi  ciascuno  dì  crcscca  C  il.  a.  36. 

rivolgcsi  .  .  .  ogni  dì  naturale  una  fiata .     .  C  ii.  6.  147. 

lo  movimento  nel  quale  ogni  dì  sì  rìvolve C.  ii.  15.  97. 

ogni  dì .  .  *  rìce^'ono  quaggiù  la  virtù C  ii.  15.  134- 

cento  ottantaduc  dì  e  quattordici  ore  (dico  ett^  cioè  tanto  tempo 

quanto  misurano  cotanti  </!) C  ii.  15.  146.  I47,  148. 

per  tempo  di  quattordici  (/ì  e  mezzo  C.'ù.  15.151. 

notte  non  sarebbe,  nò  dì,  né  settimana C  ii.  15.  154. 

contra  lo  movimento  diurno,  cioè  del  dì  e  della  notte C.  ìii.  5.  139 

che  questi  luoghi  hanno  uno  dì  dell'  anno  di  sei  mesi C  ili.  5.  169U 

partire  da  sé  e  venire  verso  Maria  novantuno  1^  e  poco  più    ,     .     ,  C  ÌìL  5.  180. 

si  parte  e  va  ver  Lucia  novantuno  dì  e  poco  più   .......  C  ìiL  5.  183. 

questo  luogo  ...  ha  il  (/ì  uguale  colla  notte C  ììl.  5.  186. 

del  dì  e  della  notte  fanno  ventiquattr'  ore,  cioè  dodici  del  dt  e  dodici 

della  notte,  quanto  che  'l  dì  sia  grande  o  pìccolo     .     .     .     .     C  iìL  6.  I4,  16,  i). 


175  ^^^^F  DICHIARARE 

A   Coup  anima  e  eoi  corpo  il  terzo  éì .  .  .  suscitò P,  /*,  47. 

che...  si  ripose  D*  0^1  fatica  un  d\  della  semana P.  F.  161. 

4Ìtt(ia   E  veste  sua  persona  d'  un  eiia^pro  Tal Cana.  xìi.  5. 

^axt,   V.  S.  33.  155  (Gm«.  ii.  a8)  ;  33.  5»  vC(»»«.  ili.  la),  ioa  {Catta,  iii.  6a)  ;  C  iv.  Ca«*. 

iii.  35,  78  ;  CaHM.  X.  18  ;  xi.  43  ;  K.  A',  ai.  ax  v-5o«.  xi-  »3).— Q".  <llre. 

"'Cktanre.    Chi  più  sottile  dichiarar  a*  ingegna P*  F.  79. 

**►  <llt  queste  ore  si  fanno  pìcciole  e  grondi  nel  t/ì secondo  che  T  di 

, , .  cresce  e  scema C.  iii.  6.  18,  19. 

cbclKendo  del  dì  e  della  notte  ventìqualtr'  ore,  talvolta  ha  il  dì  le 
quindici  ore  ...  e  talvolta  ha . .  .  '1  c/ì  le  otto,  secondo  che 

cresce  e  scema  i\  dì C  iii.  6.  33,  25,  36,  37, 

■Bendo  il  di  eguale  della  notte,  conviene  cosi  avvenire     .     .     .     .  C  iii.  6.  31. 

ediittutami  per  ciascun  dù C.  iii.  15.  177. 

f^^edc  e  cresce  in6no  al  dì  della  beatitudine C  iii.  15.  193. 

qiiBnec  volte  il  dì  questo  fine  ,  .  .  v'  è  additato C.  ìv.  6,  185. 

colui  che  quattro  di  t  stato  nel  sepolcro C  ìv.  7.  43. 

^cankbio  ogni  dì  si  può  fare C.  iv.  zz.  X19. 

"^  sesta  .  .  ,  che  è  a  dire  lo  colmo  del  rfJ C  iv.  33.  107. 

aej  ^)  ,_-i5  e  infìno  alla  Tfrsa C  Ìv,  33.  xag. 

LtChiicsa  usa  nella  distinzione  dell'  ore  del  dì  temporali^  che  sono 

■O  ciascuno  ^  dodici C.  iv.  93.  143  (£f>). 

"  P*ù   nobile  dì  tutto  il  d\  e  la  più  virtuosa C.  iv.  33.  147. 

*  ^ifi<ia  della  prima  parte  del  dì C.  Ìv.  33.  150. 

^  <^«3cnìncÌaracnto  della  settima  ofa  del  dì C  tv.  33.  159. 

ciclo  Cristallino,  cio<ì  dittano C  ii.  4.  xa, 

'^  ***^"«j  ciclo  è  rfw/aiio  vcioè  trasparente) C.  ii.  7.  97. 

**H<»-a.lc  eome  corpo  rfiii/bnu,  riceve C.  iii.  4.  ta. 

per  R^oiia  chiarità  di  diafano  avere  in  so  mista      ...  .     .     .  C.  iii.  7.  99. 

*-*''^    sono  che,  per  essere  del  tutto  diafani C.  iii.  7.  35. 

••"to   vìncenti  nella  purità  del  diafano C.  ìli.  7.  40. 

^^''^À   altri  sono  tanto  senza  diafano     . C  iii.  7.  44. 

****  *ono  .  .  .  quasi  diafani  per  la  purità C.  iii.  7.  49. 

^^'^Rono  dentro  all'  occhio  .  ,  .  per  lo  mezzo  diafano C  iii.  9.  69. 

lo  i*»^:jjo^  eh'  i  diafano^  è  tanto  pieno  di  lume C  iii.  9.  118. 

^•^^^  se  fossi  stato  diafano , C.  iiì.  io.  37. 

^'**"*^^^-     Scienze  del  Trivio  ...  cioè  ...  iJiiA-rnVa C  ii.  14.  57. 

^*^lo  di  Mftxurio  si  può  comparare  alla  DiaUtHca C  ii.  14.  91. 

'^''^^^tc  due  proprietadi  sono  nella  Dtaltttica^  cbà  la  DìaieUica  è 

x&ioore  in  suo  corpo C  ii.  14,  loi,  109. 

^^**'*"''^*i     la  quantità  del  suo  diametro  non  è  piii .  C  ii.  14.  93. 

'''^^    vent'  otto  parti  ...  del  diamgtrv  della  terra C  ii.  14.  97. 

*^  *^*>«  pare  di  larghezza  nel  àianuiro  d'  un  piede C  iv.  8.  53. 

^  ■    -    •  che  ...  il  diametro  del  corpo  del  sole  6 C  iv.  8.  56. 

^>K^^iosstacosachi  la  terra  per  lo  diametro  suo  sia  ...  Io  diametro 

^d  sole  ...  è C  iv.  8.  59, 60. 

ecco  Boezio  in  quello  tU  Consolazione  dicente  ......  C  iv.  la.  74. 

K  A',  33.  36;  C.  ii.  15.64;  iii.  5.  30;  11.95;  iv.  7.14*77;  8.  x6  :  14.91,33:  15, 
ioa,  191  ;  16.83  ;  9t.  99;  35.  in,  139;  39.  33,  108,  log.— Cf  dire 
tfÌdP^*^*C    questo  dubbio  io  Io  intendo  solvere  e  dichiarare  .     .     .     .      K.  ;V.  i  a.  14  r. 

y^^<*  Doa  é  bene  a  me  dichiarare  cotale  dubitazione K  jV,  14.  109. 

pc*'V>u  degna  di  </iWitttmr/«  ogni  dubitazione K.  TV.  35.  a. 

h^^UìtxtM.  dichiarare è  da  intendere   .  K.  TV.  «5.  aa. 

tt^^  ^  <U  trapassare  senza  i^fcAi'anirv C  ii.  9.  31. 

•*^coae  nel  seguente  capitolo  si  dichiarerà C  ii.  10.  83. 


DICHIARARE 


n6 


dichinare.    Quivif  dov*  ella  parla,  sì  diehina  [Uno  spirto  dal]      C  iQ.  Cma  ">  4 1  ;  14*  105. 

didt.     Kcc  Hidt  ipsa  :  MaJum  est  de  isto  Cana.  xzì.  aa. 

DidCk.     Con  quella  spada,  ond'  egli  ancise  Dido Cmnt.  xìi.  36. 

diece  -  dieci P.  F,  154- 

dietro.     Di  dùtro  da  costui  van  tutti  quelli C.  iv.  Can».  ìiì.  09. 

che  pur  mira  Di  dietro  al  tempo Cana.  x\-ì.  a. 

Ch*  io  mi  scntia  dir  dietro  spesse  fiate K,  AT.  7.  «7  \5oh.  ii.  \o\ 

E  '1  satisfar,  che  ditiro  a  lei  s'  accocca P,  F.  109. 

difendere.     Sola  pietà  nostra  parte  difetuit K  A^  ig.  41  \Ca9%z.  i.  23)* 

Là.  ov'  io  non  posso  difender  mia  vita .     Cana,  ix.  64. 

s'  alcun  si  difendi^  Non  è  senza  gran  briga Orna.  x.  88. 

Purché  la  vita  tanto  si  difenda Cana.  ziv,  48. 

Che  non  purlui,  ma*l  suo  onor</f/n4r Gina.  xvi.  19. 

sebbcn  la  difendo  Nel  dir Coma,  xix.  17. 

chiamar  la  mìa  nemica  .  .  .  che  mi  difenda K  A^.  13.  49  {San.  vi.  14% 

Difendimi,  o  Signor,  dallo  gran  vermo S.  /*.  ti.  io. 

Difendimi  àM,\  spirili  inrelici S.  P.  xxxì.  54. 

E  così  ci  difettdoH  dal  demonio  I  .  .  .  Sacramenti P.  F.  151. 


I 


C  iv.  r  1.  37. 
C.  iv.  33.  4. 


106. 


dicbiarare.    prima  eh'  lo  .  4  .  è  da  dichiarare  un  dubbio     .    .    .    , 

Poiché  .  .  .  quella  per  le  sue  parti  ...  è  dichiarata    .... 
dictììnare.     Quivi,  dov'  .  .  .  cioè,  dove  la  fìIo!K>fia  è  ìn  atto,  si  dichina 

un  etUstial  pensiero , C.  Hi.  14. 

dicitore,     che  .  .  .  non  erano  dicitori  d*  Amore  bi  lingua  volgare,  anzi 

erano  dicitori  A^  Amore  certi  poeti  in K  ^V.  35.  34,  36. 

maggior  liccnu  .  .  .  che  alli  prosaici  dicitori,  e  questi  dicitori  per 

rima  non  sieno  altro  che K  A^.  35.  54  >fis). 

degno  è  lo  dicitore  per  rima  (are  lo  simigliante y.  N.  a^.  68, 

vogliono  che  r  uomo  li  tenga  rfirt/on Ci.  11.  84. 

lo  dicitore  massimamente  dee  intendere C  ìi.  7.  54. 

quello  che  .  .  .  dire  intende  Io  diiitort C.  ii.  9.  io. 

li  dicitori  che  .  .  .  usarono  di  farla,  fenno  quella C  ìi.  la.  9. 

Dido.     avendo  ricevuto  da  Dido  tanto  di  piacere C  tv.  a6.  65. 

die.     K  di 

diecL C  ÌL  4.  44,  89  ;  15.  30,  31  ;  iii.  5.  103  :  iv.  24.  55. 

dietro,     la  .  .  .  vita  di  quelli  che  dietro  m*  ho  lasciati C.  i.  l.  72. 

tutte  le  altre  le  andrebbono  dietrv C  ì.  11.  63, 

dalla  parte  della  memoria  di  dietro C  ÌÌ.  a.  35. 

quello  ...  si  dee  rìser\'arc  di  dietro C  il.  9.  11. 

andando  dietro  al  numero  impossibile  a  giugnerc C  iii.  15.  90U 

andando  loro  dietro ,     .  C  iii.  15.  193. 

(Scendo  che  dietro  da  costui  ifanno  tHtti C  iv.  3.  56. 

si  va  .  .  .  lasciando  le  vcstigie  .  .  .  dietro  da  sé C.  iv.  7.  69. 

di  coloro  che  dietro  ad  esse  vanno C  iv.  la.  89. 

col  Trattato  è  da  tenere  dietro  a  quello  che C.  iv.  aa.  63. 

difendere,     credendo  che  mi  difendesse  la  sua  veduta  da y.  N.  16.  17. 

come  cotal  veduta  non  solamente  non  mi  difeneUa K.  A^  16.  at. 

la  terza  è  a  difendere  lui    ...     .          C.  i.  10.  35. 

Mossimi  ancora  per  difeH^rt\ìi\ C.  i.  10.  74. 

quando  uno  nuo\'0  cittadino  .  .  .  la  .  .  .  libertà  difese      .     .     .     .     .  C  iv.  5.  176. 

se  l*  avversario,  volendosi  difendere,  dicesse C  iv.  14.  ^^a. 

se  r  avversario  pertinacemente  si  difendesse C  iv.  14.  49. 

Se  ciascuno  fosse  a  difntden  la  sua  opinione C  iv.  ai.  96. 

colli  quali  difende  ...  la  sua  imbecillità C  iv.  34.  110. 

difenalone.     la  quale  sarà  tua  dtfmsione  come  questa  era K  AT.  9.  39. 


'77 


DIFETTO 


ObtL  Ahi  coro*  pocAifi/fsa  Mostra  signore ,     .     .     .  Cane.  x.  97. 

Ole  possa  lunga.Encnte  far  i^iyVsa Cans.  xvì.  B. 

dfetta   Lo  Cielo,  che  non  bave  altro  iJt/fMo  Che K  TV.  19.  36  {Catu.  i.  19]. 

Pcrtic  le  mie  rime  a^xan  difttto C.  iii.  CatiM.  ii.  14  ;  a,  13  ;  4.  31. 

Cbr  prima  ...ed'  altro  lato  Con  difttto  procede C  iv,  Cans.  iii.  48. 

Ed'D|;DÌauo  iH/ftio  allor sospira ^.  iV,  at.  14  (Soti,  XÌ.  6). 

NoD  le  addi  vien  per  ...  Ha  per  difetto  tW  ella  sente  al  nido  .     .     .  San.  Iii.  1 1 . 

ttwiOBC.    la  dttii  richiede  .  .  .  alla  sua  diftnsione  avere C.  iv.  4.  19. 

<U  iDi  vite  le  foglie  per  </i^ji'oH/ del  frutto C  iv.  34.  109. 

<4«.    quasi  ibigoltilo  della  bella  difesa  che K.  A'.  7.  6. 

Ikpntil  donna  eh' era  stata  mìa  i/i/rfa K.  ^.  9.  5. 

kqnile  i  stata  lunga  tua  difesa P.  W.  9.  a6. 

*<oche . ,  ,  la  feci  mia  difesa  tanto,  che V.  N.  io.  6. 

owbtne ...  da  un  lato,  per  levare  la  difesa  dall'  altro      .     .     .     .  C.  ili.  to.  68. 

"■Wvuaente.     parvemi  dìftttivamttìte  aver  parlato K.  ^V.  38.  7. 

""•tthfa    si  richiede  perfetta  conoscenza,  e  non  difettiva Ci.  6.  77. 

tht  della  porte  perfettissima  paiono  difettivi C  iti.  a.  151. 

'  ciU^t^ijfV/ff'M),  deggio  essere  biasimato C  iii.  4.  sa 

*'*ioccbi.  .  .  *!  desiderio  sia  cosa  difettiva C  ìii.  15.  31. 

^  •"  poi  firo€fdrtte  a  difettiva  forma C  iv.  io.  50. 

^**odo quelle  .  .  .  rendere  altrui  più  difettivo.    . C  iv.  la.  io. 

^^^'"itéi/tttit'e  possono  avere  i  loro  difotti C.  iv.  la.  11. 

"*****    f)eotro  dall' uomo  possono  essere  due  i/i)%//i C,  i.  1.  17. 

^'^traèil  </^ir//odelIuogo C  i.  1.  34. 

*' Juolc  del  dtfrtio  di  colui  eh'  egli  ama C  ì.  i.  57. 

*"*  'aia  facultate  imputino  ogni  difetto C  i.  i.  138. 

**  atnico  dee  1'  uomo  lo  suo  difetto  contare    .         C  i.  a.  sa 

'*'*'C*Tc  li  suoi  difetti C.  i.  a.  33. 

"''«^•cerc  lo  suo  d$fetto C  i.  a.  41. 

""^^Ata  a  torre  alcuno  difetto C.  i,  3.  3, 

*^**»r«  il  difetto  delle  Canzoni C  i.  3.  ix. 

^*>fgire  maggior  difetto C  i.  3.  14. 

'^^*to  avrebbe  non  pur  nel  difetto C  Ì.  7   61. 

^  intenzione  mostrare  lo  difetto C  Ì.  io.  204. 

^^to  t  pericolosissimo  difetto  nella  loro  cecità C  i.  li.  56. 

^'^Hti  .  .  .  veduta  non  fu,  e  per  difetto  di  ragione,  e  per  difetto  d' 

Ammaestramento C  ìì.  5.  55,  56. 

^^  ^Jrito  d'  ammaestramento  .  .  ,  non  videro C  ii.  6.  i. 

^^*tr^  per  difetto  di  virtii  fuggire C.  ii.  8.  72. 

^*CKiore  sarebbe  lo  nostro  difetto C  ii.  9,  86. 

|j^**  .  .  ,  cagione  di  maggiore  difetto       ....  C,  ii.  9,  94. 

***•  ccrteua,  la  quale  t  sema  ogni  difetto C  ii.  14.  047, 

^ifrito  in  lei  sì  crede  per  alcuno C  iL  14.  249. 

-^    ^£^EIA>  fla  nelle  mie  rime C.  iii.  4.  35. 

**r>1jo  intelletto,  per  difetto  della  virtù  .  .  .  non  puote     .     .     .     .  C.  iii.  4.  87. 

^7*  «^on  esso  fu  di  questo  difttto  fattore  .     , C  iii.  4.  97. 

^  Ba«Aiaio,  o  per  difetto  del  lodatore  o  per  difetto  dell*  uditore    .     .  C  iii.  io.  78,  79, 

^**  non  paté-  alcuna  intermissione  ovvero  difetto C.  iii.  11.  147. 

Wfcllii  miseri .  .  .  ripensando  il  loro  difetto     .     .  C  iii.  13.  117. 

*  *  naiufesto  difetto C.  iii.  15.  34. 

«tutto  questo  il  difetto  era  dal  mìo  lato C.  iii.  15.  aio. 

*"''*i  a  riguardar  col  pensiero  il  difetto  umano C.  iv.  i.  68. 

PC^^^  . .  .  non  sia  difetto  di  stcrilìtade C  iv.  a.  67. 

•i^'^enti  molti  difetti  sosterrebbe C  iv.  4.  14. 

N 


DIFETTO 


difetto.     Dove  9i  vive  senza  alcun  diJtUo  ....  ^^^^^V    -     •     -  S.P,  xxni.  63. 

partorito  fui  Essendo  pieno  dell*  uman  difttto S.  P.ì.  18. 

E  chi  con  vizii  vive  e  con  diftUt P.  F.  58. 

di&mare.     E  quegli  ...  Mi  vanno  M^tmando  sol  pereti'  io  .     .     .     .  S,  P.  xxxviì.  8o„. 

Ciascun  .  .  .  mi  . .  .  diffamava  con  parlare  vario S.  A  ci.  37. 

diffinlre.     non  poterò  .  .  .  dtffinir  qual  fosse  il  suo  valore Son.  xxxviii.  4. 

difinire.     Chi  difinisct:   Uomo  è  legno  animato  C  iv.  Canm.  UL  41  ;  3.  38;   io.  6,  361 

fu  chi  tenne  Impero  In  </(/fmr#  errato      .........       C.  iv.  GtM«.  iìL  46. 

Che  tempo  ...  ai  convegna,  Dijxnmdo  con  esso  ......      C  iv.  Cai»,  iii.  tìft. 

difetto,     la  nostra  operazione,  senza  soperchio  e  senza  difetto      .     .     .  C.  iv.  6.  lai. 

per  suo  difetto  .  .  ,  questo  scórto  erra C  ìv.  7.  73. 

e  'I  suo  difetto  non  può  salire C  iv.  7.  85. 

avvegnaché  con  difetto  quella  ponga C  iv.  to.  8. 

paria  moh  intero,  cioè  con  difetto C  Ìv.  io.  39. 

provo  .  .  .  per  uno  loro  massimo  e  manifestissimo  difetta  .     .     .     .  C  ìv.  10.  71. 

in  ciò  che  più  si  può  vedere  di  loro  difetto  .     ,     , C  iv.  la.  6. 

le  cose  difettive  possono  avere  i  loro  difetti C.  ìv.  13.  13^ 

cose  che  prima  non  mostrano  i  loro  difetti  ...  C.  iv.  i3.  [9. 

chiude  il  difetto  della  nimistà C.  iv.  ta.  «5. 

queste  false  meretrìci,  piene  di  tutti  difetti C.  iv.  la.  87. 

secondo  ma!ÌMÌa,  ovvero  difetto  di  corpo .  .  .  quando  per  difetto  d'  al- 
cuno principio C  iv.  15.  x68,  170^ 

è  pargolo  uomo  .  .  .  per  difetto  di  vita C  iv.  16.  58. 

dli^mare.     diffamando^  agli  altri  fanno  mal  giudicare C  ì.  4.  55. 

differenza,     apprende  la  <//^rTrMa  delle  cose   .     .     . Ci.  ti.  i&,aoL 

Veramente  questa  differenta  è  intra  le  passioni C  iii.  8.  169. 

mostrerò  differenza  di  questi  vocaboli C  iii.  14.  4a 

roMivnaU^  che  è  differenaa^  per  la  quale  ....  C  iv.  lo.  41. 

profedii  te  a  difettiva  fortna,  owvcro  differenza C  iv.  io.  51. 

della  differtttea  delle  nostre  anime  fu  .  .     ragionato C  ìv.  ai.  13. 

disse  die  tutta  la  differtn»a  era  delle  .  .  .  forme    .....  .  C.  ìv.  ai.  94. 

diffidare,     quante  male  tcnUzioni  .  .  .  diffida C  ìv.  35.  9*. 

diffinJre.     avvegnaché  quanto  al  mio  intendimento  sia  diffinita    ...  K  W.  8.  73. 

dllìnire.     quella  felicità,  la  quale  difinisce  Aristotile C.  iii.  15.  139. 

e  .  .  .  difinio  quella  sccondochè  per  lui  facea    .  C  Ìv.  3.  53. 

E  difiniro  così  questo  Onesto C  iv.  6.  91. 

è  manifesto  che  </f^m>«  ^vn/i'/rfAn  non  è C  iv.  9.  173. 

fu  erroneo  in  difinire  quello  che  tenne  Impero C.  iv.  io.  43. 

ma  eziandio  nel  modo  del  difinire .     .  C  iv.  10.  58. 

conciossiacosaché  -  ,  .  non  si  può  per  .  .  ,  la  ,  .  .  perfezione  di/im'rr, 

convicnsi  quella  difitiirt ,  .  .  per C.  iv.  16.  107,  108. 

secondochò  ...  è  per  lo  Filosofo  difinito C  iv,  17.  ta. 

quando  </i)f/iiscr  la  Felicitadc     .     , C  iv.  17.  75. 

a  vedere  come  diffnin  si  possa  questa  buona  cosa C  iv.  19.  3. 

£  così  è  difinita  questa  nostra  Bontà .     .     .  C  ìv.  ao.  ioa 

difinizlone,  de^     la  dtfinisione  è  quella  ragione  che  '1  nome  significa  .  C.  iii.  11.13 

il  primo  è  la  </r/fnÌ0ion#  dell' opinione ...  C.  iv.  3.  31. 

rivolgendo  questa  definizione  in  ogni  parte  .  C  ìv.  3.  47. 

erroneo  nella  difinitione  di  Nobiltà     ...  C  iv.  io.  33. 

non  errò  pur  nelle  parti  della  difinieion*      .     , C  tv.  io.  57. 

che  la  difinieione  della  JVoòdtà  ...  si  faccia C.  Ìv.  10.  60. 

sono  mestieri  a  vedere  la  difinizione  di  Nobiltà C  ir.  i&  3& 

nella  seconda  si  cerca  la  sua  difiniaione C.  iv.  16.  3*. 


'79 


DILETTAZIONE 


Con  Oruion,  Llnosine  e  Digiom'o P.  F.  153. 

Fu  .  .  .  crocifisso,  Di  grazia  pieno  e  di  colpa  digiuMo  .     ,     .  ^.  ^-  33- 

Deh  I  per  qual  liignitatr  Cosi  legKÌadro  .  .  .  havc  .      K  yV.  -;.  a8  {Soh.  ii.  ti). 

E  iole  io  lealtà  far  si  dàttta C.  ìv.  Canm,  iii.  131. 

fltfJutlJoue.     a  cercare  la  prenominata  itifirtiaioMe C.  iv.  16.  39. 

ft  trovare  la  difinixiont  dell'  umana  Nobiltade C  Iv.  16.  lot. 

è  da  vedere  questa  i/i^mtiifffrr  che  cercando  si  va C.Ìv.  16.  113. 

•iecomc  nella  sua  tUJitnaiont  sarà  .  . .  manifesto C  iv.  16.  1x7. 

ponendo  ...  la  difinttionr  della  morale  Virtù C.  iv.  17.  10. 

sella  aeconda  ...  sì  trova  questa  difinÌMiom C  iv.  19.  11. 

precede  il  testo  stia  diJinisicH*  di  Nobiltà C  Ìv.  20.  3. 

y>qta  difinUiong  tutte  ...  le  cagioni  .  .  .  comprende C.  iv.  30.  94. 

Poiché  .  .  .  appare  la  di/tniaion»  di  Nobiltà C  ìv.  33.  a. 

se  la  materia  .  .  .  non  è  prima  digtsim        ...  .     .     .  C  ìi.  i   86. 

se  in  noi  è  1'  operazione  digtstiva C  ìv.  9.  38. 

nel  principio  del  vecchio  Dtgrslo C  Ìv.  9.  87. 

guadagnano  danari  o  digmtà C  i.  9.  aa. 

le  Bìc  parole  essere  minori  che  la  dignità  di  questa C.  ìli.  4.  34. 

•tediano  . .  .  per  acquistar  moneta  o  digmtà C.  ili.  \i.  107. 

...  la  reale  dignità  mise  a  non  calere C.  iii.  14.  77. 

rimase  .  .  .  dispogliata  di  ogni  dignitadt K.  /V.  31.  4. 

delle  dignitadi  virtuosamente  acquistate C  i.  a.  84. 

le  grandeize  delle  vere  dignitadi C  i.  lo.  53. 

le  Iccgl  .  .  .  dclli  successori  in  dignitadi C  ìv.  9.  153. 

troppo  moltiplicherebbe  la  digressiom C  i.  6.  23. 

è  la  ^i^TVMi'ofw  della  mia  scusa C  f.  10.  ai. 

ChA  vaa  dìg^raaiomf,  ragionando  di  quella C.  ÌÌ.  9.  50. 

^rà  ancora  dignaaiort*  d'  altro  Capìtolo C  ìv.  4.  134. 

pfooedcre  oltre  sì  conviene  la  mia  digrrsMùn* C  iv.  6.  6. 

basti  alla  presente  digrtsstont C  ìv*.  33.  160. 

■00  •  .  .  per  le  utili  dtgrtsiioni  che  contiene C  iv.  94.  18$. 

•  cosi  in  in  Anito  sì  diUUa C  ì.  3.  71. 

pmvhk  la  fama  dUala  lo  bene  e  lo  male ,     -     .  C.  i.  4,  a. 

dbt.    .  àaciaacuno  acquisto  il  desiderio  umano  si  dilata    .     .     .     .  C  iv.  la.  136. 

c%n\  nostro  desiderio  dilatandosi  per C  iv.  la.  005. 

,  .  per  alcuno  modo  si  dilati C  iv.  13.  4. 

■kcbè  .  .  .  aon  l  dvtffrt  lo  stio  dilatar» C  iv.  13.  to. 

cotale  diiatan  non  t  cagione  d*  imperfezione C  iv.  13.  ao. 

\  éHatoMìom  della  prima  sta  contenta C.  i.  3.  6a. 

d^tUmméasé  V  una  nella  compagnia  dell'  altra K  /V.  18.  4. 

kM*  .  .  .  •«  cominciaro  a  dtlHtnrr  troppo  di  vederla K  -/V.  38.  3. 

■mIcìL  éittfrnndoti  delle  male  operazioni,  hanno C  i.  4.  59. 

piaaa  di  quelle  cose  che  diUttano C  ii.  6.  36. 

fkk  ImiiiiO  di  quello  che  loro  dtUtta C  iii.  6.  39. 

■oHi  ihe  u  dUétiimo  in  dire  Canzoni  e  di  studiare. .  .cchc  si  i/i/r^am) 

■tednrv  in  Rtttorìca  e  in .     .     .     .  C  Iii.  1 1.  981  99. 

9  éikmmtmnH  per  ciaacun  die C.  iii.  15.  177. 

se  la  mente  si  diletta  sempre  nell*  uso C.  ìv,  aa.  Ba. 

cJie  ...  in  quella  seguitare  si  dilttti C.  iv.  a6.  135. 

seguitalrìce  di  vixìoae  diltttaaioni  .......  C.  i.  t.  34. 

«aa»  beli ...  di  brìevì  ddHta»iami     ....  .     .         .  C.  i.  4.  39, 

qpiSa  cottalo  ...  ha  più  dilrftoMwm  che C.  li.  3.  si. 

f  — i— B>»n.  dsUc  oiiaere  e  vili  dihsta»ìoni C  ii.  16.  66. 

N  a 


DILETTAZIONE 


i8o 


diletto,  adj.     Diiriti  mici,  or  sofferitc  in  pace K  /V.  19.  43  (Gi»u.  i.  34). 

dUetta  mìa  novella C.  n.  Catta,  i.  60. 

Tempo  fu  già,  nel  quale  .  .  .  furon  diUtt* Cans,  xx.  14. 

diletto,  M.     Ne  dar  diletto  di  color,  nò  d'  arte Catta,  ix.  15. 

A  rimirar  .  .  .  Con  più  diletto,  quanto  è  più  piacente Cane.  ìx.  33. 

Che  simiglianza  fa  nascer  diletto Cmttt.  x.  63. 

Noi  darem  pace  al  cor,  a  voi  diletto Cifu.  xiii.  15. 

Così  vanno  a  pigliar  villan  ddetto Cana.  xix.  54. 

Ma  r  uno  e  1'  altro  in  ciò  diletto  tragge Canz.  xtx.  lao. 

tal  grazia  m'  impietra  II  gran  diletto,  e'  ho Stst,  iìì.  37. 

non  ao  in  qual  parte  gli  giri  Per  lor  diletto Bali,  V.  la. 

Per  dar  della  mia  luce  altrui  dilrtto BalL  vi.  5. 

Che  amar  si  può  bellezza  per  diletto Soh.  xxx.  13. 

o\'ver  diletto  .  .  .  prender  de'  mìei  guai S.  P.  xxxvii.  60. 

Dov' è  rfi/*//o  e  sempiterno  giuoco 5. /*.  ci.  118. 

dilungare,     non  vai  eh*  uom  ...  si  dilunghi  Asì  colpi  mortali  ....  Cohm   xii.  io. 

dilettazione.  rosscsuspicatolomioamorees3erepersensibilei/i'/ir//a«fòn/  C  iìì.  3.  loo. 

sempre  ne  fa  parere  ogni  dilettaaione  manca C.  iii.  6.  76. 

che  nulla  dilettaaione  è  sì  grande C  iii.  6.  77. 

una  corrtiscazione  della  dilettcuiotte  dclK  anima C.  ìiL  8.  98. 

usando  con  essa  tanto  di  diletfatione C.  iv.  a6.  68. 

dilettevole,     perocché  la  cagione  ...  *  dilettevole  a  udire        .     .     .     .  K  JV.  17.  9. 

dilettissimo,     non  solamente  sposa,  ma  suora  e  figlia  dilettissima    .     .  C.  iii.  ix  118. 

diletto,  *t,    questo  .  ,  .  darà  diletto  buono  a  udire C.  i.  9.  laS. 

e  i'  una  e  r  altra  è  con  diletto C.  ii.  xa.  w6^ 

fu  perduto  il  primo  diletto  della  mia  anima C  ii.  13.  6. 

per  la  sua  .  .  .  operazione  nel  ddetto  .  .  .  del  gusto  e C.  ili.  3.  8a. 

E  voi,  a  cui  .  .  .  diletto  io  scrivo C.  iii.  5.  305. 

quella  gente  che  quaggiù  maggior  diletto  riceve .  C.  iii.  6.  83. 

questo  conviene  essere  o  per  .  .  .  o  per  ddetto,  o C.  iti.  11.  So. 

siccome  1'  amistà,  per  diletto  fatta  .  .  .  non  è  amistà  vera  .  .  .  cosi 

la  Filosofia  per  diletto  ,  .  .  non  è  vera  filosofia C  ììi.  ci.  90,  93» 

che  per  alcuno  diletto  colla  Sapienza  ...  sìa  amico C  ìit.  11.  96. 

che  non  fìcno  senza  utilitti  e  diletto  grande C.  iv.  4.  137. 

Voluplade  .  .  .  cioè  diletto  setita  dolore.     E  perù  tra  '1  diletto  e  1 

dolore  non  ponea  mezzo  alcuno C  iv.  6.  105.  fo6. 

oltre  la  quale  nullo  diletto  è  maggiore .  C  iv.  aa.  90. 

Non  ti  possano  lattare  ...  dì  diletto C  ìv.  24.  146. 

A  me  è  ricresciuto  e  volontà  e  ddetto  di  stare C  iv.  a^.  153» 

si  renderò,  ogni  mondano  diletto  .  .  .  diponcndo C.  iv.  a8.  65. 

dilettosissimo,     l'uso  .  .  .  é  doppio  .  .  .  Tuno  e  1* altro  dilettosissimo  .  C.  iv.  aa.  to6^ 

dilettoso,     soave  è  tanto,  quanto  shoìo,  cioè  .  .  .  ddeltoso C.  ii,  8.  37. 

avvegnaché  la  boutade  sia  massimamente  ddeltosa C  ii,  la.  97. 

in  quella  cosa  ...  è  1'  uso  massimamente  dilettoso C  iv.  aa.  8& 

L'  uso  del  ...  è  massimamente  dilettoso  a  noi,  e  quello  eh*  è  massi- 
mamente dilettoso  a  noi,  quello  è C.  iv,  aa.  87,  SS. 

dilezione,     siccome  fine  dell'  amistà  vera  è  la  buona  dilettone  ,  .  .  cosi 

fine  della  filosofia  è  quella  eccellentissima  dileeione    .     .     .     .  C  iìi.  xi.  X40,  K45. 

diligente,     che  1'  uomo  avesse  diligente  riguardo C.  ì.  io.  15. 

diligentemente,     quando  dice  e  ritrae ...  la  storia  .  .  .  diligentemente  C  iv.  97.  186. 

diligenza*     di  quella  è  alquanto  con  «/l'/i^/nAi  da  parlare C  iv.  35.  31. 

dilungare,     però  eh'  io  mi  dilungava  dalla  mia  beatitudine     .     .     .     .  V.  N.  ^  t». 

Li  punti  delli  quali  archi  sì  dilungano  ugualmente  dal C.  ìii.  5,  138. 

per  che  molti .  .     si  dilungano  le  scritture  dagli  occhi C  iìL  9.  145. 


i8i 


DIMOSTRARE 


dUnvio»     nello  gnn  HHhvìo  di  mole'  acque S.  P.  xxx!.  44. 

dÉBMllrta.     Di  lei  e  del  dolor  fece  Htman^t* Catta,  rx.  30. 

dlBBDdftre,     lu  la  Jimttntio  per  aver  più  vita  A Cant.  xìv,  14. 

^pcOc  CQoe  . .  .  Dimaniio  e  voglio Can».  xvi.  45. 

C/,  demandare. 

dltlMIKto»     Oltre  il  tLmando  di  nostra  natura C.  tii.  Can*.  ii.  09. 

che  tanto  fo  dÌ*nora  In  uno  stato  .  .  .  Quanto       .....     Catta,  xIv.  75. 

Li  qoal  levando  su  senia  liimora  Farà S.  A  ci.  47. 

làf  dov'  ci  Ca  ditMoranMa Ball.  vii.  5. 

dlmormre.     Pianscmi  Amor  nel  core,  ove  Jimora  .     .     .     .     V.  N.  93.  158  {Con*,  ii.  31). 

ocUa  parte  ove  liimora  La  Donna C.  ìii.  Canm.  ii.  ax. 

quel  Signore.  Ch'  alla  mia  Donna  negli  occhi  dimora    .     .     .     .     C.  iv.  Caiw.  ili.  19. 

Lo  <)ual  dimora  in  mezxo  solamente .     .     C.  iv.  Coiu.  uL  87. 

La  qual  dimostra  u'  la  Wrtìj  dimora CanM.  xix.  16. 

Ood'  io  pover  dimoro  In  guisa,  che K.  A^.  7.  33  (Som.  Ìì,  15). 

Sen  viene  a  dimorar  meco  sovente F.  A^.  39.  61  (Som.  xxit  a). 

Che  nella  sua  sentenza  non  dimora  Cosa  che Som.  xI.  7. 

Ch'  é  questa  Donna,  in  cui  pregio  dimora Som.  1.  5. 

La  qua]  dimostra  u*  la  virtù  dimora Catts.  xix.  16. 

Sol  éumotir^mdo  che  di  me  gli  doglia K.  Af.  15.  38  {Son.  viii.  ti). 

un*  altra  che  sempre  se  ne  dilunga  ...  e  molte  altre,  qual 

meno  dUungandosi  e C.  iv.  la.  183,  187* 

qwnto  più  ^  dilungato  dalla  Prima  FntrUigenta C.  iv.  ai.  47. 

Nella  prima  chiamo  e  dimando  queste  donne  se     .     .     .  K  A^.  aa.  83. 

■io  .  .  .  che  Nobiltà  sempre  la  dimanda C  iv.  30.  6a. 

C/.  domandare. 

le  foghe,  che  *1  vento  fa  dimtnart  . C  tv.  13.  104. 

dare  ...  a  quella  .  .  .  per  principio  dimmìicarua    ,  C.  iv.  14.  109. 

mi  movea  .  .  .  dimtnticaHdo  quello  che  .  .  .  m'  addivenìa  V.  N.  16.  iS. 

pare  che  vogliate  dimenticarlo  per  questa  donna V.  N.  38.  io. 

Ckc  M>  dtmwntittnM  lui,  e  là  dov*  io  era K  A^.  40.  35. 

wtmwméimmiikimtdo  . .  ,ho  ùwcT\aXA C.  i.  i.  75. 

•oa  dM  r  uomo  .  . .  dìmentirart  H  servigi C.  ii.  16.  53. 

ia  qoal  tempo  che  si  dimtMtitkrrà  il  basso  stalo C.  iv.  14.  4r. 

I*  quale  modera  noi  ...  dal  dtmtnmrt  noi  oltre  .     .     .     .  C.  iv.  17.  57. 

lo  quale  dimora  nella  .  .  .  camera  del  core K  A^,  a.  ao. 

il  qaalc  dimora  nclt'  alta  camera K  /V.  a.  37. 

i  qaalf  dimKMia  in  quella  parte,  ove K.  A^.  a.  34. 

Agprwaao  ciò,  poco  dimorava  che K  A^.  3.  5a, 

Ed  ia  qncalo  stato  dimorando,  mi  giunse ^.  A^.  13-  33. 

la  qoaflo  A'Miomm  la  beatitudine  e  il  fine  di K  A^.  iB.  34. 

e  COal  dtmtormt  alquanti  di  con  desiderio K.  M  18.  67. 

pat  éimitmmdo  ancora  nel  medesimo  luogo  . . .  passaro  .     .     .     .  K  N.  aa.  40. 

qpMil  adla  aua  aMcn»  ^ifMomm/u  entrai C  Iv.  1.  67. 

cW  a«f11  occhi  .  .  .  della  filosofìa  d»mora C  iv.  a.  146. 

eh*  Egli  DOQ  volesac  dimororr ...  al  sommo    ........  C.  iv.  a3.  100. 

la  quale  .  .  ,  già  è  piti  tempo  ho  dimosiraia C  i.  i.  77. 

questo  sempre  lo  littcrate  dee C  ii.  1.  66. 

ithé  il  dimostrare  ùa  edtficaiione C  il.  t.  98L 

sarebbe   procedere   ad  essi   dimostrare,  se   prima   lo 

^ttanàw  uoa  fome  dimostrato C  IL  1. 118,  119. 

tié  fST^*^^**  di  Casta  miscrfcordia  si  dimostrava C  il.  a.  17. 

qaaaft»  .  . .  partì  per  ordine  sono  ...  a  dimostrar» C  ii.  a.  74. 

a  dljNiuAiii  chi  soflo  questi      . C  ii  5.  3. 


DIMOSTRARE 

dimostrare,    paura  Di  dimostrar  cogli  occhi  mia  vìltate     ,    .    K  ^V.  36.  36  (Som.  xix. 
Come  alla  vista  voi  ne  dimostrate  ........       ^^  ^V.  41.  58  {Soh^  xxiv. 

Poi  ti  dimostrerò  '1  cammin  perfetto S,  P.  xxxL  6.^ 

Ma  tu  .  .  .  Dimostrami  lo  tuo  volto  sereno S.  P.  ci.  45. 

Il  nostro  Signor  Dio  ...  II  corpo  suo  e  'I  ...  ci  dimostra  .     .     .     .     P.  F.  lao.  1 

che  noi  pcrdoniani,  tu  ti  dimastri  Esempio  a  noi  per P,  F.  »aa         I 


dimostrare,     maggior  .  .  .  che  gli  effetti  non  dimostrano C  ii.  5.  89. 

se  queste  .  .  .  ragioni  .  .  .  non  sono  del  tutto  dimostrate    .     ,     .     .  C.  ii.  5.  114. 

Dimostrata  è  la  sentenza C.  ii.  1 1.  X. 

poiché  la  tittiraU  sentenza  è  .  .  .  dimostrata C.  ÌÌ.  13.  z. 

tà  ov'  ella  si  dimostrava  veracemente C.  ii.  13.  47. 

perocché  nulla  scienza  dimostra  Io  proprio  suggetto      .     .  .     .  C.  ii.  14.  19. 

la  quale  quella  scienza  f/rmo5//vi C  ii.  16.  la. 

le  cagioni  di  quelle,  le  quali  ella  dimostra C  ii.  16.  69. 

si  può  procedere  a  dimostrare  la  sentenza ,     .  C  iii.  6.  3. 

la  immagine  .  .  .  che  lo  specchio  dimostra .     ,  C.  ut.  7.  lar. 

che  V  anima  bruta  rappresenta,  ov^-ero  dimostra C.  iii.  7.  134. 

cose,  le  quali  dimostrano  dt'  piaceti  .  .  .  di  Paradiso C  iii.  B.  35- 

perocché  quivi  .  .  ,  spesse  volte  ^{dimostra.     Dimostrasi nc^Vi occhi 

tanto  manifesta     , C.  iii.  8.  78,  80. 

Dimostrasi  nella  boati C.  iii.  8.  96. 

a  dimosttìire  la  sua  anima  nel!'  allegrezza  moderata C.  iii.  8.  xoi. 

sicché  donna  che  allora  si  dimostra  .  .  .  paia  modesta C  iii.  8.  loj. 

e  ciò  non  f/i'mo£/rt  il  nome C.  iii.  11.  10. 

poi  dimostrata  essa  ...  si  tratterà C  iiì.  xt.  iS. 

siccome  I'  Elica  ne  (/imo^/ra C,  iii.  11.92. 

questa  Donna,  che  di  sopra  é  dimostrata C  iii.  la.  as. 

li  filosofi .  .  .  nclli  loro  atti  apertamente  il  dimostrano C.  iii.  14.  71. 

non  pur  per  la  faccia  eh'  ella  ne  dimostra  vedere C.  iii.  14.  1*5.    1 

nelle  quali  ai  </i'i;ioj;/m  la  luce  interiore C  iii.  15.17. 

r  Autorità  ...  la  quale  s'  intende  dimostrare C.  iv.  4.  86. 

vedrà  che  elio  stesso  lo  dimostra C  iv.  6.  «3. 

il  maestro  e  I'  artefice  che  quello  ne  dimostra C.  iv.  6.  67. 

che  *I  sillogismo  .  .  .  conchiudesse  verità  dimostrando C.  iv.  9.  59, 

secondamente  si  dimostra  ragione  pcrch'  è C  iv.  xo.  33. 

prima  eh'  io  ciò  (/l'moj/ri .  C.  iv.  IX.  37. 

Poiché  «/imos/ni/o  è  sufficientemente C.  iv.  03.  1. 

non  pure  ...  e  Knjojfifa  la  nobile  na'ura  . . .  dimostra^  ma  dimostra  ^ 

Billezoa  e    .     .     , C  iv.  35.  idi  (là] 

come  nel  sesto  della  detta  Storia  si  dimostra C  iv.  ab.  75. 

questo  fa  e  dimostra  la  buona  natura C  iv.  a6.  79. 

perù  la  nobile  anima  in  quella  la  dimostra C  iv.  06.  lao. 

perù  la  nobile  Anima  tutte  le  dimostra C  ir.  a6.  I46. 

perocché  in  lui  essa  Nobiltà  tutti  li  ditnosfra C  iv.  oA.  i6a. 

Come  .  .  .  nel  terzo  Capitolo  ...  si  dimostra C.  iv.  30.  s. 

dimostrativo,     con  ragioni  i/i'ifros/ra/fiv  riprovarono Cu.  15.59. 

dimostxB.ziODe»     e  la  li  iterale  f/r'mo.f/ftzafb»»  sìa  fondamento  ....  C  ii  x.  took 

li  quali  .  .  .  dalla  migliore  di  ntos  trae  ione  .  .  .  sono  tre C.  ii.  6.  135. 

si  per  le  sue  dtmostraaiom C  ii.  14.  335. 

gli  occhi  di  questa  Donna  sono  le  sue  dimostm*iom C  ii.  16.  a6. 

che  nelle  dimostnioiotti  ncgW  occhi .  .  .  apparite C  il  x6l.  3X 

r  ora  che  la  prima  dimostraaiottf  di  .  .  .  entrò C.  ii.  x6.  61. 

gli  CKcAi  della  Sapieiua  sono  le  sue  (/imos/ra-cKinf C.  iti.  15.  24, 

cb'  io  non  polca  vedere!  e  sue  dimostroiiom C.  iii.  15.  «09 


S83  ^^^^^^^^r  DINANZI 

tfOBOSi     Che  tn  émanat  da  penone  vadi Cu.  Cana.  i.  57. 

Favi  éméaui  ààìV  «v»ro  ^-oIlo  Virtù Catu.  x.  106. 

Coflfl  Aia  mi'  ft^Ii  occhi  del  piacere  Si  fa Cans.  xiv.  55. 

Perchè  éimanxi  a  te  piangendo  vegno Comm,  xvii.  17, 

Fatti,  novella  mìa,  «/(MomW  a  Morte Cumj.  xvìì,  68. 

dbwiaiwt  dal  sembiante  freddo  Hi  ghiaccia Sast.  W.  31. 

Fug^e  «knnnsia  lei  superbia  ed  ir» V.  N.  ai.  1^  {Som.  xi.  7). 

£  toUiini  dmattti  a  voi,  sentendo  .     .     .     .     .     ,     .     ,     .    K  W.  36.  37  {Soh,  xix,  9). 

dkaostrazloneu     negli  occhi,  cioè  neDe  dimosinuiom,  della  61osoRa  C  Ìv.  9.  145. 

qui  non  si  procede  per  necessaria  dimostrauottt C.  iv.  18.  39. 

dfaianzL     dimauMi  alla  quale  poco  si  potrebbe  leggere y.  N,  j,  9, 

U  quale  ni'  avea  lo  giorno  ditMnat  degnato  di  salutare  .....     K  S.  3.  43. 

péu  che  io  .  .  .  non  avrei  creduto  dmmtai l".  N.  1,  6. 

quando  io  fui  giunto  JimtnMt  d»  loro K  TV.  18.  13. 

ì  quali .  .  .  avessero  dmanai  loro  una  nubiletta K  W.  23.  53. 

if  nin  fr  emanai  eh'  io  Tossi  tornato  in V.  N.  a^.  aaa. 

per  qn^lo  che  narrato  è  ditutnai K  /V.  a6.  53. 

perchè  ...  ha  preso  luogo  tra  le  parole  dinaHai ,     K,  A^.  39.  31. 

■i  partii  dimnmai  dagli  occhi  di K.  AT.  36.  ao. 

li  desiri  d*  Amore  dÌMnMai K  A^.  39.  30. 

all'  entrata  di  mia  giovcntiite  parlai    .     .     .     .     .  C.  i.  i.  135. 

chi  loda  o  chi  biasima  dinanai  al  viso  alcuno C.  i.  a.  75. 

4cl  Capitolo  i/ifttfwai  a  questo  immediato C.  L  7.  X05. 

col  petto  dmaMai%\  parava C  i.  xx.  70. 

r  USD  era  soecorsu  dalla  parte  dinanat ...  E 1  soccorso  dinanaì .  .  . 

cmccA C.  ìL  3.  33|  35. 

waffomM  éimmMm  agli  occhi  del  mio  .  ,  .  aflfetto C  ìi.  8.  84. 

4|WM»do  dìfHtMai  a\  viso  .  .     lo  Rettorìco  parla  .  C.  ìi.  14.  119 

pv  Frìmo  Mobile  i/iWtfitai  è  contato C.  ìi.  15.  123. 

M^mréan  pur  quello  eh'  è  (A>UNjj'aglì  occhi C.  ili.  i.  80. 

t%m  tà  eanlinua  .  .  .  alla  parte  del  cerebro  dmanai C.  iii.  9.  85. 

C  rikattiai  da  costui  erano  chiamati C.  tii.  11.33. 

ftOft  al ... .  che  Iddio  non  sapesse  dinansi C.  iii.  la.  71. 

Dio»  che  dinanaié  menzionato C.  iii.  t3.  9, 

Dal  principio  dimmu%  dalli  secoli  creata  sono C.  ili.  14.  59. 

eh*  .  .  .  qoa  tn  Italia  tanto  dinanaiU  prepanuti C  iv.  5.  73. 

voi  tsUi  che  siete  dìnamaà  a*  popoli ,  C.  iv.  6.  165. 

Riipando  :  quello  che  andò  «Anaiui C  iv.  7.  78. 

•  ^bMNai' dice,  nel  quarto  Capitolo C  ìv.  7.  97. 

ùmmmi  all'  avversario  si  ragiona  . ,     ,  C  iv.  6.  89. 

a  ciò  che  detto  è  dinanat C  iv.  so.  1x7. 

che  aeBa  Ciccia  dm«mai%\  mostra  amico C.  iv.  la.  33. 

che  I' Moo  desiderabile  sta  ^j'fMNai  air  altro C  iv.  la.  (71. 

a*  ladroni  canterebbe C  iv.  13.  109. 

t  diiumat  per  loro  opinione .    .  C.  iv.  15.  13, 

ék*  è  mmmo  dinanat    . C  iv.  15.  37, 

, ,  voi  che  siete  </ifMM<i  alli  popoli C.  iv.  16.  9. 

che  dice  i/m<i*ui' C  iv.  16.54. 

Smmmmé  scritto  a  queste  parole .  C  iv,  17.  toa. 

che  emanai  è  toccata,  e  laaciata -  C  iv.  19.  9. 

^kit  éimim' detto  è C  iv.  ao.  7. 

ptr  fodla  che  4fMM«/ è  detto C  iv  ao.  81. 

che  éùmmm  a  quelU  cU  V  xtomo  non  potali  .  . .  fare C.  iv.  34.  19. 

b  m$mò  dMtmnai  «g/j  occhi     • C  iv.  35.  Sa. 


DINANZI  ^^^  184 

dlnaszL     Bia  lagrimar  dìnatui  a  voi  non  sanno K  N.  37.  39  (Sat.  zx.  14). 

dinegare,     creder  che  sua  fama  buona  ...  Sì  possa  diurgar   ....  Som.  xIv,  7. 
Dio,  dJo.     Ancor  le  ha  Dio  per  maggior  grazia  dato  .     .     .     ,    V.  N.  ig.  60  (Cowa.  ì.  41). 

Che  Dio  ne  intende  di  far  cosa  nuova K  ^.  19.  65  i^CanM.  i.  46). 

Ch'  elli  son  quasi  Dei C  iv.  Comm.  iìi.  114  ;  00.  39. 

seme  .  . .  Messo  da  Dio  nell*  anima  ben  posta      .     .     .     C,  tv.  CartM.  iii.  lao  ;  ao.  88. 

Poi  ...  A  Dio  si  rimarìta C  iv.  Cang,  iii.  137. 

0  DiOf  qual  maraviglia,  Voler Omc.  x.  114. 

Deh  !  qui  mercè  per  Dio Cflftff.  zvit.  53. 

Questa,  in  cui  Dio  mise  grazia  tanta Gum.  xvìì.  55. 

veder  ...  gli  angeli  di  Dio  quaggiù  venire Cohm.  xvìì.  58. 

sua  faccia  .  .  .  Ahi  Dio  !  quanto  è  integra Cmna.  xxi.  36. 

Dio,  quanto  avventurosa  Fu Ball.  iv.  ai. 

dhinnzi.     si  conviene  guardare  di  retro  e  dinatuii C  iv.  so.  83. 

dinxianzL     le  .  .  .  parole,  eh'  io  avea  dette  dinnanti K  A*.  40.  43. 

di  nominare,     dinomintinsi  1*  uno  e  r  altro  dalla  stella    ...  .     .  C.  ii.  4.  97. 

C/.  deoommare. 

dintorno,     che  .  .  ,  dintorno  loro  si  facca  un  colore  purpureo       .     .     .  F.  A^  40.  32, 

dinudare,     non  sapesse  dinudan  le  sue  parole  da  cotal  vesta ,     .     .     -  V.  N.  9$.  109. 

perocché  1*  Anima  è  tanto  .  .  .  dinudata  da  materia C  iii.  a.  119. 

dinnmemre.     Aristotile  rf/«Mm/fO  quella  intra  le  intellettuali      ,     .     .  C.  iv.  17.  79, 

Dio.     Ella  non  pareva  figliuola  d'  uomo  .  .  .  ma  di  Dio  ......  K  AT.  a.  53. 

io  intendo  di  fare,  Dio  concedente C  i.  5.  68. 

prende  simiglianza  da'  bencficii  di  Dio C  i.  8.  x6. 

il  Salmista,  quando  dice  a  Dio C  ii.  4.  41. 

Vulcano,  lo  quale  dissero  Dio  del  fuoco C  ii.  5.  41. 

Li  Gentili  le  chiamavano  Dti  e  Dee C  ii.  5.  35. 

quanto  ...  è  più  divina,  è  più  di  Dio  aimigliante C  il.  5.  Sa. 

questa  vita  è  da  Dio  più  amata C  ii.  5.  83. 

se  noi  .  .  .  intendiamo  Dio  avere  potuto  fare C  ii.  5.  107. 

nelli  quali  .  .  .  Dio  avea  lor  parlato ,     .     .     .  C.  ii.  6.  6. 

annunzia  essa  unit^de  e  stabilitade  dì  Dio C.  ii.  6.  Joa. 

1  cicli  narrano  la  gloria  di  Dio C  ii.  6.  104* 

le  cose  ...  le  quali  ebbero  da  Dio  cominciamento C  ii.  15.  106^ 

naturalissimo  è  in  ZTi'o  volere  essere C  iii.  a.  51. 

perocché  il  suo  essere  dipende  da  A'o  .  .  .  naturalmente  disia  e  vuole 

a  Dio  essere  unita C.  iii.  x  56,  58. 

Boezio  ...  ove  dice  alU  Filosofia  :  'Tu  e  Dio,  che  te  . .  .  mise  ;' 

poi  la  predica  di  Dio,  quando  dice  a  Dio  .     ,     .     .     .     .    C  iii.  a.  144,  146  {bis). 

della  bontà  della  cagione  sua,  eh'  è  Dio C  iii.  6.  118. 

la  sua /arma  .  .  .  riceva  ...  la  graziosa  bontà  di  Dio C.  iii.  d.  135. 

questa  Donna  è  da  Dio  beneficata  e  fatta  nobile  cosa C.  iii.  6.  199. 

la  bontà  di  Dio  é  ricevuta C  iii.  7.  46. 

fu  ordinata  nella  Mente  di  Dio C  iii.  7.  179. 

La  Sapienza  di  Dio  ...  chi  cercava C  iii.  8.  15. 

ma  quelle  cose,  che  Ih'o  ti  comandò,  pensa C  iii.  8.  19. 

di  Dio  .  .  .  cosi  trattando,  potemo  avere  alcuna  conoscenza    .     .     .  C  iìi.  8.  143. 

più  degno  di  farsi  esemplo  dì  Dio C  iij.  la.  54. 

non  dovea  .  .  .  Dio  da  quella  produzione  rimuovere C.  ili.  la.  76. 

il  quale  massimamente  è  in  Dio C  iii.  la.  96. 

di  iassù  dico,  facendo  relaziona  a  Dio C  iii.  13.  9. 

come  questa  Donna  è  primamente  di  Dio C  iìL  13.  71. 

cioè,  che  Dio  metta  sempre  in  lei  del  suo  lume     , C.  iiì.  13.  106* 

D»  questo  Amore  a  sua  similitadine  riduce C.  iii.  14.  a6. 


185                                        ^ — T~                              "^^^^^r  DIO 

Dk>»  dio.     Vostra  fina  pìaceoza  Fece  Dio  per  essenza.  Che      .     .     -     .  Ba!i  iv.  34. 

aooo  tenute  Di  bella  grazia  a  Dio  render  mercede     .     .     .    V.  N.  07.  16  {Son.  xvì.  4). 

Per  Dioxi  prega  che  voi  'I  correggiate Som.  xxiiv.  13. 

A  che  Dto  chiama  la  cristiana  prole ...  Son.  xxxvij.  io. 

Oio^  per  pietade  or  dagli  alcuna  lena Son.  xlvii.  3. 

Ai  quali  Dto  e  gli  angeli  .  . .  non  imputeranno S.  P.  xxxL  8. 

Dcccati ...  0  alto  Dio .     .    .  S.  P.  xxxvii.  84. 

La  via  di  convertirai  a  le  Dia  vero S.  P.  I.  54. 

Però  che  Dio  in  eterna  memoria  .  .  .  vofle S.  P.  ci.  64. 

Lauderà  Dio  in  basso  ed  anche  in  cima S.  P.  cL  75. 

Riqwoderma  essi  all'  eterno  Dio 5.  P.  ci.  89. 

Nrò  che  ad  altro  die  non  so  fuggire S.  P.  cxlii.  48. 

0  Dio  eccelso  sopra  gli  altri  dei .     .     .     S,  P.  cxlii.  49  (bis). 

Ptreh*  tu  sol  mio  Ab  e  Signor  sei S.  P.  cxlii.  51. 

E  ragionar  di  Dio  come  cristiano P.  P.  9. 

1«  cnxDo  in  Dio  padre , P.  P.  la 

0  qual  veracemente  t  uomo  e  Dio,  Ed  unico  Sgliuot  di  Dio  ...  e 

Dtc  di  Dto  uscio P.  P  aj,  a6,  07  \òù). 

Ad  aspettar  che  Dio  prendesse  carne P.  P.  37. 

E  con  Dio  Padre  siede P.  P.  5». 

Ot*  aDe  gnuic  dì  Dio  aarcro  consorti P,  P.  57. 

dM  1  primo  Agente,  cioè  Dio,  pingc  la  sux  vìrtti  ...           .     .  C.  iii.  14.  33. 

io  senta  macola  della  maesti  di  Dio .     .  C  iiì.  t$.  55. 

ere  di  Dio  .  .  .  non  sia  possibile  ....                         .     .  C  iil.  15.  105. 

^2«Biido  £>K>  apparecchiava  li  Cieli C  iii.  15.  167. 

»c  la  prima  materia  .  .  .  era  da  Dto  intesa C.  iv.  I.  65. 

Vitvflfto  ...  in  penona  di  Dio  parlando C  iv.  4.  116. 

■oatrano  quella  città  ...  da  Dio  avere  speziai  nascimento,  e  da  Dio 

«Tcre  speziai  processo C.  iv.  4.  109,  130. 

dw  ...  da  Dio  era  partita  e  disformala C.  iv.  5.  19. 

che  *l  Figliuolo  di  Dio  in  tcrr«  discendesse C  iv.  5.  aa. 

b  quale  foase  camera  del  Figliuolo  di  Dio  . C  tv.  j.  39. 

Oh  laeilkbUc  .  .  .  Sapienza  dì  Dia C  Iv.  5.  70 

ao«  solamente  .     .  ma  speziale  processo  ebbe  da  Dio C  iv.  5.  83. 

per  tipcKiale  6ne  da  Dio  inteso     . C  iv.  5.  106. 

pia  vàie  parve  le  braccia  di  Dio  essere  presenti C  iv.  5.  155. 

cht ...  da  Dw  pensato  e  ordiiuto  fosse C  iv.  5.  178. 

V  nemici  di  Dio C  iv.  6.  180. 

Imperio  da  Dio  a  certi  termini  i.  finito                        .     .  C  tv.  9,  t8, 

che  *  di  Dto,  sia  renduto  a  Dio      .     .                           .     .  C  iv.  9.  167  {bi§). 

ChI  lb«M  piaciuto  a  Dio,  che  .  .  .  fosse  stato C  iv.  11.  99. 

dcir  ultimo  desiderabile,  eh'  é  Dio C  iv.  la.  175. 

«fe  voa  ancora  intese  ricchezze  delli  D*i     .                                    .     .  C  iv.  13.  115. 

«amiate  la  immagine  dclli  Dn .     .  C  iv.  15.  84. 

La  fcsfe  tt  letificherà  in  ZTio .     ,  C  ìv.  tó.  1. 

q^HlH  dia  hanno  .  .  .  tono  quasi  come  Dti  ...                         .     .  C,  iv.  ao.  07. 

W  qpnto  ^C«  :  Mf*Mi  da  Dio  wft  anima .     .  C  iv.  ao.  xoi. 

O  allvnB  delle  divizie  della  sapienza  di  Dio    .     .     .     .          .     .     .  C  iv.  ai.  57. 

li  qaall .  . .  sono  sette,  cioè  .  .  .  rimor  di  Dio    .     .                         .  C  iv.  ai.  1 1  a. 

si  <  .  .  .  considerare  t  opere  di  Dio    ...                    .  C.  iv.  aa.  X13. 

.  il  quale  ...  era  Angelo  di  Dio  ...                    .  C  iv.  aa.  169. 

L'  Affcii  ài  Dio  diaceae  dal  ciclo .  C  iv.  aa.  170. 

qatmm  noatra  Nobiltà  che  da  Dio  viene .     .  C.  tv.  aa.  176. 

Am  alla  aoatn  ContempUxtone  Dto  sempre  precede C.  Iv.  aa.  194. 


DIO 

Dio,  dio.     E  solo  un  Ab,  e  sol  de'  santi  un  santo A  /*.  69. 

ì)  Padre  ed  il  Figliuolo  un  solo  Dio  .  .  .  ciascun  vale P.  F.  71, 

E  '1  peccar  nostro,  che  da  Dio  ci  parte P.  F.  xoi. 

Il  nostro  Signor  Dio  padre  ed  amico  .  .  .  dimostra P.  F.  ìiB, 

A  tal  rimedio  Dio  ci  volse  il  volto,  Ed  ordinò P.  F.  148. 

Diece  abbiamo  da  Dio  Comandamenti P.  F,  154. 

E  a  idoli  o  altri  dei  non  siam  credenti P.  F.  156. 

E  *l  santo  nome  di  Dio  non  pigliamo  In P.  F.  157. 

Che  spegnerla  in  noi  di  Dio  la  faccia P.  F,  174. 

Perchè  questo  da  Dio  ci  parte  e  toglie P.  F.  180. 

Al  nemico  di  Dio  lo  rassomcglio P.  F,  189. 

Dobbiamo  far  a  Dio  preghiere  assai P.  F.  909. 

Ora  per  noi  a  Dio,  clic  ci  perdoni .../'./".  348. 

dipartire.     E  se  dal  falso  il  vero  Ìo  ben  diparto     ,....,,.  P.  F.  134. 

dipingere.     L'  anima .  .  .  Cosi  dipinge^  e  forma  la  sua  pena    ....  Cant,  xi.  ai. 

eh'  io  drizzi  la  mia  face,  Dif>inta  in  guisa  di Catt».  xvni.  la 

Così  di  tutti  e  sette  si  difnnge 5b«i.  xxviii.  14. 

Tutta  dipinta  di  vergogna  rìede San,  xlìv.  14. 

diporre.     Diporrò  giù  lo  mio  soave  stile ...       C.  iv.  Canm,  iìL  to>. 

diradare.     Dit^ada  in  te  le  maligne  radici .  Catu.  xviii.  31. 

dire.     K  A^.  19.  ai  (Gi;/«.  i.  3\  34  {Canz.  i.  5Ì,  35  {Cohz.  i.  16),  46   Con*,  i.  37  ,  50   Cmnx. 

\.  31),  6a  {CaHM.  i.  43),  80  {Cana.  i.  61);  ^3.  138  ^Cata.  ii.  ii\  139    Can*.  n. 

Dio.    Gli  scbemitori  Dio  gli  schernisce,  e  alli  mansueti  Dio  darà  grazia  C  iv.  05.  17,  18. 

quel  dono  che  SaJomone  .  .  .  chiese  a  Dio C  iv.  87.  6a. 

non  sì,  che  non  si  convengano  .  .  .  dare  a  Dio C  iv.  >7.  86l. 

quando  .  .  .  esso  saviamente  ricorse  a  Dio C  iv.  97.  164. 

per  lo  suo  senno,  che  ...  a  Dio  tornare  lo  fece C.  iv.  37.  i6dL 

due  cose  :  1'  una,  eh'  ella  titorna  a  Dio .  .  C  iv.  98.  8. 

cosi  noi  dovcmo  .  .  .  tornare  a  Dio C.  iv.  aS.  ai. 

già  essendo  a  Dio  rcnduta  .  .  .  vedere  le  pare  coloro  che  appresso 

di  DÙ3  crede  che  sieno ....  C  iv.  a8.  41,  4^ 

Rendesi  dunque  a  Dio  la  nobile  Anima .     .     .  C  iv,  a8.  49. 

la  loda  della  qual  è  non  dagli  uomini,  ma  da  Dìo C  tv.  aS.  81. 

significa  la  nobile  Anima  .  .  .  tornare  a  Dio C  iv.  a8.  lat. 

cioè  a  dire,  che  la  nobile  Anima  .  .  .  torna  a  Dio C  iv.  38.  140. 

eh'  £  a  dire,  che  la  nobile  Anima  dice  a  Dio C  iv.  a8.  145. 

vuole  partire  d'  està  vita  sposa  di  Dio C.  iv.  aS.  155. 

mostrare  che  graziosa  fosse  a  Dio  la  sua  creazione C.  ìv.  a8.  156. 

Dionisio,     quali  da  esse  stelle  .  .  .  siccome  ...  e  Diomisio  Accademico  C  ii.  14.  34. 

dipartire,    il  quale  appetito  ne  dipatit  eziandio  dalli  vixi C  iii.  15.  107. 

la  recente  terra,  di  poco  dipartita  dal  nobile  [etera] C.  iv.  15.  Bo. 

dipendere,     perocché  il  suo  essere  dipmde  da  Dio C.  iìi.  a.  56. 

dalla  quale  .  .  .  tutta  la  nostra  essenza  dipende     .......  C  iii.  15.  38. 

che  tutti  gli  uomini  da  una  sola  Idea  dipendano C  iv.  15.  56. 

diplgnere.     quando  ...  nel  viso  loro  vergogna  ai  dìpigne C  iv.  19.  97. 

dipingere,     che  .  .  .  tutti  si  dipingono  nella  faccia  di  .  .  .  colore  .     .     ,  C.  iv.  05.  77, 

dipintore.     Onde  nullo  dipinton  potrebbe  porre C.  iv.  10.  107. 

dlpcM-     in  questa  dipoi  quella  già  trapassata C  i.  1.  137. 

diporre.     diporrò,  cioè  lascerò  stare,  lo  tnio  soave  siile C  Ìv.  a.  91. 

si  renderò,  ogni  mondano  diletto  e  opera  diponendo C.  Ìv.  38.  €^ 

dire.     V.  A^  I.  4  ;  a-  >9»  34.  31,  36,  39,  50  ;  3,  33,  45,  70,  99,  105  ;  4.  t6,  91  ;  5.  «3,  15  ; 
6.  I,  13;  7.  16,  47  ;  8.  la,  17,  18,  37,  38,  68  ;  9.  34,  33  {Jn3\  36.  59,  6o«  6i» 

63;  IO.  s;   ".  Il  >3;  la.  I,  IO,  ao,  3».  37i39.  55.6i,  7»»  »35.  137.  i»9.  i37t 
T40;  13.3.35.51.  53.  54.  56  (*M).  60  ;  141».  13.  «9.  45.  50160.67.  71,  73*76, 


DIRE 


i88 


dire.  7  :  Wr)  ;  «4.  54  (Son.  xìv.  5),  69  (Som.  xiv.  13)  ;  96.  50  (Som.  xv,  14)  ;  35,  51 

(Som.  xviiì.  7),  57  (Soh.  xviìi.  13)  ;  36.  40  (Son.  xix.  la)  ;  38.  48  (S<m.  xxL 
14);  39.  64  {Soh.  xxii.  5)  ;  41.  64  {Som.  xxiv.  io),  67  [Soh.  xxiv.  13)  ;  Soh. 
xxvii.  7  ;  ixxviii.  t,  a,  3,  5,  7,  9  ;  xl.  4,  la,  14  ;  xli.  a.  7  ;  xliii.  3,  7,  t4  ;  xli». 
7;  xlv.  13  ;  xlvi.  4, 11, 13(11.)  ;  L  5,  8;  lii.  3,  13;  UH  9;  liv.  7;  S.  P.  xxxL 
i3i  39f  34t  58  ;  ci.  aa  :  P.  F.  lao,  isa,  i8a,  ao8. — Cf.  dicere,  dlcente,  detto. 

diritto,  dritto»  aJJ.  &  h.  Né  la  diritta  torre  Fa  piegar  rivo  C  iv.  Cane.  ili.  54  ;  io.  114. 
Onde  r  animo  eh*  è  dritto  e  verace C  iv.  Cam*.  iiL  59. 


dire;  66,  Bx,  83,  90,  98,  104,  108,  xao  ;  M-  7,  q6,  30,  41,  48,  6a,  95,  97,  idi,  1041 

108,  113,  119,  laa  ;  15.  8,  45,  56.  57,  »05,  tu,  lao,  133,  130,  133,  134,  136, 
145. 149, 151»  «561  »57i  161,  i6a,  165,  190  (Awj,  aoi,  aia  ;  iv,  i.  6,  17,  33,  69, 
77  ;  a.  8,  tt,  13,  ao,  33,  37,  39,  33,  38,  39  (&«i,  43,  47,  74, 77,  83,  gr,  94'(*"}> 
110,  Ila,  143,  150,  153,  156;  3.  9.  IO,  34,  36,  40,  45,  55,  56,  61,  63;  4. 
e,  46,  61,  76,  83.  116  ;  5.  13,  39,  80,  107,  113,  118,  133,  134.  »3o.  134.  i+4f 
M5  ;  6.  9,  41,  103,  104,  107,  I90,  140,  166.  173,  177,  i8a  ;  7.  5,  11,  47,  49, 
86f  97»  98,  ioa,  104,  107,  no,  119,  139,  133,  136,  139  ;  8.  3,  ix,  x8,  ai.  43, 
43.  45t  81,  96.  99,  104  CWi\  137,  130,  137,  143,  145  ;  9.  34,  71,  8a,  93,  roo, 
169,  171  ;  10.  5f  9i  «5  (.Ws),  X7,  30,  36,  37,  38,  39»  40,  4»»  44.  46,  48,  65.  70, 
74,  76,  8a,  9a,  95.  105,  116,  X17,  118  ;  11.  6,  11,  13,  aa,  a8,  41,  51,  67,  69, 
7«i83.  85,  95,  "a;  13.  i,  7,36,  55.  61,  73,100,104,110,113,130,137,133; 
13-  J,  3.  4t  a6,  46,  47,  54,  69,  75,  81,  108,  Ilo,  Ila,  119,  131,  139  ;  14,  4,  5, 
xa,  x6,  18,  85,  39,  40,  49,  55,  83,  101,  119,  lao,  Ha,  X43,  146;  15.  8,  si,  36, 
40  (bis),  45  l.*«j>,  47,  63,  69,  76  {bis)y  86,  90  \bis],  97,  98  x,h.)j  loo,  lox  :6»s), 
X03,  103,  106,  108  {bis),  XII,  125,  136,  X45,  147,  160,  i6a,  175,  181,  183, 
186,  187,  188,  191  ;  16.  II,  ao,  39,  49,  51»  54  V*«''.  6a,  79,  86,  95,  103,  iio, 
lai  :  17.  4,  5,  9,  17,  18,  36,  39,  70,  74.  76,  91,  Ila  ;  18.  6.  13,  aa,  35,  a6, 
a8,  30,  36,  40»  41,  47.  5©»  58,  59.  61  ;  19.  17,  ai,  30,  53,  64,  71,  73,  74,  81  ; 
ao  6,  7,  ir,  31  (òli),  35,  31  [bis;  n.  8l  v.),  38,  47,  54,  58,  66,  74,  80,  81, 
93,  97.  99i  »oo,  io»  ;  ai-  ««i  34.  S».  54.  55»  70  (^«1,  8a,  89,  93,  100,  X39  ; 
aa.  14,  3a,  5a.  56,  64,  93,  138,  X49,  154,  155,  156,  139,  170,  176,  177,  180, 
186,  191,  193,  196,  X97,  aio;  33.  9,  31  {bis  ,  33,  51.  57,  63,  79,  83,  85,  90, 
105,  107,  116,  134,  140,  150,  153,  153  ;  34.  I,  IO,  a6,  46,  58,  69,  73,  97.  ioa, 
xi8,  131,  133,  139,  145,  157,  166,  169,  170.  171  ;  35.  16,  19,  3a,a6,  39,  60, 
78,  94,  108,  laa,  133,  125,  M>,  »47  ;  a6.  7,  31,  67,  75,  80,  101,  iii,  i3i, 
134,  ia6,  135,  145  ;  37.  io,  12.  18,  33,  39,  46,  49,  51,  54,  70,  74.  76,  96,  133, 
151,  «69.172,  175.  184,  190,191,  193;  »8.  7,  14,  3a,  44,  74.  9^  i«>.  >o8.  114. 
134,  1*9-  130,  «33,  »33i  «37,  MI,  N4  (bis),  146,  147.  X48,  149,  151  ;  39.  8. 
16.  a6.  39,  35,  46  {bis\  50,  54,  66,  69,  73.  88,  94,  95,  loi.  103,  1x5,  135  ;  30. 
a3.  3<-  33,  35,  37,  40,  45,  54,  58  {bis).—C/.  dicere.  dicentc,  detto, 
dirittamente,  diret-.    più  dirittatnentg  a  buon  fine  ie  mena    .    .    .    .     C  ì.  5.  18. 

DiriitamtHte  dico,  perocché C  ii.  8.  37. 

non  f/mi/am/Mfr  contra  Io  movimento  diurno C  iii.  5.  138. 

che  la  nave  .  .  .  dirittamntte  .  .  .  correa ....     C  tv.  5.  68. 

dove  direttamente  ogni  .  .  .  appetito  si  rìposasse        C  ìv.  6,  81. 

dirittissimo,     siccome  ...  è  un*  ottima  e  dirittissima  via C  Ìv.  ta.  184. 

quello  che  dirittissimo  va  alla  città C.  ìv.  la.  193. 

Le  quali  due  operazioni  sono  vìe  .  .  .  dirittissime C  iv.  aa.  308. 

diritto,  dritta     che  r  ordine  diritto  £ C  i.  7.  ai. 

secondo  il  ^do.  o  </in/ya  o  falso C  ì.  xi.  37. 

il  cerchio  suo  partire  dal  diritto  cerchio .     .     ,     C  ii.  3.  38. 

perocché  il  nervo  ...  è  diritto  a  quella  parte C  ii.  io.  40. 

le  quali  dritit  negli  occhi  .  .  .  innamorano C.  ii.  x6.  38. 

da  Roma  a  questo  luogo,  andando  diritto  per  tramontana  ,     .  .     C  iii.  s  86l 


r89  DIRIZZARE 

diruto,  dritto,  ndj.  Si  tu     Caiuon,  vattene  tln'Uo  a  quella  donna  .     .     .  Cmn».  xÌL  79. 

Con  U  tua  driifn  man  cio^  che  paghi Som.  xHx.  5. 

bai  sopra  di  me  fermata  La  tua  man  dntta S.  Z',  xxxviì,  6. 

E  poi  infoDilì  Io  spirito  dritto  Ne' S.  P.  \.  3Q 

cbc  ...  mi  conduca  Nel  diritto  canitnin S.  P.  cxlii.  54. 

E  con  dritto  disio  si  ne  governa P.  F.  qb. 

Ci  £b  tornar  ...  A  aver  perdon,  chi  con  diritta  il  tocca      .     .     .     .  P.  F.  tu. 

La  VutcìNX  benedetta  po'  a  diritto  Laudiamo P.  F,  039. 

diritto,     diritto  andando  per  mcuogiorno C  ili.  5.  97. 

■e  ano  uomo  fosse  diritto  in  Maiia C.  ili.  5.  155. 

9t  an  uomo  fosse  in  Lucia  diritto  .  .  .  vedrebbe C.  iii.  5.  t66. 

cioè  diriUù  appetito C  iii.  B.  150. 

cb*  t  per  diritto  ap|»etito  e  per  diritta  ragione C.  iii.  ti.  119  {bis), 

pjagc  .  .  .  per  modo  di  diritto  raggio C.  iii.  14.  33. 

Jimmm$dk  di  fuoco,  cioè  uppctìto  diritto C  iii.  15.  135. 

«(SÌ  «illato  tornerà  dtritto  e  buono C  iii.  15.  151. 

•ccioccbè  per  dintto  calle  si  dirizzassono C.  iv.  l.  75* 

ia  ^m**^  rìducere  la  gente  in  diritta  vìa C  iv.  i.  79. 

il  ffivolvc,  e  viene  diritta  per  I  ncll'  E C  iv.  6.  39. 

€  éà  llEomare  al  diritto  calle C  iv.  7.  4. 

per  lo  diritto  cammino  si  va  là  dove  intende C  ìv.  7.  67. 

la  casa  sedesse  così  forte,  pendente,  come  diritta C  iv.  9.  6a. 

coachiudo  .  .  .  r  animo  dintto  non  mutarsi .  C  iv.  io.  74. 

dicendo  quasi  quella  nobiltà  csseie  torre  diritta C.  iv.  io.  119. 

e  la  sollecitudine  ...  sia  diritta  a  maggiori  cose C  iv.  ii.  107. 

r  nono  di  dtritto  appetito .     .     .     .  C  iv.  13.  144. 

b  terta  linea  colla  diritta  non  sì  congiugne       .......  C  iv.  13.  i5fl. 

r  mmiruo  ck*  i  diretto,  doé  d'  appetito C  iv.  13.  156. 

éOmngi  dalla  diritta  torrt  della  ragione C  iv.  13.  t6a. 

per  lo  cammino  ^n^to  è  da  vedere     ,     . C.iv.  16.  113. 

tm  ^Bcalo  non  è  .  .  .  sostenuto  diritto C  iv.  ai.  123. 

ih*  U  éihttm  ffona  sempre  dee  sonare  nel  , C  iv.  33.  T57. 

A*  W  Bovini .  .  .  diritta  natura  .  .  .  procede .     .  C.  iv.  04.  84. 

la  ifamo  U  suo  diritto  giudìcio  e  la  legge  é C  iv.  a6.  130. 

pmmch*  è  stato  diritto  e  buono C.  ìv.  aS.  la. 

sì  rimembra  delle  sue  dirittt  operazioni C  iv.  ad.  86. 

ad  amare  e  operare  dirittura  in  tutte  cose C.  iv.  17.  63. 

quando  %i  dins^a  allo  bisogno  dello  ricevitore.     E  perocché 

Anaaant'  ad  esso  non  sì  può C.  L  8.  108,  Z09. 

r  artimone  della  ragione .     .     .  C  iL  1.  5. 

e . . .  émdom  la  voce  mia  in  quella  parte     ...  C.  U.  a.  43. 

tatto  di  vlrt^  la  quale  si  diritta  in  quello C.  ii.  6.  159. 

ad  émagmrt  dì  questa  linea,  diacocca  V  arco   ...  .  C  ii.  10.  47. 

paHare  altrui,  diriaaamto  le  sue  parole  non  a   .     .     .  .  C  ii.  la.  40. 

dtnétamdo  le  parole  alla  Canzone,  purgo     ....  .  C  ÌìL  i.  io0. 

per  voi  drndsart  .  .  ,  venne  a  voi .  C  iii.  15.  163. 

meàoethit  per  dintto  calle  si  diriatat^ono .  C  iv.  1.  75. 

aBèamlc  . .  .  quasi  da  Natura  diriMsato  nel  debito  6ne    .     -     .     .    .  C  iv.  6.  loa. 

doè  «oloro  ArtMaart  intendo .  C.  iv.  7.  35. 

cke  .  . .  SnM»m  la  credenza  all'  altra  ......  .  C  iv,  la,  [49. 

caal  I' 4BÌsa  ...  iA>ss««  gli  occhi  al  termine C.  iv.  la.  154. 

^■Oto  aafJMTadcre,  per  dtrutare  a  quello  1'  arco C  ìv.  aa.  a4. 

tfriaswiai .  .  .  éihasmuio  quelle  lotte  alle C  tv.  33.  95. 

ce 


DISABBELLIRE 


disamorare.     Io  canterò  così  disamorato  Conlr*  al  peccato     ....  Con»,  xìx.  7. 

discacciare,  discazzare.    Tu  disctud  virtii,  tu  la  disfidi Cans,  xvii.  34. 

Come  persona  discacciata  e  stanca Gina.  xx.  io. 

Prego,  Signor,  che  tu  da  me  discacci  Ogni  peccato  ed S.  P.  1.  5. 

ed  ogni  Tallo,  Ed  ogni  iniquità  da  me  discosta S.  P.  \.  36. 

discargare.     Se  tu  discart^hi  ì\  cargo  che  mi  preme S.  P.  vi.  oB, 

discazzare,    r.  discacciare. 

discendere.     In  lei  disctitde  la  virtù  divina  .     .   C.  iii.  Catu.  ii.  37  ;  5-  14  ;  7.  to:  14.  u 

Discenderò  del  tutto  In  parte  ed  in Cant.  x.  54. 

Prima  che  '1  colpo  sia  disceso  giuso Caru.  xii.  sa. 

Vero  è  che  ad  or  ad  or  d*  ivi  discende  Una  saetta Bali.  iii.  7. 

allora  quando  Per  noi  discts*  al  mondo S,  P.  xxxL  48L 

disabbellire,     di  fuori  pare  la  cosa  disahòéiìirsi C  ii.  B.  90. 

disaminante,     pensieri  .  .  .  miranti  e  disaminanti  \o  valore  dì    ...  C  iii.  3.  75. 

dlsbrancare.     rfisArfrurrMi  per  le  virtù  di  quelle  tante C  iv.  33.  94. 

discacciare.     li  discacciati  rivenuti  alle  toro  possessioni,  dissi  .     .     .     .  K  iV.  14.  59. 

e  discacciato  questo  .  .  .  desiderio,  si  rivolsero      .......  ^^  A'.  40.  14. 

nel  quale,  cattivo  e  disatcciato,  consolato  s*  avea C  ii.  13.  16. 

discendente,     appresso  !a  sua  morte  e  de'  suoi  disundenti     .     .     ■     ,  C  iv.  3.  43, 

che  li  nostri  desideri  .  .  .  sono  a  ,  .  .  discéndenti C  ìv.  13.  64. 

si  dissomiglia  .  .  .  dal  malvagio  discendente C.  iv.  39.  59. 

discendere,     la  via,  per  la  quale  discende  la  loro  virtù C  ii.  7.  91. 

se  ben  si  guarda  chi  discende  e  chi  sale C  ii.  16.  76. 

per  la  materia  in  che  discende C  ìii.  a.  30^ 

perù  la  terra  sempre  (/Mrrrif/r  al  centro C  iii.  3.  11. 

cella  seconda  discendo  a  laude  speziale C  tii.  5.  9. 

che  *1  fuoco  ...  al  mezzo  tiiactndea C.  iii.  5.  43. 

Poi  per  la  medesima  vìa  pare  discendere C  iii.  5.  158. 

Lo  quale  montare  e  discendere  intomo  se  altor  vede C.  iit  5.  163. 

che  la  divina  bontà  in  tutte  le  cose  discende ,     .     .  C.  iti.  7.  la. 

neir  ordine  .  .  .  dell'  Universo  si  ,  .  .  discende  per  gradi     .     .     .     .  C  iii,  7.  70. 

sicché  la  divina  Virtù,  a  guisa  che  discende  ncll'  angelo,  tù'scntde  in 

lei C.  iii.  7.  99  (Wi> 

Poi  quando  dico  .  .  .  discendo  a  mostrare .  C  iii.  13,  aa. 

Siccome  .  .  .  dopo  le  generali  lode  alle  speziali  si  discende      ,     ,    .  C.  iii.  14.  a. 

intende  il  testo  .  .  .  alle  speziali  discendere C.  iii.  14.  6. 

discendere  la  virtii  d'  una  cosa  in  altra  non  t  altro C.  iii.  14.  15. 

discendendo  la  loro  virtù  nelle  pazienti  cose,  recano C.  iii.  I4.  18. 

che,  discendendo  lo  raggio  suo  quaggiù»  riduce C.  iii.  14.  »t. 

che  la  divina  virtù  . . .  in  .  . .  negli  uomini  discende C  iii.  14.  88. 

Poi  .  .  .  discendo  A  un  altro  piacere C.  iii.  15.  it», 

che  '1  Figliuolo  di  Dio  in  terra  discendesse  a  fare C  iv.  5.  03. 

quando  di  lassù  discese  Colui C.  iv.  5.  58, 

Questo  vocabolo  .  .  .  può  discendere  da  due  prìncìpìi C.  iv.  6.  17. 

in  quanto  tintore  .  .  .  discende  di  questo  verbo       ...  .     .     .  C  iv.  6.  33. 

L'  altro  principio,  onde  Autore  discende .     .     .     .  C  ìv.  6.  38. 

£  di  questi  ...  fu  Torquato  .  .  .  disceso  dal  sangue C  ìv.  6.  iia. 

colui . .  .  che  disceso  dì  buoni  è  malvagio C.  iv.  7.  51. 

sicché  ...  la  uiqana  generazione  discesa  non  sìa C  iv.  25,  t8. 

conviene  la  umana  generazione  da  .  .  .  essere  discesa C.  iv.  15.  44. 

siccome  il  perso  dal  nero  discende  ;  cosi  questa,  cioè  Vii  tu,  discende 

da  Nobiltà C  iv.  ao.  la,  13 

dove  questo  divino  dono  discende C  ìv.  ao.  sOk 

di  suso  viene,  discendendo  dal  Padre  de*  lumi C.  iv.  00.  53. 


191  ^^^^  DISCOPRIRE 

Di  quei  che  al  lago  iHsmJatdo  muore S,  P.  cxliL  39. 

Poi  ^àsfiTM- al  profondo  dcir  abisso P.  A*.  34. 

cotat  donna  , .  .  Clic  aua  beltà  Hischtrm  Da Cmtu.  x.  145. 

dfac Infere.     Ditanta  e  scalza,  e  sol  dì  s^  par  donna Cttns.  xx.  a6. 

dltfcmllgc     K  veder  donne  andar  per  via  diòcioiU  ...      y.  N,  03.  173  ^Giiu.  ìi.  46). 

tuiti  k'ì  aniiiiali  .  .  .  son  d*  amor  Ji-snoftt Cam.  xv.  34. 

tto.     Vattcn  diwonsoiata  a  alar  con  elle      .     .     .     K.  JV.  39.  1 16  (Cnnj.  iii.  76). 

E  taneo  è  lo  mio  cor  disammthto S.  F.  xxxvii.  a8. 

dove  la  luce  del  sole  mai  non  iHèctndt C  iv,  ao.  78. 

la  quale  in  noi  .  .  .  disctnde  da  somma  .  .  .  Virtù  .     .  .     .     .     .  C.  iv.  ao.  104. 

coflse  questa  bontà  disccndt  in  noi C  iv.  at.  6. 

E  .  .  .  dÌi~rt*%Ì4  in  essa  la  Ì'iWm  ititi IMUtalt possibiU C.  iv.  ai.  69. 

Imperniò  celestiale  anima  disc*:»  in  noi C.  ìv.  ai.  83. 

die  tanto  di^ttndfrfbbe  in  quella,  della  Deità ,     .     .  C.  iv.  ai.  96. 

L'  Anfelo  di  Dio  dié^i*  dal  dclo C  iv.  aa.  170. 

dico,  eh'  ella  procede  .  .  .  montando  e  disetttdettdo C  iv.  as-  64. 

<o»l  il  dÌ9UHdrrt ...  è  altrettanto  tempo C  iv.  94,  40. 

cIk  .  , .  per  essere  discesi  di  padri  eccellenti)  credono C  tv.  ag.  la. 

r  «omo  vile  diiceio  dcUi  buoni  maggiori  è C  iv.  39.  78. 

a  utilità  di  loro  e  di  loro  disertiti C  ìi.  i.  45. 

K  éimmUt  tono  ed  esser  deono  suggctti C.  iv.  9.  96. 

ia  queste  li  dtàttnH .  . .  tuggelU  non  sono C  iv.  9.  1 36. 

«a«re  rispetto  alla  facultà  del  ^ÀsrrN/tf C  iv.  17.  lai. 

di  questa  dice  Esso  alli  suoi  diactfxdi C  ìì.  15.  171. 

CoJtu  é  morto,  che  non  si  fé'  diserpoio C  iv.  7.  134, 

ite  e  dite  alli  di^apoli  suoi  e  a  Pietro C  iv.  aa.  157. 

e  dicalo  '  alli  J^my^i  e  a  Pietro  ' C.  iv.  aa.  181. 

dentro  dalla  quale  io  diwcmmi  una  6gura K  A^.  3.  39. 

cke  . .  •  non  si  dtiamnjg  lo  simulalo  amore K  A^.  9.  33. 

colui  che  coli  dÌ3tirm  donando C  L  8.  38. 

a  rfur<n«rrr  t*  altre  cose  non  curano C  i.  11.  51. 

qaanti  «ixi  ai  dd^rmomo  per  avere C  ìì.  11.  76. 

ttato  manifesto  . .  .  che  la  Dostra  ragione  lo  dùeeme C  iv.  5.  to. 

per  la  lagiooe  che  si  diatrmt C  iv.  33.  133. 

aan  pnoCe  ...  la  razionai  parte  dùcrrmen C  iv.  94.  18. 

•ri  ^mbIk  poco  di  flessione  si  distmu      , ^-  iv.  04.  35. 

•■m— chf  la  . . .  gente  questa  dislin/ionc  non  disctnut    .     .     .     .  C  iv.  35.  37. 

Quegli  morrà  ch^  non  ebbe  disaptimì C  iv.  7.  131. 

che  '1  dtMO^ÌHah}  chiede  di  sapere  certezza  .....  C  iv.  13.  75. 

■lolle  volte  .  .  .  dijfcotm  V  arco C  ii.  10,  47. 

die  ...  10  mi  movca,  quasi  dUcotorito  tutto    .     .     .     .     .  K  W.  16.  x6. 

bellezza  .  .  .  da  .  .  .  adornamento  dtscomfiaj^Rfii       .  C.  ì.  io.  96. 

la  frrwvrrtmsa  é  dimvm/tssmn  la  debita  Buggezione    ,     •  C  iv,  6.  105. 

Ilo  è  éJmm^tmtt   .    .    «    •    • C  Iv.  8.  1  la. 

é  Mgmta  e  noo  dUeamfMamn     •    • C.  iv.  8.  1 49. 

come  cotal  veduta  .  .  .  Boalmenie  diaftmfiggim  la  mia 

poca  viu fr',  W.  16.  »a. 

per  che  io  . . .  aauì  me  ne  d%%cQ*iforta%  più  che  .     .     .  K  A^.  7.  7. 
come  questa  Donna  è  .  .  .  della  umana  intelligenza  p^ 

rigaardarv  dmoHtimuitto  C  iii.  13.  75. 

cautela  di  diuìmvtmvoÌ9  diMOfdtrmaàmt C  i.  5.  9^ 

duùmivi^ixdi diaord inazioni CI. 6. tf {  IO. aj. 

diiÈtommmvtdi  dtsordinaroenti .     .     .  C  i.  B.  a. 

la  qaalci  ftè  lodaado*  dixvprt,  e  diseopmtdo  si  biasima  .    .  C  t.  a.  53  (Mi). 


DISCOPRIRE 


discordia.     In  morte,  dove  è  loco  di  discordia 

discorrimento.  Onde  1*  animo  ,  .  .  Per  lor  discorrimento  non  sì  sface 
dlscovrlre.  Più  non  vo*  discovrir  qual  donna  sia  Che  ...  V,  N, 
discrezione,     le  .  .  .  tue  .  .  .  Icg^  Con  discrtzion  corregga!      .     .     .     . 

disdegnare.     Tanto  disdegna  qualunque  la  mira,  Che 

disdegno.     £  dèi  aver  pietate,  e  non  disdegno y,  N.  a^ 

Dico,  che  bel  disdegno  Sarebbe  in  donna  di  ragion  lodato  .     .     .     . 

virtute  Contro  il  disdegno  che  mi  àk  Amore 

disdegnoso,     questa  Donna  .  .  .  Ella  [■  chiama  fera  e  disdegnosa     .     . 

gli  atti  disdegnosi  e  feri  .  .  .  m'  han  chiuso 

questa^  disdegnosa  di  cotante  Persone  .  .  .  accosta 

Che  parla  d'  una  Donna  disdegnosa 

Di  cosi  dispictata  e  disdegnosa  La  .  .  .  bellezza 

disdetta,     che  non  tia  che  disdetta  Di  mala  fama 


S.  P.  vi.  04. 
C.  tv,  Cans.  Hi. 
8.  61    SoH.  iv.  17 

Catu.  xviii.  39. 

Bail.  X.  5. 
ao3  {CaHM.  ii.  76^ 

CaHM,  I.  19. 

Bff/7.  X.  a8. 
C.  ili.  COMM.  li.  7^ 
e  iv,  Cans,  m.  5, 

Cans.  xix.  loo. 

Bali.  X.  3. 

Som.  xxxix.  5. 

Cana.  xiv.  93. 


discoprire,     la  presenza  .  .  .  discopreie  per  sua  conversazione       ,     .     .  C  i.  4.  76. 

1*  uno  è  manifesto  quasi  a  tutta  la  terra  discoperta  ...  1'  altro  £  quasi 

a  tutta  la  discoperta  terra  celato C.  \\i.  5.  73*  74. 

sicché  del  tutto  sono  (/l'jco/Vr/i C.  iv.  la.  t6. 

Lo  quale  raunamcnto  nuovi  desideri  discopre     .     .  C  ìv.  la.  97. 

alla  Canzone,  cbe  U  suo  mestiere  discopra  là  dove C.  iv,  30.  46. 

discordante,     per  la  lingua  da  loro  discordante C  i.  5.  65. 

considerò  .  .  .  secondo  V  apparenza,  discordante  dal  vero    .     .     .     .  C.  iit.  lo.  8. 

discordanza,     per  la  </ùnW(m«a  che  ha  con  quella C.  iii.  10.31. 

discordare,     dalla  quale  ...  ai  discorda  lo  Imperfetto  giudlcio     .     .     .  C  i.  4.  09. 

che  scrìve  Tullio  .  .  .  non  discordando  dalla  sentenza  del  Filosofo    .  C  ì.  ta.  ao. 

nel  quale  ...  la  verità  si  discorda  dall'  apparenza C  iìi.  9.  46. 

che  questa  Canzone  da  quella  Ballatctta  si  discorda C.  iìL  io.  49. 

dico  che  r  apparenza  dalla  verità  si  discordai/a Civ.  3.  34. 

E  in  questo ...  mi  discordo  dal  poeta C  iv.  29.  55. 

discordia,     e  con  concordia  e  con  discordia  di  coscienza C  ì.  3.  66. 

Onde  .  .  .  discordi*  e  guerre  conviene  surgere ,  C  ìv.  4.  a6. 

discorrimento,     non  avviene  senza  alcuno  discommento  d*  animo     .     .  C  iì.  11.  ao. 

La  prima  Bontà  manda  .  .  .  con  un  discorrimento C.  iii.  7.  19. 

ciascuna  cosa  riceve  da  questo  discorrimento C.  iii.  7.  ai. 

discorso,     neir  acqua  ,  .  ,  questo  discorso  ...  sì  compie C  iìi,  9.  73. 

dlscrescere.    la  Diviniti  stare  cosi  in  discnscert C.  iv.  33.  99. 

discretamente,     le  parole  ...  si  deono  .  .  .  discretamente  sostenere  e  .  C.  iv.  a.  64 

discretivo.     Dell*  abito  di  questa  luce  «/ùr/v/it^a Ci.  li.  41. 

discreto,     in  ciò  più  rimane  la  lettera  discreta  nella  vista C.  iii.  9.  146^ 

discrezione.     La  prima  è  cecità  di  discrezione C  ì.  1 1.  6. 

e  qucbt'  *  la  discrrmione C  i.  XI.  ai. 

quelli  eh'  è  cieco  del  lume  della  discrezione C.  i.  xz.  •& 

impossibile  i  a  loro  i^i.5cr/«fonf  avere C  j.  11.59. 

perchft  la  vede  senza  (/ufnr«iDM« C  ì.  11.  581 

Onde  molta  discrezione  in  ciò  avere  si  conviene  ;  la  qual  discrezione 

è  quasi  un  domandare  licenza C  iiì.  to.  79,  ti^ 

Lo  più  bello  ramo  ...  si  è  la  discrezione C  iv.  8.  a. 

e  qucst'  è  discrezione C  iv.  8.  6. 

disdegnoso,     quasi  per  disdegnoso  modo  di  parlare ,     .  K  VV.  13.  60. 

quella  la  fa  superba^  cioè  fera  e  disdegnosa C  ìiL  9.  43. 

per  che  il  sembiante  ...  ne  pare  disdegnoso  e  fera C  iìi.  io.  vy. 

chiamai  questa  Donna /pra  e  i/ù(//^o5a C  iii.  15.  aos. 

parea  .  . .  disdegnosa^  che  non  mi  volgea  gli  occhi C.  iti.  15.  907. 

gji  atti  di  questa  Donna  essere  disdegnosi C.  ìv.  a.  30. 


193  mn^r  DISIOSAMENTE 

dUdfeL    Che  non  mi  Tu  in  piacere  alcun  dùtdtiio .     Bafl.  vi.  8. 

àkbn.    che  hai  tu  fatto,  Cicco  avaro  disfatto  . Cane.  x.  76. 

U  ferita.  Che  mì  disfece  quando  io  fui  percosso Cans.  xi.  53. 

Che ...  mi  tollc,  se  disfact  La  donna,  che  . Catu.  xvii.  13. 

Tudlii/bi  ta  beltà  cfa'  ella  posaicde Caits.  xvìx.  37. 

Ehccb*  aomo  conveniva  esser  di&fntlo Son,  xxvi.  io. 

dkfidn;    Tu  discacci  virtù,  tu  la  disfidi .     .     Oitu.  xviL  34. 

Mnonc     Raffrena  un  poco  Ìl  disfrenato  ardire Ca*i8.  xvii,  53. 

ftiombrare.     non  disgoftibra  Un  sol  pcnsier  d*  amore  ...  La  mente       Can».  xv.  10. 

dittata,    quanto  av\'enturosa  Fu  la  mìa  disianza Ball.  iv.  aa. 

Ami  é  una  passione  in  disianza •  Son.  xxxviii.  11. 

«tot  Kdesfauie; 

Ala  r.dettkx 

dMoMunente»     che  ...  mi  ragiona  della  mia  Donna  disiosa tnenie  .     C  ìli.  Catu.  ii.  a. 

dUlrt  Puote  r  uomo  disdire  la  cosa  doppiamente  :  per  un  modo 
puote  1*  uomo  disdire  .  ,  .  per  altro  modo  può  1*  uomo  dis- 
Urt ,  .  .  siccome  disdire  V  uomo  se  essere  del  tutto  mor- 
ule, à C  iv.  8,  108,  tio,  113,  ir6. 

ttkéadicoj  irreverente  non  sono C  iv.  8.  133. 

flvoan.    esso  Marte  (/M«ra  e  arde  le  cose C  ii.  14.  162. 

d^U{naic.    nella  quale  .  .  .  disfgnava  un  angelo  sopra  certe  tavolette  : 

e  mentre  io  *1  disegnava^  volsi  gli  occhi V.  N.  35.  5,  6. 

ilW  mii  opera,  cioè  del  ^ùr^Nfirr  figure  d' angeli K  AT.  35.  15. 

^■rtare.    naloati  !  che  disertate  vedove  e  pupilli C  iv.  07.  118. 

^'■■to.   Chi  ò  questa  che  ascende  dal  diserto C  ìi.  6.  35. 

"^™*>   più . .  .  quello  che  ...  (a,  che  quello  che  essa  disfà  .    •     .     .  C  ii.  9.  r6. 

"^  loUmeste  ...  ma  disfà ...  lo  suo  contrario C  iii.  8.  150, 

che  r  MùMo  the  «...  per  loro  perdita  non  si  disface C  iv.  13.  158. 

P^ìUBoche  .  .  .  questa  memoria  fosse  disfatta  ...  .     .     .  C  iv.  14.  138. 

^  _9"*flocbe  la  Eavola  copre  disfà  tutte  le  sue  ragiuni    .,,.,.  C  iv,  14.  151, 

"^l"!!.   che  ...  li  sospiri  non  poteono  disfogare  1*  angoscia    .     .     .  V,  N.^*  io. 

^*^*. .  eh'  io  non  potea  disfogare  la  mia  tristizia,  pensai  dì  voler 

éì^fiìgmria  con  .  .  .  parole    , K.  W.  33.  3,  4. 

^•*  potendo  lagrìmare  né  disfogare  la  mia  tristizia K  W.  37.  8. 

~**tt^    che  ...  da  Dìo  era  partita  e  disfonttata C.  iv.  5.  19. 

^^^'Wre.    siccome  cose  disgìutite  dal  loco  amico C  iii.  3.  39. 

'"'pniai  vede  .  .  .  poi ...  lo  viso  disgiunto  nulla  vede     .     ,     .     ,  C  iii.  3,  1 14. 

V^  VMO  di^HtUe  molto  da  Nobiltà C  iv.  io.  69. 

S*^  che  detto  è  .  , ,  quelle  essere  da  Nobiltà  disgiunte   .     .     .     .  C.  iv.  io.  77. 

^***letóMW  .  .  .  disgiunte  .  .  .  sono  da  Noòiità C  iv.  11.  a. 

Sfitte,    le  cose  non  [MÌono  unite,  ma  disgregate     ...  .     .  C  ili.  9.  139. 

^/j*^  1»  virtù  disgregata C.  iii.  9.  156. 

yPHMone.     incontra  in  esso  alcuna  disgrtgoMion*  di  spìrito      .     .  C.  iii.  9.  138. 

"''P**taDe.     Partendomi  da  questa  <ì!m!£t«^oh« C  iii.  io.  i. 

*c  'e  nie  disgnisaiom  sono  lunghe C.  iv.  8.  95. 

^^^^  Botur^fflcnte  disia  e  vuole  a  Dio  essere  unita  per     .     .     .    .  C  iii.  3.  57. 

^^'^bi  cooo.  disia  ...  la  sua  perfezione C  iti.  15.  95. 

VtMo  nostro  fine,  che  ciascuno  diiia C  iv.  6.  75. 

^  ■•.  ^iwmo  esacre  domandati C  iv.  15.  (34. 

SMbqioi    KdslderaK). 

ddl'  anima,  che  di  troppo  disio  era  passionata C.  iii.  io.  9. 

Dico  poi  disioaamentef  a  dare  ad  intendere     .     .     .     .  C.  iti.  3.  100. 
O 


Disioso  ^^^H  194 

diairare.    ^.  desiiBre. 
dìsire.    V,  desire. 

dìslegare.     £  dai  Ucci  infernai  si  gli  dùUgki P.  F.  340. 

dismisura.     Come  con  dismisura  si  raguna.  Cosi  con  dismisura  si 

distringe Catta,  x.  85,  86. 

disnca^re.     O  disnorata  te  !  specchio  di  parte Cans,  xviiL  06. 

dlsnore.     Perocché  .  .  .  Lcggieramente  ti  farìa  disitort  .     .     .      K.  iV.  la.  93  (Ba/f.  i.  14). 

disonore.     Né  di  ciò  cerchi  altrui  far  disonort P,  F.  16&. 

disparire.     Ch*  egli  disparvt^  e  non  m'  accorai  come       .     .     .     V,  N.  ^  ^'j  \Son.  v.  14). 

dispero.     E  ']  sangue,  eh'  è  per  le  vene  disperso Cans.  aiL  45. 

io  che  ascolto  .  .  .  Consolarsi  e  dolersi  Cosi  alti  disteni     ....  Cmns.  xx.  75. 

dispettare.     Al  disptitar  è  pronU,  e  al  ben  è  Urda P.  F.  195. 

dispetto.     Ch'  aggiate  a  vìi  ciascuno  ed  a  dispetto CoNa.  x.  69. 

dispiacere.     La  morte  mia,  ch*  or  tanto  mi  dispiaa CmmM.  xiiì.  13. 

Li  quali  ...  A  perdonarle  mai  lor  non  dinpiacqiu 5.  P.  ci.  57. 

Nò  cosa  noi  facciam  che  ti  dis/HOCtia P.  F.  319. 

dispietata    Ahi  !  angosciosa  e  dispittata  lima Cana.  xiL  aa. 

disioso.     la  quale  era  tenta,  che  mi  Iacea  disioso C  iì.  8.  53. 

fanno  ogni  guardatone  disioso  di  quelle  vedere  C  ìli.  6.  xai. 

dismisuranzo.     per  questa  sua  distnisuransa  si  dice C  iii.  13.  104. 

dismisura to.     con  misMnL,  e  noo  disntisurata C  i.  7.  9,  59. 

e  cosi  non   sarebbe  la  sua  obbedienza  stata  misurata,  ma  dis- 

misunta C.  L  7.  63. 

disnodare,     cominciar  intendo  .  .  .  alcuna  cosa  .  .  .  disnodfttt .     .     .     .  C  ììi.  6.  37. 
disonesto,     quante  disoneste  cose  e  domande  fa  tacere  !  quante  diaomsste 

cuptditati  mOrena C  ìv.  85.  89,  90. 

disonoranza,     vergogna,  cioè  tema  di  disonoransa C  ìv.  19.  77. 

una  paura  di  disonoranea  per  fallo  commeno C.  iv.  95.  103. 

disonore,     in  loro  è  laudabile  la  paura  del  disonort  ricevere    .     .     .     .  C  iv.  19.  90. 

Per  che  non  onore  ma  ^i^Hory  ricevere  dee  quegli C.  ir.  09.  71. 

disordinamento,     per  cessare  disconvenevoli  disordinamenti      .     .     .  d  ì.  8.  3. 

disordinanza,     debile  .  .  .  per  la  JtsonUnanoa  della  gente C.  iv.  6.  i6x 

disordinare,     senza  le  quali  è  ciascuno  disordinato  a  ben  servir*      .     .  Ci.  5.  sB. 

tutto  r  universo  sarebbe  disordinato C.  it.  t^.  156. 

non  .  ,  .  pur  . .  .  ma  per  costumi  disordinati C.  iv.  16.  57. 

cUradinazione.     cautela  di  disconvenevole  disordinasiont C  L  5.  9. 

a  fuggire  questa  disordinasio*ie        C  i.  5.  35. 

per  cessare  disconvenevoli  disordinasioni C  L  6.  7  ;  io.  35. 

disparì.     Pìltagora  .  .  .  poneva  i  principii  delle  cose  naturali  lo  pari  e 

lo  dispari C  ii.  14,  146. 

disparire.    £  .  . .  disparve  questa  mia  immaginazione  tutta     .    .    .    •  K  ^.  9.  36. 

nella  terza  dico  com'  egli  mi  dìsparvt •  K  AT.  9.  64. 

E  dette  queste  parole,  disparite V.  N.  1^  7X 

disparte,     sicché,  disparte  agguardando.  il  formcnto  non  pare      .     .     .  C.  iv.  7.  ax. 

dispensare.    Troni,  che  al  governo  di  questo  cielo  sono  dispense^  .    .  C.  iì.  6.  1*7. 

dispetisatore.     piaciuto  fosse  al  Dispensatort  dell'  universo     .    .    .    .  C.  L  3.  15. 

disperato.     Costoro  .  .  .  vivono,  d*  ogni  dottrina  disperati C  ìv.  15.  150. 

dispetto,     per  che  lì  buoni  erano  in  villano  dispetto  tenuti C  iv.  t.  56. 

quelli  .  .  .  è  .  .  .  degno  d'  ogni  dispetto C  ìv.  7.  91. 

dispiacenza,     nelle  quali  la  umana  .  .  .  dispiacerne  più  appare     .     .     .  C  iii.  8.  53. 

dispiacere.     1'  andare  mi  dispiacea  si,  che K.  TV.  9,  9. 

a  me  non  dispiace  se  la  mi  lascia  stare .  K.  iV.  19.  153. 

li  quali,  biasimando,  credea  fare  dispiactrtj  e  dispiaàuti^  partire  .    .  C.  iv.  1.  40  {hisy 

dispietato,     nella  quale  chiamai  questa  Donna  . .  .  dispietaim  .     .     .     .  C  iii.  9.  >■. 


1 


155  DISPOSIZIONE 

immilli     La  diapitiaia  mente  ...  mi  combflttc  il  core Cane.  xvi.  t. 

Là,  0/  entrò  la  dispìetata  luce Stst.  ìì.  36. 

Di  ccd  dft^^to/a  e  disdegnosa  La. ...  bellezza 5oh.  xxxix.  5. 

ftpOyihrc.    E  si  d*  ogni  conforto  mi  dispoglio ,     .  Son.  xlvìii.  la. 

ttpone.    KdU  materia  sì,  com'  £  disposta Cane.  xìx.  lor. 

loioB  A^^ostoa  tar  la  penìlcDU 5. /*.  l  05. 

flytffare,    rimase  .  .  .  la  . .  ,  cittade . . .  dispogliata  di  ogni  dignitadc  V.  N.  31.  3. 

fl^pOUeutfe.    con  Lai  ed  io  era,  dispontt^t  tutte  le  cose C  iii.  15.  176. 

fltUPUHme.    siccome  il  fuoco  è  disponilort  del  ferro C.  i.  13.  33. 

diBpore.   come  mi  parca  esser  disposto  alla  sua  operazione    .    »    .    ,  V.  N.  a8.  9. 

^UAdolc  parti  sono  indebitamente  dispastf C  i.  i.  20. 

akaumale  de'  kuoi  organi  disposto C.  ì.  i.  88. 

teanpritOA  essere  disposto  il  soggetto .     .  C  ìi.  i.  6a, 

Mknateria  .  .  ,  non  è  prima  disposta C.  ìt.  t.  88. 

cose  in  iè  medesimo  è  disposto C.  ìi.  5.  3. 

^  41o<)eJr  agente  ai  prende  nel  i/ù/ios/o  paziente C.  Ìi.  10.67. 

Bé  gli  adiiori  erano  tanto  bene  iA>/^5/i' C  ii.  13.  63. 

sicredet . .  .  che  disposto  fossi  a  quello  amore C  ii.  13.  66. 

binducere  perfezione  nelle  <//.t^o5/r  cose C  ìi.  14.  aÒ. 

tnnuijo  la  mia  vita  (/ù/os/d  al  suo  ardore C  iii.  1.5. 

f  AiDore  universale,  che  le  cose  disponi  ad  amare     ......  C  iii.  8.  1 18. 

*&i...alU  quali  naturalmente  egli  è  disposto,  siccome  certi... 

•OM  Ad  in  disposti C  ìit.  8. 158, 159» 

^V^di^om  le  cose  .  .  .  diversamente  a C  iv.  a.  51. 

^^Kltrìnenti  è  disposta  la  terra  ...  a  ricevere C.  iv.  a.  53. 

*^vat:  £  d[L^^kas/<i  una  stagione  a  ricevere C  iv.  a.  56. 

I*  ocun  mente  ...  altrimenti  è  <^^oj/f) C  iv.  a.  61. 

Klptrlitore  è  mal  disposto ...  e  se  1'  uditore  è  mal  disposto    ,     .  C  iv.  a.  70,  73. 

V*'©  popolo  che  a  ciò  più  era  disposto C.  iv.  4.  iii. 

"^  'I  nondo  non  fu  mai  ni  sarà  s)  perfettamente  disposto  .     .     .     .  C  iv.  5.  6x 

^^  oeiite  che  alla  verità  sia  disposta .     .     .     ,  C  iv.  15.  7. 

**tde  ilare  .  .  .  disposto  a  .  .  .  ricevere C.  ìv.  ao.  57. 

«cose  convengono  essere  </ù^v>5/«  alli  loro  agenti C  iv.  ao.  60. 

H  r  uima  è  .  .  .  posta  non  à  disposta  a  ricevere C  iv.  ao.  6a. 

«K  aai  pietra  margarita  è  male  disposta C  iv.  ao,  65. 

**  locui  corpo  è  ,  ,  .  disposto  perfettamente C.  iv.  ao.  89. 

^  •  • .  esso  .  .  .  dispotu  la  materia  alla  virtik  Jomtativa     .     .     .     .  C\  iv.  ai .  37. 

**">.. .  che  *1  corpo  £  bene  .  .  .  disposto.     E  quando  egli  è  bene 

' . .  disposto C  iv.  35.  133,  133. 

^"•tt.    la  quale  fu  si  tosto  a  lui  disposata K  ^V.  a.  40. 

'  *»  (eotildomiar  che  disposata  era  lo  giorno K  TV.  14.  17. 

•BCBmcato  a  tfiJ^o-Mrsi  a  quella  immagine C.  ii.  a.  ai. 

^  *  Iri  disposata  V  anima  è  Donna C  iv.  a.  147. 

^^^'tooe,    r  abito  di  quelle  disposisàom  che  sono  ordinate     .     .     .  C.  i.  5.  ao. 

*c  »vcrt  quelle  disposimom C  i.  5.  35. 

**Mi^j^jf'jioNi  tutte  gli  mancherebbono C  ì.  5.  4T. 

'^  tJtt  ha  la  buona  disposision* C  i.  7.  4 

I  *^todono  .  .  .  secondo  la  loro  dfipoaÌMÌon* C  ii.  6.  1 16. 

'  attuai  mia  eoooscea  la  sua  </ù^(Ui«OH#  atta C.  ii.  io.  64. 

.■••ii/aMaw»»*  riceve  quello C.  ii.  «O- 7*. 

rj"**!*. .  .  è  una  nobile  disposixiotti  d'  animo C.  ti.  il.  44. 

'^''Ptrve  la  mala  dtsposi*to$u  della  materia C.  iii.  4.  66. 

^toeasc  per  loro  disposisiom  possono  .  .  .  ricevere      .     .     ,     .  C  iii.  14.  25. 

**oia»(lo  in  me  turbata  disposieioM C  iv.  3.  76. 

O  2 


DISPOSIZIONE 


dlspregiRTe.     Voi  udirete  lor  .  .  .  dispregiar  talora  questa  vìU    K  TV.  33, 37  {Som.  xvìL  laV 

disprezzare,     perchè  .  .  .  non  dìsprwsa  Li  preghi  loro,  né      ,    ,     ,     .  S.  P.  cu  6& 

disserrare.     E  il  unto  nome  tuo,  che  il  cici  diserra S.  P.  ci.  6(K 

disteadere.     Che  disuso  e  riverso  Mi  tiene  in  terra Cam*,  xìi.  4». 

Distendi  V  arco  tuo  si,  che  non  esca Can*,  xvìi.  49. 

Né  mai  distenda  ad  ira  le  sue  braccia /*.  F!,  170. 

disposizione,     la  Terra  conveniva  essere  in  ottima  disposiviont  ;  e  U 

ottima  disposinone  della  Terra  sia C.  iv.  5.  06,  97. 

che  ...  in  migliore  dispositione  non  fu C  iv.  5.  57. 

attendere  la  naturale  dtsposiaione  del  tempo C  iv.  9.  xa^. 

riluce  in  essa  le  buone  disposistoni .  .  .  date •     .     .  C.  iv.  19.  39. 

perocché  ...  la  disposimone  del  seminante  può  essere  .  .  .  e  U, 

disposÌMione  del  Cielo  a  .  .  .  puote  essere C.  iv.  ai.  60, 

se  ...  s'  accordassero  .  .  .  nella  loro  ottima  dispostsion*    .     .     .     .  C  iv.  ai.  95. 

la  buona  disposinone,  cioè  la  sanità,  getta .     .     .  C.  iv.  35.  137. 

dispregiaxneato.     cioè  .  .  .  dispregiamento  di  quelle  cose C.  ìii.  13.  X14. 

dispr^are.     Dispregiare  s£  medesimo  t  per  sé  biasimevole  .     .     .     .  C.  i.  a.  a8. 

dispregiano  la  persona  prima  pregiata C  i.  4.  33. 

li  quali  dispregiano  esso *     .  C.  i.  IO.  75. 

uomini  .  .  .  che  ...  lo  proprio  disprtgiano C  i.  IT.  4. 

^tt^rr^'dN^o  r  opera  da  quella  parte C  i.  ri.  tao. 

Onde  molti  per  questa  viltà  dispregiano  lo  proprio  Volgare    .     .     .  C.  i.  il.  145. 

Io  .  .  ,  gli  errori  della  gente  .  .  .  dispregiava C  iv.  i.  37. 

disprezzare,     che  per  questi  pensieri  la  loro  vita  dÌ9pns*aro  .     .     .     .  C.  ili.  14.  85. 

disputare,     che  soltil<nentc  .  .  .  disputando  procedono C  iv.  a.  114. 

perocché  Aristotile  cominciò  a  disputare C  ìv.  6.  139. 

per  questo  modo  ^/^w/osi  e  riprovasi  contro C.  tv.  13.  165. 

filosoficamente  disputando,  curare  non  si  dee C  iv.  14.  148. 

contro  a  quello     .  .  disputare  non  si  conviene  ....  .     .     .  C  iv.  15.  163. 

idioti,  che  .  .  .  vorrcbbono  disputar*  in  Geometrìa,  in C  iv.  15.  z6& 

dlsputazioae.    si  dimostrava  .  . .  cioè  .  .  .  alle  disputtuioni  de*  .     .    .  C  iL  13.  48. 

nel  quale  sia  terminata  tutta  la  dispuftiMone C.  ìv.  la.  «09. 

dissimigliare.     e  poi  si  vengono  per  processo  dissi  migliando  C.  iv.  aa.  40. 

C/.  dissomigliare, 

dissimile,     intra  ^t'.WmiV/ amistà  esaer  non  possa C  tiì.  f.  401. 

Dcir  amistà  delle  persone  dissimili  dt  stato C.  ùi.  1.  58. 

che  quello,  eh*  è  dissimile  per  sé,  si  faccia  simile C  ìii.  1.  67. 

la  qual  é  in  tutti  quasi  dissimile .  C  iìL  6.  64 

questo  .  .  .  appetito  ...  si  mostra  non  dissimili  a      ......  C  iv.  ma,  43. 

dissimili tudine.     che  la  dissimilitudine  sl  similitudine  quasi  riduca  .     .  C  ìiL  l.  6ow 

comincia  una  dissimilitudine  tra  loro C  ìv.  aa.  ^^ 

Da  te  alla  statua  .  .  .  non  v*  ha  dissimilitudine  altra C  Ìv.  a9.  5&. 

dissimulazione,     questa  fìgura  .  .  .  puntesi  chiamare  Dissimulatone  .  C  iti.  io.  ^ 

dissoluto,     sicché  donna  .  .  .  pala  modesta  e  non  dissoluta      .     .     .     .  C  iii.  6.  106. 

non  solamente  é  di  persona  arrogante,  ma  di  dissoluta C.  iv.  &.  ai. 

tisaoluzlane.     se  non  che  .  .  .  dissoluzione  è  sé  .  .  .  non  conoscere  .     .  C.  ìv.  6.  a*, 

dissomigliare,    che  la  statua  ...  si  dissomiglia  . .  .  molto  dal    .     .     .  C.  iv.  39.  58. 

C/.  dissimigliare. 

distante,     uno  Cerchio  ugualmente  distante  da  quelli     ...  C  iii.  5.  70. 

il  quale  egualmente  sta  distante  dalla  circonferenza C.  ìv.  16.  88. 

distanza,     tarda  molto  ,  .  .  per  la  massima  distansa  da  quello  .     .  C  iii.  5.  53. 

distendere,     sentire  un  .  .  .  tremore  .  .  .  distendersi .  . .  per  .     .     .     .  K  W.  14.  «7. 

clli  ponea  lo  suo  corpo  sopra  la  terra  disteso    . C  iìL  3.  55. 

nullo  suo  pensiero  ad  altre  cose  lascia  disttndtre  ...  .  C.  iiL  ix.  1*7.1 


T97  ^'  ■     ^^^^^^W  DISTRUGGERE 

dftrtrìugcre.    Cosi  con  dismisura  si  distfiMjìf Cam.  x.  86. 

diMfU|£(fe.    Trova  contraro  tal,  che  lo  distntjige  ,  CU.  Cane,  i.  27  ;  10.  3,  9. 

Sena  tee  iAs/rN//o  Quanto  avemo  in  potenza  di  ben  lare  .     .     .     .  Gima.  ìx.  zi. 

Datnrita  bai  I'  amorosa  leggiadrìa K  A^.  B.  60  {_Soh.  iv.  16). 

Aaor. , .  S'  era  svegliato  nel  distnttto  core     .     .     .     .     V.  N.  35.  50  (Son.  iviii,  6), 

Io  non  posso  tener  gli  occhi  distrutH K.  ^.  37.  34  {Son,  %%.  9% 

Io  pngo  che  d!ij#rw^a  tutti  quelli 5.  P.  cxlìi.  6a. 

AttOIQCate.    per  vocabolo  distinguentt  alcuno  partecipante.     .     .     .  C  ììi.  11.  65. 

ttOoCMn.    non  m'  intramctto  se  non  di  distìnguert  le  parti  per  .     .  V.  N,  16.  43. 

pei4  le  dWiM^Ho  solamente V.  N.  ^^.  loG. 

cottespc. .  .  in  genere,  ma  non  distmio:   che  se  esso  lo  conoscesse 

£iiintQ , C  i.  6.  46,  47. 

r  ibttodi  conoscenza  distinti»  del  Volgare C  i.  6.  50. 

<^  UDO  abituato  dì  Latino  non  disiingue ...  Io  Volgare  de]  Tedesco  C.  ì.  6.  54. 

lulo  ptcciùlc  che  distinguer»  .  .  .  non  le  poteroo C.  ii.  15.  71. 

éMmpn  DcIla  sua  perdona  due  parti C  ili.  8.  50. 

eh'  è  propria  e  distinta  in  singolari  persone C  iii.  11,  71. 

cbi . . .  vede  quelle  distintt C.  iii.  la.  90. 

io  qiiaoto  r  altre  cose  vede  e  i/ii/r>ij'M« C  iii.  la.  113. 

Mt^W  luogo  ove  ciò  Appare C  iii.  15.  11. 

^éWflywffrè  intra  lo  irreverente  e  ho»  reverente C  iv.  8.  ioa. 

t^Mite  diversamente  .  .  .  sono  distinte C  iv.  17.  33. 

WMndodii  li  i^M/m^/ Isaia  Profeta  .     . C  ìv.  ai.  109. 

Poi  niK(AiA#^u/Mii/o  quelle  cose  che C  iv.  aa.  66. 

*wndocfcé  la  conoscenza  distingue C  Iv.  aa.  69. 

■icziftodio^!wArif^r  in  sé  che  ama  principalmente C  iv.  aa.  71. 

fWKo  An:o ...  si  distìngue  dalle  scritture C  iv.  93.  i  la. 

^i'^^QI^  V.  dlstingnere. 

MÌHiVwft    dove  si  richieggono  molte  distinzioni C  ìi.  la.  31. 

^IfaxAoÌM  distinzione  delle  cose  è  ìn  Lui C.  iii.  la.  86. 

S^^nxdtstinnoMe  nell'  umana  generazione C  iii.  13.  34. 

^^  li  pare  far  f/ùA'fUfb/fi- dì  tempo C  iii.  13.45. 

cbctaauUa  cosa  .  ,  .  questa  distin rione  si  potrebbe  fare     .     .     .     .  C  iv.  T4.  77, 

^  Mo  li  potrdibe  fiire  questa  distinxione C  iv.  14.  85. 

P^'  • .  dell' . .  .  Don  potrebbe  essere  disfinaiottf    .  .     .     .     .  C.  iv.  14.  100. 

t^v^vii  la  d&jftfuÙM/ di  queste  condizioni C  ìv.  15.  35. 

apn étlxKMione  fa  di  tutti  gli  uomini  agli  animali  bruti C.  iv.  15.  66. 

"^^BcUii^ts/k'naib'ir  dell'  ore  del  di  temporali C.  iv.  33,  143. 

"'«pache  la  .  .  .  gente  questa  distinoione  non  disccma     .     .     .     .  C.  iv.  35.  37. 

ilUifltlyo.     nel  quale  nulla  distributiva  giustizia  risplcnde  .     .     .     .  C.  iv.  it.  53. 

■RJIuuIul    che  esso  fu  .  .  .  distributore  della  sua  terra  deserta     ,     .  C.  iv.  37.  170. 

*»»*4we.   questi  fii  unto  rf*s/rr//o  di  sanguinila  con K  A'I  33.  5. 

Ristretta  persona  di  questa  gloriosa K  /V.  34.  5. 

•^Wla  questo  mio  caro  e  distrttto  a  lei V.  N.  34.  ai. 

Per  cui  t'  ha  cosi  distrutto  questo  Amore  ? K.  ^.  ^  aa 

Vfltìcome  la  colale  donna  distrugge  la  persona    .     .  ....  *^.  A^.  5.  14. 

'*pùi)o. ..  dbj^m^j^N^ tutti  gli  altri  spiriti V.  N.  i\,  \u 

'vono  ai  distrmtti  li  mici  spiriti  per K  W.  14.  35, 

'^■Uvirtude,  che  uccide  e  distrugge  ...  ciò  che K  A.  15.  19. 

V»»I  risto  pietosa  é  distratta  ...  per ,     .     ,     .     .     f'.  M  15.  61. 

<vto)  desiderio  .  .  .  e  .  .  .  tentazione  paressero  distrutti    .     .     .  ^.  W.  40.  42. 

1*16  amore  .  .  .  distruggeva  ogni  altro  pensiero C  iì.  13.  59. 

^Usc  distrnggr  lo  suo  contrario C  iii.  6.  153. 

quetta  loro  ragione  anche  si  eUstruggt C  iv.  14.  xa. 


DISTRUGGITORE  I9B 

disturbcu^     Ch'  io  non  vcn  distuHtassi  ogni  cagione      .     .     K  ^.  38.  41  (S<m,  xxi.  7). 

disvelare.     Dìsvtlato  v"  ho,  donne  ...  La  viltà Cans.  x.  137. 

disviare.     Che  1*  intelletto  sovr*  esse  disvia C  iìì.  Orna.  ii.  4. 

Non  t  pura  virtù  la  tUsviaia CsMa.  xìx.  58. 

Pur  leggiadrìa  Disvia  —  cotanto  e  più CamM,  xxx.  'ji^, 

dito,     di  prestare  ...  A  questa  penna  lo  stancato  dito .Som.  xxxìt.  6. 

dittato.     Sìccom*  il  Saggio  in  suo  dittato  pone K  TV.  90.  14  (Som  x.  a). 

divenire.     Che  divenissi  per  temenza  vile K  A^.  19.  39  {Con*,  i.  io). 

qua!  soffrìsse  .  .  .  Dn^trria  nobil  cosa,  o  sì  morrìa      .     .     .    K  A^.  19.  55  (Cvm.  i.  yS], 

Io  diveniva  nel  dolor  si  umile K  AT.  93.  198  (.Csm.  ii.  7i>. 

Perchè  il  piacere  .  .  .  Divtnnt  spiritai  bellezza     .     .     .     .  F.  M  34.  48  {JComm.  iv.  aa^. 

Ni  voglton  che  vìi  uom  gentil  divtgna     .     .        C  iv.  Can».  iìì.  62  ;   io.  33  ;  14.  8,  19. 

Qual  io  divrgna  si  feruto  .  .  .  Sai  contar  tu Comj.  xL  46. 

Hirerol  tanto  fìso,  Ch*  io  diverrò  beato Bait.  ix.  4. 

A  guisa  d'  angel  che  ...  Divitn  beato  .  .  .  Cosi .  .  .  Potrìa  beato 

divtnir  qui  io BaV,  ix.  7,  xi. 

che  *1  vostro  colore  Par  divenuto  di  pietà  simile    .     .     .     ,    K.  AT.  aa.  71  (Stfi.  xiL  4), 

Ch'  ogni  lingua  divitn  tremando  muta K.  iV.  a6.  39  {Son.  xv.  3). 

diventare.     E  si  fatto  divrnin^  Che y.  N.  32.  90  {Cane.  iii.  53). 

Che  preodon  aere  e  divmtan  sospiri C  iii,  Cam.  ii.  36;   13.  las. 

che  .  . .  L*  acqua  divenia  cristallina  pietra Sest,  ii.  a6. 

Questi  pensieri,  e  li  sospìr  .  .  .  Dwentano  ...  si  .     .     .     K  AT.  40.  60  <jS<m.  xxiii.  zo). 

distruggitore,    per  cut  tonto  dolore  era  fatto  distmggiton  dell'  anima 

mia K  M  33.  8. 

distruggitrioe.     la  quale  Tu  disfruggifrice  di  tutti  ì  vizti (^.  iV.  10.  la. 

distruzione,     in  Fiorenza,  nel  principio  della  sua  distruatone  ,     .     .     .  C.  ti.  14.  177. 

per  la  distruzione  del  conseguente,  il .  .  .  non  è C  iv.  la.  133. 

disubbidienza,     che  riprende  la  sua  disubbidicnaa .  C  ii.  io.  53. 

disubbidire,     che  sarebbe  disubòiditr  lo  re C  tv.  04.  138. 

dteaggua^Uanza.    per  quella  disuggnagf tanta  ...  è  forte  da  sapere  .  C.  iv.  93.  89. 

disusanza,     per  malvagia  disusnnaa  del  mondo  hanno  lasciata    .     .     .  C  i.  9l  3^. 

disveglìaJ^     pareami  che  diswgiiasse  questa  che  donnìa K  A.  3.  47. 

anzi  si  ruppe,  e  fui  diswgfiato K,  TV.  3.  59. 

i  suoi  atti  .  .  .  fanno  amore  disvegHan C.  iii.  7.  142. 

disviare,     move  sovente  rose  che  fanno  disviare  t  inteUetto C.  iii  3.  ic^ 

sicché  .  .  .  disvia  in  ciascuna  sua  operazione C  iii.  8.  134. 

colui  che  . .  .  disviato  si  ravvia  . .  C  iìì.  8.  187. 

non  perviene  .  .  .  per  esser  disviata  la  sua  pullulazione      .     .     .     .  C  iv.  aa.  tao. 

quelli  che  dalla  buona  radice  si  lasciano  disviare C.  iv.  aa.  133. 

di  tutti  quelli  che  disviano  da  nostra  Fede C  iv.  30.  39. 

dltOii     quando  fa  cinque  dita  nella  mano C  ì.  7.  57. 

perocché  a  s*  medesimo  dà  del  dito  nelP  occhio C.  iìì.  i.  53. 

dittatore.     Chi  dirà  di  Quinzio  Cincinnato  fatto  dittatore    .     .  .     .  C  ìv.  5. 131. 

diurno,    sì  rivolge  . .  .  cootra  lo  movimento  dittmo C  iii.  5.  109. 

divenire,     ond'  io  divenni ,  .  .  di  si  frale  .  .  .  condizione K  W.  4,  5. 

egli  quasi  per  soperchio  di  dolcezza  dlitVHM  tale KAf.  ti.  aa. 

Vedi  questo  che  non  pare  desso,  tal  è  divenuto V,  N,  aa.  50. 

se  per  trasmutare  non  diviene  più  caro .  C  L  8.  78. 

che  per  seguitare  lei  diviene  ciascuno  buono C  iìì.  is  '3^ 

acciocché  quelli  .  .  .  divenissero  stupidi,  e  però       .......  C  iv,  35.  58, 

dice  Stazio  .  . .  che  .  .  .  che  esso  déivnne  stupido  :  e C.  iv.  95.  67. 

diventare,     che  certi  corpi  .  .  .  diventano  tanto  luminosi C  iii.  7.  30. 

tanto  vincenti  .     .  che  diventano  si  raggianti C  iii.  7.  40. 

diveiBamcntg.     del  aumcro  .  .  .  divemamemie  è  acDlito  .     .  .     .     .  C  ii.  3.  17. 


199                                                ^^^PPI^^^^^^^^^^^F  DIVERSO 

divtna  Cli'  è  da  virtù  Jivtrso C  iv.  Catu.  ìli.  ioa 

dhfBMDnte.     dÌTcrsi  divtrsamfntÉ  hanno  sentito C  ii.  5.  9. 

XnOrénichz  ^nvraamrM/f  contemplino C  ii.  6.  76. 

per  gli  astrologi  drvtnamtnU  è  scncitOi  accondochò  éwtnamiHté 

■eiitiro  delle r     *     «     .    v    v    v    •     .  C.  ii.  6.  lag,  130. 

mcpufaè  dSrtwrsafMTM/r  questo  pongano    .     ,    ,    .    ,     .     .     .     .  C.  ii.  14.  sa 

k  quii  ^Mnamof/r  litigano .     .     .     .  C.  ii.  16.  73. 

émmmnU  sì  riceve C.  iii.  7.  15. 

vetou  la  luce  .  .  .  JtvenamtnU  .  .  .  essere  ricevuta C  Iii.  7.  35. 

Afille  dispone  le  cose  ...  c/i'tvrsafiw/i/'f C  iv.  a.  51. 

nuved*  operazioni,  dtwnamentt  da  considerare C  iv.  9.  41. 

fKOe ié«cnUMf/rc&  . . .  sono  distinte  e  numerate C.  iv.  27.  gr. 

adtc  quali .  .  .  fruttìfica  ^vtrsamtnie C.  iv.  19.  53. 

perdjvem  Filosofi  ...  fu  diversamente  ragionato     ......  C.  iv,  ai.  14. 

MBMidocbé .  .  .  dttffrsa mente  adopera C  iv.  33,  36. 

émmmmte  è  preso  il  tempo  da  molti .  C  iv.  34.  33. 

^■abKobilti  .  .  .  àivenammte  mostra  li  suoi  effetti C  iv.  34.  79. 

avurifluuc;    questo  seme  .  .  .  germoglia  .  .  .  éiuersificando  per     .     .  C,  iv.  33.  ao. 
dtvoiltL   narro  la  qualità  di  queste  diversità  .  .  .  poi  narro  queUo  che 

diccA-a  r  una  e  I*  altra  diversità     .     . C  ii.  8.  9,  11. 

MTToU  radice  dell'  altra  diversità C.  ii.  8.  66. 

ekiànmi'fàchc  mi  combattca C.  ii.  9.  3. 

BOB  ricevono  difersità  per  quella .     .     .  C.  iìL  a.  38. 

a  ■oatrarc  maggiore  (Atvm'/d  avere  con  quella     .     .  ....  C.  iv.  io.  95. 

■•Wtlfle.    e  narro  la  loro  dit/ersi/adé ^«  A'-  13.  54. 

9KiUÌÌa  radice  dell' una  delle  d:ivM:n/<»/i C  ii.  8.  56. 

■""ft  fa  risposto  da  molti  e  di  diverse  sentenze K.  /V.  3.  97. 

■' tacoBÌnciarono  molti  e  diversi  pensamenti  a    .     .     .  ...  K  A',  x  3.  4. 

Mtl*  ■MSH^  dico  che  sono  </iWr-ji' '^^  A'.  13.  53. 

■*Wn»o  la  battaglia  dclH  diversi  pensieri  ........  K  A^.  14.  i. 

•**do  cinque  c^iWrir  narraaioni K  W.  15.  49. 

■  *PP«Tcro  certi  visi  diverti  ed  orribili K.  W.  33.  a8. 

*^  lue  cbc  ^<wrj«  persone  partano J^.  W.  34.  la. 

**■*. . .  diceano  certe  parole  diverge  dagli  altri f'-  A'.  35,  34. 

|tf  Am-w  cagioni , C  i.  i,  13. 

^f^idrv^porxi C  i.  3.  35. 

■BDsdoi  due  <^!rtwrst' tempi .  C  ii.  a.  4. 

V  Bcafrra  intra  i/itfrrsi' pensieri , C  ii.  3.  69. 

^^■WMe. ..  c/ftvrsi' diversamente  hanno  sentito  .     .     .     .     .     .     .  C  ii.  5.  9. 

^'^■•donoìn  me  ^livrsi  pcnsamenii C.  ii.  9.  5. 

*'*>ttopare  iirWTso  a  dire C.  ii.  9.  94. 

^fcdiitorM opinioni  eh'  io  trovo.     .     ,     , C  ii,  9.  109, 

>*  Wi  e  la  beilessa  ,  .  .  sono  intra  loro  .  . .  divtru C  ii.  ifl.  33. 

**"|tn>lc  a  sentire,  per  le  diverse  persone     ........  C  U.  xa.  39. 

^'iMofi  hanno  avuto  diverse  opinioni C  ii.  15.  47. 

"''o^Wvar  le  bontadi  e  i  doni C  iit.  a.  33. 

"'IB»!* . , .  per  diverso  rispetto  si  può  trattare C.  iii.  9.  47. 

***  ^^«  affici  e  diversi  fini  di  quella  a  uno  solo  fine  sono  ordinati  C  iv.  4.  51  {bis). 
'^  CQoalderando  le  diverse  condixioni  del  mondo,  e  li  d*v*rsi .  .  . 

BScì  ordinando,  abbia C.  iv.  4,  66,  67. 

•*■*  eaere  stati  di  diverse  nature C  iv.  5.  95. 

""^ojterarii  e  artefici  di  diverse  arti  e  operazioni C  iv.  6.  54. 

^'^ttti  Kino  quasi  lutti  singolarmente  diversi C.  iv.  6.  79. 

^^  natura  di  Nobiltà  è  del  tutto  divaga C  iv.  20.  13. 


DIVERSO 


200 


dlversorìo.     Perchè  non  ho  migliorie  divtrsorio S,  P,  xxjnrii  85. 

dividere.     Mi  reca  quella  che  m'  ha  ti  cor  diviso   ,     ,     ,     ,     V.  N,  38,  85  {Canz.  iìù  45). 
Che  da  ragione  e  da  virtù  diviso  Seguo >     .     .     .     Stm,  xxxv.  7. 


diverso,     le  quali  dft  Nobiltà  sono  del  tatto  diivru C.  iv.  io.  17. 

non  è  inconveniente  una  cosa,  secondo  li'ivrsi  rispetti,  essere  pcriìetta 

ed  imperfetta C.  iv.  11.  49. 

coftl  nella  vita  umana  sono  diwrsi  cammini C  iv.  13.  169. 

hanno  ordine  insieme  come  i/jt«rrsr  linee C.  iv.  23,  41, 

conviene   la  umana  gencrazioDe   da   ttìinrsi  principii  essere  di- 
scesa   C  iv.  15.  43. 

la  quale  i/ròrra' principii  avere  non  può C.  iv.  15,  54 

diversamente  da  divtra  Filosofi  sono  distinte  e  numerate  .    .    .    .  C  iv.  17.  aa. 
noi  potcmo  avere  in  questa  vita  due  Felicità,  secondo  due  tù'vfrsi 

cammini C.  iv.  17,  B7. 

CielOf  nel  quale  .  .  .  diverse  stelle  rilucono C  iv.  19.  37. 

se  .  .  .  diversi  frutti  fanno  nella  umana  Nobiltà C  iv.  19.  47. 

nelle  quali  ùccome  in  </nvrA  rami  fruttifica C  iv.  tg.  51. 

per  diversi  Filosofi  .  .  .  fii  diversamente  ragionato C  iv.  ai.  13, 

siccome  r  erbetta  di  diverse  biade Civ.  ftfl.  45. 

cosi  questi  umani  appetiti  per  diverbi  calli  dal  principio  se  ne 

vanno C.  iv.  as.  59. 

conoscendo  in  sé  diverse  partì C  ìv.  aa.  73. 

d' insctare  1*  altrui  natura  sopra  diverga  radice C.  tv.  aa.  127. 

lasciando  il  figurato,  che  di  questo  diverso  processo  dell'  etadì  tiene 

Virgilio C.'iv.  04.  95. 

dividere.     Questo  sonetto  si  divide  in  due  parti     .      K  iV.  3.  91  ;  ij.  4^  ;  aa  97  ;  aa.  Sa. 

Questo  primo  sonetto  si  divide  in  tre  parti K  TV.  6.  35. 

Questo  sonetto  sì  divide  in  quattro  partì K  ^.  8.  65  ;   16.  38. 

Questa  ballata  in  tre  parti  si  divide V.  N.  in.  104. 

Questo  sonetto  io  quattro  parti  si  può  dividere K  VV.  13.  51. 

Questo  sonetto  non  divido  in  parti K  A^  14.  93. 

se  non  per  aprire  la  sentenzia  della  cosa  divisa y.  N.  i^  95. 

questa  seconda  parte  si  (A'»'<Ur  in  cinque K,  iV.  15.49. 

Questa  canzone  ...  la  dividerò  più  artificiosamente K.  TV.  19.  91. 

La  prima  parte  si  divide  in  quattro K.  TV.  19.  99. 

e  dividtsi  questa  parte  in  due      ,     .     .     .     .     .     ,     .     ,     K.  TV.  19,  tia  ;  C.  iv.  33.  20. 

Questa  seconda  parte  si  divide  in  dae •  K  TV.  19.  X27,  xaj,  131. 

La  prima  si  divide  in  due K  A',  ao.  32. 

La  prima  si  ditnde  in  tre K.  TV.  at.  34  ;  33.  ao 

La  prima  parte  si  divide  in  due K  TV.  33.  319. 

La  terza  parte  si  dividi  in  due K  TV.  34.  75. 

Quest*  ultima  parte  si  divide  in  tre      ....  K.  TV.  «7.  35. 

la  dividerò  prima  eh*  io  la  scriva K.  TV.  30.  13. 

Questa  parte  si  divide  in  tre V,  N.  33.  30. 

però  lo  dixridtrò  secondo  I'  uno  e  1'  altro K.  TV.  35. 

Questa  parte  si  dittide  in  due K.  TV.  35.  30. 

Per  questo  medesimo  modo  si  divide  secondo K.  TV.  35.  36. 

però  che  ...  è  assai  manifesta,  no)  dividerò V,  N.  36.  a8. 

eh'  è  piano  senza  dividerio .  K.  A'.  37.  15. 

secondo  che  li  miei  pensieri  erano  in  due  divisi K  TV.  39.  35. 

Questo  sonetto  non  divido,  però  che .     .  K  TV.  40.  49. 

Questo  sonetto  non  si  divide K.  A*.  42.  53* 

Potrcbbesi  più  sottilmente  ancora  dividere K  TV.  43.  43. 

però  non  mi  trametto  di  più  dividerlo K.  TV.  43.  46. 


201  -W^  '■ Wi^^^^g-  DIVINO 

dividere.   On  che  .  .  .  freddo  e  nebbia  il  cicl  da  se  lùvidt Son,  xlìi.  3. 

divÌDa  Angelo  chiama  in  divino  intelletto K  W.  19.  34  (Catta,  i.  15). 

InleidwccDde  la  virtù  divina    ....         C  ìii.  Cane.  ii.  37  :  5.  14  ;  7-  »  i  ;  I4.  la. 

Siccbé  le  laudi '1  mondo  e '1  (/iWn  regno Otfis.  xviii.  40. 

aMolto  oc)  parlar  divino  Consolarsi  e  dolersi    ........  Catte,  xx.  73. 

E  Udirma  essenza  tutta  quanta  In  Cristo  ro!>se P,  F.  tn* 

dividere,  della  prima  parte  sopra  divisa C.  ÌL  3.  3. 

000  i  qoi  mestiere  di  procedere  i/iwV^wefo  .     .     , C.  iì.  13.  76. 

àtaà^dmdtrf  in  tre  parti  sì  conviene C.  iii.  a.  3. 

BMc^li  natura  divina  sia  dixnsa  e  ...  in  quelle C.  iii.  a.  43. 

oc  IpWito  Cerchio  .  .  .  dtxndmbhf  questa  terra  scoperta  dal  mare 

Oceano C.iii.  5.  117. 

L' intelletto  ...  mi  conviene  in  tre  particole  divider* C  iii.  9.  24. 

cbe  Od  questa  prima  parte  si  dividi  in  due C  iv.  3.  35. 

Lftprisia  parte  in  due  ai  divida C  ìv.  io.  39. 

<|K«oArco  ...  in  quattro  parti  si  divid* C  ìv.  33.  n8. 

""fcliooe;    vedemo  .  .  .  nelle  divinasiom  de'  nostri  socrnì  .     .     .     .  C  ii.  9,  ioa. 

gtinMiau,    quello  decimo  cielo  dtvinixsimo  e  quieto C  ii.  4.  25. 

**««■.    che  non  era  convenevole  la  Divinità  stare  cosi C.  Ìv.  aa.  qq. 

*»™>a  perchè  questa  vita  è  più  divina^  e  quanto  la  cosa  è  più  divina, 

tpiùdì  Dio  siroigliante C  iì.  5.  81,  8a. 

fl^'wiw  Intelletto  sìa  cagione    ...  C.  iì.  5.  lor. 

^hiitaftati  santi  ovvero  divini C  ii.  6.  41. 

•■  Miesti  Divina  sia  in  tre  Persone    ...  C.  ti.  6.  59. 

'"'cuai  Persona  nella  Divina  Trìnità C  ii.  6.  73. 

**"onc  senza  divino  imperio C.  li.  13.  33. 

*1  odo  quieto  risponde  la  Scienza  divina C  ii.  14.  64. 

*  Glielo  nn^inro  .  .  .  simigUa  la  divina  Saema C.  ii.  25.  166. 

^Undo  deir  infusione  della  bontà  divina C.  ìii.  a.  39. 

'"'CQaa  ferma  ha  essere  della  divina  natura  .  .  .  non  che  la  natura 

^•nta  sia  divisa - C  Ìli.  9.  40,  41. 

Tàiiiim  umana  .  .  .  più  riceve  della  natura  divtna C.  iii.  a.  50. 

*^c  bontadi  della  ...  la  ragione  sì  mostra  Divina C.  iii.  a.  6o. 

''Ulqmi,.  della  divina  luce  assai  mì  si  mostrava C  iii.  s.  73. 

*  A1U1Q4  umana  .  .  .  partecipa  della  divina  natura C  iii.  a.  116. 

*>«nRa  luce  . .  ,  raggia  in  quella  ;  e  perù  è  1*  uomo  divino  animale 

•  •  '  chiamato C.  ìii.  a.  tao,  lai. 

^'  Uomo  e  delle  diviru  Sustanze  ...  si  predica C.  iii.  a.  140. 

P^'^'Ìkmo  provvedimento  ...  è  al  ordinato C  iii.  5.  197. 

^*^  - . .  Tediata  nella  divina  Mente C  HL  6.  51. 

.   della  umana  essenza  è  nella  (AtiMa  Mente C  ili.  6.  65. 

11^^  dalla  d^'na  bontà  oltre  il  debito  umano C.  iii.  6.  ga. 

■*^« bontà  in  tutte  le  cose  discende C.  iii.  7.  i«. 

«■**i  colali  chiama  Aristotile  ...  rftwm C.  iii.  7.  90- 

y^  la  tfpma  Virtù  .  .  .  discende  in  lei C.  iii.  7.  91. 

*''lirfwH«  luce  più  espeditaroente  raggia C  iii.  7.  97. 

'^Slì  effetti  della  ^rmwa  Sapienza C.  Ìii.  8.  i. 

*"*• . .  la  divina  Virtù  tre  nature  congiunse C.  iii.  8.  3. 

J**Wtow  proponimento  la  Natura  . .  .  produsse  ...  .     .     .  C  iii.  8.  aio. 

*-<  per  forma  un  quasi  divino  amore  allo  intelletto C.  iii.  ti.  136. 

jf^'Qtaan'  è  rea,  non  é  della  divina  intenzione C.  iii.  la.  64. 

*»4nBqiie  la  divina  Filosofia  della  divtna  Essenza C.  iii.  la.  loo  {bis). 

^^'^'tciit  oobìUtaìma  Essenza  è  la  divina C  iii.  la.  103. 

^^^  csa  essere  della  divi$ta  Sostanza C.  ili.  13.  3. 


DIVINO 


9MI 


divino.     Qual*  è  terza  persona  in  le  divine P.  F.  66. 

Che  cosa  aia  quella  divina  essenza P,  F.  80. 

che  '1  Battesmo  ciascun  fresa  Della  divina  grazia P.  F.  8& 

Né  per  ...  Tornar  potemo  a1!a  divttta  grazia P.  F.  104, 

Tanto  è  .  .  .  divino  Questo  mistero  e  questo  Sacramento   .     .     .     .  P,  F.  130. 

Divino  Padre,  pien  d'  ogni  salute P,  F,  aag. 


divino,     nelle  Intelligenze  raggia  la  (/iiiVfd  luce  <icnza  mezzo  .     .     .     .  C  iii.  t4- 35. 

la  divina  viriit  senza  mezzo  questo  amore  tragge  a    .     ,     .     .     .     .  C  ìiì.  14.  49. 

siccome  il  divino  amore  è  tutto  eterno C  iii.  14.  53. 

però  t  manifesto  che  ìsl  divina  virtù  .  .  .  discende C.  iii.  14.  87. 

nel  divino  Pensiero  .  .  .  essa  era  quando  .  .  .  fece      ...  .     .  C  iìl.  15.  163. 

f u  .  .  .  preso  ...  da  divina  Provvidenza .  C.  ìv.  4,  1x3. 

ragione,  e  ancora  divina,  è  stata  principio C.  iv.  4.  ifi5. 

se  la  divina  Provvidenza  .  . .  procede C  ìv.  5.  1. 

Volendo  la  .  .  .  Bontà  divina  ...  a  sé  riconformare C.  iv.  5.  l6h 

in  queir  altissimo  e  congiuntissimo  Concistoro  divino C  iv.  5.  ai. 

ordinato  fu  per  Io  divino  Provvedimento C.  iv.  5.  30. 

assai  è  manifesta  la  divina  elezione C  ìv.  5.  51. 

non  pur  per  umane,  ma  per  divin*  operazioni C  iv.  5.  87. 

non  con  umani  cittadini,  ma  con  divini ,     .     .     ,  C  ìv.  5.  loo. 

non  amore  umano,  ma  divino  era  spirato C  iv.  5.  103. 

chi  dirà  che  fosse  senza  divina  spirazione C,  iv.  5.  107. 

senza  divino  aiutorio  ciò  avere  so0'crto ,     .     .     «     .  C  ìv.  5.  tao. 

senza  divina  istigazione C  iv.  5.  13^ 

la  vita .  .  .  degli  altri  divini  cittadini  . .  .  alcuna  luce  della  divina 

bontà .     .     .     C  iv.  5.  147,  14& 

colli  quali  procedette  la  divina  Provvidenza C  iv.  5.  153. 

per  r  ingegno  quasi  divino C.  iv.  6.  133. 

quanto  la  verace  Scrittura  divina  chiama C.  iv.  la.  86. 

1*  uomo  si  dee  trarre  alle  divine  cose C.  tv.  13.  79. 

artefice  delle  cose  dì  seme  divino  fece C.  iv.  15.  78. 

dove  aperae  la  bocca  la  divina  sentenza  d*  Aristotile     .     .     .     .     .  C  iv.  Z7.  94. 

tuttoché  r  angelica  ...  sia  più  divina C  iv.  19.  56. 

quasi  maravigliandosi  del  divino  affetto C  iv.  19.  63^ 

questa  gmmay  cioè  questa  divina  cosa C.  iv,  ao.  a6. 

siccome  le  Divine  Scritture  manifestano C.  iv.  aa  99» 

cosi  come  .  .  .  cosi  uomini  sono  .  ,  .  divini C.  iv.  ao.  36^ 

die  il  </ivmo  seme  non  cade  in  ischiatta C  iv.  ao.  41. 

dove  questo  divino  dono  discende^  cb'  è  bene  dtvmo  dono  ,     ■     .     .  C  iv.  ao.  49,  50^ 

disposto  a  questo  divino  atto  ricevere Clv.  oo.  57. 

disposta  a  ricevere  questa  .  .  .  divina  infusione C  iv,  ao.  63. 

questo  raggio  divino  mai  non  rìsplendc C  iv.  ao.  73. 

per  modo  Teologico,  cioè  </iVno  e  spirituale C  iv.  ai.  8. 

a  guisa  di  semente  delta  Virtù  covrila  . C  iv.  ai.  la, 

la  divina  bontà  in  lei  moltiplica .  C.  iv.  ai.  74. 

lo  quale  alla  divina  natura  ...  è  contrario  .     .     .     .     .  '  .  .     .  C.  iv.  ai,  85. 

è  U  f^ir/ù  sua  propria  ...  e  la  Divina C  iv.  ai.  88. 

Ire  operazioni,  cioò  Animale,  IntfUtttHaU  e  Divina C  iv.  ai.  91. 

perocché  .  .  .  vengono  ...  e  la  divina  Carità  sìa  appropriata      .     .  C  Ìv.  ai.  106^ 

dalla  divina  bontà  .  .  .  nasce  un  rampollo C  iv.  «a;,  30. 

questo  ...  appc:tito  che  dalla  </ttiffd  grazia  surge Cìv,  aa.41. 

sapere,  che  questo  seme  divino  .  .  .  germoglia C  ìv.  33.  18. 

alli  segni  ,  .  .  che  sono  .  .  .  divina  operazione       .     .  .      .     .  C.  iv.  33.  36. 

cosa  che  .  .  .  dalla  divina  Provvidenza  è  seaiiaata C  iv.  «5.  147. 


«93  DOGLIOSO 

divina.     £  lei  preghiam,  eh*  alle  grarje  dwtnt  SI  ne  conduca  ,     ,     ,     *  P.  F,  235. 

divizia.     Cli*  le  diin'jiù   siccome  si  crede)  [Non  posson]      C.  iv.  Caiu.  ìii.  49  ;  70.  34,  66. 

dhrarmn;.     £  U  éivoran  Capaneo  e  Crosso Cane,  xviii.  70. 

QubI  non  dirà  fallenza  Divorar  cibo Cans.  xìx.  33. 

r  ormzioni.  Che  a  lui  son  fatte  benigne  e  HivoI* P.  F.  137. 

e  1  regno  .  ■  .  A  posseder  vcgniam  con  divozione      ,     .     .  P.  F.  aa8. 

»icn  [n'  ha]  tristizia  e  dogìia V.  N.  z^.  36,  78  {Cana.  tii.  38). 

Pianger  di  dogiùt  e  scspinr  d'  angoscia K.  TV.  ^a.  97  ^Giir*.  iii.  57). 

IXjfAia  mi  reca  nello  core  ardire Cams.  x,  i  ;  K.  £r.  ii.  a.  94. 

Ch*  altrettanto  di  dogfia  Mi  reca  la  pietà Cahm.  xHÌ.  x 

C  certo  \k  sua  doglia  più  m'  incende Catta,  xvi.  ao. 

Che  per  aver  di  minor  doglia  strida,  Vorr6 Otus.  xvii.  39. 

DogUm  e  vergogna  prese  Lo  mìo  signore Catta,  xx.  36. 

£  weoioéogiia  che  par  uoni  mi  colli 5^5/.  tii.  to. 

Cbc  questa  doglia  pur  mi  strugga  il  cuore Som.  xlvìi.  13. 

Ptenge  la  madre,  eh'  ha  piO  d'  una  doglia San,  Iii,  la. 

Poich'  hai  data  materia  al  cor  dagtéma K  M  8.  48  {Son.  iv.  4). 

ttVteOb     a  cui  solo  il  grado  divitto  é  rimaso C  iv.  37.  87. 

cioè  aemc  là'iiHo  nella  umana  anima  ,  .  .  posto C  iv.  119.  09. 

Mei  accrctJasime  della  divina  Mente C  iv.  30.  68. 

perche  la  divisione  non  si  fa,  se  non  per .  l^.  N.  i^.  94. 

Mestieri  di  divitione V.  N.  \^.  98. 

lo  che  si  vedrà  .  .  .  nella  sua  diviaiont K  A^.  19.  19. 

aaa  mi  tnvagllo  di  più  dixHsiomi .  K.  /V.  19.  146. 

ti  coovarrebbe  usare  più  minute  divistomi    .     , V.  N.  tg.  149. 

fm  por  qucale  divisioni  che  fatte  sono V.  tf,  k^.  154. 

cba  Doo  ha  bbogno  d'  alcuna  divistona K  M  36.  53. 

rieeofne  appare  nella  sua  ^ptnÒNf K, /V.  37.  ta. 

Potubbc  bene  ancora  ricevere  più  diviaioni K.  W.  38.  39. 

paaan  panare  con  questa  divisioni K.  W.  40.  45. 

tibè  li  éàmaimaa  che  t  nella  mia  anima C  H.  7.  65. 

fama  parte  ha  due  diviaiom C  ii.  B.  7. 

della  prima  diviaiona C  ii  &  16. 

le  diviaioni  (atte  . . .  trascorrerò C  iii.  la.  7. 

ri  bre  si  convengono    .     • C  iv.  3.  14. 

molte  divt aioni  %i  procede C  iv.  3.  17. 

..  secondo  la  ifcswwM»  filila  di  lopra C  iv.  16.  17. 

fscoftuaa,  doè  tamfo  e  divim'i C  iv.  10.  16. 

al  riprovano  le  diviata  . . .  essere  cagione C.  iv.  10.  ao, 

che.  riprovate  le  diviata^  è  riprovata C.  iv.  10.  04. 

(a  qaeUa  parte  che  le  diviata  tocca C  iv.  10.  96. 

che  aolo  scUe  diviate  si  fondava C.  iv.  10.  aft, 

dna  thm  la  dhrimr , . .  non  poasooo  dare  Nobiltà C  iv,  io.  93. 

cka  la  ^biWrnoa  poasoso  «prw iVoMM .    .  C.lv.  10.118. 

a  le  A^alr  qaaal  Jbttm*  dm  lungi  corrmia C  iv.  10.  tao. 

a  pwsare  come  le  didima  sono  vdi C  iv.  ii.a. 

^mkHéÌ9UtmmnviHnkmtmH9daNobatà C.iv.11.7. 

k  fiiteal  di  «opra  eoam  la  éàviaia C  ìv.  1 1.  9. 

•a  la  éUaéé  tono  imperfette C  Ìv.  1 1.  19. 

Ae  «aaa  ^innW  non  poaaooo  torre  la  Nobiltà    . C.  iv.  13.  t6^ 

O  aham  delle  ^nav  della  lapico»  di  Dio ,    .  Civ.  ai.56. 

ftppriiwi  che  questa  eanionc  f u  . . .  dhotgatak  fra     .    .    .  K.  iV.  ao.  sl 

K  yV.  a.  14  ;  C  ii.  I.  48  ;  14.  aa7  ;  Ui.  6.  16  rài»>  ;  iv.  93.  144. 

eoa*  h  ocatni  Anima,  aeiaa  dqgka  ai  parte C.  iv.  ae.  30. 


DOGLIOSO  204 

doglioso,     che  .  .  .  mena  Le  Ugrìme  dogfiose ugìi  occhi  tristi  F.  N*  35.  55  (Soft.  xvìiL  ti). 

che  la  .  .  .  Non  vi  faccia  tornar  cosi  dogliose Som.  xH.  4. 

dolce,     che  :  .  .  Amor  s)  dolce  mi  si  fa  sentire    ....  .     K.  TV.  19.  95  iCan»,  i.  6). 

Ch'  io  dico  :  Morte,  assai  dolce  ti  legno y,  N.  33,  300  {Cana.  iL  73\ 

Si  che  dolct  desire  Lo  giunse K  M  33.  64  {Cant.  ìii.  a4). 

Come  soave  e  dola  mio  riposo V.  N.  34.  37  {CmnM.  iv.  tx). 

[Dico]  negli  occhi  e  nel  suo  dolct  riso C.  ìii.  Catu.  ìi.  57  ;  8.  74. 

Le  dolci  rime  d'  amor,  eh'  io  solia C.  iv.  Cans,  Ìii.  t  ;   1.  77. 

che  mi  conduce  Con  sua  dolce  favella Cam,  \x.  ai. 

se  con  dolcx  rìso  è  stato  mosso Catix.  xi.  58. 

Gim^  quanto  piani.  Soavi  e  (/o/a.  ..  si  levaro CfiM*.  xiii.  11. 

A  quc*  begli  occhi,  il  cui  doia  splendore  Porta Coma  xiv.  15. 

£  portan  dola,  ovunque  io  senta  amaro CcutM.  xiv.  i;^ 

Gnd'  io  ti  prego  .  .  .  Dola  mia  amorosa Cohm.  xÌv.  85. 

Che  gli  dola  pcnsier  non  mi  son  tolti,  Né  .  .  .  dati  per  .  ...     Catts.  xv.  37. 

che  se  'I  martìro  é  dola.,  La  morte  de'  passare  ogni  altro  doic*    .     .     Conr.  xv.  64,  65. 

or  che  sarà  di  me  nell*  altro  Dola  tempo Cane.  xv.  67. 

Vcrao  'I  dofct  paese  e"  ho  lasciato Canr.  ivi.  5. 

Se  dir  voleste,  dola  mia  speranza Con»,  xvi  97. 

Piangendo,  Morte,  quella  dolce  pace Conj.  xvii.  la. 

il  lume  .  .  .  Che  suol  essere  a'  mìei  si  dolct  guida Coks.  xviL  95. 

Sentirai  dlo/ev  sotto  il  mio  lamento.     .  Cs^jl  xvii.  97. 

Lo  dolce  pomo  a  tutta  gente  nic^a Can*.  xx.  94, 

Che  non  la  muove  ...  Il  dolc*  tempo S*st.  i.  10. 

Dagli  occhi  suoi  mi  vicn  la  dolce  luce Sesl.  iì.  43. 

Quando  vidi  costei  cruda  com'  erba  Nel  tempo  dolct Seti.  iiì.  ax. 

Perchè  risplende  s)  la  sua  dola  ombra Stst.  iv.  16. 

Con  dolce  suono  [.  quando  se*  con  lui,  Comincia]  .     .     .  K.  /V.  la.  94  {BalL  ì.  15%  X34« 

qual  volta  mi  rammenta  La  f^r«  mano fìall.ìu.ìi. 

non  mi  sia  villana  La  dolct  prowedcnza Ball.  iv.  39. 

onde  gli  fa  dolce  preghiera Ball.  v.  14. 

con  la  rìmcmbnnza  Del  dolct  loco Ball.  vii.  15. 

Mercè  di  vostra  dola  cortesia Ball.  vii.  tS. 

Ma  dentro  portan  la  dolct  figura Ball,  x.  9. 

Amor  ...  Mi  pose  in  vita  si  dolct  e  soave K  A^  7.  a6  (Soft.  ÌL  9^ 

hanno  .  .  .  Quel  dolct  nome  di  Madonna  scrìtto     .     .     .     K.  /V.  40.  63  {Sott.  xxiii.  13^ 

dolce,     raccomandando  lo  auo  dolct  movimento  nelle  braccia   della 

forìuna V.  N.  la.  130. 

lo  nome  d*  Amore  è  si  db/or  a  udire K /V.  13.  i6w 

che  la  sua  operazione  sìa  . . .  altro  che  dokt K  Z^.  13.  z8L 

esser  dolet^  e  non  amara C  L  7.  7. 

per  conseguente  è  amara  e  non  dolct .     .  C  ì.  7.  17. 

cosi  è  amaro  e  non  dolct C  i.  7.  aa. 

impossibile  è  ...  la  obbedienza  del  sovrano  esser  dola C.  i.  7.  96. 

impossibile  è  sua  ragione  essere  (/ofcr 0.1.7.31. 

con  ispcraiiza  di  dolct  cammino C  ii.  i.  8. 

induca  .  .  .  con  dolci  parole C  iù  7.  39. 

soavt  ò  tanto,  quanto  suaso,  cioè  .  .  .  dokt C.  iL  8,  37. 

de' quali  tanto  più  (/o/c<  armonia  resulta C  ìi-  14.  183. 

dico  che  li  miei  pensieri .  .  .  suonan  dolct C.  ìii.  3.  x  19^ 

sono  tutti  li  suoi  sembianti  .  .  .  dolci C.  iii.  14.  116. 

questa  mia  Donna  ...  li  suoi  f/o/a  sembianti  trasmutasse  .     .     .     .  C  iv.  x.  61. 

lasciare  le  t/o/tirìme  d'  amore C  iv.  a.  ai. 

che  una  medcaima  cosa  sia  tlokt  e  paia  amara C  iv.  s. 


35-    


205  ^^^^^^^^^^m  DOLCISSIMO 

doiofc    mercé  del  tMer  mio  signore Sem.  xxx.  7. 

Sì  che  9*  accordi  i  fatti  a'  tioid  detti Stm.  xxxiv.  t^. 

Lo  qua]  mi  mena  ...  A  doler  morte  sotto  Joiot  inganno      .     .     .    Som.  xxxv.  io  {bis), 

0  Jola  rime  che  part&ndo  andate Som.  xI.  i. 

Però  che  '1  tdoiet  tempo  .  .  .  viene Som,  xM.  9. 

che  tu  sei  Al  perdonare  tanto  doia  e  lieve S.  P.  \.  30. 

E  U  gli  serviran  con  doict  canto S.  P,  à.  67. 

Orm  ti  prego,  o  Joice  Signor  mìo S.  P.  ci.  gt. 

Però  eh'  egli  è  il  Si^or  al  doiet  e  pio S.  P.  cxxìx.  19. 

rime.  Quanto  pìU  seppi  doid,  belle  e  vaghe P.  P.  a. 

dolcemente.     Dì  cui  parlava  ...  si  doìctMUMtt C.  ii.  Cans.  ì.  18  ;  6.  54. 

Lo  suo  parlar  sì  doictmtHtt  suona C.  ìiL  Comb.  ìi.  5. 

C  ragiona  d'  amor  al  dolcnMtnU V.  N.  39.  6a  {Son,  xxìi.  3), 

flofcyrrm.     Allur  sente  la  (mie  anima  mia  Tanta  dolca»a    ...      V.  H.  a8.  ai  {F.  C  8). 

Falle  sentire,  Amor,  per  tua  doiansa Cam.  Ix.  54. 

tirtn  Amor  m*  avvezza  .  . .  con  una  dolaaam Orna.  ziv.  77. 

Ogni  éoktMMm  [,  ogni  pensiero  umile  Nasce]     .     .     .V.N.  ai.  17  (Srm.  xi.  9),  33,  48. 

Che  dà  per  gli  occhi  una  dotcttm  al  core     .    .     .     .    .    .  K  AT.  36.  46  {Soh.  xv.  io). 

Cfcs  DOQ  sospiri  in  dotctsmi  d'  amore K  TV.  97.  a6  (Som.  svi.  14). 

Ma  con  doUtMMa  e  eoo  perfetto  amore 5.  P.  vi  3. 

più  thk*  natura  in  signoreggiando  ...  né  fa  ni  fia      .    .    .    .  C  iv.  4.  99. 

chi  la  nave  .  .  .  per  doUt  cammino  . .  .  correa C  iv.  5.  60. 

Uno  de*  pili .  .  .  doki  frutti  di  questo  ramo  . C  iv.  8.  7. 

rKCglmcnti,  che  sono  doU»  e  cortesemente  parlare,  doUt  e  cortese- 
mente servire  e  operare C  iv.  95.  14  {bis). 

però  dice  Staxio,  il  dota  poeta C  iv.  95.  60. 

getta  sopra  qacllc  uno  colore  f^&v  a  riguardare C  ìv.  95.  138, 

■Q*  amaro ...  è  impossibile  doUrminU  obbedire    .    .     .  C  i.  7.  94. 

nato  datmmmtt  ciba  la  sua  bellezza  gli  occhi  .    .         C  iii  8.  43. 

«olge  doletm^nU  chi  ...  *  piegato C.  ÌiL  15.  153. 

prcu  Unta  doiamattj  che     • ,  K.  M  3.  ao. 

ipsaai  per  soperchio  di  dotetsaa  divenk  tale K.  TV.  1 1.  aa. 

co»prcodcvano  in  loro  una  doUéé»a  onesta,  e  soave V.  S.  aS.  aa. 

per  la  éokfoa  eh'  io  sento C.  L  r.  73. 

Mua  ronpere  (otta  sua  doÌctsm$ C  i.  7.  95. 

1  veni .  .  .  sono  senza  dùtctsMm  Ai  m  usìca     .........  C  i.  7.  99. 

e  .  .  .  tutta  quella  éoitt^a  venne  meno .     .  C  ì.  7.  103. 

a  dare  a  intendere  la  sua  dolnMta C  Ìi.  8.  51. 

coeiiDCtai  tanto  a  sentire  della  sua  dokraam C  ìi.  13.  5r. 

ft  4MB  colla  doicnaa  del  loro  sermone  inviarono  ...  .     .     .  C  ii.  16.  5. 

Iai|aale  ...  e  Donna  piena  di  doktmMa C.  ii.  16.  ai. 

rfko  . .  .  Kémtértf  quanto  alla  dolcttm»  del  suono C.  iti.  3.  130. 

Che  1  Kio  parlare  .  .  .  per  la  dolrtam  sua,  genera C.  ili.  7.  133. 

sa .  .  .  fclicitii  ò  ^WrraM  comparau C  Iv.  ao.  91. 

iiecèé  possa  .  *  .  uscire  la  ifa/rnaa  della  umana  felicità C  iv.  si.  139. 

di  potere . .  •  ragionare  della  doUmaa  dell'  umana  felicità  .     .     .     .  C.  iv.  aa.  1 1. 

Oil  ansi  p«ò  Ire  a  qnests  dotamaa  chi C  iv.  aa.  18. 

La  qoak  è  la  ^blpwM  del . . .  seme C.  iv.  99.  M7. 

da*,  qolvl  avrete  della  sua  dokum C  iv.  aa.  198. 

tediacAè  la  éoittMMo  del  suo  Tnitto  ...  aia  profittabile C  iv.  a^.  97. 

tìUmàUA,     L*  ora,  che  lo  suo  doUusmto  salutare  mi  giunse  .     .     .     .  K.  A^  3.  x6. 

E  però  lo  dotaumo  Signore  .  . .  apparve K  W.  9.  13. 

ai  MgA  fl  Mo  dfadblad^MO  sshitare  .     . K /V.  la  14- 

mm  àa' quaU  t  U MO  Ma9$émo  pui»tK K  M  9i.  51. 


DOLCISSIMO 


dolente.     Gli  occhi  dolenti  [per  pietà  dd  core]      .    .    .    .  K  /^.  3».  xo,  41  [Omij.  Ui.  i). 

Ed  ha  lasciato  Amor  meco  doUttU K  yv.  38.  54  (Cans.  iii.  14). 

ond'  10  ve  si  dolnttt K.  W.  34.  ag  {Cant.  iv.  3). 

Solca  esser  vita  dello  cor  doltntt C  ìì.  Csnj.  i.  14. 

Ciascuna  par  dol^ntt  e  sbigotiita Catit,  xx.  9. 

la  persona  dell'  anima  dulfntt «     .      K  A^.  33.  38  {Son,  tì\\\.  13). 

Per  che  ciascun  dolenti  scn  partia K  A'.  35.  53  (Som.  xviii.  8). 

qualora  davanti  Vedetevi  la  mia  labbia  dofetite       .     .     ,     .     V,  N,  37.  ai  (Som.  ex.  6). 

passate  Per  lo  suo  mezzo  la  città  dolente K  A^.  41.  60  CSon.  xziv.  6% 

al  parla  sottile  Al  cor  dolente,  che  . K  A^  49.  57  (Som.  xxv.  il). 

Ma  gite  attorno  in  abito  dolente Sott.  xliii.  io. 

Gli  occhi  dolenti  per  soverchia  pena San.  xlvìi.  6. 

Per  cui  dolente  qui  piango  e  sospiro Som.  xlvìiì.  3. 

Vado  doietite^  tristo  e  conturbato S.  P.  xxxvìL  at. 

Apri  .  .  .  Alla  dolente  voce  sconsolata .     S.  P.  cxxix.  5. 

Onde  doltnte  e  pieno  di  tristizia  .  .  .  porgo ,     ,    S.  P,  cxliì.  ad, 

dolere.     L'  anima  piange,  si  ancor  len  duole C.  li.  GiMa.  i.  30  ;  10.  15- 

Amor,  dacché  convien  pur  eh'  io  mi  doglia,     •*.»....     Caeu,  xi,  i. 

Ella  si  muove  quinci,  sì  dolendo,  Ch'  anzi     .........     Cttmz.  xUt.  33. 

A^'vcgnn  che  men  duole Can^,  xtìL  54. 

la  gran  beliate,  Che  si  mi  fa  dolere Can».  xiìi.  7». 

ond'  io  mi  doglio .     Cans.  xiv.  3. 

poìch'  io  non  tniovo  a  cui  mì  doglia , Cent*,  xvii.  i. 

Dentro  la  terra  mio,  cui  doglio  e  piango Gin«.  xviii.  63. 

Mai  non  scn  duole Cesns,  xiz.  116. 

Dolisi  r  una  con  parole  molto Cbm*.  xx.  19. 

Or  non  ti  duol  degli  occhi  mìei  f Gm«.  xx.  44. 

e  dolgaa  la  bocca  Degli  uomini  a  cai  tocca Cotr.  xx.  66. 

io  che  ascolto  .  .  .  dolersi  Cosi  alti  dispersi Cttns,  xx.  74. 

Sol  dimoììtrando  che  di  me  gli  doglia K  AT,  15.  38  {Som,  vìn.  11). 

Ch'  Amor  vi  tramortisce,  s)  glicn  duole K  A^  40.  61  (Sem.  xxiii.  11). 

E'  mi  duol  forte  del  gabbato  aifanno Som.  xxxt.  x& 

Ma  di  te  .  .  .  sì  mi  duole  Che  non  rispetti  al Som.  xxxvii.  ca. 

È  per  raccomandare  un  che  si  duole Som.  xL  13. 

Il  qua!  non  può  {/o/rra' de*  suoi  danni S.  Z'.  xxxvii.  54. 

dolore.     Io  diveniva  nel  dolor  si  umile K  N,  a^.  19B   CanM.  ti.  71), 

Ora  s'  io  voglio  sfogar  lo  dolore     .  K  A^.  33.  44  {Cans,  iìL  4). 

Ch'  ì'  mi  riscuoto  per  dolor  eh'  io  sento K,  A/,  32.  91  (C^hm,  iii  51). 

Tanto  dolor*  intorno  al  cor  m"  assembra  La     .     .     .     .     K.  A^,  34.  30  {Can*,  iv.  4% 

Sì  forte,  che  'I  dolor  nel  cor  rimbalza Caeis.  xiL  49. 

dolcissimo.     Dolcissima  Morte,  vieni  a  me K.  AT.  03.  71. 

fuori  del  suo  dolcissimo  seno C.  Ì.  3.  03. 

piene  di  dolcissima  ed  amabilissima  bellezza     ...  ....  C.  i.  io.  loo. 

Oh  iMouMMi  ed  incfTabili  sembianti    ....  C.  iì.  16.30. 

filosofìa  non  volge  lo  sguardo  suo  dolcissimo C  iv.  30W  63. 

dolente,     che  solea  esser  vita  del  cor  dolente C  li.  io.  13. 

dolere,     molto  mi  dolea  di  questi  spiritelli K.  ^.  14.  44. 

è,  che  molte  volte  io  mi  dolea K.  AT.  r6.  7. 

pcrocchò  . . .  ciascuno  amico  si  duole  del  difetto C  L  x.  57. 

cioè  ^/rr5i  dell' a//rHi  male  « C.  ìi.  it.  41. 

dolore,     dico  che  ...  mi  giunse  tanto  dolore,  che y.  fi,  la,  3. 

che  questa  donna  fu  .  .  .  piena  di  dolore P^  ^.  aa.  18. 

sentendomi  dolore  quasi  intollerabile ^     .     ,  V.  N,  03.  9^ 

che  . . .  fossero  .  . .  per  lo  dolore  della  mia  infermila y.  N,  03.  89. 


ao7 


DOMANDARE 


dolore.  Più  che  in  tua  suon,  ìn  te  dolor  sormonta Comj.  xvìiì.  3. 

Qoal  t  d«'  figli  tuoi .  . .  con  doiort  ha  onta Cohz,  xviìì.  6. 

Omivegpo  .  .  .  Vestita  di  doJor ....     Catu,  xviii.  23. 

Il  nudo  bnccio,  di  f/o/or  colonna    .  Gih*.  xx.  aa. 

K  lei  e  del  dolor  fece  dimanda CatìB.  xx.  30. 

EqooU . . .  Più  nel  dolor  s*  accese Cane,  xx,  43, 

Cbé, , .  Sentito  han  pena  dell'  altrui  dolor» Batl.  ii.  14. 

S'  e;IÌ  è  iolort  alcun,  quanto  il  mio,  grave V.  N,  q.  30  {,Son.  ii.  3! 

"wte. . .  Di  dolor  madre  antica K  W.  8.  46  (5o«.  iv,  a) 

Cogli  occhi  bassi  mostrando  dolorw K  TV.  as.  69  {Soh,  xii.  a;, 

^^l'c'non  fo^er»  di  dolor  morrai V.  N.$3.ag{Soti.  xvii.  4), 

^'w&cla  pel  i£t>/or  molte  6ate K  A^.  36.  39  {Som,  xix.  ^\ 

*^n  Di  Iigrimarc  e  dì  mostrar  dlo/ort    ......     .  K  W.  40.  56  (Sow.  xxiii 

'^ett,  Donna,  s."  io  porto  doton Soh,  xlvii.  9. 

^P^  ab/orrsè  medcsmo  morde 5.  P.  vi.  37. 

*o  meritato,  Ed  ogni  pena  ed  ogni  gran  dolom S.  P.  xxxvii. 

E  Unto  *  stato  grave  il  mio  dohnt S.  P.  ci.  13. 

Cfct  tu  ci  guardi  da  doiort P.  F,  «30. 

***^**'l>entc-    però  che  dotorosamtnU  Sento  . . .  Raccoglier  .     .     .     Cans.  xiii.  4. 

^OionatK      Era  la  voce  mia  sì  doloroM f.  M  03.  143  {Catts.  ii.  15), 

^'^"^  . . .  m'  assembra  I-a  dolorosa  mente K  AT.  34.  31  {Catta,  iv.  5). 

Coa«  quello  eh*  è  seguace  .  .  .  Per  dolorosa  strada Cane.  x.  66. 

CBe  Perici  ^on»a  morte  faccio Cana.  xxi.  31. 

^  ^ti  non  pui  Punto  celar  U  dolorosa  mente K  Af.  aa.  96  {Soh.  xiii.  8). 

per  *eder  ,  .  .  Occhi  gentili  e  dolorosi  pianti y,  N.  37.  19  (Son.  xx.  4), 

Pcfoccb'  egli  hanno  in  sé,  li  dolorosi^  . .  scritto  .     .     .     K.  A^.  40.  6a  t.Swr.  xxiii.  19). 

I  dire  al  dolonxao  . .  .  alcune  cose Soh.  xlì.  7. 

^gàBXt,   Altro  sperando  m^  apporta  doUort K  A^.  13.  40  (Som.  vi.  5), 

jorgnrtare.     Di  dare  indugio  a  quel  eh'  io  vi  domando Cans.  xvì,  38. 


«). 


69. 


tjokn.   per  cui  tanto  doiort  era  fatto  distruggitore  dell' K.  A'.  33.  8, 

clic  tanto  doiort  avea  in  sé  alcuno  pensiero V,  N,  40.  34. 

^  Òot ...  di  nulla  mostrare  doiort C  iv,  6.  89. 

Kwggendo  che  ciascuno  animale  .  .  .  che  fugge  doiort C.  iv.  6.  103. 
Krfw/terff.. .  cioè  dilètto  stuaa  doiort.    E  però  tra  '1  diletto  e  '1  doiort 
non  ponea  meaxo  . .  .  dicendo  che  Voluptad*  non  era  altro  che 

nom  doiort C  iv.  6.  106,  107,  109. 

che  in  essa  cotale  morte  non  é  dolore C.  iv.  38.  37. 

lOBOMIoente.     se  ...  io  non  parlassi  alquanto  dolorosamtnfy  .     ,     .  K  A^.  7.  10. 

lo  aio  core  incominciò  e/o/oro«am«H/i' a  pentirsi K,  A^.  40.  ir. 

tfolonao.    tanto  più  .  .  .  dolorosi  punti  gli  conviene  passare    .     .     .     .  V.  N.  13.  14. 

CODÒossiacbè  cotale  partire  sia  doloroso  a K  AT.  sa.  9, 

avfVftne  che  ...  mi  giunse  una  dolorosa  ìnfermitadc K  AT.  33.  3. 

Lllpi<i<  tutti  i  rfofcroa' mestieri,  che K  A^.  33.  77, 

dfettwto  queste  parole  con  doloroso  singulto K  AT.  33.  84. 

dòiagaria  con  alquante  parole  dolorosa K  A^.  33.  5. 

stara  pensoso,  e  con  i/o/onui' pensamenti  tanto .  K  A^  36.  4. 

chi  vedea  la  vostra  dolorosa  condizione K  A^.  38.  9. 

pManndo  per  lo  mezzo  della  dohrota  dttade K.  A^.  41.  aa. 

dal  mento  secco  che  vapora  la  dolorosa  povertà C  i.  3.  37. 

■mdtaL     non  altrimenti  sarebbe  fatta  la  domanda C  i.  la.  7. 

■000  quelli ...  a  cui  Ìo  fo  mia  domanda C.  ii.  6,  161. 

quante  disoneste  . .  .  domandt  fa  tacere C.  iv.  95.  89. 

qvando  disse  .  .  .  dopo  la  domanda  dell*  aiuto C  iv.  27.  173. 

che  nella  .  . .  saluto,  e  domando  risponsione      .     .     .     .  V.  N.  ^.  93. 


DOMANDARE 


208 


domandare.     Di',  che  Jornantii  AmorCf  9'  egli  è  vero    .    .    ,  V.  N,  la.  109  'Bai!,  i.  30% 

S'  i'  non  ne  tiomartdasse  monna  Tessa Sem.  liv.  a. 

non  dispreiza  Li  preghi  loro,  ni  *\  lor  domanJart S,  P,  c\.  69. 

Cf.  dimandare. 

domandare,     accorgendomi  del  malvagio  domandan  che V,  N.  4,  t», 

£  quando  mi  domandavano:  Per  cui K  AT.  4.  19. 

chi  allora  m*  avesse  (/oman^a/o  di  cosa  alcuna V.  N.  11.  1. 

Non  dotnandar  più  che  utile  ti  sia V,  N,  la.  40. 

e  c^maN^<ii/o  della  cagione ,     .     .  V.  N.  la.  44. 

onde  r  .  .  .  amico  ...  mi  domandò  che  io  avessi V.  N,  14.  57. 

che  se  tu  fossi  domandato  da  lei K.  ^.  15.  8. 

Sicché  .  .  .  domandai  che  piacesse  loro K.  iV.  18.  15. 

pcrò  che  volentieri  le  avrei  domandate  .  .  .  presi  materia  dì  dire, 

come  se  io  le  avessi  domandate ,     ,  V»  N,  as.  57,  60 

che  nel  primo  domando  in  quel  modo  che  voglia  mi  giunse  di 

domandare y.  N.  qa.  61,  ^ 

mi  domandavano  di  che  io  avessi  avuto  paura  ........  K  A^.  33.  1 15. 

che  .  .  .  poscia  domandato  non  sapesse  dinudare V.  N.  9$.  109. 

dissi  di  fare  ciò  che  mi  domandatfa  Io  suo  prego V.  N.  33.  14. 

amaa  essere  domandato  il  dono,  dare  quello C.  i.  8.  la. 

La  terza  cosa  ...  si  è  dar  non  domandato  :  perciocché  Ìl  domandato 

ò  .  .  .  mercatanzia C  i.  8.  1x7,  118. 

cosi  con\'ìene  essere  lo  dono  non  domandato C.  L  8.  laS. 

darà  il  Volgare  dono  non  domandato C  ì.  9.  65. 

che  mai  non  fu  domandato  da  persona C.  i.  9.  68. 

che  per  Comento  ...  è  già  stato  domandata C.  i.  9.  71. 

Se  . .  .  alcuno  domandasse  se  là  entro  fosse C.  i.  xa.  3. 

che  mi  domandasse  se  amore  ...  è  in  me .     .     .  C  i.  xa.  8. 

tanto  .  .  .  che  non  domanda  testimonianza  .........  C.  u  13.  54. 

Io  tempo  chiama  e  domanda  la  mia  nave  uscire C  iì.  x.  4. 

Più  alte  cose  di  te  non  domanderai C.  lii.  8.  X7. 

perocché  potrebbe  alcuno  avere  domandato^  dove C.  iii.  8.  48. 

impongo  a  cosici  anche  che  domandi  iatoXa  di  parlare       .     .     .     .  C.  ìiì.  io.  71. 
la  qual  dl'vcrezione  ò  quasi  un  domandare  licenza,  per  lo  modo  eh'  io 

dico  che  </<Dm<mcA' questa  Canzone C  iii.  io.  8x,  8& 

perché  r  ordine  dell*  opera  domanda  all'  .  .  .  procedere    .     .     .     .  C  iìL  10.  85. 

Pittagora,  i/omaWalo  se  egli  si  riputava  sapiente C.  ìiì.  11.41. 

nel  terzo  domando  aiutorio C  iv.  a.  X4. 

Federigo  . .  .  domandato,  che  fosse  GenftléSKif  rispose C.  iv.  3,  43. 

perocché  ...  le  umane  operazioni  domandano  uno  fine     .     .     .     .  C  iv.  6.  64. 

reggendo  che  ciascuno  animate  .  .  .  che  .  .  .  domanda  allegrezza    .  C.  iv.  6.  103. 

vederoo  .  .  .  domandare  consiglio  il  maggiore  al  minore  .     .     .  C.  iv.  9.  132. 

quello  che  </omaH<fó  il  Provenzale C.  iv.  xi.93. 

che  .  .  .  mai  non  domandano  .  .  .  disiano  essere  domandati    .     .     .  C.  iv.  15.  133,  134. 

che  noi  <^mam/idmo  questa  Beatitudine  per  somma C  iv.  aa.  145. 

Voi  domandate  il  Salvatore C  iv.  sa.  154. 

le  tre  sette  .  .  .  che  .  .  .  domandano  il  Salvatore C.  tv.  aa.  164. 

quando  Polinice  fu  domandato  da  .  .  .  del  suo  essere     .     .     .     .     .  C  iv.  35.  ito. 

non  attende  chi  domandt,  consigliami C  iv.  37.  65. 

quando  .  .  .  esso  ...  a  lui  domandò  lo  ristoro C  iv.  07.  164. 

O  Alene,  non  domandatesi  me  aiutorio C  iv.  07.  X73, 

Cf.  dimandare, 
domandatore.    acciocché  quelli .  . .  divenissero  . . .  domamdaiori  ^^c 

condizioni C  iv.  95.  59. 


909  ^^^^HHM^V^  DONNA 

dmire.   CbigU  awìen  dò  che  gli  riona  salute V.  N,  t^.  58  {Catta,  i.  39% 

Qtttlo  Iddio  air  anima  la  dona  .     , C.  iv.  Catta.  ìii.  116;  ao.  48. 

Qui. . .  Volge  il  donart  in  vender  Unto  caro Cane.  x.  lai. 

Qk  la  donar  vita  è  tosta  Col Gina.  xiz.  108. 

DoM  t  riceve  1*  uom,  cui  questa  vuole Cana.  xix.  1x5. 

Ke'ISolt, — per  dWirInce  alle  stelle Catta,  xix.  lt^. 

Cbe . . .  De  dona  virtù  ...  in  pietra Stsi.  ìv.  x8. 

^k!  s>(Dor ...  Mi  dona  sicuranza Ball.  vii.  3. 

L'cacure  qualità  eh*  Amor  mt  dona K  M  16.  05  \Sott.  ix.  a). 

Qk  il  ben  non  trova  chi  albergo  gli  <£?Mi     .........     Sott.  xìvì.  6. 

i)i .  .Che 'I  Paradiso  al  nostro  fin  ci  (/ani*.     ........     P.  F.  a^o. 

^BUàL  «CD  venuta  .  .  .  Dalle  bellc2ze  e  loco,  dond'  io  fui Bali,  vi.  3. 

teOL  Domie,  eh*  avete  intelletto  d'  amore     .  V.  N.  19.  11,  ao  {Cane.  i.  1)  ;  K  £*.  il.  8. 

73  ;  <a.  19. 

I0VO' con  voi  della  mia  ^OMfia  dire K  M  19.  ai  (Cuna,  i,  a). 

^^MUtf  e  donzelle  [amorose,  con  vui] K,  /V.  19.  32  {Caua.  i.  13),  110. 

<N»wil  gentil  donna  parere  Vada  con  lei V.  Af.  19.  50  (Catta.  ì.  31). 

9ule  Conviene  a  donna  aver K.  M  19.  67  (Caii*.  i.  48). 

c^tsginipftrlando  A  ^onn/ assai K  W.  19.  77  (Cauc.  i.  58). 

^CBQ  domta  o  con  uomo  cortese    .     .     .     .     .     .     .     .    K,  A^.  19.  86  {Catta,  i.  67). 

^^»it  pietosa  e  di  novella  date  [.  .  .  Sì  mosse]  .     V.  N.  33.  laS  {Cana.  ii.  1)  ;  V.  E. 

ii.  11.  41, 
W iltre (/{MM/,  che  si  furo  accorte  Di  me  .  .  .  Fecer      ,     ,V.N.  33.  134  {Catta,  ii.  7). 

""«mando  Ì)  nome  della  donna  mia K  /V.  23.  141  \Cana  ii.  14). 

difilli:  Donnr,  dicerollo  a  vui K  A^.  23.  155  {Cana.  ii.  a8). 

^converrà  che  la  mia  donna  mora V.  N.  93.  161  i^Cans,  ii.  34). 

Vìii<ti  émné  m'  apparvcr  cnicciatì V.  N.  a^.  168  ^Comj.  ii.  41). 

nnillihLiliX.    una  particella,  eh'  ò  quasi  domattdatn'cf  d*  aluto  alla  .  V.  N.  ai.  30. 

flm^trfariooe.     anzi  la  <^mandv7.fiibN^  compiuta,  male  rispontlono     .  C.  iv.  15.  135. 

•''^■iiÌCOl    quegli  che  ...  a  san  Dotnetuco  si  fa  .  .  .  simile  .     .  C.  Ìv.  a8.  70. 

™Wtica    siccome  un  uomo  .  .  .  richiede  compagnia  dottitstica  .  C.  ìv.  4.  xa. 

'"^'ImMtui.    ^Mi  vem'nts  dotniiiabttur  tnUù K.  M  a.  35. 

WlJimrtoneb     Poi  sono  le  Donnnaaiom C  ii.  6.  51. 

"^■faL   della  nostra  indizione,  cìoò  degli  anni  Domim V.  N.  30.  9. 

•^hw.    Ego  dotftimti  tutta K.  A^.  3.  35. 

wft   qaando  un  cavaliere  donassi  a  un  medico  uno  scudo,  e  quando 

il  Dedico  donasst  a  un  cavaliere  ...  gli  Aforismi C.  i.  8.  30,  32. 

v^  che  COSI  disceme  donando C.  i.  8.  39. 

l' vlUiU  dell' uso  della  cosa  ^owi/a C  i.  8.  59. 

B^lMti!  . . .  che  .  .  .  donaU  cavalli  e  arme C,  iv.  37.  zai. 

*^"4wt,   e  ^  appreseota,  quasi  come  donatort C  iv.  9.  81. 

**•■•  qundo  .  .  .  apparve  ...  la  gloriosa  donna  della  mia  mente     .  V.  S.  %.  5. 

*^<l»Mta  mirabile  donna  apparve  a  me  vestita  di K  A'.  3.  5. 

"PP^nt ...  in  mezzo  di  due  gentili  donni ....         ....  K.  A^  3.  7, 

"•••Uii  cb*  era  la  rfomia  delle  salute K.  A^3.4i. 

"  "«Qgliea  questa  donna  nelle  sue  braccia K  W.  3.  34. 

""*  *et»  . .  .  sedea  una  gentile  donna  di .  .  .  aspetto K  /V.  5.  6. 

'**  come  la  colale  #ÌDM«a  distrugge K.  AT.  5.  14. 

'*^*ii  di  Tire  di  questa  gentile  rfomia  schermo K. /\^.  5.  23. 

^on  questa  donna  mi  celai  alquanti  mesi  ed  anni K  TV.  5.  a^, 

*V*«o  tempOf  che  questa  donna  era  schermo K  A^.  6.  a, 

"'^'Bpagnarlo  di  molti  nomi  di  donna ,     ,     ,  y.  N.  6.  6. 

*  *^^  di  teasanU  le  pili  belle  dontu  della  cittade  ove  la  mia  donna 

fvpotti P'.AT.  6,8,9. 

P 


DONNA 


2IO 


<toxuia.     E  veder  domu  andar  per  via  dìsdolte 
Morta  è  la  donna  tua,  eh'  era  si  bella .     . 
Vieni  a  veder  nostra  donna  che  ^ace 
Hi  condusse  a  veder  mia  donÈia  morta     . 
Vedea  che  donna  la  covrian  d'  un  velo     . 
P(Mchò  tu  «e'  nella  mia  donna  stata     .     . 
chiamando  La  donna  mia,  per  darmi  più  salute 
eh'  io  parlai  Della  mia  donna,  mentre  che  vivia, 

volcntier  con  vuì y.  N,  33, 

Se  non  a  cor  gentil  che  'n  donna  sìa  .     . 
E  sta  con  loro  ;  e  voi,  donne,  ha  lasciate 
poscia  Che  la  mia  donna  andò  nel      .     . 
E  però,  donne  mie,  pur  eh'  io  volesse 
Ha  qual  eh'  io  sìa,  la  mìa  donna  sci  vede 
E  ritrova  le  donne  e  le  donzelle      .     .     . 
Veder  la  donna,  ond*  io  vo  s)  dolente 
Quando  la  donna  mia  Fu  ^unta  dalla 
Ove  una  Donna  gloriar  vedla     .... 
Questi  mi  face  una  Donna  guardare  .     . 
Faccia  che  gli  occhi  d'  està  Donna  miri  . 
[Qual  ora  fu,'  che  tal  donna  gli  vide  .     . 
questa  bella  Donna  ...  Ha  trasmutata  .  . 
E  pensa  dì  chiamarla  Donna  ornai      .     . 


la  tua  vita 


y.  N.  «3.  X73  (Ccpia.  ii.  46), 
K  N.  aa-  183  iCttM*.  ii.  56\ 
K  N.  93.  191  yCanm.  ii.  64). 
K  N.  03.  193  i.GiNf.  ii.  66'. 
K  JV.  23.  195  iCana.  ii.  68>. 
y.  N.  »3.  aoa  ì^Cans.  li.  75). 
,  ,  y.N.  38.  fls  (F.  e.  ifl>. 
Donne  gentili^ 

48  vCnu.  ìii.  8\  49  [CanM.  iii.  9). 
y.  JV.  3».  51  ^Cané.  iii.  ti), 
y,  y,  sa.  57  {Cana,  iii.  17). 
y.  ?f.  39.  101  (Gina.  ìiL  60. 
y.  A".  3».  103  (CoMM.  iii.  63). 
y.  y.  33.  109  {Canm,  iii.  69). 
y.  N.  33.  Ila  {Cant.  iii.  70). 
K.  W.  34.  39  (Carta,  iv.  3Ì. 
*'.  ^.  34.  44  [Orna.  iv.  iB). 
.  C.  ìi.  Cana.  i.  17  :  8.  44. 
C.  ìL  dm.  l  93  ;  i6*  iS* 
C.  ìi.  Can*.  i.  35  ;  16.  36. 
C.  ii.  Cana,  i.  34  ;   io.  49. 
,     .     .    C  ii.  Cans,  ì.  43. 
.     .     .    C  ii.  Cans,  L  48. 


donna,     che  .  .  .  non  sofTcrse  Ìl  nome  della  mia  donna  stare,  se  non 

in  sul  nove,  tra*  nomi  di  queste  dontu K  AT.  6.  16,  17. 

La  donna  .  .  .  convenne  che  si  partisse K.  TV.  7.  t. 

perciocché  la  mia  donna  f u  .  .  .  cagione  di .     .  K.  ^.  7.  14. 

dì  chiamare  alla  sua  gloria  una  donna  giovane  e K  A^.  8.  4. 

lo  cui  corpo  io  vidi  giacere  ...  in  mezzo  di  molte  darne    .      .     .     .  y.  JV.  8.  7. 

di  ciò,  che  .  .  .  r  avca  veduta  con  la  mia  donna K  A'.  8.  15. 

ooore,  che  Amore  fece  a  questa  donna F.  A^.  8.  43. 

Appresso  la  morte  di  questa  donna  alquanti  di K.  AT.  9.  1. 

ov'  era  la  gentil  domta  eh'  era  stata  mia  difesa K  AT.  9.  5. 

per  la  virtù  della  gentilissima  donna K  A^.  9.  15. 

Io  vengo  da  quella  donna y.  S.  ^  35. 

e  portolo  a  donna  la  quale  sarà  tua  difcnsionc y.  N.^  q&. 

mi  misi  a  cercare  di  questa  donna        K.  A^.  io.  a. 

Andate  ad  onorare  la  donna  vostra y»  N,  xi.  S4. 

quando  questa  gentilissima  donna  salutava K  A^  i  x.  18. 

chiamando  miserìcordìa  alla  dbfftM  della  cortesia K  A^.  la.  to. 

udlo  .  .  ,  che  la  donna  .  .  .  ricevea  da  te .  y.  N.  io.  47. 

la  donna  per  cui  Amore  ti  strìnge  cosi,  non  è  come  le  altre  donne  .  y.  N.  13.  aa. 

ove  molte  donne  gentili  erano  adunate .  K.  M  14.  3. 

li  ove  tante  i/omn^ mostravano  le  loro  betlcxze K  A^.  T4.  7. 

Perchè  scmo  noi  venuti  a  queste  donne K  AT.  14.  13. 

proposi  di  stare  al  servizio  delle  donne K  A^.  14.  a3. 

mirando  le  donne^  vidi  tra  loro K.  A^.  14.  33. 

in  tanta  propinquitade  alla  genlilìssiroa  donna y.  N,  ì^,  38. 

per  vedere  la  tramirabile  donna K  A^.  14.  43. 

a  vedere  la  meraviglia  di  questa  donna ...  K  ^V.  14.  48. 

che  molte  di  queste  donne  .  .  .  comìnciaro K  A'.  14.  jn. 

tncndomi  fuori  della  veduta  di  queste  tiomu V.  N.  i^  56. 

Se  questa  donna  sapesse  la  mia  condizione K  A^.  I4.  67. 

quando  tu  se*  presso  di  questa  donna K  AT.  15.  7. 


»3- 


Ul 


DONNA 


taOL  Amor,  che  ...  mi  ragiona  Della  mia  Donna C.  ìli.  Catts.  ii.  a. 

100  lOB  poscntc  Di  dir  quel  eh*  odo  della  Donna  mia C  lii.  Cavts.  ii.  8. 

ow  dlaora  La  Donna^  dì  cui  dire  Amor  mi  face C.  Ui.  Can^.  ii.  aa. 

qi»!  ^NiM  gentil  questo  non  crede C.  ili.  CanM.  ÌL  39  ;  7.  93  ;  14.  90. 

GcAtfl  è  in  donna  ciò  che  in  lei  si  trova  ...       C.  iiì.  Canm,  ii.  49  ;  7.  150  ;  14.  1 19. 
Ffetòqital  donna  sente  sua  bcltatc  [Biasmar]    .      C.  iiì.  Cans,  ii.  68  ;  8.  aoo  ;  15.  133. 

<|iicsu  Donna  .  .  .  Ella  la  chiama  fera  e  disdegnosa C  ìii.  Cans.  ii.  75. 

cK ini. ..  Che  nella />0Mna  mia  Sono  appariti C  iv.  Cdtts.  Ìil.  6. 

9kI  Sigflorc,  Ch^  alla  mia  Dotma  negli  occhi  dimora    ....       C.  iv.  Cane.  ìii.  19. 
ItoWnéanm  ed  in  età  novella  [Vcdem]    .     .     .     .   C.  iv.  Canx.  ìii.  105  ;  19.  71,  81. 

U  parte  dove  sia  la  Donna  nostra ,      C.  iv,  Cann,  Ìli.  143  ;  30.  35. 

Eaicnlita  In  questa  bella  c/onMd  che  n*  è  degna Carts.  ix.  70. 

Pferd,  ionnt,  s'  io  dico  Parole  quasi  contra  a Cane.  x.  3. 

K»,  che  bel  disdegno  Sarebbe  in  donna  di  ragion  lodato  ....     Cena.  x.  oo. 

M)uti  oQore,  Donnfj  t^nto  eh'  Amore  La  segna Cana.  x.  ag. 

Alli  MI  ìmma  torna Tana.  x.  33. 

DMito  v'  ho,  dontu  ...  La  viltà Cana.  x.  137. 

Ob)  cotti  ^MPMi  pera.  Che  .  .  .  dischìera Cana.  x,  144. 

Ciaionc,  presso  dì  qui  è  una  donna Cans.  x.  146. 

luto]  non  doniu  qui,  non  genti  accorte  Vcgg*  io    ...     .  Cana.  xi.  67. 

Cuioa,  vattene  dritto  a  quella  donna.  Che Cana.  xii.  79. 

I^Kienoagli  occhi  mici  Quei  della  bella  donna Cana.  xiii.  17. 

!•' bugine  dì  questa  donna  siede Can».  xUì.  43. 

•*■■  di  gire  presso  a  questa  donna K  ^.  15.  44. 

é  dutnitia  .  .  .  per  lo  gabbare  dì  questa  donna K  ^.  1  $.  6a. 

*eptri»V4  di  questa  donna K  A^.  16.  13. 

c^' . .  io  mi  movea  .  .  .  per  veder  questa  donna K  /V.  16.  16. 

**  (|uli  parlai  a  questa  donna P'.  N,  tj.  a. 

(me^M .  .  .  sapeano  bene  lo  mìo  coro K  W.  18.  3. 

teckiiaalo  da  una  di  queste  gentili  £^nnf K /^.  18.  io. 

1*cflft.. .  era  </<OHM(i  di  molto  leggiadro  parlare K  W.  18.  11. 

^Iimìa  gentilissima  donna  non  era  tra  esse K  N,  iB.  14. 

^^a*nw  erano  molte,  tra  le  quali  n'  avea  certe K  M  18.  16. 

A  che  fine  ami  tu  questa  tiu  donna K  M  18.  34. 

'"  fiae  del ,  .  .  fu  già  il  saluto  di  questa  donna K.  A^.  iB.  33. 

*tOt»  queste  donna  cominciarxi  a  parlare  tra  loro K.  AT.  18.  41. 

B^ae  anche  questa  donna  .  .  .  queste  parole K.  A^.  18.  47. 

|*4vctk  parole  che  lodano  la  donna  mia K.  ^.  ]8.  51. 

"^  futile  parole  che  lodano  la  mia  donna K.  ^V.  18.  60. 

^aoBche  io  parlaaat  a  donne  in  seconda  persona K.  A^.  19,  7. 

Oda  ili  ogni  donna,  ma  solamente  a  coloro K  /V.  19.  8. 

■*W«Cui  dir  voglio  della  mia  donna V.  N.  \g.  100. 

''^  •>.  comincio  a  trattare  dì  questa  </u»Ma K  A'.  19.  11  a. 

'^I  lalulo  di  questa  donna  ...  fu  fine  de* V.  N,  ig.  137. 

P**  fonie  li  riduce  in  donna K  A',  ao.  41. 

**^ "crome  questa  donna  riduce  in  atto K  A^.  ai.  34. 

^^■'■■lado  le  dfa««  che  m' aiutino K  A^.  ai.  46. 

fosse  in  altissimo  grado  di  bontade V.  N,  aa.  13. 

9*madbi«fM  fu  ...  piena  di  dolore K.  A^.  ax  17. 

:bè  ,  .  .  iùmnt  con  dtmnt ...  si  adunino  .  . .  molte 

^*>w#»*  adunare  colà K  A^.  oa.  ao  {his),  aa. 

t^Ao  ritornare  alquante  donna  da  lei K.  /V,  aa.  34. 

*"'»  Iniiosaarono  queste  donn* K  A',  aa.  30, 

tte  giva  la  maggior  parte  di  quelle  f/oMHf  che K.  A*,  as.  36. 

P  2 


DONNA 

donna.     Donnt  gentili,  a  cui  io  ho  parlato ^^^^^f  .     .  Catu.  xiU.  -73. 

£  sarà  donna  sopra  tutte  noi Canm.  xìii.  83. 

Io  ho  parlato  a  voi,  giovani  donrtt Camm.  xiii.  85. 

Ma  stassi  come  donna,  a  cui  non  cale Cohm.  xiv.  68. 

si  t  bella  donna  Questa  cnidel,  che  m'  è  data  per  donna    ....  Canm.  xv.  25,  ai 

Ma  donna  gli  mi  dà,  e'  ha  picciol  tempo  .     , Cana.  xv.  39. 

Piacciavi,  donna  mia,  non  venir  meno      ..........  CanM.  xvi.  14. 

Quand'  io  mi  penso^  donna  mìa,  che  vui Cant.  xvi.  ai. 

Che  ...  mi  tolte,  se  disfacc  La  donna,  che Cans.  xrii.  T4. 

quel  che  sanza  —  questa  donna  io  posso Cohm.  xvti.  63. 

fa  che  ne  porte  Novelle  a  nostra  donna  . Cans.  xvìL  73. 

Con  . . .  fede  Eri  beata,  e  colle  sette  donne Cans,  xviii.  ai 

Non  sono  innamorati  Mai  di  donnii  amorosa Cans.  xix.  49L 

Non  perù  che  in  dontu  è  co^  spento Cans,  xix.  55, 

Tre  donne  intorno  al  cor  mi  son  venute Con*,  xx.  x. 

Discìnta  e  scalza,  e  sol  di  so  par  donna Cans.  xx.  a6 

Per  veder  quel  che  bella  donna  chiude   ..........  Can*.  xx.  90. 

Ben  avria  questa  donna  il  cor  di  ghiaccio Can*^  xxì.  97. 

Che  parla  e  sente  come  fosse  donna Sest^  i.  6. 

Simìlcmentc  questa  nuova  donna  Sì  sta  gelata Stsi.  t.  7. 

Trae  della  mente  nostra  ogni  altra  donna Sést.  L  X4. 

Per  potere  scampar  da  colai  donna ,     .     .     .  Srat.  i.  aa. 

Innamorata,  com'  anco  fu  donna Se*/.  L  89. 


donna.     K  perù  .  .  .  donne  anche  passsro  presso  di  me y.  N.  aa.  41,     || 

che  avemo  udito  parlare  questa  donna y.  N.  aa,  44. 

cosi  passando  queste  £/oifN#,  udii K.  iV.  aa.  5T. 

tutto  ciù  che  inteso  avea  da  queste  donng y  JV.  aa.  56. 

chiamo  e  dimando  queste  donne  se  vengono  da  lei K  ^V.  aa.  84. 

secondo  che  quattro  modi .  .  .  ebbero  ...  le  donne  ......  K  /V.  aa.  105. 

il  quale  era  della  mia  dontia y.  N.  23.  10. 

apparvero  a  me  certi  visi  dì  donne  scapigliate y.  A/,  33,  a6» 

E  dopo  queste  donne^  m*  apparvero  certi  visi K.  A^.  33.  97. 

veder  mi  parea  donne  andare  scapigliate  piangendo y.  N.  33.  33. 

la  tua  mirabile  donna  è  partita  di  questo  secolo y,  /V,  33.  44. 

Vero  è  che  morta  giace  la  nostra  donna t'  ^.  33.  59, 

che  mi  mostrù  questa  donna  morta *    .  y,  N.  33.  63, 

parcami  che  donne  le  coprissero  la  testa y,  S,  33.  64. 

una  donna  giovane  e  gentile  .  ,  .  cominciò y,  tf,  33.  86. 

Onde  altre  donne  ,  .  .  s*  accorsero  di  me      . y.  N.  33.  9f. 

che  queste  donne  non  mi  poterono  intendere    ........  K.  ^.  93.  107, 

com'  io  fui  levato  d'  una  vana  fantasia  da  certe  donne K  A'.  33.  atj. 

quello  che  certe  danne,  e  dje  una  sola,  dissero  e  fecero      .     .     .     .  y.  N.  93.  aao. 

dico  quello  che  queste  donne  mi  dissero y.  N.  33.  334. 

come  s'  io  fossi  stato  presente  a  questa  donna K  jV.  34.  $. 

da  quella  parte  ove  la  mia  donna  stava y.  N.  34.  &. 

io  vidi  venire  verso  me  una  gentil  donna ^.  W.  34.  17, 

fu  già  molto  donna  di  questo  mio  primo  amico K.  A.  ■4.  19. 

lo  nome  di  questa  donna  era  Giovanna y,  N.  94.  aa. 

Queste  donne  andaro  presso  di  me y.  N.  94.  35. 

voUe  fare  intendere  le  sue  parole  a  donna y.  N.  35.  45. 

Questa  gentilissima  donna  .  .  .  venne  in  tanta  grazia y.  J^.  aò,  1. 

Dico  che  questa  mia  donna  venne  in  tanta  grazia K  A^.  37.  t. 

dico  tra  che  genti  questa  donna  più  mirabile  parea y,  N.  97.  aS^ 

nella  prima  dico  quello  che  operava  aellc  donne K.  AT.  arj.  36. 


ai3 


DONNA 


DOS.  tooic  sool  far  bella  donna Stst.  i.  33. 

Sotto  il  bel  verde  la  giovane  donna  Gli  fa  sparir Sai.  i.  38. 

Anof,  tu  redi  ben,  che  questa  donna  [.  .  .  non  cura]     .     .    Stai.  il.  1  ;  V.  E.  ìì.  13.  96. 

Clir  noi  dell' altre  belle  farai  i/tmHa S«/,  ii.  3, 

E poif  accone  eh'  eli'  era  mia  donna Sist.  M.  4. 

D*  spi  cradcHtà  si  fece  donna  :  Sicché  non  par  eh'  eli*  abbia  cuor 

di  Atww StsL  ii.  6,  7. 

Ch^ ...  Mi  fa  sembianti  pur  com'  una  donna Stsi.  ii.  io. 

h  ubbidirti  per  beltà  di  donna Stst.  W.  14. 

n,  cbe  r  acqua  è  donna  In  quella  parte Stst,  ii.  39. 

Che  ai  fa  non  caler  d'  ogni  altra  donna Stst.  il.  44. 

Cosi  fcfls'  ella  più  pietosa  donna  Ver  me Stst.  ii.  45. 

Quudo  vedrò  se  mai  fu  bella  donna  Nel  mondo,  come  questa  acerba 

^na Stst  ii,  59,  60. 

ta  porto  nella  mente  donna  Tal,  che Stst.  ii.  6r. 

Amorini  mena  .  .  .  all'  ombra  Di  donn*,  e'  hanno      ....  .  Stst.  ili.  a. 

E  'sin  r  iltre  mi  par  più  bella  donna Stst.  iii.  6. 

Qoa&do  riguardo  questa  gentil  donna Seat,  iìi.  7. 

Di  tal  ttlute.  chente  é  in  questa  c/onmi Sr«/.  iii.  14. 

iil  on  è  molto  umil  verso  ogni  donna Stst.  iìi.  sa. 

Gire  iQa  danza  vie  me'  eh*  altra  donna Stst.  iii.  39. 

CowteBesse  mai  neun  per  c/onMd 5^5/.  iti.  33. 

D*  n»  gioia  e  piacer  dì  questa  donna Stst.  iii.  38. 


VIBL  aoa  solamente  nelle  donne,  ma  in  tutte  le  persone      .     .  ,  V.  N,  37.  40. 

^mBo  che  detto  avea  della  mia  donna K  TV.  a8.  3. 

^■'l'ic. ..  questa  rfoMfMi  fu  accompagnata K.  TV.  30.  37. 

"itlM  U  gentilissima  donna  fu  partita K  M  31.  i. 

•migrandole  a  quali  donnt  sen  vada V.  N.  33.  39. 

■W  *Icoiu  cosa  per  una  donna  che  s*  era  morta V.  N.  33.  9. 

■óòcber  una  non  chiama  sua  donna  costei V.  N.  34.  14. 

«••«qwstarfoMMfl  era  fatu  de' cittadini  di K  A^.  35.  a. 

^VptìÈMiUmna  era  già  nella  mia  memoria K  W.  35.  35. 

*W^tiando  questa  donna  era  cosi  venuta K  A^.  35.  38. 

^  uni  gentil  donna  giovane  e  bella  molto K  M  36.  9. 

w  con  quella  pietosa  donna  non  sia  .  .  .  amore K  TV.  36.  33. 

AnrroQe  poi  che  questa  donna  ...  si  facea      ,,...,..  V.  N.  37.  a, 

^^. . ,  mi  ricordava  della  mia  nobilissima  donna  , V.  N.  37.  5. 

io  ai)(iiva  per  vedere  questa  pietosa  ^oMMa K. /V.  37.  9. 

io  rtani  a  tanto  per  la  vista  di  questa  donna y.  N.  38.  a. 

P*IT  che  vogliate  dimenticarlo  per  questa  donna  che      ,     .     .     .     .  K  /V.  38.  io. 

ac  non  in  quanto  le  pesa  della  glorio»  donna K  /V.  38.  la. 

Xccoatmi  la  vista  di  quesu  donna  in K.  /V,  39.  a. 

Qitesu  è  una  donna  gentile,  bella,  giovane  e  savia,  ed  apparita  .     .  K  TV.  39.  5. 

tom'  è  quella  degli  occhi  della  donna,  che K  A^.  39.  as. 

In  quanto  ragionava  a  gentil  (/o#tna .     .     .  K  ^.  39.  3>. 

di  ricordarmi  della  gentilissima  donna  mia K.  AT.  39.  47. 

oooMcio  a  dire  a  questa  donna  come K  iV.  39.  53. 

Ir  qttle  vede  la  mia  i/oMHa  gloriosamente K  A^.  41.  6. 

0ve  aBoqoe,  vivette  e  mono  la  gentilissima  donna K  AT.  41,  9. 

noa  credo  che  .  . .  udissero  parlare  di  questa  donna y.  N.  41.  14* 

Poi  mantiaro  due  donnt  gentili  a  me f''.  A'.  43.  i. 

43CO  quello  che  vide,  cioi  una  donna  onorata V.  N,  43.  18. 

ci»  tatto  è  il  cotal  pensare  della  mia  donna K  A^.  43.  35. 

m  dare  ad  intendere  che  son  donnt  coloro  a  cui ,  V.  N,  43.  39. 


DONNA 

donna,     all'  ombra  Dì  belle  donne,  e*  han Stst. 

O  più  che  mai  non  fu  nulT  altro  in  donna Sest 

S*  io  porto  amor  corale  alla  mia  donna Srsl. 

La  qual  per  adornarsi  ogni  altra  donna  Si  pon      ,..,...  Stst, 

Che  neun'  altra  porrìane  esser  donna Sfst. 

Ma  niun  può  far  cosi  com'  ella  donna  Delle  sue  cose Sesi. 

Tanto  m*  aggrada  vederla  per  donna S*si. 

Di  quella^  eh'  è  delle  nobili  donna. Sesf. 

Che  mille  donne  già  .  .     Sentito  han  pena BalJ. 

Donni,  io  non  so  di  che  mi  preghi  Amore BmH. 

Angelica  sembianza  In  voi,  donna,  riposa BalJ. 

Fra  lor  le  donm  dea  Vi  chiaman Ball. 

Muori,  Ballata  ...  A  quella  bella  Donna Ball. 

colui,  Che  volle,  donn^f  accompagnarmi  a  vuì Ball. 

Vidi  a  voi,  Donna,  portar  ghirlandetta  A  par  di  fìor  gentile  .     .     .  Ball. 

La  bella  gentil  donna  mia  Porta Ball. 

La  mia  donna  verrà  Coronata  da  Amore BaH. 

Guardando  la  fìgura  Di  questa  Z>oH}id «     .     .  BafL 

Che  parla  d'  una  Donna  disdegnosa    ...........  Ball. 

A  quella  guisa  donna  retta  face Ball. 

Cosi  è  fera  donna  in  9ua  beliate  Questa Ball. 

Amor  sente  a  pietà  donne  chiamare,  Mostrando  amaro  duol  per  gli 

occhi  fuore ^.  A'.  8.  33  {Som,  ìiì. 

ciò  che  ...  è  da  lodare  In  gentil  donna K  /V.  8.  08  {Son.  iii. 


IV.  a. 
iv.  6. 

iv.  7. 
iv.  14. 
iv.  aa, 
iv.  39. 
iv.  33. 
iv.  38. 
ii.  13- 
iiJ.  1. 
iv.  so. 
iv.  07, 

V.  3. 
vi.  to. 
vili.  4. 
vili.  13, 
vili.  t6. 
ix.  IO. 

X.  3. 
X.  19. 
X.  a^ 


3M 
8). 


donna,     a  vedere  la  gloria  della  sua  donna y.  Ni  43.  14.       I 

V  hanno  fatta  di  donna  meretrice C  i.  9.  34, 

In  bellezza  d*  una  donna CI  i.  io.  90. 

chi  vuole  bene  giudicare  d'  una  donna Ci.  io.  94. 

quella  gentil  Donna^  di  cui  feci  menzione  .  .  ,  apparve C  ii.  a.  8. 

a  questa  nuova  donna  commendare C.  iì.  7.  75. 

esso  mi  fa  mirare  una  Donna C.  ii.  8.  8a. 

non  è  da  guardare  negli  occhi  di  questa  €hnna C  ii.  8.  B9. 

tà  dove  quella  gloriosa  Donna  vive C.  ii.  9.  135. 

bestemmia  1'  ora  che  questa  donna  gli  vide C.  ii.  10.  33, 

alcuna  volta  di  questa  donna  ragionando .     .  C  ii.  20.  58. 

a  ricevere  1*  atto  di  questa  donna C.  ii.  10.  65. 

ac'  caduta  .  .  .  per  questa  donna  eh'  è  apparita C.  ìl  1 1.  16. 

Or  che  è  più  bello  in  donna,  che  aavere  f  .  .  .  Nulla  cosa  in  donna  • 

sta  piti  bene,  che  cortesia C.  ìL  ti.  53,  54.  | 

ck*  chiami  ornai  costei  sua  Donna C.  ii.  1 1.  67. 

la  filosofia,  che  era  donna  di  questi  autori C  iL  13.  3& 

immaginava  lei  fatta  come  una  Donna  gentile C  li.  13.  41*        1 

della  ^OHNa^  di  cui  io  m'  innamorava,  non  era  degna  rima  di  Volgare  I 

. .  .  parlare C.  ii.  13.  58. 

perchè  .  .  .  questa  Donna  fu  figlia  d*  Iddio,  regina  dì  tutto»  nobi- 
lissima e  bellissima  Filosofia C  ii.  13.  71. 

nello  studio  di  questa  Donna  gentilissima C.  ii.  x6.  7. 

ai  vuole  sapere  che  questa  Donna  è  la  Filosofia  ;  la  quale  veramente 

è  Donna  piena  di  dolcezza C.  ii.  16.  aoy  au>! 

Faccia  che  gli  occhi   ...  gli  occhi  di  questa  Donna  sono  le  sue 

dintostraaioni C  ii.  x6l  a7. 

dclli  sguardi  di  questa  Donna .  C.  ii.  16.  43. 

la  prima  dimostrazione  di  questa  Donna C.  ii.  16.  6a. 

quello  che  detto  è  ...  della  solute  di  questa  Z>oMrM C  ii.  i6l  71. 


3»5 


DONNA 


Oft  ette  diHUta  fu  dì  tà  g»ia  sembianza K  M  6.  34  {So»,  iti.  t4)« 

E,  citi  che 'n  <foM#irt  è  da  pregiar,  vìrtute K  W,  8.  58  (5om.  iv.  14). 

P)iii<«vo*  discovrir  qual  donna  sia K  ^V.  8.  61  {Soft.  iv.  17), 

CoU'ittrc  dtìrm/'inia  vista  gabbate K  A^.  14.  79  (Som.  vii.  1). 

E  Boa  pensate,  donna,  onde  si  mova  Ch*  io A'.  A^.  14,  80  [Son,  vii.  a). 

Bdt&te  appare  in  saggia  donna  pui l^.  JV.  ao.  ai  (5o».  x.  g), 

E  siiDÌl  face  in  donna  [uomo  valente] K  /V.  ao.  a6  {Son.  x.  14),  40. 

Nc{1Ì occhi  porta  la  mia  donna  Amore y.  N.  aj.  g  (Son.  xi.  j), 

Aiuuterai,  donnr  [,  a  farle  onore] K.  iV.  ai.  16  [Son.  xi.  8),  3a,  44. 

Vedeste  vori  no&lra  donna  gentile  Bagnata  il  viso       .     .     .  K  AT.  aa.  73  (Son,  xtì.  5), 

Ditelaii,  dbrtru,  che  mei  dice  il  core K  A^.  aa.  74  {Son.  xH.  7), 

e*  hai  trattato  sovente  DÌ  nostra  donna V.  N.  aa.  90  {Son.  xiii.  a). 

Tinto  potile  e  tanto  onesta  pare  La  donna  mia  .     .     .     .     K.  /V.  a6.  38   5on.  xv.  a). 

Oli  U  mia  domta  tra  le  donnt  vede f^.  A'.  37.  14  {Son.  xvi.  a  :  ftfi). 

Lano!  di  pianger  sì  la  donna  mìa V.  N.  33.  ja  (5om.  xvii.  7). 

chiimar ...  La  mia  donna  gentil,  che  se  n'  è  gita    .     .      V.  N.  33.  35  (Som.  xvÌÌ.  io). 

Envenuta ...  La  gentil  donna,  che K  A'^  35.  40  (Son.  sviti,  [r^].  a). 

£n  Koata  . . .  Quella  donna  gentil,  cui K  A^.  35.  46  (Son.  xvtìi.  [a"J.  a). 

Ben  ^  eoa  quella  (/oHM/z  quello  amore K  AT.  36.  41  (Som.  xìx.  13). 

Ncnpreter  mai .  .  .  Viso  di  donna K  A^.  37.  18  (Son,  xx.  3). 

DclTBod'  una  donna  che  vi  mira K  A^.  38.  45  {Son.  xxi.  ii). 

MI  dovreste  ...  La  nostra  donna  .  .  .  obbliare    .     .     .      K  AT.  38.  47  {Son.  xxi.  13). 
Vede  Bot  damma,  che  riceve  onore K  A^.  43.  53  {Som.  xxv.  6). 

DO*.  coiainctaroDO  ...  ad  innamorare  di  questa  Donna     .     .     .     .  C  ii.  16.  93. 

cfach  Amjia,  di  cui  io  innamorai  .  .  .  fu  la  .  .  .  figlia  dello     .     .     .  C.  n.  16.  99. 

^^ oìierìcordiosa  sembianza  d' una  Z>oHffa C.  ili.  i.  4> 

>o><ciBÌderando  me  minore  che  questa /ToHna C  ìii.  i>  71. 

cm il  h simile  a  quella  di  questa  gentil  Z>anHa C  iii.  x.  76, 

^(Ittal  era  quella  Domimi  che  m' avca  mutato Ciìi.  1.88. 

Inprt&i  dunque  a  lodare  questa  Donna C.  iii.  i.  95. 

ruàoeato  della  mia  anima  con  questa  gentil  Donna C.  iii.  a.  71. 

lonloredi  questa  Donna  che C.  iii.  a.  76. 

^■^  che  Amore  mi  ragiona  della  mia  Donna C  iti.  a.  159. 

■«U»  prima  parte  io  commendo  questa  Donna C.  iii.  5.  7. 

^•bcio  a  commendare  questa  Donna C.  iii.  6.  6. 

<w  Boa  solamente  questa  Donna  ò  perfettissima  ...  ma    .     .     .     .  C.  iii.  6.  90. 

^WMiZ)otuia  è  da  Dio  beneficata  e  fatta  nobile  cosa C.  iiì.  6.  139. 

^""'beodau  questa  Donna  comunemente  .  .  .  Ìo  procedo .     .     .     .  C.  iiì.  7.  i. 

''^^dico  io  eh'  è  questa  Donna C.  iii.  7.  gr, 

^Wchc  qunl  donna  gentili  non  end* C.  iii.  7.  taS- 

P'foQeitamente  per  le  donm  si  prende  sperienza C.  iii.  7.  ia8, 

^^■cMa  aia  miracolosa  ZPtffma  dì  virtù     .........  C  iii.  7.  140. 

•*>*  ellt  é  utile  air  altre  rfoHM* C.  iii.  7.  150. 

**«a«nifesto  esemplo  rendo  alle  rfoHw C.  iii.  7.  153, 

^^^^onx  Donna  sìa  una  cosa  visibilmente  miracolosa C  iii.  7.  171, 

^^^^  Donna  ...  la  nostra  Fede  aiuta C.  iii.  7.  176. 

^••SiulcqucsU  ZJowwa  *  commendata C.  iii.  8.  30. 

*P*Wono  appellare  balconi  della  Donna  che  .  .  .  cioè  I'  Anima  C.  ìli.  8.  76. 

**^^N4  ,  .  .  paia  modesu  e  non  dissoluta C.  iii.  8.  105. 

*^ "iabile  riso  dell*  mia  ^ortwa C  iii.  8.  ni. 

^""^^«a  sente  per  manco  la  sua  beltà  biasimare   ......  C.  iii.  B.  ao3. 

'"'•■(fca  me  questa  Donna  fatta  contro  a  me  fiera  ,     ,     ,     .     .     ,  C.  iiì.  9.  io. 

''^''^ <)aale  chiamai  questa  Donna  orgogliosa C  iii.  9.  la. 

0  Ctaiooc;,  che  parli  di  questa  Dotma C.  iii.  9.  sa. 


DONNA 


3X6 


donna.    [Sicch*  io  lo  intendo  ben,]  tionne  mìe  care    .    .     f^.  N,  43.  37, 60  (Som.  xxv.  14). 

Dagli  occlù  della  mìa  Donna  si  muove Sem.  xxviì,  1. 

Di  donne  io  vidi  una  gentile  schiera Som,  xxìjl.  t. 

Due  Donne  in  cima  della  mente  mia  Venute  sono Soti.  xxx.  i. 

come  un  cuor  puote  stare  Infra  duo  donne Som.  xxx.  11. 

Agli  occhi  d'  una  Donna  cosi  acerba Som.  xxjù.  io. 

che  parlando  andate  Della  Donna  gentil  che   . Son,  xL  a. 

Per  quel  signor  che  le  donne  innamora Son.  x\,  6. 

se  voi  foste  .  .  .  Mosse  a  venir  ìnvcr  la  donna  vostra Som.  x\.  io. 

che  la  Donna  mia  Non  vi  faccia  tornar Son,  xli.  3. 

Deh  !  gentil  Donne^  non  siate  sdegnose Som.  xli.  5. 

che  disia  Udir  della  sua  donna Son.  xli.  8. 

Se  da  voi,  donne,  non  son  confortato Son.  xli.  14. 

poich'  io  cominciai  A  dir  per  quella  Donna Son.  xliiL  3. 

Quando  trovale  donna  di  valore Son.  xliii.  i» 

Levati,  bella  donna,  e  non  ti  porre Son.  xUv.  8. 

Che  quella  Donna     ,  .  Amor  tosto  le  diede .  Son.  xJtv.  9. 

Non  si  conviene  a  D.'>nna  conoscente Som.  xJv.  3. 

Donna  non  c^  è  che  Amor  le  venga  al  volto Son.  xlvi.  9. 

Vedete,  Donna,  s*  io  porto  dolore Som.  xJvii.  9. 

E  s*  ci  v*  aggrada,  Donna  mìa  gentile,  Che Som.  xlviì.  la. 

Se  ì  bello  aspetto  ...  Di  quella  Donna Son,  xlvìii.  a. 

donna,     cosi  quella  Ballatetta  considerò  questa  Donna  secondo  .     .     .  C.  lii.  lo.  7. 

questa  Canzone  considera  questa  Donna  secondo C.  iii.  IO.  30. 

che  domandi  parola  di  parlare  a  questa  Donna  di  let C  iii.  io.  79. 

dico  che  questa  Donna  è  quella  Donna  dello  intelletto  che  Filosofia 

sì  chiama C  iii.  11.  3  (àà). 

cosi  si  può  vedere  chi  è  ornai  questa  mia  Donna C  iii.  11.  150. 

la  qual'  i  quella  Donna  di  cui  io  dico C.  iii.  11.  163. 

per  acquistare  r  amore  di  questa  Z)onna C.  iii.  la.  13. 

informava  .  .  .  considerazioni  di  qucsUi  Donna C  iii.  la.  ai. 

le  Intelligenze  separate  questa  Donna  mirino C  iii.  13.  47. 

della  pace  di  questa  Donna  non  fa  lo  studio  sentire C  ìii.  13.  68. 

come  questa  Donna  ò  piimamcntc  di  Dìo C.  ìii.  13.  71. 

r  uomo,  che  ha  costei  per  Donna C.  ili,  13.  77. 

Per  donna  geftiiie  s'  intende  la  nobile  anima  .  .  .V  altre  anime  dire 

non  si  possono  donne C.  iii.  14.  93,  góu 

lo  sguardo  di  questa  Donna  fu  a  noi  .  .  .  ordinato C.  ìii.  14.  133. 

questa  gloriosa  Donna  è  commendata  secondo C.  iii.  15.  a. 

quai  donna,  cioà  qnaie  anima  sente  sua  beltà  biasimare     .     .     .     .  C  ìii.  15.  137. 

che  io  li  chiamai  questa  Donna  fera  e  disdegnosa C.  iii.  15,  aoa. 

amico  di  questa  Donna  dì  sopra  .  .  .  nominala C  ìv.  1,  19. 

la  mia  eccellentissima /)onMa  intende C  tv.  1.  31. 

conciofossecosaché  questa  mia  Donna  .  .  .  H  suoi  dolci  sembianti 

trasmutasse .     .     .  C.  ìv.  t.  61, 

oziosità,  che  ...  di  questa  Donna  è  nemica C  iv.  1.  71. 

Per  mìa  Donna  intendo  sempre  quella .     .    •  C  iv.  1.  9^ 

nella  Donna  mia  nuovi  sembianti  sono  appariti    .     .  .     .     .     .  C  iv.  a.  35. 

non  si  dice  qui  gli  atti  dì  questa  Donna  essere C.  iv.  9.  09. 

che  a  lei  disposata  I'  anima  è  Donna C.  iv.  a.  148. 

vedemo  li  parvoli  desiderare  .  .  .  una  donna C  ìv.  la»  165. 

sìccom'  t  nelle  donne C.  iv.  19.  78, 

alle  donnr  nun  è  tanto  richiesto  dì  cotale  opera C  iv.  19.  88. 

Per  queste  tre  Donne  si  possono  intendere  le  tre  sette C  iv.  oa.  159. 


»X7  DOPPIAMENTE 

Ch*  4  quesU  Donna^  in  cui  pregio  dimora S<m.  1.  3. 

Voi,  Donni  .  ,  ,  Chi  é  nU  Donna^  che  giace  si  vcnU Son.  If.  f ,  a. 

Se  nostra  donma  conoscer  non  puoi ,  San.  lì.  9, 

Saaoo  a  lor  <^«ii«/ buon  cognati  stare .Som.  li v.  14. 

Sopra  ogni  donna  benedetta  sia P.  F,  043. 

Non  inoverìeno  il  piede  Per  ébnntatt  a  guisa  di  ...     .  Con»,  xlx.  53. 

Onor  tJ  aarft  ...  Ed  a  me  ricco  dono Cdit».  ix.  6a. 

quella  .  .  .  che  far  mi  potete  maggior  A>no Canm.  xvi.  41. 

Si  ch*  ancor  (accia  a]  mondo  di  sé  dono  Quest*  anima Orna.  xvìL  74. 

donsdla.     E>oaDe  e  donatlU  [amorose,  con  vui]  ...      V,N.  19,  32  {Can»,  i.  13%  no. 

E  ritrova  le  donne  e  le  dotiMlU V.  N,  33.  Ii3  {Cang.  iii.  73), 

K  N,  93.  168  {CanM.  ii.  61  )  ;  C  iv.  CamM^  iii.  43  ;  Cohm.  xix.  113  ;  Sai.  Ì\.  58  ;  Son, 
XXXV.  Il  ;  S.  F.  cxlii.  57. 

siccome  vedenra  .  .  .  nelle  donne  buone ,     .  C.  tv.  35.  70. 

u,  che  a  una  donna  non  fossero  oneste  le  sue  parole C  tv.  25.  98. 

CMC  che  nella  bocca  d'  ogni  donna  stienj  male C  iv.  35.  ioa. 

làdovc  qucau  Donna,  cioè  U  Filosofia,  ai  troverà.    Allora  si  troverà 

facstaAmid  nobilfMima C  iv.  30.  46,  48. 

4foo  ad  nn  :  Di'  a  quesu  Donna C  iv.  30.  58. 

Ok    mia  r*JMv  domandato  U  dono,  dart  quitto      . C  i.  8.  13. 

Ia  laecia  del  dono  dee  esser  simigttante C  i.  8.  35. 

41  nawMJtt  il  dono  . .  .  conviene  easerc  utiÌ4 C  1.  8.  44. 

I»  0  ^bMO  «on  è  lieto C.  ì.  8.  49. 

qjMBlo  non  può  fare  Ìl  dono , C.  1.  6.  77. 

•é  ooachiudc  che  il  dono  conviene  essere  utile       . C  i.  8.  8t. 

■nimrh*  1  dono  faccis  lo  ricevitore  amico C.  i.  8.  89. 

laacBoria  dell' immagine  del  i/ono    ...........  C  t.  8.  90. 

ACM  c«drà  dalla  mia  mente  lo  dono  che  mi  fece     .......  C.  i.  8.  95. 

acciocché  nel  dono  sia  la  sua  virtù C  i.  8.  96. 

aBoni  ri  fuarda  lo  dono  a  quella  parte C  i.  8.  107. 

ooavicna  ,  ,  .  essere  libero  Io  tUmo  ...  e  conscguente  conviene 

caMcre  nel  dono  V  utilità  del  ricevitore  .     .     . C  ì.  8.  iis,  1 13< 

aeclocch«  Del  dono  sìa  pronta  liberalità C  i.  8.  104. 

eoil  convìeac  «aere  lo  dono  non  domandato C.  i.  8.  198. 

aoa  larabbe  »talo  datore  Io  Latino  d'  uUU  dono    .......  C  t  9.  40. 

0  éotm  vcrmmcntc  di  questo  Comcnto  è  ,     .........  C  i,  9.  48. 

éàXtk  \X  Volgare  dono  non  domandato C  L  9.  65. 

pocfc  dclli  doni  eh'  essa  riceve .     .  C.  ii.  6.  73. 

Cuno  diverse  le  boutadi  e  i  doni .     .  C.  iii.  a.  33. 

■ywctìii  queUo  in  domo C  iiL  6.  zoo. 

4o««  questo  divino  dono  discende,  ch*  è  bene  divino  dotto . . .  ogni 

domo  perfetto  di  suso  viene C  iv.  so.  50  C^)i  5^. 

pmtvcthè  da  ineffabile  Cariti  vengono  questi  dom     , C  iv.  oi.  106, 

flka  tÌt'*^1^  aooo  Dom'  di  Spinto  Santo C  iv.  ai.  108. 

qama  è  quel  «Aimo  che  Salomone  .  .  .  chiese C  iv.  97.  60. 

MBBi     Mara,  giovinetta  donatila  di  tredici  anni C  li.  6,  94. 

a     K.  ;V.  «3,  «7;  34.  i5t3a>4o:  3a<  >>;  33-  4  ;  38-  «6;  C.  ii.  7.  51;  9.  58,  134;  il. 

So.  13.  9!  iU.  8.  97.  134:  13-  118;  14.  a,  3;  *v.  5.36,  ia8»  131,  136;  la. 
194;  19.96;  S4.  47  ;  97.  17»:  «fi-  M9.  «5». 

la    mia    insufficicnia    procede   dofifiìanuntt,    siccome 

trmicende  I*  allessa  di  costei C  til.  4.  5,  6. 

■è  puotc  deppntmmir  Anton  coasidcrsre C  iii.  8.  115. 

^méìa  si  p«6  ^  é^fi*mèmtr  considerare C.  iii.  is.  14. 

w^m ...  che  nrìv^  «j  pud  dùppùimtnk  considerare C  iv.  a.  100. 


DOPPIAMENTE 


3l3 


dfirare.     ne' .  .  .  capcgli,  CU*  Amor  .  .  .  increspa  e  dora Cans.  x\ì.  64. 

dormire.    Qual  dice*  :  Non  donutrg K  TV.  23.  138  (Capu.  ìL  11). 

che  mi  torrci  dormir  su  pietra  Tutto  il  mio  tempo Sfst,  i.  34. 

Madonna,  involta  in  un  drappo,  dormendo  .     , K. /V.  3.  87    Som.  ì.  ilV 

Dentro  alla  qual  domtendo  sì  riposa K.  /V.  ao.  19    Soh.  x.  7). 

Un  spirito  amoroso  che  dormim V,  N.  04.  51  {Som.  xiv.  a). 

E  non  le  vai  perchè  donna  calzata Som.  1ìi.  7. 

dottanza.     In  guisa,  che  di  dir  mi  vien  dottanxa ^'^  ■'V-  7-  33  (Som.  ìi.  |6). 

Ch'  i*  ho  dultaneti  che  la  Dunnn  mia  Non  vi  faccia  tornar  ....     Som.  ali.  3. 
dove.     F.  A'.  33.  i3o(Ciif».  ii.  3^1;  Ciii.  Cd»».  ìi.  34,41,  8é  ;  iv.  CaM«.  iìi.  143  ;  CiULf.ia.4; 
X.  65,  ICQ  ;  xi.  35)  40  ;  xiv.  aa  ;  xix.  14,  aa,  60  ;  xx.  47  ;  S*^.  ii.  34  ;  Batt» 
vii.  5  ;  vili.   XI  ;  K.  AT.  43.  $t  {San,  xxv.  5")  ;  Som.  xxvii.   a,  9  ;    xxxv.  3; 
xicxvi.  7  ;  xliv.  13  ;  liv.  6;  S.  P.  vi.  34  ;  xxxi.  63  ;  ci.  85,  118  ;  P.  F.  307. 


doppiamente.     Puote  V  uomo  disdire  la  cosa  éofipiatm*nU C  iv.  B.  109. 

Questa  perfezione  ...  sì  può  doppiamtemte  considerare C.  iv.  a6.  ai. 

doppio,     dico  la  cagione,  la  qual  è  doppia C  ii.  la.  48. 

r  uso  del  nostro  animo  è  doppio C  iv.  39.  104 

dormire,     mi  parca  vedere  una  persona  dormiri  nuda K  A^.  3.  37. 

pHreami  che  disvegliasse  questa  che  donmia K  M  3,  48. 

Avvenne  quasi  nel  mezzo  del  mio  donmirt V.  N.  is.  1 

come  non  solamente  ai  sveglia  là  ove  dormt K  AT.  ai.  6. 

Non  dormir  piùj  e  non  ti  sconfortare K  A^  «3.  98. 

siccome  dormire  il  dì C.  i.  7.  17, 

non  solamente  ve^ghiando,  ma  dormendo^  lume  .  .  .  era  guidato      .  C.  iii.  i.  B. 

gli  occhi  .  .  .  chiusi  donnendo  sì  posavano C.  iìì.  z.  18. 

Quanta  paura  ò  .  ,  .  non  pure  vcgghìando,  ma  dorfmendo   .     .     .     .  C  tv.  13.  100. 

dosso,     in  sul  dosso  di  questo  cerchio  ...  è  una  spcretta C  ii.  4.  78, 

in  su  r  arco  owcr  dosso  di  questo  cerchio C.  ii.  4.  67. 

cadrebbe  .  .  .  appunto  in  su  quel  dosM>  del  mare C  iiì.  5.  83. 

cadrebbe  in  su  quel  dosso  del  mare  Oceano C.  Ìli.  5.  94. 

dotare.     I'  anime  .  .  .  d' ingegno  e  di  memoria  dotai» C.  ti.  16.  68. 

dottrina,     per  via  di  dottrina Ci.  a.  103. 

ne  diede  esemplo  e  dottrina .  C  i.  a.  108. 

movemi  desiderio  di  ^oiYnVia  dare C.  i.  a.  115. 

n*  accerta  la  dottrino  veracissima  di  Cristo C.  ii.  9.  114. 

Questa  dottrina  dico  che  ne  fa  certi C  ii.  9.  xai. 

dando  e  lasciando  turo  la  sua  </<u//n'Ma C  ii.  15.  173. 

Chi  gitta  via  ...  la  dottrina,  è  infelice C.  iii.  15.  46. 

si  genera  nel  piacere  della  morale  dottrina C.  iii.  15.  lafiw 

tiene  ...  il  reggimento  del  mondo  in  dottrina C  iv.  6.  148. 

sotto  la  medicina,  ovvero  sotto  più  nobile  dottrina C  iv.  9.  147. 

quinci  nasce  che  mai  a  dottrina  non  vengono C  iv.  15.  131. 

Costoro  . .  .  vivono,  d'  ogni  dottrina  disperati C  iv.  15.  150. 

che  in  ciascuna  dottrina  si  vuole  avere  rispetto     .     .     .     .     .     .     .  C  Iv.  17.  tao. 

dalli  quali  ha  ricevuto  ed  essere  ...  e  dottrina C  iv.  86.  87. 

dottrinare,     per  non  essere  sperta  né  dottrinata       C  iv.  za.  159. 

credendo  da  s*  sufficientemente  essere  dottrinati      .     .     .     .     .     .  C  iv.  15.  133. 

dove.  K  N.  a.  59;  33.  33;  40.  as;  C.  i.  7.  90;  8.  68  (A«),  106,  193;  zi.  Zf3;  za.  37; 
iì.  a.  35  ;  3.  33,  33,  34  ;  4-  a,  3,  4,  5,  6.  7  (Aù)  ;  8.  53  ;  9.  134  ;  za.  3Z,  54  ; 
z6.  la,  35,  49,  59,  64  ;  iii.  s.  15,  135»  158  ;  3-  15  ;  4-  4«.  <03  :  $•  19*  ^* 
96,  lao,  173,  300;  6.  71  ;  7.97,  151  ;  8.  16,  49.  58,  114.  «05;  9.  51.  85;  la 

I3f  33,  34,  44,  45,  73  ;  "-  '»;  »«-  9,  43.  ^5  ;  '3-  ».  3©,  45,  «o7*  1*»  ;  M-  46* 
65,  105  (bis),  laa,  138  ;  15.  59,  115,  Z47,  «S  :  »v.  a.  8  ;  3,  38  ;  4.  54  ;  5.  33, 
144,  154,  157,  i8a  ;  6.  Bi,  137  ;  7.  33,  54,  68,  76,  toi,  106;  8.  50;  9.  zi6. 


ar9  ^^^^^^  DOVERE 

àKtn.  JUccomandamt  a  luì  come  tu  dn K  /V,  19.  89  (Cara.  i.  70). 

Tu  fornai  esser  cosa  gcnlile K  TV.  93.  aoi  {Catte.  Vi.  74), 

E^aver  pictatc,  e  non  disdegno J'.  M  33.  ao3  {Cn$te.  ii,  76). 

mi rinmibrm  Ch'  io  non  (t/òòo  ^ammai  Veder      .     .     .     .    K  TV.  34.  08  {Cam».  ìv.  a). 

Ben  negli  occhi  di  costei  Dt'  star  colui C.  il.  Carte,  i.  37. 

Oc  • . .  Voi  non  tùrvrtsU  amAre,  Ma  coprir      ........  CtinM,  x.  15, 

tove.  s»  ;  IO.  9  ;   li.  78  ;  14.  19,  38  ;  15.  66,  73,  84  ;  «6.  25  ;  17.  18,  33  ;  19.  a8, 

6a,  74,  76.  78:  20.  49,  77;  ^3.  133;  «3.  85»  88;  04.  83;  35.  74,  ia6;  38.  56; 

30-  35.  46- 

ItoWn.  lignifico  a  che  si  (//f  rispondere ^'.  TV.  3.  94. 

*coperch*  altri  rfoi/»TW#  aver  pietà K  A^.  15.  59. 

upettudo  che  io  tfbtvsii  dire K.  iV.  18.  19. 

B  pnpnni  ch*  io  gli  dovessi  dire V.  N.  ao.  4. 

Il  die  qu&]  la  mirasse  (/f>t/fv6&#  morire K.  A^  aa.  aS. 

Ckiarnai  esser  lieta  dì  noi K  A^.  33.  43. 

penecbè  tu  d*i  esser  fatta  gentile K  AT.  33.  73. 

pcncdii  tu  lo  i/n  fare KA'.  34.  11. 

clic ...  Bè  que*  che  rimano  deono  parlare  cosi V,  N.  a^.  104. 

■iprtfòche  io  gli  dovssi  dire  alcuna  cosa f^.  A^.  33.  8. 

chioai, .  .  non  doxirtbbtro  le  vostre  lagrime  esser  ristate      ,     .     .  V.  N.  38.  16. 

iOouùco  dm  X  uomo  lo  suo  difetto  contare C  i.  a.  39. 

ti  Bicdesiino  riprendere  <^ C  i.  a.  33, 

per  cbel' uomo  buono  (^  ...  dare  a  pochi C  i.  4.  63, 

cui  colui ...  dCor  avere  quelle  disposizioni C  ì.  5.  34. 

^caaerc  coootcente  del  bisogno  ...  e C  i.  5.  39. 

dKkbcciB  del  dono  du  esser  stmìgliiinte  .     .  C  i.  8.  35. 

Potbè  li  virtù  d*€  essere  lieta  e  non  trista C  Ì.  8.  47. 

Kdditore  ,  .  .  drt  essere  la  provvedenia C.  i.  8.  54. 

pertbè  la  vtrtii  dtt  muovere  le  cose C  i.  8.  6a. 

pnTtofch*  dev*  essere  massimamente  laudabile C  i.  8.  76. 

percU  1' operazione  della  virtù  per  sé  </h  essere C.  i.  8.  85. 

Y^àik  U  virtù  din  avere  atto  libero C.  i.  6.  100. 

'ÌRS  che  non  ai  dtxtno  chiamar  Letterati C  i.  9.  29. 

>We  oon  si  dtt  chiamare  citarista  chi 0.1.9.33. 

*■••..  evidente  ragione  <i/<  essere  quella C  i.  io.  18, 

IBcBaeh'  »o  a  luì  d^o  avere C  ì.  13.  73, 

CBlqmie  jì  deano  mangiare  le  .  .  .  vìvunde C  i.  13.  77. 

•^tB»  BKJttrare  come  mangiare  si  rfrt C.  ii.  i.  13. 

^  ^  icrìtture  .  .  .  dthbonsi  sponere  .  .  .  per  quattro  sensi    .     .     .  C.  ii.  i.  18. 

qucDochc  lì  lettori  dtono  intentamente  andare  appostando    .     .     .  C  ii.  i.  43. 

^'bUc cose  noi  dovtmo  avere  poca  compagnia C  ii.  1.  50, 

"^Ptt  lo  litteralc  ^<w  andare  ìnnanxi C  ii.  1.  67. 

•*f™  che  la  forma  rfrr  stare C  ii.  i.  83, 

^'P'rò, .  .  doverne  ammirare  loro  eccellenza C.  ii.  5.  115. 

P*'fc*  io  ...  Ji^ggio  loro  parlare C.  ii.  7.  35. 

P**»  ^  quello  rctracre  a  chi  gliele  fa C.  ii.  7.  34. 

^  ^  Btio  parlare  a  loro  de*  essere C.  ii.  7.  47. 

P***"* ...  lo  dicitore  .  .  .  dee  intendere C*.  ii.  7.  55. 

.<^  It  SOM  ^!«o»fo  essere  denominate C  ii.  8.  17, 

[«we  fiondo  si  dice  ...  si  dee  intendere C  ii.  8.  31. 

quello ...  si  <^  riservare  di  dietro     .     .     .     ,     .     .     .     .  C  ii.  9.  io. 

iacosaché  inoaazì  dovrebbe  quello  salvare C  ii.  9,  a8, 

•  9^  eh' ^  na«ao  ...  ^4tAAa  proporzione  avere Cìi.  9,111. 

ZdA^tMcre  polentisaimo  argomento C  ii.  9.  130. 


DOVERE 

dovere.    Che  non  d*"  creder  quella  .  .  .  Esser  amata Comm.  x.  13B. 

che  ...  La  morte  de  passare  ogni  altro  dolce Cans.  xv.  65. 

Cosi  e  voi  dovett .  .  .  aver  cura  dì  lui Cans.  svi.  03. 

£  ciò  conoscer  voi  dovete,  quando Con»,  xri.  31. 

Che  tutti  i  carchi  sostenere  addosso  De*  V  uomo Catu.  svL  34. 

Siccome  saper  dèi  .  .  .  nasce  Nilo  plcciol  fiume Cans.  xx,  45. 

Che  .  . .  Dovresti ^vcn  in  tutte  parti  ardire K  A^.  la.  86  (BaiK  L  -jV 

Perocché  quella,  che  ti  dev*  udire K  iV.  la.  90  {BalL  i,  ix}y 


dovere,     dice  :  che  non  de*  so  riprendere C.  iì.  io.  56. 

Negli  occhi  di  costei  dovrebbe  essere  virtù .  C  ii.  io.  59. 

E  ben  si  dee  credere  che  1*  anima  mia  conoscea C.  ii.  io.  63. 

Ora  seguentemente  sì  dte  mostrare C  il.  11.  +. 

comanda  quello  che  fare  dee  quest*  anima .  C.  ii.  zi.  99. 

è  per  la  negligenza  nostra,  e  a  quella  a!  de»  imputare C  ti.  14.  953 

che  non  dee  V  uomo  .  .  .  dimenticare C.  ìL  x6.  50. 

che  nessuno  de*  V  amico  suo  biasimare  palesemente C.  iii.  i.  50. 

Chi  .  .  .  dee  però  rendere  quello  che  migliore  può C  iii.  i.  64, 

nella  quale  non  sì  dee  porre  a  me  colpa ^*  )>'•  3>  "• 

di  molti  uomini  , .  .  non  par  doversi .  .  .  predicare C  iii.  a.  150. 

mia  colpa,  della  quale  non  dejx^'o  essere  colpato C.  iii.  4.  3«. 

siccome,  s'  egli  è  buono,  io  deggto  di  ciò  essere  lodato  .  .  .  e  s*  egli 

è  difettivo,  deggio  essere  biasimato C.  iii.  4.  48,  50. 

Onde  noi  non  dovemo  vituperare  1'  uomo  ,  .  .  ma  dovitno  vituperare 

la  mala  disposizione  della  ...  E  cosi  non  dovente  lodare  1'  uomo 

.  .  .  ma  dovemo  lodare  V  artefice C  iii.  4.  69,  65,  66y  71* 

che  dif  essere  tutta  con  onestade C  ìiL  4.  8a. 

Che  assai  ai  dte  chiaramente  vedere  la  buona  volontAf  alla  quale 

avere  si  <Ìr«  rispetto C.  iii.  4.  lai.  ia>j 

intendere  che  1'  uomo  non  dee  essere  presuntuoso  a C.  iii.  io.  74. 

Onde  non  si  dee  dicere  vero  Filosofo  alcuno,  che  .     .     .     *     .     *     >  C.  ÌiL  11.  95. 

Non  si  dee  chiamare  vero  Filosofo  colui C  iii.  1 1.  lod 

che  la  prescienza  d*  alquanti  che  a  mal  fine  doveano  venire,  dui 

dotfta  .  .  .  Dio  .  .  .  rimuovere C.  iìì.  la.  75  {hid^ 

che  ti  fiori  d*  uno  arbore  .  . .  perdere  sì  dovessimo C.  iii.  la.  79. 

nel  secolo  che  dee  venire  non  verrò  meno C  iii.  I4<  6(X 

eh*  esser  debbono  a  voi  luce C  iii.  15.  194 

Degli  amici  esser  deono  tutte  le  cose  comuni C.  ìv.  x.  tS. 

che  Nobiitade  chiamar  s\  dee C  ìt.  x.  49. 

come  .  .  .  quel  tempo  ...  si  <^  attendere C  iv.  a.  45. 

Per  che  le  parole  ...  si  tUono  .  .  .  sostenere  e C.  iv.  a.  64. 

come  per  colui  che  dee  udire C.  iv.  a.  va 

il  nocchiere,  alla  cui  voce  tutti  ubbidire  deono C  iv.  4.  59. 

e  per  tutti  dee  essere  ubbidito C.  iv.  4.  77. 

Udite,  perocché  di  gran  cose  io  debbo  parlare  . C.  iv.  5.  15. 

che  ciò  dovea  compiere .     .     .  C  Ìv.  5.  39. 

r  albergo,  dove  il  celestiale  Re  entrare  (foewa C.  ìv.  5,  34. 

E  ciò  non  .  .  .  dovea  essere  se  non  per  ispcziale  fine C.  iv.  5.  105. 

manifesto  essere  dee C.  iv.  5.  146,  15: 

Per  che  più  chiedere  non  si  dee  a  vedere C.  iv.  5.  177. 

r  artefice  ovvero  .  .  ^  dee  essere  .  .  .  obbedito  e  creduto      .     -     .     •  C  iv.  6.  57. 

Onde  al  cavaliere  dee  credere  lo  spadaio,  il  frenalo  e C  iv.  6.  60. 

il  maestro  e  1'  artefice  .  ■  .  obbedire  e  credere  sì  de* C.  ìv.  6>.  69, 

questo  .  .  .  alla  parte  dove  dee  non  va.     Quale  di  costoro  sì  dtt 

àizcTC  v^UtìU  ì C  iv.  7.  7^ 


331 


DOVERE 


dovcn  U  dolce  mano  e  quella  fede  pura,  Che  dovria  ...  far  .     .     .  Bail,  Hi.  la. 

Voi  Mfl  <^rrsl#  mai  .  .  .  obbliare  ....,.,.       V,  N.^.  ^t  (Soh.  tlx'ì.  ta). 

fia  (li  dt'  '1  cor  passar^  se  non  a'  arretra Som.  xxxu  6. 

Mene,  eh*  il  suo  dowr  pur  si  spannocchi Son,  zxxi.  8. 

A  voi  ^Mwm  noi  fare  onore 5<7ir.  xHii.  14. 

Or  sappi  che  A'  far  d*  ogni  altro  mese Som.  lìi.  6. 

Sii/ sperare  nell'  etemo  Iddìo S*  P.  cxxix.  17. 

Che  par  che  dtbban  viver  non  sicuri S,  P,  cxlìì.  x8. 

dOTOt,  perciocché  ...  le  cose  sì  dtono  denominare     .    ,  .     .     .  C  iv.  7.  116. 

cliì  KOB  ridona  il  cammino  che  ìat  dtt    .     . C  iv.  7.  ia6 

b  reverenza,  che  dtbhe  al  maggiore  il  minore  .     .     .     .    .     .     .     .  C.  iv.  8.  8. 

m]  (;aile . .  .  me  nobile  .  .  .  cUggio  mostrare C  iv.  8.  37. 

brcvtrenia  che  a  lui  sì  dt* C.  iv.  8,  69. 

Mi. , ,  il  rettorìco  d4€  molta  cautela  usare C.  ìv.  8,  90. 

perche.  .  .  non  vivere  dire  si  dtono C.  iv.  8.  130. 

ù.ctM..  .  allo  Imperio  reverenza  avere  non  drdòo C.  ìv.  8.  132. 

ftiutefici  e  li  discenti  sono  ed  esser  dMno  suggetti C  iv.  9.  96. 

&1  prìncipe  e  maestro  . .  .  esser  si  dee  suggetto C.  iv.  9.  laa. 

tftlc,  quaJe  la  figura  essere  det C  iv.  to.  109. 

chcrtwino  sì  d!rr  trarre  alle  divine  cose C.  ìv.  13.  73. 

die  non  solamente  dalla  ...  ma  dffsi  fine  attendere  dalla  .     .     .     .  C.  iv.  13.  79. 

bvola,  della  quale  .  .  .  curare  non  si  dtt. C  ìv.  14.  X48. 

pcroecbò  ciascuno  vero  rcge  d*t .  .  .  amare  la  Verità C.  iv.  16.  6, 

cbc  imbo  queste  sì  i^no  riduccre C  iv.  18.  15. 

li'eDo. . .  più  ragionevolmente  ai  dèe  dire  principio C  iv.  18.  47. 

Q»*  Io  pi*  dell'  albero  ...  si  dee  principio  dire  e  .    , C  iv.  18.  49. 

WlKobiIià  ...  ti  det  avere  per  tale C.  iv.  18.  54. 

B|Obenta . .  .  che  nessuno  per  .  .  .  non  dee  credere C  iv.  ao.  aa. 

Costofltmento  *  .     .  che  1'  uomo  dee  mettere C  iv.  aa.  3. 

l'aule aoimo  naturalmente  .  .  .  dee  amare C.  tv.  aa.  Sa. 

w  k . . .  ffona  sempre  dee  sonare  nel  cominciamento C.  iv.  83.  157. 

^'^fuli  prendere  ti  .  .  .  dn  ogni  .  .  .  giudicìo C  iv.  34.  aS. 

^**>to  questa  età  ha  dì .  .  .  tanto  de*  avere  di .     .  C  iv.  34.  ga. 

*^«  tolto  come  .  .  .  appare,  sì  de*  volgere  alla C.  ìv.  34.  151. 

^  U  persona  del  padre  sempre  santa  e  onesta  dee  apparerò  .     .     .  C.  ìv.  34.  x6o. 

«Kocbc  al  padre  si  dee  riducere  ogni  altra  obbedienza C.  iv.  34.  170. 

"^fcreji  dte  a  quello  che  .  .  .  riducerc  si  dee  a  colui,  cui      ,     .      C.  iv.  34.  175,  178. 

'■Pcirfi^iio  essere  ubbiditi  i  maestri  e  maggiori    .     .  ,     ,     .  C.  ìv.  04.  180. 

^n^SiQeJti  nostra  Gioventute  si  f^  avere  .     ........  C.  iv.  a6.  24. 

V^  •»  fuoco  che  dovta  ardere  il  corpo  morto C  iv.  a6.  1  c6. 

"  secchio  ,  .  .   d4e  essere  giusto,  e  ...  de*  sua  giusta  mente 

"^tare C.  iv.  a6.  ia8,  139. 

^etle  Caie  che  la  nobile  natura  .  .  .  dee  avere C.  ìv.  27.  9. 

''''^■•.chc    ..  tu  noi  idlnr  vendere C  iv.  37.  Sr, 

"*'*>  iltriaienti  si  i/«  ridere C.  iv.  37.  137. 

f  "  oel!«  e  buone  novelle  pare  dovere  sapere C,  iv.  37.  149. 

'^  ^  éovnmo  calare  le  vele  delle C  iv.  aB.  ao. 

^■ano  incontro  te  «^«Mo  ffirct  quelli  cittadini        C.  iv.  a8.  38. 

■•Wtdtowrs/*  riposare C  iv.  aS.  56 

*^Wt»  lai  e  pregoUo  che  la  dovesse  riprendere C  ìv,  a8.  (Of. 

onore  ^^l'o  ricevere  e  reverenza  dalla  gente ,  C  iv.  39.  34. 

rercbe  non  onore  ma  disonore  ricevere  dee  quegli C  iv.  ag.  71. 

^<bc  1  figliuolo  del  valente  uomo  (///procurare C  iv.  39.  74. 

m  lo  buono  uomo  chiudere  gli  occhi C  iv.  09.  da 


DOVERE  a 

dovere.     Io  dico  .  .  .  Dobbiamo  far  a  Dìo  preghiere  assai P.  F,  S09. 

C/.  devera  •  ' 

dovunque.     È  Gentilezza  dovunque  è  vlrtute     .     .     .  C  ìv.  Con»,  ifi.  lox  ;  16.  33  ;  19.  & 

Siccome  è  'I  ciclo  dovunqui  è  la  stella C  iv.  Cans.  iiì.  103  :   19.  31. 

Perchè  raccomandati  Vi  sian  gli  detti  miei  dovunque  booo  ....     dna.  xiii.  89. 

drappo.     Madonna,  involu  in  uo  drmppo,  dormendo K  /V.  3.  87  {Som.  i.  tt.1 

dritto.    K  diritto.  \ 

drittura.     Io  .  .  .  Son  suora  alla  tua  madre,  e  aon  Drittura     ....     CauB.  xx.  35. 
drizzare.     Par  che  si  drit^  degnamente  a  vui C  li.  Cttna.  i.  8  ;  7.  50^ 

A  te  convcn  eh'  io  drùsi\xi  mie  face Comm.  xvii.  9. 

Disse  :  Driasat*  i  colli Canm.  xx.  6a 

Valut'  ha  già  in  drÌMtar  monti  e  colli SrsL  iv.  ai. 

Ma  drÌMU  gli  occhi  al  gran  disio  che  m*  arde BaiL  ii.  la. 

Mi  fa  ...  t/naaar  gli  occhi  al  sommo  concistoro   .......     Som.  zxxvii.  4. 

dubbiare.     N£  non  dubbiarj  che  tosto  fien  rimosse Som.  1.  (4.  I 


C  ì».  30-  19. 
C.  iv.  30.  37. 


dovere,    che  ciascuno  ,  . .  fabbricatore  .  .  .  nobilitare  e  . . .  dtt  .    . 

che  .  .  .  non  sì  deano  le  margarite  gittare  innanzi  ai 

dovunque,     dovunque  amistà  si  vede  ...  e  dovunque  similitudine  s*  1 

intende Cììii.  41,  40. 

doxmnque  è  la  sua  potenza  seminata C.  iii.  7.  i4flL       j 

dicendo  che  dovunque  è  Virtù,  ìvì  ò  Nobiltà ,     .  C  iv.  19,  aa.        ' 

non  ò  questo  vero  .  .  .  che  dovunque  è  il  ciclo  sìa  la  stella  ;  eoa) 

è    Nobiltate   dovunque   è    Virtù  ;     e   non  Virtù   dovMHqt4e  è  j 

Nobiltà C  iv.  19.  33,  34  (biJ^ 

essa  è  dovunqui  alberga  1*  amore  di  quella Ci».  30.  53. 

drappo,     involta  ...  in  un  drappo  sanguigno  leggiermente      ....  ^.  A^-  3.  38. 

peregrino  leggermente  vestito,  e  di  vili  rfiT»//!'      ,     , K /V.  9.  17. 

levare  Ìl  drappo  d'  in  su  1'  altare C  iv.  37.  laj. 

dritto.     V.  diritto. 

drizzare,     perocché  .  .  .  drìssano  si  1'  animo  loro  a  quello C.  L  xi.  44. 

C/.  dirizzare, 

druda.    Tutte  scienze  chiama  . . .  drude C  il  15.  179. 

per  modo  minore,  quasi  come  druda C  ili.  la,  107. 

drudo,     quando  essa  alli  suoi  f/ruf/i  ragiona .     ,     .     .  C.  ii.  16.  34. 

DruBO.     Chi  dirà  .  .  .  delli  Brusi  che  posero  la  loro  vita C  iv.  5.  103. 

dubbiare,     ed  allora  intenderà  chi  qui  dubbia f.  AT.  la,  144. 

dubbio,     dico  che  questo  dubbio  io  lo  intendo  solvere  e K  W.  la.  141. 

questo  dubbio  è  impossìbile  a  solvere  a  chi V.  N.  i^  10^ 

sì  che  alcuno  dubbio  non  potessero  inducerc  le  . . .  parole      .     .     .  K.  TV.  40.  41. 

per  levare  un  dubbio C.  i.  a.  aa. 

onde  le  mìe  cose  senza  dubbio  meco  sono  alleviate C.  Ì.  4.  100. 

senza  f/ufr^  non  è  senza  lode Ci.  11.  to6. 

Veramente  qui  nasce  un  dubbio C  ii.  9.  ao. 

siamo  .  .  .  suggetti  senza  dubbio  o  sospetto  alcuno C  iv.  9.  155. 

è  da  dichiarare  un  c/m6&;o  che  pare  consurgere Civ.  zi.  38. 

qui  aurge  in  ^mM/o  una  quistione C.  iv.  la.  xil. 

senza  dubbio  forte  rìderebbe  Aristotile C  iv.  15.  5&. 

dubbioso,     solvere  e  dichiarare  .  .  .  ancora  in  parte  più  dubbiosa     .     .  V,  N.  la.  14^ 

Vero  è  che  ...  si  trovano  dubbiose  parole K  ^.  14.  zox. 

ciò  che  solverebbe  le  dubbiose  parole K  iV.  14.  zo8. 

si  ostinati  che  di  que'  miracoli .  .  .  siano  dubbiosi C.  iii.  7.  169. 

non  dite  a  voi  dubbiose  le  forze  che  ha C.  iv,  «7.  175. 

dubitanza,    purgo  lei  d'  alcuna  (/MAiYanaa C.  iii.  x.  no. 


^  ^S^^KI^^I^^^  DURAMENTE 

dulAoKK    Poi  vidi  cose  dubi$ou  raolte K.  ^V.  03.  170  {Cana.  ii.  43). 

^aOL  Se,  «une  spero,  tu  sarai  mio  Juea S.  P,  cxlii.  55. 

4ii06  Che  .  .  .  Seguo  solo  ì]  disio  come  mio  ttua Son,  xxxr.  8. 

to.  ,   .    .     .     Cana>  ix.  78  ;  1.  14  ;  xx.  40  ;  V.  N.  40.  55  {San.  xxiiì.  5)  ;  Son.  xxx.  1. 

tfmqoe.    C.  ir.  Gnu.  iii.  109;  Ca»ta.  \x.  46;  xvi.  53;  xix.  64,  93  ;  V,  N.  xa.  ioa  {Ba/i, 
u  33)  ;  Son,  xxix.  14  ;  xxxi.  5  ;  xliii.  7  ;  xlv.  la  ;  F.  F.  55. 

te. Son,  XXX.  II. 

Qldue. 

dnokl   Poi  mi  partio,  consumato  ogni  liuoh K.  iV.  03.  907  (Can».  U.  80). 

Si  die  'I  éuoi  die  si  snoda  Portìn  le  mie  parole Cans.  xi.  5. 

ÌHmmào  anuro  Jkoì  per  gli  occhi  fuore K  W.  8.  34  i,5on.  iii.  4). 

à^Mtn,   Potrebbe  qui  dubitar  persona  de^^na  di K  ^.  35.  r. 

e  4Msr  potrebbe  di  ciò  eh'  io  dico  d'  Amore V.  N.  ae,,  2. 

pvotc  essere  manifesto  a  chi  dubita  in  alcuna  parte K,  ^.  05.  99. 

uamaùdmUta^  che. . .  che  questo  non  fosse C  i.  7.  74. 

Em«udo  dubita  .  .  .  che  elle  non  sieno  piene C  ii.  5.  61. 

^"WMf , . .  che  duòìtarr  ti  paiano  nella  tua  ragione C  ii.  la.  54. 

cIm  prina  vede  .  .  .  poi,  piti  oltre,  dubita C.  iii.  3.  i  la. 

là  dove  alcuno  dubitasM  di  questa  contrarietà C  iii.  xo.  45. 

i)iulaailBe  dubUass*  in  ciò  che  ...  si  discorda     .......  C  iiì.  io.  47. 

Vemcote  può  qui  alcuno  forte  dubitar* C  iiì.  15.  70, 

MCmdocfaè  'I  testo  par  dubitar* C  ìv.  3.  51. 

Il  filile  .  . .  non  pare  essere  dubitaia C.  Ìv.  6.  13. 

ck  Ballo  dbfòi^d  che  .  .  .  non  sia C  iv.  aa.  99. 

DeUa^NM  nullo  dubita C  iv.  94.  11. 

Owietfice  .  .  .  che  ...  eh'  egli  dubitò  prima  di  diccre C  iv.  aj.  in. 

lliJilarlOOe.     non  è  bene  a  me  dichiarare  cotale  dubitan'oHf  .     .     .     .  K  W.  14.  109. 

P^nou  de^na  di  dichiararle  ogni  dubitasiopu K.  A'.  25.  a. 

■kUummiAi  rimovo  alcuna  «^HÒiAiMiMW I^.  A'.  38.  39. 

■  DM  teme  .  .  .  lite  dì  dubitasiom C  ii.  16.  40. 

pcrqueito  è  la  dubitasionf  soluta C  iiì.  15.  109. 

la  quale  ella  mangiava  dubitosamtnU K  A^.  3,  51. 

ene  Aristotile  é  Maestro  e  Duca  della  ragione C  iv.  6.  73. 

*'A^3.  7.  9'  :  7.38;  8.  18;   15.43;  19.  ii3t  "7»  »a5,  131;  90.37,33;  ai.  39.50; 

as.  61,  Sa  ;  «3.  3ia.  319,  339  ;  34.  75  ;  38.  3  ;  33.  38  ;  33.  ai  ;  34.  7.  19»  ^4  ; 

35-  a».  3»;  38-  a* ;  39-33,34;  40.39;  4».  36;  43.  i;  e.  ì.  I.  16,  38,  39, 

43  ;  X  6,  30.  90.  94  :  6.  13  ;  7.  37  ;  13.  3,  16  ;  ii.  3.  a,  4  ;  4.  49,  83  ;  5.  68  ; 
7.  «4;  8,  7;  II.  9,  31,  71  ;  14.  53.  70,  79,91,  loi,  III,  115,  134,  "71  '55i 
180,  195,  196,  ao6.  315,  834,  331  ;  15.  7.  35»  06,  95,  96;  iii.  I.  45  ;  4.  t; 
5.  69,  71,  87,  133  \fi«),  136,  187,  189,  190  {bis)\  6.  13;  8.  51,  65,  67, 
7»,  74,  135;  9.  a;  15.  19;  iv.  a.  4;  3.  as,  31,  60,  63  ;  4.  137;  6.  17; 
B.  143;  9.  78  J  IO.  14,  19.  39:  "•  ♦;  <3-  93;  ^5.  M»  59;  16.  aa,  aS, 
35,  118;  17.  a,   ta,  65,  86,  87;    18.  13;   19.  7:   aa-  ^07;   33.   10;  95.  83; 

as.  7, 97, 133, 133, 148, 153  ;  «9-  «4  ;  30-  4»  9- 

e.  ii.  7.  107  ;  14.  94  ;  iiL  5.  103. 

K.  M  35.  60;  30.  33;  C.  L  5'  35i  loo;  7-  a^:  io-  «o;  la.  95;  ii.  5. 
«05;  a.  15;  m.  I.  95;  8.  i;  4.  Ili  ;  6.  43,  44;  7.  io;  15.  50;  iv.  1.  aa, 
89;  4.  1x9:  6.  14,  69,  83;  7.  lao,  145;  9.  37;  14.  71;  15.  33;  19.  13, 
69:  00.  I,  8;  39.  37,  ea;  33.  6i  ;  34.  35,  119,  131;  a?.  34,  71; 
a8.  48. 

C.  ii.  3.  31  ;  9. 79« 

onde  molte  fiate  mi  pesava  dunìméuit .     .     .     .     .     .     .     K  A^.  io.  8. 


DURARE 

durare.     E  vedea  1  suo  dunr  com'  è  lesero V.  ff.  a^  157  (Gin«.  ìL  30] 

Ed  è  tanto  durata  La  cosi  falsa  opinion  tra  nui     .     .     .     .    C.  iv.  Oimm.  Ui.  39  ;  7.  i 

Ch*  io  non  posso  durare  Lungamente  a  BofTrìre Can*.  xrr.  a. 

quel  tempo  .  .  .  Che  dura  dacch'  io  perdo  la  sua  vista   .....     Cohm,  xW.  79, 

mentre  Che  durtrà  del  verno  il  grande  assalto Cohm.  zv.  58. 

Da  questo  terzo  retta  È  leggiadria,  ed  in  suo  esser  dura    .     ■     .     .     CanM.  zix.  73. 

E  tanto  dura  talora  in  costui V.  N,  Qgy.  9^  {Som,  x.  i 

E  questo  basu  iìn  che  '1  piacer  dum Som.  xxxviii 

Lo  cui  memoriale  sempre  t/ffra S. /*.  ci.  44. 

dtirat.     Quantum  spes  inter  me  de  ipsa  durai Canm.  xxt.  39. 

durezza.     La  quale  ognora  impietra  Maggior  dunosa Cina.  xìL  4. 

la  perfida  dumosa  D*  ,  .  .  U  mio  parlar  non  stima S.  P.  cL  70L 

dtiro.     Guarda  la  vita  mia,  quanto  ella  é  ^ura Caria,  ix.  50. 

La  mente  mia,  eh'  è  più  dura  che  pietra  In Can».  xt.  xa. 

Si  è  barbato  nella  dura  pietra Sfst.  i.  5. 

r  aveva  duro  ì\  cor  com*  una  pietra Sfst.  iii.  19. 

Ch'  egli  m'  ancidc  e  la  morte  m*  è  dura Baii.  iii.  a. 

se  non  la  morte  che  m'  6  dura Soh.  xxvL  4. 

E  '1  primo  ciel  di  sé  già  non  1'  è  duro Soh.  xxviii,  si 

E*  non  è  ...  Nò  anco  tanto  dura  alcuna  pietra    .......    Son,  xxxi.  a, 

E  maJcdico  la  mia  mente  dura Som.  xxxiiì.  9. 

Per  lì  nemici  miei  acerbi  e  duri S.  P.  cxlii.  r4. 

e.     Ma  ciò  non  e  convtrso C  iv.  Cans,  iìL  iq( 

e\  pi,    E  s'  /  non  fosacr ^.  ^.  33.  99  {Som.  ivu.  4) 

ebbrezza,     con  fhòrtAaa  e  con  mangiar  soverchio  . .  .  apparecchia  .     .     P.  F. 

ebrietà.     E  per  V  tbrwtà  [del  gran  tremore  .  .  .  par] .     .     .  K  W.  15.  34  \Som.  viiL  7).  6ft 

eccellente.     Amore  La  segna  d' ttxtUtnU  sua  famiglia Caiu.  x.  30, 


d 


durare,     vcggendo  come  leggiero  era  Io  suo  durart V,  N.  03.  14. 

che  la  mia  vita  per  alquanti  anni  duri K  A^.  43.  la 

ch£  perpetua Imcnte  dura  ...  in  natura  più  che  umana     .     .     .    .  C  il.  9.  46. 

Dico  .  .  .  che  questa  .  .  .  opinione  ...  è  tanto  durata C.  iv.  7.  7. 

e  più  ha  durart  in  uno  che  in  altro  effetto C  ìv.  33,  70>. 

eh'  ella  dur».*  ìnfino  al  vtHticinquesimo  anno C  iv.  24.  ra. 

durazionc.     lo  desiderio  della  durasionf  di  questa  amistà C.  iii.  2.  55, 

Ma  vannnscnc  bene  del  tutto,  quanto  a  duraeioMt C  iii.  6.  ifìo>. 

durezza.     La  qual  dumsa  ...  è  qui  pensata C.  i.  3.  13. 

duro,    ed  esso  per  sé  sta  forae  ...  un  poco  duro C  L  3. 13. 

ben  taglia  le  dure  cose C.  i.  5.  80. 

parve  sì  mirabile,  e  anche  duro  a  sofTerire C.  iì.  a.  39. 

avvegnaché  duro  mi  fosse  .  .  .  entrare  nella  loro  sentenza  .     .     .     .  C.  li.  13,  93, 
t  (z).    viene  diritto  per  1  neir  E. . .  sicché  . . .  iounaginan  questa  Bgura 

A,  £,  I,  O,  U C  iv.  6.  99,  31. 

e  (a),     non  è  questo  vero  t  tonvtrso C  Ìv.  19.  ja. 

e*,  pi.     f  riguardavano  quello  eh' io  facea ^- A^.  35.  8. 

conoscere  di  Dio,  e  di  certe  altre  coae,  quello  «*  sono C  ili.  15.  10& 

Eaco.     come  Cefalo  d*  Alene  venne  a  Eaeo  re C  tv.  27.  159. 

Mostra  che  Eaco  vecchio  fosse  Prudtnt$ C  iv.  »7,  i6t, 

dice  di  Elaco  re,  che  questi  fu  padre C  ìv.  37.  ]9a. 

JEbreo.     essi  furono  trasmutati  d'  Ebno  in  Greco C  i.  7.  sci. 

ecce.     Ecce  Deusfortior  mt V.  N,  a-  94. 

eccellente,     delle  sue  mirabili  ed  ArW//f«ft' operazioni K  A^  ad.  31. 

della  contemplativa,  la  quale  è  più  KctUntU C.  ìt.  5.  74. 

r  altre  che  sono  in  quella  «ccetUnte  potenza C.  tìL  a.  133. 

poiché  la  Felicità  della  ...  ti  più  tccgiitn/g  che C  iv.  17.  114. 


235  ~^^^^^^^^  EFFETTO 

COCeOentB.    Ei  paHan  ron  vocaboli  ecceUntti     ....  ^^^^^^a  Canm.  xix.  45. 

BCSdB»   £  1  nome  tcctlso  tuo  .  .  .  Potrà*  poi  dir CartM.  xviii.  49. 

0  Dio  ftctUo  sopra  f;)i  altri  dei S.  P,  cxlii.  49. 

eccetto.  Ecatto  il  stolto  e  *1  picciolo  fanciullo S.  P.  xxxì.  69. 

■ODO C.  ii.  C*tHM.  i.  sa  ;  Cane.  x.  74  ;  xx.  61  ;  Soft,  xlvii,  14  ;  S.  P.  I.  19. 

ttfOETCL    Acciò  che  il  muro  .  .  .  Sicuramente  sia  rdtficaio     ,     .     .     .  5.  /*.  1.  69. 

Pere»  che  Dìo  ...  La  santa  Sion  volle  edijkan S.  P.  c\.  65. 

tfttto.  Convengono  ambedue,  eh'  en  d'  un  tffttlo     .     .     .     .  C.  iv.  Cohm.  iii.  95  ;  18.  37. 

Uquuilo  giudicar  si  puotc  «r^//o  Sovra Coh*.  ix.  40, 

Mi  Uki .  .  .  Neil'  tjfitto  parer  di  pio  salute Catta,  ix.  45. 

Mediente,   per  e»ere  discesi  di  psdri  tectlUnti C  tv.  39.  la. 

HOeOotteinio,     Altri  furono,  siccome  Pialo,  uomo  eutlleniissimo  .     .  C.  il.  5.  sa. 

arcome  dice  quello  ^(ir//<m/iÌ55imo  Boezio C  ii.  8,  a6. 

di  Ufio,  Domo  KcelUntissinio C  ii.  13.  20. 

per  U  im&ff /un'ina  certezza  del C  ii.  15.  169. 

fiftedelb  filosofia  è  quella  ettrlìentissima  dilezione C.  iii.  11.  145. 

0  xtfki^&nxmo  tà  tcniitHiissimo  cxxore C.  iii.  xa.  115. 

0  Clcufi  ecctUtHtixsinti  ...  il  dimostrano C  iii.  14.  70. 

I>  mia  rrrr/'/m/i$5>'ma  Donna  intende C  iv.  1.  31. 

uiecooda  é  V  fCTV^rH/i55ima  autorità       .     .     * C  iv.  3.  66. 

ID^Ri  iny£trHli!&simi  essere  stati  strumenti C  iv.  5.  151. 

'aeritela,    per  la  rccfllensa  di  quello  cotale C  i.  4.  59. 

dtn'tiBo  immirare  loro  tcctUntaa C.  ii.  5.  116. 

Politila  Krv//r»aa  manifesta  aver  si  può C.  iii.  i.  89. 

^' tuia  Kcri7rM«a  di  beltà  poco  pare  che  io  tratti C  iii.  6.  133. 

V*»lo  td&cio  *  per  tctxìUnaa  fm/tno  chiamato C.  iv.  4.  70. 

«[cdei^  y.  /V.  39.  IO  ;  33.  30  ;  40.  46  ;  41.  33  ;  43.  n,  za  ;  C.  ii.  10.  60  ;  st.  ix  ;  14. 
89  ;  iii.  3.  it8  ;  6.  ta,  71  ;  7.  g,  146  ;  9.  ax  ;  13.  44  ;  14.  93  ;  iv.  io.  79  ;  14. 
17;  33-33;  30.24. 

^^^'Mtt.    per  cratoro  dice  Salomone  ncH*  Ecclfsiast» C.  ii.  11.  8a. 

pwi  Salomone  dice  nell'  Ecrttsiaste C  iv.  a.  74, 

P''^  dire  quella  parola  dello  Ecclesiaste C  iv.  6,  174. 

P*rt  dice  Salomone  ncir  J?ci:/*.^ii5/rf C.  iv.  16.49. 

***Wtttl0O.     secondo  quelle  parole  dello  Ecclesiastico C  iii.  8.  14. 

fmriliiUug.     la  tovaglia  .  .  .  con  lì  segni  fcclesiastia  .  .  ,  ponesse  .     ,  C  iv.  27.  131. 

""  • K  A^.  15.  8:  C.  iv.  a.  84;    ta.  73;   15.73- 

"■it    licrome  nello  rr/ÙA  del  Sole  appare C  ii.  3.  57. 

'^Hrc.    mainati  !  .  .  .  che  .  .  .  edificate  li  mirabili  edifici       .     .     .     .  C.  iv.  a-j.  123. 

*™"l1ooc.     concioaiiacosachè  il  dimostrare  sia  cdìficasione  di  scienza  C.  ÌL  i.  99. 

•■fcfcx    Questo  t  il  sovrano  edificio  del  mondo C  ii.  4.  35. 

antichi  rimasi  .  .  .  atti  .  .  .  antichi  edifici C  ii.  5.  51. 

Donna  che  nello  edificio  del  corpo  abita C.  iii.  8.  76. 

vccKiODO  (are  ...  gli  edifici  mirabili C  iv.  8.  76. 

f  . .  .  che  . .  .  edificate  li  mirabili  edifici C.  iv.  37.  124. 

nccome  dice  Stazio  poeta  del  tebano  EdiffO C.  ìii.  8.  94. 

dafailò  .  .  .  ancora  per  lì  falli  di  Edipo C.  Iv.  25.  113. 

narrando  alquanto  delle  sue  virtudì  effettiw V.  N.  \^.  lao. 

Un     nella  tena  dico  degli  effitti  d'  Amore K  A'.  35.  28. 

•ominandolo  per  nome  di  alcuno  suo  tffelto K  /V.  42.  x6, 

lécooae  qui  suo  e^fio C.  i.  3.  64. 

baoilD  maggior  numero  .  .  .  che  non  sono  gli  effetti  che  gli  uomini 

pMsono  intendere C.  ii.  5.  59. 

numero  . .  .  che  gli  effetti  non  dimostrano C  ii.  5.  89. 

tfftito  ò  maggiore  della  cagione T.  ii.  5.  99. 

Q 


EFFETTO 


effetto.     Tu  r  alto  «^//o  —  spegni  di  mercede Cotu .  xvìL  36. 

Né  per  prender  da  elle  Nel  suo  r/^//o  aiuto      .,.,,.,.     Gim«.  xix.  1 19. 
£  quei ...  Le  dà  1'  tffttto  della  mia  desira Soft,  xxviiì.  &. 


effetto,     intendono  i  loro  rj^S^i  nella  loro  operazione C  ii.  7.  30. 

Poi .  .  .  dico  r  tffttto  di  questo  pensiero C  u.  8.  49- 

mostro  la  potenza  .  . .  per  suo  tffeno .     .  C  ii.  8.  81. 

conciossiacosaché  amore  sìa  tffttto  di C.  ii.  9.  33. 

ciascuna  cagione  ama  lo  suo  tffttto C.  ii.  9.  30. 

che  lo  r^//o  di  costoro  ò  amore C  li.  9.30. 

□on  può  ...  il  suo  tffttto  conservare.    IMco  tffttto^  io  qtianto  1*  anima 

col  corpo  congiunti  sono  tffttto  dì  quella C.  iì.  9.  43,  44,  4^ 

anzi  è  questo  un  &UO  ipeziale  r^//o C  ii.  II.  42. 

perocché  sono  r^/i' della  signorìa  di  Marte     .     .    '. C.  ii.  14.  173. 

concioasiocosaché  la  Galassia  sia  uno  tffttto  di  quelle  stelle     .     .     .  C  il  15.  79. 

per  lo  tffttto  loro  intendiamo  quelle  cose C.  ii  K5,  80. 

non  potemo  .  .  .  intendere  se  non  per  li  loro  tffttU C  ìL  15.  84. 

conciossiacosaché  ciascuno  tffttto  ritenga  della     ...  .     .     .  C.  iii.  a.  35. 

conosce  .  .  .  quello  eh'  é  sotto  sé,  siccome  suo  tffttto C.  iii.  6.  45. 

ogni  cagione  infonde  nel  suo  tffttto  della  bontà      ......  C  iii.  6.  115. 

Intra  gli  tffttti  della  ...  1*  Uomo  é  mirabilissimo C  iii.  8.  i. 

ricorro  a  ritrattare  del  suo  tffttto C  iii.  8.  138. 

di  .  .  .  convenevolissimo  trattare  é  per  li  loro  tffttti C.  iii.  8.  143. 

la  Natura  cotale  r^/^o  produsse C.  iii.  8.311. 

se  alcuna  se  ne  corrompe  .  .  .  é  accidentale  tffttto C  iii.  la.  69. 

essere  nel  processo  dello  inteso  tffttto C  ìiL  la.  66^ 

per  modo  che  lo  ^//o  è  nella  cagione C.  iii.  la.  69. 

cbé  .  . .  muJtiplicato  é  l' tffttto ...  C  tv.  9.  113. 

che  la  di6nÌzionc  ...  si  faccia  dagli  tffttti .  C  ir.  10.  6a. 

per  non  seguirti  1'  tffttto  della  congiunzione      ........  C.  iv.  io.  76. 

la  quale  iniquità  é  proprio  tffttto  d'  imperfezione C.  ìv.  xi.  56^ 

per  questo  tffttto  intende  di  provare  il  testo C  ìv.  13.  160. 

difìnire  e  conoscere  per  li  loro  ^//f C.  iv.  t6.  109 

procede  .  .  .  siccome  tffttto  da  sua  cagione C.  iv.  t8.  11. 

rìducere  .  .  .  siccome  tffttto  a  cagione C.  iv.  18.  16. 

se  quelle  non  fossero  ambedue  tffttto  d*  un  terzo C.  tv.  18.  19. 

siccome  cagione  tffttto  comprende C.  Ìv.  tS.  53. 

e  ta  disf>osieioHt  (Ul  Cith  a  questo  tffttto  puote  essere  buona  e      .     .  C  iv.  at.  63. 

in  quanto  .  .  .  considera  lui  e  mira  luì  per  li  suuì  tffetti C.  Ìv.  aa.  Z44. 

8Ì  vuole  sapere  che  ciascuno  tffttto,  in  quanto  tffttto  t,  riceve      .     .  C  ìv.  93,  47,  4^ 

e  *1  ciclo  a  tutti  questi  colali  tffttti ...  si  scopra C.  iv.  03.  53. 

più  ha  durare  ìn  uno  che  in  altro  tffrtto C  Ìv.  33.  71. 

questa  Nobiltà  .  .  .  mostra  li  suoi  tffttti C  iv.  04.  79^ 

che  ...  si  dissomiglia  nello  tffctto  molto C  iv.  «9.  ^ 

efflcacenaente.     più  tffitactfMtntt  si  tratterà  la  presente  allegoria      .     .  C  iàì.  11.  ift. 

efiBcicnte.     essere  pìii  cagioni  tffiatnti C.ì.  i^  a6. 

il  fuoco  e  '1  martello  sono  cagioni  tffxdtnti       ........C^i.  13.  aflL 

della  vera  amistà  é  cagione  tffuttntt  la  Virtk  \  cosi  della  filosofia  é 

cagione  tfficitntt  la  Vtrità .     C  iii.  li.  137,  13^ 

r  anima  del  fabbro  é  cagione  r^a>N/r C  iv.  4,  ia4. 

le  cagioni,  cioè  . .  .  tffieitttte  e  /inalt,  comprende  . .  .  tffidntSe  in 

quanto  dice C  ìb.  ao»  96,  100. 

Egidio,     lasciando  stare  quello  che  Egidio  Eremita  ne  dice      .     .     .    •  C  ìv.  04.  97. 

£gìtto.     neir  usciu  del  popolo  d'  Israele  d'  Sfitto C  ti.  1.  39, 

sccondochè  li  savi  d'  Egitto  hanno  veduto C.  iL  15,  z^ 


^7  ^^^■^^^^■i^Bii^^F  ELEZIONE 

^Hi^    Qoand*  4^i'ìncomincuro ,  Cn H«.  xiìi.  ifl. 

Pel  desiderio  dì  pianger  eh'  egli  hanno K  AT.  3'3.  aó  (Som.  xx.  li). 

hncch'  f^/f  hanno  in  sé  ,  .  .  scrìtto K  W.  40.  6a  (Som.  xxiìi.  xa). 

Cpade.    r  uno  ^  all' altro  r^o/r P.  F.  68. 

et//,    ftparìan  con  vocaboli  eccellenti Com-s.  xix,  45. 

Quadoson  giunto,  lasso!  ed  nson  chiusi So$u  xxviL  la. 

Ch&    HiscruiB  eius  cor.  qui  pracstolatur Copu.  xxi.  8. 

ti    E  ton(//fu^  oscurìtate  e  gelo Cohm,  tx.  s- 

£l  m' hk  percosso  in  terra Cans.  xii.  35. 

QBUKt'eglì  è  giunto  là.  dov*  r/dcsira V.  N,  ^a.  $1  [San.  xxv.  5). 

Soiach'^f  parla  di  quella  gentile K  ^.  43.  43,  58  (5ofi.  xxv.  la), 

E  s  <i  p' aggrada^  Donna  mia  gentile      ..........  3ort.  xlviì.  ta. 

ctalKCt.   EJtggi  ornai,  se  la  fraterna  pace  Fa  ...  o Cans.  xviti.  59. 

Chefti. ,  .  U  mia  vita  tUtta  Per  dare  esempio San.  xxvì.  6. 

Hi  bebé  con  gli ////A  io  sia  ascritto S.  P.  1.  40. 

aD' tnnile  parlare  De' suoi  <^//i  servi S.  P.  ci.  68. 

Krl  r«gno  degli  etetti  e  suoi  consorti S.  Z'.  ci.  64. 

ctanenla   1'  acr  ...  in  eUmmto  freddo  Vi  si  converte Sesi.  ii.  a8. 

CglL  f-    ^i  erano  stati  già  alquanto K  A^  35.  ro. 

and  eh' r^/ uscissero ^.  A''.  41.  04. 

pcfth' /);•// odano  alcuno  suono C  ii.  7.  ix. 

«ga    ^fo  dominus  fuus K  W.  3.  35. 

^t*m^itam  (entrum  circuU K  iV.  Ifl.  31. 

eh'  e  del  giorno  e  della  notte  eguaU C.  iii.  5.  154. 

r  /guati C.  iii.  6.  98. 

«■eodoil  di  eguale  della  notte C.  iii.  6.  31. 

altnmcnti  sarebbe  stata  la  ciccione  per  tutti  non  eguak    .     .     .     .  C.  iv.  4.  96. 

P^'^'^nht .  ,  .  sono  naturati  ...  in  eguaft  stato C  iv.  14.  94. 

t  d«  apere  che  questo  j^reo  di  su  sarebbe  eguaU C  iv.  33.  66. 

^«Il&ente.    eipialmeni*  siccome  falsa  tesUmonianza  fare       .     .     .     .  C.  Ì,  a.  57. 

^t^mmte  in  ciascuna  parte  ...  *  rimoto C  ii.  4.  55. 

*"  I^nto,  Il  quale  r^a/iMm// sia  distante    ....  .     .     .     .  C  iv.  16.  88. 

^/.  tigualmente. 

T^^JJ*  quale  trac  quello  eh* //vede C.  iii.  4.  88. 

'****^    che  mossero  me  ad  tl'ggen  innanzi  questo C  ì.  5.  7. 

r^*^A  Utfrd/i/à  mi  fece  questo  eleggere C  ì,  8.  7. 

***  ostante  che  Ridolfo  e  ...  poi  ekiti  sieno C.  iv.  3.  49. 

*^»Q  quello  eltss*  a  quello  ufficio C  iv.  4.  105. 

J*"*  fu  . ,  .  che  'I  Figliuolo  .  .  .  discendesse C  iv.  5.  ao. 

'•ti  ottima  parte  ha  r/W/o C  iv,  17.  100. 

tl^^tale.    Jo  quale  .  .  .  tutti  i  corpi . .  .  éUmentaU  allumina     .     .     .  C.  ii).  la.  56. 

iéC*l*>lto,    nel  libro  .  .  .  Delle  pmprùtà  degli  Elementi C  iii.  5.  II5. 

•«n»cnli  .  .  .  che  dagli  altri  elementi C.  iii.  7.  60. 

''Uprima  materia  degli  elementi  en  .  .  .  intesa C.  iv.  s.  64. 

Obo  porta  seco  ...  la  t^V/ù  degli  elententi  legali C  iv.  ai.  36. 

elrtt^     dire  .  .  .  che  sieno  Abito  elettivo  consistente  nel  mtvMO   .     .     .  C  iv.  17.  7t. 

(loe  r  abito  elettivo  amstsiente  nel  mesao C  iv.  ao.  9. 

dfrinnr     più  da  sua  gentilezza  che  da  mia  elesione C  i>.  a.  14. 

che  U  elesione  dì  .  .  .  coD\*enÌa  .  .     procedere .     .  C  iv.  4.  90. 

MTcbbe  stata  la  eie-aonr  per  tutti  non  r^ale C  iv.  4.  96. 

•■■u  6  manifesta  la  divina  eUsìone  del  Romano  Imperio    .     .     .     ,  C.  iv.  5.  51. 

nriwnn  col  ncxio  per  nostra  *lemone  preso C  iv.  6.  laa. 

aalo  per  b«fa«bntf  della  . .  .  piti  buono  non  sarebbe C.  iv.  xi.  loa. 

Q  2 


ELEZIONE 


3a8 


digente.    QucsC  è  . , .  Un  ahìlo  eligmié C  tv.  Gnu.  UL  66;  17.  9* 

eUe.     Vatten  disconsolata  a  star  con  tUe V.  N.  ^a.  116  {Cans,  iti.  76). 

£"//(  sovcrchian  lo  nostro  intelletto C.  ììu  Cane.  ti.  59  ;  B.  I2t  ;  15.  56. 

Né  per  prender  da  elU Cans.  xìx.  1 18. 

Da  lor  .  .  .  s'  hanno  toli'  tUt  Una  veste Ball.  viii.  ao. 

elU.     Che  non  1'  avca  fora'  rUi C  ìv.  Canm.  iii.  a8. 

Ch'  fili  san  quasi  Dei C.  17.  Cana.  iiL  114  ;  aa  31. 

elio,     %  tìlo  v'  è  a  grato C.  iii.  Cai»,  ii.  89. 

eloquenza.     Colei  ...  Il  cor  le  fa  d*  ogni  HoqMema  puro Som.  xxvtil  13. 

eminente,    dal  luogo  alto  ed  tmintHtt ^.  Z'.  ci.  76. 

emispero.     tal»  che  . . .  Questo  tmispero  chiude  tutto,  e  salda      .     .    .  Can*.  xv.  19. 

empiere,     dava  salute  .  .  .  Empiendo  il  core  a  ciascun  dì  vtrtute       .     .  .Som.  xxiz.  11. 

empireo.     Sempre  al  volere  dell'  tmpiru  sarte Sem.  xxvìii.  a. 

lezione,     cioè  dall'  abito  della  nostra  buona  tUmone C  ìv.  17.  70. 

du  uno  principio,  cioè  buona  f  abitualt  tltaiont C  ìv.  18.  4. 

elle.     Per  fare  si  eh'  tlU  sìeno  degnamente  servite K  ^.  14.  14. 

come  se  .  .  .  elU  ro*  avessero  risposto V.  N,  qa.  60. 

tUt  si  trassero  verso  me V,  N.  «3.  96. 

che  .  .  .  r///  sicno  intese  ...  a'  tilt  coroandassono C.  i.  7.  73,  74* 

dove  eltt  non  la  potessono  .  .  .  portare C.  i.  7.  90. 

in  quanto  «fZif  sono  dì  fuori  colorate C  i.  xi.  17. 

che  ttU  non  sieno  piene C.  ii.  5.  63. 

elle  per  loro  .  .  .  non  sottacciono .  C  iv.  9.  53 

pcrch*  elU  sono  proprie  nostre .     .  C.  iv.  9.  73. 

com'  elle  non  possono  causare C  tv.  io.  66. 

£  eh' r//r  sieno  imperfette C  iv.  11.  ao. 

provare.  ..  eh' *tfr  sieno  j?mw#  corrwrfr C  Ìv.  13.  161. 

la  vìa  per  che  WiSe  si  compongono C  ìv.  17.  Sa. 

ma  come  elle  sieno C.  iv.  84.  72. 

eUL     a'  tlH  non  è  soggetto . .  .  e  s*  tlU  non  è  obbediente C  i.  5.  sB.  33. 

ov*  eìli  va  col  ricevitore C  i.  8.  1  ta. 

in  quanto  quello  oh' f/Zi  di  bontadc  avca  . C.  i.  10.  57. 

eh' «/A  non  hanno  senso C  iì.  7.  la. 

con  quello  udire  eh'  eUi  hanno C  ìì.  7.  14. 

per  ondare  là  dov'  tUi  gisL C  ii.  8.  53. 

ed  elli  ponca  lo  suo  corpo  sopra  la  terra  disteso C  iii.  3.  54. 

Che  s"  eili  giudicassono C.  tv.  8.  79, 

dì  sapere  che  elli  sono C  iv.  13.  99^ 

eilino.     c>//(iio  la  loro  usanza  pongono CI.  11.49» 

elio,     eh'  efh  ci  mostra  di  se  due  visibili  cose C.  ii.  15,  6. 

r  uomo,  in  quanto  #//o  è  uomo C  iii.  15.43. 

chi  ben  guarda  . .  .  vedrà  che  ttlo  stesso  lo  dimostra C  iv.  6.  aa. 

se  .  .  .  elio  fosse  grande  dì  nobiltà C  ìv.  14.  196. 

ogni  animale,  siccome  elio  é  nato C  iv.  sa.  49. 

dite  .  .  .  che  elio  lì  precederà  in  Galilea C  ìv.  aa.  157, 

quanto  eh*  elio  sia  di  natura  nobile .     .  C.  iv.  a6.  44. 

quanto  eh'  elio  sia  nobile C  iv.  a6.  48. 

ragionare  lo  bene,  quando  rllo  è  ascoltato C.  ìv.  37.  X45. 

eloquenz£L     un  libro  ...  di  Volgan  EUotptettea C.  ì.  5.  69. 

emancipare,     poiché  dalla  reale  tutoria  fu  tmattcipaia  da  Bruto      .     .  C.  ìv.  5.  99. 

empireo,     li  Cattolici  pongono  lo  cielo  Empireo C  ìL  4.  14. 

lo  Ciclo  empireo  .  .  .  simiglia  la  divina  Srienaa C.  ii.  15.  165. 

empitX>re.     Che  non  fosse  stato  ,  .  .  emptton  del  comandamento  .     .     .  C  ì,  7.  66. 

Enea.     Virgilio,  d'  Enea  parlando  ,  ,  .  pietoso  il  chiama C  iì.  11.  318» 


^  ^MilM^r  ENTRARE 

Qrtan.   Sé  VEDO  Ìrom*ginarc,  ov'  io  erttrat K  ^.  23.  171  (Cam.  ii.  ^4), 

Cb'm/fsrDon  vi  può  spirito  bencgno K.  TV.  32.  74  (Gj««.  iii.  34). 

fcm«  rime  . ,  .  Ch-  tntrtran  nella  loda  dì  costei C.  iii.  Gi«#,  ii.  15. 

Per., ,  m'  è  nella  mente  Una  giovine  mirata Can^.  ix.  35. 

S«  deatro  v*  mtri,  va  dicendo Ca;i«.  xt  eou 

tutt^na  i  raggi  di  questi  occhi  .  .  .  Ne'  miei Comm,  xiv.  17. 

^t'appia  che  allo  tninir  di  lui  si  trova Cant,  xvi.  56, 

'cr  che  lo  fN/nzrv  a  tutt' altri  à  conteso Can«.  xvi.  59. 

Hov'  mirò  la  dtspietata  luce Sesl.  ii.  36. 

"Mf  in  core  ornai  .  .  .  Sicché  per  te Sai.  ii.  52. 

^^mtrrrà  costei  che  !'  altre  onora Som.  \.  a. 

P<«sa\-i  tutto  1  di  d'  mirar  le  porte S,  P.  xxxvii.  51, 

*dico,  per  mirar  dentro  al  bel  chiostro,  Dobbiftino P.  F.  ao8. 

^*^  Hrplio  .  .  .  che  chiama  Enea  :  'O  Luce' C  iii.  11.  159. 

^  che  Enta  venne  di  Troja  in  Italia C  iv.  5.  48. 

*»' infrenato  mostra  Virgilio  ...  che  fosse  J?H/a C  iv.  a6.  61. 

9Wndo  caso  Ettea  sostenne  solo  ...  a  entrare C  iv.  a6.  71. 

fucato  amore  mostra  che  avesse  Enea C.  iv.  a6.  93. 

V*it»  cortesia  mostra,  che  avesse  E*ua,  questo  .  .  .  poeta  .  .  ,  quando 

dice  che  Enea  rcge  .  .  .  s*  accinse  e  prese C  iv.  ad.  no,  ira. 

•*ccoi»i«  dice  il  .  .  .  poeta  .  .  .  che  fece  Enea C  iv.  36.  137. 

<]uivi  nel  primo  dell'  Enetda V,  N,  35.  76. 

«d  te  rato  dell'  Emida K  W.  25  83. 

''^  q^aa^rto  della  £«/ii/rt C  ì.  3.  75. 

*'*titt»onia  Virgilio  nel  primo  dell*  Eneida    .........  C  ii.  6.  tao. 

**^^om^  fa  Virgilio  nel  secondo  dell*  Entida C  iii.  11.  159. 

»  acoordA  Virgilio  nel  primo  dell'  Enetda C.  iv.  4.  115. 

**  fiK**t~»lo,  che  .  . .  tiene  Virgilio  nell'  Enetda C.  iv.  34.  96. 

^'*»^»'  ■«  .  .  .  nella  parte  dell'  Enrida  ...  il  quarto  e  "1.  .  .libro  dell* 

^^*9eda C  tv  a6.  6t,  64. 

"«el  quarto  dell'  Eneida  è  scrìtto C.  iv.  a6.  70. 

^aavcssc  .  .  .  riguardo  a  ertfrare  nel  nuovo  cammino    ....Ci.  io.  15. 

to  qo^  cito  con  esso  io  entrai  nello  Latino C  i.  13.  40. 

'^^•"  c*^«  .  .  .  rtìtro  in  pelago  con  ispcranza C  ii.  i.  7. 

.  la  Luna  .  .  .  entrare  sotto  a  Marte C.  ii.  3.  6a. 

che  duro  mi  fosse  prima  entrare  nella  loro  Kntenra,  final- 

'^*-*  «snic  V*  entrai  tant'  entro C  ii.  13.  33,  04. 

1    ora     «i^ljc  la  prima  dimostrazione  .  .  .  entrò  negli  occhi      .     .     .     .  C  iì.  >6.  6a. 

eoe  1^     "passioni .  .  .  entrano  nella  persona  amante C.  iv.  i,  11. 

'■■'"'*     ^  riguardar  col  pensiero C.  iv.  z,  68. 

•°  ""^^■•^jto  ...  nel  quale  per  me  ora  s'  entra C.  iv.  3.  ai. 

r  *W>«r^*^  jjjjyg  ji  celestiale  Re  entrare  dovea C  iv.  5.  34, 

ente  che  nel.  .  .  cammino.  .  .  etttra C.  tv.  la.  153. 

camminatore  entrasse  nel  cammino C  iv.  13.  109. 

A  P*"*  *^Etlamentc  entrare  per  ...  è  ...  da  vedere C  iv.  16.  34, 

per  meglio  rn/nipv  nel  trattato C  iv,  16.  98. 

via,  per  U  quale  s'  entra  nella  .  .  .  vita      ......  C.  iv.  34.  103. 

O^  -  *-     .  quattro  cose  necessarie  all'  entrare  nella C  iv.  34.  114. 

1*  ^-^^^^csccnte,  ch*  mira  nella  selva C  iv.  24.  194. 

cSk         ^«cessarla  ...  a  ben  entrare  nella  porta  .     .     .     .     .     t    .     .  C.  iv.  05.  5. 

^0B»Ctine  ...  a  entrare  nello  Inferno  a  cercare C  hr.  a6.  7», 

q«S*^^0  venne  a  entrate  nel  mare  di C.  iv,  aS.  9^ 

^^^  ^Mbc  Q  .  .  .  marinaro  .  .  .  entra  in  quello .     .  C.  iv.  a8.  19. 

^S^  cfc*  emiri  nella  porU  delta  sua  città C.  ìv-  aB.  35. 


ENTRARE 

entro.     Raccoglier  V  aer  del  sezza*  sospiro  Entro  quel  cor Cviw.  xiii.  7. 

Ristretta  s'  è  entro  il  mezzo  del  core Cans,  xiii.  35. 

che  vui ...  là  tntro  pinta  scic Cans.  xvi.  aa. 

Se  guardi  alla  pietà  eh*  ivi  en/ro  legno Cans.  xvit.  ao. 

Ch'  io  d  porto  mtro  quel  signor  gentile Bali.  x.  15. 

Entro  quel  punto,  che  lo  suo  valore  Vi  trasse  .     .     .     K  ^35.  47  (JSon.  xviii  [a^].  %\ 

Ch'  entro  nell'  oua  mie  non  fu  mai  pace .     .     .  S.  P.  xzxviL  li. 

erba,     e  morta  è  V  erba Cmwìm.  x».  4*. 

Quando  si  perde  Io  color  neir  erba ,     .     .     .  Sesl,  i.  3. 

Perché  gli  copre  di  fioretti  e  d'  *rba Stst.  ì.  za. 

Quand'  ella  ha  in  testa  una  ghirlanda  d*  erba Sest.  ì.  13. 

E '1  colpo  suo  non  puoi  sanar  per  «^r^ .  Seat.  i.ao. 

V  ho  chiesta  in  un  bel  prato  d*  erba SeU.  i.  98. 

che  mi  torrci ...  gir  pascendo  1'  erba Sesi.  i.  35. 

Gli  fa  sparir,  come  pietra  sotl*  erba Sest.  i.  39. 

bianchi  più  che  fior  dì  nessun*  <r6a 5o/.  iii.  3. 

più  verde  Che  non  fu  il  tempo,  né  fu  mai  nuli*  erba S«s/.  iii.  la. 

Kon  credo  fosse  mai  vìrtute  in  erba  Di  tal  salute Sest.  iii.  13. 

'  Quando  vidi  costei  cruda  com'  erba  Nel  tempo  dolce Scst.  iii.  ao. 

quanto  bel  fu  vederla  sull*  erba  Gire Scs/.  iii.  a8. 


d 


entrare,    il  cavaliere  Lancilotto  non  volle  entrare  colle C  ir.  98.  6a 

entrata,     quasi  come  rn/m/a  della  nuova  materia -     .  K  AT.  31.  it. 

in  quella  dinanzi  ali*  entrata  dì  mia  giovcntute  parlai C.  L  x.  is6. 

questa  entrata  conviene  avere  .  .  .  certe  cose C.  ìv.  04.  104. 

entro,     cessò  la  .  .  .  fantasia  entro  quel  punto  ch*  io  volea  .    *     .     .     ,  y.  N,  33.  xoo^ 

Se  .  .  .  alcuno  domandasse  se  là  entro  fosse  il  fuoco C.  i  la.  3. 

V*  entrai  tant'  entro^  quanto  .  .  .  potca  fare C  ii.  13.  84. 

perché  la  vergogna  d'  entro  non  paresse  dì  fuori  ..•,...  C.  iii.  8.  90. 

Eolo,     che  Giuno  . .  .  parlò  ad  Eolo  signore  dclli  venti K.  JV.  35.  75. 

£00.     Io  primo  chiamavano  £00 C  iv.  33.  136. 

epiciclo,     lo  cerchio  ...  gli  Astrologi  chiamano  eptodo ,     .     .     .     .     .  C.  ii.  4.  8x 

questo,  di  cui  è  fatta  menzione,  cioè  1*  epiddo       . C  ii.  4.  90. 

secondochÉ  la  stella  si  muove  per  lo  suo  epiddo C  ti.  6.  137. 

secondochè  Io  epicido  si  muove C  ii.  6.  138. 

rivolgesi  coir  fpiddo,  da  Oriente  in  Occidente C  it.  6.  146. 

Epicureo,     gli  Stoici  e  Peripatetici  ed  Epìcnrri .  . .  concorrono  .     .     .  C.  ili.  14.  139. 

questi,  che  da  Epicuro  sono  Epicurei  nominati C  iv.  6.  iix. 

le  tre  sette  della  vita  attiva,  cioè  gli  Epicurei C.hf,  «a.  t6i. 

Epicuro,     uno  filosofo,  che  fu  chiamato  Epicuro C  iv.  6.  100. 

questi,  che  da  Epicuro  sono  £/imm  nominati C  ìv.  6.  iiz, 

1'  opinione  che  di  quello  ebbe  Epicuro  filosofo      .......  C  iv.  3«.  aB. 

epilogare,     nel  Libro  ddV  .  .  .  tpiìt^ato  ai  trova C  ii.  6.  135. 

epistola,     composi  una  epistola  sotto  forma  di  serventesc K  A^.  6.  io. 

C/,  pistola, 

equabile,     perocché  la  consuetudine  foonf  é  eqttaòtìe  alla  natura     .     .  C  iii.  8.  iSi. 

equatore,     un  cerchiot  che  si  puotc  chiamare  Equatore  del     .     .     .     .  C.  ÌL  4.  54. 

quanto  il  cielo  é  più  presso  al  cerchio  fquatoit C  ii.  4.  70^ 

così  ha  questa  pìccola  lo  cerchio  equatore C.  iì.  4.  85* 

equinozio,     nello  Equinomo  sempre  .  .  .  sono  una  cosa C  iìi.  6.  ^9. 

equità,     conciossiacosaché  . .  .  sia  equità  alcuna  da  conservare    .     .     .  C.  iv.  9.  76». 

la  quale  equità  per  due  cagioni  si  può  perdere C  tv.  9.  78. 

Se  questa  (cioè  tquiià)  gli  uomini  la  conoscessero C  iv.  9.  83. 

La  Ragione  scrìtta  i:  arte  . .  .  d^  equità C.  iv.  9.  8B. 

erte,     quelli  che  io  bestiale  pastura  veggiono  erba  .  .  .  gire  mangiando  C  i.  s.  61. 


^ 


ERRORE 


Niilcima  (tgnrm,  o  color  d' tròa ^^^^V>    -    *  ^*^'  "'*  35* 

Che  u  tota  messa  s*  ha  ghirlanda  d'  eròa S*si.  ìli.  39. 

EV  Bn  a  1*  a]tni  vm  gittando  I'  rròa Sfst,  ìv.  3. 

BOiBe  il  verde  Color  cangia  segata  la  beli*  trba Stst.  iv.  xa. 

fMù  peata  dire  eh'  ella  adorna  1'  eròa Sai.  iv.  13. 

ebc  ni  vai  com'  rròa,  Valut'  ha  già Srst.  iv.  ao. 

però  eh*  io  5on  suo  fior,  suo  frutto  ed  nta       Sesì.  iv.  aS. 

Olirò  fedel  come  r  rrAa  Quell' anima  (S.  animale)     ......  Sfs/.  ìv.  35. 

Ifati^ij  che  d'  altri  fìorì  o  foglie  od  rròa S^st,  iv.  39. 

^tfliCO^     chi . .  .  crede,  Erttko,  e  nemico  è  di  se  stesso       .     .     .     .     ,  P.  F.  44. 

mante      Contra  gli  r'TaM/i'[,  mia  Canzon,  n*  andrai] C  iv.  Cans.  ili.  141  j 

3.  la  ;  30.  15,  34.  25. 

grtanCB*    Cosi  mi  trovo  in  amorosa  tnvHMa K  AT.  13.  46  {San.  vi.  ti% 

cmcre.     <i  smagati  .  .  .  che  ciascun  giva  rrrantio  .     .     .     .     V.  N.  03.  165  {Cans.  ìi.  38). 

Coi  i  Kòrto  il  cammino  e  poscia  1'  erra .     .     C.  iv.  Con*.  ìii,  39. 

(o  Ritenne  Impero  In  difìnire «rra/o      ,     .  C.  iv.  Cans.  iii.  46. 

se  Hlìhro  non  erra Can*.  xiii.  66. 

per  quella  Donna,  in  ctii  rmni So»,  xliii.  3. 

•noce.   Aggi  pìetate  de'  mici  gravi  trTori 5.  ^.  vi.  7. 

erta,   ricevere  in  sé  la  informazione  dell'  trb* C.  iv.  a.  55. 

oni  come  1'  erba  multiplica  nel  campo C  Iv.  7.  18. 

coDoicerela  virtii  dell'  grht C  iv.  9.  14?,  1461. 

^so  qua  una  similitudine  neir /ròn  essendo C.  iv.  aa.  39. 

'^B™*  siccome  1'  eròrtta  di  diverse  biade,  quasi  si  somiglia  .     .     .     .  C  Ìv,  aa.  45. 

^WO*t   Osdc  ai  legge  nelle  storie  d*  EnoU C  iii.  3.  51. 

»  per  stu  rolontà  o  per  forza  d*  ErcoU C.  iii.  3.  56, 

Di  che  accorgendosi  frro/r,  alla  fine  prese  lui C  iìì.  3.  60. 

lasciando  stare  quello  che  Egidio  Enmita  ne  dice    .     .     .     .  C  iv.  04.  97. 

f*fit^wntfr  imp*d$tus  ero  dhnceps V.  N,  a.  38. 

fa  si  forte  la  errantt  fantasia .     .     .  K  iV.  a3.  6a, 

™P**^«vii,  non  per  infamia  0  vituperio  degli  trranà    ...  .  C  iv.  i.  38. 

che  opinione  di  questi  erranti  t C  iv.  14.  aa 

che  nel  comìnciamento  dell'  errart  .  .  .  apparvero       .     .     .     ,  V.  /V.  33.  24. 

*^Mninciando  ad  errare  la  mìa  fantasia V.  N,  9^.  31, 

***l>oJ«  alcuna  fiala  rrrò  nella  sua  via C.  Ìi.  15.  49. 

■■•■•ÌBo  .  .  .  questo  scòrto  erra C  iv.  7.  75. 

•^^kathmtemente  iui  ermrt C  iv.  10.  48. 

<"*BiMcrc  Io  ìmpermdore  .  .  .  non  §rrò  pur  nelle C.  iv.  io.  56. 

di  (Mtoro  medesimi  che  cosi  «rrano C  iv.  14.  io. 

0  roCeUDente.     di  che  tanta  gente  erroneamente  parla C.  Ìv.  ao.  6. 

effonu    questa  sua  senlenza  cosi  erronta C.  iì.  3.  aB. 

^laperadore  essere  stato  rrroMiv  nella  difinizione     .....*  C.  iv.  10.  31. 

rbe  . . .  fa  erroneo  in  difinire  quello  che  tenne  Impero    .....  C  Ìv.  to.  43. 

)omw9mo  mai  non  la  giugne C  tv.  ia.  198. 

«oal  è  OKoifesto  la  ragione  .  .  .  essere  .  .  .  nroma C.  iv,  14.  154. 

r  Adolescente,  cb'  entra  nella  selva  emmea C  iv.  04.  134. 

con  mollo  errore  sì  procederete C  ti.  I.  106. 

^'ertià,  perchè  dod  sofferà  alcuno  errore C.  il.  9.  1 19. 

la  (}aanto  e  senza  macula  d'  errore .     .     .  C  ìi.  14.  aaa. 

credo  che  fosse  V  errort  de'  traslatori C  il.  15.  63. 

m  qiatMo  errore  cade  1'  avaro  maledetto C  iii.  15.  87, 

quel  ponto  non  passa  se  non  per  errore C.  iìi.  15.  96. 

odtasc  G  scguitatorì  dello  etron C.  hr.  i.  04. 

le  -  .  .  gtì  irrori  della  gente  abbominava  e  dispregiava C  fv.  1.  96 


EMI 


:rrore    ^^^^^^^^^^^^ 

errore.     Più,  che  gli  #fron  de'  nemici  mici 

E  Io  mio  errorg  non  ti  ho  celato S.  P,  xxxL  33. 

Ha  gli  ffrron' degli  uomini  son  tanti     ..........     ■     3". /*.  xxxi.  43. 

Ed  ali*  uoian  errorr  esser  suggctto S.  P.  xxxrii.  661, 

escUtare.     Prendete  V  armi,  ed  tsaltate  quella Cam,  xviii.  68. 

Da  poi  che  me  tu  n'  «^sa/Zaf/i  tanto 5.  /*.  ci.  36. 

E  tutti  li  signori  tsalttranno  La  tua  potenza  ...  e S,  P.  ci,  61.        j 

esaudire.     Perù  che  il  re  .  .  .  Ha  ffiaH<///o  lo  pregare,  e ^.  P.  vi.  41.         ' 

Signore,  esaudì  la  mia  orazione S.  P.  ci.  l  ;  cxlii  ti 

E  prego,  che  ti  degni  esaudirw  La  voce S,  P.  exjtìx.  a. 

Del)  !  piacciati,  Signor,  d'  tsaudìn  \\  servo  tuo S.  P.  cxiiì.  4. 

E  presto  presto  esaudirnij  Signore S.  P,  cjdiì.  35. 

esca,     poco  vale  ;  Che  sempre  fogge  1'  tsca Canz.  x.  t  io. 

esempio.     Per  eii*mpiu  di  lei  beltà  si  prova K  W.  XQ.  69  {CaM*.  u  50). 

E  virtù  per  tstmpio  ha  chi  lei  piglia Cans,  ziz.  ut. 

eletta  Per  dare  esempio  altrui,  eh'  uom  non  si  metta Soh.  xzvL  7. 

tu  ti  dimostri  Esempio  a  noi  per  la  tua  gran  virtute P.  F,  aat. 

esemplo.     Miri  costei  eh'  è  esemplo  d'  umiltate C  iii.  Comm,  ii.  70. 


errore,     non  per  infamia  o  .  .  .  degli  erranti,  ma  degli  errori  .     .     .     .  C  iv.  i.  39. 

Intra  li  quali  erruri  uno  ,  .  .  io  riprendea C  iv.  1.  43. 

Questo  è  r  erTun  dell*  umana  bontà C.  iv.  x.  47. 

intorno  al  detto  errore C.  iv.  1.  69. 

per  istingucre  questo  errore  .  .  .  proposi C.  iv.  i.  73. 

il  gìudicio  della  gente  piena  d' rrrvrtf C  iv.  a.  uS. 

ma  ...  lo  suo  errore  . .  .  non  può  salire C.  iv.  7,  85. 

cosi  questo  cammino  si  perde  per  mvrv C.  iv.  la.  i8x 

Riprovato  1*  alimi  errore C.  iv.  14.  1. 

conchiude  manifesto  essere  Io  loro  errore C  iv.  14.  1^ 

Poi . .  .  conchiudo  lo  loro  errore  esser  confuso C.  iv.  15.  99. 

esaltare,     per  che  U  buoni  erano  ...  e  li  malvagli .  .  .  esaliaii      .     .     .  C  iv.  i.  57. 

noi  troveremo  lei  eiuUata C.  iv.  5.  lox. 

esaminare,     il  buono  mercatante  che  . . .  ramina  U  suo  procaccio      .  C.  iv.  a8.  91. 

esclamare,     quasi  escintnando  .  .  .  dirizzai  la  voce  mia C  ti.  3.  41. 

Giovenale  ,  .  .  quando  comincia  quasi  «piantando C  iv.  39.  39. 

escludere,     per  questo  si  esclude  le  Intelligenze  che C.  iiL  23.  io. 

CJ.  schiudere: 

cscusare.     Poi .    .  escusotni  da  mia  colpa C.  iii.  4.  31. 

Poi  quando  dico  .  .  .  escuso  me  di  ciò C  iii.  8.  tas, 

Cf.  scusare, 
esecuzione,     quando  la  esecuMone  dello  eterno  consiglio  .  .  .  procede 
esempio.     lasciò  .  .  .  per  esempio  della  sua  bellissima  Bgura     .     .     . 

C/.  esemplo. 
esemplare,     essa  umana  forma,  esemplata  e  individuata      .... 

esemplo,     trarre  dall'  esempio  onde  nascono  queste V.  N.  a.  64. 

manifesto  Io  stato  del  core  per  esentpio  del  viso K.  iV.  15.  53, 

ne  diede  rMm/ib  e  dottrina C.  i.  a.  xoS. 

cosi  queste  fossero  .  .  .  esempi»  ciascuna  della  sua  spezie   .     .     .     .  C.  ìì.  5.  33. 

Tutte  le  cose  produci  dal  superno  rvm^ C.  iti.  9.  147. 

siccome  loro  regola  ed  eiìetnpio  .     , C.  iii.  6.  57. 

non  è  manco  del  detto  esemplo C  iti.  6.  59. 

è  cosi  fatta,  come  1'  esempio  intenzionale C.  iii.  6.  63. 

di  ciò  sensibile  esempio  avere  potemo  dal  sole C.  iii.  7.  33.. 

maniiesto  «s#fn//o  rendo  alle  donne C  iii.  7.  151. 

guardi  in  questo  perfettissimo  esempio CiiÌ.8L  aos. 


c.  iv.  5.  a 

K  A.  41.  4- 

C  Ui.  6.  58. 


ESSENZA 


dStk   V  mtio,  che  III'  é  dftto,  onor  mi  tegno Cams.  xx.  76. 

Optoure.    non  pos&o  Con  U  mìa  lingua  tspn'mtr  mia  malìzia     .     .     .  S,  P,  cxUi.  30. 

CWUIL    D'  ogni  beata  fssf»»t .  .  .  regnerai  onorata     ......  Can*.  xviii.  47. 

Vostn,  .  .  Fece  Dio  per  rssatea,  Chò  voi  foste  sovrana     ....  Ball.  iv.  34. 

CiiÌ0im«a  membrar  mi  dà  orrore K  AT.  3.  64  ^5on.  i.  6). 

E  U  dirìxia  MSTH-M  tutta  quanta  In  Cristo  fosse P,  F,  aa, 

Hàùuir  ^ .  .  Che  cosa  sia  quella  divina  tsurtaa    ......,/'./*.  80. 

tnn^    procedo  alla  scusa  per  tserHfilo C.  ni,  9.  45. 

pikdigDO  di  Carsi  tstmpJo  di  Dio C.  iii,  la.  54. 

fremita .  .  .  sente  .  .  .  miri  in  questo  esemplo C  iii.  15.  139. 

Colidov'  ella  è  essntpio  tt  umiliò C.  iii.  15.  147. 

pORgQttn»t/>Z(r  del  cammino  mostrato C  iv.  7.  53. 

tTtaàteHmph  del  Cielo C.  ìv.  19.  ax. 

EcoBbeDo  e  convenevole  estntpio .     .     .     .  C  iv.  19.  36. 

Ercule «sr*N^  nei  colorì,  dicendo  C.  iv.  ao.  il. 

fuirilisj  che  non  gli  dea  di  sé  esemplo C  iv.  34.  153. 

pcnib^  più  memorabile  sia  1'  esemplo C  iv.  07.  191. 

^lo ptt  fitmpio  dal  {F.  deli  buono  Fra  Tommaso C  iv.  30.  a6. 

C/oempto. 

OUàto.  questo  vedcmo  nelle  religioni  e  negli  eserciti C  iv.  4.  60. 

BB^CCnn.    mettendo  e  . .  .  secondo  la  esigenaa  di  quelle C  iv.  23.  aa. 

Oil^   !•  perpetuale  infamia  del  suo  esilio C  i.  a.  99. 

peft*.  dico,  d'  esilio C  i.  3.  ao, 

le  IfiteJlìgenze  che  sono  in  esilio  della  superna  patria C  iii.  13.  11. 

CU  dm  di  Camillo  .  .  .  cacciato  in  ailto  .  .  .  spontaneamente  essere 

(ornato  in  rsilio C.  iv.  5.  135,  138. 

KK^    come  dice  Esopo  poeta  nella  prima  Favola C  iv.  30.  40. 

dove  la  divina  luce  più  esptditamenie  raggia       .     .     .  C  iii.  7.  97. 

perciocché  1*  isperieutet  non  è  mai  avuta C.  i.  io.  ir. 

tircoae  per  esprri^nsa  vedcmo C.  iv.  4.  35. 

upere  per  la  lunga  *sp«TÌ*n»a  della  vita C.  iv.  37.  150. 

Cf.  ipcrìenza. 

C^XShx    molti,  siccome  esperii,  mi  potrebbero  testimoniare    .     .     .     .  K.  AT.  a6.  io. 

Pio  fui  esperto  di  questo  1*  anno  medesimo C.  iii.  9.  148. 
QCspertix 

e^nrre:     espone^  chi  cerca  bene  le  scritture C  i.  7.  48. 

IO  intendo  riporre  quel  verso  che  comincia C  iii.  15.  5. 

C/.  sporre. 

ite.     siccome  il  testo  dice  rspressantente C  iv.  96.  80. 

per  esso  .  .  .  concetti  ...  si  tsprimono C  i.  io.  85. 

CBBBlZL     DOD  ba  una  essenaa  con  quello  che  '1  porta C.  ii.  4.  94. 

aJcuno  lume  della  vivacissima  loro  esseuMa C.  li.  5.  133. 

tcbe  della  umana  esstnsa  é  nella  divina  Mente  . C  iii.  6.  64. 

tanto  essere  perfetta,  quanto  .  .  .  essere  puote  la  umana  essen^  C,  ili.  6.  87. 

•Jctmo  partecipante  quella  r^Afruu C  iii.  11.66. 

in  qimnto  ...  in  Sé  la  vede  e  in  sua  Essenaa C.  iii.  la.  93. 

ȣ  adunque  la  divina  Filosofia  della  divina  Essensa    ......     C  Iii.  la.  100. 
ia  Emo  non  può  essere  cosa  alla  sua  Es$ttfza  aggiunta C.  iii.  ta.  ioa. 

perocché  nobilissima  Essenaa  è  la  divina C.  iii.  xa.  103. 

iteOa  qnalc  . .  .  tutta  la  nostra  esseitaa  dipende C.  iii.  15.  38. 

wole  una  sola  tssenaa  essere  in  tutti  gli  uomini C.  iv.  15.  53. 

aicnno  luilo  che  ha  una  $sstn:M  semplice  colle  sue  parti ...  è  una 

il  tua  II  di  tutto  e  dì  ciascuna  parte  sua C  iv.  39.  91,  93. 

Ub  altra  tutto  t  che  non  ha  esseHsa  comune C.  iv.  ay.  96. 


ESSENZA 


234 


esaere,  » C  ÌÌL  Caim.  it  «7  ;  Cans.  ix.  31  ;  ux.  73,  74- 

encx     K  W.  19.  88  (Caiu.  ì.  69)  ;  C.  ti.  Catu.  i.  58;  ìii.  Ca*u.  ti.  4  ;  ìv.  Cm»a.  iìL  4.  68  ; 

Cans.  xìì.  69  ;  xix.  71  ;  Som.  xxviii.  6  ;  S.  P.  ci.  Qg  ;  P.  F.  9^  139. 

est.     Nec  dicit  ipsa  :  Malum  ési  de  Ìsto     ,     .     -     . Cans,  xxì.  aa. 

estinguere,    ed  ci  son  chiusi,  E  *1  desio  .  . .  t  estinto .Som.  xxvii.  13. 

Cf.  stiingnere. 
esto.     y,  N.  33.  67  (Gin*,  iii.  97);  C.  ti.  CtfHM,  ì.  85;  ir.  Con»,  iii.  ifli  ;  Càms,  3Ùi.  41  ; 

xiii.  39  ;  Kl  W.  la.  95  (5atf.  i.  16)  ;  3.  68  {Son.  Lia);  Som.  xxvi.  a  ;  xxix. 

la  ;  xxxi.  3:  li.  fl  ;  S.  P.  cxlii.  57. 

estremo.     Misero  fatto  sono  .  .  .  Sino  allo  fine  tsirwmo S.  P.  xxxru.  90. 

di  manifestarmi  L'  tstrtma  fin  del  .  .  .  viver  mio S,  P.  ci.  93. 

et.     Oculos  mcos,  tt  quid  libi  feci Canm,  xxi.  a. 

età*     E  noi  in  donne  ed  io  #^  no\'elU  [Vedcm]      .     .     .     C.'vr.  Cmm»,  iii.  105  ;  19.  73,  61. 

essenza,     ma  è  la  sua  una  tsscMxa  secondaria  ...  da  molti  granì  che 

vera  e  prima  tsienaa  .  .  .  hanno C.  Ìv.  39.  98.  100. 

essenziale.     1^ /«j/h^/i  passioni  sodo  comuni  a  tutù C  iiL  xi.  63. 

non  si  può  per  li  princìpiì  essetuiah .  .  .  difinire C  Ìv.  16.  106. 

«.     K  JV.  ao.  35;   C  i.  13.  36;  ii.  5.  3o,  119;  iii.  a.  39,  40,  53.56,58;  *.  88,  104  ; 

7.  aa;  11.  iBa  ;  13.  91  ;  15.  -49  ;  iv.  7.  ili,  lao;  Ko.  Sa,  85  ;  11.  40;  05.  no; 
a6.  86  ;  ag.  103. 

K  N.  a.  6a;  3.  55;  la.  39;  16.  40  (Am);  18.  15  :  3^-  ^5  ^  3B'  ^4  ;  4»-  6;  C".  i.  i.  14, 
33.  87;  3-  II)  61,  80  ;  5.  81  ;  6.  47;  7.  100;  8.  50.  79.  83.  93,  98.  109.  135 
(bis)  ;  IO.  76,  8a.  85,93;  11.  la,  89:  la.  39.  7».  90.92,  «oo;  13.33»  39.  40. 
43,61,66,67;  u.  1.64,  118;  3.34;  4.  17.37.63,81,96,97;  5.  104;  6.  7a, 
78,  ioa,  iia,  133,  148,  149;  7.  36;  8.  76,  Ba;  9.  16,  35,  39,  43,  116;  10.  49; 
19.  13,  30,  68  ;  14.  18,  3a,  68,  70,  79,  81,  158,  159,  i6a,  164,  185,  187,  ao6, 
930,  338  ;  15.  33,  31,  33,  109,  171  ;  16.  34,  81  ;  iii.  i.  97  ;  a.  17,  78,  91,  96, 
»»6  ;  3.  59  ;  4-  66,  74,  77  i^bis),  97  ;  5.  64,  136,  145,  i53  ;  6.  57,  103,  105  ; 

8.  133,  166  ;  9.  84,  ia5,  137  ;  11.  18,  taj,  161  ;  la.  99.  loi  ;  13.  a,  6,  18,  33, 
35.  64  ;  14.  34.  38,  43.  45t  47.  61,  73,  no  ;  15.  54.  163,  164,  303  ;  iv.  1.  99, 
4«»  45;  3.  151,  157;  3.  33;  4-  "Ji  ;  5.  56;  6.  a6.  70;  7.  IO,  roi  ;  8.  17,  78; 
9.46,  79,  124;  IO,  63;  II.  43,57;  la.  81,  8a,  89,  144,157;  13-33,105.  «46, 
163  ;  14.  47  ;  15-  33.  33,  »6i,  191  ;  16.  io,  91,  87,  116  ;  17.  4,  81  ;  18.  55  ; 
'9-  »9.  38,  39.  43.  63  :  90.  19,  93,  75,  93;  ai.  15,  17,  34.69;  33.  19,  44.173; 
93.93;  24.61,  150;  35.  ir,  66,146;  36.  38,  67,  71,  83,  87.91,  134;  97.  163, 
169,  189;  a8.  17,  a6.  85,  i6a  ;  39.  46,  114  ;  30.  50  ^òw),  53,  58,  66. 

est.     tempus  est  ut  pnuUnw'ttaNtur  simnìaera  nostra K  iV.  ifl.  ai 

estate.    K  state. 

esteriore,     la  ...  ira  e  la  ..  .  pazienza  contra  li  nostri  mali  tsirriori         C.  iv.  17.  59. 
estimare,     perchè  né  consentire  né  negare  puute  lo  così  tstùnato  senza     C  i.  a.  76. 
cestinare. 

esto C  ii.  9.  38  ;    16.  a6  ;  iv.  16.  37  ;  33.  7 ,  98.  1 55,  158  ;  30.  35. 

estremità.     aUVs/rrmiViì  della  vita  condotto  avea K  iV.  14.  n. 

per  tutta  r  estrifMÌtà  del  primo  climatc C.  iii.  5.  119. 

estremo,    che  l' tstrtme  parti  del  sonetto  non  mostnuao V.  N."}.  46. 

delU  quali  lo  estremo  .  .  .  fosse  quello  dove C.  il.  3,  aa. 

età.     che  nella  età  di  Dardano  .  .  .  fosse  memoria  .  .  .  che  nella  ttà  di 

Laomedonte  .  .  .  fosse  disfatta C.  iv.  14.  135,  T37. 

che  .  .  .  era  il  colmo  della  sua  età C  iv.  93.  1 10. 

Cioventute,  cioè  età  che  può  giovare C.  iv,  34.  5, 

che  dinanzi  a  quella  t/à  V  uomo  non  po&sa  .  . .  fare  senza  curatore 

di  perfetta  età C  iv.  94-  19,  91. 

dico  che  neliì  più  .  .  .  quella  età  è  wnli  mnni C  iv.  94.  38. 


Aver  adito  nelK  Hadé  pazza 5.  P.  L  32 


dL  tinto  qiunto  questa  /Ai  ha  di  salita C  iv.  34, 

monfionevoli  ad  una  età  più  che  ad  altre C  iv.  04. 

icft  che  questa  prima  rfù  £  porta  e  \ia C  iv.  94.  103. 

pirt  iiii  questa  «/d  necessaria  r  oMir</fintM C.  iv.  114.  139. 

cbcUOfrWirMjn  fu  necessarìa  in  questa  Wà C  iv,  94,  i6a. 

ctx  Mn  può  essere  nella  prescjitc  r/à C  ìv,  94.  168. 

r  llt^^  eh*  è  necessaria  in  questa  *tà C  iv.  25.  4. 

■  ptiooo  seminare  in  questa  età  prìma C.  iv.  95,  io. 

i  MCosarìa  a  questa  età  la  passione  della  Vtrffygna ...  la  buona . . , 

utura  in  questa  età  la  mostra C  ìv.  95.  93,  95. 

tutte  t  tre  queste  sono  neccmarie  a  questa  età  ...  A  questa  età  è 
Dccessarìo  d'  essere  reverente  e  ...  a  questa  r/à  è  necessario  d' 
essere  rìfrenato. . .  a qucsta//iiò  necessario  d'essere  penitente  C.  ìv.  95. 39*  40, 42 ,  43. 

Appare  yergogna  essere  necessaria  in  quella  età C  iv.  95.  1 18. 

hDohilc  satura  in  questa  r/a  dimostra C.  Ìv.  95.  lao. 

■dk  pute  dell*  Eneida  ove  questa  e/à  si  figura C  iv.  96.  óa. 

Aocon  i  a  questa  età  , ,  *  necessarìo C.  iv.  96.  Bi. 

I^er  che  appare  a  questa  età  essere  amore  necessario      .....  C  iv.  96.  99. 
«  Bcttssario  a  questa  età  essere  eorteu  .  .  .  avvegnaché  a  ciascuna 

éà  lift  bello  r  essere  dì  .     ,     .     , C.  iv,  a6.  xoa,  X03. 

«leccttarìo  a  questa  età  essere  leale C  iv.  a6.  199. 

t  ttinifcsto  che  a  questa  età  .  .  .  sicno  necessarie C.  ìv.  36.  143. 

t<KUe . .  .  virtù  a  questa  età  sono  coiiveuicntissinie C.  iv.  37.  15. 

ccrv>  corso  ha  la  nostra  rf à  .  .  .  e  a  ciascuna  parte  della  nostra  età  è 

4tt  stagione  a C  iv.  97.  19,  91. 

^Mo  conviene  essere  in  questa  terza /Ai C  Ìv.  97.  41. 

Conieasì  anche  a  questa  età  essere  Giusto C  iv.  37.  8B. 

il  veduta. . .  apparire  perfetta  in  questa  rtà  .  .  .  commiscro  in  quelli 

dte  in  questa  età  erano C  iv.  97.  93,  95. 

^ncaai  anche  a  questa  età  essere  Latgo C  iv.  37.  104. 

^*liifare  così  come  in  questa  età C  iv.  37,  109. 

^•■▼^i  anche  a  questa  età  essere  A^ubile     . C.  iv.  37.  149. 

^Kttifftì  pur  ha  seco  una  ombra  d*  autorità C.  Ìv.  37.  146. 

!<>>••  .che  nulla  più  lostanaWà C.  iv,  27.  148. 

^  - . .  queste  cose  convengano  a  questa  età C  Ìv.  07,  156. 

•  qbeflu  Ali  essere  quattro  cose  convenienti C.  iv.  97.  18S. 

^''